«Non lasciamoci rubare la gioia!»

Gioia di vivere (danza)Il tema che aleggia tra le letture bibliche della 3ª domenica d’Avvento (Is 61,1-2.10-11; Lc 1; 1Ts 5,16-24; Gv 1,6-8.19-28), detta Gaudete, è la gioia: siamo invitati a gioire. È un tema-invitoche, a prima vista, appare fuori tempo e spazio, in contrasto e collisione con la nostra realtà, precaria e funesta: paura e grido di dolore, prepotenza e violenza, corruzione e sfruttamento, «economia dell’esclusione e dell’inequità», «cultura dello scarto» e «idolatria del denaro», «globalizzazione dell’indifferenza» e «riduzione dell’essere umano ad uno solo dei suoi bisogni: il consumo». Non fa meraviglia se «si spegne la gioia di vivere» e «si sviluppa la psicologia della tomba, che poco a poco trasforma noi cristiani in mummie da museo». Delusi dalla realtà, dalla Chiesa o da se stessi, viviamo la costante tentazione di attaccarci a una tristezza dolciastra, senza speranza, che s’impadronisce del cuore come «il più prezioso degli elisir del demonio». Chiamati ad illuminare e a comunicare vita, alla fine ci lasciamo affascinare da cose che generano solamente oscurità e stanchezza interiore.

Gioia di vivere (donna con braccia aperte)Eppure Papa Francesco continua a insistere: «Non lasciamoci rubare la gioia! (…) I mali del nostro mondo – e quelli della Chiesa – non dovrebbero essere scuse per ridurre il nostro impegno e il nostro fervore. Consideriamoli come sfide per crescere. (…) lo sguardo di fede è capace di riconoscere la luce che sempre lo Spirito Santo diffonde in mezzo all’oscurità, senza dimenticare che “dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia” (Rm 5,20). La nostra fede è sfidata a intravedere il vino in cui l’acqua può essere trasformata, e a scoprire il grano che cresce in mezzo della zizzania» (Esortazione apostolica Evangelli gaudium di Papa Francesco ai vescovi, ai presbiteri e ai diaconi, alle persone consacrate e ai fedeli laici sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale, Città del Vaticano, 24 novembre 2013, nn. 52-55.83-84).

Oggi siamo, dunque, invitati a gioire, rallegrarci, essere lieti. Sia nella prima che nella seconda lettura e nel Salmo responsoriale, risuona questo invito – un invito a scoprire e valorizzare la dimensione positiva della vita, quella che è la più importante e la più profonda: gratuità e solidarietà, fratellanza e compassione, tenerezza e bellezza, luce… «10Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio – esulta Isaia nella prima lettura –, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli» (Is 61,10). Ecco il primo motivo, per cui rallegrarci: siamo giustificati, «liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento» (Evangelli gaudium, n. 1). La nostra condanna è stata revocata: siamo dei graziati. Per grazia siamo salvati. Il nemico è stato disperso e il Signore ne ha preso il posto. E’ lui, fonte della gioia, che ora è in mezzo a noi, ci rinnova con il suo amore, ci fa belli, come gli sposi nel giorno delle nozze. Siamo oggetto delle sue attenzioni. Con lui «sempre nasce e rinasce la gioia» (ivi). Più di così?

Ne fa eco il Salmo responsoriale: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore» (Lc 1,46-54). Sulla stessa lunghezza d’onda è la seconda lettura: «6Siate sempre lieti, 17pregate ininterrottamente, 18in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi» (1 Tes 5,16-18). Ecco il secondo motivo, per cui rallegrarci: non siamo soli, ma abbiamo un Padre che ascolta le nostre preghiere, ci consola, ci perdona e ci dà la sua gioia che sorpassa tutte le altre. E’ questo il dono per eccellenza che dobbiamo chiedere e darlo a chi ci sta attorno, perché è proprio dandolo che lo ricostruiamo e così contribuiamo a ripristinare quel capitale iniziale di energie, di entusiasmo e di slancio con cui nasciamo e che viene a mancare nelle situazioni difficili. E Dio fa il resto. «Aiutati che il Ciel t’aiuta». AnforaComunque vadano le cose, «non lasciamoci rubare la speranza!» (ivi, n. 86). Nel deserto c’è bisogno soprattutto di persone-anfore, per dare da bere agli altri. Sentiamo la sfida di «trasmettere la “mistica” di unirsi agli altri, di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po’ caotica che può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio. (…) Molti tentano di fuggire dagli altri verso un comodo privato, o verso il circolo ristretto dei più intimi, e rinunciano al realismo della dimensione sociale del Vangelo, perché, così come alcuni vorrebbero un Cristo puramente spirituale, senza carne e senza croce, si pretendono anche relazioni interpersonali solo mediate da apparecchi sofisticati, da schermi e sistemi che si possano accendere e spegnere a comando. Nel frattempo, il Vangelo ci invita sempre a correre il rischio dell’incontro con il volto dell’altro, con la sua presenza fisica che interpella, col suo dolore e le sue richieste, con la sua gioia contagiosa in un costante corpo a corpo. L’autentica fede nel Figlio di Dio fatto carne è inseparabile dal dono di sédall’appartenenza alla comunità, dal servizio, dalla riconciliazione con la carne degli altri. Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza» (ivi, n. 88). Lui ci permette di «alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia. (…) Non diamoci mai per vinti, accada quel che accada!» (ivi, n. 3).

«Non siamo ‘monadi’, non siamo fatti per essere isolati, ma per relazionarci, per completarci, aiutarci, accompagnarci, sostenerci a vicenda»: è l’esortazione che Papa Francesco ha rivolto ieri ai membri del Consiglio nazionale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, ricevuti in occasione  della festa di s. Lucia, patrona delle persone prive della vista. Oggi «c’è molto bisogno – ha affermato il Papa – di vivere con gioia e impegno la dimensione associativa, perché in questo momento storico è ‘in ribasso’, non è fortemente sentita. Fare gruppo, essere solidali, incontrarsi, condividere le esperienze, mettere in comune le risorse». «Non lasciamoci allora rubare la comunità!» (ivi, n. 92).

Gioia dell'incontro (Maria e Elisabetta)Guardiamo a Maria, Nostra Signora della Premura, oasi di accoglienza tra le sabbie della cultura dello scarto, colei che con gioia e «senza indugio» (Lc 1,39) parte dal suo villaggio per aiutare gli altri, che porta la gioia a Giovanni il Battista, facendolo esultare nel seno di sua madre, che trasalendo di giubilo canta le meraviglie del Signore, e torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della gioia, della tenerezza e dell’affetto. Il suo cuore, pieno di compassione per tutti gli uomini, soprattutto per i più poveri e svantaggiati, si manifesti sempre più nei nostri gesti, semplici e calorosi, verso quelli che la società rigetta e mette da parte come inutili. «Non c’è un mezzo più bello per annunciare oggi al mondo la gioia del Vangelo»: ha ribadito ieri Papa Francesco nel ricevere in udienza, nel Palazzo apostolico, un gruppo appartenente all’opera «Notre-Dame des Sans-Abri», che si occupa di dare accoglienza ai senzatetto.

Ci sia di esempio anche frate Francesco, un santo gioioso, non funereo, giocondo, perché è con Dio della tenerezza; un santo che canta la “letizia perfetta”, festosa e radiosa, dolce e mite. È la gioia di chi è intriso di Vangelo, di chi crede all’amore di Dio, di chi sa soffrire per lui e fare un dono tutto proprio agli altri.

Schede della settimana (14-21 dicembre)

 Domenica 14 dicembre: 3ª Domenica di Avvento (B) – «Domenica della gioia» («Gaudete»). & S. Giovanni della Croce († 1591), presbitero e poeta spagnolo, fondatore dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi assieme a s. Teresa d’Avila, autore delle opere: «La salita al monte Carmelo», «La notte oscura dell’anima», «Il cantico spirituale» e «La fiamma viva di amore», mistico «del nulla e del tutto», dottore della Chiesa. & A Roma, a mezzogiorno, preghiera mariana dell’Angelus di Papa Francesco con i pellegrini riuniti in Piazza S. Pietro (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_OZF7D6OW) e, nel pomeriggio, visita pastorale alla Parrocchia romana di S. Giuseppe all’Aurelio, in via Boccea (ore 17.30-19: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_OZF7D 6OW). & A Catanzaro, nel duomo, ordinazione diaconale degli accoliti: Antonio Gatto, Rosario Greto, Diego Menniti e Pasquale Varano, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di mons. Vincenzo Bertolone (ore 17).

Lunedì 15 dicembre: A Brescia, s. Maria Crocifissa (Paola) Di Rosa († 1855), fondatrice della congregazione delle Ancelle della Carità, dichiarata santa da Pio XII nel 1954, insieme ai beati Pietro Chanel, Gaspare del Bufalo, Giuseppe Pignatelli e Domenico Savio (caratteristiche della sua spiritualità: un ascetismo permeato di amore alla sofferenza, un ardente culto eucaristico per cui l’adorazione fu introdotta come pratica diurna nell’Istituto, e una profonda devozione a Maria Immacolata e Addolorata).

Martedì 16 dicembre: A Nowe Miasto, in Polonia, b. Onorato da Biała Podlaska Koźmiński († 1916), sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che nel clima di pesante ostilità, creato dagli occupanti russi nei confronti della Chiesa latina, svolse segretamente il suo apostolato dando vita a ben 25 istituti religiosi, di cui 18 esistono tutt’oggi, scrittore, direttore spirituale e ricercato confessore, beatificato da Giovanni Paolo II nel 1988. & A Roma, nella Sala Stampa della Santa Sede, presentazione del rapporto finale della visita apostolica agli istituti di vita consacrata delle religiose negli Stati Uniti di America (ore 11.30-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_OZF7D6OW). A Catanzaro, nell’Auditorium Sancti Petri (Via Arcivescovado, 13), presentazione del catalogo del Museo Diocesano d’Arte Sacra (ore 17). 1° giorno della novena di Natale (ore 5.45), seguita dalla Messa delle ore 6: è un tempo di grazia che ci vuole più sensibili, attenti e docili alla volontà di Dio che viene a cercarci…

Mercoledì 17 dicembre: Ss. Abdenago, Misach e Sidrach, chiamati anche Anania, Misaele e Azaria, tre giovani ebrei vetero-testamentari, che, divenuti governatori di Babilonia, essendosi rifiutati di adorare la statua del re, vennero gettati in una fornace ardente per essere bruciati vivi, ma il Signore intervenne e ne uscirono illesi (cfr. Dn 1-3). # Le loro reliquie furono traslate da Babilonia a Costantinopoli, nella chiesa di S. Daniele lo Stilita – (Daniele [† ca. 490] è il più noto degli stiliti siriani, cioè degli eremiti che vissero su una colonna, il cui stile di vita divenne una delle caratteristiche della Chiesa orientale nel V sec.; gli stiliti vivevano in uno stato d’ascetismo estremo, cercando di condividere le stesse sofferenze di Cristo e allo stesso tempo testimoniare al massimo la fede) – e da là, nel 1156, portate nell’abbazia territoriale di S. Maria di Montevergine, situata a quasi 1300 metri di altezza, nella catena del Partenio, nell’Appennino irpino (il più famoso santuario dell’Italia meridionale, sorto sul posto che ai tempi del poeta romano Publio Virgilio Marone [† 19 a. C.], Campobasso - Mensa dei poverichiamato Omero latino, sorgeva un tempietto dedicato a Cibele, dea della natura e della fecondità). & 78° compleanno di Papa Francesco (17 dicembre 1936), festeggiato quest’anno a Roma, in Piazza Risorgimento, nei dintorni di S. Pietro, con una milonga (un genere musicale folkloristico della regione del Rio de la Plata, tipico dell’Argentina e dell’Uruguay) di due ore, a partire dalle 16, dove sono attesi almeno 3 mila ballerini da tutte le parti d’Italia e del mondo. «Verranno anche dall’Argentina» – assicura l’organizzatrice emiliana Cristina Camorani, ballerina di tango, mamma di 4 bambini e ideatrice dell’evento. «Saremo vestiti semplicemente – tiene a precisare. – Non ci saranno paillettes né lustrini, ma per noi l’essenza è l’abbraccio al Papa perché questo è il tango». & In Vaticano, incontro del Papa con i gruppi di fedeli e i pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 10.25-12: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_OZF7D6OW). & 2° giorno della novena di Natale.

Giovedì 18 dicembre: S. Malachia, profeta ebreo, l’ultimo dei dodici profeti minori, chiamato il “Sigillo dei profeti”, che, dopo il ritorno dall’esilio babilonese (538 a. C.) preannunciò il grande giorno del MigrantiSignore e la sua venuta nel tempio (le sue profezie sono riportate nell’omonimo libro biblico). & Giornata Internazionale del Migrante (data dell’adozione della Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, adottata il 18 dicembre del 1990 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, 1990). # E’ un’occasione importante • per riconoscere il contributo di milioni di migranti allo sviluppo e al benessere di molti paesi del mondo, • per porre fine a tutte le forme di abuso e violenza contro i migranti e le loro famiglie e promuovere il rispetto dei loro diritti umani fondamentali, • per invitare i governi di tutto il mondo a ratificare la Convenzione ONU sui lavoratori migranti, • per richiamare i governi ad una presa di responsabilità rispetto ai diritti dei migranti. & A Catanzaro, nell’Istituto Comprensivo «Casalinuovo», Messa presieduta da mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, per il corpo docente, il personale amministrativo e l’Ata, per i genitori e gli alunni (ore 9). & Adorazione eucaristica del 3° giovedì del mese (ore 17-18). & 3° giorno della novena di Natale.

Venerdì 19 dicembre: Ad Avignone, che è sede dei pontefici dal 1308 al 1377, nella Provenza in Francia, b. Urbano V († 1370), papa, studiosissimo nobile francese, uomo di penitenza, che, dopo essere stato abate benedettino e nunzio apostolico a Napoli, fu elevato alla cattedra di Pietro e si adoperò per riportare quanto prima la Sede Apostolica a Roma e ristabilire l’unità tra la Chiesa greca e quella latina. & 4° giorno della novena di Natale.

Sabato 20 dicembre: A Roma, deposizione di s. Zefirino († 217), conosciuto anche come Zefferino o Severino, il 15° papa della Chiesa cattolica e il primo ad essere tumulato nelle catacombe di S. Callisto, chiamate anche  “la cripta dei papi”. & Incontro di mons. Vincenzo Bertolone con il Clero dell’arcidiocesi Catanzaro-Squillace e scambio degli auguri natalizi (ore 10). & 5° giorno della novena di Natale.

 Domenica 21 dicembre: 4ª Domenica di Avvento (B). & S. Pietro Canisio († 1597), sacerdote olandese della Compagnia di Gesù (il primo gesuita della provincia germanica) che si adoperò strenuamente nel difendere e rafforzare la fede cattolica con la predicazione e con i suoi scritti, tra i quali il celebre Catechismo; proclamato secondo Apostolo della Germania da Papa Leone XIII (1897) e dottore della Chiesa da Papa Pio XI (1925). & A Roma, in Piazza S. Pietro, preghiera mariana dell’Angelus guidata da Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_OZF7D6OW). & A Catanzaro, nel duomo, concerto natalizio multietnico «Canto di Luce, dove nessuno è straniero», nel segno della speranza e dell’integrazione, un’iniziativa voluta dall’arcivescovo Vincenzo Bertolone, dall’Agenzia per Stranieri e dall’Associazione Lavoratori Stranieri MCL (ore 18.30). & 6° giorno della novena di Natale.

PresepeAmici, «la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia»: così inizia l’Esortazione apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco, pubblicata il 24 novembre 2013, nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

Chiediamo a Maria, ricolma della presenza di Cristo, che «con la sua preghiera materna ci aiuti affinché la Chiesa diventi una casa per molti, una madre per tutti i popoli e renda possibile la nascita di un mondo nuovo. È il Risorto che, con una potenza che ci riempie di immensa gioia e di fermissima speranza, ci dice: “Io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5). Con Maria avanziamo fiduciosi verso questa promessa, e diciamole: Stella della nuova evangelizzazione, aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione, del servizio, della fede ardente e generosa, della giustizia e dell’amore verso i poveri, perché la gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce. Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli, prega per noi» (ivi, n. 288).

Piotr Anzulewicz OFMConv




Raddrizzare le sorti

Battesimo di GesùGiovanni il Battezzatore è il protagonista di quest’Avvento. Molti pensano che proprio lui sia il Messia. Il suo ingresso nel mondo è spettacolare: «vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi» (Mc 1,6). È un “forte”. A lui «accorrono da tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme» (Mc 1,5). Potrebbe prendersi per Dio sulla terra, come molti lo fanno, ancora oggi. Egli però sa di non esserlo. Il suo messaggio è chiaro: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoisandali» (Mc 1,7). Non ha nessuna pretesa di rubare la sposa, Israele, al pretendente, il Messia. Scopre la sua vocazione e trova la sua collocazione nel vertiginoso disegno di Dio: essere il precursore e fare il profeta. In maniera severa ama la sua gente: la fa scendere attraverso il deserto di Giuda fino al Giordano, la mette alla berlina, la costringe a prendersi le sue responsabilità. “Se vuoi buone notizie – grida –, devi prepararti a qualcosa di forte. Devi osare, specie se sei già credente. Con un vero e proprio battesimo d’immersione devi convertirti, raddrizzare le tue sorti, rinascere e crescere verso un nuovo umanesimo!”.

L’unico modo che abbiamo per fare del Natale 2014 un nuovo inizio è ascoltare i profeti che ci richiamano a raddrizzare le nostre sorti. Dio viene quando meno ce lo aspettiamo e come non ce lo immaginiamo. Davanti a lui nessuno potrà restare impassibile ed insensibile, pensando di non aver bisogno di una revisione di vita o di non dover raddrizzare comportamenti antitetici al Vangelo. Per invogliarci in questa opera di risanamento interiore vengono in nostro soccorso anche il profeta Isaia (Is 40,1-5.9-11) e l’apostolo Pietro (2Pt 3,8-14).

