La diversità culturale è bellezza…

È stata la vera gioia di poter partecipare in «carne ed ossa» alla 2ª Serata conviviale con «aperitivo», focalizzata sul tema: «Educarci all’interculturalità, tolleranza e prossimità, oltre i confini», ideata nell’ambito della 9ª edizione del WikiCircolo 2021/22 dal «file rouge»: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie», e promossa venerdì 15 ottobre scorso, la 182ª di seguito, tra quelle conviviali e cinematografiche. Ammirazione e gratitudine per la presenza dei fans del Circolo Culturale San Francesco, «uniti da una stessa preoccupazione» (cfr. «Laudato si’», nn. 7-9), per affrontare insieme il tema e generare un cambiamento a livello personale, affinché l’educazione sia creatrice di fraternità, oltre i confini. Un’esigenza ancora più urgente in questo tempo denso di contraddizioni e ambivalenze, segnato dalla pandemia e catturato in un’oscillazione rapida e continua fra polarità opposte: fra l’individualismo e l’omologazione, fra «l’autoinflazionamento dell’io» (P. Sequeri) e la sua «deflagrazione identitaria» (J. Kristeva), fra l’iperconnessione e la chiusura in bolle individuali dove consumiamo da soli dei prodotti di massa (S. Zanardo).

La Serata ha accolto l’appello di alcuni amici del gruppo WhatsApp e si è trasformata, in parte, anche in uno spazio virtuale, in diretta «streaming», curata da Ghenadi. Si è svolta nel giorno in cui ricorreva la memoria liturgica dis. Teresa d’Ávila, mistica spagnola, riformatrice del Carmelo, autrice di libri pervasi di alta dottrina spirituale, patrona degli scrittori cattolici, dottore della Chiesa, prima donna, insieme a s. Caterina da Siena, ad ottenere tale titolo (altre due sono: Teresa di Lisieux e Ildegarda di Bingen). Non poteva quindi mancare l’augurio a tutte le donne che portano il nome di questa stupenda dottoressa. Tra loro ci è vicina, pur grande distanza spaziale, dott.ssa Teresa Cona, mitica ormai segretaria del Circolo. A lei un «happy Name Day» e un grande grazie per la sua creatività e genialità, il suo ardore e fervore, la sua disponibilità e collaborazione, e, soprattutto, per la sua affabile umanità! Il Signore la avvolga con il Suo amore divinizzante e totalizzante, e continui a tenerci connessi.

A moderare la Serata è stato, ahimè, il sottoscritto, in sostituzione di Clarissa Errigo, impegnata nella Comunità di Recupero a Settingiano fino alle ore 20. Non sappiamo cosa ci riservi il futuro, ma vorremmo che le prossime Serate siano moderate a turno, dai membri dello Staff, tutti brillanti.

Ad aprire l’incontro è stata la performance del M° Luigi Cimino che ha eseguito sulla tastiera elettronica Ketron Dx9 la «Canzone di San Damiano», scritta da Jean-Marie Benjamin, presbitero, compositore e regista francese, su musica di Riz Ortolani, compositore annoverato tra i più grandi del cinema italiano. Dopo le parole di benvenuto e la presentazione del programma si è aperto davanti a tutti un «mare magnum», vasto, immenso, senza confini. Per forza ideatori della Serata dovevano delimitarlo. Ne è uscito il programma «sui generis», realizzato in modalità ibrida, cioè mista, mescolata, reale e virtuale. Ecco la sua parte centrale:

