Viva Cristo Re!
È una domenica speciale: ultima dell’anno liturgico A, in cui stiamo per salutare l’evangelista Matteo, apostolo, già esattore delle tasse, e incontrare l’evangelista Marco, discepolo di s. Pietro.
È una domenica in cui celebriamo il 1° anniversario della consegna dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium e la Giornata Nazionale per il Sostentamento del Clero, con il suo motto: «Insieme ai sacerdoti. Insieme ai più deboli», commemoriamo s. Clemente I († 101), discepolo di s. Paolo e suo collaboratore a Filippi, autore della Lettera indirizzata ai Corinzi per ristabilire tra loro la pace e la concordia, 4° vescovo di Roma e papa (88-97), e accogliamo 6 nuovi santi, tra cui Ludovico da Casoria, francescano, alcantarino, frate ardente, apostolico e caritativo, fondatore degli ospizi ed educandati a Napoli, Assisi e Firenze, per anziani, fanciulli in difficoltà, bimbi “moretti”, riscattati in Africa dalla schiavitù.
Una domenica che ci coinvolge tutti, personalmente ed ecclesialmente, su un concetto della fede: Cristo Re.
Re di che cosa? Re di tutto e di tutti, Signore della creazione e Signore della riconciliazione. «In lui, per mezzo di lui e in vista di lui furono create e riconciliate tutte le cose» (cfr. Col 1,16-20 ). Egli è «primogenito» (ivi, v. 18), il principio, il centro, il Signore. A lui Dio Padre ha dato la totalità. La sua signoria e regalità ingloba tutti gli uomini, le religioni, le culture, le nazioni… Un Re singolare, non secondo i cliché del potere di ieri e di sempre. Un Re speciale, fuori dai canoni delle regalità e dei regni di questa terra. Un Re nato povero e vissuto povero. Un Re scalzo a battere strade di miseria, di lacrime d’afflizione, di storie disgustose e disgustate, a beneficare, a sanare, a guarire. Un Re morto più povero che mai, appeso nudo al patibolo, nella città santa, Gerusalemme, sul monte Golgota, e da questo singolare “trono” esercita la sua regalità con l’amore, con la sofferenza, con il perdono, con la sete di giustizia. Un Re perdutamente invaghito delle sue creature.
Alla fine dei tempi, o forse anche solo alla fine della nostra vicenda terrena, o ancor più semplicemente al termine di ogni giornata, che cosa mai ci chiederà questo Re, Signore e Giudice dell’Universo? Vorrà sapere se lo abbiamo pregato abbastanza, se abbiamo saltato la Messa domenicale, se abbiamo aiutato e voluto bene ai nostri parroci, se siamo stati fedeli ai canoni della Chiesa, se abbiamo approfondito la nostra fede con letture spirituali e teologiche? No, queste cose fanno parte del vademecum del buon cristiano e certamente non saranno oggetto del suo giudizio, del tutto particolare, quasi anomalo e assurdo. Lui ci chiederà:
“Avete visto quanta gente soffre la fame? Io sono lì. Avete visto quanta gente arde per la sete? Io sono lì. Avete visto quanti sono senza tetto? Avete visto quanti, per ripararsi, non solo non hanno una casa, ma neppure un vestito? Io sono tra quelli. Avete visto quanta gente non può muoversi con le proprie gambe perché impedita dalla malattia o dalla porta di un carcere? Lì sono io”.
