Non tacciano le donne, ‹sorelle tutte›

Una Serata raffinata, attraente e pittoresca, a coronamento di una altrettanto raffinata, suggestiva ed avvincente edizione, con le donne al centro, le eroine dell’anno 2022: la 17ª ed ultima Serata conviviale con «aperitivo» della 10ª edizione del WikiCircolo dal «file rouge»: «Donne, ‹sorelle tutte›, che ‹fanno bello il mondo›», la 249ª di seguito, focalizzata sulla presenza femminile nelle istituzioni cattoliche di responsabilità. Si è tenuta nella solennità del Sacro Cuore di Gesù, venerdì 16 giugno 2023, presso la parrocchia «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, e si è innestata sul seguente «clou» del programma, denso di interventi individuali e intermezzi musicali, video e condivisioni, ricolmo di convivialità, gioia ed empatia, accessibile ancora a chiunque sul sito web del Circolo:

4.1. «Nel cuore delle donne» di Silvia Salemi (3:48′); 4.2. Marialuisa Mauro: «Paola Lazzarini Orrù, Barbara Jatta e Mariaconcetta Infuso, donne al comando nella Chiesa» (6:00′); 4.3. «‹Sua› ‹Emmaus›»: Intervista a Mariaconcetta Infuso a cura di Marialuisa Mauro (14:00′); 4.4. Consegna di un Attestato di ringraziamento e di una rosa a Mariaconcetta Infuso (2:00′); 4.5. Music video «Come sei bella» (1973) dei Camaleonti (3:37′); 4.6. Video «Non tacciano le donne in assemblea di Paola Lazzarini» (1:43′); 4.7. «Figlie di un Dio minore» – Intervista a Paola Lazzarini a cura di Patrizia Morgante (1:42′-12:26′; 25:36′-32:07′; 36:16′-40:00′); 4.8. Intermezzo musicale «Oh Mary, Mother of God» (4:57”); 4.9. «Bellezza vaticana»: Barbara Jatta (4:22′); 4.10. Piotr Anzulewicz OFMConv: «Per una Chiesa in cui donne e preti fanno strada insieme» (6:00′); 4.11. Music video «Noi donne» di Fiordaliso (3:44′); 4.12. «Manifesto delle donne per la Chiesa» (8:38′); 4.13. Condivisione (5:00′); 4.14. «Hail Mary, gentile Woman» di Sunday 7pm Choir at St. Francis de Sales in Ajax [Ontario] (4:15′); 4.15. «Maria, donna gestante, donna della vita» del servo di Dio Tonino Bello – Leggono: Gabriela Sestito/Tina Quattromani/Maria Rainone (3:00′)

Un programma semplice, netto e chiaro, a dispetto dell’odierno mito culturale della complessità, in cui la realtà è descritta sempre come ‘sistemica’, ‘ibrida’, ‘olistica’ o ‘liquida’, ‘fluida’ e, in certi casi più difficili, ‘gassosa’, il mito divenuto nient’altro che ideologia, l’alfa e l’omega del rapporto con il mondo, il filtro dell’interpretazione del reale, ma in realtà il ‘rifugio dell’ignoranza’, che propaga tra i contemporanei la diffidenza verso ciò che è semplice, lineare e logico. Da qualsiasi parte si guardi, il mondo ‘VUCA’ (acronimo di “Volatility”, “Uncertainty”, “Complexity” e “Ambiguity”) sembra estendersi a perdita d’occhio, come constatò recentemente la filosofa Sophie Chassat. Questa ideologia, se applicata a qualsiasi situazione, rischia di compromettere la comprensione e la capacità di agire. Di più, il paradigma del ‘pensiero complesso’ comporta il disinteresse sociale e annulla la responsabilità individuale (Edgar Morin). Il Circolo, fin dall’inizio, segue il percorso della semplicità, ben consapevole che essa richiede cura, pensiero, conoscenza, pazienza e coraggio, il coraggio di mettere in discussione una rappresentazione trionfante della realtà che è propria di questa ambiguità, volatilità, complessità. Il suo è un invito a riappropriarsi della semplicità, chiarezza, linearità, comprensibilità, genuità… L’obiettivo è quello di ristabilire la solidarietà, la condivisibilità e la responsabilità. Il mondo è ovviamente complesso e interconnesso, ma scegliere una gerarchia di valori non è un’arroganza, e tirare una conclusione non è un arbitrio. «La semplicità è una complessità risolta» (Constantin Brâncusi). L’alternativa è rimanere inebetiti dal caos, in preda al panico, immobilizzati, ma serenamente irresponsabili e complessati.

