Paolo d’Ambrosio da Cropani al Circolo

paolo-dambrosio-volantinoStraordinaria la 5ª Serata conviviale con aperitivo – la 69ª di seguito, tra quelle conviviali e quelle cinematografiche – ideata nell’ambito della 3ª edizione del WikiCircolo dal titolo: «I volti della misericordia», che si è tenuta il 18 novembre, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido.

La Serata girò attorno ad un singolare “volto della misericordia” − beato Paolo D’Ambrosio da Cropani († 1489), sacerdote del Terz’Ordine Regolare di S. Francesco d’Assisi, guida spirituale degli ultimi, amico dei poveri, operatore e portatore di pace. A presentarlo, in chiave di misericordia, è stato P. Pasquale Pitari OFMCap di Catanzaro, promotore della sua causa di canonizzazione. Grande impatto visivo e fonico: i brani musicali eseguiti sulla tastiera da Pino Aversa; la «Positio», cioè il volume comprendente la biografia documentata sul Beato e le testimonianze, scritta da P. Pasquale e donata al Circolo; il filmato dal titolo «Cropani dona culto a Dio nel suo beato Paolo», approntato anch’esso da P. Pasquale e molto cliccato su YouTube; le varie foto proiettate sullo schermo e infine il video con l’inno «Oh happy Day» dedicato a Elisabetta Guerrisi, socia e sostenitrice del Circolo, che il 17 novembre ha festeggiato la sua illustre Protettrice, s. Elisabetta d’Ungheria.

Non è mancata la voce dell’avv. Giuseppe Frontera, curatore delle Serate, inviata ai presenti tramite WhatsApp, riprodotta nel Salone da Ghenadi e accolta da tutti con l’applauso e l’augurio di pronta guarigione. E’ stata la dotts.ssa Teresa Cona, segretaria, a supplire la sua assenza. Un saluto particolare fu rivolto al trio: Marisa, Margherita e Patrizia Rizzello, che in settimana rientrano a Roma, loro sede  invernale. Tra le testimonianze fu toccante quella del M° Luigi Cimino, consigliere e membro del «Team» di WikiCircolo.

Tra i presenti, un significativo numero dei cittadini di Cropani, “capeggiati” dalla presidente della «Pia Unione Beato Paolo D’Ambrosio» Anna Maria Flecca, “protetti” dall’avv. Giuseppe Mazza e “sorvegliati” dal maresciallo in pensione Mario Oliveto. A concludere la splendida Serata, in amicizia e gioia, l’«aperitivo» offerto dal Circolo. A mezzanotte, sulla chat di Facebook del Circolo (https://www.facebook.com/circoloculturalesanfrancescocatanzaro/?fref=ts), un consolante e promettente post da Pisa: «Bellissima Serata! Prima o poi, mi vedrete al vostro Circolo, per partecipare ad una vostra Serata: lo prometto. ES».

Piotr Anzulewicz

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Un «Faro» nelle «nebbie» dell’esistenza: Lombardi

0001-13Il Circolo lascia di stucco e riempie di stupore. Il 4 novembre esso ha offerto una Serata stupenda, meravigliosa e geniale: oltre alla relazione dell’avv. Francesco Sacchi, membro del Consiglio dell’Ordine, a sorpresa vi è stato l’intervento di P. Pasquale Pitari, cappellano presso l’Ospedale «Pugliese-Ciaccio» e promotore delle cause di beatificazione di sei servi di Dio. Due importanti Relatori per un «Faro» che ancora ci guida fra le “nebbie” dell’esistenza: Antonio Lombardi († 1950), filosofo, «avvocato dei poveri», modello di fede vissuta e testimoniata nella «carità della sapienza». È stato un profeta che ha cercato la verità in Dio e lo ha servito impegnandosi nella cultura e a favore dei poveri. La porta della sua casa è stata sempre aperta nell’accogliere i più poveri e meno abbienti della città: un pasto caldo, una parola di conforto, un’attenzione per chi era rinnegato e scartato dalla società. Testimonianze raccontano del filosofo, «novello Poverello d’Assisi», che spesso tornava a casa senza scarpe perché donate a qualche mendicante incontrato lungo Corso Mazzini di Catanzaro. Nel 1944 lanciò su «L’Idea Cristiana» un grande “Appello alla carità” nel quale affermò che «chiunque deve porgere l’aiuto fraterno a chi è più povero di lui».