“Ma quando mai, Signore? Tu non sei lì, tu sei nel cielo, tu sei in chiesa, tu sei nella creazione, tu sei nell’amore tra due persone, tu sei nella bellezza… impossibile incontrarti nella sofferenza!”. Eppure, lui è lì. Ed è lì, nella sofferenza, che si manifesta Re dell’Universo: «Ogni volta che l’avete fatto o meno a uno di questi fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (cfr. Mt 25,45). “Guardate ai vostri fratelli poveri, e guardate al vostro modo di guardarli. Se li vedete e fate qualcosa per loro (o per Dio, che è la stessa cosa), siete salvi. Se non li vedete, o fingete di non vederli, non c’è storia né preghiera né canone né misericordia divina che tengano: vi tenete la vostra cecità e la vostra indifferenza, e sarà il vostro supplizio”, il supplizio in quell’inaspettata scoperta d’aver trascorso una vita a parlare di Regno, di Cielo e di Eterno, e non essersi mai accorti che il Regno, il Cielo e l’Eterno si erano nascosti nella grammatica più elementare di tutte: quella dei bicchieri da riempire, delle vesti da far indossare, del pane da condividere, delle sbarre da oltrepassare. Col naso all’insù: per aver perduto l’appuntamento con la Bellezza. Lo pensavamo chissà come, ma lui rimase il Re umile. Il Re dei cristi piccoli. Il Rei dei cristi poveri, affamati, assettati, nudi, perseguitati, crocifissi. Il Re crocifisso.
Inginocchiati davanti a lui, gli chiediamo perdono se spesso non lo abbiamo riconosciuto, se non lo abbiamo scoperto nei cristi di questa terra, se non lo abbiamo cercato nel volto delle persone sincere e generose che ci ha messe sul nostro cammino. Vogliamo credere in questo Re, amarlo e adorarlo, perché solo lui ci conforta, ci prende per mano e ci risolleva dal fango, ci libera dalle passioni del mondo ed estingue in noi sete di odio e di vendetta. Adesso è qui, nella Parola, e sarà qui, sull’altare, vivo, presente, in mezzo a noi, il suo popolo, «per sostenerci, per consolarci, per donarci la sua gioia. Lui mai ha fretta di lasciarci. Lui ha desiderio di stare con noi a lungo, perché noi apparteniamo a lui, siamo “cosa” sua, siamo le sue creature» (Papa Francesco).
Lui, Re di tutto e di tutti, Re dell’Universo, Alfa e Omega, Inizio e Fine, Salvatore e Redentore, nel tempo e nell’eternità, sia davvero il nostro Re. Nominiamolo sul serio Re del nostro microcosmo, esteriore e interiore, materiale e spirituale. Regni sempre nella nostra mente, nel nostro cuore, nel nostro agire, nella nostra gioia e nella nostra sofferenza. Regni sempre, perché il suo Regno è un Regno d’amore e di gioia, comunque e sempre. Viva Cristo Re!
Schede della settimana
(23-30.11.2014)
◊ Domenica 23 novembre: solennità della regalità universale di Cristo, Re delle intelligenze, dei cuori e delle volontà, e rinnovo della consacrazione dell’umanità al Sacro Cuore di Gesù. – Clemente I († 101), discepolo di s. Paolo e suo collaboratore a Filippi, 4° vescovo di Roma, papa (88-97), autore della Lettera indirizzata ai Corinzi per ristabilire tra loro la pace e la concordia.
& In Vaticano, sul sagrato della basilica papale di S. Pietro, Messa presieduta da Papa Francesco con il rito di canonizzazione di sei beati: Giovanni Antonio Farina († 1888), vescovo cattolico italiano, fondatore della Congregazione delle Suore Maestre di S. Dorotea, figlie dei Sacri Cuori; Kuriakose Elias Chavara della Sacra Famiglia († 1871), cofondatore e primo priore generale dei Carmelitani di Maria Immacolata; Eufrasia Eluvathingal del Sacro Cuore († 1952), religiosa indiana della Congregazione delle Suore della Madre del Carmelo; Ludovico da Casoria dell’Ordine dei Frati Minori Alcantarini († 1885), fondatore ad Assisi nel 1871 dell’Istituto Serafico, dove si fece carico di accogliere ragazzi sordi e ciechi, da lui definiti «creature infelici e abbandonate», nella convinzione che anch’essi potessero avere un futuro; Amato Ronconi († ca. 1292), terziario francescano della diocesi di Rimini; Nicola da Longobardi († 1709), religioso dell’Ordine dei Minimi, e, al termine, la recita dell’Angelus (ore 10.20-12.10: http://player.rv.va/rv.player01.asp? language=it&visual= VaticanTic&Tic=VA_9NYT81DR).
