Buon Anno 2018… per essere dono e generare dono

Buon Anno 2018… per essere dono e generare dono. Il Natale ci ha messi in marcia, fuori da noi stessi, per incontrare l’altro da noi, specie se egli è piccolo e indifeso, mettersi decisamente al suo servizio e agire secondo le «quattro pietre miliari«, indicate dal Papa Francesco, nel suo Messaggio per la 51ª Giornata Mondiale della Pace: «accogliere», «proteggere», «promuovere» e «integrare».

E’ il pensare in grande, la lungimiranza, l’abbracciare la complessità della vita che consente di intuire e perseguire nuove piste, percorsi e spazi di speranza. Tutto questo richiede il coraggio di ascoltare e di leggere la realtà intorno a noi e dentro di noi, di imparare a discernere, di capire cosa vogliamo e cosa è frutto delle proiezioni degli altri su di noi, cosa ci è stato indotto come essenziale e invece ci sta sviando…

La nostra primaria vocazione è al dono di sé, che è l’espressione più alta, più nobile e più concreta dell’amore, ed è per il presente, per l’oggi, per il nostro tempo. Siamo quindi invitati a «non perdere l’opportunità di sognare in grande e di diventare protagonisti di quella storia unica e originale che Dio vuole scrivere con noi», qui e ora (Messaggio per la 55ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, 3 dicembre 2017), trasformando le potenziali minacce in occasione per un balzo in avanti sul cammino dell’umanizzazione, della riconciliazione, della pace. E’ bello, ed è una grande grazia, essere dono e generare dono, con rinnovata passione, nel 2018, che si prospetta ricco di sorprese, eventi e doni.

Consiglio direttivo del Circolo

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A Natale…

A Natale, nel Bambino di Betlemme, inerme e indifeso, a tutti viene offerta una inversione di logica, di comportamento, di prospettiva: dal grande al piccolo, dalla forza alla debolezza, dal potere al dono. Accogliendo anche noi questa inversione − la via natalizia della piccolezza, dell’umiltà e della gratuità −, potremo essere segno della potenza dell’amore, presenza di condivisione e di comunione, «incipit» di un avvenire di fraternità universale e cosmica, e saremo capaci di osare la nuova avventura: narrare con il linguaggio della nostra cultura, in vertiginoso mutamento, la perenne «buona notizia» che riguarda tutta l’umanità: la nascita di Gesù è abbraccio tra giustizia e verità, incontro tra sacro e profano, speranza e profezia di pace e di vita in pienezza.

Amici e Soci, tantissimi auguri di buon Natale e di buon Anno 2018

Consiglio direttivo del Circolo




Canto di gratitudine

«Exploit» di pubblico, venerdì 17 novembre 2017, al Circolo, per la 5ª Serata conviviale con «aperitivo» dal titolo «Gratitudine per i doni della creazione», la 104ª di seguito, ideata in concomitanza con la 67ª Giornata Nazionale del Ringraziamento e celebrata domenica scorsa, il 12 novembre, come «invito a guardare ai frutti della terra e all’intera realtà del mondo agricolo nel segno del rendimento di grazie», ma anche come «memoria viva ed efficace della rinnovata risposta degli agricoltori ai doni del Signore», e in preparazione alla 1ª Giornata Mondiale dei Poveri istituita al termine del Giubileo della Misericordia nella Lettera apostolica «Misericordia et misera» da Papa Francesco per stimolarci a «reagire alla cultura dello scarto e dello spreco, facendo propria la cultura dell’incontro». Una Serata speciale, con il programma speciale, tra le due domeniche speciali, nel luogo speciale: Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», e nel giorno speciale: giorno di festa di s. Elisabetta, definita «Regina dei poveri» o «Madre Teresa del 1200», fedele discepola di frate Francesco, «testimone della genuina povertà».

