Verso la civiltà della giustizia e della pace

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poz_resurrez_cristo-2Con l’inizio dell’Avvento comincia un «nuovo cammino», attraverso i sentieri del tempo, verso la «civiltà dell’amore e della solidarietà», della giustizia e della pace. Ci accompagna l’evangelista Marco di Palestina († 2ª metà del I sec. d.C.), discepolo dell’apostolo Paolo e di Pietro, autore del Vangelo che porta il suo nome, venerato come santo da varie Chiese cristiane, tra cui quella cattolica, ortodossa e copta che lo considera addirittura patriarca. Il Cristo è la nostra guida e insieme la nostra metà. Lui è venuto, viene e verrà per intercettare – con lo sguardo d’amore – gli sguardi di ciascuno di noi. Senza il suo avvento resteremmo “feriti” e scissi, lacerati e incapaci di vedere un collegamento e una continuità, fra la vita terrestre e quella celeste, nell’insondabile e vertiginoso amore divino.

È un itinerario che ha un «fascino speciale», come ha rilevato Papa Francesco, incoraggiandoci a riscoprire «la bellezza di essere in cammino tutti: la Chiesa, con la sua vocazione e missione, e l’umanità intera, i popoli, le civiltà e le culture», e ha ricordato il passo del profeta Isaia che guarda ad un tempo in cui le spade verranno spezzate e trasformate in aratri e le nazioni vivranno in pace (Angelus, 1 dicembre 2013). Un passo che il Pontefice ha voluto ripetere due volte, per poi corredarlo di una sua riflessione: «Ma quando accadrà questo? Che bel giorno sarà quello nel quale le armi saranno smontate, per essere trasformate in strumenti di lavoro! Che bel giorno sarà questo! E questo è possibile! Scommettiamo sulla speranza, e sarà possibile!».

Francesco e Bartolomeo (inchino) 1Non lasciamoci allora «rubare la speranza», ma andiamo oltre l’ordinario, coltiviamo progetti di ampio respiro, «stiamo lì dove ci sono le sfide del mondo»: poveri, vittime di guerra, giovani. Siamo chiamati – ha detto Papa Francesco, rivolto al patriarca Bartolomeo I, durante la Divina Liturgia nella chiesa patriarcale di S. Giorgio al Phanar, a Istanbul – «a rispondere insieme, in unità, alla loro voce». «Nel mondo ci sono troppe donne e troppi uomini che soffrono per grave malnutrizione, per la crescente disoccupazione, per l’alta percentuale di giovani senza lavoro e per l’aumento dell’esclusione sociale, che può indurre ad attività criminali e perfino al reclutamento di terroristi. Non possiamo rimanere indifferenti». Come cristiani siamo chiamati «a costruire una nuova civiltà dell’amore e della solidarietà, a sconfiggere quella globalizzazione dell’indifferenza che oggi sembra avere la supremazia», alottare contro quelle che sono «le cause strutturali della povertà: la disuguaglianza, la mancanza di un lavoro degno, della terra e della casa, la negazione dei diritti sociali e lavorativi». A interpellare le nostre coscienze sono i giovani. Tanti di loro «vivono senza speranza, vinti dalla sfiducia e dalla rassegnazione». «Le nuove generazioni – ha avvertito il Papa – non potranno mai acquisire la vera saggezza e mantenere viva la speranza se noi non saremo capaci di valorizzare e trasmettere l’autentico umanesimo, che sgorga dal Vangelo e dall’esperienza bimillenaria della Chiesa».