& Giornata Nazionale per il Sostentamento del Clero, con il motto: «Insieme ai sacerdoti. Insieme ai più deboli», per richiamare l’attenzione sul ruolo ecclesiale e sociale dei 34 mila sacerdoti secolari e religiosi, a servizio delle 226 diocesi italiane, e creare un’effettiva solidarietà e condivisione, anche con un piccolo contributo, assicurando ad ognuno di loro i mezzi necessari per una vita dignitosa nello svolgimento della loro missione.
# Le offerte, raccolte in questa domenica, vengono inviate all’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero che provvede a distribuirle tra tutti i presbiteri, affinché anche coloro che appartengono alle Comunità parrocchiali più piccole e povere possano contare su un’equa distribuzione delle offerte, che sono deducibili dal proprio reddito, sia ai fini del calcolo dell’IRPEF che delle relative addizionali (così sono sostenuti anche i 3 mila sacerdoti che, per ragioni di età o di salute, sono in previdenza integrativa, e circa 600 sacerdoti impegnati nelle missioni nei Paesi in via di sviluppo come fidei donum).
& 1° anniversario della consegna, da parte di Papa Francesco, dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium.
▪ Lunedì 24 novembre: Ad Hanoi nel Tonchino, s. Andrea Dũng Lạc († 1839), sacerdote, e 116 compagni, martiri, di varie regioni del Viet Nam, tra i quali 8 vescovi, moltissimi sacerdoti e un gran numero di fedeli laici di entrambi i sessi e di ogni condizione ed età, che preferirono patire l’esilio, il carcere, le torture e l’estremo supplizio, per decapitazione, piuttosto che recare oltraggio alla croce e rinnegare la fede cristiana, dichiarati santi nel 1988 da Giovanni Paolo II. & Inizio del Triduo in onore di Nostra Signora della Medaglia Miracolosa.
▪ Martedì 25 novembre: S. Caterina d’Alessandria d’Egitto (secc. III-IV), vergine e martire, patrona dei filosofi, degli studenti di teologia e dei mugnai, protettrice delle apprendiste sarte e modiste (è anche patrona dello “studio dei legisti” dell’Università di Padova e dell’Università di Siena).
& Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, istituita dall’ONU nel 1999, un’occasione per sostenere la lotta contro il femminicidio e la violenza in Italia e nel mondo tramite appelli ed iniziative di sensibilizzazione. # La data richiama il massacro delle sorelle Mirabal, attiviste politiche, ricordate anche come ‘las mariposas’, durante il regime dittatoriale dominicano di Rafael Trujillo, che accadde proprio il 25 novembre del 1961. Il Comitato per l’eliminazione della discriminazione contro le donne identifica la violenza contro le donne come «ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi o possa provocare danno fisico, sessuale, psicologico o una sofferenza, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia in pubblico che nella vita privata». Gli atti di violenza di genere possono includere, tra gli altri, la violenza domestica, l’abuso sessuale, lo stupro, le molestie sessuali, la tratta delle donne, la prostituzione forzata.
& Visita di Papa Francesco al Parlamento europeo e al Consiglio d’Europa a Strasburgo, città simbolo della riconciliazione europea, su invito del Presidente del Parlamento Martin Schulz, durante la quale rivolge un discorso a entrambi le Assemblee: un segnale di sostegno e di incoraggiamento a proseguire il progetto europeo nel suo vettore di pace, di integrazione e di unità, indicando i valori fondamentali, ispirati in gran parte alla fede cristiana; una visita che arriva 26 anni dopo quella di Giovanni Paolo II che aveva indicato come campi di missione per l’Europa unita la custodia del creato (la difesa dell’ambiente), la solidarietà verso migranti e rifugiati e la ricostituzione di una visione integrale dell’uomo, in tutte le sue dimensioni, compresa anche quella spirituale e trascendente, campi di drammatica attualità.
