Dall’1 al 4 maggio…
▪ Venerdì 1 maggio
# Giornata Mondiale dei Lavoratori. Iniziamo il mese mariano portando agli altri, soprattutto ai più bisognosi, tenerezza, carità e – come Maria di Nazareth – ciò che abbiamo di più prezioso: Gesù e il suo Vangelo, festeggiando la Giornata Mondiale dei Lavoratori, in compagna di s.Giuseppe, lavoratore, che trasmise a Gesù la bellezza, la dignità e la fatica del lavoro, come dovere e perfezionamento dell’uomo, come servizio della comunità, come prolungamento dell’opera del Creatore e contributo al suo piano d’amore (cfr. GS 34). Per questo i lavoratori cristiani, gli operai in genere e segnatamente i falegnami, i carpentieri, gli artigiani, gli economi e i procuratori legali, lo invocano come patrono speciale. Alla sua intercessione affidano la difesa dei lori diritti, l’accesso al lavoro e la sua dignità. A lui si appellano quanti sono disoccupati, «molte volte a causa di una concezione economicista della società che cerca soltanto il profitto, al di fuori dei parametri della giustizia sociale» (Papa Francesco). Alla sua premura si affidano i fidanzati e i coniugi.
# Inaugurazione dell’Expo Milano 2015. L’1 maggio è anche la data d’inizio ufficiale dell’Expo Milano 2015 (www.expo2015.org), l’evento mondiale sul tema: «Nutrire il Pianeta. Energia per la vita», che per sei mesi, fino al 31 ottobre, porrà il capoluogo lombardo al centro dell’attenzione del mondo, tra incontri, eventi, spettacoli, mostre, divertimento e cultura. Il Teatro alla Scala sarà aperto per 122 serate d’opera, 62 di balletto e 90 concerti. Nella serata di preapertura, giovedì 30 aprile, alle ore 21.15, Paolo Bonolis e Antonella Clerici presentano – in diretta da Piazza del Duomo, in prime time sulla rete “ammiraglia” Rai – il concerto d’inaugurazione con il cantante Andrea Bocelli, il pianista Lang Lang, il soprano Diana Damrau, il tenore Francesco Meli, il baritono Simone Piazzola, il soprano Maria Luigia Borsi, accompagnati dal Coro e dall’Orchestra del Teatro alla Scala e dall’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala. Nella mattinata dell’1 maggio su Rai 1, dall’orario delle 11, la cerimonia dell’inaugurazione, trasmessa all’interno di uno speciale del TG1, all’Open Air Theatre dell’area dell’Expo: intervengono tra gli altri il presidente del Consiglio Matteo Renzi, l’amministratore unico di Expo Giuseppe Sala, il presidente del Bureau International des Expositions Ferdinand Nagy e – alle ore 12, attraverso un collegamento in diretta, grazie alla collaborazione tra la Rai e il Centro televisivo vaticano – Papa Francesco. In serata, dalle ore 19.40, su Rai 5, è la direttadella «Turandot»di Giacomo Puccini, dal Teatro alla Scala di Milano.
Il 2 maggio, i Berliner Philharmoniker inaugurano il Festival delle Orchestre internazionali per l’Expo, che durerà fino al 27 ottobre, e dal 16 maggio andrà in scena CO2, l’opera sul cambiamento climatico commissionata dal Teatro alla Scala al compositore Giorgio Battistelli. Passando agli eventi propri nell’area Expo, l’Open Air Theatre, dal 6 maggio al 23 agosto, ogni sera ospiterà il Cirque du Soleil, pronto ad offrire imperdibili ed eccezionali spettacoli. A seguire ci sono il Padiglione Zero che presenta ai visitatori il tema centrale dell’Expo, il Future Food District che ospita un supermercato del futuro progettato da Coop, il Children Park – ampio spazio dedicato esclusivamente ai bambini, il Parco della Biodiversità dove si possono esplorare e conoscere le varie e strabilianti colture del mondo, e la Collina Mediterranea dove è riprodotto l’ambiente mediterraneo. Spazio a sé è dedicato all’associazione Slow Food. Occhi puntati sono però sui Padiglioni delle nazioni partecipanti, che certamente riservano più di una sorpresa.