Alla tavola rotonda sono intervenuti ospiti di eccezione: Beniamino Donnici, psichiatra e psicoterapeuta, già colonnello medico dell’Esercito e già assessore al Turismo e Beni Culturali della Regione Calabria e parlamentare europeo, autore del libro «7 giorni. Diario dall’Isola di S. Giulio in dialogo con Madre Cànopi» (Edizioni Paoline, 2016); Stefania Rhodio, coordinatrice regionale del Rinnovamento nello Spirito Santo; Mario Caccavari, perito chimico presso l’Istituto Tecnico Industriale «Guido Donegani» di Crotone, pensionato felice. La loro notorietà ha richiamato moltissimi intervenuti, che hanno preso d’assalto il Salone, che per le sue troppo piccole dimensioni ha reso impossibile la partecipazione di tutti. Gli interventi dei tre protagonisti sono stati seguiti con alto interesse. La platea più volte ha applaudito le loro narrazioni, esposizioni, suggestioni…

La foto di gruppo ha cristallizzato i presenti in una atmosfera gioiosa di ringraziamento, mentre il M° Luigi Cimino, in sostituzione di Ghenadi, ci ha fatto ascoltare, in sottofondo, dai video musicali, tre canti: «Lode al nome tuo» − il canto tratto dal CD «Grazie», «Stai con me» − il canto interpretato da Stefania Rhodio e Renato Cusimano nella trasmissione di don Francesco Cristofaro «Nella fede della Chiesa» su «Padre Pio TV», e il «Canto del mare» di mons. Marco Frisina.

La Serata si è conclusa con una piccola rinuncia alla solita pizza, visto che il Circolo ha voluto rimanere solidale con i poveri e in sintonia con la loro 1ª Giornata Mondiale. Il buffet comunque è stato offerto dalle signore affezionate al Circolo. Si è festeggiato anche l’onomastico di Elisabetta Guerrisi che ha voluto offrire dei pasticcini in onore della sua santa Protettrice, pur non potendo essere presente, perché è già rientrata nella sua Roma per impegni improcrastinabili.

A tutti un immenso grazie.

(tc/pa)

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Famiglia – sede dove si coltiva il rispetto…

Una Serata eccezionalmente bella e interessante, quella che si è tenuta venerdì 3 novembre 2017, la 4ª conviviale con «aperitivo» dal titolo: «Famiglia − sede della cultura della vita e luogo dove si coltiva il rispetto per l’ecosistema locale e la protezione di tutte le creature» (Laudato si’, n. 213), ideata nell’ambito della 5ª edizione del WikiCircolo ed offerta dal Circolo a chi abbia inteso accogliere l’invito a parteciparvi. Nel corso del programma, come sempre caratterizzato da varietà e molteplicità di aspetti, alla tavola rotonda sono intervenuti ospiti d’eccezione: Antonio e Carmela Sità, Ninetta Crea, Maria Le Pera e Alex Scicchitano.

I coniugi Sità − lui ingegnere e consulente di direzione e lei docente di matematica e di fisica −, entrambi collaboratori dell’Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia e promotori del progetto «Mistero Grande» nella parrocchia catanzarese «S. Teresa di Gesù Bambino», alternandosi al microfono, hanno illustrato, con il supporto della suite Office PowerPoint e un filmato personale, il loro impegno nel sostenere quelle coppie di sposi che, nel desiderio di vivere pienamente la grazia del sacramento del matrimonio, sperimentano la bellezza del «far Chiesa in casa».

Alex Scicchitano, studente di sociologia all’Università degli Studi «Magna Graecia» di Catanzaro, con il suo brillante intervento ci ha portati a riflettere sul cambiamento culturale che ha interessato la famiglia partendo dai secoli scorsi, quando vigeva ancora il patriarcato dispotico ed oppressivo, e giungendo alla rivoluzione culturale che ci ha consegnato la famiglia attuale, con le sue conquiste e le sue fragilità.

Ninetta Crea, insegnante in pensione, ha condiviso con noi la sua esperienza scolastica a contatto con bambini e ragazzi e la sua attenzione alla loro formazione orientata a guardare l’altro come persona da rispettare e l’ambiente naturale come bene comune da salvaguardare e custodire.

Infine, Maria Le Pera, anch’essa insegnate in pensione, ci ha ricordato come la scuola già venti anni fa si preoccupava di sensibilizzare le giovani coscienze su argomenti che adesso sono di attualità scottante, come ad esempio il risparmio energetico, il riciclo di materiali, la solidarietà, l’educazione al rispetto dell’altro e all’alleanza tra l’uomo e la terra, in una reciprocità da riconoscere davanti a luoghi dove la bellezza esteriore si è fatta segno di una bellezza interiore, ma anche davanti ai tristi scempi dell’ambiente naturale, provocati dal peccato degli uomini.

