Al via la 2ª edizione del WikiCircolo

Abbé Pierre 5Venerdì 22 gennaio scorso, nel 9° anniversario della morte dell’Abbé Pierre, alle ore 18.45, il Circolo Culturale San Francesco ha inaugurato, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, la 2ª edizione del WikiCircolo focalizzata su «Catanzaro ed oltre», nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia. In questo modo ha voluto rilanciare il tavolo di quegli «input» che sono necessari alla rinascita della cultura della solidarietà e dell’accoglienza degli «ultimi». «L’accoglienza ospitale e benevolente e la solidarietà umana e sociale – leggiamo sul dépliant di questa edizione – sono del resto le parole d’ordine dell’ideale della nostra Associazione, la cui porta è sempre aperta a tutti», vicini o lontani. È fondamentale la partecipazione: il sapere e il saper fare crescono insieme. Occorre in questo nostro difficile tempo ritrovare insieme «una mentalità nomade che consiste nell’”uscire da sé”, nell’abbandonare la staticità residente, nel proiettarsi in avanti, e una convivialità delle differenze, senza più “stanziarsi” e isolarsi in una sorta di autonomia autocratica e di autosufficienza soddisfatta, ma porsi di fronte all’altro in uno stato di attenzione responsiva, di ascolto, di protezione».

Davanti a noi, dunque, le dieci Serate conviviali con aperitivo, un susseguirsi di atmosfere – speriamo – suggestive ed emozionanti, per la qualità di tematiche, e sostenute e apprezzate – ci auguriamo – con entusiasmo da molti parrocchiani e da coloro che credono che la cultura, anche in piena recessione, sia uno importante ‘media’ nella promozione della società e appannaggio di tutti. Il nostro scopo è quello di mettere delle basi non tanto del Circolo, quanto dei valori come la gratuità, la solidarietà, la prossimità, attraverso incontri, convegni, laboratori, volontariato e servizio ai «poveri».

20160122_192723Così la 2ª edizione si è aperta con la Serata conviviale sul tema: «Catanzaro: città per servire e far servire i poveri?». È stata una Serata speciale, per la nostra comunità associativa e parrocchiale, resa ancor più straordinaria dalla presenza della prof.ssa Mariaconcetta Infuso, presidente del gruppo «Emmaus Catanzaro», e dei suoi collaboratori-volontari arrivati con un pulmino e con altri mezzi di trasporto. A nome di p. Ilario Scali, parroco, patrocinante tutta l’edizione, e del Consiglio direttivo del Circolo, p. Piotr Anzulewicz, dopo aver rivolto a tutti parole di benvenuto, ha confidato la sua gioia nel vedere le persone impegnate nel volontariato e ha accennato ad una felice coincidenza: «Oggi – ha detto – è stato pubblicato il Messaggio di Papa Francesco per la 50ª Giornata Mondiale delle Comunicazione sul tema: Comunicazione e misericordia – un incontro fecondo». Nel Messaggio il Papa ha sottolineato che la comunicazione «ha il potere di creare ponti e di favorire l’incontro e l’inclusione», invitando in questo Anno della Misericordia a far crescere la comunione, la condivisione, «la buona, libera e solidale prossimità tra i figli di Dio e fratelli in umanità».

Il M° Luigi Cimino, consigliere del Circolo e fine musicista, ha quindi eseguito sulla tastiera la «Serenata» di Franz Peter Schubert († 1828), compositore e pianista austriaco di musica classico-romantica, e la dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, ha presentato la protagonista della Serata, prof.ssa Mariaconcetta Infuso, delineando in breve anche l’ideale della nostra Associazione e i suoi programmi, quelli attivati e quelli che attendono il loro realizzarsi in tempi migliori.

Entrati nel vivo della Serata, la nostra Relatrice, ha tratteggiato, a grandi pennellate, il profilo del Movimento internazionale «Emmaus» (Emmaüs in lingua francese) e la figura del suo carismatico fondatore: Henri Antoine Grouès, detto appunto Abbé Pierre († 22 gennaio 2007).