Nel finale della 10ª edizione hanno brillato tre donne al ‘comando’ nella Chiesa: Paola Lazzarini Orrù, sociologa e giornalista pubblicista torinese, formatrice, ricercatrice nell’ambito del terzo settore, presidente dell’associazione «Donne per la Chiesa» con cui promuove la piena dignità e parità del genere femminile  nella Chiesa cattolica, consulente di «Voices of Faith» e co-chair dell’«Executive Board della rete globale Catholic Women’s Council» (il Circolo è in possesso del suo libro edito nel 2021 con Effatà: Non tacciano le donne in assemblea); Barbara Jatta, storica dell’arte e museologa romana, dal 2017 direttrice dei Musei Vaticani, la prima donna a ricoprire questo incarico; Mariaconcetta Infuso, presidente dell’associazione di volontariato «Emmaus Catanzaro» e fondatrice della Comunità Emmaus di Satriano Marina (la seconda Comunità nel Sud Italia, dopo quella di Palermo). I profili delle prime due sono stati splendidamente tracciati da Marialuisa Mauro, particella dello Staff, e approfonditi in seguito. La terza invece, Mariaconcetta Infuso, donna fuori del coro, affascinata dal carismatico Abbé Pierre († 22.01.2007), conosciuto già sui banchi di scuola, ha accolto con gioia l’invito e si è presentata alla Serata personalmente, in carne ed ossa, per la terza volta nella nostra realtà associativa e parrocchiale (la prima volta risale al 22 gennaio 2016 [al riguardo si veda l’articolo «Al via la 2ª edizione del WikiCircolo] e la seconda volta al 3 marzo 2017 [«L’80ª Serata, con l’‹Emmaus›: costante proiezione al futuro»]). Dagli occhi miti e felici si è lasciata intervistare proprio da Marialuisa, sua amica di lunga data. Con le prime parole ha reso evidente il suo amore per uomini senza fissa dimora, sua ‘materia’ viva, prediletta, accarezzata fin dalla fanciullezza, in famiglia e in parrocchia. La sua vita è stata sempre orientata verso questi esseri umani, messi al centro di ogni cosa e visti come il motore mobile della sua «mission». Per la “sua” Emmaus, che si autofinanzia ed è «sempre in alto mare», chiede soltanto di trovare qualcuno che le potesse offrire una struttura ricettiva, non più in affitto, e un furgone di seconda mano. Quel che conta è accompagnare il dolore, che è il punto focale della condivisione umana. Un tratto forte e d’assalto di Mariaconcetta che si spinge oltre i confini invisibili, offrendo con i suoi volontari un servizio prezioso, attento e silenzioso a dei senza fissa dimora. Come Circolo culturale e sociale ci sentiamo solidali con loro e vicini a quanti colmano le tante omissioni degli enti pubblici nella cura dei poveri. Il presidente Luigi Cimino e la sottosegretaria Lucia Scarpetta hanno quindi consegnato a Mariaconcetta un Attestato e un bouquet di gratitudine. Un riconoscimento e un ringraziamento simbolico che ha un valore prezioso anche per tutti coloro che con il massimo della loro umanità e professionalità, cultura e spiritualità, ci offrono nuova linfa e nuovo vigore e «fanno bello il mondo». Mariaconcetta, commossa e impressionata, in cambio, ci ha lasciato il volume Freedom is… Fotografia tra ritratto sociale e presa di parola (Torrazza Piemonte 2022), frutto della collaborazione di Ljdia Musso, fotografa documentarista catanzarese, con le persone accolte nella Comunità Emmaus di Satriano Marina, nell’ambito del progetto «Marginalità, ritratti d’invisibili».

