Catanzaro: città da amare

IncontroCatanzaro Lido. – Venerdì 19 febbraio, dalle ore 18.45 alle 21, nel Salone «S. Elisabetta di Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore», si è svolta la 3ª Serata conviviale del WikiCircolo dal tema: «Curiosità su Catanzaro: un modo per scoprire ed amare la propria città». Il relatore-“cicerone” è stato l’avv. Pepino Frontera, che presentando una lista originale di “attrazioni”, ci ha condotti in un «tour» virtuale tra fatti strani e curiosi della città e dintorni. Uscendo dalle piste classiche, quelle turistiche e perlopiù commerciali, abbiamo avuto una stimolante occasione di «riaccendere in noi – come ha sottolineato Piotr Anzulewicz OFMConv, dando il là alla Serata – l’interesse e il coinvolgimento di cittadino attivo e turista creativo per costruire insieme un futuro di armonia, in una città più giusta e più solidale, nella diversità, nella convivenza pacifica delle diverse componenti, nella scia di quello che ci chiede Papa Francesco. Il suo progetto per la città è quello di trasformare l’insieme dei cittadini in un popolo che ha al centro i poveri: un insieme organico di “cittadini responsabili, non una massa amorfa”».

SassofonistaLa fatica di esserci all’appuntamento valeva la candela. Il Relatore ha parlato, tra l’altro, della miniera di barite che è stata dismessa negli anni ottanta del secolo scorso. Ha svelato come lo stemma della città, quello originario, ormai in disuso, rappresentava la seta, prodotto per cui la città era nota nei secoli scorsi. Non sono mancati vari aneddoti tradizionali catanzaresi, come quelli della Via Lattea. Ha menzionato il caso delle «monache di casa». Ha spiegato il significato del detto: «Finhi’ u tempu de’ i canonici e lignu». Ci ha raccontato come i marmi verdi di Gimigliano siano stati scelti per adornare la piazza centrale di San Pietroburgo. Ha parlato della «fhadda d’a Madonna», facendoci rivivere il “sogno”di Mico Scaramuzzino, il quale aveva dedicato la sua vita a «occhi niguri» della Madonna del Rosario.

Tanti appunti su Catanzaro, ricca di richiami storici e culturali, eventi e usanze, hanno regalato ai presenti un sorriso e destato curiosità. Un modo singolare per amare la città con una storia da fare invidia a molte altre località in Europa.

Tra i partecipanti alla Serata c’era sr. Apollonia Kasay di Cropani Marina, dove ha fondato la Casa di Nazareth, e con lei una simpatica ragazza francese della Normandia, Gerardine. In un’atmosfera gioiosa ci siamo immersi nei sapori del consueto’“aperitivo”, arricchito, oltre la pizza, da varie delizie della tradizione gastronomica calabrese, portate dalle signore partecipanti alla Serata.

Il prossimo appuntamento sarà venerdì 26 febbraio, al CineCircolo, «sui sentieri della misericordia», con la proiezione del documentario «La nave dolce» e il cinedibattito sul dramma degli immigrati alla conquista di un “Eden” italiano. Non lasciamocelo sfuggire.

Teresa Cona




Noi, cittadini di società “plurali”

Un film parlatoCatanzaro Lido – Venerdì 12 febbraio siamo al secondo appuntamento della seconda edizione del CineCircolo, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», all’ombra della chiesa «Sacro Cuore». Un luogo ideale per mettersi «sui sentieri della misericordia» nel tempo di Quaresima. È la volta della proiezione di «Un film parlato» del regista portoghese Manoel De Oliveira con il cinedibattito sulla «diversità culturale, laicità ed educazione al rispetto dell’alterità e al dialogo interculturale». Il maltempo: freddo e pioggia, ha scoraggiato i più a recarsi all’appuntamento. Un vero peccato, vista la grande attualità dell’argomento innescato dalla pellicola e la felice coincidenza con due eventi significativi:

  1. Fratello Sole, sorella Lunail giorno del 93° compleanno di Franco Zeffirelli, regista, sceneggiatore e politico – nel cinema restano famose le sue trasposizioni letterarie: dalla romantica vicenda di Romeo e Giulietta del 1968, a una sentita biografia del Poverello d’Assisi, visto come precursore dei “figli dei fiori”, ossia il suo Fratello sole, sorella luna, con musiche di Ritz Ortolani e Claudio Baglioni del 1972, fino al memorabile Gesù di Nazareth del 1977 entrato nella storia per il ritratto particolarmente umano del Cristo, la cui eterea spiritualità pervade l’intera opera, e all’Amleto nell’interpretazione di Mel Gibson del 1990;
  2. il convegno sul tema: «Tra paura e speranza costruiamo un futuro globale», in corso dalle ore 19 alle 22 presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma, promosso dall’associazione Zetein – una serata di dibattiti, testimonianze e confronti, aperta a tutta la città, e in particolare alle famiglie e agli studenti, per sconfiggere diffidenze ed estremismi e intraprendere percorsi di pace in un mondo dilaniato da conflitti: «Abbiamo uno scenario libico, uno siriano e quello turco – ha spiegato il prof. Giorgio Zaccaro, presidente di Zetein –, assistiamo al dramma delle migrazioni, c’è tanta miseria e tanto dolore. Nel nostro piccolo l’ambizione è quella di invertire la tendenza e di provare a dare un segnale positivo di aggregazione e di unione di mondi diversi a livello di appartenenza politica e religiosa, e cercare di offrire qualche piccola ipotesi di soluzione».

