È partita anche la 2ª edizione del CineCircolo
Venerdì 29 gennaio il Circolo ha lanciato la 2ª edizione del CineCircolo, un’iniziativa originale e interessante, «sui sentieri della misericordia», focalizzata sulla triade: accoglienza–integrazione–viaggi della speranza, con il cinedibattito a conclusione.
In una cultura, che sempre più si configura come cultura della spettacolarità generalizzata, il CineCircolo, nella sua 1ª edizione, con il ciclo «Calabria mon amour», ha presentato pellicole su temi-storie ambientate sul territorio calabrese, per rendere conoscibile un patrimonio cinematografico legato direttamente ai paesi, alle città e ai luoghi che, ospitando i set, le troupe e i cast, sono diventati famosi, o ai personaggi del cinema, di nascita o di famiglia calabrese, che si sono fatti conoscere in tutto il mondo. Così gli spettatori hanno avuto l’occasione di «comprendere meglio – leggiamo sul pieghevole – la nostra storia, la nostra cultura e le nostre tradizioni, apprezzarne la bontà e comunicare la bellezza, attraverso il coinvolgimento personale, la prossimità e il dialogo, sulle strade digitali del nostro mondo contemporaneo, affollate di umanità, spesso ferita: uomini e donne che cercano una salvezza o una speranza». Durante il cinedibattito, che seguiva ogni proiezione del film, potevano reimparare ad ascoltare, comunicare e fruttificare, nella prossimità e in modo inclusivo, rispettoso e costruttivo, favorendo uno sguardo d’insieme. È stato un «omaggio alla terra di Calabria, spesse volte dimenticata e mai sufficientemente apprezzata per le infinite qualità paesaggistiche, folcloristiche, faunistiche, culinarie, ed ai suoi abitanti».
La proiezione del film-documentario musicale «Doichlanda» di Giuseppe Gagliardi (per la recensione si veda ad esempio il link: http://www.mescalina.it/musica/recensioni/il-parto-delle-nuvole-pesanti-doichlanda-dvd) ha segnato il lancio della 2ª edizione del CineCircolo. Tutti i film sono stati selezionati, con la preziosa consulenza di Eugenio Attanasio, regista e presidente della Cineteca della Calabria, nella prospettiva indicata da Papa Francesco nella Bolla di Indizione dell’Anno giubilare, dal titolo «Misericordiae vultus» (11 aprile 2015), per immergere gli spettatori nella dimensione di misericordia e di compassione, di perdono e di riconciliazione. Di più, con il cinedibattito, previsto anche questa volta alla fine della proiezione, dove ci si mette qualcosa di se stessi e dove non si è più spettatori passivi, ma attivi, viene offerto uno spazio per le tematiche come l’accoglienza, l’integrazione razziale e i viaggi della speranza. «Tutti – si legge sul dépliant – abbiamo bisogno di metterci in discussione, senza avere mai paura dell’inciampo, e di farci raccontare cosa sta succedendo. È importante nell’Anno della Misericordia andare oltre il senso di colpa e continuare a cercare delle vie d’uscita, suggerite dalla fede, dal coraggio e dalla creatività dell’uomo che da sempre ambisce alla felicità. È un momento straordinario per ritrovare i nostri fratelli più fragili e riconoscerli come coloro che hanno bisogno di noi, che ci tendono le mani e che noi siamo nelle condizioni di poter soccorrerli e accoglierli».
Il mondo crea lacerazioni ed è solcato da scie d’intolleranza, divisioni, violenze e guerre. Il cinema invece, questa moderna e fondamentale espressione dell’arte, unisce popoli, culture e religioni. Per questo il CineCircolo lo propone come luogo del dialogo e dell’incontro, a cui attingere intimamente e intensamente. Quando poi esso s’apre alla dimensione religiosa, toccando temi fortemente umani che hanno in sé una carica trascendente, riesce a travalicare le diverse espressioni per giungere al cuore e alla mente dello spettatore.
Il curatore dell’attuale edizione, la dott.ssa Teresa Cona – segretaria del Circolo, in collaborazione con l’avv. Giuseppe Frontera e il M° Luigi Cimino – membri del Consiglio direttivo, accogliendo queste indicazioni, cercherà di invitare ospiti d’eccezione per condividere la loro conoscenza ed esperienza relative alle tre tematiche sopraindicate. «Abbeverandosi alla fonte della fratellanza, e prendendone ispirazione, ci aiuterà a guarire le memorie dolorose, a costruire l’armonia, a far fiorire incontri umani fecondi. Al cuore della comunicazione vi è soprattutto una profonda dimensione umana – comunicazione che non è solo una tecnologia attuale o aggiornata, ma una profonda relazione interpersonale».
La prima pellicola «Doichlanda» ha offerto l’opportunità di soffermarsi sull’emigrazione calabrese e sui flussi migratori tra l’Italia ed altri paesi, soprattutto europei. La serata era piuttosto fredda e solo in pochi hanno avuto il coraggio di venire alla proiezione. Ci dispiace di non disporre di una vera e propria sala cinematografica, riscaldata e attrezzata di poltrone. L’attuale è “povera”, come fu povera s. Elisabetta d’Ungheria a cui essa è dedicata, e condivisa con l’Ordine Francescano Secolare (OFS) e con la Gioventù Francescana (Gi.Fra.). Nell’ottobre scorso, grazie al parroco, p. Ilario Scali, si è arricchita di un palco per l’auspicata biblioteca francescana (al riguardo si legga: https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/biblioteca-sognata-insieme/) e di tende per le finestre localizzate in alto e al di fuori della manovrabilità, che finora si doveva adombrare con i supporti in cartone, e nel gennaio di quest’anno, grazie al Circolo, di due lampadari e di una plafoniera (ci servono altre tre o quattro da applicare alle pareti laterali). Per ogni evento affittiamo il service audiovisivo (grazie, Ghenadi, Luigi e Gabriele, per la vostra fatica nel portare, montare, gestire, smontare e portare via), il proiettore e lo schermo. Siamo poveri, e non ce ne vergogniamo, anzi, ne siamo francescanamente fieri. Il nostro budget è quasi sempre in rosso, per cui siamo immensamente grati per ogni piccolo gesto di sostegno. Tra i nostri sogni costanti ci sono anche due essenziali strumenti: un computer e una stampante per la Segreteria.
Siamo lieti di invitare tutti, vicini e lontani, a questa edizione. Per parteciparvi non bisogna acquistare il biglietto, perché l’ingresso è libero e gratuito. A conclusione c’è qualche delizia per il palato. Anch’esso vuole la sua parte. A venerdì prossimo.
Piotr Anzulewicz OFMConv
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