3.1. Rahel Sereke: «La sfida della convivenza in contesti multiculturali» (14:21′); 3.2. Music video «Esseri umani» di Marco Mengoni (4:56′); 3.3. Umberto Galimberti: «L’identità» (4:08′) e «Educare alla diversità: razzismo o tolleranza» (8:16′); 3.4. Music video «Teach your children» («Insegna con cura ai tuoi figli») di Crosby, Stills, Nash & Young (2:54′); 3.5. Diego Fusaro: «Identità e popoli. Perché l’identità cultuale è importante?» (5:36′); 3.6. Music video «Siamo diversità» di Leonardo Pallozzi (4:03′); 3.7. Zygmunt Bauman: «Identità al tempo di Facebook» (9:56′); 3.8. Stefania Lorenzini: «Educare all’interculturalità nel quadro dei nuovi razzismi e dei conflitti attuali» (24:20′); 3.9. Music video «Take me home, country roads» («Portami a casa, strade di campagna») di The Petersens (3:02′); 3.10. Roberto Saviano: «La diversità è bellezza» (5:14′)

La Serata, traboccante di emozioni, spunti e richiami, ci ha ricordato quanto sia importante educarci all’interculturalità, sostenere la diversità culturale, imparare a convivere in pace, tra lingue, culture e religioni diverse, nel solco dei valori incarnati e testimoniati da s. Francesco, fratello universale. A chiuderla, il suo «Cantico delle creature», eseguito dal M° Cimino, l’annuncio del prossimo evento e la recita della «Preghiera al Creatore» («Fratelli tutti», 287). La diversità è davvero la bellezza dell’umanità.

Piotr Anzulewicz OFMConv

Catanzaro Lido, 16 ottobre 2021




Per rendere più ‘sinfonico’ il mondo…

Laboratorio musicale, diretto gratuitamente dal M° Luigi Cimino, è un vero e proprio «workshop». Al centro dell’attenzione di ogni incontro sono i partecipanti (attualmente 14 iscritti). Il Maestro fa funzionare la triade: spiegazione, esercizio, resoconto (una discussione su dove i partecipanti si bloccano, quali parti sono state facili/difficili/frustranti e che cosa hanno imparato o hanno capito che vogliono imparare). Il suo ruolo è quello di essere collante sociale, amichevole e informale, a volte facilitatore, a volte insegnante, a volte fuori dalla scena, lasciando che i partecipanti si aiutino l’un l’altro.

Il Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», dove si tengono i workshop, non somiglia affatto ad un’officina alla fine dei lavori. Non ci sono in giro fogli, disegni, pentagrammi, pennarelli, penne, post-it ed altri materiali. Il Maestro non attacca i risultati di ogni esercizio su una parete così che i partecipanti possano riguardarli dopo. Affiancato da Ghenadi, operatore audiovisivo del Circolo, proietta tutto il materiale sul grande schermo. I partecipanti lasciano l’aula con il pensiero che abbiano lavorato realmente e possono continuare a esercitarsi a casa, grazie al materiale inviato loro dal Maestro su WhatsApp. Non sono lì tanto per passare un’ora. Partecipano per imparare.

Lo Staff del Circolo augura a loro un piacevole «workshop»! Opportunità bellissima per rendere più ‘sinfonico’, armonico e fraterno il mondo! Grazie, Maestro, per la tua disponibilità, professionalità, delicatezza e passione! (pa)

Leggi anche «È ‘decollato’ anche il Laboratorio musicale», «Laboratorio musicale 2014», «Il “pane” della musica»




Luci del 9° CineCircolo, con il «Francesco»

L’8 ottobre 2021 si sono riaccese infine le luci del CineCircolo! Con esse, si è riacceso il nostro coinvolgimento e si è illuminata la nostra gioia, per la ripartenza della nuova stagione cinematografica, la 9ª, dal filo rosso: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie per immagini». L’evento ha avuto inizio alle ore 19.30, con il music video «Lodi di Dio altissimo» di mons. Marco Frisina, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», situato al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido. A presentare il festival e il film, a moderare il cine-dibattito sul tema: «La forza del dialogo come unico strumento per raggiungere la fratellanza tra tutti gli uomini», e ad animare la Serata intera, è stato il nostro talento ‘rinascimentale’, Clarissa Errigo, esperta in sociologa e impegnata in una comunità di recupero. «La sfida che questo tempo ci pone – ha detto tra l’altro – è di vivere il crinale della storia affrontando le logiche emergenziali, a partire da quella educativa». È la premessa di tutto, per poter progettare una nuova normalità, un nuova società, un nuovo mondo. La nostra capacità di risposta dipenderà dal grado di solidarietà che sapremo dimostrare al nostro interno, come comunità educante. Abbiamo una ‘buona notizia’ da apprendere e trasmettere, perché fiduciosi e speranzosi possiamo già contemplare l’orizzonte sognato da frate Francesco nel suo Cantico di frate Sole.