Le goutI profeti gridano, ancora oggi, nel deserto spirituale di quest’umanità, poco vigile alla voce di Dio e molto attenta alle voci della società meticcia, frammentata, individualista. Con coraggio ci richiamano a stare desti, a svegliarci, a vivere la vita come un dono da dare agli altri, a liberare lo spazio per l’amicizia civica, per l’ascolto e la condivisione, per la solidarietà e la sussidiarietà, per il vero, il buono, il bello. Riuscire a fare almeno qualcosa di questo richiamo è già un buon segno, altrimenti è parola buttata al vento, senza ritorno e riscontro su un piano umano, etico, spirituale.

Dio è comunque magnanimo. Non si stanca di noi. Non vuole che qualcuno dei suoi figli si perda. Viene ancora e chiede un supplemento di bene da compiere per noi stessi e per gli altri. «Teniamo allora fisso lo sguardo sul Cristo, centro del tempo e della storia, e facciamo spazio alla sua presenza: è lui il principio e il fondamento che avvolge di misericordia le nostre debolezze e tutto trasfigura e rinnova» (Papa Francesco alla CEI, 19 maggio 2014). «Se noi ci affidiamo a lui con cuore umile e pentito, egli abbatterà i muri del male, riempirà le buche delle nostre omissioni, spianerà i dossi della Madonna del Giubileo (S. Fiume)superbia e della vanità e aprirà la strada dell’incontro» (Papa Francesco all’Angelus, 7 dicembre 2014). Guardiamo anche all’Immacolata, segno primigenio di Dio, anteriore alla caduta dell’umanità. La sua immacolata concezione rappresenta l’umanità come immagine di Dio non deformata dal peccato, purificata e ritornata allo splendore originale, ad opera di Cristo. Contemplando la “tutta Bella”, ci accorgiamo che è possibile un nuovo inizio per un’umanità rinnovata: in lei – grazie al dono totale di suo Figlio – tutta la creazione ha già ri-celebrato i suoi sponsali con il Cielo e la carne si è nuovamente riconciliata con lo spirito, ritornando a saltare di gioia.

Schede della settimana

(7-14 dicembre 2015)

 Domenica 7 dicembre2ª Domenica di Avvento (B). – S. Ambrogio († 397), vescovo di Milano, difensore, organizzatore e dottore della Chiesa, maestro di s. Agostino, autore di molteplici scritti teologici, scritturistici e liturgici, padre della liturgia “ambrosiana”, iniziatore della mariologia latina, patrono dei vescovi e degli apicoltori, di Lombardia, Milano e Vigevano. & A Roma, in Piazza S. Pietro, preghiera dell’Angelus guidata da Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic =VA_3TC2MY3F). &  giorno della novena in preparazione alla solennità dell’Immacolata.

Immacolata 2Lunedì 8 dicembre: Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», le Messe, oltre quella delle ore 6, sono celebrate alle ore 8, 10 e 18; alla conclusione della Messa vespertina, la Milizia dell’Immacolata organizza,in onore della Madre del Signore, la processione aux flambeaux con canti e preghiere, e invita tutti a parteciparvi). & A Roma, a mezzogiorno, preghiera mariana dell’Angelus, guidata di Papa Francesco, con i pellegrini presenti in Piazza S. Pietro (12-12.20: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_OJ9M2MJS) e, nel pomeriggio, tradizionale omaggio floreale alla Madre Immacolata di Cristo, assisa sulla colonna più alta della città, in Piazza di Spagna, con i fedeli romani (ore 15.50-16.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_EI9OUFQ4).

▪ Martedì 9 dicembre: S. Juan Diego Cuauhtlatoatzin († 1548), indigeno del Messico, al quale apparve la Madonna, detta di Guadalupe, sul colle del Tepeyac presso Città del Messico (1531), nel 1990 dichiarato beato e nel 2002 Sop violenceproclamato santo da Giovanni Paolo II. & In Vaticano, nella Sala Stampa della Santa Sede, conferenza stampa di presentazione della campagna internazionale di mobilitazione «Stop alle minacce su Internet», nel contesto del 25° anniversario della convenzione sui diritti dell’infanzia (ore 11.30-13: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic =VA_EI9OUFQ4).

Madonna di Loreto 1▪ Mercoledì 10 dicembre: Beata Vergine Maria di Loreto, detta anche Vergine Lauretana, la cui statua è venerata nella Santa Casa trasportata da Nazareth (1296), patrona principale dell’Aeronautica militare, degli aviatori e dei viaggiatori in aereo. & Inizio del triduo di preghiera a s. Lucia da Siracusa († 304),vergine e martire, patrona della vista (A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», durante la Messa delle ore 18, invochiamo la sua intercessione per tutti coloro che Diritti umanisoffrono di disturbi visivi: i non vedenti, i miopi, gli astigmatici e chi è affetto da cataratta). & Giornata Internazionale dei Diritti Umani, per commemorare la proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani, firmata a Parigi il 10 dicembre 1948, e per difendere e far ascoltare i diritti propri e altrui: fondamenta di libertà, di sviluppo, di pace. «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza» (Art. 1). & In Vaticano, incontro del Papa con i gruppi di fedeli e i pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 10.25-12: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_EI9OUFQ4). & In Vaticano, nella Sala Stampa della Santa Sede, conferenza stampa di presentazione del Messaggio di Papa Francesco per la 48ª Giornata Mondiale della Pace 2015 dal titolo: «Non più schiavi, ma fratelli» (ore 12.30-14: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_EI9OUFQ4).

Giovedì 11 dicembre: S. Damaso († 384), il 37° papa della Chiesa, mecenate e letterato, difensore della fede contro gli scismi e le eresie, protettore degli archeologi. & Ritiro del Clero dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace. & 2° giorno del triduo di preghiera a s. Lucia da Siracusa. & Adorazione eucaristica del 2° giovedì del mese.

Guadalupe (Papa Francesco) Venerdì 12 dicembre: Nostra Signora di Guadalupe, detta «Morenita», apparsa sul colle del Tepeyac presso Città del Messico (1531) a s. Juan Diego Cuauhtlatoatzin, ed invocata come stella dell’evangelizzazione dei popoli e sostegno degli indigeni e dei poveri, patrona dell’America Latina. & In Vaticano, nella basilica di S. Pietro, recita del Rosario guadalupano e celebrazione della Messa presieduta da Papa Francesco, accompagnata dall’esecuzione dell’opera «Misa Criolla» del compositore argentino Ariel Ramírez (che nel 1967 volle venire a Roma per consegnare la sua geniale opera nelle mani del Pontefice Paolo VI), con strumenti, arrangiamenti e inni argentini e di altri Paesi latino-americani, diretta da suo figlio, Facundo Ramírez, direttore di un gruppo musicale di altissimo livello culturale e artistico [ore 18-19: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic =VA_ EI9OUFQ4]. & A Roma, presso il Pontificio Collegio Internazionale Maria Mater Ecclesiæ,Convegno europeo di Giovani_miniaturapastorale giovanile sul tema: «Una Chiesa giovane, testimone della gioia del Vangelo. Insieme sulle strade dell’Europa», promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici, in collaborazione con il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (11-13 dicembre), per promuovere una riflessione comune tra i responsabili nazionali di pastorale giovanile, raccogliere insieme le sfide che l’accompagnamento dei giovani nel cammino di fede si trova ad affrontare nel continente europeo, rilanciare un passaggio dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium: «Che bello che i giovani siano “viandanti della fede”, felici di portare Gesù in ogni strada, in ogni piazza, in ogni angolo della terra!»(«Evangelii gaudiumLasciamoci interpellare dalla gioia del Vangelo» è il tema della giornata di oggi, alla ricerca di nuove vie per la pastorale giovanile seguendo la rivoluzione di Papa Francesco e della sua Esortazione apostolica. & A Lima, in Perù, chiusura della Conferenza sul clima (Cop20). «Noi vescovi cattolici – si legge nel messaggio dei presuli presenti alla Conferenza – crediamo che il Creato sia un dono»; per questo ribadiscono il loro impegno nello «sviluppo del senso di gratuità, così da contribuire alla costruzione di uno stile di vita che liberi l’uomo dal desiderio di appropriazione e gli permetta di essere rispettoso della dignità della persona e dell’armonia del Creato»: «Tutti possono contribuire a superare i cambiamenti climatici, a scegliere stili di vita sostenibili», ad «accompagnare i processi politici» con la ricerca di «un dialogo che porti la voce dei poveri al tavolo dei responsabili delle decisioni». &  giorno del triduo di preghiera a s. Lucia da Siracusa.

Papa Francesco con agnello▪ Sabato 13 dicembre: S. Lucia († 304), vergine e martire, patrona di Siracusa e compatrona di Venezia, protettrice degli occhi, dei ciechi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini. & 45° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Papa Francesco (13 dicembre 1969): auguri infiniti e gratitudine immensa per il suo amore e servizio – due parole presenti da sempre nella sua formazione spirituale e teologica. A Roma, presso il Pontificio Collegio Internazionale Maria Mater Ecclesiæ, chiusura del 4° Convegno europeo di pastorale giovanile sul tema: «Una Chiesa giovane, testimone della gioia del Vangelo. Insieme sulle strade dell’Europa» (la giornata di oggi è dedicata al tema: «Discepoli missionari nel mondo di oggi», con particolare attenzione alla dimensione del pellegrinaggio – uno degli aspetti essenziali delle Giornate Mondiali della Gioventù – e al potenziale di creatività, di entusiasmo e di positività che i giovani possono donare alla Chiesa e agli altri con la generosità caratteristica della loro età.

Domenica 14 dicembre: S. Giovanni della Croce († 1591), carmelitano spagnolo, riformatore dell’Ordine carmelitano assieme a s. Teresa d’Avila, autore delle opere: «La salita al monte Carmelo», «La notte oscura dell’anima», «Il cantico spirituale» e «La fiamma viva di amore», mistico «del nulla e del tutto», dottore della Chiesa. & A Roma, in Piazza S. Pietro, preghiera mariana dell’Angelus guidata da Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_EI9OUFQ4).

Amici, ci avviciniamo al giorno più importante della storia umana: la nascita sulla terra del Figlio di Dio. Per questa ragione «l’Avvento – ha affermato Papa Benedetto XVI il 28 novembre 2009 – è il tempo dell’attesa (…), il tempo della gioia, di una gioia interiorizzata, che nessuna sofferenza può cancellare. La gioia per il fatto che Dio si è fatto bambino. Questa gioia, invisibilmente presente in noi, ci incoraggia a camminare fiduciosi. Modello e sostegno di tale intimo gaudio è la Vergine Maria, per mezzo della quale ci è stato donato il Bambino Gesù. Ci ottenga lei, fedele discepola di suo Figlio, la grazia di vivere questo tempo vigilanti e operosi nella carità». L’augurio vivissimo…

Piotr Anzulewicz OFMConv




Viva Cristo Re!

È una domenica speciale: ultima dell’anno liturgico A, in cui stiamo per salutare l’evangelista Matteo, apostolo, già esattore delle tasse, e incontrare l’evangelista Marco, discepolo di s. Pietro.
È una domenica in cui celebriamo il 1° anniversario della consegna dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium e la Giornata Nazionale per il Sostentamento del Clero, con il suo motto: «Insieme ai sacerdoti. Insieme ai più deboli», commemoriamo s. Clemente I († 101), discepolo di s. Paolo e suo collaboratore a Filippi, autore della Lettera indirizzata ai Corinzi per ristabilire tra loro la pace e la concordia, 4° vescovo di Roma e papa (88-97), e accogliamo 6 nuovi santi, tra cui Ludovico da Casoria, francescano, alcantarino, frate ardente, apostolico e caritativo, fondatore degli ospizi ed educandati a Napoli, Assisi e Firenze, per anziani, fanciulli in difficoltà, bimbi “moretti”, riscattati in Africa dalla schiavitù.
Una domenica che ci coinvolge tutti, personalmente ed ecclesialmente, su un concetto della fede: Cristo Re.
7-crocefisso-no-9-c_optRe di che cosa? Re di tutto e di tutti, Signore della creazione e Signore della riconciliazione. «In lui, per mezzo di lui e in vista di lui furono create e riconciliate tutte le cose» (cfr. Col 1,16-20 ). Egli è «primogenito» (ivi, v. 18), il principio, il centro, il Signore. A lui Dio Padre ha dato la totalità. La sua signoria e regalità ingloba tutti gli uomini, le religioni, le culture, le nazioni… Un Re singolare, non secondo i cliché del potere di ieri e di sempre. Un Re speciale, fuori dai canoni delle regalità e dei regni di questa terra. Un Re nato povero e vissuto povero. Un Re scalzo a battere strade di miseria, di lacrime d’afflizione, di storie disgustose e disgustate, a beneficare, a sanare, a guarire. Un Re morto più povero che mai, appeso nudo al patibolo, nella città santa, Gerusalemme, sul monte Golgota, e da questo singolare “trono” esercita la sua regalità con l’amore, con la sofferenza, con il perdono, con la sete di giustizia. Un Re perdutamente invaghito delle sue creature.
Alla fine dei tempi, o forse anche solo alla fine della nostra vicenda terrena, o ancor più semplicemente al termine di ogni giornata, che cosa mai ci chiederà questo Re, Signore e Giudice dell’Universo? Vorrà sapere se lo abbiamo pregato abbastanza, se abbiamo saltato la Messa domenicale, se abbiamo aiutato e voluto bene ai nostri parroci, se siamo stati fedeli ai canoni della Chiesa, se abbiamo approfondito la nostra fede con letture spirituali e teologiche? No, queste cose fanno parte del vademecum del buon cristiano e certamente non saranno oggetto del suo giudizio, del tutto particolare, quasi anomalo e assurdo. Lui ci chiederà:
Bambini - abbandono“Avete visto quanta gente soffre la fame? Io sono lì. Avete visto quanta gente arde per la sete? Io sono lì. Avete visto quanti sono senza tetto? Avete visto quanti, per ripararsi, non solo non hanno una casa, ma neppure un vestito? Io sono tra quelli. Avete visto quanta gente non può muoversi con le proprie gambe perché impedita dalla malattia o dalla porta di un carcere? Lì sono io”.
“Ma quando mai, Signore? Tu non sei lì, tu sei nel cielo, tu sei in chiesa, tu sei nella creazione, tu sei nell’amore tra due persone, tu sei nella bellezza… impossibile incontrarti nella sofferenza!”. Eppure, lui è lì. Ed è lì, nella sofferenza, che si manifesta Re dell’Universo: «Ogni volta che l’avete fatto o meno a uno di questi fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (cfr. Mt 25,45). “Guardate ai vostri fratelli poveri, e guardate al vostro modo di guardarli. Se li vedete e fate qualcosa per loro (o per Dio, che è la stessa cosa), siete salvi. Se non li vedete, o fingete di non vederli, non c’è storia né preghiera né canone né misericordia divina che tengano: vi tenete la vostra cecità e la vostra indifferenza, e sarà il vostro supplizio”, il supplizio in quell’inaspettata scoperta d’aver trascorso una vita a parlare di Regno, di Cielo e di Eterno, e non essersi mai accorti che il Regno, il Cielo e l’Eterno si erano nascosti nella grammatica più elementare di tutte: quella dei bicchieri da riempire, delle vesti da far indossare, del pane da condividere, delle sbarre da oltrepassare. Col naso all’insù: per aver perduto l’appuntamento con la Bellezza. Lo pensavamo chissà come, ma lui rimase il Re umile. Il Re dei cristi piccoli. Il Rei dei cristi poveri, affamati, assettati, nudi, perseguitati, crocifissi. Il Re crocifisso.
Figlio, io sono il tuo DioInginocchiati davanti a lui, gli chiediamo perdono se spesso non lo abbiamo riconosciuto, se non lo abbiamo scoperto nei cristi di questa terra, se non lo abbiamo cercato nel volto delle persone sincere e generose che ci ha messe sul nostro cammino. Vogliamo credere in questo Re, amarlo e adorarlo, perché solo lui ci conforta, ci prende per mano e ci risolleva dal fango, ci libera dalle passioni del mondo ed estingue in noi sete di odio e di vendetta. Adesso è qui, nella Parola, e sarà qui, sull’altare, vivo, presente, in mezzo a noi, il suo popolo, «per sostenerci, per consolarci, per donarci la sua gioia. Lui mai ha fretta di lasciarci. Lui ha desiderio di stare con noi a lungo, perché noi apparteniamo a lui, siamo “cosa” sua, siamo le sue creature» (Papa Francesco).
Lui, Re di tutto e di tutti, Re dell’Universo, Alfa e Omega, Inizio e Fine, Salvatore e Redentore, nel tempo e nell’eternità, sia davvero il nostro Re. Nominiamolo sul serio Re del nostro microcosmo, esteriore e interiore, materiale e spirituale. Regni sempre nella nostra mente, nel nostro cuore, nel nostro agire, nella nostra gioia e nella nostra sofferenza. Regni sempre, perché il suo Regno è un Regno d’amore e di gioia, comunque e sempre. Viva Cristo Re!