Nel prosieguo del programma, ad un tratto, si è notata in fondo al Salone una graditissima «new entry»: p. Robert Leżohupski, officiale della Penitenzieria Apostolica e giudice del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, accompagnato da p. Rocco Predoti, superiore del convento «Sacro Cuore» e corifeo del Circolo, che lo ha accolto alla stazione ferroviaria di Lamezia Terme e lo ha ‘trascinato’ direttamente alla Serata, inondandola di luce, di gioia, di emozione. In un’era di nichilismi, di conflitti e di incertezze, «per ‘fare bello il mondo’ – ha detto al microfono, tra l’altro, il graditissimo Ospite – non dobbiamo solo progettare, ma anche credere, non soltanto ascoltare e leggere tra le righe storte del tempo, ma anche cogliere i più flebili segnali di riconciliazione e di pace, non soltanto coltivare i desideri di bene, ma anche agire da protagonisti, darsi da fare con creatività, costruire insieme le nuove rotte di dialogo e di inclusione». E insieme con p. Rocco ha incoraggiato il pubblico a irradiare, con rinnovata passione e creatività, tutto ciò che costituisce l’ideale del Circolo, sempre all’insegna della sinodalità. Il pubblico, quasi incantato ed estasiato, ha risposto con una sentita e prolungata «standing ovation». È tutto il nostro essere e agire che ha bisogno di rinsanguarsi al di fuori di un pernicioso immobilismo, inerzia o paura.

Nelle conclusioni il Presidente del Circolo e lo scrivente hanno espresso gratitudine a tutti, senza confini: la stima e l’ammirazione ai tanti fan che seguivano le Serate in presenza e in rete; un solenne inchino allo Staff che aiutava a raffinare ogni diamante dei programmi fino a farlo brillare di luce purissima; pollice all’insù per Ghenadi Cimino, operatore multimediale, per il suo prodigioso servizio digitale, permettendo alle Serate di vivere anche fuori del Salone; un sentito ringraziamento a coloro che lavoravano dietro le quinte per la buona riuscita dell’edizione. Grazie di cuore a p. Rocco per la sua premura, la sua gentilezza e il suo sostegno che ha dimostrato al Circolo negli ultimi mesi. Un forte debito di gratitudine va a frate Francesco d’Assisi, la fonte di ispirazione, che ci spingeva a dedicarci anima e corpo ai valori umanistici, evangelici e cristici. Infine, «last but non least», grazie a Colui che ci ha donato l’opportunità e «la forza delle donne» (Gigi D’Alessio) di scrivere e far vivere le Serate sul sito web. L’idea di poter tirare fuori il meglio di sé e condividerlo con i nativi e gli immigrati digitali entusiasma all’inverosimile.

Il Circolo si lascia alle spalle la 10ª edizione che ha tirato fuori le figure femminili fenomenali, splendide, geniali: Jacopa de’ Settesoli († 1239), Chiara d’Assisi († 1253), Margherita da Cortona († 1297), Angela da Foligno († 1309), Eustochio da Padova († 1469), Jeanne des Anges († 1665), Elena Lucrezia Cornaro Piscopia († 1684), Caterina de’ Ricci († 1590), Veronica Giuliani († 1727), Louise Lateau († 1883), Marie Skłodowska Curie († 1934), Etty Hillesum († 1943), Anna Frank († 1945), Maria Tecla Artemisia Montessori († 1952), Sandra Sabattini († 1984), Marise Ferro († 1991), Maria Simma († 2004), Natuzza Evolo († 2009), Ruth Bader Ginsburg († 2020), Nicoletta Vessoni, Emilce Cuda, Paola Lazzarini, Barbara Jatta… Era bello, come in una danza o in un incontro di boxe, assecondare o sfidare il loro genio femminile. Era bello entrare in relazione profonda, dalle ore 19.15 alle ore 21.15, con il pensiero di queste donne, ascoltarle, percepirne il respiro, adeguarsi, perdersi e ritrovare il filo rosso che ci teneva insieme fin dalla prima Serata (9.10.2022). Era bello entrare in un’intimità meravigliosa, sentire pulsare lo stile e il passo di un estro più articolato, più profondo e a volte più commovente. E poi volere bene a ciascuno/a, oltrepassare se stessi, lavorare e scrivere, consapevoli che non bastano le parole di un articolo. Per raccontare che cosa davvero sono state le 17 Serate, per sdebitarsi, si dovrebbe scrivere un libro intero. A loro, «tutte un po’ madonne», comunque, la nostra sincera ammirazione e profonda gratitudine.