Tanti complimenti al WikiCircolo e al suo Staff, vivi ringraziamenti ai Relatori di spicco e cordiali felicitazioni ai convenuti che non si sono lasciati sfuggire una così altamente significativa, educativa, fraterna e piacevole Serata, la 67ª di seguito.

Grazie a quanti accolgono l’invito e di Serata in Serata, di venerdì in venerdì condividono un cammino, una speranza, un “sogno”, quello di trasmettere in pace e armonia ciò che di più bello c’è al mondo: la benevolenza, la gratuità, la prossimità, l’accoglienza, l’amicizia, la cultura…

Ecco la bellezza della 67ª Serata in alcuni scatti (Rita, Teresa, Elisabetta, Ghenadi, Piotr)

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Una serata con tanto cuore: Nuccia Tolomeo

Incantevole serata conviviale con aperitivo, quella di venerdì 23 settembre scorso nella cornice del Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» a Catanzaro Lido, la prima della terza edizione del WikiCircolo dal titolo: «I volti della misericordia», collocata nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia ed aperta a tutti, soci, sostenitori, amici. Una serata che wikicircolo-23-09-2016-volantinotrasudava di commozione, ammirazione e venerazione verso la serva di Dio Nuccia Tolomeo († 1997), una delle sei stupende figure calabresi, scelte dallo Staff del Circolo per far risplendere le loro opere di carità e contagiare di misericordia tutti noi, consapevoli che «contagiare di misericordia significa affermare – con Papa Francesco – che è la misericordia il nuovo nome della pace. La misericordia farà fiorire la vita: quella dei migranti respinti sui barconi o ai confini dell’Europa, la vita dei bimbi costretti a fare i soldati, la vita delle persone anziane escluse dal focolare domestico e abbandonate negli ospizi, la vita di chi viene sfruttato da padroni senza scrupoli, la vita di chi non vede riconosciuto il suo diritto a nascere. Contagiare di misericordia significa anche osare un cambiamento interiore, che si manifesta controcorrente attraverso opere di misericordia, quelle opere di chi esce da se stesso, annuncia l’esistenza ricca in umanità, abita fiducioso i legami sociali, educa alla vita buona del Vangelo e trasfigura il mondo con il sogno di Dio» (Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente della CEI per la 38ª Giornata Nazionale per la Vita, 7 febbraio 2016).

Davvero simpatico l’inizio della serata e festoso lo scambio di saluti e di auguri di buon debutto dell’attività associativa tra lo Staff ed il pubblico accorso dopo la pausa estiva. La dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, in poche parole ha descritto la terza edizione del WikiCircolo, ha esortato a partecipare assiduamente agli incontri del venerdì, ha distribuito dépliant informativi e ha presentato una «new entry»: il compositore di musica Pino Aversa che, in questa edizione, sarà protagonista di un breve momento musicale all’inizio e alla fine di ogni evento. L’onore dell’apertura è toccato dunque al brano musicale dal titolo: «Chiedi solo a Gesù», eseguito con maestria sulla tastiera…

Si è passati subito all’argomento della serata: «Nuccia Tolomeo: per oltre 60 anni su un letto di sofferenza − una sfida che sconvolge, interpella e invita a ripensare il senso della sofferenza in
dolore-3chiave di dono d’amore». Piotr Anzulewicz OFMConv ha offerto quindi ai convenuti questa chiave di lettura della sofferenza che è tanto diversa da quella dell’uomo di oggi: «Mentre l’uomo di ieri − ha constatato − si accostava alla sofferenza non con il proposito di eliminarla, ma con quello di renderla accettabile, l’uomo di oggi, nel suo delirio di onnipotenza, invece, si accosta ad essa con l’intento di trovare un infallibile rimedio per sconfiggerla definitivamente. Il suo sforzo non è più quello di cercare per essa un senso, ma di trovare una soluzione tecnica che la elimini del tutto. Da qui la sua insostenibile paura quando egli si accorge che la sofferenza fa parte integrante della sua esistenza e non può essere controllata né tanto meno cancellata. Privato dei tradizionali significati e non più abile a cercarne di nuovi, l’uomo di oggi si sente più solo di fronte ad essa e ancora più impotente e disarmato di prima. E’ per questo che oggi, più che ieri, la sofferenza viene rimossa di continuo, nascosta, messa tra parentesi, a meno che non venga trasformata in un accattivante spettacolo da vendere e consumare in televisione o su Internet».