Schede della settimana

(23-30.11.2014)

 Domenica 23 novembre: solennità della regalità universale di Cristo, Re delle intelligenze, dei cuori e delle volontà, e rinnovo della consacrazione dell’umanità al Sacro Cuore di Gesù. – Clemente I († 101), discepolo di s. Paolo e suo collaboratore a Filippi, 4° vescovo di Roma, papa (88-97), autore della Lettera indirizzata ai Corinzi per ristabilire tra loro la pace e la concordia.
& In Vaticano, sul sagrato della basilica papale di S. Pietro, Messa presieduta da Papa Francesco con il rito di canonizzazione di sei beati: Giovanni Antonio Farina († 1888), vescovo cattolico italiano, fondatore della Congregazione delle Suore Maestre di S. Dorotea, figlie dei Sacri Cuori; Kuriakose Elias Chavara della Sacra Famiglia († 1871), cofondatore e primo priore generale dei Carmelitani di Maria Immacolata; Eufrasia Eluvathingal del Sacro Cuore († 1952), religiosa indiana della Congregazione delle Suore della Madre del Carmelo; Ludovico da CasoriaLudovico da Casoria dell’Ordine dei Frati Minori Alcantarini († 1885), fondatore ad Assisi nel 1871 dell’Istituto Serafico, dove si fece carico di accogliere ragazzi sordi e ciechi, da lui definiti «creature infelici e abbandonate», nella convinzione che anch’essi potessero avere un futuro; Amato Ronconi († ca. 1292), terziario francescano della diocesi di Rimini; Nicola da Longobardi († 1709), religioso dell’Ordine dei Minimi, e, al termine, la recita dell’Angelus (ore 10.20-12.10: http://player.rv.va/rv.player01.asp? language=it&visual=  VaticanTic&Tic=VA_9NYT81DR).
& Giornata Nazionale per il Sostentamento del Clero, con il motto: «Insieme ai sacerdoti. Insieme ai più deboli», per richiamare l’attenzione sul ruolo ecclesiale e sociale dei 34 mila sacerdoti secolari e religiosi, a servizio delle 226 diocesi italiane, e creare un’effettiva solidarietà e condivisione, anche con un piccolo contributo, assicurando ad ognuno di loro i mezzi necessari per una vita dignitosa nello svolgimento della loro missione.
# Le offerte, raccolte in questa domenica, vengono inviate all’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero che provvede a distribuirle tra tutti i presbiteri, affinché anche coloro che appartengono alle Comunità parrocchiali più piccole e povere possano contare su un’equa distribuzione delle offerte, che sono deducibili dal proprio reddito, sia ai fini del calcolo dell’IRPEF che delle relative addizionali (così sono sostenuti anche i 3 mila sacerdoti che, per ragioni di età o di salute, sono in previdenza integrativa, e circa 600 sacerdoti impegnati nelle missioni nei Paesi in via di sviluppo come fidei donum).
& 1° anniversario della consegna, da parte di Papa Francesco, dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium.

▪ Lunedì 24 novembre: Ad Hanoi nel Tonchino, s. Andrea Dũng Lạc († 1839), sacerdote, e 116 compagni, martiri, di varie regioni del Viet Nam, tra i quali 8 vescovi, moltissimi sacerdoti e un gran numero di fedeli laici di entrambi i sessi e di ogni condizione ed età, che preferirono patire l’esilio, il carcere, le torture e l’estremo supplizio, per decapitazione, piuttosto che recare oltraggio alla croce e rinnegare la fede cristiana, dichiarati santi nel 1988 da Giovanni Paolo II. & Inizio del Triduo in onore di Nostra Signora della Medaglia Miracolosa.

▪ Martedì 25 novembre: S. Caterina d’Alessandria d’Egitto (secc. III-IV), vergine e martire, patrona dei filosofi, degli studenti di teologia e dei mugnai, protettrice delle apprendiste sarte e modiste (è anche patrona dello “studio dei legisti” dell’Università di Padova e dell’Università di Siena).

Violenza contro la donna 1& Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, istituita dall’ONU nel 1999, un’occasione per sostenere la lotta contro il femminicidio e la violenza in Italia e nel mondo tramite appelli ed iniziative di sensibilizzazione. # La data richiama il massacro delle sorelle Mirabal, attiviste politiche, ricordate anche come ‘las mariposas’, durante il regime dittatoriale dominicano di Rafael Trujillo, che accadde proprio il 25 novembre del 1961. Il Comitato per l’eliminazione della discriminazione contro le donne identifica la violenza contro le donne come «ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi o possa provocare danno fisico, sessuale, psicologico o una sofferenza, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia in pubblico che nella vita privata». Gli atti di violenza di genere possono includere, tra gli altri, la violenza domestica, l’abuso sessuale, lo stupro, le molestie sessuali, la tratta delle donne, la prostituzione forzata.

Parlamento europeo& Visita di Papa Francesco al Parlamento europeo e al Consiglio d’Europa a Strasburgo, città simbolo della riconciliazione europea, su invito del Presidente del Parlamento Martin Schulz, durante la quale rivolge un discorso a entrambi le Assemblee: un segnale di sostegno e di incoraggiamento a proseguire il progetto europeo nel suo vettore di pace, di integrazione e di unità, indicando i valori fondamentali, ispirati in gran parte alla fede cristiana; una visita che arriva 26 anni dopo quella di Giovanni Paolo II che aveva indicato come campi di missione per l’Europa unita la custodia del creato (la difesa dell’ambiente), la solidarietà verso migranti e rifugiati e la ricostituzione di una visione integrale dell’uomo, in tutte le sue dimensioni, compresa anche quella spirituale e trascendente, campi di drammatica attualità.
# Il Parlamento risponde ai 28 Paesi dell’Unione ed è un’istituzione di tipo prettamente politico, di parlamentari eletti dai cittadini, mentre il Consiglio d’Europa è un’organizzazione intergovernativa, composta dai 47 Stati membri (la bandiera dell’Europa raffigura 12 stelle che richiamano l’immagine della Madonna propria del 12 capitolo dell’Apocalisse: «Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di 12 stelle« [v. 1]).

13X18,9& Presso la Parrocchia «Mater Domini» di Catanzaro, alle ore 17.30, presentazione del libro «I care humanum» – passare la fiaccola della nuova umanità di mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro–Squillace (ne discutono con l’autore: prof. Luca Diotallevi – docente di sociologia presso l’Università Roma Tre, e don Massimo Naro – direttore del Centro Studi Cammarata di San Cataldo; modera gli interventi Antonio Cavallaro – responsabile divisione Digital presso Rubbettino Editore).

▪ Mercoledì 26 novembre: A Roma nel convento di S. Bonaventura sul Palatino, s. Leonardo da Porto Maurizio († 1751), ligure, figlio di un capitano di marina, nato a Porto Maurizio, l’odierna Imperia, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Osservanti, definito da s. Alfonso Maria de’ Liguori «il più grande missionario del nostro secolo», che impegnò tutta la sua vita nella predicazione, nel pubblicare libri di devozione e nel far visita ad oltre 300 missioni a Roma, in Corsica e nell’Italia settentrionale; è ideatore della Via crucis e patrono delle missioni al popolo. – A Bisignano in Calabria, s. Umile (Luca Antonio) Pirozzo († 1637), religioso dell’Ordine dei Frati Minori Riformati, insigne per lo spirito di profezia, le frequenti estasi e una serie ininterrotta di prodigi come guarigioni istantanee, beatificato da Leone XIII nel 1882 e canonizzato da Giovanni Paolo II nel 2002.

& In Vaticano, incontro del Papa con i gruppi di fedeli e i pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 10.25-12: http://www.radiovaticana.va /player/index_fb.asp?language= &visualizzazione=VaticanTic&Tic=VA_FUBSE4GP).

Medaglia miracolosa▪ Giovedì 27 novembre: Madonna della Medaglia Miracolosa, Medaglia coniata in seguito alla seconda apparizione di Maria a s. Caterina Labouré († 1876) nella cappella in Rue du Bac 140 a Parigi, come segno di amore, pegno di protezione e sorgente di grazie, definita da s. Massimiliano Kolbe la “cartuccia contro il maligno” e adottata da lui come l’emblema della sua Milizia dell’Immacolata (MI).
# La Madonna, nell’apparizione del 27 novembre 1830, nella cappella parigina, disse a suor Caterina Labouré: «Fa’ coniare una Medaglia su questo modello: le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie; le grazie saranno più abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia». Sul diritto della Medaglia suor Caterina aveva visto la Madonna biancovestita, con le braccia distese sul mondo, le dita delle mani emananti fasci di luce di vario splendore e le parole: «O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo». Sul rovescio, fra 12 stelle, la lettera M sormontata da una croce e, sotto, il Cuore di Gesù circondato da una corona di spine e il Cuore di Maria trafitto da una spada.
& Al «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, adorazione eucaristica parrocchiale (ore 17-18).

▪ Venerdì 28 novembre: A Napoli, deposizione di s. Giacomo della Marca († 1476), sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Osservanti, discepolo di s. Bernardino da Siena, insigne predicatore in Italia, Polonia, Boemia, Bosnia e Ungheria, ardente oratore, ideatore dei Monti di Pietà, dove i poveri potevano impegnare le proprie cose, non più all’esoso tasso preteso dai privati usurai, ma ad un interesse minimo – istituzioni finanziarie senza scopo di lucro, per erogare prestiti di limitata entità (microcredito), a condizioni favorevoli rispetto a quelle di mercato, in cambio di un pegno le sue ultime parole: «Gesù, Maria. Benedetta la Passione di Gesù»).
Moschea blu& Viaggio apostolico di Papa Francesco in Turchia (Ankara e Istanbul), su invito del Presidente del Paese e del Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, da oggi fino al 30 novembre, festa di s. Andrea.

▪ Sabato 29 novembreTutti i Santi dell’Ordine francescano, in coincidenza con l’anniversario della conferma della Regola di s. Francesco d’Assisi (1223, papa Onorio III): tutti loro ci rivelano cosa significhi l’amore disinteressato inteso come il dono totale di sé, riconoscendo in Dio il “tutto” della loro vita, il vertice della loro felicità, la pienezza della loro vita. – A Lucera in Puglia, s. Francesco Antonio Fasani, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, che, uomo di raffinata cultura e pervaso da un grande amore per la predicazione e la penitenza, si adoperò al tal punto per i poveri e i bisognosi da non esitare mai a privarsi della veste per coprire un mendicante e offrire a tutti il suo sostegno, particolarmente vicino ai carcerati e ai condannati che accompagnava fino al luogo del supplizio, devotissimo dell’Immacolata Concezione (morì il 29 novembre 1742, il primo giorno della novena dell’Immacolata), sepolto nella chiesa di S. Francesco a Lucera, meta di frequenti pellegrinaggi, proclamato beato nel 1951 da Pio XII e canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1986. & 2° giorno del viaggio apostolico in Turchia: Papa Francesco si trasferisce in aereo da Ankara a Istanbul (ore 9.30-9.45); si reca alla Moschea Sultan Ahmet, detta la Moschea Blu, e al Museo di S. Sofia (ore 10.15-11.20); presiede la Messa nella cattedrale dello Spirito Santo con le comunità cattoliche: latina, armena, sira e caldea (14.45-16.30); partecipa insieme al Patriarca ecumenico Bartolomeo I alla preghiera ecumenica nella chiesa patriarcale di S. Giorgio, cui segue un incontro privato tra loro nel Palazzo patriarcale (ore 17-18.15: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_UND2I537). & Nella basilica papale di S. Maria Maggiore a Roma, alla vigilia dell’inizio dell’Anno di vita consacrata, Veglia di preghiera, durante la quale viene proiettato un videomessaggio del Papa che si trova in Turchia (ore 19-20.30). & Inizio della novena in preparazione alla solennità Giornata di solidarieta per il popolo palestinese 2dell’Immacolata& Giornata Internazionale di Solidarietà col Popolo Palestinese che risale al 29 novembre 1947, quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò una risoluzione che stabiliva la creazione di uno “Stato ebraico” e di uno “Stato arabo”, con Gerusalemme come «corpus separatum» sottoposta a un regime internazionale speciale (dei due Stati previsti dal documento, solo uno, Israele, ha visto di fatto la luce. Il 29 novembre 2012, la stessa Assemblea generale ha approvato una risoluzione con cui la Palestina è diventata Stato osservatore non membro dell’ONU). & 18ª Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: «Vi invito a fare posto nel vostro cuore a questa urgenza, rispettando questo diritto dato da Dio a tutti di poter avere accesso ad una alimentazione adeguata. Condividiamo quel che abbiamo nella carità cristiana con chi è costretto ad affrontare numerosi ostacoli per soddisfare un bisogno così primario. Invito tutti noi a smettere di pensare che le nostre azioni quotidiane non abbiano un impatto sulle vite di chi la fame la soffre sulla propria pelle» (Papa Francesco, 9 dicembre 2013).

Domenica 30 novembre: 1ª Domenica di Avvento – Festa di s. Andrea di Betsaida († 60), apostolo, fratello di Simon Pietro, il primo tra i discepoli di Giovanni Battista ad essere chiamato da Gesù, sul lago di Galilea, dopo una giornata di pesca infruttuosa; presente nei momenti privilegiati: il Tabor, il Getsemani e il Venerdì Santo; evangelizzatore della Grecia, fondatore della Chiesa di Costantinopoli, martire – secondo le antiche tradizioni – a Patrasso, legato, e non inchiodato, su una croce a forma di X, detta croce decussata, comunemente conosciuta con il nome di «croce di s. Andrea», per sua personale scelta, dal momento che egli non avrebbe mai osato eguagliare il Maestro, Gesù, nel martirio; patrono in Scozia (la croce di s. Andrea figura nella sua bandiera, e di conseguenza in quella del Regno Unito, e nello stemma Anno della vita consacrata 1della Nuova Scozia), Russia (nell’insegna della marina russa), Romania, Ucraina e Grecia, ad Amalfi e a Luga (Malta). & Concelebrazione eucaristica nella basilica papale di S. Pietro in Vaticano per l’apertura dell’Anno della vita consacrata (ore 10). # Gli obiettivi principali dell’Anno (30 novembre 2014 – 2 febbraio 2016) sono: 1. fare “memoria grata” del passato recente, che va dal Concilio Vaticano II – e in particolare dalla pubblicazione del decreto «Perfectae caritatis» – fino ad oggi, segnato dalla presenza dello Spirito che porta i consacrati a vivere anche le debolezze e le infedeltà come esperienza della misericordia e dell’amore di Dio, ad essere “icone viventi” del Dio “tre volte santo” e a “gridare” al mondo, con forza e con gioia, la loro vitalità, spesso nascosta, ma non meno feconda, nei monasteri, nei conventi, nelle case; 2. abbracciare il futuro con speranza, assumendo il momento presente, «delicato e faticoso» (Giovanni Paolo II), non come l’anticamera della morte, ma come un «kairos», un’occasione favorevole per la crescita in profondità, nella certezza che la vita consacrata non potrà mai sparire nella Chiesa, poiché «è stata voluta dallo stesso Gesù come parte irremovibile della sua Chiesa» (Benedetto XVI); 3. vivere il presente con passione, per testimoniare la bellezza della sequela di Cristo “più da vicino” e «svegliare il mondo» (Papa Francesco), specie nelle periferie esistenziali della povertà e del pensiero, “evangelizzando”, curando e potenziando la vita fraterna in comunità e la formazione continua nella «fedeltà dinamica» e creativa, al testimone lasciato dai rispettivi fondatori e fondatrici (cfr. VC 37), e alla luce delle sfide della postmodernità. & 3° giorno del viaggio apostolico in Turchia: Papa Francesco assiste alla Divina Liturgia nella chiesa patriarcale di S. Giorgio, cui segue la benedizione ecumenica insieme al Patriarca Bartolomeo I e la firma di una dichiarazione congiunta (ore 8.20-11); cerimonia di congedo per il ritorno a Roma (ore 15.45-16: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_UND2I537). & Onomastico di p. Andrea Buzor, vicario della Parrocchia «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido: auguri di cuore a lui e a tutti gli altri Andrea…

Amici, è difficile scambiarci auguri per questa settimana. Il nostro paese è in un momento delicato politicamente ed economicamente. Il Vangelo ci attesta che il mondo non precipita nell’abisso del nulla. Esso è nelle braccia di Dio e la parola del Vangelo è l’appiglio che noi abbiamo per leggere la storia e per vedere che Dio ne è il Signore. Malgrado la fatica, il dolore e la logica mondana che ancora alberga nei nostri cuori e nei nostri giudizi, lo Spirito divino avanza e dice alla Chiesa, sua sposa: Maranathà! (“Vieni!”).