La famiglia e la scuola: sono questi gli ambiti in cui si forma la personalità del ragazzo. La famiglia comunque ha l’importanza centrale per un’autentica crescita umana, perché «costituisce la sede della cultura della vita». «Nella famiglia − scrive Papa Francesco nell’enciclica Laudato sì’ − si coltivano le prime abitudini di amore e cura per la vita, come per esempio l’uso corretto delle cose, l’ordine e la pulizia, il rispetto per l’ecosistema locale e la protezione di tutte le creature. La famiglia è il luogo della formazione integrale, dove si dispiegano i diversi aspetti, intimamente relazionati tra loro, della maturazione personale» (n. 213).

Un incontro istruttivo che ha tenuti “attenti” ed affascinati i partecipanti. Molti gli applausi indirizzati ai relatori. Rimane un senso di dispiacere per tutti coloro che si sono fatti sfuggire un incontro così educativo ed edificante. Il Circolo tuttavia non demorde, ma continua a cogliere i segnali positivi, trasmettere l’ottimismo e la fiducia, elargire la cultura alla portata di tutti, insistendo nel chiamare a parteciparvi in gioiosa armonia. (tc/pa)

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Una Serata-prodigio

Il 27 ottobre, un «fusil de chasse», appena pochi minuti prima dell’inizio della 3ª Serata cinematografica (101ª di seguito): un colpo di scena improvviso, impensato, inaspettato, regalato dalla Provvidenza al Circolo, per il anniversario del suo ri-avvio (27.10.2013), dopo il recupero dello Statuto originale, e nel 31° anniversario della Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace ad Assisi, voluta da s. Giovanni Paolo II alla quale presero parte i rappresentanti di tutte le grandi religioni mondiali (27.10.1986): due anniversari salienti per riaffermare l’impegno a diffondere la «cultura dell’incontro», del dialogo e della fratellanza.

Il computer del nostro operatore tecnico, per un miracoloso tocco della segretaria del Circolo, è andato in tilt, ‘disintegrando’ la pellicola in programma: «Il Pianeta verde». L’ha sostituita prodigiosamente un’altra, sull’uomo della Provvidenza, il colonnello Valentin Müller, e la salvezza di Assisi durante la seconda guerra mondiale: «Assisi Underground» di Alexander Ramati. Grande commozione e gratitudine dei presenti, conquistati da tre protettori degli assisani: Dio delle sorprese, frate Francesco e il colonnello Müller. Una Serata davvero emozionante e… prodigiosa, nel segno della gratitudine che ci ha aiutato a focalizzarci su tante benedizioni che abbiamo già ricevuto nel quadriennio e riceviamo ogni giorno: la gratitudine per il Circolo che vuole essere luogo propulsore della «cultura dell’incontro», del dialogo e della fratellanza, appunto, e spazio di crescita umana, spirituale e sociale per tutti, vicini e lontani. «Happy Birthday!» (pa)

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Ecumenicamente per il creato…

Induceva ammirazione, gratitudine e commozione nei presenti la 1ª Serata conviviale con «aperitivo», dal titolo «Ecumenicamente per il creato» (Laudato si’, n. 7), promossa dal Circolo venerdì 22 settembre 2017, nell’ambito della 5ª edizione del WikiCircolo il cui «fil rouge» è: «L’uomo-custode e protettore di ‘sorella’-‘madre’ Terra», l’edizione ispirata all’enciclica Laudato si’ di papa Francesco, alla preghiera-inno Cantico delle creature di frate Francesco e al Messaggio per la 51ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali “Non temere, perché io sono con te” (Is 43,5). Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo.