IMG_4447Il Movimento ha avuto inizio nel novembre del 1949, a Parigi, dall’incontro dell’Abbé Pierre con Georges, un assassino, mancato suicida. «Georges – disse Abbé Pierre –, io non ho nulla da darti, ma se vuoi lavorare con me, insieme potremmo aiutare gli altri». Di fronte a questa proposta, «il volto di Georges cambiò. Capì che, nonostante tutto, poteva ancora essere utile a qualcuno»… e in quel momento nacque la prima comunità Emmaus: il nome ricorda il luogo della Palestina dove Gesù apparve a due dei suoi delusi discepoli che si sono incamminati fuori dalla comunità di Gerusalemme e hanno intrapreso un viaggio di separazione e di isolamento. E fu l’inizio di una prodigiosa avventura della carità che avrebbe fatto diventare quell’ex-frate cappuccino uno dei personaggi più popolari e insieme più scomodi di tutta la Francia, per la stessa Chiesa, che ama di amore filiale e verso la quale è talvolta critico. Il prete dei senzatetto, degli esclusi, delle clamorose denunce e delle provocazioni, la coscienza inquieta di un’Europa egoista, stanca e chiusa in se stessa. Infatti, «l’Europa – ha detto il 29 gennaio scorso il card. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti – ha perso lo smalto nelle sue qualità di accoglienza, di rispetto e di promozione umana».

Oggi il Movimento raggruppa più di 400 comunità sparse in 39 Paesi del mondo. La sua sede internazionale è a Montreuil Cedex, alla periferia di Parigi. Lo spirito è sempre quello: servire prima di tutto gli “ultimi”, in modo che essi siano costruttori del loro proprio avvenire, condividere ogni forma di esperienze, risorse e competenze, impegnarsi socialmente, nei fatti, allo scopo di denunciare ogni tipo di ingiustizia e di oppressione, agendo per un mondo giusto ed umano. È un Movimento nonviolento, rispettoso del pluralismo, libero ed indipendente da ogni movimento ed istituzione politica, amministrativa e religiosa. Molto del lavoro consiste nel recupero e nel riciclo di ciò che la società scarta, donde la denominazione pittoresca di “comunità degli stracciaroli”, con la quale esse erano conosciute all’inizio. In Italia Emmaus è presente con 16 comunità e cooperative che gestiscono i tradizionali mercatini dell’usato (per saperne di più si veda il Sito: http://www.emmaus.it/chi-siamo/il-movimento/).

IMG_4445Il gruppo catanzarese – ha spiegato Infuso – con le offerte ricavate dalla vendita dell’usato del «Mercatino solidale» sostiene i due Centri di Solidarietà (Via V. d’Amato snc) e di Fraterno Soccorso (c/o chiesa S. Maria della Speranza) e intraprende diverse attività solidali, tra cui percorsi di avviamento ad attività lavorative, assistenza scolastica, legale e medica, volontariato presso l’Ospedale «Pugliese-Ciaccio», laboratorio di cultura popolare «Io Mi Racconto», laboratori «Emmaus», «borse di lavoro» e di studio «Abbé Pierre», «bimbi Emmaus-mare», progetti solidali promossi da «Emmaus International». È riuscito ad ospitare vari pellegrini ed anche cooperatori di altre nazioni presso un piccolo appartamento sito in città. Una delle giovani ospiti, Jiudith, giunta recentemente da Cataluña, offre il proprio lavoro in regime di volontariato nella Casa di Emmaus (Viale Cassiodoro 163).

La Relatrice ha confidato come sia ancora difficile far breccia nei cuori dei concittadini, nei parrocchiani e nei politici, affinché recepiscano il messaggio dell’Abbé Pierre: messaggio di fratellanza universale, di giustizia sociale, di cooperazione solidale. Tuttavia l’amore verso il prossimo, quello più bisognoso, non fa demordere i costituenti il gruppo Emmaus dal loro fine.

I presenti avevano tante domande da fare al riguardo e la Relatrice ha risposto a tutte. In più, ci ha offerto i due libri dell’Abbé Pierre: In cammino verso l’essenziale. Un appello di giovani (Torino 2008) e Ricordati di amare. Meditazioni e preghiere (Ponteranica 2006), e ci ha lasciato dei fogli che illustrano l’«Emmaus Catanzaro» (Sede della presidenza: Via Carlo V, 72 – 88100 Catanzaro; mail: emmauscatanzaro@gmail.com).

20160122_205253A conclusione del dibattito, l’«Ave Maria» di Schubert, eseguita dal M° Cimino, ha regalato un momento di sacralità che ha commosso i presenti. Il ricco aperitivo tra pizze, torte salate, frittelle di zucca, gâteaux di patate e dolci di ogni genere, accompagnati da vari tipi di bevande, ha coronato la splendida Serata. Il Circolo, pur avendo i conti in perenne rosso, ha voluto donare all’«Emmaus Catanzaro» una piccolissima somma, così da essere solidale con coloro i quali sono ancora più bisognosi. L’arrivederci ai prossimi incontri: ogni venerdì, alle ore 18.45.

(pa/tc)