Piotr Anzulewicz OFMConv




Dono e compito

FruttiLa Parola di Dio che la liturgia ci presenta nella 33ª Domenica del tempo ordinario, penultima dell’anno liturgico – domenica in cui commemoriamo s. Giuseppe Moscati, straordinaria figura di laico cristiano, che ha fatto della sua professione una missione di carità e di dedizione – contiene la «parabola dei talenti» di Matteo, apostolo ed evangelista, già esattore delle tasse, chiamato Levi o il Pubblicano, diventato discepolo di Cristo (Mt 25,14-30). Lo stiamo per salutare, per incontrare Marco, discepolo di Pietro, e iniziare il percorso di Avvento. Tuttavia, prima di lasciarci, Matteo consegna una salutare “frustata” all’indirizzo della nostra accidia. Siamo chiamati – dice – ad essere svegli, creativi, operosi, a far fruttare i nostri talenti, doni, potenzialità e capacità, a non lasciarli irrancidire, a non sotterrarli nel solco del nostro «io», a non fare dell’intelligenza, bellezza e salute un fiore all’occhiello della nostra immagine. È triste vedere chi, pur avendo ricevuto un grande dono, non solo non lo fa fruttare, ma addirittura ostacola chi lo farebbe fruttare.
Questa è una parabola che ci fa riflettere molto sulla larghezza dei doni di Dio. Fra i miliardi di persone viventi, e quelli esistiti o che esisteranno, nessuno ha i lineamenti del nostro volto, il tono della nostra voce, le varie sfumature della nostra espressione e del nostro sguardo. Nessuno ebbe e mai avrà i sentimenti del nostro cuore. Ciascuno di noi è un “prodigio” singolare, particolare, unico. È un “sogno”, un investimento, un capitale, chiamato a realizzarsi, umanizzarsi, amorizzarsi, anche se ammalato, handicappato, menomato o depresso a tal punto da sembrargli di non valere una cicca. È sempre “prezioso” agli occhi di Dio, è sua creatura, è dono del suo amore, è oggetto della sua infinita tenerezza. «Al di là di qualsiasi apparenza, è immensamente sacro» (Evangelii gaudium, n. 273). È degno della nostra dedizione, e non per il suo aspetto fisico, per il suo linguaggio, per la sua mentalità o per le soddisfazioni che ci può offrire, ma perché Dio l’ha creato a sua immagine» (ivi, n. 274) e l’ha redento in Cristo. Per questo, tutto ciò che è e tutto ciò che ha deve farlo diventare “carità”.
Donna e bambino (Klint)Se abbiamo la salute, essa è anche per chi non ce l’ha. E se la tratteniamo solo per noi, proveremo il disgusto dell‘egoista. Se siamo dotati dell’intelligenza, essa è pure per chi ne è sprovvisto, perché se la usiamo esclusivamente per noi stessi, slitteremo nell’orgoglio e proveremo inquietudine, tedio e amarezza. Se siamo forniti di sensibilità, delicatezza e altruismo, dobbiamo pensare che sono “talenti” da investire per il bene degli altri, altrimenti diventeranno “imputridite” (Gc 5,2). Insomma, chi non impegna la propria vita per gli altri, non «prenderà parte alla gioia del suo padrone» (Mt 25,23). Imbocchiamo allora il cammino della responsabilità del dono, gratuito, disinteressato, oblativo.
«Si è più beati nel dare che nel ricevere» (At 20,35). Non si vive meglio se si resiste a dare, se si fugge dagli altri, se si nega alla condivisione, se ci si rinchiude nella comodità, se si rimane chiusi nella pigrizia, nel vuoto egoista, nel pessimismo, nel fatalismo, nella sfiducia. Ciò non è altro che un lento suicidio. «Difendiamoci – ci sprona Papa Francesco – da tutto ciò che è mondanità, immobilismo, comodità, clericalismo, chiusura in noi stessi. (…) I giovani devono emergere, farsi valere, uscire per lottare per i valori (…); e gli anziani devono aprire la bocca, insegnarci, trasmetterci la saggezza dei popoli!» (Discorso nella cattedrale di São Sebastião di Rio de Janeiro, rivolto ai giovani argentini, 25 luglio 2013).
«I giovani – ha affermato mons. Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, al Simposio internazionale su «I giovani contro la prostituzione e la tratta di persone», apertosi il 15 novembre in Vaticano – hanno bisogno di speranza, di futuro, di sapere quali sono le loro potenzialità, i loro talenti e le loro ricchezze per metterle al servizio di quest’umanità, dove sembra che ciò che è più importante e valido, è solo l’interesse, il piacere, il potere, il possesso. La nostra più grande forza è “lavorare in rete”. Da soli non riusciamo a far niente, ma se mettiamo insieme le potenzialità dei giovani, ma anche i nostri Paesi, le nostre chiese, le nostre scuole, le nostre società, questi possono veramente imboccare una strada giusta, dove la persona è al centro. Come umanità, come società, siamo un grande mosaico, ma il mosaico è fatto di piccoli pezzettini; quello che è importante è che ciascuno sia al proprio posto. Allora il mosaico sarà qualcosa di veramente bello: una creazione nuova dell’oggi, di questa nostra società».
Mani (albero)La logica del mondo chiede di essere produttivi, aggressivi, decisi e forti, per spaccare il mondo e conquistare mercati e danari. Nella logica del mondo nuovo ciò che conta è donare/amare, essere operosi e fecondi. Certo, la fecondità molte volte è invisibile e non può essere contabilizzata. Rimane tuttavia «la certezza – scrive Papa Francesco nell’Esortazione apostolica «Evangelii gaudium sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale», resa pubblica il 24 novembre 2013, alla chiusura dell’Anno della fede – che non va perduta nessuna delle nostre opere svolte con amore, non va perduta nessuna delle nostre sincere preoccupazioni per gli altri, non va perduto nessun atto d’amore per Dio, non va perduta nessuna generosa fatica, non va perduta nessuna dolorosa pazienza. Tutto ciò circola attraverso il mondo come una forza di vita».
«A volte – prosegue il Papa – ci sembra di non aver ottenuto con i nostri sforzi alcun risultato, ma la missione non è un affare o un progetto aziendale, non è neppure un’organizzazione umanitaria, non è uno spettacolo per contare quanta gente vi ha partecipato grazie alla nostra propaganda; è qualcosa di molto più profondo, che sfugge ad ogni misura. Forse il Signore si avvale del nostro impegno per riversare benedizioni in un altro luogo del mondo dove non andremo mai. (…) Noi ci spendiamo con dedizione, ma senza pretendere di vedere risultati appariscenti. Sappiamo soltanto che il dono di noi stessi è necessario. Impariamo a riposare nella tenerezza delle braccia del Padre in mezzo alla nostra dedizione creativa e generosa. Andiamo avanti, mettiamocela tutta, ma lasciamo che sia lui a rendere fecondi i nostri sforzi come pare a lui» (n. 279).

Schede della settimana

(16-23.11.2014)

Medico con bambini Domenica 16 novembre: 33ª Domenica del tempo ordinario (A). – A Napoli, s. Giuseppe Moscati († 1927), medico «che ha fatto della professione una palestra di apostolato, una missione di carità, uno strumento di elevazione di sé, e di conquista degli altri a Cristo»; professore universitario «che ha lasciato tra i suoi alunni una scia di profonda ammirazione non solo per l’altissima dottrina, ma anche e specialmente per l’esempio di dirittura morale, di limpidezza interiore, di dedizione assoluta data dalla cattedra; scienziato d’alta scuola, noto per i suoi contributi scientifici di livello internazionale, per le pubblicazioni e i viaggi, per le diagnosi illuminanti e sicure, per gli interventi arditi e precorritori» (Paolo VI), canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1987, come straordinaria figura di laico cristiano, al termine del Sinodo dei Vescovi «sulla vocazione e missione dei laici nella Chiesa». – A Vilnius, in Lituania, S. Maria della Porta dell’Aurora (Aušros Vartai) o Madre della Misericordia (Nel 1970, nelle grotte della basilica di S. Pietro in Vaticano, è stata benedetta una cappella lituana, nel cui altare è raffigurato un mosaico in cui il papa Paolo VI benedice l’immagine della Madre della Misericordia della Porta dell’Aurora). – In Scozia, s. Margherita († 1093), «modello di madre e di regina per bontà e saggezza». – In Germania, s. Geltrude (Gertrude), detta la Grande († 1302), cistercense di Helfta, donna di profonda cultura anche profana, mistica, tenera devota dell’’umanità di Cristo (precorse il culto al Sacro Cuore di Gesù). – Ad Assisi, s. Agnese († 1253), sorella minore di s. Chiara, fondatrice del secondo monastero delle clarisse, quello di Monticelli a Firenze. – 18ª Giornata Internazionale a favore della Tolleranza, proclamata dall’UNESCO nel 1996.
La tolleranza va insegnata, comunicata, appresa e nutrita, dentro e fuori la scuola, come «il vincolo che ci mantiene uniti nel viaggio comune verso un futuro pacifico e sostenibile» (Ban Ki-moon), abbandonando ogni pregiudizio, indifferenza, odio, pulizia etnica, disprezzo, ingiustizia, violenza, terrorismo, estremismo, emarginazione e discriminazione delle minoranze e dei migranti, creando una rete di solidarietà globale in grado di affrontare le sfide comuni e rinnovando l’impegno al dialogo interculturale, alla comprensione tra tutti i popoli e le comunità, al rispetto reciproco per la ricchezza della diversità umana, anche attraverso partenariati con i media e programmi di scambi giovanili.
Kwiaty na slupie– 9ª Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada, istituita dall’ONU nel 2005, per sensibilizzare cittadini e opinione pubblica sull’importante tema della sicurezza e delle buone pratiche che ogni utente della strada deve applicare indipendentemente da quale sia il modo in cui ci si sposta.
«Non sono le vittime che hanno bisogno di essere ricordate – sottolinea Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada –, ma siamo noi, persone ed istituzioni, che abbiamo bisogno di ricordare le vittime per liberarci dai comportamenti prepotenti, omissivi e inosservanti delle norme. (…) A impedire che la strage sia debellata del tutto sono proprio le istituzioni, le amministrazioni, con il loro comportamento omissivo. Spesso giustificano la loro inerzia e i loro mancati interventi con l’insufficienza di soldi, ma non si possono sottomettere il proprio senso di responsabilità, la propria intelligenza, ai soldi. Le istituzioni hanno il compito di garantire la sicurezza della strada e ne debbono rispondere. Non a caso la maggior parte degli incidenti si concentrano sempre sugli stessi tratti stradali, nei quali le amministrazioni mantengono colpevolmente le condizioni di pericolosità». «Inutile sottolineare che l’incidente stradale è la prima causa di morte tra i giovani al di sotto dei 30 anni e che il numero delle vittime che si registra ogni anno sulle strade italiane rappresenta la più grave strage a cui stiamo assistendo in tempo di pace – dice Giulietta Pagliaccio, presidente nazionale della Federazione Italiana Amici della Bicicletta. – Dobbiamo quindi sentirci tutti chiamati in causa assumendo responsabilità e impegno, ognuno nel proprio ambito, per garantire la sicurezza a tutti».
– A Brisbane, in Australia, conclusione del Vertice del G20, la riunione annuale dei capi di Stato e di Governo dei principali Paesi sviluppati ed emergenti, concentrata non solo sugli sforzi per rilanciare un progetto di crescita sostenibile dell’economia mondiale ed allontanare “lo spettro della recessione globale”, ma anche sull’evasione fiscale, crisi politiche internazionali ed emergenze umanitarie.
«Vorrei chiedere – scrive Papa Francesco nella lunga lettera inviata al primo ministro australiano, Tony Abbot, che ospita la riunione – di non dimenticare che dietro le discussioni politiche e tecniche sono in gioco molte vite (…). Troppe donne e uomini soffrono a causa di grave malnutrizione, per la crescita del numero dei disoccupati, per la percentuale estremamente alta di giovani senza lavoro e per l’aumento dell’esclusione sociale che può portare a favorire l’attività criminale e perfino il reclutamento di terroristi», senza contare – annota – la «costante aggressione all’ambiente naturale, risultato di uno sfrenato consumismo». Il Papa entra poi in alcune delle contingenze più calde del momento. «Il mondo intero – sostiene – si attende dal G20 un accordo sempre più ampio che possa portare (…) a un definitivo arresto nel Medio Oriente dell’ingiusta aggressione rivolta contro differenti gruppi, religiosi ed etnici, incluse le minoranze». La crisi in quello scacchiere sollecita – dice – un «accordo» che porti a «eliminare le cause profonde del terrorismo, che ha raggiunto proporzioni finora inimmaginabili» e che ha come carburante «la povertà, il sottosviluppo e l’esclusione». La soluzione in questo caso – ribadisce Papa Francesco – «non può essere esclusivamente di natura militare», ma deve concentrarsi «su coloro che in un modo o nell’altro incoraggiano gruppi terroristici con l’appoggio politico, il commercio illegale di petrolio o la fornitura di armi e tecnologia». Accanto a questo – soggiunge – urge uno «sforzo educativo» e «una consapevolezza più chiara che la religione non può essere sfruttata come via per giustificare la violenza». Inoltre, la situazione in Medio Oriente ripropone «il dibattito sulla responsabilità della comunità internazionale di proteggere gli individui e i popoli da attacchi estremi ai diritti umani e contro il totale disprezzo del diritto umanitario». Tuttavia, sono anche di altro tipo le aggressioni contro i quali i Paesi del G20 dovrebbero munirsi e intervenire. Si tratta – stigmatizza il Papa – degli «abusi nel sistema finanziario», quelle «transazioni che hanno portato alla crisi del 2008 e più in generale alla speculazione sciolta da vincoli politici o giuridici e alla mentalità che vede nella massimizzazione dei profitti il criterio finale di ogni attività economica». «Una mentalità, nella quale le persone sono in ultima analisi scartate, non raggiungerà mai la pace e la giustizia», è la considerazione di Papa Francesco che sottolinea come i vari conflitti lascino «profonde cicatrici» e producano «in varie parti del mondo situazioni umanitarie insopportabili».
– In Piazza S. Pietro a Roma, preghiera mariana dell’Angelus Domini e breve riflessione di Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual= VaticanTic&Tic=VA_HAYIUAAM).
Elisabetta d'Ungheria 3▪ Lunedì 17 novembre: S. Elisabetta d’Ungheria († 1231), principessa ungherese, terziaria francescana, canonizzata da Papa Gregorio IX nel 1235, patrona principale del Terz’Ordine Regolare di S. Francesco (TOR), dell’Ordine Francescano Secolare (OFS) e della Fraternità secolare presso la chiesa e il convento «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, fulgido esempio per i giovani e per gli sposi, messaggeri odierni dell’amore di Dio, fiaccola luminosa per quanti seguono il Cristo nel servizio per il prossimo. In lei anche noi riconosciamo la chiamata dell’amore di «Dio, ricco di misericordia» (Ef 2,4), e con cuore intuiamo la forza di quell’amore che unisce i cuori umani, umanizza e armonizza tutte le relazioni interpersonali, asciuga le lacrime e versa il balsamo sulle ferite di chi vive nel nostro ambiente.
– In Vaticano, con l’intervento di Papa Francesco, Colloquio Interreligioso Internazionale sul tema «La complementarietà dell’uomo e della donna», raduno di studiosi e leader religiosi, ebrei, cristiani, musulmani e di altre confessioni, «al fine di proporre di nuovo la bellezza della naturale unione dell’uomo e della donna nel matrimonio», promosso da quattro dicasteri vaticani: la Congregazione per la Dottrina della Fede e i Pontifici Consigli per la Famiglia, Dialogo Interreligioso e Unità dei Cristiani (17-19 novembre). I relatori sviluppano vari aspetti di questa complementarità, «per sostenere e rinvigorire il matrimonio e la vita familiare», e i testimoni «attingono alla saggezza della loro tradizione religiosa e all’esperienza culturale, per dare testimonianza alla forza e alla vitalità della complementarità dell’uomo e della donna».
– In Vaticano, sotto il colonnato di S. Pietro, inizio dei lavori per realizzare tre docce per i senzatetto, per l’iniziativa del mons. Konrad Krajewski, l’elemosiniere di Papa Francesco, già realizzata in dieci parrocchie romane, a cominciare da Via Gregorio VII, Piazzale Clodio e l’Aventino (E’ quello che possiamo fare anche noi, nel nostro piccolo, trasformando i bagni parrocchiali in docce?).
– In Vaticano, nella Sala Stampa della Santa Sede, Briefing sui programmi della visita del Papa al Parlamento europeo e al Consiglio d’Europa di Strasburgo e del viaggio apostolico in Turchia dal 28 al 30 novembre prossimi (ore 12.30-13.30: http://www.radiovaticana.va/player/ index_fb.asp?language=it&visualizzazione=VaticanTic&Tic=VA_FUBSE4GP).
Opern Day (Giornata mondiale del bambino prematuro)Open Day: Giornata Mondiale del Neonato Prematuro (bambino pretermine), durante la quale gli Ospedali con i Bollini Rosa offrono alcuni servizi gratuiti, con lo scopo di informare e sensibilizzare la popolazione sulle strategie di contenimento dei rischi correlati alla nascita prematura e delle complicanze conseguenti.
▪ Martedì 18 novembre: Dedicazione delle basiliche dei ss. Pietro e Paolo, segno dell’unità e dell’apostolicità della Chiesa (Ci stringiamo attorno al Papa, successore di Pietro, e rinnoviamo verso di lui la fedeltà, consapevoli della propria miseria e della misericordia di Dio). – In Polonia, b. Karolina Kózka († 1914), chiamata anche la “Maria Goretti polacca” e considerata come b. Pierina Morosini († 1957) e  b. Albertina Berkenbrock († 1931), beatificata nel 1987 da Papa Giovanni Paolo II, patrona della gioventù cattolica polacca.
– In Vaticano, nella Sala Stampa della Santa Sede, presentazione della Conferenza Internazionale su «La persona con disturbi dello spettro autistico: animare la speranza», promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (ore 11.30-12.30: http://www.radiovaticana.va/ player/index_fb.asp?language=it&visualizzazione=VaticanTic&Tic=VA_FUBSE4GP).
▪ Mercoledì 19 novembre: Nel monastero di Hackeborn (o di Helfta) nella Sassonia in Germania, s. Mectilde o Matilde († 1298), monaca, donna di squisita dottrina e umiltà, che, con sorella maggiore s. Geltrude la Grande, è gloria dei monachesimo germanico e una delle maggiori scrittrici spirituali e mistiche del cristianesimo, autrice di uno dei libri più noti della mistica medievale: Libro della grazia speciale.
– In Vaticano, incontro del Papa con i gruppi di fedeli e pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 10.25-12: http://www.radiovaticana.va/ player/index_fb.asp?language=it&visualizzazione=VaticanTic&Tic=VA_FUBSE4GP). – A Roma, 7° Congresso Mondiale della Pastorale delle Migrazioni, centrato sulla “diaspora” dei migranti, specie delle famiglie, sul carattere di partenariato che gli immigrati assumono nei Paesi di transito e di approdo, sull’aspetto della “dignità” di ogni migrante (la priorità assoluta di accogliere tutti i migranti e salvare ogni singola vita umana), organizzato dal competente dicastero vaticano e ospitato dall’Università Urbaniana, con la partecipazione di circa 300 persone di 93 Stati di ogni continente. – A Napoli, presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, davanti ad una commissione di docenti, riunita in sessione pubblica alle ore 9.30, difesa della tesi di dottorato in teologia dal titolo: L’esperienza religiosa e l’umano simbolico in Julien Ries. Approccio storico-critico e teologico-pastorale,da parte di p. Francesco Celestino OFMConv, Custode provinciale di Calabria e membro del Consiglio direttivo del Circolo Culturale San Francesco (Direttore: p. prof. Edoardo Scognamiglio OFMConv, Ministro provinciale di Napoli e Basilicata).

▪ Giovedì 20 novembre: A Torino, ss. Ottavio, Solutore e Avventore († fine III sec.), appartenenti alla leggendaria legione tebea (originaria dell’Oriente) e trucidati sotto l’imperatore Massimiano, ritenuti i primi martiri della città. – In Inghilterra, s. Edmondo († 870), re dell’Estanglia, ossia dell’Inghilterra orientale, in tempi durissimi per tutta l’Inghilterra, aggredita continuamente dai danesi, martire, patrono d’Inghilterra, sepolto a Bury St. Edmund (a circa 50 km da Cambridge); è un santo più vivo nella memoria popolare d’Inghilterra: già durante il suo regno una moneta coniata viene chiamata “Penny di Sant’Edmondo”; al suo nome si è intitolata una congregazione di sacerdoti inglesi: i “Preti di Sant’Edmondo”.