È stata quindi proiettata la pellicola «Francesco» che ha incantato tutti, lo special in animazione, il primo film tv a cartoni animati sulla figura dell’Assisiate, il mediometraggio di 30 minuti, diretto da Lisa Arioli e Luca Fernicola, realizzato dallo studio «Enanimation» di Torino e presentato in anteprima mondiale il 18 settembre 2020, in apertura della prestigiosa manifestazione «Il Cortile di Francesco» al Sacro Convento di Assisi, in occasione dei 100 anni della fondazione della rivista «San Francesco», dove ha ottenuto ampi consensi. Un salto di otto secoli alla ricerca di un messaggio di dialogo e di fratellanza.

Una Serata emblematica, graditissima, con la recita comune della «Preghiera al Creatore» di Papa Francesco (Fratelli tutti, 287), l’annuncio del prossimo evento (15.10), la foto di gruppo e il videoclip «Stai con noi – Inno alla fratellanza» di Giuseppe Delre a conclusione. Non c’era il solito «aperitivo», a causa delle restrizioni sanitarie, ma in compenso c’era tanta cordialità, affabilità e voglia di tenere alto l’ideale del Circolo. E questo è già bellissimo e moltissimo. Grazie a tutti i presenti per aver scelto di “stare” con noi e costruire con noi un nuovo patto sociale per l’educazione che ci accompagni nel mondo.

Piotr Anzulewicz OFMConv




È ‘decollato’ anche il Laboratorio musicale

Nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio, mercoledì 6 ottobre 2021, è ‘decollato’ anche il Laboratorio musicale, diretto gratuitamente dal M° Luigi Cimino, voluto fortemente dal Circolo Culturale San Francesco, aperto generosamente a tutti. Seppur ha coinvolto il numero ridotto dei partecipanti, il primo incontro è stato un segno di rinascita e di speranza. Era davvero emozionante vedere Riccardo e Salvatore, Nunzio e Ninetta, Tonia e Maria Rosa, Clarissa e le sue amiche… seguire con slancio il Maestro, affiancato da Ghenadi, operatore audiovisivo, ma anche riscoprire l’importanza dei legami vivi.

La musica educa all’ascolto, unisce le persone, porta con sé un messaggio che ‘parla’ al mondo odierno, palcoscenico di lotte per il potere, la visibilità e la ricchezza in un’indifferenza globalizzata, fredda e insensibile. Toccando le corde sensibili del nostro cuore, ci mette in risonanza e sintonia con gli altri. La musica ha un grande ‘potere’… Bisogna però tenere conto di un piccolo dettaglio. Perché le corde del cuore risuonino all’unisono è necessario tenerle in prima fila e non nasconderle nel proprio guscio. Il cuore, per risuonare, ha bisogno di perdere tempo ed educarsi. Solo così si ritrova, batte, vibra e porta là dove sono gli altri: ci fa capire che dobbiamo starci insieme.