La Chiesa cattolica partecipa all’evento in diverse forme. La Santa Sede è presente ufficialmente come Paese espositore, con un proprio Padiglione intitolato «Non di solo pane». “Un giardino da custodire”, “Un cibo da condividere”, “Un pasto che educa” e “Un pane che rende presente Dio nel mondo” sono i ‘capitoli’ nei quali si sviluppa il percorso espositivo basato su diversi linguaggi artistici, dai più tradizionali a quelli innovativi. E il tema del cibo è occasione di riflessione e educazione sulla fede, la giustizia, la pace, i rapporti tra i popoli, l’economia, l’ecologia.
Il Padiglione è promosso, realizzato e gestito in collaborazione dal Pontificio Consiglio della Cultura (espressione della Santa Sede), dalla Conferenza Episcopale Italiana, dalla diocesi di Milano, con il contributo del Pontificio Consiglio «Cor Unum». L’Università Cattolica «Sacro Cuore» e l’Ospedale Pediatrico «Bambino Gesù» sono i partner scientifici che aiuteranno a sviluppare e supportare i temi di riflessione. Situato in posizione centrale dell’area espositiva, il Padiglione rappresenta una sorta di punto fermo attorno a cui ruotano le altre nazioni. Parola d’ordine della progettazione è stata “sobrietà”; il Padiglione della Santa Sede è uno dei più piccoli tra quelli presenti ad Expo: la base è di 15 per 25 metri, per un totale di 360 mq. L’aspetto complessivo è quello di un blocco costituito da un unico materiale, quasi come fosse una pietra, alla cui soglia, elemento caratteristico, si trova una enorme vela gialla in tessuto che maschera l’ingresso, colora la luce e contribuisce a rendere la facciata simile alla bandiera vaticana.
Il sito espositivo della Santa Sede si contraddistingue per scritte leggere e sottili, in acciaio, poste sulla facciata e sulle pareti esterne con le parole: «Non di solo pane» e «Dacci oggi il nostro pane», tradotte in 13 lingue. La progettazione è stata realizzata dallo studio milanese Quattroassociati. Entrando il visitatore sarà accolto da una mostra fotografica, che nasce da un incontro di idee tra il Pontificio Consiglio «Cor Unum» e la regista Lia G. Beltrami della società di produzione cinematografica Aurora Vision, in collaborazione con il Pontificio Consiglio della Cultura. Un’onda di storie, sguardi, volti: la parete fotografica è composta da 86 fotografie proiettate su schermi 70×100, 91 quelle stampate in diversi formati. Gli autori sono fotografi professionisti, giornalisti di reportage, giovani, e appassionati camminatori delle vie del mondo, provenienti da diversi continenti e diverse appartenenze religiose. A disegnare il percorso delle foto ci sono 25 stampe effetto stain glass, simbolo dei 5 continenti, che ricordano il riflesso delle vetrate sulle colonne del duomo di Milano.
Proseguendo nel percorso espositivo, il Padiglione parlerà attraverso due opere d’arte. Per i primi tre mesi sarà esposta «L’ultima Cena» del Tintoretto (1561-1562) proveniente dalla chiesa veneziana di S. Trovaso; e per gli altri tre mesi si potrà vedere l’arazzo con «L’istituzione dell’Eucarestia» di Peter Paul Rubens (1632-1650), proveniente dal Museo diocesano di Ancona.
Al centro del Padiglione della Santa Sede un’installazione unica: un tavolo interattivo, realizzato da MammaFotogramma attraverso mezzi e linguaggi diversi. Attraverso l’espediente del tavolo e le videoproiezioni interattive si rappresenta la condivisione e l’interdipendenza delle esperienze sui cui si fonda la catena relazionale di una comunità. Attraverso una narrazione non lineare che unisce diverse tecniche filmiche – filmato, animazione stop-motion, pixilation – il tavolo interattivo riproduce, senza semplificazioni, la ricchezza e la molteplicità del consorzio umano: non solo tavola da cucina, ma piano di lavoro, di studio, di celebrazione sacra ecc., simbolo immediato di convivialità e interazione sociale.
