Così il Circolo iniziò la marcia…
Un’occasione fantastica per ripartire dopo le ferie estive: quella della 3ª Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, quella della 12ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato e quella del 1° giorno del «Tempo del Creato», in comunione con papa Francesco, il patriarca ecumenico Bartolomeo I, il Consiglio Mondiale delle Chiese, la Conferenza Episcopale Italiana e le donne e gli uomini di buona volontà.
Infatti, alcuni fans del Circolo, accogliendo l’invito del Papa espresso nel Messaggio congiunto con il Patriarca ecumenico a dedicare, nella Giornata, «un tempo di riflessione e di preghiera per l’ambiente», si sono ritrovati venerdì 1 settembre, alle ore 19, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria».
Con attenzione hanno ascoltato la sintesi del Messaggio dei due leader religiosi e con prontezza hanno abbracciato il loro «urgente appello a prestare ascolto al grido della terra e ad attendere ai bisogni di chi è marginalizzato, ma soprattutto a rispondere alla supplica di tanti e a sostenere il consenso globale perché venga risanato il creato ferito», tanto più che proprio «per causa nostra migliaia di specie non daranno gloria a Dio con la loro esistenza né potranno comunicarci il proprio messaggio» (Laudato sì’, 33). Noi anche, come singoli, assuefatti a stili di vita indotti, sia da una malintesa cultura del benessere sia da un «desiderio disordinato di consumare più di quello di cui realmente si ha bisogno» (ivi, 123), e come partecipi di un sistema «che ha imposto la logica del profitto ad ogni costo, senza pensare all’esclusione sociale o alla distruzione della natura» [Papa Francesco, Discorso al 2° Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari, Santa Cruz de la Sierra (Bolivia), 9.07.2015], siamo stati invitati a riconoscere i nostri peccati contro il creato che ci è stato affidato come dono sublime, condiviso, comune, e contro questi nostri fratelli e le nostre sorelle che sono più vulnerabili e poveri. Il pentimento poi ci dovrebbe condurre a un fermo proposito di cambiare «rotta»: fare un uso oculato della plastica e della carta, non sprecare acqua, cibo ed energia elettrica, differenziare i rifiuti, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico e condividere un medesimo veicolo tra più persone e così via (cfr. Laudato si’, 211). Non dobbiamo credere che questi sforzi siano troppo piccoli per migliorare il mondo. Tali azioni «provocano in seno a questa terra − afferma il Papa − un bene che tende sempre a diffondersi, a volte invisibilmente» (ivi, 212), e incoraggiano «uno stile di vita profetico e contemplativo, capace di gioire profondamente senza essere ossessionati dal consumo» (ivi, 222).
«Il proposito di cambiare ‘rotta’ − continua Papa Francesco nel Messaggio del 1 settembre 2016 dal titolo: Usiamo misericordia verso la nostra Casa comune − deve attraversare il modo in cui contribuiamo a costruire la cultura e la società di cui siamo parte: infatti, “la cura per la natura è parte di uno stile di vita che implica capacità di vivere insieme e di comunione” (Laudato si’, 228)». In altre parole, comporta l’amorevole consapevolezza di formare con gli altri esseri dell’universo una stupenda comunione universale. «Per il credente, il mondo non si contempla dal di fuori, ma dal di dentro, riconoscendo i legami con i quali il Creatore ci ha unito a tutti gli esseri» (ivi, 220).
Stimolante è stata per noi questa Serata, nella «Giornata del Creato». In essa non è mancato un doveroso riferimento a frate Francesco d’Assisi. Il suo messaggio relativo al creato non è un genere, ma una forma che plasma e piega a sé l’intero universo della 5ª edizione del Wiki- e CineCircolo. E’ stata, dunque, letta e commentata una “sua” lettera: «Lettera ai difensori dell’ambiente»! Ascoltandola, abbiamo avuto la sensazione che l’abbia scritta davvero lui, l’Assisiate. Non la troviamo però nel «corpus» dei suoi scritti. Quando era in vita, desiderava essere in comunicazione con tutti. Servendosi di segretari che davano stile a ciò che lui dettava, scrisse ben 13 lettere (si veda Fonti francescane, 178-255). Nella nostra lettera si trovano dunque messaggi, pensieri ed espressioni che non appaiono esplicitamente in quelle lettere, ma vi sono impliciti. Il «ghostwriter» (in inglese: «scrittore fantasma» o scrittore ombra) li ha attinti dalle biografie e dai maestri della Scuola francescana che a loro volta intinsero le loro penne nell’inchiostro dell’esperienza di frate Francesco, nella sua spiritualità, nel suo modo di sentire e di pensare. Così, grazie a fr. José Antonio Merino, minore francescano, già professore di storia della filosofia moderna all’Università autonoma di Madrid e al Pontificio Ateneo Antoniano di Roma, abbiamo 15 “nuove” missive che il Poverello d’Assisi avrebbe potuto indirizzare oggi a donne e giovani, governanti e finanzieri, medici e artisti, sacerdoti e banditi, difensori dell’ambiente, appunto, e a Papa Francesco (J. A. Merino, Lettere di Francesco d’Assisi dal suo esilio, Padova 2017). Nel nostro mondo tecnicizzato, purtroppo, non si scrivono né si ricevono lettere come prima. Sono state sostituite dalle poste elettroniche, dagli SMS (sigla dell’inglese Short Message Service, servizio messaggi brevi), dalle Chats (in inglese letteralmente «chiacchierate») o da WhatsApp (un’applicazione di messaggistica istantanea per dispositivi mobili, smartphone). L’immediatezza, la rapidità e la subitaneità tecnica hanno depennato e soppresso la tranquillità cordiale e la comunicazione dei sentimenti amorosi o amicali. Il genere epistolare è passato agli archivi: non compare più nelle relazioni di amicizia, nell’amore, nella cultura, nell’informazione, nella diplomazia. Ed è un vero peccato, perché con le epistole sono scomparsi modi di dire nobili, eleganti, grandiosi, eruditi, nuovi e sorprendenti. E frate Francesco, anche nelle “nuove” lettere, è sempre sorprendente. In più, al lettore trasmette «una nuova inquietudine, una ragionevole speranza, un po’ di allegria e, come no, un sorriso» (ivi, 7). Il suo vigoroso, fresco e autentico messaggio è capace di rivolgersi oggi, come 800 anni fa, al mondo intero.
