Buon 8 marzo a tutte!

Il Circolo Culturale San Francesco, con le sue due attuali edizioni dal filo rosso: «Donne, sorelle tutte, che ‘fanno bello il mondo’», dedica il primo pensiero dell’8 marzo alle donne che, scappando da una realtà di oppressione e di violenza, si sono imbarcate con i loro bambini su un peschereccio e hanno trovato la morte davanti alle coste calabresi di Steccato di Cutro; alle donne afghane celate sotto il burka e senza più diritti; alle donne iraniane che continuano tenacemente la rivolta e il cui slogan «#Donne #vita #libertà» rimbalza nelle manifestazioni di solidarietà delle principali capitali europee; alle donne ‘dimenticate’, ‘invisibili’ ed emarginate, costrette a matrimoni precoci e a mutilazioni genitali o condannate ad una vita di soprusi, senza la possibilità di studiare o di compiere le azioni quotidiane ‘normali’; alle donne vittime dei reati di tratta e di riduzione in schiavitù; alle volontarie ed operatrici delle organizzazioni umanitarie, impegnate in prima linea nel dare aiuto nelle zone del mondo devastate dalle guerre e dai disastri naturali; alle religiose e consacrate laiche, coraggiose e forti, attive nella pastorale, nell’accompagnamento spirituale, nel sociale e nei settori dell’educazione e della sanità, con istituzioni mediche ed ospedaliere, coinvolte nel lavoro con i carcerati e i rifugiati, nella lotta per i diritti umani e la responsabilità per il creato.

Il Circolo rivolge un omaggio speciale alle donne ucraine che, sopraffatte dagli orrori della guerra di aggressione che macchia di sangue la loro terra e costrette a fermarsi alla ‘Passione’, anticipano l’alba del ‘terzo giorno’, privandosi di ogni cosa per difendere e proteggere la vita dei bambini. A guidare le loro vite, anche nella sofferenza, è sempre l’amore!

Una gratitudine particolare indirizza alle giornaliste che mettono a repentaglio la loro vita per garantire l’informazione, permettendo a tutti di essere vicini al dramma del popolo che soffre…

Un augurio vivissimo porge infine al «genio» femminile delle Serate conviviali e cinematografiche e del Laboratorio musicale.

L’8 marzo non si esaurisce nella giornata del calendario, ma si snoda lungo l’intera 10ª edizione del Wiki- e CineCircolo, che si è avviata rispettivamente il 7 e il 14 ottobre 2022 e si concluderà il 23 giugno 2023 con la Serata straordinaria dal titolo: «Giubilo del cuore in omaggio a tutte le donne» [250].

L’8 marzo sia comunque un potente faro di luce affinché l’attenzione sul «genio femminile» non venga mai meno, perché il loro destino è anche il nostro.

(pa)




Serata natalizia: musicale e conviviale

Non siamo in disgrazia, come si potrebbe pensare, per la ‘perfetta’ simultaneità di due eventi, il 22 dicembre 2021: quello del Circolo che si svolge, per la prima volta nella sua storia, nel ristretto salone «S. Elisabetta d’Ungheria», e non nel più spazioso salone parrocchiale o in chiesa, e quello dei boy-scout ASCI «Catanzaro 3» che si tiene appunto in chiesa, alla stessa ora (19.30). Non c’è il sabotaggio del primo, non c’è il flirt segreto con il secondo, non c’è la gara tra i due. C’è addirittura la collaborazione: il Circolo soccorre i giovani esploratori, guidati dai capi Pippo Guastella, Giuseppe Nicotera, Alessia Praticò…, con il suo «Trolley Speaker» (MusicBox), determinante per la buona riuscita del loro programma il cui obiettivo è quello di augurare, in modo divertente, leggero e gioioso, in stile scout, un sereno Natale. È tutto un trionfo.