 – In Vaticano, 29ª Conferenza internazionale sull’autismo, in programma fino al 22 novembre, dal titolo «La persona con disturbi dello spettro autistico: animare la speranza» e ridare lo slancio esistenziale anche a chi vive i casi più difficili, nonché per coloro – professionisti della salute, familiari, associazioni – che se ne prendono cura, organizzata dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (L’autismo è un disturbo neurocomportamentale che inizia in gravidanza durante il neurosviluppo, ha origine multifattoriale – sia genetica che ambientale – e si manifesta entro i primi tre anni di età permanendo per la vita; nel mondo, uno ogni 100-110 bambini ne è affetto; un’emergenza, coperta però da “un’imperscrutabilità e da diffuso rifiuto sociale”).

– A Roma, presso il Pontificio Collegio «Mater Ecclesiae», dal 20 al 22 novembre, 3° Congresso Mondiale dei Movimenti ecclesiali e delle nuove Comunità, che ha come tema La gioia del Vangelo: una gioia missionaria…,  promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici. Sulla scia dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, Papa Francesco chiama i movimenti a «essere veri protagonisti di una nuova tappa della missione evangelizzatrice della Chiesa, segnata dalla gioia», protesa verso le «periferie geografiche ed esistenziali del nostro mondo» e «vicina a tutti i poveri, sofferenti ed esclusi – prodotto amaro della ‘cultura dello scarto’ oggi dominante» (card. Stanisław Ryłko).

Giornata Universale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, approvata dall’ONU e ratificata nel 1989 da 193 Stati, ad esclusione di Somalia e Stati Uniti, da osservare come un giorno di fraternità, di sensibilizzazione e di attività per la promozione del benessere dei bambini di tutto il mondo. A livello nazionale, iniziativa «In Farmacia per i Bambini», per la sensibilizzazione sui diritti dei bambini e per la raccolta di farmaci da banco e prodotti ad uso pediatrico: pannolini, pappe per lo svezzamento, medicazioni ed altri prodotti baby care; nelle Farmacie aderenti, centinaia di volontari distribuiscono la Carta dei Diritti dell’Infanzia e invitano i clienti ad acquistare i prodotti da donare ai bambini bisognosi in Italia e nelle Case Orfanotrofio in America Latina, un’azione di responsabilità sociale del farmacista con i suoi clienti.

– Al «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido,  adorazione eucaristica parrocchiale (ore 17-18).

▪ Venerdì 21 novembre: Presentazione della B. Vergine Maria al Tempio di Gerusalemme, memoria mariana attestata da uno dei vangeli apocrifi, cioè del Protovangelo di Giacomo, dove nel cap. VI, si racconta che all’età di un anno Maria viene presentata ai sacerdoti del Tempo dai suoi due genitori, Anna e Gioacchino, e pochi anni dopo fatta accedere all’interno, prendendo parte alla vita sacerdotale, fino al momento dell’incontro con Giuseppe; ricorrenza di origine devozionale, risalente al VI sec. in Oriente e al XIV sec. in Occidente, che dà risalto alla prima donazione totale che Maria fece di sé, divenendo modello di ogni credente che si consacra al Signore.

Pro orantibusGiornata «Pro Orantibus», istituita da Pio XII, con la quale la Chiesa vuole far conoscere le comunità monastiche/claustrali/contemplative sparse in tutto il mondo come il cuore pulsante di Dio per gli uomini e invitare a pregare per quelle con particolari necessità (La Giornata è legata alla memoria liturgia della Presentazione di Maria al Tempio, perché nel dono radicale di lei a Dio si riconosce pienamente l’ideale della vita consacrata).
– In Polonia, b. Franciszka Siedliska († 1902), religiosa polacca, fondatrice della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Nazareth per provvedere agli emigrati dalla sua Patria, proclamata beata da Giovanni Paolo II nel 1989 (La sua tomba si trova nella Cappella della Casa Generalizia della Congregazione a Roma).

▪ Sabato 22 novembre: S. Cecilia (sec. II-III), vergine e martire, patrona della musica, dei musicisti e dei cantanti.
Giornata della Musica, un’opportunità per festeggiare tutte le forme d’arte legate all’ambiente musicale, per ricordare i nomi dei migliori artisti e compositori della storia e per promuovere gli ideali di pace e fratellanza tra popoli di culture diverse. – In Vaticano, udienza di Papa Francesco: nell’Aula Paolo VI, ai partecipanti al Convegno Missionario Nazionale organizzato dall’Ufficio per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese della Conferenza Episcopale Italiana (ore 9-); nella Sala Clementina, ai partecipanti al 3° Congresso Mondiale dei Movimenti ecclesiali e delle nuove Comunità (ore 11-); nell’Aula Paolo VI, ai partecipanti alla Conferenza Internazionale del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari su «La persona con disturbi dello spettro autistico: animare la speranza» (ore 11.45-: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_AKKH8CD9).

Domenica 23 novembre: solennità della regalità universale di Cristo, Re delle intelligenze, dei cuori e delle volontà, e rinnovo della consacrazione dell’umanità al Sacro Cuore di Gesù.
Giornata nazionale di sensibilizzazione per creare una effettiva solidarietà tra i fedeli e i loro sacerdoti, garantendo a tutti loro le risorse necessarie ad un dignitoso sostentamento (Ci uniamo nella stima e nell’affetto per tutti i sacerdoti, impegnati nelle Comunità parrocchiali, affidati alle offerte dei fedeli e non – come molti pensano – allo Stato o addirittura al Vaticano…).
– S. Clemente I († 101), discepolo di s. Paolo e suo collaboratore a Filippi, 4o vescovo di Roma, papa (88-97), autore della Lettera indirizzata ai Corinzi per ristabilire tra loro la pace e la concordia.
– In Piazza S. Pietro a Roma, preghiera mariana dell’Angelus Domini e breve riflessione di Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual= VaticanTic&Tic=VA_WRCF6K84).

Buona settimana, Amici, intenti a far fruttare i talenti che il Signore ci dona!

Piotr Anzulewicz OFMConv




Bentornata la gratitudine

Bentornata tra noi, «scontenti inguaribili», intolleranti e insaziabili, la rara merce della gratitudine, una delle virtù più belle e una delle rose più stupende che possiamo far germogliare sul terreno delle nostre relazioni interpersonali! Il suo esprimersi è «la misura dell’umanità», tesa verso i grandi orizzonti, i vasti territori, fuori e oltre i confini razziali, culturali, sociali.

Gratitudine dei contadiniA pochi mesi dall’apertura dell’Esposizione Universale di Milano 2015, dedicata a «Nutrire il Pianeta: energia per la vita», la Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace pubblica il Messaggio per la 64ª Giornata Nazionale del Ringraziamento (9.11.2014). Tra gli obiettivi, indicati nel testo, è quello di dire grazie ai contadini, alle famiglie rurali – testimoni concrete di un’alleanza e di un dialogo creativo e fecondo con la loro terra che la fanno fiorire e diventare per tutti noi feconda –, ai lavoratori immigrati presenti sul nostro territorio, «a tutti coloro che, lavorando con amore e passione la terra, ci forniscono un cibo buono e sicuro».

I presuli invitano a «dedicare un’attenzione speciale al tema del cibo, quale dono di Dio per la vita della famiglia umana. Così, nel ringraziare per i frutti della terra, ci rendiamo consapevoli di coloro che patiscono la fame. (…) La fame è minaccia per molti dei poveri della terra, ma anche tremendo interrogativo per l’indifferenza delle nazioni più ricche. Infatti, alla sottonutrizione di alcuni si affianca un dannoso eccesso di consumo di cibo da parte di altri. È uno scandalo che contraddice drammaticamente quella destinazione universale dei beni della terra (…). È una questione di giustizia, che pone gravi interrogativi in merito al nostro rapporto con la terra e con il cibo».

Lo scritto muove da un’immagine biblica: quella della felicità dell’uomo che «coltiva la terra, per poi mangiarne i frutti nella pace, benedicendo il Creatore per i suoi doni». Tuttavia, «il sistema agricolo contemporaneo – prosegue il Messaggio – appare spesso distante da tale immagine (…). Infatti, nelle zone agricole di grande vastità, l’attività tende spesso a coinvolgere sempre più reti di imprese e comporta l’uso di tecniche anche complesse (si parla di “agricoltura industriale”). La finanza poi, purtroppo, si comporta con il cibo come una pura merce, su cui scommettere per trarne profitto, a prescindere dal destino di chi di esso vive. E sulla terra si specula! La sua stessa disponibilità è a rischio: spesso essa è destinata ad altri scopi o diviene oggetto di una lotta commerciale tra le economie più forti. E non mancano le pressioni crescenti sul piano della legalità: la salubrità dei prodotti è minacciata da abusi e forme di inquinamento che talvolta neppure percepiamo».

Come uscire – si domandano i vescovi – da tale situazione? Come far sì che anche nella complessità contemporanea trovi espressione la realtà costitutiva di un’agricoltura che sia collaborazione all’azione del Dio provvidente, datore di vita?

Francesco - Rosliny«Il primo dato da tenere presente – afferma il Messaggio – è che anche il nostro rapporto con la terra è un fatto culturale. Si tratta, dunque, di educarci a pensare l’agricoltura come spazio in cui la giusta ricerca della remunerazione del lavoro s’intrecci con la solidarietà, l’attenzione per i poveri, la lotta contro lo spreco, con un’attiva custodia della terra. Occorre operare per dar forma ad un sistema agricolo che dia corpo a tali istanze, sviluppando e promuovendo un modello di produzione agricola che sia attento alla qualità e alla salvaguardia dei terreni, in modo da garantire effettiva sostenibilità. La Terra, in altre parole, va custodita come un vero e proprio bene comune della famiglia umana, dato per la vita di tutti. Essa deve mantenere come primaria la sua destinazione fondamentale – quella di essere, appunto, fonte di cibo per i suoi abitanti».

«Educarci alla custodia della terra significa adottare comportamenti e stili di vita in cui l’uso del cibo e dei prodotti alimentari sia più attento e lungimirante. Con le nostre scelte di acquisto del cibo possiamo offrire sostegno alle produzioni locali. Spesso è il modo di acquistare di ognuno di noi che decide il futuro di una piccola cooperativa locale, come a decidere del futuro dei nostri territori è anche – in prospettiva nazionale – il dato in aumento degli studenti che frequentano le scuole agrarie e il crescente dato di occupazione in agricoltura. Sono segnali positivi che spingono a privilegiare le coltivazioni biologiche e sostenibili, dedicando anche più attenzione a cosa mangiamo. È saggezza privilegiare la qualità rispetto alla quantità, sapendo che – nei prodotti a forte impatto ambientale e sociale – la qualità aiuta la sostenibilità».

«Altrettanto importante è agire nelle nostre famiglie, per ridurre ed eliminare lo spreco alimentare, che nelle società agiate raggiunge livelli inaccettabili. Papa Francesco ha più volte denunciato la “cultura dello scarto”, cultura che “tende a diventare mentalità comune che contagia tutti”, rendendoci “insensibili anche agli sprechi e agli scarti alimentari, che sono ancora più deprecabili quando in ogni parte del mondo, purtroppo, molte persone e famiglie soffrono fame e malnutrizione. [… ] Il consumismo ci ha indotti ad abituarci al superfluo e allo spreco quotidiano di cibo, al quale talvolta non siamo più in grado di dare il giusto valore, che va ben al di là dei meri parametri economici. Ricordiamo bene però che il cibo che si butta via è come se venisse rubato dalla mensa di chi è povero, di chi ha fame!”».

Siamo consumatori, ma anche cittadini attivi e responsabili. Ecco dunque alcune scelte che i presuli indicano alle nostre comunità, frutto della benedizione del cibo:

Ø coltivare la terra in forme sostenibili, per nutrire il Pianeta con cuore solidale;

Ø adottare comportamenti quotidiani basati sulla sobrietà e la salubrità nel consumo del cibo;

Ø rendere grazie a Dio e ai fratelli umilmente (da humus = terra) per il dono che ogni giorno riceviamo dalla terra e dal lavoro dell’uomo, in modo tale da tutelarli anche per le prossime generazioni.

«Ci sarà prezioso, nel compiere questo percorso di speranza – scrivono i vescovi – rileggere il piccolo Libro di Rut. Così è scritto: “Il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio” (Rt 1,16). È una storia di persone fragili che – operando in solidarietà e condivisione – giungono a costruire vita buona, basata sull’istituto della spigolatura, al fine di coniugare l’attenzione per il povero e il contrasto allo spreco. Così, quella vicenda di dolore diventa una storia di speranza, che riesce a trovare vie d’uscita anche dalle situazioni difficili e disperate: “È nato un figlio a Noemi!” (Rt 4, 17)».

Francesco - SoleLa Giornata Nazionale del Ringraziamento ci invita a rendere grazie a Dio per i frutti del lavoro agricolo e nello stesso tempo ci incoraggia a impegnarci per sconfiggere il flagello della fame, promuovendo in ogni parte del globo la giustizia e la solidarietà. Tutto è dono: lo splendore del mondo sensibile, la gioia e la felicità del mondo interiore. La risposta della ragione al dono è la gratitudine.

Laudate, benedicite, mi Signore, e ringraziate e serviteli cun grande umilitateè la stupefacente conclusione dello Cantico delle creature di s. Francesco d’Assisi. Ringraziate. Ecco l’Eucaristia, il supremo ringraziamento di tutto l’universo compaginato attorno all’unico dorsale: Signore Gesù. Ogni giorno doniamogli una parola: «Grazie». E lo stesso facciamo poi con quelli di casa, di chiesa, di scuola, di lavoro. Lo facciamo in silenzio e con un sorriso. Grazie, Signore Gesù. Grazie, fratello. Grazie, amico. Grazie, agricoltore.

Leggi il testo integrale del Messaggio: http://www.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_cei/2014-10/17-3/Messaggio%20Giornata%20Ringraziamento%202014.pdf

Schede della settimana

Giornata di ringraziamento & Giornata a favore della tolleranza

(9-16.11.2014)

Domenica 9 novembre: Dedicazione della basilica di S. Giovanni in Laterano, cattedrale del Papa, chiesa “madre e capo di tutte le chiese dell’Urbe e dell’orbe”, pubblicamente consacrata da Papa Silvestro il 9 novembre 324, col nome di basilica del Santo Salvatore (Nel corso del sec. XII, per via del suo battistero, che è il più antico di Roma, fu dedicata a s. Giovanni Battista; donde la sua corrente denominazione di basilica di S. Giovanni in Laterano; per più di 10 secoli, i papi ebbero la loro residenza nelle sue vicinanze e fra le sue mura si tennero 250 Concili, di cui 5 ecumenici; semidistrutta dagli incendi, dalle guerre e dall’abbandono, venne ricostruita sotto il Gratitudine (donna)pontificato di Benedetto XIII [† 1730] e di nuovo consacrata nel 1726; per tutti i cristiani, reduci dalle “catacombe”, essa fu il luogo dove finalmente potevano adorare e onorare pubblicamente Cristo Salvatore del mondo). – 64ª Giornata Nazionale di Ringraziamento per i raccolti di fine stagione: un omaggio pubblico che si rinnova al termine dell’annata agraria e un’occasione straordinaria per «rigenerare la consapevolezza che il creato – le piante, gli animali, i fiumi, le pianure, le colline, i campi – è il dono di Dio Creatore e il luogo dove egli continua a benedire la vita dell’uomo attraverso la varietà dei frutti. – 25° anniversario della caduta del «Muro di Berlino» (8-9.11.1989), «simbolo della divisione ideologica dell’Europa e del mondo intero»; a Berlino, il Convegno «Un incoraggiamento a respirare con entrambi i polmoni», organizzato dalla Conferenza episcopale tedesca, con tre tavole rotonde: «La caduta del Muro di Berlino e le sue conseguenze», «La fine del comunismo. Inizio di cosa?» e «Esperienze europee e prospettive 25 anni dopo la caduta del Muro. Ecclesia in Europa» (8 novembre), e il Concerto nella cattedrale di S. Edvige (9 novembre). – A Roma, in Piazza S. Pietro, la preghiera dell’Angelus guidata da Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va /rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_HAYIUAAM).

 Lunedì 10 novembre: S. Leone I, detto Magno († 461), papa e dottore della Chiesa, che affermò con fede luminosa la divinità di Cristo e la sua umanità: Cristo, Figlio del Dio vivente e figlio di Maria, uomo come noi (Il Concilio di Calcedonia presso Bisanzio [451], quarto ecumenico, approvò solennemente la dottrina delle due nature: Dio si è rivelato a noi nel Figlio, e il Figlio è un uomo che è vissuto in mezzo a noi, ha sofferto, è morto, è risorto. Questo Figlio è l’inizio e la fine, l’alfa e l’omega, l’erede di tutto, colui che realizza tutte le promesse di Dio, colui per mezzo del quale Dio aveva creato l’universo, il Figlio del Dio vivente, “irradiazione della gloria del Padre”, espressione del suo essere, “impronta della sua sostanza”, sorgente incessante di vita eterna). – Presso la Domus Pacis in S. Maria degli Angeli ad Assisi, 67ª assemblea generale della Conferenza episcopale italiana (10-13 novembre) intorno alla formazione continua dei presbiteri nell’orizzonte della loro conversione e della loro «riforma», e non solo del loro aggiornamento teologico-pastorale.