# Il Parlamento risponde ai 28 Paesi dell’Unione ed è un’istituzione di tipo prettamente politico, di parlamentari eletti dai cittadini, mentre il Consiglio d’Europa è un’organizzazione intergovernativa, composta dai 47 Stati membri (la bandiera dell’Europa raffigura 12 stelle che richiamano l’immagine della Madonna propria del 12 capitolo dell’Apocalisse: «Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di 12 stelle« [v. 1]).
& Presso la Parrocchia «Mater Domini» di Catanzaro, alle ore 17.30, presentazione del libro «I care humanum» – passare la fiaccola della nuova umanità di mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro–Squillace (ne discutono con l’autore: prof. Luca Diotallevi – docente di sociologia presso l’Università Roma Tre, e don Massimo Naro – direttore del Centro Studi Cammarata di San Cataldo; modera gli interventi Antonio Cavallaro – responsabile divisione Digital presso Rubbettino Editore).
▪ Mercoledì 26 novembre: A Roma nel convento di S. Bonaventura sul Palatino, s. Leonardo da Porto Maurizio († 1751), ligure, figlio di un capitano di marina, nato a Porto Maurizio, l’odierna Imperia, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Osservanti, definito da s. Alfonso Maria de’ Liguori «il più grande missionario del nostro secolo», che impegnò tutta la sua vita nella predicazione, nel pubblicare libri di devozione e nel far visita ad oltre 300 missioni a Roma, in Corsica e nell’Italia settentrionale; è ideatore della Via crucis e patrono delle missioni al popolo. – A Bisignano in Calabria, s. Umile (Luca Antonio) Pirozzo († 1637), religioso dell’Ordine dei Frati Minori Riformati, insigne per lo spirito di profezia, le frequenti estasi e una serie ininterrotta di prodigi come guarigioni istantanee, beatificato da Leone XIII nel 1882 e canonizzato da Giovanni Paolo II nel 2002.
& In Vaticano, incontro del Papa con i gruppi di fedeli e i pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 10.25-12: http://www.radiovaticana.va /player/index_fb.asp?language= &visualizzazione=VaticanTic&Tic=VA_FUBSE4GP).
▪ Giovedì 27 novembre: Madonna della Medaglia Miracolosa, Medaglia coniata in seguito alla seconda apparizione di Maria a s. Caterina Labouré († 1876) nella cappella in Rue du Bac 140 a Parigi, come segno di amore, pegno di protezione e sorgente di grazie, definita da s. Massimiliano Kolbe la “cartuccia contro il maligno” e adottata da lui come l’emblema della sua Milizia dell’Immacolata (MI).
# La Madonna, nell’apparizione del 27 novembre 1830, nella cappella parigina, disse a suor Caterina Labouré: «Fa’ coniare una Medaglia su questo modello: le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie; le grazie saranno più abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia». Sul diritto della Medaglia suor Caterina aveva visto la Madonna biancovestita, con le braccia distese sul mondo, le dita delle mani emananti fasci di luce di vario splendore e le parole: «O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo». Sul rovescio, fra 12 stelle, la lettera M sormontata da una croce e, sotto, il Cuore di Gesù circondato da una corona di spine e il Cuore di Maria trafitto da una spada.
& Al «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, adorazione eucaristica parrocchiale (ore 17-18).
