Non tacciano le donne, ‹sorelle tutte›

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Una Serata raffinata, attraente e pittoresca, a coronamento di una altrettanto raffinata, suggestiva ed avvincente edizione, con le donne al centro, le eroine dell’anno 2022: la 17ª ed ultima Serata conviviale con «aperitivo» della 10ª edizione del WikiCircolo dal «file rouge»: «Donne, ‹sorelle tutte›, che ‹fanno bello il mondo›», la 249ª di seguito, focalizzata sulla presenza femminile nelle istituzioni cattoliche di responsabilità. Si è tenuta nella solennità del Sacro Cuore di Gesù, venerdì 16 giugno 2023, presso la parrocchia «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, e si è innestata sul seguente «clou» del programma, denso di interventi individuali e intermezzi musicali, video e condivisioni, ricolmo di convivialità, gioia ed empatia, accessibile ancora a chiunque sul sito web del Circolo:

4.1. «Nel cuore delle donne» di Silvia Salemi (3:48′); 4.2. Marialuisa Mauro: «Paola Lazzarini Orrù, Barbara Jatta e Mariaconcetta Infuso, donne al comando nella Chiesa» (6:00′); 4.3. «‹Sua› ‹Emmaus›»: Intervista a Mariaconcetta Infuso a cura di Marialuisa Mauro (14:00′); 4.4. Consegna di un Attestato di ringraziamento e di una rosa a Mariaconcetta Infuso (2:00′); 4.5. Music video «Come sei bella» (1973) dei Camaleonti (3:37′); 4.6. Video «Non tacciano le donne in assemblea di Paola Lazzarini» (1:43′); 4.7. «Figlie di un Dio minore» – Intervista a Paola Lazzarini a cura di Patrizia Morgante (1:42′-12:26′; 25:36′-32:07′; 36:16′-40:00′); 4.8. Intermezzo musicale «Oh Mary, Mother of God» (4:57”); 4.9. «Bellezza vaticana»: Barbara Jatta (4:22′); 4.10. Piotr Anzulewicz OFMConv: «Per una Chiesa in cui donne e preti fanno strada insieme» (6:00′); 4.11. Music video «Noi donne» di Fiordaliso (3:44′); 4.12. «Manifesto delle donne per la Chiesa» (8:38′); 4.13. Condivisione (5:00′); 4.14. «Hail Mary, gentile Woman» di Sunday 7pm Choir at St. Francis de Sales in Ajax [Ontario] (4:15′); 4.15. «Maria, donna gestante, donna della vita» del servo di Dio Tonino Bello – Leggono: Gabriela Sestito/Tina Quattromani/Maria Rainone (3:00′)

Un programma semplice, netto e chiaro, a dispetto dell’odierno mito culturale della complessità, in cui la realtà è descritta sempre come ‘sistemica’, ‘ibrida’, ‘olistica’ o ‘liquida’, ‘fluida’ e, in certi casi più difficili, ‘gassosa’, il mito divenuto nient’altro che ideologia, l’alfa e l’omega del rapporto con il mondo, il filtro dell’interpretazione del reale, ma in realtà il ‘rifugio dell’ignoranza’, che propaga tra i contemporanei la diffidenza verso ciò che è semplice, lineare e logico. Da qualsiasi parte si guardi, il mondo ‘VUCA’ (acronimo di “Volatility”, “Uncertainty”, “Complexity” e “Ambiguity”) sembra estendersi a perdita d’occhio, come constatò recentemente la filosofa Sophie Chassat. Questa ideologia, se applicata a qualsiasi situazione, rischia di compromettere la comprensione e la capacità di agire. Di più, il paradigma del ‘pensiero complesso’ comporta il disinteresse sociale e annulla la responsabilità individuale (Edgar Morin). Il Circolo, fin dall’inizio, segue il percorso della semplicità, ben consapevole che essa richiede cura, pensiero, conoscenza, pazienza e coraggio, il coraggio di mettere in discussione una rappresentazione trionfante della realtà che è propria di questa ambiguità, volatilità, complessità. Il suo è un invito a riappropriarsi della semplicità, chiarezza, linearità, comprensibilità, genuità… L’obiettivo è quello di ristabilire la solidarietà, la condivisibilità e la responsabilità. Il mondo è ovviamente complesso e interconnesso, ma scegliere una gerarchia di valori non è un’arroganza, e tirare una conclusione non è un arbitrio. «La semplicità è una complessità risolta» (Constantin Brâncusi). L’alternativa è rimanere inebetiti dal caos, in preda al panico, immobilizzati, ma serenamente irresponsabili e complessati.