auschwitz-e-papa-francescoL’Anzulewicz si è posto allora due domande: «E’ possibile che l’uomo contemporaneo possa rivolgersi alla prospettiva religiosa per dare senso alla sua sofferenza?» e: «Come continuare a credere in un Dio, che ama l’uomo, davanti alla sofferenza innocente di migliaia di esseri umani che oggi muoiono di fame o per malattie, o per le guerre, o per disastri ambientali?». In tutti questi casi, dov’è Dio?

Da sempre gli uomini si pongono queste domande, alle quali le diverse fedi e filosofie, nel corso dei secoli, hanno dato molteplici risposte. C’è ne sono tante pure oggi, ardue e tortuose, che non offrono facili consolazioni, perché partono dalle contraddizioni laceranti della vita, ma anche dalla sua «incandescente bellezza». Al riguardo, l’Anzulewicz ha messo a disposizione dei presenti quattro libri: V. Mancuso, Il dolore innocente. L’handicap, la natura e Dio, Milano 2002; S. Natoli, L’esperienza del dolore. Le forme del patire nella cultura occidentale, Milano 20063; AA. VV., Dio è amore, ma può soffrire? «Deus caritas est», ovvero il «patos» di carità, Torino 2008; P. A. Cavalieri−D. Buscemi−S. A. Cammarata, Il senso della vita. Dalla sofferenza all’adattamento creativo, Roma 2011. Basterebbe leggerli per trarne una luce durevole.

via-cruciscristo-con-corona-di-spinedeposizioneLa sofferenza, se accolta, come ha fatto Gesù, è una realtà che genera amore, diventa apertura all’altro, si manifesta come un luogo pedagogico, un misterioso laboratorio di apprendimento e di creatività e uno spazio nel quale impariamo, benché con estrema fatica e smarrimento, ad amare e vivere insieme. Infatti, il patire ci dischiude puntualmente all’altro e ci lega in modo speciale all’altro. Se la sofferenza è nostra, essa ci spinge con decisione a chiedere aiuto, a vedere nell’altro un benefattore, un potenziale sostegno, una provvidenziale presenza ricca di nuovi significati affettivi. Se la sofferenza è dell’altro, essa ci interpella, non ci lascia in pace, ci chiede come possiamo fornirgli cura, ci fa sentire responsabili della sua situazione. Del resto, ogni negatività, se accolta, può tramutarsi in un’esperienza attraverso la quale uscire dal nostro guscio, liberarci dalle nostre aspettative ed essere amore/dono senza riserve, verso le nostre ferite, verso chi partecipa al nostro dolore, verso chi ci chiede di condividere il suo. E’ come imparare ad essere dono di fronte a tutto ciò che non è dono/amore. E’ come se un misterioso Dio Amore ci parlasse proprio attraverso la sofferenza e facesse della nostra vita un crogiuolo, altrettanto misterioso, per farci diventare amore/dono come lui in Cristo. E’ come se la vita fosse un gioco d’amore, a volte incomprensibile e assurdo, a volte tenerissimo e dolce, nel quale Dio, in infiniti modi, appare e scompare, ci dà e ci toglie, ci colma e ci svuota, attuando una strana pedagogia che ci svincola da ogni zavorra, da ogni peso inutile, da ogni attaccamento, da ogni vanità, e ci fa liberi. E mentre dolorestiamo a questo gioco, mentre ogni giorno impariamo ad amare un po’ di più, ci accorgiamo che l’amore è l’unica cosa che vale e che l’amore vince tutto, anche il dolore e la morte, quella che pone fine alla vita e quella, più impalpabile, che ogni giorno attanaglia il cuore, gli impedisce di battere e lo trasforma in pietra… E’ soltanto per amore che il Cristo Gesù si è fatto uomo e si è lasciato dilaniare dalle nostre miserie. Egli non ci salva dalla morte, ma nella morte. Non ci toglie la sofferenza, ma la condivide. Non ci fornisce risposte sul perché del dolore, ma ci mostra come ogni sofferenza può essere trasformata in una straordinaria esperienza d’amore, in una preziosa opportunità di essere dono d’amore, in una proficua occasione di crescere nella capacità di amare.