Ammirazione e gratitudine, dunque, per la presenza alla Serata − la 96ª di seguito, tra quelle conviviali e cinematografiche − di due dei quattro invitati, «uniti da una stessa preoccupazione» (cfr. Laudato si’, nn. 7-9): pastore olandese Ranieri Van Gent, sposato con Anneke Van Ommen, padre di quattro figli e sei nipoti, missionario, che iniziò il suo ministero come evangelista a Roccella Jonica e insieme ad altri missionari evangelizzò tutti i paesi della Locride, finché un giorno il Signore non gli mise in cuore di venire a Catanzaro, perché… «qui − gli disse − ho un grande popolo». E così dopo aver evangelizzato con tende, Bibbiabus ed altro, fondò la Chiesa di Catanzaro, denominata «Comunità Cristiana Emmanuele», ora «Chiesa Evangelica della Riconciliazione», di cui è pastore, cioè ministro di culto, e padre Vasyl Kulynyak, cappellano della Comunità di rito bizantino presso l’arcidiocesi di Crotone-S. Severina, dove rappresenta la Chiesa greco-cattolica, presente in Ucraina, Europa ed America, con numerose arcieparchie, esarcati apostolici e eparchie. Il 21 agosto 2005 la sua sede storica di Leopoli è stata trasferita alla capitale Kiev. Dal 25 marzo 2011 ha per primate l’arcivescovo maggiore Svjatoslav Ševčuk, presidente del Sinodo della Chiesa stessa. I loro preziosi interventi ci hanno messo in cammino sulla strada di fraternità e di solidarietà con tutto il creato, nello spirito degli antichi pellegrini, questuanti della grazia e della verità…

Commozione, infine, per la morte improvvisa di Antonio Rosario Cona, papà della dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, in lutto. Ieri mattina ha terminato il suo cammino terreno, facendo il ‘salto’ verso un ordine profondamente nuovo e diverso: la vita in pienezza, un siciliano forte e mite, un padre presente e generoso, un marito fedele ed affettuoso che ha amato la sua sposa Ada di amore tenero e profondo. Ha lavorato per oltre 40 nella Società Telefonica in varie parti dell’Italia con incarichi di responsabilità, svolgendo il suo lavoro con perizia e cuore. Da lui ci siamo sentiti spronati ad allargare il cuore all’amore più vero, più pieno, più radicale, più totale, ma anche più concreto, più semplice, più immediato, verso il creato e le creature, ecumenicamente. Una Serata traboccante di commozione, ammirazione e gratitudine. (pa)

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Wow… la nuova edizione!

Sono online i depliant della 5ª edizione del Wiki- e CineCircolo! L’occasione per lanciarla sarà però la 3ª Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato e la 12ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato, che si terrà nella sede del Circolo venerdì 1 settembre, alle ore 19, con la presentazione dei protagonisti straordinari delle Serate conviviali con «aperitivo» e delle Serate cinematografiche con «cocktail» (22 settembre − 22 dicembre). Da quel momento si comincerà a fare il conto alla rovescia per il 22 settembre: la 1ª Serata conviviale con «aperitivo» (96) dal logo: «Ecumenicamente per il creato» (Laudato si’, n. 7)!

Certo, alcune Serate potranno subire delle modifiche e altre aggiungersi, ma gli eventi principali intrisi di speranza e di fiducia sono ormai definiti, tutti gratuiti. Tra i protagonisti straordinari sono previsti: p. Vasyl Kulynyak, Beniamino Donnici, Bonaventura Bevilacqua, Walter Fratto e…  Tutti, comunque, possono fare la propria parte, come volontari, anche solo per poche decine di minuti, prima, durante e dopo ogni Serata conviviale e cinematografica. Potete anche voi mettervi in gioco, portare il vostro contributo e le vostre idee per costruire un domani migliore, lasciandovi interrogare da quelle parole di speranza e fiducia che frate Francesco d’Assisi ci ha consegnato in eredità: la cura responsabile di ‘sorella’ e ‘madre’ Terra e la cura dell’altro, la fraternità, l’incontro, il dialogo, la giustizia, la pace.

Il Circolo conta davvero su di voi! Per iscriversi ad esso, riceverne la tessera associativa o rinnovarla e saperne di più, non esitate a contattarci e frequentare questo portale e la pagina di Facebook. È una straordinaria opportunità!

Arrivederci, dunque, a settembre, in campo, pieni di energia, passione e creatività, per affrontare la nuova avventura e volare in alto, insieme, in squadra, uniti più che mai.

Staff del Circolo

 

 

 




Famiglia, custodisci il creato con tenerezza e gratitudine!