Nel finale della 10ª edizione hanno brillato tre donne al ‘comando’ nella Chiesa: Paola Lazzarini Orrù, sociologa e giornalista pubblicista torinese, formatrice, ricercatrice nell’ambito del terzo settore, presidente dell’associazione «Donne per la Chiesa» con cui promuove la piena dignità e parità del genere femminile  nella Chiesa cattolica, consulente di «Voices of Faith» e co-chair dell’«Executive Board della rete globale Catholic Women’s Council» (il Circolo è in possesso del suo libro edito nel 2021 con Effatà: Non tacciano le donne in assemblea); Barbara Jatta, storica dell’arte e museologa romana, dal 2017 direttrice dei Musei Vaticani, la prima donna a ricoprire questo incarico; Mariaconcetta Infuso, presidente dell’associazione di volontariato «Emmaus Catanzaro» e fondatrice della Comunità Emmaus di Satriano Marina (la seconda Comunità nel Sud Italia, dopo quella di Palermo). I profili delle prime due sono stati splendidamente tracciati da Marialuisa Mauro, particella dello Staff, e approfonditi in seguito. La terza invece, Mariaconcetta Infuso, donna fuori del coro, affascinata dal carismatico Abbé Pierre († 22.01.2007), conosciuto già sui banchi di scuola, ha accolto con gioia l’invito e si è presentata alla Serata personalmente, in carne ed ossa, per la terza volta nella nostra realtà associativa e parrocchiale (la prima volta risale al 22 gennaio 2016 [al riguardo si veda l’articolo «Al via la 2ª edizione del WikiCircolo] e la seconda volta al 3 marzo 2017 [«L’80ª Serata, con l’‹Emmaus›: costante proiezione al futuro»]). Dagli occhi miti e felici si è lasciata intervistare proprio da Marialuisa, sua amica di lunga data. Con le prime parole ha reso evidente il suo amore per uomini senza fissa dimora, sua ‘materia’ viva, prediletta, accarezzata fin dalla fanciullezza, in famiglia e in parrocchia. La sua vita è stata sempre orientata verso questi esseri umani, messi al centro di ogni cosa e visti come il motore mobile della sua «mission». Per la “sua” Emmaus, che si autofinanzia ed è «sempre in alto mare», chiede soltanto di trovare qualcuno che le potesse offrire una struttura ricettiva, non più in affitto, e un furgone di seconda mano. Quel che conta è accompagnare il dolore, che è il punto focale della condivisione umana. Un tratto forte e d’assalto di Mariaconcetta che si spinge oltre i confini invisibili, offrendo con i suoi volontari un servizio prezioso, attento e silenzioso a dei senza fissa dimora. Come Circolo culturale e sociale ci sentiamo solidali con loro e vicini a quanti colmano le tante omissioni degli enti pubblici nella cura dei poveri. Il presidente Luigi Cimino e la sottosegretaria Lucia Scarpetta hanno quindi consegnato a Mariaconcetta un Attestato e un bouquet di gratitudine. Un riconoscimento e un ringraziamento simbolico che ha un valore prezioso anche per tutti coloro che con il massimo della loro umanità e professionalità, cultura e spiritualità, ci offrono nuova linfa e nuovo vigore e «fanno bello il mondo». Mariaconcetta, commossa e impressionata, in cambio, ci ha lasciato il volume Freedom is… Fotografia tra ritratto sociale e presa di parola (Torrazza Piemonte 2022), frutto della collaborazione di Ljdia Musso, fotografa documentarista catanzarese, con le persone accolte nella Comunità Emmaus di Satriano Marina, nell’ambito del progetto «Marginalità, ritratti d’invisibili».