Piotr Anzulewicz OFMConv

Foto: Antonella Vitale e Ghenadi Cimino


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L’80ª Serata, con l’«Emmaus»: costante proiezione al futuro

«Laudato si’: i gemiti di sorella Terra “oppressa e devastata” e i gemiti degli “abbandonati e maltrattati” del mondo»: tale è stato il tema della Serata conviviale con aperitivo, svoltasi venerdì 3 marzo nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido. Era la 4ª Serata della 4ª edizione del WikiCircolo incentrata su «L’uomo e sua ‘sorella’ Terra» e ispirata all’enciclica «Laudato si’» di Papa Francesco e alla preghiera-inno «Cantico delle creature» di frate Francesco.

E’ stata l’80ª Serata di seguito, tra quelle cinematografiche e quelle conviviali, tutte dense di riflessioni, interventi e condivisioni, ricolme di fraternità, convivialità e solidarietà, ma anche cariche di passaggi difficili. Sono state Serate non banali, che hanno visto l’ammirevole impegno dello Staff e la sua ferrea volontà di non arrendersi davanti agli ostacoli, prove e avversità. Preziosissimi sono stati i momenti di fattiva e coordinata collaborazione, che permettevano di tenere vivo l’ideale del Circolo: «la cultura e la cura dell’altro», e di proiettarlo in dimensioni temporali e geografiche sempre più vaste, anche tramite la rete telematica: il sito web e la pagina Facebook… Una miniera di spunti, informazioni, documenti, “voci”. Basti evocare qui gli interventi di Rocco Reina, Mariaconcetta Infuso, Enzo Colacino, Francesco Longo, Michele Cordiano (confessore di Natuzza), Pasquale Pittari OFMCap, Francesco Sacchi, Beniamino Donnici, tutti di generosa disponibilità e di indiscutibile qualità.

La prof.ssa Mariaconcetta Infuso, presidente dell’associazione di volontariato «Emmaus Catanzaro», è stata protagonista anche di questa Serata, per la seconda volta (la prima volta risale al 22 gennaio 2016). Con il suo intervento, illustrato da due straordinari video, si è magnificamente inserita nel programma della Serata (https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/event/gemiti-della-terra-degli-abbandonati-maltrattati-4a-serata-conviviale/) presentato dalla dott. Teresa Cona, segretaria del Circolo, suscitando vivo interesse, commozione e ammirazione del pubblico. Un momento ricco di suggestioni e di speranza.