Su questo sfondo si è dipanata la virtù narrativa dell’avv. Giuseppe Frontera, curatore principale delle Serate conviviali. Con dovizia di particolari ha delineato il profilo di Nuccia, elogiando la sua vita intrisa di sofferenza. Essa però non ha avuto la capacità di fiaccare il suo indomito spirito, anzi, l’ha resa capace di trasformarla in dono, gioia e gratitudine. Quella sofferenza, che avrebbe schiacciato chiunque, e quell’immobilità impotente che avrebbe fatto urlare contro il Cielo, ha suscitato in lei la potenza della fede in Cristo Gesù. E con questa fede ha saputo ringraziare Dio Padre per averle permesso di essere unita a Gesù sul Golgota. Ai suoi amici ha lasciato delle “raccomandazioni”, ma più di tutto una testimonianza di fede incrollabile e un’adesione mirabile alle sofferenze di Cristo crocefisso, che ha reso possibile che lei accettasse il mistero del dolore e lo utilizzasse in suo favore ed in quello di chi si fosse avvicinato a lei anche solo per un fugace saluto. La sua casa era costantemente aperta all’accoglienza. A tutti regalava un sorriso, un conforto, un consiglio ed una preghiera. Affetta da paralisi nuccia-2deformante progressiva sin dalla più tenera età, patologia invalidante che le impediva ogni movimento, nella sua umile casa per oltre 60 anni dispensava amore e gioia nel presentare Dio e la sua parola di vita, grata per averla privilegiata e scelta come sua creatura atta a diffondere il suo amore e il suo sguardo misericordioso. Inchiodata all’immobilità delle sue ossa martoriate e contorte, non aveva occhi che per il creato da cui traspariva la bellezza, la potenza, l’amore di Dio Padre per l’uomo. Sincero sgorgava dal suo cuore il ringraziamento a lui per il dono dell’immobilità, «una vera scuola di abbandono, di umiltà, di pazienza e di gratitudine». Dall’ 1 novembre 2010 i suoi resti mortali riposano nella cappella del Crocifisso della chiesa del Monte a Catanzaro.

A completare il suo profilo erano poi due brevi filmati, con la testimonianza di p. Pasquale Pitari, postulatore della sua causa di beatificazione, e di don Sergio Iacopetta, che le diede l’ultima assistenza religiosa, accolti dai presenti con grande emozione.

apollonia-con-paolo-brosioTra il pubblico, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», c’era una presenza singolare, quella di suor Apollonia Kasay, nata a Kyondo, nella Repubblica democratica del Congo, il 18 dicembre 1947, ma attiva in Italia fin dagli anni sessanta del secolo scorso, fondatrice dell’associazione nazionale «Cenacolo di Nazareth – Testimoni di Gesù, Maria e Giuseppe» (1992) e della casa di preghiera e di accoglienza spirituale a Cropani Marina (2009). Questa piccola «Formichina», come l’ha denominata Pietro Funaro, presidente della 10ª circoscrizione «Lions Club», ha dato testimonianza della sua miracolosa guarigione da un male, diagnosticato a lei come inguaribile, avvenuta nel 2013. Dopo una degenza all’Ospedale «Pugliese – Ciaccio» di Catanzaro, in preda a lancinanti dolori addominali che l’avevano prostrata e portata alla fine, in attesa di essere trasportata in sala operatoria per un ultimo tentativo di salvarle la vita, ha ricevuto, durante il suo doloroso delirio, la visita di una donna che poi si è fatta riconoscere come Nuccia. Questa donna ha fatto il gesto di toccarle l’addome. In pochi istanti sono cessati i dolori che l’avevano torturata tanto. I medici che stavano per operarla, nel trovarla seduta e sorridente, non potevano che arrendersi e dichiarare miracolosa la guarigione istantanea. Un applauso scrosciante e liberatorio ha fatto vibrare il Salone.