L’ultima Serata ci deve ancora arrivare. Venerdì 9 giugno si è tenuta la penultima, quella conviviale a tema, ideata nell’ambito della 4ª edizione del WikiCircolo, il cui filo conduttore è: «L’uomo e sua ‘sorella’ Terra», l’edizione ispirata all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco e alla preghiera-inno Cantico delle creature di frate Francesco − la 92ª di seguito, tra quelle cinematografiche e quelle conviviali, con decorrenza dal 10 gennaio 2014. Una Serata stimolante. «Laudato si’: l’’ecologia integrale’ − educare all’alleanza tra l’umanità e l’ambiente» era il suo titolo che suggeriva come andava a finire, secondo il programma, pubblicato previamente sul Sito Web e su Facebook del Circolo e presentato dalla dott.ssa Teresa Cona, segretaria dell’Associazione. Ne è rimasta una sentita traccia nei cuori degli astanti.

Il video musicale d’apertura sulla natura calabrese, creato da Vitali Frontera, con le straordinarie foto paesaggistiche di Maria Luisa Mauro e il Cantico delle creature eseguito dal cantautore Angelo Branduardi, ha colpito l’immaginazione dei presenti che si è espressa spontaneamente con un vivo applauso, metafora di un abbraccio a tutti e tre, e al Creatore, in quanto causa prima del creato e della vita: «A Te solo buon Signore / Si confanno gloria e onore / A Te ogni laude et benedizione / A Te solo si confanno / Che l’altissimo Tu sei / E null’omo degno / Te mentovare / Si laudato mio Signore / Con le Tue creature».

E’ seguita la lettura di un brano dell’enciclica Laudato si’ (n. 211), relativo al tema della Serata, con la base musicale in sottofondo tratta dal CD «Fratello Francesco», e di alcuni passaggi del libro di Leonida Rèpaci, Calabria grande e amara (Rubbettino Editore, 2002).

La bellezza della natura calabrese, da custodire con cura e da rispettare con gratitudine, è stata abilmente messa in risalto dall’avv. Peppino Frontera, tutore/curatore principale delle Serate conviviali a tema,

A monte di tutto galleggiava il tema centrale, con una forte connotazione educativa, quella che favorisce la crescita di una cultura e di una civiltà attenta all’ambiente e capace di custodirlo con tenerezza e saggezza. Si è detto che, alla luce del magistero della Chiesa e della Laudato si’, a motivare l’impegno per il creato è pur sempre la passione verso l’uomo e la ricerca della solidarietà ispirata dai valori della carità, della giustizia e del bene comune. Il credente guarda alla natura con riconoscenza e gratitudine verso il Creatore e per questo non la considera un tabù intoccabile o tanto meno ne abusa con spregiudicatezza: il creato è suo dono, perché in esso l’uomo, ogni uomo, tutto l’uomo, si sviluppi e faccia sviluppare il creato stesso in tutte le sue componenti: uomini, animali, piante… «La natura è espressione di un disegno di amore e di verità. Essa ci precede e ci è donata come ambiente di vita. Ci parla del Creatore (cfr. Rm 1,20) e del suo amore per l’umanità. È destinata ad essere “ricapitolata” in Cristo alla fine dei tempi (cfr. Ef 1,9-10; Col 1,19-20). Anch’essa, quindi, è una “vocazione”. La natura è a nostra disposizione non come “un mucchio di rifiuti sparsi a caso”, bensì come un dono del Creatore che ne ha disegnato gli ordinamenti intrinseci, affinché l’uomo ne tragga gli orientamenti doverosi per “custodirla e coltivarla” (Gen 2,15)» (Caritas in veritate, n. 48).

Oggi, purtroppo, constatiamo che l’uomo moderno ha tradito la sua missione, quella di esserne attento, fedele e intelligente custode. Uscito dall’Eden, da quel giardino in cui Dio lo aveva posto, si è sentito lui, e lui solo, il padrone della propria vita e del mondo, «provocando la ribellione della natura, tiranneggiata piuttosto che governata da lui», come ha scritto Giovanni Paolo II nella Lettera-enciclica Centesimus annus. Abbandonandosi ad un faustiano godimento del presente − è il «tutto oggi per me e per nessun altro» − e ad una ossessiva e sfrenata ricerca del consumo immediato, ha causato squilibri dalle conseguenze drammatiche. Papa Francesco non manca di far notare: «Se in tante parti del mondo ci sono bambini che non hanno da mangiare, quella non è notizia, sembra normale, ma non può essere così! Eppure queste cose entrano nella normalità: che alcune persone senza tetto muoiano di freddo per la strada non fa notizia. Al contrario, un abbassamento di dieci punti nelle borse di alcune città costituisce una tragedia… Così le persone vengono scartate, come se fossero rifiuti» (Udienza generale, 5 giugno 2013).