▪ Venerdì 28 novembre: A Napoli, deposizione di s. Giacomo della Marca († 1476), sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Osservanti, discepolo di s. Bernardino da Siena, insigne predicatore in Italia, Polonia, Boemia, Bosnia e Ungheria, ardente oratore, ideatore dei Monti di Pietà, dove i poveri potevano impegnare le proprie cose, non più all’esoso tasso preteso dai privati usurai, ma ad un interesse minimo – istituzioni finanziarie senza scopo di lucro, per erogare prestiti di limitata entità (microcredito), a condizioni favorevoli rispetto a quelle di mercato, in cambio di un pegno le sue ultime parole: «Gesù, Maria. Benedetta la Passione di Gesù»).
& Viaggio apostolico di Papa Francesco in Turchia (Ankara e Istanbul), su invito del Presidente del Paese e del Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, da oggi fino al 30 novembre, festa di s. Andrea.
▪ Sabato 29 novembre: Tutti i Santi dell’Ordine francescano, in coincidenza con l’anniversario della conferma della Regola di s. Francesco d’Assisi (1223, papa Onorio III): tutti loro ci rivelano cosa significhi l’amore disinteressato inteso come il dono totale di sé, riconoscendo in Dio il “tutto” della loro vita, il vertice della loro felicità, la pienezza della loro vita. – A Lucera in Puglia, s. Francesco Antonio Fasani, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, che, uomo di raffinata cultura e pervaso da un grande amore per la predicazione e la penitenza, si adoperò al tal punto per i poveri e i bisognosi da non esitare mai a privarsi della veste per coprire un mendicante e offrire a tutti il suo sostegno, particolarmente vicino ai carcerati e ai condannati che accompagnava fino al luogo del supplizio, devotissimo dell’Immacolata Concezione (morì il 29 novembre 1742, il primo giorno della novena dell’Immacolata), sepolto nella chiesa di S. Francesco a Lucera, meta di frequenti pellegrinaggi, proclamato beato nel 1951 da Pio XII e canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1986. & 2° giorno del viaggio apostolico in Turchia: Papa Francesco si trasferisce in aereo da Ankara a Istanbul (ore 9.30-9.45); si reca alla Moschea Sultan Ahmet, detta la Moschea Blu, e al Museo di S. Sofia (ore 10.15-11.20); presiede la Messa nella cattedrale dello Spirito Santo con le comunità cattoliche: latina, armena, sira e caldea (14.45-16.30); partecipa insieme al Patriarca ecumenico Bartolomeo I alla preghiera ecumenica nella chiesa patriarcale di S. Giorgio, cui segue un incontro privato tra loro nel Palazzo patriarcale (ore 17-18.15: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_UND2I537). & Nella basilica papale di S. Maria Maggiore a Roma, alla vigilia dell’inizio dell’Anno di vita consacrata, Veglia di preghiera, durante la quale viene proiettato un videomessaggio del Papa che si trova in Turchia (ore 19-20.30). & Inizio della novena in preparazione alla solennità dell’Immacolata. & Giornata Internazionale di Solidarietà col Popolo Palestinese che risale al 29 novembre 1947, quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò una risoluzione che stabiliva la creazione di uno “Stato ebraico” e di uno “Stato arabo”, con Gerusalemme come «corpus separatum» sottoposta a un regime internazionale speciale (dei due Stati previsti dal documento, solo uno, Israele, ha visto di fatto la luce. Il 29 novembre 2012, la stessa Assemblea generale ha approvato una risoluzione con cui la Palestina è diventata Stato osservatore non membro dell’ONU). & 18ª Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: «Vi invito a fare posto nel vostro cuore a questa urgenza, rispettando questo diritto dato da Dio a tutti di poter avere accesso ad una alimentazione adeguata. Condividiamo quel che abbiamo nella carità cristiana con chi è costretto ad affrontare numerosi ostacoli per soddisfare un bisogno così primario. Invito tutti noi a smettere di pensare che le nostre azioni quotidiane non abbiano un impatto sulle vite di chi la fame la soffre sulla propria pelle» (Papa Francesco, 9 dicembre 2013).