Per attenuare la commozione, un breve stacco musicale… poi vassoi di pizze e di dolci, biscotti e bignè hanno invaso il locale. Ne serberanno un ricordo gradito quanti hanno avuto la fortuna di essere presenti alla serata, davvero con tanto cuore.

pa/tc

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Aprirsi alla misericordia

Presepe di Assisi 1Nella seconda domenica di Avvento, alle 18.20, in video-collegamento con Assisi, Papa Francesco ha acceso dal Vaticano, attraverso un dispositivo remotato via web, con una candela, le luci dei due emblemi natalizi: l’albero di Natale e il presepe della piazza inferiore della basilica di S. Francesco, realizzato in un barcone di 7 metri che ha viaggiato nel Mar Mediterraneo e ha portato 9 tunisini, fortunatamente vivi, fino all’isola di Lampedusa nel marzo 2014. L’imbarcazione – una delle tante, stracolme di persone colpevoli solo di essere nate nella parte sfortunata del mondo – è stata trasportata dall’isola siciliana ad Assisi dagli uomini della Guardia Costiera, definiti «strumenti» e «seminatori di speranza di Gesù». Un gesto simbolico, quello del Papa, che serva a tenere sempre alta l’attenzione verso coloro che ogni giorno scappano da guerre, dittature e carestie, mettendo a repentaglio la loro vita per cercare accoglienza in Europa.

Ricordando i tanti morti annegati in mare, il Pontefice ha ringraziato quanti «in questa terra italiana hanno generosamente accolto i migranti. Il Sud Italia è stato un esempio di solidarietà per tutto il mondo. A tutti loro auguro che, quando guardano il presepe, possano dire a Gesù: ‘Anche io ho dato una mano perché Tu sia un segno di speranza!’».

Alla cerimonia erano presenti anche 31 rifugiati provenienti da Afghanistan, Camerun, Nigeria e Siria, sostenuti dalla Caritas di Assisi. A loro il Papa si è rivolto direttamente: «A tutti i rifugiati, vi dico una parola, quella del Profeta [Isaia]: “Alzate la testa, il Signore è vicino”, e con Lui la forza, la salvezza, la speranza. Il cuore, forse, è addolorato, ma la testa è alta nella speranza del Signore». Lui è venuto per dirci che è più forte della morte e di ogni malvagità. Un Dio che vede la miseria dell’uomo, lo ascolta, lo accoglie, lo abbraccia. È immensamente simpatico, cioè compassionevole e misericordioso, liberante e giustificante. «In questo Natale – ha detto Papa Francesco – vi invito ad aprire il cuore alla misericordia e al perdono», anche se «non è facile perdonare queste stragi». Una sfida fondamentale, oggi, nella società spietata dei forti, dei sani, dei coronati dal successo.

Schede della settimana (7-13 dicembre 2015)

▪ Lunedì 7 dicembre

Atenagora e Paolo VI# 50 anniversario di un «memorabile evento» tra cattolici e ortodossi: il 7 dicembre 1965, vigilia della conclusione del Concilio Vaticano II, con una Dichiarazione comune di Papa Paolo VI († 1978) e del Patriarca ecumenico Atenagora († 1972), venivano cancellate dalla memoria le sentenze di scomunica scambiate tra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli nel 1054: «E’ davvero provvidenziale – ha affermato Papa Francesco all’«Angelus» del 6 dicembre – che quello storico gesto di riconciliazione, che ha creato le condizioni per un nuovo dialogo tra ortodossi e cattolici nell’amore e nella verità, sia ricordato proprio all’inizio del Giubileo della Misericordia. Non c’è autentico cammino verso l’unità senza richiesta di perdono a Dio e tra di noi per il peccato della divisione. Ricordiamo nella nostra preghiera il caro Patriarca ecumenico Bartolomeo e gli altri capi delle Chiese ortodosse, e chiediamo al Signore che le relazioni tra cattolici e ortodossi siano sempre ispirate dall’amore fraterno».

Ambrogio# Nella liturgia, s. Ambrogio († 397), vescovo di Milano, dottore, difensore e organizzatore della Chiesa, maestro di s. Agostino, autore di celebri testi liturgici, padre della liturgia ambrosiana, patrono dei vescovi e degli apicoltori, di Lombardia, Milano e Vigevano, e # 9° giorno della novena in preparazione alla solennità dell’Immacolata.

