Osate di più, con la bellezza

image_pdfimage_print

A onor del vero, è stata bella la 6ª Serata conviviale della 9ª edizione del WikiCircolo, che si è svolta il 10 dicembre 2021 presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, anzi, bellissima, focalizzata sul tema: «Educarci alla bellezza…», la bellezza della vita, dell’amore, della fede, del creato. I partecipanti, in presenza e da remoto, collegati in diretta «streaming» su Facebook del Circolo, potevano a pieno godere di questa bellezza, di questo fascino, di questa grazia, di questo sguardo intriso di incanto, di fiducia, di speranza, e di nostalgia.

La Serata è iniziata con un music video spettacolare e commovente: «La bellezza della vita» (2:53′). «Fermati e contempla questa meraviglia chiamata vita – ecco il suo splendido messaggio. – Contempla in silenzio la bellezza di cui sei parte anche tu». Vivi cioè e narra la bellezza, perché essa si vive, non si teorizza; si gusta, non si analizza; si testimonia, non si dimostra.

A preparare il programma e a presentarlo è stato, anche questa volta, ahimè, il sottoscritto. Tornerà però l’epoca in cui il nuovo Staff sarà un ‘noi’, coeso e affiatato, che con gioia saprà riunirsi ogni mercoledì, tra le ore 19 e 21, «con l’obiettivo – come si legge sul dépliant della recente edizione del CineCircolo – di preparare e pubblicare, in anticipo, sul sito web e sulla pagina social del Circolo, i programmi dettagliati, unitamente ai poster» (p. 2). Attraverso il suo rappresentante guiderà, quindi, accenderà e infiammerà le Serate conviviali e cinematografiche, rendendole vivaci, godibili ed imperdibili. Nel frattempo, al pubblico e all’audience non resta altro che seguire il sottoscritto che sebbene si sente parte di un tutto, ha i suoi gusti, le sue preferenze, le sue conoscenze, nella ricerca della sintesi tra individuale e collettivo, locale e globale, online e offline.

La “tavola rotonda” della Serata è stata come trampolino di lancio per notare, gustare, narrare, servire, testimoniare la bellezza. Le sue sequenze erano miste, virtuali e reali, narrative, descrittive, musicali, riflessive e dialogiche. Si snodavano dinamicamente e piacevolmente, precedute da concise introduzioni e seguite da sintetiche osservazioni del conduttore, grazie anche all’abilità ed esperienza di Ghenadi, operatore audiovisivo, che nello stesso tempo trasmetteva la Serata in diretta su Facebook del Circolo. Ecco le sequenze della tavola:

[3.1. Papa Francesco: «Servire la bellezza» (1:04′); 3.2. Umberto Galimberti: «La bellezza, legge segreta della vita» (2:35′-27:12′); 3.3. «La Settimana della Bellezza»: intervista a mons. Rodolfo Cetoloni, vescovo di Grosseto, e a don Roberto Nelli, responsabile dell’Ufficio Cultura della diocesi di Grosseto (2:21′-6:57′); 3.4. Mons. Rodolfo Cetoloni: «Si è belli quando si è veri» (0:54′); 3.5. «Dance me to the end of love» di Leonard Cohen (6:09′); 3.6. Papa Francesco: «La Chiesa esiste per comunicare verità, bontà e bellezza» (0:59′); 3.7. «Bellezza» dei Marlene Kuntz (4:08′); 3.8. M° Luigi Cimino: Intervista a Luigi Loprete (10:00′); 3.9. «Luigi Cimino Jazz» (4:33′); 3.10. Papa Francesco: «Quando è l’arte a testimoniare il Signore» (0:53′); 3.11. «Sulla bellezza» (4:1′); 3.12. Bella ciao dei Marlene Kuntz (4:32′)]

È da mettere in risalto ovviamente la sequenza 3.8: la presenza nel Salone di un portavoce/ambasciatore/testimone straordinario della bellezza, Luigi Loprete, il giovane economista innamorato della bellezza del suo paese d’origine, l’autore del libro «Cropani. ‘Ogni metro una porta’» (176 pp.), pubblicato di recente da Titani Editori. Il pubblico lo ha accolto affabilmente con un caloroso applauso e il videoclip «Bellezza» dei Marlene Kuntz, il gruppo rock alternativo italiano formatosi nel 1989 nella Provincia di Cuneo. «Noi, sereni e semplici o cupi e acidi / Noi, puri e candidi o un po’ colpevoli / Per voglie che ardono / Noi cerchiamo la bellezza ovunque», così recita un passaggio del testo della canzone. Frase estremamente significativa poiché riporta il tema della bellezza al suo corpo, rifiutando la sua contemporanea plastificazione, ma cogliendola in senso filosofico-spirituale dentro ogni realtà umana: sociale, psicologica, individuale, collettiva, comportamentale, emozionale. E’ un discorso, evidentemente, sull’immagine e sulla rappresentazione della figura umana sempre più inglobata in un’architettura visiva pubblicitaria, glamour, charme, che intende spostare l’attenzione del fruitore su una dimensione estetizzante e artificiale piuttosto che sulla reale natura del messaggio stesso.

Il Dr. Luigi si è lasciato quindi intervistare dal M° Luigi, suo conterraneo, che gli ha posto tre domande attinenti alla bellezza tra le pagine del suo libro: 1. Come mai questa passione per la storia e le tradizioni del nostro paese? 2. Cosa pensi della predisposizione negli anni dei cittadini cropanesi per la preghiera, l’arte, la musica, la letteratura, l’artigianato? Credi che tutto ciò abbia contribuito a creare una popolazione e una società civile onesta e avanzata culturalmente? 3. Sei d’accordo su questa definizione o pensiero, specchietto identificativo o tessera di identità: “Cropani, il paese dei beati, dei miracoli, ma soprattutto dei frati francescani. I frati sono stati e sono tuttora i custodi del patrimonio religioso, storico, letterario, artistico, musicale, i difensori e i protettori degli ultimi”?

L’autore ha confidato che già in età adolescenziale si appassionava alla storia, alla cultura e alle tradizioni della sua terra. Con certosina pazienza, curiosità e sensibilità raccoglieva memorie e testimonianze dagli anziani e vecchie foto da parenti e amici di Cropani, «ridente terrazza sullo Ionio ove lo sguardo vagheggia gli argentei ulivi e le bionde spighe e si perde nell’azzurro del mare», come scrive nella dedica del suo libro (p. 7). Mostrava la spiccata curiosità e abilità nel cogliere tutta la bellezza della gente di un tempo. Il libro, corredato da fotografie che sembrano raccontare più delle parole, è frutto di questa appassionata e accurata curiosità e abilità. I presenti nel Salone, ascoltando l’intervista e guardando successivamente il video fotografico con musica di sottofondo, sono rimasti incantati, grati, aggrappati ad un appello: «Cropanesi, osate e incantate di più, con la bellezza!».

La bellezza, specie quella dell’amore e del cuore, salverà davvero il mondo, come scrisse Fëdor Dostoevskij († 1881), scrittore e filosofo russo, nel suo romanzo L’idiota: unirà Dio, l’uomo e il creato; congiungerà il passato, il presente e l’avvenire; attirerà nello stesso luogo e coinvolgerà nel medesimo sguardo; creerà un «noi».

Piotr Anzulewicz OFMConv

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.