Schede della settimana (30 novembre – 7 dicembre 2014)

 Domenica 30 novembre: 1ª Domenica di Avvento (B). – Festa di s. Andrea di Betsaida († 60), apostolo, fratello di Simon Pietro, il primo tra i discepoli di Giovanni Battista ad essere chiamato da Gesù, sul lago di Galilea, dopo una giornata di pesca infruttuosa; presente nei momenti privilegiati: il Tabor, il Getsemani e il Venerdì Santo; evangelizzatore della Grecia, fondatore della Chiesa di Costantinopoli, martire – secondo le antiche tradizioni – a Patrasso, legato, e non inchiodato, su una croce a forma di X, detta croce decussata, comunemente conosciuta con il nome di «croce di s. Andrea», per sua personale scelta, dal momento che egli non avrebbe mai osato eguagliare il Maestro, Gesù, nel martirio; patrono in Scozia (la croce di s. Andrea figura nella sua bandiera, e di conseguenza in quella del Regno Unito, e nello stemma della Nuova Scozia), Russia (nell’insegna della marina russa), Romania, Ucraina e Grecia, ad Amalfi e a Luga (Malta). & Concelebrazione eucaristica nella basilica papale di S. Pietro in Vaticano per l’apertura dell’Anno della vita consacrata, presieduta dalcard. João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Suore in uscitaConsacrata e le Società di Vita Apostolica (ore 10). # Gli obiettivi principali dell’Anno (30 novembre 2014 – 2 febbraio 2016) sono: 1. fare “memoria grata” del passato recente, che va dal Concilio Vaticano II – e in particolare dalla pubblicazione del decreto «Perfectae caritatis» – fino ad oggi, segnato dalla presenza dello Spirito che porta i consacrati a vivere anche le debolezze e le infedeltà come esperienza della misericordia e dell’amore di Dio, ad essere “icone viventi” del Dio “tre volte santo” e a “gridare” al mondo, con forza e con gioia, la loro vitalità, spesso nascosta, ma non meno feconda, nei monasteri, nei conventi, nelle case; 2. vivere il presente con passione, per testimoniare la bellezza della sequela di Cristo “più da vicino” e «svegliare il mondo» (Papa Francesco), specie nelle periferie esistenziali della povertà e del pensiero, “evangelizzando”, curando e potenziando la vita fraterna in comunità e la formazione continua nella «fedeltà dinamica» e creativa, al testimone lasciato dai rispettivi fondatori e fondatrici (cfr. VC 37), e alla luce delle sfide della postmodernità; 3.  abbracciare il futuro con speranza, assumendo il momento presente, «delicato e faticoso» (Giovanni Paolo II), non come l’anticamera della morte, ma come un «kairos», un’occasione favorevole per la crescita in profondità, nella certezza che la vita consacrata non potrà mai sparire nella Chiesa, poiché «è stata voluta dallo stesso Gesù come parte irremovibile della sua Chiesa» (Benedetto XVI).

Sofia a Istanbul& 3° giorno del viaggio apostolico in Turchia: Papa Francesco assiste alla Divina Liturgia nella chiesa patriarcale di S. Giorgio, cui segue la benedizione ecumenica insieme al Patriarca Bartolomeo I e la firma di una Dichiarazione congiunta (ore 8.20-11); cerimonia di congedo per il ritorno a Roma (ore 15.45-16: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_ UND2I537). & Onomastico di p. Andrea Buzor, vicario della Parrocchia «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido: auguri di cuore a lui e a tutti gli altri Andrea…