  Martedì 8 dicembre 

Immacolata in Piazza di SpagnaGiubileo della Misericordia - logo# Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria e, nel solco del 50° anniversario della conclusione del Concilio ecumenico vaticano II, inizio dell’Anno Santo della Misericordia per consentire a tutti di sentire l’amore di Dio: a Roma, nella mattinata (ore 9-30-), il rito dell’apertura della Porta Santa – con la presenza, nell’atrio della basilica, di Papa emerito Benedetto XVI – e la Messa nella basilica presieduta da Papa Francesco (dall’8 dicembre tutti i giorni nei pressi della statua di s. Pietro sarà recitato il Rosario, animato da diverse realtà), e, nel pomeriggio (ore 16-), in Piazza di Spagna, tradizionale omaggio floreale alla Madre Immacolata di Cristo assisa sulla colonna più alta della città (dalle 11 alle 13 è prevista l’animazione dei frati studenti del Seraphicum con canti e balli per coinvolgere i presenti in questo momento di duplice festa per la Chiesa: l’Immacolata Concezione e l’avvio dell’Anno della Misericordia), e, a partire dalle ore 19, “un evento unico e suggestivo”, ovvero la proiezione architettonica di opere di rinomati fotografi e cineasti internazionali sulla facciata e la cupola della basilica di S. Pietro, dal titolo «Fiat lux: illuminare la nostra casa comune», lo spettacolo di illuminazione scenografica ispirato al cambiamento climatico, alla dignità umana e alle creature presenti sulla terra – temi contenuti nell’Enciclica di Papa Francesco «Laudato si’» – e proiettato in contemporanea anche alla 21ª Conferenza delle Nazioni Unite sul clima in corso a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre, per sensibilizzare i cittadini alla protezione sempre più attenta della nostra casa comune raccontando attraverso una storia visiva la bellezza e la tenerezza del creato e la dipendenza reciproca degli uomini e della vita con il pianeta.

Francesco Papa - Auguri# 1000 giorni del pontificato di Papa Francesco: 1000 giorni di misericordia, di amore e di una paternità infinita. Grazie, Papa, e tanti auguri!

(A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», alla conclusione della Messa vespertina, la Milizia dell’Immacolata organizza, in onore della Madre del Signore, la consueta processione aux flambeaux con canti e preghiere, e invita tutti a parteciparvi).

  Mercoledì 9 dicembre

# Nella liturgia, s. Juan Diego Cuauhtlatoatzin († 1548), indigeno del Messico, al quale apparve la Madonna, detta di Guadalupe, sul colle del Tepeyac presso Città del Messico (1531), nel 1990 dichiarato beato e nel 2000 proclamato santo da Giovanni Paolo II, e # inizio del triduo di preghiera a s. Lucia da Siracusa († 304), vergine e martire, patrona della vista (A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», durante la Messa delle ore 18, invochiamo la sua intercessione per tutti coloro che soffrono di disturbi visivi: i non vedenti, i miopi, gli astigmatici e chi è affetto da cataratta).

# A Roma, in Piazza S. Pietro, incontro del Papa con i gruppi di fedeli e i pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 9.50-11).

Giovedì 10 dicembre

Diritti umani# Giornata Internazionale dei Diritti Umani, per commemorare la proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani, firmata a Parigi il 10 dicembre 1948, e per difendere e far ascoltare i diritti propri e altrui: fondamenta di libertà, di sviluppo, di pace. «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza» (Art. 1).

# Nella liturgia, memoria della Beata Vergine Maria di Loreto, detta anche Vergine Lauretana, la cui statua è venerata nella Santa Casa trasportata da Nazareth (1296), patrona principale dell’Aeronautica militare, degli aviatori e dei viaggiatori in aereo, # 2° giorno del triduo di preghiera a s. Lucia da Siracusa e # adorazione eucaristica del 2° giovedì del mese.