Le pagine della “sua” «Emmaus» − la stimata ormai particella del movimento internazionale fondato da Henri Antoine Grouès, frate cappuccino, detto Abbé Pierre († 2007), e composto oggi da circa 400 comunità e gruppi −, sono piene di iniziative con gli ultimi e per gli ultimi. L’«Emmaus» catanzarese raccoglie materiale usato per distribuirlo ai disagiati o metterlo presso i mercatini solidali; con le offerte ricavate da questi mercatini sostiene non solo il proprio centro per l’accoglienza e la tutela dei diritti dei bisognosi ed emarginati, ma anche le numerose attività locali e internazionali (ad esempio il «Progetto Acqua-Lago Nokouè», nel Benin). Attualmente ha una utenza di 700 famiglie, pari a circa 2000 persone bisognose, per le quali attua l’intermediazione presso le istituzioni, la distribuzione di beni di prima necessità, il sostegno scolastico, medico e legale. Periodicamente svolge servizio di assistenza ai degenti presso l’Ospedale «Pugliese−Ciaccio». Insieme all’«Emmaus Italia» aderisce alla Banca Etica e alla Rete Lilliput. Per fini solidali e umanitari collabora tra l’altro con il Ministero di Grazia e Giustizia, il «Volontariato Giustizia», la Fondazione Antiusura «S. Maria del Soccorso», le «Associazioni Amiche», la «Libera Catanzaro». Grazie alla caparbietà del gruppo guidato da Mariaconcetta, e al sostegno della storica comunità di Firenze, l’«Emmaus Italia» ha inaugurato il 13 giugno 2016 la sua seconda comunità al sud Italia, dopo Palermo, a Satriano Marina, e l’ha fatto con lo stile sobrio che caratterizza i suoi operatori e volontari. Qui la gente “di strada”, esclusa dalla società, trova una casa e chi è disposto a darvi ascolto. Gli “irrecuperabili”, del resto, come teneva a precisare l’Abbé Pierre, non esistono: esistono le persone malate di «anoressia esistenziale» (don Luigi Ciotti), cioè le persone sole che forse vivono la peggiore delle povertà: quella interpersonale.

Tenendo conte dell’affinità spirituale tra il Circolo e l’«Emmaus», Mariaconcetta ha rivolto ai presenti l’invito a partecipare ad eventi di maggio, atti a coinvolgere sempre più persone nell’educazione del “riciclo” di materiali che la “cultura dello scarto” distrugge con tanta nonchalance.

Nel prosieguo della Serata, a sorpresa, un «break», per un affettuoso brindisi a Lawrence Mondoka OFMConv, membro della fraternità conventuale di Catanzaro Lido e assiduo «habitué» del Circolo, che ha compiuto gli anni, e, a conclusione, dopo lo scambio di opinioni ed esperienze, la recita della «Preghiera cristiana per il creato» («Laudato si’», n. 246), il video «Cantico delle creature» musicato da Domenico Stella OFMConv († 1956) ed eseguito dai partecipanti al 32° incontro dei Giovani verso Assisi (2011), una foto comune e un momento conviviale di grande simpatia e reciproca stima.

Le porte del Circolo sono aperte ogni venerdì e invitano ad entrare chi sta fuori, chi è escluso, chi è avvertito o un semplice curioso: «Entrate! Entrate tutti per vedere ciò che sta dentro!» Il Circolo accoglie tutti, aspetta tutti, invita tutti. Le sue porte inducono anche ad uscire chi vi è entrato: «Andate fuori a portare speranza». Qui vengono posti i semi, ma essi vanno sparsi fuori, per il mondo. Tutto attorno a noi grida, «geme e soffre le doglie del parto» (Rom 8,22), a causa del peccato dell’uomo, nell’«attesa ardente» (v. 19) e nell’ansia impaziente di riscatto e di rinnovamento, con supplica di aiutarlo in quest’opera di liberazione «dalla «vanità» (v. 20) e dalla «corruzione» (v. 21). A noi viene chiesto il coinvolgimento, l’impegno, il nostro “poco”…

pa/tc

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Al via la 2ª edizione del WikiCircolo

Abbé Pierre 5Venerdì 22 gennaio scorso, nel 9° anniversario della morte dell’Abbé Pierre, alle ore 18.45, il Circolo Culturale San Francesco ha inaugurato, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, la 2ª edizione del WikiCircolo focalizzata su «Catanzaro ed oltre», nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia. In questo modo ha voluto rilanciare il tavolo di quegli «input» che sono necessari alla rinascita della cultura della solidarietà e dell’accoglienza degli «ultimi». «L’accoglienza ospitale e benevolente e la solidarietà umana e sociale – leggiamo sul dépliant di questa edizione – sono del resto le parole d’ordine dell’ideale della nostra Associazione, la cui porta è sempre aperta a tutti», vicini o lontani. È fondamentale la partecipazione: il sapere e il saper fare crescono insieme. Occorre in questo nostro difficile tempo ritrovare insieme «una mentalità nomade che consiste nell’”uscire da sé”, nell’abbandonare la staticità residente, nel proiettarsi in avanti, e una convivialità delle differenze, senza più “stanziarsi” e isolarsi in una sorta di autonomia autocratica e di autosufficienza soddisfatta, ma porsi di fronte all’altro in uno stato di attenzione responsiva, di ascolto, di protezione».

