Tre Serate con «sor’Acqua»
Il Circolo Culturale San Francesco è un singolare fenomeno creativo, in atto, in marcia, in movimento. Un movimento che permette uno sguardo positivo, propositivo, costruttivo. Un movimento di speranza. Una ricetta contro l’inerzia e l’accidia, il pessimismo e il lamento, la recriminazione e l’esclusione. Con le sue due sezioni: Wiki– e CineCircolo riesce ad attrarre intorno a sé le energie sparse qua e là ed associarle ai temi di attualità e di interesse sociale. Immagazzinando e ottimizzando varie suggestioni, lancia la sua proposta che comunica speranza e fiducia nel nostro tempo. Un antidoto alla disperazione e alla chiusura, alla disgregazione e alla frantumazione, e a favore dell’incontro, dell’armonia e dell’impegno. Non ammaliato da nessun colore politico, ma sempre fedele al suo Statuto, nel prodigarsi di creare «la comunione, irradiare la gioia ed edificare la pace» − è uno dei suoi messaggi centrali − ha il vantaggio di distinguere i fatterelli dagli eventi e le mode dai segni dei tempi. I suoi amici, vicini e lontani, vengono quindi spronati a non lasciarsi imprigionare dal pensiero debole ed uniforme, «prêt-à-porter», rubare l’entusiasmo e «guardare la vita dal balcone», ma andare controcorrente, oltre l’ordinario e il conformismo, coltivare progetti di ampio respiro e stare lì dove sono le grandi sfide, quelle inerenti alla vita, alla lotta per la dignità delle persone «scartate», alla custodia della «sora nostra matre Terra» (Cantico delle creature, v. 9), contro la povertà, lo sfruttamento, la distruzione e l’inquinamento di ogni sorta. E’ vitale capire bene i segni dei tempi ed essere «protagonisti degli accadimenti contemporanei», per dirlo con le parole di Papa Francesco.
Con tre settimane di seguito: due Serate cinematografiche [1. «Per amore dell’acqua» (28.04.2017), 2. «Una scomoda verità» (12.05.2017)] e una Serata conviviale dal tema: «Laudato si’: il diritto di tutti e per tutti all’acqua e al cibo» con l’intervento speciale dell’arch. Walter Fratto di Catanzaro (5.05.2017), il Circolo ha voluto scuotere gli animi puntando i riflettori sulla questione cruciale del nostro mondo: l’acqua, l’«oro blu», il bene più prezioso dell’umanità, l’elemento che fa del nostro Pianeta l’unico dove è possibile la vita.
«E’ interessante − si legge nell’articolo Laudato si’ per sor’Acqua! che sintetizza la Serata con la proiezione del film Per amore dell’acqua di Irena Salina e il cinedibattito intorno al tema: «Davvero qualcuno può detenere il possesso dell’acqua?» − come Papa Francesco nella Laudato si’, parlando dell’acqua, parli del diritto alla vita. Quando noi parliamo di questo diritto, di solito facciamo riferimento a eutanasia e aborto, ma lui ne parla in riferimento all’acqua: “L’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani” (ivi, n. 30). Un testo più forte non si poteva scrivere! L’acqua è vita». Eppure essa ha tanti nemici e rischia di non essere «res publica», ma alla portata di poche società senza scrupoli…
L’accesso a questa «sor’Acqua» (Cantico delle creature, v. 7) è un diritto inalienabile, individuale e collettivo. E’ di tutti e per tutti, come di tutti e per tutti è la «sora nostra matre Terra» (ivi, v. 9). Anch’essa è in pericolo. Siamo seduti su una bomba a orologeria e rischiamo l’estinzione. Il dibattito è finito da tempo e la verità va detta: l’«effetto serra» sta avendo effetti devastanti e, se non agiremo subito, saremo testimoni di una catastrofe di proporzioni terrificanti, impensabili, inimmaginabili.
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Secondo la maggior parte degli scienziati del mondo ci resta poco per evitare questa catastrofe che potrebbe innescare una spirale distruttiva nell’intero sistema climatico del Pianeta: scarseggerà l’acqua potabile, aumenteranno i periodi di siccità, si registreranno ondate di caldo letali, epidemie e grandi esodi. Sempre più frequenti saranno uragani violenti e di conseguenza si verificheranno gigantesche inondazioni di città… con morti, danni e perdite economiche. Questa è la scomoda verità che ci ha presentato il documentario di Davis Guggenheim, attraverso le parole di Al Gore. Scomoda ai governi, alle multinazionali, a coloro che non si rendono conto che lo sviluppo, così com’è stato concepito fino ad ora, non può essere infinito. Gore, che ha partecipato ai negoziati per il protocollo di Kyoto (1997), sembra essere uno dei pochi americani ad aver capito con chiarezza la drammaticità della situazione.
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Come però è possibile affrontare il surriscaldamento globale del Pianeta? Basterà lo sviluppo di energie alternative: eoliche, solari, termonucleari, e l’abbandono dei combustibili fossili tradizionali? Sarà sufficiente modificare le case con impianti solari e finestre termiche, cambiare le lampadine di casa con quelle a basso consumo, utilizzare l’aria condizionata solo quando necessario, mettere sulle auto impianti a gas o acquistare auto ibride, dedicarsi alla raccolta dei rifiuti abbandonati, piantare un albero? Comunque, per salvare il mondo dall’autodistruzione, bisogna agire, in fretta e alla svelta. E’ il momento di smettere di restare immobili. Bravissimo il regista Davis Guggenheim e ancor più bravo Al Gore, che è riuscito ad entusiasmarci con questo film, impegnandoci in una vera e propria missione: quella di partecipare alla grande sensibilizzazione dell’umanità sull’inquinamento e sul surriscaldamento della «sora nostra matre Terra». Grazie, Al! E grazie, Staff del Cine- e WikiCircolo!
E’ stato consolante vedere i convenuti uscire dalle Serate con gli occhi luminosi. Chissà, forse sono riuscite a trasformare il bagaglio di delusioni, di sofferenze e di sconfitte, che ognuno di noi si porta nel cuore, in un racconto, in una narrazione, in una pensabilità positiva? Essere positivi è già un grande passo in avanti. L’urgenza di un racconto di speranza e di fiducia, contrassegnato dalla logica della buona notizia: è quella che predomina nel mondo di oggi e che il Circolo deve e sa intercettare.
Piotr Anzulewicz OFMConv
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