  Venerdì 11 dicembre

0001 (5) - Copia# A Catanzaro Lido, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», al lato destro della chiesa «Sacro Cuore», proiezione del film «Il pranzo di Babette» sceneggiato e diretto da Gabriel Axel, vincitore dell’Oscar al miglior film straniero, con cinedibattito sulla convivialità familiare, condivisione fraterna, inclusione umana, attenzione alla vera fame del corpo e dell’anima, l’ultimo film nell’ambito della 1ª edizione del Cinecircolo promosso dal «Circolo Culturale San Francesco» e patrocinato dal parroco, p. Ilario Scali, con l’invito rivolto a tutti (ore 19.15-: https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/event/proiezione-del-film-il-pranzo-di-babette-sceneggiato-e-diretto-da-gabriel-axel-vincitore-delloscar-al-miglior-film-straniero/).

# A Parigi, chiusura della 21ª Conferenza delle Parti (COP21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in programma dal 30 novembre con l’obiettivo dei 195 Paesi partecipanti di raggiungere un accordo condiviso che possa ridurre le emissioni di gas serra e arginare o limitare il riscaldamento globale: quasi due settimane di negoziati, eventi e dibattiti in una corsa contro il tempo.

Montagna# Giornata Internazionale della Montagna dal titolo «Leggere le montagne», indetta nel 2003 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’importanza delle aree montane, per la vita sulla Terra e per lo sviluppo sostenibile, un’iniziativa promossa in Italia dalla Convenzione delle Alpi che coinvolge tutti i paesi alpini e prevede l’organizzazione, in varie località alpine, di eventi dedicati alla lettura di testi appartenenti alla letteratura alpina, per promuovere la cultura alpina e incoraggiare le persone a leggere e conoscere così più da vicino il patrimonio letterario dedicato alla montagna.

# Nella liturgia, s. Damaso († 384), il 37° papa della Chiesa, mecenate e letterato, difensore della fede contro gli scismi e le eresie, protettore degli archeologi, e # 3° giorno del triduo di preghiera a s. Lucia da Siracusa.

Sabato 12 dicembre

Guadalupe# Nella liturgia, Nostra Signora di Guadalupe, detta «Morenita», apparsa sul colle del Tepeyac presso Città del Messico (1531) a s. Juan Diego Cuauhtlatoatzin, ed invocata come stella dell’evangelizzazione dei popoli e sostegno degli indigeni e dei poveri, patrona dell’America Latina, e # s. Lucia († 304), vergine e martire, patrona di Siracusa e compatrona di Venezia, protettrice degli occhi, dei ciechi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini (nell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, la sua festa viene anticipata di un giorno per dare risalto all’apertura del Giubileo straordinario della misericordia che ricorre domenica 13 dicembre).

 Domenica 13 dicembre

# A Roma, nella basilica di S. Giovanni in Laterano, apertura della Porta Santa da parte di Papa Francesco (ore 9.30) e, per la prima volta nella storia del Giubileo, in tutte le cattedrali del mondo (eccetto quella di Bangui, nella Repubblica Centrafricana, già aperta il 29 novembre scorso e diventata capitale mondiale della pace e strumento di misericordia).

Giubileo della Misericordia - Catanzaro# A Catanzaro, avvio del Giubileo della Misericordia con l’apertura della Porta della Misericordia nella chiesa cattedrale (ore 16: 1. «Statio» nella chiesa del Rosario con la lettura della bolla «Misericordiae vultus», 2. Cammino processionale, 3. Apertura della Porta Santa e ingresso in cattedrale, 4. Memoria del battesimo, 5. Celebrazione dell’Eucaristia presieduta dall’arcivescovo Vincenzo Bertolone).

# 46° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Papa Francesco (13 dicembre 1969): auguri infiniti e gratitudine immensa per il suo amore e servizio – due parole presenti da sempre nella sua formazione spirituale e teologica.

 Storia d'amore in tempo di guerraAmici, ci avviciniamo al giorno più importante della storia umana: la nascita sulla terra del Figlio di Dio. Per questa ragione l’Avvento è il tempo della gioia che nessuna sofferenza può cancellare. Questa gioia, invisibilmente presente in noi, ci incoraggia a camminare fiduciosi. Modello e sostegno di tale gioia è Maria di Nazareth. Ci ottenga lei, fedele discepola di suo Figlio, la grazia di vivere questo tempo vigilanti e operosi nella carità. L’augurio vivissimo…

Piotr Anzulewicz OFMConv