Nel prosieguo del programma, ad un tratto, si è notata in fondo al Salone una graditissima «new entry»: p. Robert Leżohupski, officiale della Penitenzieria Apostolica e giudice del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, accompagnato da p. Rocco Predoti, superiore del convento «Sacro Cuore» e corifeo del Circolo, che lo ha accolto alla stazione ferroviaria di Lamezia Terme e lo ha ‘trascinato’ direttamente alla Serata, inondandola di luce, di gioia, di emozione. In un’era di nichilismi, di conflitti e di incertezze, «per ‘fare bello il mondo’ – ha detto al microfono, tra l’altro, il graditissimo Ospite – non dobbiamo solo progettare, ma anche credere, non soltanto ascoltare e leggere tra le righe storte del tempo, ma anche cogliere i più flebili segnali di riconciliazione e di pace, non soltanto coltivare i desideri di bene, ma anche agire da protagonisti, darsi da fare con creatività, costruire insieme le nuove rotte di dialogo e di inclusione». E insieme con p. Rocco ha incoraggiato il pubblico a irradiare, con rinnovata passione e creatività, tutto ciò che costituisce l’ideale del Circolo, sempre all’insegna della sinodalità. Il pubblico, quasi incantato ed estasiato, ha risposto con una sentita e prolungata «standing ovation». È tutto il nostro essere e agire che ha bisogno di rinsanguarsi al di fuori di un pernicioso immobilismo, inerzia o paura.

Nelle conclusioni il Presidente del Circolo e lo scrivente hanno espresso gratitudine a tutti, senza confini: la stima e l’ammirazione ai tanti fan che seguivano le Serate in presenza e in rete; un solenne inchino allo Staff che aiutava a raffinare ogni diamante dei programmi fino a farlo brillare di luce purissima; pollice all’insù per Ghenadi Cimino, operatore multimediale, per il suo prodigioso servizio digitale, permettendo alle Serate di vivere anche fuori del Salone; un sentito ringraziamento a coloro che lavoravano dietro le quinte per la buona riuscita dell’edizione. Grazie di cuore a p. Rocco per la sua premura, la sua gentilezza e il suo sostegno che ha dimostrato al Circolo negli ultimi mesi. Un forte debito di gratitudine va a frate Francesco d’Assisi, la fonte di ispirazione, che ci spingeva a dedicarci anima e corpo ai valori umanistici, evangelici e cristici. Infine, «last but non least», grazie a Colui che ci ha donato l’opportunità e «la forza delle donne» (Gigi D’Alessio) di scrivere e far vivere le Serate sul sito web. L’idea di poter tirare fuori il meglio di sé e condividerlo con i nativi e gli immigrati digitali entusiasma all’inverosimile.

Il Circolo si lascia alle spalle la 10ª edizione che ha tirato fuori le figure femminili fenomenali, splendide, geniali: Jacopa de’ Settesoli († 1239), Chiara d’Assisi († 1253), Margherita da Cortona († 1297), Angela da Foligno († 1309), Eustochio da Padova († 1469), Jeanne des Anges († 1665), Elena Lucrezia Cornaro Piscopia († 1684), Caterina de’ Ricci († 1590), Veronica Giuliani († 1727), Louise Lateau († 1883), Marie Skłodowska Curie († 1934), Etty Hillesum († 1943), Anna Frank († 1945), Maria Tecla Artemisia Montessori († 1952), Sandra Sabattini († 1984), Marise Ferro († 1991), Maria Simma († 2004), Natuzza Evolo († 2009), Ruth Bader Ginsburg († 2020), Nicoletta Vessoni, Emilce Cuda, Paola Lazzarini, Barbara Jatta… Era bello, come in una danza o in un incontro di boxe, assecondare o sfidare il loro genio femminile. Era bello entrare in relazione profonda, dalle ore 19.15 alle ore 21.15, con il pensiero di queste donne, ascoltarle, percepirne il respiro, adeguarsi, perdersi e ritrovare il filo rosso che ci teneva insieme fin dalla prima Serata (9.10.2022). Era bello entrare in un’intimità meravigliosa, sentire pulsare lo stile e il passo di un estro più articolato, più profondo e a volte più commovente. E poi volere bene a ciascuno/a, oltrepassare se stessi, lavorare e scrivere, consapevoli che non bastano le parole di un articolo. Per raccontare che cosa davvero sono state le 17 Serate, per sdebitarsi, si dovrebbe scrivere un libro intero. A loro, «tutte un po’ madonne», comunque, la nostra sincera ammirazione e profonda gratitudine.

Piotr Anzulewicz OFMConv

Foto: Antonella Vitale e Ghenadi Cimino

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Una risposta

  1. Patrizia ha detto:

    Grazie a tutte le donne che danno voce ai loro pensieri e movimento alle proprie emozioni, che lottano per trasformare in bello ciò che è brutto, per spalancare le porte là dove sono chiuse, per portare luce dove regna l’oscurità.
    Grazie alle donne che fanno bello il mondo, ma grazie anche a voi che fate sì che quelle voci giungano per le vie del mondo, nelle periferie, in ogni casa per portare coraggio, forza e movimento alla vita.

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