Gli incontri con il Maestro, sotto il patrocinio di p. Paolo Sergi, parroco, si tengono ogni mercoledì, dalle ore 19 alle 20, nel Salone di «S. Elisabetta d’Ungheria», presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido. (pa)

M° Luigi Cimino
Nel rispetto delle normative anti-Covid…
La musica è l’arte dei suoni
Hey, Nunzio e Ghenadi!
Riccardo e Salvatore!
Ninetta!
Tonia e Maria Rosa!
Clarissa e le sue amiche!
In quel sorriso c’è tutto
Insieme renderemo più ‘sinfonico’ il mondo



Restart del 9° WikiCircolo, con frate Francesco

Il Circolo Cultuale San Francesco è ‘decollato’ alla grande, dopo oltre un «anno orribile» della pandemia. Si è rimesso in carreggiata venerdì 1 ottobre 2021, focalizzando la sua 1ª Serata conviviale sul tema: «Educarci ad essere tessitori della fraternità e tutori del creato, con frate Francesco», ideata nell’ambito della 9ª edizione del WikiCircolo dal «file rouge»: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie», aperta gratuitamente a tutti: soci, sostenitori, amici, credenti e «laici», vicini e lontani – la 180ª di seguito. È ripartito nel pieno rispetto delle normative anti-Covid-19, mettendo a frutto tutto l’entusiasmo che ha addensato in sé.

È tornato per ricostruire un ‘noi’, una comunità, una famiglia, una fraternità, sempre più grande, più solidale, più inclusiva, invitando tutti a stringere alleanze educative dentro e fuori le nostre comunità, a tessere le relazioni educative nella chiave della prossimità, ad educarsi ed educare al grande mistero della vita e alla cura della Casa comune. Gli sta molto a cuore dialogare sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del Pianeta e sulla necessità di investire i talenti di tutti, perché ogni cambiamento ha bisogno di un cammino educativo per far maturare una nuova solidarietà universale.

In un momento storico dove l’emergenza educativa in atto genera nuove emergenze e povertà, il 9° Wiki– e CineCircolo, diretto da Clarissa Errigo, Valentina Gulli e Tina Quattromani (segretaria), in collaborazione con Luigi Cimino, Tonia Speranza, Maria Rainone, Jolanda De Luca, Michele Logozzo e Ghenadi Cimino (operatore audiovisivo), ha voluto, con rinnovata passione, essere lo spazio aperto e libero in cui tutti possono tornare a ritrovare il senso dello stare insieme e disegnare la ‘città’ su basi condivise, conviviali, fraterne, sanfrancesane. Ecco alcuni scatti di questa magnifica Serata con inaudito e trainante frate Francesco. (pa)




In carreggiata, finalmente!

In carreggiata, finalmente!

Venerdì 1 ottobre, Amici, ci rimetteremo in careggiata. Dopo un «annus horribilis» della pandemia passeremo ad un «annus possibilis» della post-pandemia, un anno di possibilità, di opportunità, di rinascita.

Già adesso abbiamo due regali da farvi, ovvero il Laboratorio musicale (clicca qui) e la 9ª edizione del Wiki– e CineCircolo, con cui torneremo a stare finalmente insieme, ri-costruendo un ‘noi’, una comunità, una famiglia, una fraternità, sempre più grande, più solidale, più inclusiva, invitando tutti a stringere alleanze educative dentro e fuori le nostre comunità, a tessere e vivere le relazioni educative nella chiave della prossimità, con e per i nostri territori. Il nostro essere insieme potrà generare processi virtuosi di scambio, di conoscenza, di lettura delle necessità e delle sofferenze di quanti sono svantaggiati e scartati, sopravvissuti all’ecatombe del mare, ammassati davanti ai muri delle frontiere, sfollati e rifugiati nei campi, denutriti e mutilati, senza medicine e assistenza.

La dimensione esperienziale caratterizzerà la nuova edizione dal filo conduttore: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie/per immagini», valorizzando una via di educazione che privilegia “il fare insieme”, la partecipazione attiva, il coinvolgimento proattivo, ascoltandosi e formandosi vicendevolmente. In quest’ottica, la co-educazione valorizzerà ancora di più la forza del camminare insieme e del raccontarsi a vicenda affinché i più piccoli imparino dai più grandi e i grandi si lascino sorprendere dai piccoli. Ogni età ha un tesoro prezioso da condividere con gli altri. Nella condivisione il bene si arricchisce, si moltiplica, contagia e attrae, di generazione in generazione, alla bellezza del dono di sé, in una relazione educativa di prossimità vera, fruttuosa, incarnata nell’oggi e tesa al domani.