Due coincidenze felici per il nostro “convegno”, anch’esso con il dibattito aperto, creativo e pluralista rispetto alla realtà globale che spaventa tutti. Siamo consapevoli che in questo momento – a livello nazionale, europeo ed anche locale – prevale una fortissima tendenza alla sfiducia, alla frammentazione, alla passività. Noi tuttavia non ci rassegniamo. Crediamo che sia necessario intervenire, portando a conoscenza realtà positive di incontro, di accoglienza, di integrazione, di multiculturalismo, consapevoli che l’incontro con l’altro passa attraverso la cultura e questa è certamente il prezioso veicolo per costruire la pace.

La dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo e curatrice del CineCircolo, ha quindi riportato il messaggio di Jean Figel, commissario europeo per l’istruzione, la cultura e il multiculturalismo, indirizzato nell’Anno del dialogo interculturale (2008) alle Nazioni Unite. Il Commissario ha ricordato come il dialogo sia condizione indispensabile e caratteristica dell’integrazione europea: «Abbiamo bisogno di imparare a vivere assieme e ciò significa vivere appieno la propria identità nel rispetto del prossimo, arricchendoci a vicenda, oltre la tolleranza e la mescolanza culturale». Solo un aperto e rispettoso scambio di punti di vista tra individui e gruppi, appartenenti a culture diverse, può condurci ad una comprensione più approfondita della percezione globale dell’altro.

film-parlato-700x350È su questo sfondo che abbiamo guardato «Un film parlato» in portoghese, inglese, francese, italiano, greco: una babele, colta e raffinata, dove la lingua non è un ostacolo, ma mezzo di cultura. Un film dalla storia intrigante ed accattivante: Rosa Maria, giovane professoressa universitaria di storia, attraversa il Mediterraneo, assieme alla piccola figlia Maria Joana, per raggiungere il marito che si trova a Bombay. E’ un viaggio affascinante che la conduce nei luoghi dove la civiltà occidentale ha avuto la sua culla e dove si è sviluppata raggiungendo le più alte vette della sua crescita: Ceuta, Marsiglia, Pompei, Atene, Istanbul, Cairo fino ad Aden… Madre e figlia percorrono migliaia di storia e di conoscenza ed apprendono le basi e le ragioni della cultura occidentale. Sulla nave poi hanno la fortuna di conoscere il capitano, un americano di origine polacca (John Malkovich), e tre affascinanti donne: l’imprenditrice francese Dauphine (Catherine Deneuve), l’ex-modella italiana Francesca (Stefania Sandrelli), la cantante ed attrice greca Helena (Irene Papas). Esperienza elettrizzante e fertile se non fosse che qualcuno dei terroristi minacci la sicurezza della nave e dei suoi passeggeri… Infatti, un vile attentato pone fine al viaggio di Rosa Maria e della sua figlioletta, lasciando lo spettatore sbigottito a prendere coscienza di quanto balorda, dannosa e atroce sia l’incapacità di un dialogo costruttivo e sereno tra popoli di diverse civiltà.

Roosa Maria con la figlia Maria JoanaLa trama reca, dunque, messaggi altamente condivisibili. Nei suoi risvolti positivi mostra come sia facile attraverso la profonda conoscenza delle diverse culture sentirsi parte di un “tutto”. Solo la bieca, ottusa ed incivile pratica del “settarismo” e della chiusura intellettuale, sociale e politica può trascinare l’umanità verso il distruttivo annullamento di se stessa. «Oggi, o si scommette sul dialogo e sulla cultura dell’incontro, o tutti perdiamo» (Papa Francesco). Soltanto così va il cammino fecondo.

Un breve dibattito tra i presenti ha chiuso la serata. Si rimane con l’amaro in bocca sapendo che poco si è fatto, e molto più si dovrà fare, affinché gli atti terroristici, a cui stiamo assistendo oggi, vengano fermati. Questo sospinge tutti noi, cittadini di società sempre più «plurali», a guardare con più consapevole attenzione e senza pregiudizi l’«altro», il «diverso», lo «straniero» che arriva sul nostro territorio. Occorre cercare di comprenderne le sue ragioni e facilitare la sua inclusione nella società, senza spogliarlo della sua identità e delle sue radici.

Un aperitivo fugace ha stemperato gli animi. L’appuntamento è per il prossimo venerdì 19 febbraio 18.45 con la 3ª Serata conviviale dal titolo: «Curiosità su Catanzaro: un modo per scoprire ed amare la propria città».

Piotr Anzulewicz OFMConv