La Serata magica, suggestiva, speciale, la 192ª di seguito tra quelle conviviali e cinematografiche, ideata all’interno della 9ª edizione del Wiki- e CineCircolo dal filo rosso: «Sfida educativa in un mondo delle emergenze planetarie», ed aperta gratuitamente a tutti, ma in particolare a quanti hanno a cuore le sorti della Parrocchia «Sacro Cuore» e l’ideale del Circolo: «la cultura della ‘cura’». La Serata vede, all’improvviso, la «new entry»: nel salone compaiono, seppur per pochi minuti, p. Rocco Predoti, guardiano e vicario parrocchiale, p. Nicola Coppoletta, giudice e anch’egli vicario parrocchiale, e p. Paolo Sergi, parroco, ma pure gli altri, come Mattia Zangari, dottore di ricerca all’Università Ca’ Foscari di Venezia, e il suo papà Rocco, inviati da Rina Gullà, con i gustosissimi pasticcini per tutti.

Il M° Luigi Cimino, sassofonista, arrangiatore-compositore e direttore del Laboratorio musicale promosso dal Circolo, a sorpresa allarga il repertorio, visto il pubblico che inaspettatamente riempie il salone. Alla sua attuale allieva Angela Ursino fa cantare e suonare sulla tastiera Ketron i canti di Natale: «Noël» e «Ninna nanna». Con il suo sax dorato invece rincalza l’atmosfera natalizia, traendo dal proprio archivio musicale, oltre i brani elencati nel pieghevole («Astro del ciel», «White Christmas», «Jingle Bells», «Tu scendi dalle stelle»), la canzone «Jingle Bells Rock» e il brano «Happy Xmas» (War is over), composto da John Lennon e Yōko Ono, contro la guerra in Vietnam, e diventato successivamente tra i più noti classici natalizi. I convenuti, ascoltando i brani, interpretati dal Concertista e illustrati sullo schermo da Olga Cimino, si lasciano attrarre dalla bellezza ineffabile ed evocativa che sta dietro ogni nota. Si illumina anche la faccia afflitta e pallida del conduttore della Serata! La loro commozione, l’ammirazione e la gratitudine si esprime nell’applauso e in un “segno” che Antonella Vitale, a nome di tutti, consegna al Maestro. È lei che da brava scenografa sapeva poco fa trasformare il salone in un ‘set’ natalizio, con un raggiante albero di Natale, un tenero Bambinello e  la pianta «Euphorbia pulcherrima», che siamo abituati chiamare «Stella di Natale», gettonatissima nel periodo natalizio, portata da Marialuisa Mauro all’inizio della Novena di Natale, tanto cara al suo adorato sposo, avvocato premuroso, consigliere saggio del Circolo e curatore solerte delle Serate, amatissimo ed indimenticabile Peppino Frontera, accolto dalla Sorella Morte il 24 gennaio 2018.

A conclusione, un ‘buffet’, nel pieno rispetto delle normative anti-Covid-19, con il panettone e lo spumante, ma anche con il delizioso amaretto di Maria e Roberto Rainone. La crisi pandemica e post-pandemica ci chiede un ri-coinvolgimento nella costruzione del futuro, ritessendo i legami di «amicizia sociale», apprezzando la bellezza della vita, instaurando una nuova ‘normalità’.

Il Natale ci fa percepire che Dio, assumendo l’umano, è solidale con tutti: malati e sani, disabili e normodotati… Questa divina solidarietà/prossimità – mistero dell’incarnazione – all’uomo, ad ogni uomo, ad ognuno di noi, è la ‘genialità’ del cristianesimo, «il dono che non tramonta mai» (Papa Francesco), il messaggio che noi, nel 2022, ci proponiamo di riflettere premurosamente nel Circolo e condividerlo gioiosamente nella genialità locale.

Auguri di buon Natale a tutti, ma in modo speciale a quanti sono invisibili, scartati, abbandonati, in fuga, nel dolore e nel pianto. Sono loro dei presepi “moderni” davanti ai quali inginocchiarci e adorare, piangendo e lottando con loro, impegnandoci accanto a loro e per loro. Il Natale 2021 ci obbliga ad avere compassione persino di chi non ha compassione, di chi è sordo al grido dei poveri, di chi vive la cultura dell’indifferenza che finisce non di rado per essere spietata.