▪ Martedì 11 novembre: S. Martino di Tours († 397), santo più popolare che la Francia abbia avuto nell’antichità e nel Medio Evo, padre del monachesimo occidentale e grande apostolo delle Gallieprimo confessore non martire ad essere venerato con rito liturgico, patrono dell’Arma di Fanteria, dell’Esercito e di tanti comuni italiani [Ancora soldato e catecumeno, egli rivelò la sua carità evangelica dando metà del suo mantello militare a un povero assiderato dal freddo. Quella stessa notte vide in sogno Gesù che, rivestito del suo mantello, diceva ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato: egli mi ha vestito!». Quando Martino si risvegliò, trovò il suo mantello integro.Dopo il battesimo, all’età di 22 o 23 anni, si mise sotto la guida di s. Ilario (339) e fondò a Ligugè, presso Poitiers, un monastero (360), il primo in Occidente. Ordinato sacerdote e vescovo di Tours (372), si fece apostolo delle popolazioni rurali con l’aiuto dei monaci del grande monastero di Marmoutiers (Tours). Unì alla comunicazione del Vangelo un’incessante opera di elevazione sociale dei contadini e dei pastori. La sua figura ha fondamentale rilievo nella storia della Chiesa in Gallia].

Josafat Kuncewicz▪ Mercoledì 12 novembre: S. Giosafat Kuncewicz († 1623), monaco basiliano, priore, abate e arcivescovo di Vitebsk e di Polock in Polonia-Bielorussia, simbolo di una Russia ferita dalle lotte tra ortodossi e uniati, gloria e sostegno degli slavi orientali, «rapitore delle anime», protomartire dell’unione della Chiesa greco-ortodossa con quella cattolica romana o latina, patrono degli ecumenisti (A causa del suo operato nel 1623 un gruppo di ortodossi lo assalì e lo uccise a colpi di spada e di moschetto, a soli 43 anni di età. Il suo corpo, dopo la seconda guerra mondiale, venne traslato a S. Pietro in Vaticano dove, dal 25 novembre 1963, è collocato nell’urna in vetro posta sotto l’altare di s. Basilio Magno). – In Vaticano, incontro di Papa Francesco con gruppi di fedeli e pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 10.25-12: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_HAYIUAAM). – In Polonia, festa nazionale del Giorno dell’Indipendenza, in cui si commemora l’anniversario della seconda Repubblica, 123 anni dopo la spartizione nel 1795 da parte di Russia, Prussia e Austria (il programma delle celebrazioni prevede l’alzabandiera, il discorso del presidente e una parata militare a Varsavia). – Al «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, 60° compleanno di P. Andrea Buzor, viceparroco e tesoriere del Circolo Culturale San Francesco.

▪ Giovedì 13 novembre: A Roma presso S. Pietro, s. Niccolò I († 867), papa, detto Magno (il titolo attribuito, oltre a lui, soltanto ai pontefici Leone I e Gregorio I), che si impegnò con vigore apostolico a rafforzare l’autorità del Romano Pontefice, davanti alle rivendicazioni autonomiste di diverse Chiese nazionali e provinciali, e davanti all’imperatore di Bisanzio e alla Chiesa greca, sepolto in S. Pietro (secondo Niccolò, il papato era l’unica istituzione che poteva reggere in quell’epoca di barbarie e di indebolimento dell’autorità civile e, di conseguenza, anche sociale). – A Roma, nel Palazzo della Cancelleria, Convegno su «Il sigillo confessionale e la privacy pastorale», organizzato dalla Penitenzieria Apostolica («E’ vietato al confessore di tradire, anche parzialmente, il penitente con parole o in qualsiasi altro modo e per qualsiasi causa»: can. 983; «La confessione individuale ed integra e l’assoluzione costituiscono l’unico modo ordinario con cui il fedele, consapevole del peccato grave, è riconciliato con Dio e con la Chiesa»: cann. 959-960; «Non basta chiedere perdono al Signore nella propria mente e nel proprio cuore, ma è necessario confessare umilmente e fiduciosamente i propri peccati al ministro della Chiesa»: Papa Francesco durante l’Udienza generale del 19 febbraio scorso; i cristiani battezzati hanno la certezza di ricevere il perdono di Dio esclusivamente accostandosi al Sacramento della Penitenza/Confessione/Riconciliazione). – Al «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, Adorazione eucaristica parrocchiale (ore 17-18).

▪ Venerdì 14 novembre: A Gerusalemme, ss. Nicola Tavelić e Compagni: Deodato Aribert, Stefano da Cuneo e Pietro da Narbonne, sacerdoti dell’Ordine francescano, martiri, che furono arsi nel fuoco per aver predicato coraggiosamente nella piazza la religione cristiana davanti ai Saraceni, professando con fermezza Cristo Figlio di Dio († 1391). ). – In Vaticano, nella Sala Stampa della Santa Sede, presentazione del Congresso Mondiale dei Movimenti ecclesiali e delle nuove Comunità sul tema: «La gioia del Vangelo – una gioia missionaria», in corso a Roma dal 20 al 22 novembre (ore 12-11: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual= VaticanTic&Tic=VA_MGD7JWB6). – Inizio del triduo in preparazione alla festa di s. Elisabetta d’Ungheria († 1231), principessa ungherese, terziaria francescana e patrona principale del Terz’Ordine Regolare di S. Francesco (TOR), dell’Ordine Francescano Secolare (OFS) e della Fraternità secolare presso la chiesa e il convento «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido.

Alberto Magno▪ Sabato 15 novembre: A Colonia, in Germania, s. Alberto Magno († 1280), conosciuto anche come Alberto il Grande, domenicano, vescovo, considerato il più grande filosofo e teologo tedesco del medioevo sia per la sua grande erudizione che per il suo impegno nel tenere distinto l’ambito filosofico da quello teologico, «dottore universale» della Chiesa, maestro di s. Tommaso d’Aquino, dichiarato nel 1941 da Pio XII patrono dei cultori di scienze naturali. – In Vaticano, nell’Aula Paolo VI, incontro di Papa Francesco con i partecipanti al Convegno commemorativo dell’Associazione Medici Cattolici Italiani, in occasione del 70° di fondazione.  – A Roma, «Family Act: insieme per la vita e per la famiglia», una manifestazione a cui hanno aderito diverse organizzazioni: dal Forum delle Associazioni Familiari all’Associazione Nuovi Orizzonti; dall’Alleanza Evangelica Italiana al Movimento Cristiano Riformisti. – A Brisbane, in Australia, oggi e domani, vertice del G20, la riunione annuale dei principali Paesi sviluppati ed emergenti, concentrato non solo sugli sforzi per rilanciare un progetto di crescita sostenibile dell’economia mondiale ed allontanare “lo spettro della recessione globale”, ma anche sull’evasione fiscale, crisi politiche internazionali ed emergenze umanitarie. «Vorrei chiedere ai capi di Stato e di Governo del G20 – scrive Papa Francesco nella lunga lettera inviata al primo ministro australiano, Tony Abbot, che ospita la riunione – di non dimenticare che dietro le discussioni politiche e tecniche sono in gioco molte vite (…). Troppe donne e uomini – prosegue – soffrono a causa di grave malnutrizione, per la crescita del numero dei disoccupati, per la percentuale estremamente alta di giovani senza lavoro e per l’aumento dell’esclusione sociale che può portare a favorire l’attività criminale e perfino il reclutamento di terroristi», senza contare – annota – la «costante aggressione all’ambiente naturale, risultato di uno sfrenato consumismo e tutto questo produrrà serie conseguenze per l’economia mondiale». Il Papa entra poi in alcune delle contingenze più calde del momento. «Il mondo intero – sostiene – si attende dal G20 un accordo sempre più ampio che possa portare, nel quadro dell’ordinamento delle Nazioni Unite, a un definitivo arresto nel Medio Oriente dell’ingiusta aggressione rivolta contro differenti gruppi, religiosi ed etnici, incluse le minoranze». La crisi in quello scacchiere sollecita – dice – un «accordo» che porti a «eliminare le cause profonde del terrorismo, che ha raggiunto proporzioni finora inimmaginabili» e che ha come carburante «la povertà, il sottosviluppo e l’esclusione». La soluzione in questo caso – ribadisce Papa Francesco – «non può essere esclusivamente di natura militare», ma deve concentrarsi «su coloro che in un modo o nell’altro incoraggiano gruppi terroristici con l’appoggio politico, il commercio illegale di petrolio o la fornitura di armi e tecnologia». Accanto a questo – soggiunge – urge uno «sforzo educativo» e «una consapevolezza più chiara che la religione non può essere sfruttata come via per giustificare la violenza». Inoltre, la situazione in Medio Oriente ripropone «il dibattito sulla responsabilità della comunità internazionale di proteggere gli individui e i popoli da attacchi estremi ai diritti umani e contro il totale disprezzo del diritto umanitario». Tuttavia, sono anche di altro tipo le aggressionicontro i quali i Paesi del G20 dovrebbero munirsi e intervenire. Si tratta – stigmatizza il Papa – degli «abusi nel sistema finanziario», quelle «transazioni che hanno portato alla crisi del 2008 e più in generale alla speculazione sciolta da vincoli politici o giuridici e alla mentalità che vede nella massimizzazione dei profitti il criterio finale di ogni attività economica». «Una mentalità, nella quale le persone sono in ultima analisi scartate, non raggiungerà mai la pace e la giustizia», è la considerazione di Papa Francesco che sottolinea come i vari conflitti lascino «profonde cicatrici» e producano «in varie parti del mondo situazioni umanitarie insopportabili».

Domenica 16 novembre: A Napoli, s. Giuseppe Moscati († 1927), medico «che ha fatto della professione una palestra di apostolato, una missione di carità, uno strumento di elevazione di sé, e di conquista degli altri a Cristo»; professore universitario «che ha lasciato tra i suoi alunni una scia di profonda ammirazione non solo per l’altissima dottrina, ma anche e specialmente per l’esempio di dirittura morale, di limpidezza interiore, di dedizione assoluta data dalla cattedra; scienziato d’alta scuola, noto per i suoi contributi scientifici di livello internazionale, per le pubblicazioni e i viaggi, per le diagnosi illuminanti e sicure, per gli interventi arditi e precorritori» (Paolo VI),  canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1987, come straordinaria figura di laico cristiano, al termine del Sinodo dei Vescovi «sulla vocazione e missione dei laici nella Chiesa». – 19ª Giornata Internazionale a favore della Tolleranza, insegnata, comunicata, appresa e nutrita, dentro e fuori la scuola, come «il vincolo che ci manterrà uniti nel viaggio comune verso un futuro pacifico e sostenibile» (Ban Ki-moon), abbandonando ogni pregiudizio, indifferenza, odio, pulizia etnica, disprezzo, ingiustizia, violenza, terrorismo, estremismo, emarginazione e discriminazione delle minoranze e dei migranti, creando una rete di solidarietà globale in grado di affrontare le sfide comuni e rinnovando l’impegno al dialogo interculturale, alla comprensione tra tutti i popoli e le comunità, al rispetto reciproco per la ricchezza della diversità umana, anche attraverso partenariati con i media e programmi di scambi giovanili. – In Piazza S. Pietro a Roma, preghiera mariana dell’Angelus Domini e breve riflessione di Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va /rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_HAYIUAAM). – A Vilnius, in Lituania, S. Maria della Porta dell’Aurora (Aušros Vartai) o Madre della Misericordia (Nel 1970, nelle grotte della basilica di S. Pietro in Vaticano, è stata benedetta una cappella lituana, nel cui altare è raffigurato un mosaico in cui il papa Paolo VI benedice l’immagine della Madre della Misericordia della Porta dell’Aurora). – In Scozia, s. Margherita († 1093), «modello di madre e di regina per bontà e saggezza». – In Germania, s. Geltrude (Gertrude), detta la Grande († 1302), cistercense di Helfta, donna di profonda cultura anche profana, mistica, tenera devota dell’’umanità di Cristo (precorse il culto al Sacro Cuore di Gesù). – Ad Assisi, s. Agnese († 1253), sorella minore di s. Chiara, fondatrice del secondo monastero delle clarisse, quello di Monticelli a Firenze.

Amici, la fede ci permette di vedere tutto come dono e ci stabilisce nella gratitudine, riportandoci grati nella comunità dei fratelli dove c’è Cristo a rendere grazie. Auguriamoci una settimana intessuta di gratitudine, di riconoscenza, di accettazione e di accoglienza dell’altro che in nome di qualcosa di più alto, che è la vita, ricomprende le diversità delle correnti in un sentimento serafico di consapevolezza (tolleranza).

Piotr Anzulewicz OFMConv




«Io lo vedrò»

La solennità di Tutti i Santi, celebrata ieri, si riverbera nella commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti di oggi. Una continuità che ci fornisce la chiave interpretativa: condividendo la gioia dei santi, con fede-speranza ci si sofferma sull’ultimo tratto del nostro cammino terrestre: la morte, intesa non come un brutale assalto dall’esterno, una terrificante distruzione o interruzione del filo della vita, una gravissima sciagura o disgrazia senza rimedio, una violenta privazione delle proprie potenzialità, ma come una possibilità della consegna radicale di noi stessi nelle mani di Dio-Amore, un compimento dell’amore vissuto durante la vita, un transito dalla vita segnata dalla finitezza-caducità-provvisorietà-apparenza alla vita vera, piena, eterna, duratura, senza corruzione, precarietà e fine, un evento dell’incontro con la bellezza del Signore della beatitudine, felicità, pace.

Francesco morenteÈ una notizia buona, meglio: straordinaria, che il Cristo risorto ci offre anche nel momento più impegnativo, cruciale e misterioso del nostro percorso: la morte, che frate Francesco d’Assisi definiva «nostra sora corporale da la quale nullu homo vivente po’ skappare» (Cantico delle creature, v. 12). Questa notizia ci riempie di speranza. La nostra vita è allora una caccia al tesoro: l’eterno. Non possiamo sbagliare l’obiettivo e la strada e giocare male la nostra libertà, essere ciechi e sordi, impreparati e inconsapevoli. Ci viene dato un tempo, anche quello supplementare, per imparare… Avanzando, nella vita e negli anni, possiamo renderci conto che non siamo stati pensati e chiamati all’esistenza per stare in questo mondo, ma che la nostra meta è il «Dio vivente». Noi siamo “la sua gloria”: siamo la sua gioia quando ci creava e saremo la sua felicità quando potrà accoglierci presso di sé, nel momento della nostra morte. Siamo immortali fin dal giorno del nostro concepimento!

Ora siamo in cammino. Anno dopo anno, si fa largo il pensiero della morte, come “fine dello stato di peregrinazione” e cessazione del tempo delle decisioni. Ce lo ricorda anche un saluto: «Memento mori» – Ricordati che devi morire. Sì, questa memoria della morte, e soprattutto della nostra morte personale, è un’esperienza pedagogica, e non è un esercizio macabro o spettacolo tragicomico dell’incoerenza umana, come taluni intendono! Mentre cresce in noi questa esperienza di accompagnamento alla morte, la luce della fede nel Signore risorto ci sostiene e ci aiuta a guardare oltre l’orizzonte mondano, per posare il nostro sguardo sull’orizzonte di Dio. È guardando al di là del visibile che riceviamo la luce e la forza di vivere nel mondo senza perdere la speranza.

Cmentarz na Rossie (Matka i serce syna)Il nostro sguardo posato in Dio ci fa scorgere che tanti amici e parenti già vivono in lui. Poco per volta avanzando nella vita abbiamo più amici, parenti e conoscenti al di là della morte che al di qua, dove ci troviamo ancora noi. È un grande dono continuare a incontrare i nostri defunti in Dio e a sentire la loro intercessione orante per noi, ma soprattutto oggi è un dono la preghiera per loro, perché la misericordia e compassione di Dio abbia pietà di tutti: «di questi che sono nella Grande Tribolazione ed anche dei distruttori che – disse ieri Papa Francesco al Cimitero romano del Verano – si impadronisco di tutto, si credono dio, devastano la vita, le culture, i valori e scartano i poveri che chiedono pane». La nostra preghiera per loro è parte integrale della nostra fede che ci fa credere che la Chiesa, quella peregrinante e quella gloriosa, è un corpo solo in Cristo vivo, risorto dai morti. Tantissimi sono già partecipi di quella gloriosa, uniti irreversibilmente a lui, nel cielo, al cospetto di Dio, ma ci siamo anche noi, in cammino, in attesa di essere «rapiti» nel «giorno senza tramonto».

Oggi siamo invitati a pregare per tutti i fedeli defunti: quelli del passato, come dell’oggi, di ogni cultura, popolo, religione e nazione, quelli di tutte le guerre e di tutte le violenze, morti sulle strade, negli ospedali, nelle case, nelle piccole e grandi città, nel mare e nel deserto, mentre cercavano una vita più degna; per tutti i morti, senza esclusione di nessuno, affinché il Signore della vita doni loro la vita in pienezza, senza più fatica e dolore, senza più croci e calvari, senza il «pungiglione della morte» (1 Cor 15,56). Attraverso l’intercessione di Maria, Nostra Signora del Suffragio, chiediamo al Signore di accoglierli tutti nel suo amore e di comunicare a ciascuno la pienezza della sua vita, e se non basta chiudere un occhio, speriamo che ne chiuda due… Questa preghiera, simbolo di fede, ci unisce insieme. È commovente pensare che un giorno qualcuno di loro pregherà per noi, quando avremo solcato la soglia della morte e saremo entrati nella vita eterna.

Sole (Francesco)La loro commemorazione ci invita anche a fare memoria di ciò che siamo e di ciò che saremo, quando «tutti riuniti in Cristo», finalmente potremo dire con le parole del biblico Giobbe, uomo di mirabile pazienza e santità, «retto e timorato di Dio» (Gb 1,1; 2,3): «Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro» (ivi, 19,26-27), felicità senza limiti, vita nella sua massima concentrazione, amore nella sua abissale intensità. Sia così davvero per tutti! Nessuno vada perduto. Tutti siano trasformati nella fornace dell’Amore di Dio. Ed ogni istante di noi – immerso nella sua misericordia – profumi di vita in pienezza.

