Attenzione al dialetto e al sangue versato…
«È oltremodo importante anche essere a conoscenza del proprio dialetto per mantenere costumi, abitudini e tradizioni che ci sono care e ci rappresentano»: è stato il leitmotiv della 7ª Serata conviviale con aperitivo – la 54ª di seguito – dal titolo: «Catanzaro: dialetto catanzarese – patrimonio culturale da tenere vivo?», organizzata dal Circolo e aperta a tutti, nell’ambito della 2ª edizione del WikiCircolo e nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia, svoltasi il 29 aprile presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido.
Nel corso della Serata ci fu un momento di silenzio, alle ore 20, quando la magnifica Fontana di Trevi a Roma si è imporporata, come mai era accaduto prima: è stata investita di fasci d’intensa luce rossa – a simboleggiare il sangue versato da tanti bambini, donne e uomini, il cui diritto di vivere liberamente e gioiosamente la fede nella terra natia viene barbaramente violato da portatori di ideologie di morte, spesso anche a sfondo religioso – e sui marmi del famoso monumento sono state proiettate immagini provenienti dal mondo della persecuzione; un evento inedito – promosso dalla sezione italiana della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, creata nel 1947 fra le rovine e le devastazioni della 2ª guerra mondiale dal sacerdote olandese Werenfried van Straaten († 2003) – per richiamare l’attenzione pubblica sulla violazione del diritto alla libertà religiosa, soprattutto a danno dei cristiani, «per innalzare al Signore una preghiera a loro favore e a favore di tutti coloro che sono oppressi, nell’auspicio che un’accresciuta sensibilità su questo tema porti, in tanti, frutti di impegno e attivo coinvolgimento» (card. Angelo Bagnasco), onde evitare il rischio dell’indifferenza e la conseguente prosecuzione di un’intollerabile agonia.
Sostando in silenzio, abbiamo voluto fare nostra anche l’esortazione che s. Paolo ha indirizzato proprio ai Romani: «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene» (Rm 12,21). Tanti fratelli perseguitati e dimenticati sono stati rappresentati in Piazza Trevi anche dalle nostre tre socie di Catanzaro Lido: Elisabetta, Carolina e Margherita Guerrisi!
(pa)
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