Il Natale 2021 sia dunque colmo di compassione e di pietà, di tenerezza di solidarietà, un Natale solidale, un Natale all’insegna della condivisione con meno fortunati di noi, un Natale di riconciliazione, di pace, di speranza. ‘Fratelli tutti, solidali e salvi tutti’.

Piotr Anzulewicz OFMConv


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Per rendere più ‘sinfonico’ il mondo…

Laboratorio musicale, diretto gratuitamente dal M° Luigi Cimino, è un vero e proprio «workshop». Al centro dell’attenzione di ogni incontro sono i partecipanti (attualmente 14 iscritti). Il Maestro fa funzionare la triade: spiegazione, esercizio, resoconto (una discussione su dove i partecipanti si bloccano, quali parti sono state facili/difficili/frustranti e che cosa hanno imparato o hanno capito che vogliono imparare). Il suo ruolo è quello di essere collante sociale, amichevole e informale, a volte facilitatore, a volte insegnante, a volte fuori dalla scena, lasciando che i partecipanti si aiutino l’un l’altro.

Il Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», dove si tengono i workshop, non somiglia affatto ad un’officina alla fine dei lavori. Non ci sono in giro fogli, disegni, pentagrammi, pennarelli, penne, post-it ed altri materiali. Il Maestro non attacca i risultati di ogni esercizio su una parete così che i partecipanti possano riguardarli dopo. Affiancato da Ghenadi, operatore audiovisivo del Circolo, proietta tutto il materiale sul grande schermo. I partecipanti lasciano l’aula con il pensiero che abbiano lavorato realmente e possono continuare a esercitarsi a casa, grazie al materiale inviato loro dal Maestro su WhatsApp. Non sono lì tanto per passare un’ora. Partecipano per imparare.

Lo Staff del Circolo augura a loro un piacevole «workshop»! Opportunità bellissima per rendere più ‘sinfonico’, armonico e fraterno il mondo! Grazie, Maestro, per la tua disponibilità, professionalità, delicatezza e passione! (pa)

Leggi anche «È ‘decollato’ anche il Laboratorio musicale», «Laboratorio musicale 2014», «Il “pane” della musica»




È ‘decollato’ anche il Laboratorio musicale

Nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio, mercoledì 6 ottobre 2021, è ‘decollato’ anche il Laboratorio musicale, diretto gratuitamente dal M° Luigi Cimino, voluto fortemente dal Circolo Culturale San Francesco, aperto generosamente a tutti. Seppur ha coinvolto il numero ridotto dei partecipanti, il primo incontro è stato un segno di rinascita e di speranza. Era davvero emozionante vedere Riccardo e Salvatore, Nunzio e Ninetta, Tonia e Maria Rosa, Clarissa e le sue amiche… seguire con slancio il Maestro, affiancato da Ghenadi, operatore audiovisivo, ma anche riscoprire l’importanza dei legami vivi.

La musica educa all’ascolto, unisce le persone, porta con sé un messaggio che ‘parla’ al mondo odierno, palcoscenico di lotte per il potere, la visibilità e la ricchezza in un’indifferenza globalizzata, fredda e insensibile. Toccando le corde sensibili del nostro cuore, ci mette in risonanza e sintonia con gli altri. La musica ha un grande ‘potere’… Bisogna però tenere conto di un piccolo dettaglio. Perché le corde del cuore risuonino all’unisono è necessario tenerle in prima fila e non nasconderle nel proprio guscio. Il cuore, per risuonare, ha bisogno di perdere tempo ed educarsi. Solo così si ritrova, batte, vibra e porta là dove sono gli altri: ci fa capire che dobbiamo starci insieme.