Schede della settimana (2-9 novembre)

◊ Domenica 2 novembre: Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti. Siamo invitati a pregare per tutti i morti: quelli del passato, come dell’oggi, di ogni cultura, popolo, religione e nazione, quelli di tutte le guerre e di tutte le violenze, morti sulle strade, negli ospedali, nelle case, nelle piccole e grandi città, nel mare o nel deserto, senza esclusione di nessuno, affinché il Signore della vita doni loro la vita in pienezza, senza più fatica e dolore, senza più croci e calvari, senza il «pungiglione della morte» (1 Cor 15,56). Li «commemoriamo» celebrando per loro e con loro il «memoriale della nostra salvezza», la Pasqua del Signore, che attira ogni vita nel presente eterno del suo amore, dove nulla di noi va perduto. – Ci sintonizziamo su Tv 2000, visibile sul canale digitale terrestre 28, o sul Vatican Player (http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_E78IJEOT) con Papa Francesco che alle ore 12, in Piazza S. Pietro a Roma, recita l’Angelus e alle ore 18 scende nelle Grotte Vaticane per un momento di preghiera silenziosa per i sommi pontefici defunti.

▪ Lunedì 3 novembre: S. Martino de Porres († 1639), peruviano, figlio di un “conquistatore” spagnolo e di una donna nera, fratello cooperatore dell’Ordine dei Predicatori, fondatore di un collegio per istruire i bambini poveri: il primo del Nuovo Mondo, canonizzato nel 1962 da Giovanni XXIII come il primo santo di colore della Chiesa cattolica e proclamato nel 1966 da Paolo VI patrono dei barbieri e dei parrucchieri e, in Perù, della giustizia sociale. – Nella basilica di S. Pietro in Vaticano, Messa di Papa Francesco in suffragio dei cardinali e vescovi defunti nel corso dell’anno (ore 11.30-).

▪ Martedì 4 novembre: S. Carlo Borromeo († 1584), vescovo di Milano, uomo della preghiera, delle lacrime e della penitenza intesa come appassionata partecipazione alle sofferenze di Cristo, al suo entrare nel peccato del mondo: disobbedienza, ribellione, rifiuto, logica del tornaconto… (in modo speciale pensiamo, oltre al nostro Arcivescovo, a Papa Francesco, intrepido e noncurante di sé, che accoglie tutti e con coraggio e franchezza annuncia la verità del Vangelo: la logica della gratuità/dell’amore gratuito, disinteressato, oblativo).

▪ Mercoledì 5 novembre: Commemorazione di Tutti i Defunti dell’Ordine serafico. Una giornata di particolare preghiera per il suffragio di tutti i confratelli (frati e terziari), consorelle (monache, suore e terziarie), parenti, amici e benefattori defunti, scomparsi nel corso dell’anno. Sono i defunti “di famiglia” (a tutti ci lega un vincolo di carità, di ricordo, di affetto. A tutti, e non solo a quelli di loro che abbiamo conosciuto e amato, ci rendiamo vicini con il nostro pensiero). – A Roma, udienza generale di Papa Francesco con i pellegrini convenuti in Piazza S. Pietro (ore 10.30-12).

▪ Giovedì 6 novembre: S. Leonardo di Limoges († ca. 545), abate francese, eremita, uno dei santi più venerati in Europa, soprattutto all’epoca della 1ª Crociata, molto raffigurato nell’arte, patrono dei carcerati, fabbricanti di catene, di fermagli, fibbie ecc., invocato per i parti difficili, mali di testa e malattie dei bambini, contro la grandine ed i banditi (a lui si rivolgono anche gli obesi). – Ritiro del Clero dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace. – Adorazione eucaristica parrocchiale del 1° giovedì del mese (ore 17-18).

▪ Venerdì 7 novembre: A Echternach, nel territorio dell’odierno Lussemburgo, deposizione di s. Villibrordo († 739), di origine inglese, vescovo di Utrecht, apostolo della Frisia (i Paesi Bassi, compresi Lussemburgo e Fiandre), fondatore di numerose sedi episcopali e monasteri. – A Padova, s. Prosdocimo (II sec.), protovescovo e patrono di questa città euganea, probabile evangelizzatore di tutta la Venezia occidentale, inviato dallo stesso s. Pietro (la più bella immagine del Santo venne dipinta da un padovano, il grande quattrocentista Andrea Mantegna). – Adorazione eucaristica parrocchiale del 1° venerdì del mese (ore 17-18).

▪ Sabato 8 novembre: B. Giovanni Duns Scoto († 1308), francescano scozzese, famoso per acume, sottigliezza d’ingegno e di pietà nelle scuole di Canterbury, Oxford, Parigi e Colonia, chiamato “Dottore sottile”, beatificato nel 1993 da Giovanni Paolo II e definito da lui «cantore del Verbo incarnato e difensore dell’immacolata concezione di Maria» (nel primo caso, Duns Scoto avanzò un pensiero “sorprendente”: Cristo – disse – «si sarebbe fatto uomo anche se l’umanità non avesse peccato»; nel secondo caso, asserì che per Maria agì la «redenzione preventiva»: la Madre, cioè, fu il «capolavoro» della redenzione operata dal Figlio e per questo fu «preservata dal peccato originale»; il 7 luglio 2010 Benedetto XVI ha dedicato a lui la catechesi dell’udienza nell’Aula Paolo VI in Vaticano).

◊ Domenica 9 novembre: Dedicazione della basilica di S. Giovanni in Laterano, cattedrale del Papa, chiesa “madre e capo di tutte le chiese dell’Urbe e dell’orbe”, la prima in assoluto di tutte le chiese del mondo ad essere pubblicamente consacrata, dal papa Silvestro il 9 novembre 324, col nome di basilica del Santo Salvatore (nel corso del sec. XII, per via del suo battistero, che è il più antico di Roma, fu dedicata a s. Giovanni Battista; donde la sua corrente denominazione di basilica di S. Giovanni in Laterano; per più di 10 secoli, i papi ebbero la loro residenza nelle sue vicinanze e fra le sue mura si tennero 250 Concili, di cui 5 ecumenici; semidistrutta dagli incendi, dalle guerre e dall’abbandono, venne ricostruita sotto il pontificato di Benedetto XIII e di nuovo consacrata nel 1726; per tutti i cristiani, reduci dalle “catacombe”, essa fu il luogo dove finalmente potevano adorare e onorare pubblicamente Cristo Salvatore del mondo). – Giornata di Ringraziamento per i frutti del lavoro umano. – 25° anniversario della caduta del «Muro di Berlino» (1989), avvenimento simbolo di nuovi rapporti fra i popoli. – A Roma, in Piazza S. Pietro, la preghiera dell’Angelus guidata da Papa Francesco (ore 12).

Amici, siamo ormai entrati nel vivo del mese di novembre, in cui siamo invitati a intraprendere un vero e proprio «pellegrinaggio», personale e comunitario, spirituale e comportamentale, pastorale e dottrinale, nella conoscenza della Parola di Dio nell’impegno della carità, in attesa di essere «rapiti» nel «giorno senza tramonto»: «pienezza dell’amore e delle buone opere» (Benedetto XVI).

Piotr Anzulewicz OFMConv




In cammino con lo Spirito divino…

● Domenica 8 giugno – solennità di Pentecoste – nei Giardini Vaticani alle 18.30, incontro di preghiera per il dono della pace in Medio Oriente, secondo le tre ritualità ispirate alle religioni ebraica, cristiana e islamica; i quattro protagonisti: Papa Francesco, il presidente israeliano Shimon Peres, il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il patriarca ortodosso ecumenico Bartolomeo I; lo scopo dell’iniziativa di Papa Francesco: mettere da parte le logiche umane della politica per far sì che i due popoli in conflitto – palestinese e israeliano – s’incontrino attraverso due alti rappresentanti, per chiedere a Dio il bene della pace; una convocazione spirituale e morale per tutti, un’occasione capace di suscitare l’ascolto reciproco, in modo da realizzare una forma di disarmo mentale ed emozionale: un disarmo dalle paure, delle ossessioni, dai pregiudizi, dalle arroganze, dai fanatismi e un risveglio delle energie della famiglia umana, riscoprendo la nostra carta di identità relazionale. – Al «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, Prima Comunione del quarto e ultimo gruppo dei ragazzi del catechismo, durante la s. Messa delle ore 10

●● Mercoledì 11 giugno – memoria di s. Barnaba († ca. 61), giudeo di famiglia levitica emigrata a Cipro, chiamato anche «apostolo» (pur non appartenendo ai Dodici – sarebbe stato uno dei 72 discepoli di cui parla il Vangelo), compagno di s. Paolo nel suo primo viaggio per l’evangelizzazione dell’Asia e nel primo Concilio di Gerusalemme, considerato il primo vescovo di Milano, lapidato dai giudei a Salamina (isola della Grecia) – presentazione del libro di Alberto Savorana dal titolo: Vita di Don Giussani, nella Casa delle Culture di Catanzaro alle ore 18, con la partecipazione di mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo dell Arcidiocesi Metropolitano di Catanzaro-Squillace (relatori: mons. Luigi Negri – arcivescovo di Ferrara-Comacchio e abate di Pomposa, Antonio Viscomi – ordinario di diritto del lavoro presso Università degli Studi «Magna Graecia» di Catanzaro, Roberto Fontolan – giornalista e responsabile del Centro Internazionale di Comunione e Liberazione; moderatore: Domenico Parisi)

●●● Venerdì 13 giugno festa di s. Antonio da Padova († 1231), evangelizzatore, «taumaturgo», dottore della Chiesa, preceduta dalla Tredicina animata dall’OFS, Araldini e Gi.Fra., insieme alle altre realtà associative parrocchiali – 18ª Conversazione pubblica (9ª della serie sacro-profana) sul tema: «Come “catturare” il sacro nella fotografia?» (ore 17.30) e Mostra fotografica «Sant’Antonio e Corpus Domini in uno scatto: emozioni visive» (13 > 22 giu), a cura del Circolo Culturale San Francesco, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» (lato destro della chiesa «Sacro Cuore»). – Lo stesso giorno, 38° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di p. Ilario (rinnoviamogli i nostri auguri per il suo servizio di Parroco, che svolge dal 2007 in questa Parrocchia, e al Signore Gesù rivolgiamo la nostra preghiera, durante la s. Messa delle ore 18.30 e la processione con la statuetta del Santo, affinché lo assista sempre)

●●●● Sabato 14 giugno Colletta alimentare straordinaria, organizzata dal Banco Alimentare, per far fronte a un’emergenza particolare di povertà: 2 milioni di persone povere rischiano, nei prossimi quattro mesi, di non avere sufficienti aiuti alimentari. Essendosi creato un buco di alcuni mesi nella distribuzione degli aiuti forniti dalle istituzioni pubbliche, da qui a ottobre per i più poveri si prospetta una vera e propria situazione di carestia. Papa Francesco ne aveva parlato pubblicamente, richiamando un impegno straordinario per l’aiuto ai poveri e a chi soffre la fame. Facciamo nostro questo richiamo, aderendo a tale Colletta per la stessa ragione educativa, con lo stesso impegno e passione, con cui viviamo quella che solitamente si svolge a fine novembre. Probabilmente la Colletta verrà fatta in meno Supermercati perché è stata organizzata un po’ in fretta, ma c’è sicuramente bisogno della disponibilità di tutti. Per saperne di più: www.bancoalimentare.it

● Domenica 15 giugno – solennità della SS. Trinità

La luce del tempo pasquale e della Pentecoste rinnova ogni anno in noi la gioia e lo stupore della fede: riconosciamo che il nostro Dio non è un Dio «spray» (Papa Francesco), un astratto, un qualcosa di vago, ma un Dio che ha il nome: «Dio-Amore». Non è un amore sentimentale o emotivo, ma l’Amore del Padre che è all’origine di ogni vita, l’Amore del Figlio che muore sulla croce per noi e risorge, l’Amore dello Spirito che rinnova ogni uomo e il mondo intero. Pensare che Dio è Amore ci insegna a donarci l’un l’altro…

(pa)

Ad ●● Luigi Giovanni Giussani († 22.02.2005) è stato un sacerdote e teologo italiano, creato nel 1983 monsignore con il titolo di «prelato d’onore di sua Santità» da Giovanni Paolo II, fondatore del movimento giovanile che negli anni 1969-1970 prese il nome di Comunione e Liberazione (CL). «Lo Spirito Santo – ha affermato card. J. Ratzinger durante l’omelia per le esequie di don Giussani, nel duomo di Milano il 24 febbraio 2005 – ha suscitato nella Chiesa, attraverso di lui, un movimento, il vostro, che testimoniasse la bellezza di essere cristiani in un’epoca in cui andava diffondendosi l’opinione che il cristianesimo fosse qualcosa di faticoso e di opprimente da vivere. Don Giussani s’impegnò allora a ridestare nei giovani l’amore verso Cristo «Via, Verità e Vita», ripetendo che solo Lui è la strada verso la realizzazione dei desideri più profondi del cuore dell’uomo, e che Cristo non ci salva a dispetto della nostra umanità, ma attraverso di essa».




Laboratorio di arti fotografiche

Il «Circolo Culturale San Francesco», il cui ideale è la cultura e la cura dell’altro, privilegiando fratellanza e solidarietà, incontro e dialogo, creatività e innovazione, con particolare attenzione alle fasce più disagiate della nostra collettività, lancia una nuova iniziativa: il laboratorio di fotografia analogica e digitale di base, e alle iscrizioni chiama coloro che con l’occhio, il cuore e la mente vogliono cogliere, raccontare e rappresentare un progetto globale – riportare le memorie, le storie, i fatti e i sogni della nostra generazione per lasciare una traccia del nostro cammino.

Questo potrà essere anche un doveroso tributo per i sentimenti e le emozioni che le immagini ci permettono di esternare. Insieme vorremo “mettere in rete” le conoscenze interne ed esterne a noi, per incoraggiare, favorire e sviluppare le singole capacità con la fotografia, per sostenere e rinforzare il necessario dialogo con le diverse forme espressive, per conservare le origini storiche e culturali della fotografia, per mostrare e promuovere le proprie idee e la propria «cultura», fatta di esperienze, memorie, affetti e relazioni, come luogo di una rappresentazione in «immagine», anche attraverso i nuovi strumenti che verranno messi a disposizione dal Club Fotografico «Grandangolo» di Catanzaro Lido.

Il Club, nato nel 1980 per iniziativa di un gruppo di fotoamatori, si associa al Circolo con l’intento di far conoscere la fotografia nei suoi aspetti culturali e creativi, a ragazze e ragazzi, donne e uomini, senza limiti di età. In tutti questi anni i soci del Club hanno svolto molteplici attività: concorsi di fotografia a livello nazionale, corsi di fotografia, proiezioni di macrofotografia nelle scuole elementari e medie, e una raccolta di foto d’epoca del nostro quartiere marinaro pubblicato in due volumi. Il Club si sente onorato di collaborare con la nostra Associazione ed è lieto di sostenere tale laboratorio presso la nostra sede (Via Crotone, 55).

Responsabile del laboratorio

Giuseppe Fiorentino

Obiettivi

Avvicinarsi o riavvicinarsi alla fotografia dal punto di vista tecnico, incentivando anche le visioni e i modi personali di osservare il mondo, attraverso il confronto tra i partecipanti, esercitazioni ed esempi. Ad ogni partecipante verrà assegnato un piccolo progetto da sviluppare durante la durata del laboratorio, finalizzato ad un esposizione personale presso il Circolo.

Destinatari

Coloro che vogliono avvicinarsi alla fotografia attraverso l’osservazione della realtà con il supporto delle tecniche di base.

Articolazione

Il laboratorio si svolgerà un giorno a settimana e sarà suddiviso in 14 lezioni teorico-pratiche:

1. 9 lezioni di teoria da 2 ore, seguite da 1 ora di pratica/revisione; 2. 2 laboratori pratici da 2 ore; 3. 1 laboratorio di editing finale dei progetti da 4 ore; 4. 2 uscite di gruppo da 4 ore.

È richiesta propria macchina fotografica.

Programma

Introduzione alla fotografia. La composizione fotografica. I “generi” fotografici. Il conoscere della propria fotocamera e degli obiettivi. Esposizione, tempi, diaframmi e ISO. La gestione della profondità di campo. L’uso della luce e la temperatura del colore. La lettura fotografica. Effetti creativi in fotografia. Il flash.  Cenni di fotoracconto e reportage. Cenni di diritto e fotografia. Photo Editing. Pratica in esterno

Numero dei partecipanti: minimo 6 per l’attivazione del corso

Costo

Il laboratorio è gratuito ai soci (senza spendere dai 200 ai 500 € – una sola lezione costa anche 40-60 € – e senza passare intere settimane o mesi per capire da solo da che parte iniziare). Il costo della tessera associativa annuale è di 60 €.

Info e prenotazioni

Si può inviare una mail con nome e cognome all’indirizzo del responsabile del laboratorio: giuseppefiorentino1@alice.it, o all’indirizzo del Circolo: contatti@circoloculturalesanfrancesco.org, o rivolgersi direttamente alla nostra sede.

Il Circolo, ovviamente, vorrà, a partire da questo corso, portare al largo gli appassionati delle arti fotografiche e figurative, proponendo in seguito corsi avanzati, mostre locali e nazionali, proiezioni, concorsi, convegni di studio ed anche Workshop a San Pietro in Amantea dove la comunità di laici operanti presso i Frati Minori Conventuali del convento «San Bernardino da Siena» ad Amantea, ispirata dal messaggio di s. Massimiliano Kolbe, fondatore della Milizia dell’Immacolata, coadiuvata da numerosi giovani, impegnati nella pastorale delle comunicazioni sociali, ha realizzato il Museo–Laboratorio della Comunicazione. È un’esposizione di oltre mille strumenti d’epoca (macchine da cinema e da ripresa, radio, televisori e altro ancora) per raccontare le tappe storiche della scoperta scientifica in tema di comunicazioni sociali che hanno segnato uno snodo fondamentale nella storia dell’umanità (http://www.museokolbe.it/).

Il Circolo, con i suoi soci, cercherà assicurare un continuo contatto con i foto-operatori affermati per consentire agli allievi una verifica dei loro percorsi e della qualità della loro esperienza fotografica. Agli allievi soci offrirà la possibilità di esteriorizzare la propria creatività e l’ispirazione con la pubblicazione sul Sito Web (organo ufficiale dell’Associazione).