◊ Domenica 30 novembre: 1ª Domenica di Avvento – Festa di s. Andrea di Betsaida († 60), apostolo, fratello di Simon Pietro, il primo tra i discepoli di Giovanni Battista ad essere chiamato da Gesù, sul lago di Galilea, dopo una giornata di pesca infruttuosa; presente nei momenti privilegiati: il Tabor, il Getsemani e il Venerdì Santo; evangelizzatore della Grecia, fondatore della Chiesa di Costantinopoli, martire – secondo le antiche tradizioni – a Patrasso, legato, e non inchiodato, su una croce a forma di X, detta croce decussata, comunemente conosciuta con il nome di «croce di s. Andrea», per sua personale scelta, dal momento che egli non avrebbe mai osato eguagliare il Maestro, Gesù, nel martirio; patrono in Scozia (la croce di s. Andrea figura nella sua bandiera, e di conseguenza in quella del Regno Unito, e nello stemma della Nuova Scozia), Russia (nell’insegna della marina russa), Romania, Ucraina e Grecia, ad Amalfi e a Luga (Malta). & Concelebrazione eucaristica nella basilica papale di S. Pietro in Vaticano per l’apertura dell’Anno della vita consacrata (ore 10). # Gli obiettivi principali dell’Anno (30 novembre 2014 – 2 febbraio 2016) sono: 1. fare “memoria grata” del passato recente, che va dal Concilio Vaticano II – e in particolare dalla pubblicazione del decreto «Perfectae caritatis» – fino ad oggi, segnato dalla presenza dello Spirito che porta i consacrati a vivere anche le debolezze e le infedeltà come esperienza della misericordia e dell’amore di Dio, ad essere “icone viventi” del Dio “tre volte santo” e a “gridare” al mondo, con forza e con gioia, la loro vitalità, spesso nascosta, ma non meno feconda, nei monasteri, nei conventi, nelle case; 2. abbracciare il futuro con speranza, assumendo il momento presente, «delicato e faticoso» (Giovanni Paolo II), non come l’anticamera della morte, ma come un «kairos», un’occasione favorevole per la crescita in profondità, nella certezza che la vita consacrata non potrà mai sparire nella Chiesa, poiché «è stata voluta dallo stesso Gesù come parte irremovibile della sua Chiesa» (Benedetto XVI); 3. vivere il presente con passione, per testimoniare la bellezza della sequela di Cristo “più da vicino” e «svegliare il mondo» (Papa Francesco), specie nelle periferie esistenziali della povertà e del pensiero, “evangelizzando”, curando e potenziando la vita fraterna in comunità e la formazione continua nella «fedeltà dinamica» e creativa, al testimone lasciato dai rispettivi fondatori e fondatrici (cfr. VC 37), e alla luce delle sfide della postmodernità. & 3° giorno del viaggio apostolico in Turchia: Papa Francesco assiste alla Divina Liturgia nella chiesa patriarcale di S. Giorgio, cui segue la benedizione ecumenica insieme al Patriarca Bartolomeo I e la firma di una dichiarazione congiunta (ore 8.20-11); cerimonia di congedo per il ritorno a Roma (ore 15.45-16: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_UND2I537). & Onomastico di p. Andrea Buzor, vicario della Parrocchia «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido: auguri di cuore a lui e a tutti gli altri Andrea…
Amici, è difficile scambiarci auguri per questa settimana. Il nostro paese è in un momento delicato politicamente ed economicamente. Il Vangelo ci attesta che il mondo non precipita nell’abisso del nulla. Esso è nelle braccia di Dio e la parola del Vangelo è l’appiglio che noi abbiamo per leggere la storia e per vedere che Dio ne è il Signore. Malgrado la fatica, il dolore e la logica mondana che ancora alberga nei nostri cuori e nei nostri giudizi, lo Spirito divino avanza e dice alla Chiesa, sua sposa: Maranathà! (“Vieni!”).
Piotr Anzulewicz OFMConv
Commenti recenti