Oltre al creato che «geme e soffre» (Rm 8,22), «tiranneggiato piuttosto che governato», è la stessa famiglia umana a soffrire, per la fame, la desertificazione, i cambiamenti climatici, l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, e teme per il suo futuro. «Il progetto ideologico consumista − afferma mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia − mercifica tutto, uomini e natura, rovina le reti ecologiche e le reti sociali, si fonda sull’egoismo, l’avidità, la competizione, la sopraffazione, dimenticando la gratuità, la reciprocità, la cooperazione. Così cessiamo di pensarci come famiglia. Il mercato ci vuole individui consumatori e la famiglia luogo di consumo prima che di amore e socialità. Il mercato − basti pensare alla pubblicità dei prodotti di consumo − si riempie la bocca della parola “famiglia”, ma ne svuota il senso facendo emergere il consumismo individuale. Lo stereotipo di famiglia del consumismo è solo un “io formalmente allargato”, non è mai un “noi”. E’ l’opposto della famiglia, in particolare della famiglia cristiana, che trova il suo valore in un amore che spinge a superare continuamente se stessi per allargare sempre più il “noi” sino ai poveri» (AA.VV, Famiglia custodisci il creato! A cura di Gianfranco Grieco OFMConv, Città del Vaticano 2015, p. 20).

Il sistema economico consumista, per diffondere i propri valori edonistici, sfrutta la famiglia piegandola ai suoi scopi e degradandola a modello di una visione mercantilistica della vita e della realtà. Dalla nascita di un figlio alla scuola, all’alimentazione, al vestire, al matrimonio, e così oltre, a tutto, c’è già il mercato che ci pensa. Alle persone non resta che lasciarsi docilmente guidare e condurre per mano nella piazza del consumo, il centro commerciale, dove ogni desiderio verrà soddisfatto, come in un moderno paese dei balocchi. L’umanità e la natura appaiono allora concetti astratti e lontani. Ogni festa è snaturata dalla sua mercificazione. Il Natale diviene la fiera del consumo e la frenetica ricerca del regalo giusto, dell’ultimo modello di smartphone. La domenica diviene il giorno ideale per lo shopping, e così ogni festa religiosa o laica. Il calendario è scandito dal consumo. Di più, non c’è più alcuna distinzione fra l’utile e l’inutile, perché tutto è funzionale al conseguimento dell’obiettivo del mercato, che non è certo la felicità vera, ma la produzione e il consumo. Non è un caso che non viene utilizzato il verbo “usare“, ma “consumare“, in quanto l’uso non comporta necessariamente la distruzione di ciò che si usa, mentre il consumo implica la rapida trasformazione di risorse naturali in beni e dei beni in rifiuti. Così stiamo consumando il creato, per soddisfare capricci dei ricchi e far vivere i poveri nell’illusione che un giorno potranno fare altrettanto.

Se i credenti di ogni religione e i non credenti non si renderanno consapevoli che alla base della distruzione del creato c’è un errore antropologico, non si salverà né l’uomo né il creato. Se prevarrà la cultura dell’utilitarismo che relega l’uomo a mero strumento di consumo, di produzione e di profitto, avrà la meglio la “cultura dello scarto“, come l’ha definita Papa Francesco: si cominceranno a “scartare” gli anziani, i disabili, i deboli e i poveri, perché consumano poco e non “producono”, ma richiedono tempo e cure.