Nella parete opposta all’onda fotografica, al termine del percorso, tre grandi schermi raccontano la visione cristiana della carità, della condivisione, della solidarietà che diventa fraternità, del pane spezzato che si trasforma in nutrimento per gli affamati, del dono che restituisce la dignità alla persona, e della ricchezza che trasmettono il povero e la sua povertà. Tre film cortometraggi presentano il valore della carità cristiana, che non è assistenzialismo, ma aiuto materiale e spirituale a chi soffre e vive nelle “periferie dell’esistenza”. Come ha detto spesso Papa Francesco, infatti, «la Chiesa non è una Ong, è una storia d’amore». Anche il percorso cinematografico nasce da un incontro di idee tra il Pontificio Consiglio «Cor Unum» e la regista Lia G. Beltrami, in collaborazione con il Pontificio Consiglio della Cultura. Per conoscere i dettagli della presenza della Santa Sede in Expo, sono stati attivati dei canali specifici di comunicazione: un sito Internet www.expoholysee.org, un profilo Twitter @expoholysee e la pagina Facebook «Chiesa in Expo».
Un proprio spazio espositivo ha anche Caritas Internationalis, organismo che raccoglie tutte le Caritas del mondo, che ha aderito ad Expo come «Civil Society Participant». Cuore di questo percorso è il messaggio: «Dividere per moltiplicare. Spezzare il pane», che declina la campagna mondiale di Caritas contro il dramma della fame. Sono attivi un sito Internet www.expo.caritasambrosiana.it, un blog www.expoblogcaritas.com e due profili di Twitter: @expoblogcaritas e @caritas_milano. Sia la Santa Sede sia Caritas Internationalis propongono, inoltre, un ampio palinsesto culturale lungo tutto il semestre espositivo incentrato sulle molteplici dimensioni, culturali, spirituali, sociali, ed economiche che il cibo assume.
▪ Sabato 2 maggio
# Giornata di riflessione sul tema: «Fray Junípero Serra, apostolo della California, testimone di santità». L’evento è organizzato congiuntamente dalla Pontificia Commissione per l’America Latina e dal Pontificio Collegio Americano del Nord (Roma – Via del Gianicolo, 14) con il patrocinio dell’arcidiocesi di Los Angeles, e finalizzato a diffondere la conoscenza sul profilo di questo evangelizzatore, sulla sua missione e sulla sua testimonianza (fray Junípero [1784)], originario di Maiorca, appartenente all’Ordine dei Frati Minori Scalzi o Alcantarini, definito come modello sintesi impeccabile di sacerdote, apostolo, evangelizzatore,sarà canonizzato dal Papa il prossimo 23 settembre a Washington, nella spianata del National Mall tra il Congresso e la Casa Bianca, durante il suo viaggio apostolico negli Stati Uniti d’America), ad attirare l’attenzione sulle iniziative del Papa per la promozione dell’evangelizzazione, in modo particolare nel continente americano (a suggellare la Giornata sarà la celebrazione eucaristica presieduta dal Pontefice, alle ore 12.15).
# S. Atanasio detto il Grande († 373), l’8° papa della Chiesa copta (massima carica del patriarcato di Alessandria d’Egitto), l’indomito assertore della fede nella divinità di Cristo, negata dagli Ariani e proclamata dal Concilio di Nicea (325), padre e dottore della Chiesa.
▪ Domenica 3 maggio
# 19ª Giornata dei bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza, e contro la pedofilia – Giornata celebrata sin dal 1995, su richiesta delle famiglie e dei gruppi di bambini della parrocchia Madonna del Carmine di Avola (Provincia di Siracusa) e dell’associazione «Meter» di don Fortunato Di Noto, a seguito del tentato omicidio nei confronti di una bambina di 11 anni, dei racconti di alcuni episodi di abuso e del suicidio di un ragazzo di 14 anni: «Tutti dobbiamo impegnarci affinché ogni persona umana, e specialmente i bambini, sia sempre difesa e protetta» (Papa Francesco).
# Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostegno economico alla Chiesa.
# A Tivoli, dall’1 fino al 3 maggio, 10ª assemblea nazionale e17ª fraternità dei comitati regionali di servizio del Rinnovamento nello Spirito Santo, sul tema: «Gesù chiamò a sé quelli che voleva, perché stessero con lui e per mandarli (cfr. Mc 3,13-14) – La gioia di stare con Gesù è sempre “gioia missionaria”!», anche in vista della 38ª convocazione nazionale con Papa Francesco, che si terrà a Roma il 3 e 4 luglio, e dell’8° incontro mondiale delle famiglie, che avrà luogo a Philadelphia dal 22 al 27 settembre.