Davanti a noi, dunque, le dieci Serate conviviali con aperitivo, un susseguirsi di atmosfere – speriamo – suggestive ed emozionanti, per la qualità di tematiche, e sostenute e apprezzate – ci auguriamo – con entusiasmo da molti parrocchiani e da coloro che credono che la cultura, anche in piena recessione, sia uno importante ‘media’ nella promozione della società e appannaggio di tutti. Il nostro scopo è quello di mettere delle basi non tanto del Circolo, quanto dei valori come la gratuità, la solidarietà, la prossimità, attraverso incontri, convegni, laboratori, volontariato e servizio ai «poveri».

20160122_192723Così la 2ª edizione si è aperta con la Serata conviviale sul tema: «Catanzaro: città per servire e far servire i poveri?». È stata una Serata speciale, per la nostra comunità associativa e parrocchiale, resa ancor più straordinaria dalla presenza della prof.ssa Mariaconcetta Infuso, presidente del gruppo «Emmaus Catanzaro», e dei suoi collaboratori-volontari arrivati con un pulmino e con altri mezzi di trasporto. A nome di p. Ilario Scali, parroco, patrocinante tutta l’edizione, e del Consiglio direttivo del Circolo, p. Piotr Anzulewicz, dopo aver rivolto a tutti parole di benvenuto, ha confidato la sua gioia nel vedere le persone impegnate nel volontariato e ha accennato ad una felice coincidenza: «Oggi – ha detto – è stato pubblicato il Messaggio di Papa Francesco per la 50ª Giornata Mondiale delle Comunicazione sul tema: Comunicazione e misericordia – un incontro fecondo». Nel Messaggio il Papa ha sottolineato che la comunicazione «ha il potere di creare ponti e di favorire l’incontro e l’inclusione», invitando in questo Anno della Misericordia a far crescere la comunione, la condivisione, «la buona, libera e solidale prossimità tra i figli di Dio e fratelli in umanità».

Il M° Luigi Cimino, consigliere del Circolo e fine musicista, ha quindi eseguito sulla tastiera la «Serenata» di Franz Peter Schubert († 1828), compositore e pianista austriaco di musica classico-romantica, e la dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, ha presentato la protagonista della Serata, prof.ssa Mariaconcetta Infuso, delineando in breve anche l’ideale della nostra Associazione e i suoi programmi, quelli attivati e quelli che attendono il loro realizzarsi in tempi migliori.

Entrati nel vivo della Serata, la nostra Relatrice, ha tratteggiato, a grandi pennellate, il profilo del Movimento internazionale «Emmaus» (Emmaüs in lingua francese) e la figura del suo carismatico fondatore: Henri Antoine Grouès, detto appunto Abbé Pierre († 22 gennaio 2007).

IMG_4447Il Movimento ha avuto inizio nel novembre del 1949, a Parigi, dall’incontro dell’Abbé Pierre con Georges, un assassino, mancato suicida. «Georges – disse Abbé Pierre –, io non ho nulla da darti, ma se vuoi lavorare con me, insieme potremmo aiutare gli altri». Di fronte a questa proposta, «il volto di Georges cambiò. Capì che, nonostante tutto, poteva ancora essere utile a qualcuno»… e in quel momento nacque la prima comunità Emmaus: il nome ricorda il luogo della Palestina dove Gesù apparve a due dei suoi delusi discepoli che si sono incamminati fuori dalla comunità di Gerusalemme e hanno intrapreso un viaggio di separazione e di isolamento. E fu l’inizio di una prodigiosa avventura della carità che avrebbe fatto diventare quell’ex-frate cappuccino uno dei personaggi più popolari e insieme più scomodi di tutta la Francia, per la stessa Chiesa, che ama di amore filiale e verso la quale è talvolta critico. Il prete dei senzatetto, degli esclusi, delle clamorose denunce e delle provocazioni, la coscienza inquieta di un’Europa egoista, stanca e chiusa in se stessa. Infatti, «l’Europa – ha detto il 29 gennaio scorso il card. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti – ha perso lo smalto nelle sue qualità di accoglienza, di rispetto e di promozione umana».