Su questo sfondo, i due curatori principali delle Serate: la dott.ssa Teresa Cona e l’avv. Peppino Frontera, hanno lanciato la 5ª edizione del WikiCircolo dal filo conduttore: «L’uomo-custode e protettore di ‘sorella’ e ‘madre’ Terra», e del CineCircolo dal motto: «’Sorella’-‘madre’ Terra per immagini di speranza», cioè delle Serate conviviali con «aperitivo» e delle Serate cinematografiche con «cocktail». Un’edizione avvincente e stimolante, intrisa di speranza e di fiducia, aperta a tutti e, come sempre, offerta gratis. I depliant sono già pubblicati e disponibili, sia in forma elettronica che in quella cartacea.
Ovviamente, il programma delle singole Serate potrà subire variazioni che saranno comunicate sul poster, Facebook e Sito Web del Circolo. Tutte, comunque, saranno semplicissime, fraterne, conviviali, appunto. Inizieranno alle ore 19 e si concluderanno alle ore 21, con un «aperitivo» o un «cocktail», a seconda del budget che ora è “in rosso”. Il Circolo non è una Onlus, per cui sopravvive con le piccole donazioni spontanee dei suoi membri ed amici. Tutti i nostri “relatori” straordinari, invitati alla “tavola rotonda”, sono dei volontari, donando gratuitamente la loro energia, tempo, passione, intelligenza. In compenso hanno la nostra profonda riconoscenza e sincera gratitudine. In più, i frequentatori del Circolo instaurano con loro un rapporto amichevole e fraterno che si rende palese sul volantino, pubblicato una settimana prima dell’evento, e, in seguito, anche su questo portale, nelle foto, in un articolo.
Arrivederci, quindi, alla 1ª Serata conviviale (96 di seguito) che avrà per tema: «Ecumenicamente per il creato», e si terrà il 22 settembre, alle ore 19, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido. Alla “tavola rotonda” vorremmo avere qualche fratello valdese, protestante, greco-cattolico, ortodosso, perché possano volontaristicamente, dopo una breve autopresentazione (anche per immagini o video-filmato), condividere con noi l’impegno della loro comunità alla custodia del creato e alla cura dell’altro, magari in collaborazione con le altre confessioni cristiane, tra cui quella romano-cattolica, e dirci qualcosa sulla ricezione dell’enciclica di Papa Francesco nel loro ambiente. Saremmo felici di avere p. Vasyl Kulynyak, cappellano ucraino presso l’arcidiocesi di Crotone-S. Severina, che ci ha confermato la sua presenza. Aspettiamo ancora la conferma di p. Salvatore Sulla dell’eparchia di Lungro degli italo-albanesi e di pr. Ivan Dobrotchi della diocesi ortodossa romena d’Italia. Abbiamo contattato anche un fratello valdese ed evangelico di Catanzaro… Il programma dettagliato della Serata sarà presto pubblicato su questo portale, nella sezione «Prossimi Eventi».
Intanto, dopo la recita della Preghiera cristiana con il creato, tratta dall’enciclica Laudato si’ (n. 246), e un momento di convivialità attorno al tavolo con i pasticcini, ci rimbocchiamo le maniche, perché la marcia, da compiere insieme, con costanza, sia trainante e porti al largo i soci, amici e sostenitori del Circolo, offra nuovi impulsi, spunti di riflessione e momenti di coesione, semini la speranza di un avvenire nel quale ri-passionare tutti ai grandi temi e dare ascolto al «grido della terra e al grido dei poveri» (Laudato si’, 49). Siamo ancora agli albori, ma già dentro il cantiere per domani…
A presto, pieni di passione, energie e idee, gratuità e reciprocità.
Piotr Anzulewicz OFMConv
Ancora auguri di cuore per il vostro meraviglioso Circolo Culturale San Francesco: siatene orgogliosi e grati.