Il Circolo, promuovendo la cultura dell’incontro, dell’accoglienza e della solidarietà, rilancia dunque il suo impegno di custodire il creato e di contrastare la cultura dello scarto e dello spreco. Disprezzare il creato è disprezzare il dono più grande: la vita. Non c’è vita per l’uomo senza l’armonia di tutti gli esseri viventi, nella straordinaria biodiversità prodotta dal processo creativo, in cui siamo coinvolti noi stessi. Non possiamo quindi non rivolgerci alla meravigliosa avventura della vita con tenerezza amorevole. Il luogo privilegiato di tale tenerezza è proprio la famiglia. I genitori devono trasmettere ai figli il valore della sobrietà, della frugalità e della “sufficienza”, imprimere nel loro cuore lo stile di vita rispettoso del creato ed attento al prossimo, orientare le loro menti alla ricerca della felicità duratura, non effimera, superficiale, caduca, fugace. Il creato è di tutti e nessuno può appropriarsene né manipolarlo. Lì risiede il semplice principio di rispetto, di giustizia e di difesa. Per questo un’etica del consumo e dell’utilità deve lasciare il passo a un’etica della gratuità, della solidarietà, della responsabilità.

Il creato è armonia e la relazione tra l’uomo e il creato deve essere armonica! Ce lo ricorda frate Francesco d’Assisi. Nella “sua” Lettera ai difensori dell’ambiente propone qualcosa di previo e di fondamentale: creare nei cittadini una coscienza di custodia onerosa, un’attenzione speciale e una conversione alla natura. «Una delle sensazioni più profonde, gioiose e gratificanti − afferma l’Assisiate − è poter stare in mezzo alla natura scoprendo le meraviglie che ci circondano e godendo di esse. […] Sì, siamo nati per vedere, guardare e ammirare. E’ meraviglioso contemplare l’universo che canta e fa risuonare la sua voce. Voce non umana, ma di pianeti e di stelle che girano. Che festa per gli occhi è la natura! Che bello ciò che i nostri occhi possono vedere! Com’è gradevole ciò che i nostri orecchi possono ascoltare! […] Di fronte al grandioso spettacolo dell’universo ci deve cogliere lo stupore e l’ammirazione e per questo ringraziare il Creatore e legarci in fraternità con tutti gli esseri che ci circondano […], proclamare la grande fraternità universale di tutti gli esseri naturali e degli ecosistemi e porre le condizioni di possibilità per raggiungere il meraviglioso gemellaggio umano e cosmico» (José Antonio Merino, Lettere di Francesco d’Assisi dal suo esilio, Padova 2017, pp. 64-70).

La Serata si è conclusa con la comune recita della Preghiera per la nostra Terra (Laudato si’, n. 246) e si è sciolta in serenità, con l’appello: «Famiglia, riscopri la tua vocazione a “custodire” il creato per essere a sua volta custodita!», presso il tavolo della pizza offerta dallo Staff del Circolo. Alla prossima!

Piotr Anzulewicz OFMConv

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Comunicare con il cuore…

Serata vivace, quella di venerdì 21 aprile, la 7ª della 4ª edizione del WikiCircolo, l’86ª di seguito tra quelle cinematografiche e quelle conviviali, dal tema: «Il ‘no’ all’ingiustizia sociale e il ‘sì’ alla solidarietà intergenerazionale». L’imprevista assenza del relatore, il dott. Giuseppe Perri, giudice alla Corte d’Appello di Catanzaro, per motivi inderogabili, ha comportato un lieve ritocco al programma dell’evento. Ne hanno subito informato sia la dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, che l’avv. Pino Frontera, curatore principale dell’edizione. Tutto però è filato liscio, a gonfie vele, per il meglio. Il sostituto dott. Bonaventura Bevilacqua, imprenditore, ricercatore, antropologo, ha galvanizzato l’uditorio. Partendo dal video sulla creazione del mondo, proiettato da Ghenadi all’inizio, e dai brani dell’enciclica Laudato si’ (n. 159.162), letti dall’insegnante Sebastiana Piccione e commentati da Piotr Anzulewicz OFMConv, ha voluto far riflettere sulle relazioni tra gli uomini, quelle umanizzanti, sane, inclusive, e sull’importanza di comunicare dal cuore e con il cuore, sede dei sentimenti e delle emozioni, per arrivare al cuore dell’altro. Questo significa aprirsi sinceramente alla cultura del dialogo, dell’uguaglianza, della «solidarietà intergenerazionale e intragenerazionale» (ivi, n. 162), ed entrare in una dimensione relazionale vera, autentica, profondamente gratificante, alla base della quale ci sono sentimenti importanti come la fiducia, la tolleranza, l’empatia, l’amore e il rispetto per l’altro. Tutto questo è intelligenza emotiva. Ed è quello che serve per creare sintonia comunicativa, cultura del dialogo, simmetria relazionale, convergenza sugli obiettivi e, in ultima analisi, un risultato finale reciprocamente soddisfacente, che consente ad entrambi di vincere e di sentirsi bene. A pensarci bene non ci sono alternative.