Gli incontri con il Maestro, sotto il patrocinio di p. Paolo Sergi, parroco, si tengono ogni mercoledì, dalle ore 19 alle 20, nel Salone di «S. Elisabetta d’Ungheria», presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido. (pa)

M° Luigi Cimino
Nel rispetto delle normative anti-Covid…
La musica è l’arte dei suoni
Hey, Nunzio e Ghenadi!
Riccardo e Salvatore!
Ninetta!
Tonia e Maria Rosa!
Clarissa e le sue amiche!
In quel sorriso c’è tutto
Insieme renderemo più ‘sinfonico’ il mondo



In carreggiata, finalmente!

In carreggiata, finalmente!

Venerdì 1 ottobre, Amici, ci rimetteremo in careggiata. Dopo un «annus horribilis» della pandemia passeremo ad un «annus possibilis» della post-pandemia, un anno di possibilità, di opportunità, di rinascita.

Già adesso abbiamo due regali da farvi, ovvero il Laboratorio musicale (clicca qui) e la 9ª edizione del Wiki– e CineCircolo, con cui torneremo a stare finalmente insieme, ri-costruendo un ‘noi’, una comunità, una famiglia, una fraternità, sempre più grande, più solidale, più inclusiva, invitando tutti a stringere alleanze educative dentro e fuori le nostre comunità, a tessere e vivere le relazioni educative nella chiave della prossimità, con e per i nostri territori. Il nostro essere insieme potrà generare processi virtuosi di scambio, di conoscenza, di lettura delle necessità e delle sofferenze di quanti sono svantaggiati e scartati, sopravvissuti all’ecatombe del mare, ammassati davanti ai muri delle frontiere, sfollati e rifugiati nei campi, denutriti e mutilati, senza medicine e assistenza.

La dimensione esperienziale caratterizzerà la nuova edizione dal filo conduttore: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie/per immagini», valorizzando una via di educazione che privilegia “il fare insieme”, la partecipazione attiva, il coinvolgimento proattivo, ascoltandosi e formandosi vicendevolmente. In quest’ottica, la co-educazione valorizzerà ancora di più la forza del camminare insieme e del raccontarsi a vicenda affinché i più piccoli imparino dai più grandi e i grandi si lascino sorprendere dai piccoli. Ogni età ha un tesoro prezioso da condividere con gli altri. Nella condivisione il bene si arricchisce, si moltiplica, contagia e attrae, di generazione in generazione, alla bellezza del dono di sé, in una relazione educativa di prossimità vera, fruttuosa, incarnata nell’oggi e tesa al domani.

Il nostro metodo educativo avrà un fulcro nella corresponsabilità. L’educazione non è impresa di singoli, ma di «un intero villaggio». Con le basi solide cercheremo di essere portatori di proposte costruttive ed accompagnare gli altri nel cammino di crescita, suscitando in loro l’entusiasmo e il desiderio di vivere da protagonisti. Ci educheremo alla cultura della cura per l’altro, alla prossimità tra pari e quindi alla reciprocità, prendendo le mosse da due comportamenti fondamentali: ascolto e attenzione. Viviamo nella società delle tecnologie che ci riempiono di notizie, ma spesso ci nascondono le verità e ci allontanano dalle persone e dai loro problemi, dolori e gioie. Sappiamo molto degli altri, ma non li conosciamo davvero: i loro veri problemi non li sentiamo come nostri. E così che ogni giorno diventiamo più soli e più egoisti. Abbiamo un’eccellente «teoria dell’azione comunicativa» (J. Habermas), ma non la vera comunicazione, quella non manipolata. Ogni giorno ci comprendiamo di meno e comunichiamo di meno. Abbiamo in abbondanza “informazione”, ma ci manca “comunicazione”, quella che ci rende più trasparenti. E’ venuto meno “l’impegno a relazionarsi diretto a favore del cicaleccio della Rete, che sovente sfocia in odio sociale, attraverso termini coniati ad hoc, come ‘invasori’, ‘nemici’, ‘parassiti’. La differenza la possiamo fare noi, filtrando la falsa informazione ed essendo ponte di qualità per allargare le coscienze ristrette, ricercare l’attendibilità della fonte, veicolare notizie verificate: non vale il ‘sentito dire’ nei bar, nei supermercati, sul piazzale della chiesa o per la strada.