Il nostro metodo educativo avrà un fulcro nella corresponsabilità. L’educazione non è impresa di singoli, ma di «un intero villaggio». Con le basi solide cercheremo di essere portatori di proposte costruttive ed accompagnare gli altri nel cammino di crescita, suscitando in loro l’entusiasmo e il desiderio di vivere da protagonisti. Ci educheremo alla cultura della cura per l’altro, alla prossimità tra pari e quindi alla reciprocità, prendendo le mosse da due comportamenti fondamentali: ascolto e attenzione. Viviamo nella società delle tecnologie che ci riempiono di notizie, ma spesso ci nascondono le verità e ci allontanano dalle persone e dai loro problemi, dolori e gioie. Sappiamo molto degli altri, ma non li conosciamo davvero: i loro veri problemi non li sentiamo come nostri. E così che ogni giorno diventiamo più soli e più egoisti. Abbiamo un’eccellente «teoria dell’azione comunicativa» (J. Habermas), ma non la vera comunicazione, quella non manipolata. Ogni giorno ci comprendiamo di meno e comunichiamo di meno. Abbiamo in abbondanza “informazione”, ma ci manca “comunicazione”, quella che ci rende più trasparenti. E’ venuto meno “l’impegno a relazionarsi diretto a favore del cicaleccio della Rete, che sovente sfocia in odio sociale, attraverso termini coniati ad hoc, come ‘invasori’, ‘nemici’, ‘parassiti’. La differenza la possiamo fare noi, filtrando la falsa informazione ed essendo ponte di qualità per allargare le coscienze ristrette, ricercare l’attendibilità della fonte, veicolare notizie verificate: non vale il ‘sentito dire’ nei bar, nei supermercati, sul piazzale della chiesa o per la strada.

Siamo consapevoli che il nostro impegno sarà determinante solo se insieme ci educhiamo e ci costituiamo in un ‘noi’ generativo che possa coinvolgere sempre di più tutti gli attori sociali e culturali delle nostre comunità. Se riusciremo a convertire la nostra forma di vita, potremo essere compagni e discepoli in cammino di crescita, uomini e donne di speranza, e riusciremo ad offrire a tutti una fraternità educante rigenerata e nuovamente generativa, in cui ciascuno abbia l’opportunità di essere riconosciuto per la propria dignità e peculiarità.

Il Patto globale per l’educazione («Global Compact on Education») – lanciato da Papa Francesco il 12 settembre 2019, insieme all’appuntamento fissato per il 14 maggio 2020, ma a causa della diffusione del Covid-19 rinviato e realizzato finalmente il 15 ottobre 2020 in un incontro virtuale, aperto a tutti, con un videomessaggio del Pontefice, insieme a testimonianze ed esperienze internazionali – ci sprona ad «unire gli sforzi per generare un cambiamento di mentalità su scala planetaria, affinché l’educazione sia creatrice di fratellanza, pace e giustizia». Ci sentiamo spronati in primis a educarci «all’appartenenza alla stessa famiglia umana», a investire nella cultura dell’incontro, a «fare rete» con altre realtà ecclesiali e ‘laiche’, a costruire tantissime alleanze che abbiano lo stile della fraternità e dell’amicizia sociale, nella consapevolezza che «cambiando l’educazione si può cambiare il mondo». Da soli non si arriva da nessuno parte. Solo innestandosi nel solco tracciato dalla nostra civiltà euro-atlantica e mettendo insieme la passione, il desiderio, le esperienze, allontanando il rischio dell’autoreferenzialità e valorizzando le diversità, potremo essere incisivi nella nostra realtà.