Il problema è che in un mondo, in cui serpeggia il morbo dell’autoreferenzialità e dell’autosufficienza, del dominio e dell’ingiustizia, nessuno ci ha educati a comunicare con il cuore e insegnato ad acquisire questa fondamentale competenza di vita, indispensabile per sentirsi bene in connessione con l’altro in qualsiasi contesto e ambiente. E la maggior parte di noi non ha purtroppo avuto buoni maestri né in famiglia né tanto meno a scuola, ed è per questo che oggi risulta difficile operare una conversione relazionale o un’inversione di tendenza che richiede coraggio, flessibilità, capacità di mettersi in gioco. Frate Francesco d’Assisi nel suo Testamento fa memoria della sua conversione non come evento morale, ma, appunto, come conversione relazionale che fa nascere una nuova identità: non più quella del cavaliere/mercante, ma del fratello, passando dal «tu mi servi» al «come posso servirti?». Conversione relazionale vuol dire allora “essere con l’altro”, prendersi cura dell’altro, appassionarsi all’altro, promuovere il suo ben esserci, consentire a lui di mostrare le sue «piaghe», accogliere quello che dice di sé, interpretare le sue differenti necessità, senza mai essere remissivi..

Comunque, per dare una forma migliore al nostro essere per gli altri, è necessario educare il nostro cuore in modo che sia il «cuore di carne» o il «cuore intelligente» (Sir 36,21) e non il «cuore di pietra» (Ez 11,19; 36,26). Il Bevilacqua, nel corso della sua illuminante riflessione, si è servito, pur non facendo riferimento al Vecchio Testamento, di questa bellissima espressione biblica: «cuore intelligente». Esso, secondo le ultime ricerche scientifiche, contiene una certa quantità di cellule neuronali che lo rendono capace di interagire con il cervello determinando comportamenti su base emotiva e addirittura relegando il cervello in una posizione di sudditanza.

Ciò che oggi ci minaccia − afferma Alain Finkielkraut, filosofo e giornalista francese, autore della raccolta di saggi consacrati alla letteratura Un coeur intelligent (Adelphi, 2011) − non è né l’assenza totale di intelligenza né quella di cuore, ma il fatto che queste due facoltà si ignorano reciprocamente. Ecco allora un invito a svincolarci da molteplici trappole, della ragione e del sentimento, per lasciarci educare alla «perspicacia affettiva». Solo così ci verrà concesso quel «cuore intelligente» che re Salomone invocava dall’Eterno, stimandolo più prezioso di ogni altro bene.

La Serata è stata molto piacevole, con i dolci e la pizza offerti dal Circolo a conclusione, anch’essi utili per star bene con se stessi, con gli altri e con il creato, e comunicare con il cuore.

Piotr Anzulewicz OFMConv

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Auguri di Pasqua 2017

Il Consiglio direttivo del Circolo porge i più sentiti auguri di liete festività pasquali. Siano esse tempo in cui far crescere la pace, instaurare il dialogo e l’amicizia, gustare la bellezza di scoprirci fratelli e sorelle, contagiare gli altri con la passione per la vita, fatta di accoglienza, condivisione e solidarietà, senza calcolo, compromissione o degradazione.

La Sua Pasqua, quella di Cristo, non s’inerpica sui tornanti del Golgota, ma ci indica lo svincolo che porta ai piedi dei condannati, inermi, emarginati, afflitti e scartati…, e sospinge a schiodare tutti coloro che sono appesi sulla croce, a «sciogliere le catene inique, a togliere i legami del giogo, a rimandare liberi gli oppressi» (Is 58,6).

Auguri a tutti i soci, amici, simpatizzanti, costruttori della Pasqua del mondo.

Postscriptum

Lunedì 17 aprile, alle ore 8.30, ci riuniremo nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» a Catanzaro Lido per il consueto incontro degli auguri di Pasqua. Avremo l’occasione di gustare la bellezza di essere amici, di cogliere il bello che ci attende, di rinnovare le nostre speranze e di illuminare il nostro futuro. Vi aspettiamo numerosi.