Oggi il Movimento raggruppa più di 400 comunità sparse in 39 Paesi del mondo. La sua sede internazionale è a Montreuil Cedex, alla periferia di Parigi. Lo spirito è sempre quello: servire prima di tutto gli “ultimi”, in modo che essi siano costruttori del loro proprio avvenire, condividere ogni forma di esperienze, risorse e competenze, impegnarsi socialmente, nei fatti, allo scopo di denunciare ogni tipo di ingiustizia e di oppressione, agendo per un mondo giusto ed umano. È un Movimento nonviolento, rispettoso del pluralismo, libero ed indipendente da ogni movimento ed istituzione politica, amministrativa e religiosa. Molto del lavoro consiste nel recupero e nel riciclo di ciò che la società scarta, donde la denominazione pittoresca di “comunità degli stracciaroli”, con la quale esse erano conosciute all’inizio. In Italia Emmaus è presente con 16 comunità e cooperative che gestiscono i tradizionali mercatini dell’usato (per saperne di più si veda il Sito: http://www.emmaus.it/chi-siamo/il-movimento/).

IMG_4445Il gruppo catanzarese – ha spiegato Infuso – con le offerte ricavate dalla vendita dell’usato del «Mercatino solidale» sostiene i due Centri di Solidarietà (Via V. d’Amato snc) e di Fraterno Soccorso (c/o chiesa S. Maria della Speranza) e intraprende diverse attività solidali, tra cui percorsi di avviamento ad attività lavorative, assistenza scolastica, legale e medica, volontariato presso l’Ospedale «Pugliese-Ciaccio», laboratorio di cultura popolare «Io Mi Racconto», laboratori «Emmaus», «borse di lavoro» e di studio «Abbé Pierre», «bimbi Emmaus-mare», progetti solidali promossi da «Emmaus International». È riuscito ad ospitare vari pellegrini ed anche cooperatori di altre nazioni presso un piccolo appartamento sito in città. Una delle giovani ospiti, Jiudith, giunta recentemente da Cataluña, offre il proprio lavoro in regime di volontariato nella Casa di Emmaus (Viale Cassiodoro 163).

La Relatrice ha confidato come sia ancora difficile far breccia nei cuori dei concittadini, nei parrocchiani e nei politici, affinché recepiscano il messaggio dell’Abbé Pierre: messaggio di fratellanza universale, di giustizia sociale, di cooperazione solidale. Tuttavia l’amore verso il prossimo, quello più bisognoso, non fa demordere i costituenti il gruppo Emmaus dal loro fine.

I presenti avevano tante domande da fare al riguardo e la Relatrice ha risposto a tutte. In più, ci ha offerto i due libri dell’Abbé Pierre: In cammino verso l’essenziale. Un appello di giovani (Torino 2008) e Ricordati di amare. Meditazioni e preghiere (Ponteranica 2006), e ci ha lasciato dei fogli che illustrano l’«Emmaus Catanzaro» (Sede della presidenza: Via Carlo V, 72 – 88100 Catanzaro; mail: emmauscatanzaro@gmail.com).

20160122_205253A conclusione del dibattito, l’«Ave Maria» di Schubert, eseguita dal M° Cimino, ha regalato un momento di sacralità che ha commosso i presenti. Il ricco aperitivo tra pizze, torte salate, frittelle di zucca, gâteaux di patate e dolci di ogni genere, accompagnati da vari tipi di bevande, ha coronato la splendida Serata. Il Circolo, pur avendo i conti in perenne rosso, ha voluto donare all’«Emmaus Catanzaro» una piccolissima somma, così da essere solidale con coloro i quali sono ancora più bisognosi. L’arrivederci ai prossimi incontri: ogni venerdì, alle ore 18.45.

(pa/tc)