Lunedì 1 dicembre: B. Charles de Jésus (de Foucauld, † 1916), sacerdote, testimone del dialogo interreligioso, della missione e dell’amore all’Eucaristia, ucciso a Tamanrasset, nel deserto algerino, da una Aids (bambino nero)banda di predoni. & Giornata Internazionale della Lotta contro l’Aids, istituita dall’ONU nel 1988. Il termine «Aids» è l’acronimo inglese di «Acquired Immunodeficiency Syndrome» (=«Sindrome da immunodeficienza acquisita»). La causa di questa malattia, considerata una pandemia che non accenna a diminuire, è l’infezione da Hiv («Human Immunodeficiency Virus» = «Virus dell’immunodeficienza umana») che riduce la capacità di resistenza del corpo contro gli agenti patogeni. La si trasmette in molti modi, ad esempio tramite i rapporti sessuali, trasfusioni di sangue contaminato, aghi ipodermici e trasmissione verticale tra madre e bambino durante la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno. Allo stadio avanzato, l’immunodeficienza può causare varie malattie gravi e condurre alla morte. Un’infezione da Hiv non è guaribile. Tuttavia, grazie a terapie mediche avanzate esistono oggi buone possibilità di far regredire un’immunodeficienza già acquisita o di ritardarne la manifestazione di vari anni, a patto che si inizi per tempo la terapia. Grazie ai progressi della medicina, per molte persone che hanno contratto l’Hiv la speranza di vita è sensibilmente aumentata. Il 71% dei 35 milioni di persone affette da questa sindrome vivono in Africa sub-sahariana (in Europa, 29 mila nuove diagnosi di Hiv nel 2013). In vista della Giornata, il programma delle Nazioni Unite per l’Aids ha lanciato un appello perché sia definitivamente risolto il problema dell’accesso alla prevenzione, alla diagnosi e al trattamento antiretrovirale in modo più semplice e meno costoso. Con le parole di Papa Francesco, «esprimiamo la nostra vicinanza alle persone che ne sono affette, specialmente ai bambini; una vicinanza che è molto concreta per l’impegno silenzioso di tanti missionari e operatori. Preghiamo per tutti, anche per i medici e i ricercatori. Ogni malato, nessuno escluso, possa accedere alle cure di cui ha bisogno».

▪ Martedì 2 dicembre: A Ruysbroeck, nei pressi di Bruxelles in Belgio, b. Giovanni Ruysbroeck († 1381), canonico regolare, soprannominato «doctor divinus», uno dei maggiori mistici fiamminghi. – A Łagiewniki in Polonia, b. Raffaele Chyliński († 1741), sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, che a Cracovia durante la pestilenza visitava i malati per assisterli e prepararli ad una onorevole morte, beatificato da Giovanni Paolo II nel 1991. & SchiaviGiornata Internazionale per l’Abolizione della Schiavitù, in memoria del 2 dicembre 1949, giorno in cui l’Assemblea generale ONU approvò la Convenzione per la soppressione del traffico di persone e sfruttamento della prostituzione altrui. In Vaticano, nella Casina Pio IV, cerimonia per la firma della Dichiarazione contro la schiavitù da parte dei leaders religiosi, con la presenza di Papa Francesco, a seguito dell’istituzione del Global Freedom Network (ore 11-12.45: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_WHCPIFK5). La schiavitù è un fenomeno che non appartiene al passato, perché sotto forme odiose, spesso circondate da opportunismo e indifferenza, dilaga sia negli Stati in via di sviluppo o nei regimi dittatoriali, sia nelle nazioni che si definiscono democratiche. Il business criminale, che deriva dalla compravendita di esseri umani, rientra nelle attività criminali delle mafie internazionali e rifornisce il mercato degli organi, del lavoro nero, della prostituzione, della pedofilia in tutto il mondo e dunque anche in Italia. E’ importante affrontare il fenomeno nella sua complessità e non illudersi di sradicarlo combattendolo solo nei luoghi ormai noti dove si predano esseri umani.

Disabile na wozku Mercoledì 3 dicembre: S. Francesco Saverio († 1552), gesuita spagnolo, missionario in India e in Giappone, patrono principale delle missioni. & Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, istituita nel 1981 e diventata anche Giornata europea nel 1993, per suscitare e promuovere, attraverso eventi e manifestazioni, una riflessione più profonda ed una presa di maggiore coscienza da parte della collettività circa le difficoltà incontrate dalle persone con disabilità, procedendo verso il superamento di tutte le barriere culturali e una efficace inclusione sociale. Giornate come questa non sono la bacchetta magica che trasforma in realtà quello che per ora è “solo” un sogno: quello di vivere in comunità e città a misura di ogni persona. Esse ci aiutano tuttavia a porre al centro la dignità, l’autonomia, la partecipazione, il rispetto e la valorizzazione delle differenze, e ci danno l’opportunità di affermare, citando la Convenzione ONU, che la disabilità è un concetto dinamico e in evoluzione, il risultato dell’interazione tra minorazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la piena ed effettiva partecipazione nella società su base di parità con gli altri. & In Vaticano, incontro del Papa con i gruppi di fedeli e i pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 10.25-12:http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_3TC2MY3F).