# Ad Ostia (frazione di Roma), Messa presieduta da Papa Francesco in occasione della sua visita pastorale alla parrocchia di S. Maria Regina Pacis che conta oltre 20 mila abitanti (ore 18).
# S. Filippo (I sec. d.C.), apostolo, originario della città di Betsaida, la stessa degli apostoli Pietro e Andrea, e s. Giacomo il Minore († tra il 62 e il 66 d. C.), apostolo, figlio di Alfeo e cugino di Gesù, capo della Chiesa di Gerusalemme alla morte di Giacomo il Maggiore, autore della prima delle Lettere cattoliche del Nuovo Testamento. Celebrare la solennità di due apostoli, diversi tra loro, uomini come noi, pieni di sogni e di paure, che per inseguire il sogno di Dio hanno seguito Gesù, ci permette di fissare lo sguardo sulla concretezza della fede: questi due galilei avevano un volto, un tono di voce, un carattere, una famiglia. Sono giunti a noi coperti dalla stazza del loro Maestro Gesù, quasi come se di loro e della loro storia poco importasse. Filippo apre il suo cuore e i suoi dubbi in quell’ultima tragica notte: vuole essere rassicurato sulla sua intuizione e Gesù lo rassicura: sì, vedere lui equivale a vedere il Padre, Dio amore. Di Filippo sappiamo che fu tra i primi ad essere chiamato, secondo l’evangelista Giovanni, e che a lui si rivolsero i greci per conoscere Gesù. Un uomo cosmopolita, abituato ad avere a che fare con i pagani della Decapoli. Giacomo, invece, forse lo stesso che viene chiamato il “fratello del Signore”, detto il Minore per distinguerlo dal fratello di Giovanni, è il primo a rendere testimonianza della sua fedeltà a Gesù con la morte avvenuta a Gerusalemme. Questi amici di Dio, che hanno conosciuto e amato Gesù, e con lui hanno vissuto la straordinaria esperienza della fede, ci aiutano a richiamare alla memoria i milioni di fratelli e sorelle che come noi e prima di noi hanno trovato luce e speranza del Vangelo.
▪ Lunedì 4 maggio
# Festa della Sacra Sindone con indulgenza plenaria. La Sindone è un lenzuolo di lino tessuto a spina di pesce, delle dimensioni di circa 4,41 x 1,13 m., contenente la doppia immagine accostata per il capo del cadavere di un uomo morto in seguito ad una serie di torture culminate con la crocefissione. L’immagine è contornata da due linee nere strinate e da una serie di lacune: sono i danni dovuti all’incendio avvenuto a Chambéry nel 1532. Secondo la tradizione si tratta del lenzuolo citato nei Vangeli che servì per avvolgere il corpo di Gesù nel sepolcro. Questa tradizione, anche se ha trovato numerosi riscontri dalle indagini scientifiche sul lenzuolo, non può ancora dirsi definitivamente provata. Certamente la Sindone, per le caratteristiche della sua impronta, rappresenta un rimando diretto e immediato che aiuta a comprendere e meditare la drammatica realtà della Passione di Gesù, quasi di vederla e di sentirla contemporanea. Il volto dell’uomo sindonico è il volto di un uomo che è morto, ma allo stesso tempo è il volto di un uomo che è vivo: trasmette cioè la sua vitalità, la sua serenità, la sua voglia di andare verso l’uomo non come morto, ma come vivo. A cinque anni dall’ultimo atto di venerazione, la Sindone, definita da Giovanni Paolo II «specchio del Vangelo», torna ad essere esposta al pubblico nel duomo di Torino, dal 19 aprile al 24 giugno, in occasione del bicentenario della nascita di s. Giovanni Bosco. «L’amore più grande» è il motto di quest’ostensione, dedicata in modo particolare al mondo della sofferenza e ai giovani, nel corso della quale Papa Francesco visiterà il capoluogo piemontese, il 21 e 22 giugno.
# A Varsavia in Polonia, b. Ladislao di Gielniów († 1505), sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Riformati, ardente ed eloquente predicatore, autore di vari inni sulla Passione di Cristo, “apostolo della Lituania”, uomo di preghiera.
Piotr Anzulewicz OFMConv