«Nell’educazione – afferma Papa Francesco – abita il seme della speranza: una speranza di pace e di giustizia; una speranza di bellezza e di bontà; una speranza di armonia sociale». Ci dice che «occorre formare persone capaci di ricostruire, riannondare, ricucire i legami interrotti con la memoria e con la speranza del futuro» in questa società digitalizzata e iperconnessa, travolta e marcata dal Covid-19. Aderiamo, perciò, anche noi, con convinzione ed entusiasmo, al progetto di una alleanza che trasformi l’umanità in un villaggio educativo. Vogliamo anche noi generare – a partire dagli svantaggiati e scartati – un’umanità fraterna, riconciliata, inclusiva, che abbia a cuore ciò che è bello, vero e buono.

Auspichiamo che il nostro percorso, che si muoverà nell’Anno «Famiglia Amoris Laetitia», dedicato alla bellezza e alla gioia dell’amore familiare, e si concluderà il 24 giugno 2022, due giorni prima del 10° Incontro Mondiale delle Famiglie a Roma, possa rivelarsi generativo, creativo, arricchente e trainante.

Le nostre Serate conviviali (17) e cinematografiche (17), che si terranno ogni venerdì, dalle ore 19.15, presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, potranno essere rilanciate online, sul Sito Web e sulla Pagina social del Circolo, e condivise anche al di fuori della nostra realtà, certi che conoscere quanto di bello, nobile e profondo la nostra Associazione vive sul territorio possa essere un prezioso patrimonio per quanti si sentono partecipi del percorso avviato da Papa Francesco con il lancio del Patto globale per l’educazione.

Amici, il regalo che potete farci è sempre lo stesso: sceglierci.

Piotr Anzulewicz OFMConv

a nome dello Staff

Catanzaro Lido, 5 settembre 2021




Benvenuto 2021!

Addio 2020, l’anno in cui il battito del mondo si è a tratti fermato, sotto il colpo spietato e doloroso di un ‘nemico invisibile’: il Covid-19!

Benvenuto 2021, l’anno in cui «nulla sarà come prima», pregno di sfide e ricco di opportunità!

Sia un anno di svolta, portatore di una nuova visione, umanistica e personalistica, ecclesiale e sociale; un anno intriso di «amicizia sociale» e colmo di quella speranza che va «contro ogni speranza» (Rm 4,18); un anno in cui tenerci per mano, pur rimanendo distanti, riscoprire il «noi» e insieme reinventare una società migliore, fraterna, solidale.

A tutti buon 2021, con l’augurio che si sappia guardare gli altri con rinnovato stupore e rifiorito amore…

Staff




Buon Natale di tenerezza e sereno 2021 di svolta

«Oggi abbiamo tanto bisogno di tenerezza (…), davanti a tante miserie. Se la pandemia ci ha costretto a stare più distanti, Gesù, nel presepe, ci mostra la via della tenerezza, per essere vicini, per essere umani. Seguiamo questa strada», cogliendo la sfida di costruire un mondo di fraternità e prossimità (Papa Francesco, Udienza generale, 23.12.2020).




Offline-Online: il Circolo non si ferma

La seconda ondata della pandemia da Covid-19 ci ha costretto di rinviare e riconfigurare ulteriormente la 9ª edizione del Wiki– e CineCircolo dal «fil rouge»: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie/per immagini». L’edizione, prevista per il 2 ottobre scorso, è slittata quindi a data da destinarsi. L’impossibilità di essere in presenza e di tessere le relazioni interpersonali nella piccola e disadorna aula «S. Elisabetta d’Ungheria», presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, ha generato comunque iniziative che hanno trasformato le Serate conviviali e cinematografiche di venerdì in tutti i giorni di presenza nel «cyberspazio» e di attenzione e di dedizione reale e solidale verso il prossimo, specie se abbandonato, anziano e malato, ricorrendo anche al servizio online per ordinare la spesa e destinarla a lui, tramite un corriere. È stata ed è solo una goccia, ma che vale certamente un mare, agli occhi dell’Altissimo.