Giovedì 4 dicembre: S. Giovanni Damasceno († 749), sacerdote e dottore della Chiesa, predicatore titolare nella basilica del Santo Sepolcro, teologo illuminato e coltissimo, chiamato «San Tommaso dell’Oriente», patrono dei pittori. – A Nicomedia, s. Barbara (sec. III), vergine e martire, invocata contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa, patrona degli architetti, artificieri, artiglieri, carpentieri, minatori, vigili del fuoco. – A Colonia in Germania, b. Adolfo Kolping († 1865), sacerdote tedesco, «padre dei lavoratori artigiani», promotore della formazione dei giovani operai, fondatore della prima casa di assistenza e di insegnamento professionale, beatificato da Giovanni Paolo II nel 1991. & Adorazione eucaristica del 1° giovedì del mese.

▪ Venerdì 5 dicembre: Vicino a Monaco di Baviera in Germania, b. Narcyz Putz († 1942), sacerdote polacco, messo dai nazisti nel campo di concentramento di Dachau per la sua perseveranza nella fede, morto tra atroci supplizi, beatificato da Giovanni Paolo II nel 1999 con ben altre 107 vittime della medesima persecuzione. Al Palacongressi di Rimini, 38ª Conferenza Nazionale degli Animatori del Rinnovamento nello Spirito dal tema: «’Fiumi di acqua viva sgorgheranno dal cuore di chi crede in me’ (cfr. Gv 7,38) – Il Rinnovamento corrente di grazia per l’evangelizzazione», in programma dal 5 all’8 dicembre. & Adorazione eucaristica del 1° venerdì del mese.

Nicola di Bari Sabato 6 dicembre: S. Nicola († ca. 326), vescovo di Mira, protettore di Bari e patrono dei bambini, ragazzi e ragazze, scolari, farmacisti, mercanti, naviganti, pescatori, profumieri, il leggendario Santa Claus dei paesi anglosassoni e il Sankt Nikolaus della Germania, santo popolare per i regali natalizi. Ad Altomonte (CS), presso la chiesa di S. Francesco di Paola, alle ore 10, funerali di p. Francesco Capparelli, francescano, membro della Fraternità conventuale di Amantea, alunno della Custodia Provinciale «Ss. Daniele e Compagni Martiri» di Calabria.

 Domenica 7 dicembre: 2ª Domenica di Avvento (B). – S. Ambrogio († 397), vescovo di Milano, dottore, difensore e organizzatore della Chiesa, maestro di s. Agostino, autore di celebri testi liturgici, padre della liturgia ambrosiana, patrono dei vescovi e degli apicoltori, di Lombardia, Milano e Vigevano. & A Roma, in Piazza S. Pietro, preghiera dell’Angelus guidata da Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic =VA_3TC2MY3F). &  giorno della novena in preparazione alla solennità dell’Immacolata.

L’augurio vivissimo di buon cammino, «volendoci bene come fratelli». Mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, ci regala la sua intensa Lettera dal titolo: «Buon cammino di Avvento. Riscopriamo insieme la vita consacrata».  Gliene siamo grati fin da ora. La lettera è disponibile all’indirizzo: http://www.diocesicatanzarosquillace.it/download/lettera_Avvento_2014.pdf

Piotr Anzulewicz OFMConv

 

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