Siamo consapevoli che il nostro impegno sarà determinante solo se insieme ci educhiamo e ci costituiamo in un ‘noi’ generativo che possa coinvolgere sempre di più tutti gli attori sociali e culturali delle nostre comunità. Se riusciremo a convertire la nostra forma di vita, potremo essere compagni e discepoli in cammino di crescita, uomini e donne di speranza, e riusciremo ad offrire a tutti una fraternità educante rigenerata e nuovamente generativa, in cui ciascuno abbia l’opportunità di essere riconosciuto per la propria dignità e peculiarità.

Il Patto globale per l’educazione («Global Compact on Education») – lanciato da Papa Francesco il 12 settembre 2019, insieme all’appuntamento fissato per il 14 maggio 2020, ma a causa della diffusione del Covid-19 rinviato e realizzato finalmente il 15 ottobre 2020 in un incontro virtuale, aperto a tutti, con un videomessaggio del Pontefice, insieme a testimonianze ed esperienze internazionali – ci sprona ad «unire gli sforzi per generare un cambiamento di mentalità su scala planetaria, affinché l’educazione sia creatrice di fratellanza, pace e giustizia». Ci sentiamo spronati in primis a educarci «all’appartenenza alla stessa famiglia umana», a investire nella cultura dell’incontro, a «fare rete» con altre realtà ecclesiali e ‘laiche’, a costruire tantissime alleanze che abbiano lo stile della fraternità e dell’amicizia sociale, nella consapevolezza che «cambiando l’educazione si può cambiare il mondo». Da soli non si arriva da nessuno parte. Solo innestandosi nel solco tracciato dalla nostra civiltà euro-atlantica e mettendo insieme la passione, il desiderio, le esperienze, allontanando il rischio dell’autoreferenzialità e valorizzando le diversità, potremo essere incisivi nella nostra realtà.

«Nell’educazione – afferma Papa Francesco – abita il seme della speranza: una speranza di pace e di giustizia; una speranza di bellezza e di bontà; una speranza di armonia sociale». Ci dice che «occorre formare persone capaci di ricostruire, riannondare, ricucire i legami interrotti con la memoria e con la speranza del futuro» in questa società digitalizzata e iperconnessa, travolta e marcata dal Covid-19. Aderiamo, perciò, anche noi, con convinzione ed entusiasmo, al progetto di una alleanza che trasformi l’umanità in un villaggio educativo. Vogliamo anche noi generare – a partire dagli svantaggiati e scartati – un’umanità fraterna, riconciliata, inclusiva, che abbia a cuore ciò che è bello, vero e buono.

Auspichiamo che il nostro percorso, che si muoverà nell’Anno «Famiglia Amoris Laetitia», dedicato alla bellezza e alla gioia dell’amore familiare, e si concluderà il 24 giugno 2022, due giorni prima del 10° Incontro Mondiale delle Famiglie a Roma, possa rivelarsi generativo, creativo, arricchente e trainante.

Le nostre Serate conviviali (17) e cinematografiche (17), che si terranno ogni venerdì, dalle ore 19.15, presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, potranno essere rilanciate online, sul Sito Web e sulla Pagina social del Circolo, e condivise anche al di fuori della nostra realtà, certi che conoscere quanto di bello, nobile e profondo la nostra Associazione vive sul territorio possa essere un prezioso patrimonio per quanti si sentono partecipi del percorso avviato da Papa Francesco con il lancio del Patto globale per l’educazione.

Amici, il regalo che potete farci è sempre lo stesso: sceglierci.

Piotr Anzulewicz OFMConv

a nome dello Staff

Catanzaro Lido, 5 settembre 2021




Laboratorio musicale

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