È il tempo di prendersi cura, di occuparsi dell’altro, di esercitare la tenerezza. Il Covid-19 è emblematico per questo: ci richiama all’orizzonte di un nuovo umanesimo e ci spinge alla cultura della fraternità e della solidarietà. Tutti ci rendiamo conto che navighiamo sulla stessa ‘barca’, dove il male di uno va a danno di tutti. Tutti allora siamo importanti e necessari, chiamati a ‘remare’ insieme e confortarci a vicenda. Non ci si può salvare da soli, ciascuno per conto proprio, ma soltanto insieme, uno al fianco dell’altro, con lo stile del ‘noi’. Ce lo ricorda, in modo impellente e impressionante, la terza enciclica di Papa Francesco «sulla «fraternità e l’amicizia sociale», firmata ad Assisi lo scorso 3 ottobre. Nel suo titolo Fratelli tutti riprende l’espressione di frate Francesco (cfr. 6ª Ammonizione, v. 1: FF 155) e si innesta in un cristocentrismo inclusivista che corrisponde all’imperativo: ‘Guarda a ogni uomo e scorgerai un riflesso e un frammento di Cristo e del suo amore planetario, sconfinato e illimitato’ (cfr. n. 85). Tante persone, in questi tempi così turbolenti, difficili e dolorosi, hanno bisogno di una mano tesa, di un gesto d’amore, di «un linguaggio corporeo e persino di un profumo, rossore e sudore» (cfr. n. 43). È urgente risvegliare l’umano e far crescere la «spiritualità della fraternità» (n. 165), consapevoli che «il mercato da solo non risolve tutto» (n. 168). Il profitto e gli utili, da soli, non danno futuro, ma, anzi, a volte accrescono disuguaglianze e ingiustizie. L’umano si nutre anche del gusto della bellezza, delle domande sulle questioni sociali, degli interrogativi su temi ultimi. Non siamo solo corpi da nutrire e curare o cittadini da disciplinare e omologare. Ci sta molto a cuore la cultura da coltivare, quella che incorpora e veicola i valori, quella che è a portata di tutti, quella che è in grado di contrastare lo stile di vita improntato al consumismo, utilitarismo, edonismo…

Non possiamo e non dobbiamo tornare a dove eravamo prima del Covid-19. La crisi pandemica e post-pandemica ci chiede un ri-orientamento e un ri-coinvolgimento nella costruzione del futuro, separando l’importante dall’irrilevante, tessendo i legami di «amicizia sociale», apprezzando la bellezza della vita e del creato, suscitando o instaurando una nuova ‘normalità’. Non possiamo rimanere fuori dai processi in cui si genera il nostro presente e il nostro futuro. Cogliamo l’opportunità e facciamo crescere ciò che è buono per tutti. Voglia il Cielo che alla fine non ci siano più “gli altri”, ma che impariamo a maturare uno stile di vita in cui sappiamo dire “noi”.

La speranza è audace e allora incoraggiamoci a sognare in grande. L’unico tesoro, che non è destinato a perire e che si trasmette da cuore a cuore, è l’amore. Crediamo che questo amore venga dall’alto e attiri l’umanità in una fraternità. Ripartiremo, Amici, con creatività dell’amore. Pertanto non smettiamo di ricaricarci di questo amore e di farci eco di questa speranza: ‘Fratelli tutti, solidali e salvi tutti’.

Piotr Anzulewicz OFMConv

con il Consiglio direttivo




Una presenza vicina, a meno di un metro. Serena Pasqua!

Il Signore risorto continui la sua meravigliosa vittoria sul male nel mondo, entri dentro la nostra umanità, ferita e sofferente, la trasformi con il suo amore, ardente e splendente, e la ‘restituisca’ agli altri, in un abbraccio solidale e fraterno.