Il fotografo “vero” è un artista che non può fare a meno di esprimere il sacro, se è vero che al cuore del suo gesto abita un’alterità, una «presenza» misteriosa e inafferrabile, un mistero insondabile dell’uomo. L’artista traduce attraverso forme e colori questo mistero che ci parla dell’assoluto, del trascendente, della bellezza di ciò che è in lui, ma che non viene da lui.

«La bellezza è come una ricca gemma, per la quale la montatura migliore è la più semplice». Quest’annotazione dei Saggi di Francesco Bacone († 1626), filosofo, politico, giurista e saggista inglese, è «una salutare sferzata sia ad un’arte che si raggomitola su se stessa seguendo canoni stilistici sempre più indecifrabili, sia a una critica che adotta un esoterismo oracolare tale da impedire, piuttosto che facilitare, l’accesso al senso profondo dell’opera d’arte» (card. Gianfranco Ravasi). Sta a cuore alla Chiesa cattolica di ritrovare un’alleanza con l’espressione artistica che per secoli si è fatta interprete del suo messaggio, e, in particolare, di sollecitare quelle arti visive che da decenni ormai hanno percorso vie autoreferenziali. Una riconciliazione fra arte e fede è auspicata da tempo, da quando Paolo VI nel 1964 rivolse un appello agli artisti, incontrandoli nella Cappella Sistina, riconoscendo una parentela naturale tra fede e arte. Seguì un Anno Santo, il 1975, dedicato proprio agli artisti e, nel 1999, la celebre Lettera che agli artisti rivolse Giovanni Paolo II nella consapevolezza che fosse necessario «riannodare un’alleanza feconda tra Vangelo e Arte». Nel 2009, a dieci anni da quella Lettera, e a 45 da quel primo incontro in Vaticano, su incarico di Papa Benedetto XVI mons. Ravasi, che è presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha convocato nella Cappella Sistina circa 300 personalità appartenenti alle diverse arti per riprendere questo filo del dialogo. «Un percorso – scrive il Papa – che vuole riavvicinare gli artisti alla Chiesa attraverso una rinnovata riflessione sull’arte, sulla creatività degli artisti, e sul fecondo quanto problematico dialogo fra questi e la fede cristiana». Perché non inserirsi in questo dialogo e intraprendere la via della bellezza?

Nell’era digitale le immagini non sonopiù una questione di qualità della macchina. Quasi tutte le fotocamere digitali oggi sono dotate di schermi LCD che consentono di visualizzare le immagini ed eliminarle se non sono come le vogliamo. Se le foto escono con immagini di sfondo o distorsioni eccessive, è possibile utilizzare dei software sul computer e correggere tutto ciò che non va bene. Le possibilità sono infinite se conosciamo le giuste tecniche. Per creare delle immagini memorabili che dureranno nel tempo ci serve anzitutto la passione e la creatività. E non si tratta tanto di insegnare o di illustrare dei contenuti – l’immagine avrebbe solo una funzione strumentale – quanto piuttosto di favorire una dimensione di «incontro». L’immagine diventa come una porta che si affaccia sul mondo della verità dell’uomo e della sua coscienza, della fraternità con l’Altro e con gli altri. La “bella” immagine è quella che permette di dialogare con le dimensioni più profonde della vita e di aprirsi alle relazioni…

Per questo occorre un clima di rispetto e di stima reciproci, un vero rapporto d’amicizia, un profondo atteggiamento di umiltà, un desiderio di entrare in quell’orizzonte di senso. In quest’ottica non si tratta semplicemente di riprodurre iconograficamente un racconto, secondo una pedissequa coerenza narrativa. Bisogna entrare in quella storia, facendola diventare propria come se facesse parte di un’esperienza di vita personale, entrare in un’empatia, in una sintonia, perché diventi significante per me. Così quando vediamo un’immagine «sacra», riusciamo a sentire se si tratta di un artista che «recita un soggetto», come se non emergesse dalla sua esperienza di vita, elaborandolo anche molto bene, con grande minuzia e impegno, ma rimanendo a lui esteriore, oppure se è veramente «entrato nella parte», se ha vissuto quel processo di «conversione» che trasforma la vita dell’uomo, nel momento in cui si lascia toccare da una verità che lo trascende. Se quel soggetto è diventato esperienza vissuta, l’immagine assumerà pienezza di senso.

L’immagine, sia essa figurativa o astratta, non si lascia mai cogliere come un «oggetto», ma è relazione tra soggetto e oggetto, vedente e visto, come ricorda Maurice Merleau-Ponty († 1961), filosofo francese (cfr. L’oeil et l’esprit, Gallimard, Parigi 1964). L’immagine ci guarda. L’esperienza del vedere implica quella dell’essere visto. C’è sempre un «intreccio» del vedente e del visto, una prossimità. Il vedente e il visto si chiamano l’un l’altro, in un movimento di scambio e di reciprocità. Non si tratta «solo» di vedere l’immagine. C’è una co-presenza di osservatore e di osservato, un’unità profonda fra spettatore e immagine. Questa relazione esprime desiderio, reciprocità, incontro. In questo senso comprendere vuole dire «comprendersi», «vedersi», «sentire». L’alterità dell’altro, che ci guarda, ci cambia e ci trasforma.

In altre parole, l’arte si rivolge sempre a qualcuno, a una comunità civile o di fede. È sempre pensata per «qualcuno», perché sia vista da «qualcuno». C’è sempre un interlocutore, a cui si rivolge. Anzi, l’arte è chiamata a trasformare la vita dell’uomo, come diceva Rainer Maria Rilke († 1926), scrittore, poeta e drammaturgo austriaco di origine boema, in una sua poesia: «Ogni punto di questa pietra / ti vede. Devi cambiare la tua vita» (A un arcaico torso di Apollo, in Id., Sonetti a Orfeo, Feltrinelli, Milano 1991). Cambiare la vita: in questo consiste l’efficacia dell’immagine.

Tutto questo può accadere nel nostro laboratorio. Benvenuti!

Piotr Anzulewicz OFMConv

 




Biblioteca «sognata insieme»

Cari Amici, ci rivolgiamo con fiducia e speranza a tutti voi per chiedervi se vi sia possibile donare libri nuovi per la futura Biblioteca dell’Associazione «Circolo Culturale San Francesco», che ha avuto l’alta benedizione dell’Arcivescovo Vincenzo Bertolone ed è divenuta realtà, con l’Atto costitutivo notarile, come «Associazione Culturale San Francesco». L’Associazione ha sede legale ed amministrativa presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido (Viale Crotone, 55). La sua Biblioteca, di profilo francescano-umanistico, desidera essere a disposizione di tutta la collettività parrocchiale e cittadina, quale punto di partenza e d’arrivo di un reticolo di relazioni interpersonali, di sensazioni interiori, di esperienze psicologiche e spirituali. «Ognuno di noi ha bisogno di tempi e spazi di raccoglimento, di meditazione, di calma… Grazie a Dio che è così! Infatti, questa esigenza ci dice che non siamo fatti solo per lavorare, ma anche per pensare, riflettere o semplicemente per seguire con la mente e con il cuore un racconto, una storia, in cui immedesimarci, in un certo senso ‘perderci’, per poi ritrovarci arricchiti» (Benedetto XVI). Certamente molti dei libri di lettura «sono per lo più di evasione». E tuttavia non mancano coloro che si dedicano anche a letture più impegnative.

Per ora i primi titoli significativi che formano la Biblioteca sono: Bibbia di Gerusalemme – il «grande codice» del nostro essere cristiani, della cultura e dell’arte,Fonti francescane. Scritti e biografie di s. Francesco d’Assisi. Cronache e altre testimonianze del primo secolo francescano. Scritti e biografie di santa Chiara d’Assisi. Testi normativi dell’Ordine francescano secolare (Padova 2004), ● T. Campanella, Opera omnia (dono del consigliere G. Frontera), Compendio della dottrina sociale della Chiesa (Città del Vaticano 2005).

Essi e in seguito altri, nel Circolo, potranno costituire, oltre che un arricchimento culturale, anche il nutrimento dello spirito. Auspichiamo inoltre di poter presto disporre delle scaffalature necessarie, sperando nell’intervento di qualche ‘benefattore’…

Desideriamo ringraziare anticipatamente tutti coloro che vorranno essere protagonisti convinti e generosi di questa nuova realtà parrocchiale, affinché il Circolo divenga uno strumento valido ed efficace di comunione fraterna ed incentivo a diffondere la cultura francescana ed umanistica. Davvero grazie.

Piotr Anzulewicz OFMConv




Circolo allo specchio: flashback sul suo percorso (9-15)

9

Catanzaro Lido, 9 gennaio 2014. – Alla 9ª riunione del Consiglio direttivo del «Circolo Culturale San Francesco» nella saletta «Arca dell’Alleanza» hanno preso parte anche gli invitati: D. Veraldi e A. Zampogna. L’Ordine del giorno prevedeva: Inno, 2. Pensiero spirituale, 3. Verbale, 4. Sguardo sul primo evento del Circolo: Conversazione I, 5. Sito Web, 6. Laboratorio di musica, 7. Cineforum – elenco dei film con relativi «incipit» esplicativi o riassuntivi, 8. Laboratorio di giornalismo – scheda progetto, 9. Agenda: gennaio – febbraio, 10. Varie.

La riunione ha avuto inizio dopo che i consiglieri si sono salutati, facendosi reciprocamente i migliori auguri per il nuovo anno 2014, con la «Preghiera davanti al Crocifisso». Poiché non si è cantato l’inno del Circolo, vista l’assenza dell’autore ed esecutore F. Calcagno, si è passati al Click 2013 a cura del Presidente, una rapida carrellata degli eventi significativi dell’anno trascorso, che ha abbracciato momenti riguardanti eventi politici e religiosi, momenti tristi, ma anche esaltanti, per la nostra nazione, con uno sguardo anche su ciò che è successo in questo anno, ormai alle spalle, anche nel resto del mondo.

La segretaria T. Cona ha ricordato le discussioni e le decisioni della riunione precedente. Per ciò che riguarda il depliant informativo ed il pieghevole delle Conversazioni; ne è stato reso noto l’avvenuto pagamento del costo (€ 180,00 anticipati dal  P. Anzulewicz, sottraendoli ai soldi ricevuti per il suo viaggio in patria: 28.12.2013—7.01.2014).

Per ciò che concerne il Laboratorio di musica, il Mº L. Cimino ha convenuto, su richiesta del Presidente, di formulare un programma più dettagliato che indichi con precisione le ore settimanali, i giorni della settimana che intende occupare, il tempo complessivo del corso, le materie teoriche che intende insegnare durante il corso. Si è discusso, quindi, degli avanzamenti ottenuti, per quello che riguarda il Sito Web, dai tecnici informatici D. Veraldi e M. Flauti, i quali hanno richiesto ulteriori dati e files, in formato Word, per creare determinate sezioni e categorie [In data 13 gennaio, il Presidente ha inviato per posta elettronica, tra l’altro, due frasi-motto: «Serve una cultura dell’incontro per creare comunione, irradiare gioia, edificare pace» (Papa Francesco); «O Signore, fa di me uno strumento della tua pace» (S. Francesco d’Assisi)]. Il Cineforum con elenco dei film e il Laboratorio di giornalismo ancora una volta non sono stati oggetto di discussione per l’assenza dei curatori.

Nel corso della serata si è registrata la prima iscrizione con l’uso della cedola inclusa nel dépliant del Circolo. Il nostro secondo socio, in sequenza temporale, è L. Cimino, preceduto da E. Guerisi che ha versato la quota associativa sul conto corrente postale. La loro iscrizione è un solerte attestato di generosa solidarietà verso il Circolo.

Il Presidente ha introdotto l’invitato A. Zampogna di Palmi che, oltre ad essere docente emerito e tuttora coordinatore del servizio di monitoraggio delle pratiche tecnico-didattiche e disciplinari delle Istituzioni Scolastiche Statali e Paritarie del 1º e del 2º grado per la Provincia di Reggio Calabria, è un appassionato poeta e autore della raccolta di poesie-riflessioni: «La Stella Quadra. Theòs ántropos. L’immagine di Dio e la libertà dell’uomo» (Delianuova [RC] 2012). Il Preside ha voluto regalare al Circolo tre poesie, scritte alcuni giorni fa: La vita un dono (24 dicembre), Presepe (29 dicembre) e Le differenze (31 dicembre), una delle quali, la prima, è stata declamata all’assemblea, su richiesta dell’Autore, dalla Segretaria durante la riunione:

«La vita… un dono di Dio / nella terra degli uomini. / La pace… una conquista dell’uomo / nelle strade di Dio. / La salvezza di ogni uomo / in terra e in cielo / sempre nella pace, / mai nella guerra. / Un Dio / preannunciato dai profeti, / sognato dagli apostati, / invocato dagli ultimi, / temuto dai potenti. / Un Dio che nasce…/ che nasce ogni giorno / uomo tra gli uomini. / Un Dio per gli uomini / per ascoltare i sospiri degli uomini, / per giudicare i soprusi degli uomini, / per redimere le miserie degli uomini, / per innamorarsi dei sogni degli uomini, / per vivere la condizione degli uomini. / La pace… un mistero, / unica moneta / della gloria di Dio, / spesa in ogni tempo / nella terra degli uomini».

L’Autore, presentando la sua corposa silloge, ha confidato che, in linea consequenziale con i temi proposti in essa, ha pensato di devolvere i proventi della sua edizione alla Secondary School Our Lady of Angels Marinwa Girls ad Amalo in Kenya, in quanto nata per accogliere e formare le ragazze abbandonate, «le ultime degli ultimi». Si è dichiarato disponibile a tenere una Conversazione presso il Circolo, con quella «disponibilità di chi per ricevere – leggiamo nelle ‘Sequenze’ di Prefazione al libro – sa donarsi, non dimenticando che essa è l’espressione di un cuore che ama, non di un cuore che vuole essere amato» (p. 16).

Si è passati poi a discutere sull’evento del 10 gennaio: la Conversazione di p. F. Celestino, sul come e dove realizzare tale evento. Si è convenuto di utilizzare il Salone della parrocchia in quanto di maggiore capienza. Si è poi pensato di utilizzare lo schermo, il proiettore ed il microfono, chiedendoli in prestito alla parrocchia, visto  che il Circolo ancora non possiede tali mezzi. Si è anche deciso di offrire un rinfresco alla fine della Conversazione a base di dolciumi caserecci e di comprare dei rustici e delle bibite.

Siamo ancora nella luce dell’Epifania, presenza velata che vuole manifestarsi nei nostri cuori e attraverso noi nel nostro ambiente. Auspichiamo che il nuovo anno ci coinvolga nel cuore e nella mente per poter mettere a punto i nostri tanto sudati e sospirati programmi e obiettivi.

T. Cona/P. Anzulewicz OFMConv

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Catanzaro Lido, 16 gennaio 2014. – Alla 10ª riunione del Consiglio direttivo, che si è tenuta nella saletta «Arca dell’Alleanza» con il seguente Ordine del giorno: 1. Inno, 2. Pensiero spirituale, 3. Verbale, 4. Sguardo sulle due prime Conversazioni, 5. Sito Web, 6. Laboratorio di musica, Cineforum – elenco dei film con relativi «incipit» esplicativi o riassuntivi, Laboratorio di giornalismo – scheda progetto, 7. Gite e pellegrinaggi: proposta, 8.  Agenda: gennaio – febbraio, erano presenti: il presidente P. Anzulewicz OFMConv, la segretaria T. Cona, il tesoriere A. Buzor OFMConv e i consiglieri M. Catania, G. Frontera, A. Froio. Presenziavano inoltre: E. Guerrisi, L. Cimino, F. Calcagno. Dopo l’intonazione dell’inno del Circolo, si è passati a discutere sull’evento del giorno seguente: la Conversazione sanfrancescana a cura di Anzulewicz. Come luogo dove far svolgere l’evento, considerandolo idoneo per capienza, si è proposta la sede della Milizia dell’Immacolata. Si è anche stabilito di offrire al termine della serata un buffet (crespelle salate, pasticcini di mandorla, bevande varie).

Con il Mº Cimino si è passati quindi a discutere sul Laboratorio di musica, stabilendo il martedì 21 gennaio giorno di apertura di questo Laboratorio, presieduto da lui e aperto ai soli soci, a partire dai sei anni di età. Si è anche deciso di stampare i moduli da utilizzare per le iscrizioni.

Nel prosieguo della serata si è valutata la proposta di Calcagno di un pellegrinaggio da farsi in primavera con destinazione il santuario «Santa Maria della Misericordia», sito in Davoli Superiore. Il pellegrinaggio, nelle intenzioni del suo ideatore, avrebbe come scopo quello di “implorare la pace nel mondo”. Sempre su proposta di Calcagno si potrebbe cogliere l’occasione per affidare, durante la visita al santuario, il novello Circolo alla protezione di Maria. Alla luce dell’iniziativa presa da Calcagno, l’assemblea si è riservata di decidere sulla candidatura dello stesso Calcagno come «tour operator» per i pellegrinaggi che il Circolo vorrebbe offrire ai suoi soci. A lui il compito di elaborare degli itinerari di pellegrinaggi da sottoporre all’assemblea nei prossimi incontri. […]

L’incontro si è concluso con l’inno «Sei qui, Francesco, con noi» intonato dai presenti. Ci auguriamo di cuore che tutti coloro che in questi mesi hanno concretamente operato per la realizzazione del Circolo, mantengano sempre vivo il loro entusiasmo, anzi, via via rinforzino questo atteggiamento interiore. Che la Madre divina e suo Figlio ci assistano e sostengano in questo cammino, che non è un «surplus» per la nostra Parrocchia, ma un modo basilare e concreto per coinvolgere soprattutto i giovani in questo pericoloso periodo storico di sbandamento sociale e morale, offrendo loro delle concrete e valide opportunità di aggregazione e di coinvolgimento in varie attività a loro congeniali.

T. Cona/P. Anzulewicz OFMConv

11

Catanzaro Lido, 23 gennaio 2014. – Il Consiglio direttivo si riunisce per la sua 11ª sessione nel pieno della 48ª Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani – il 6° giorno dell’ottavario il cui motto è: «Insieme… cerchiamo di essere uniti». Malgrado «la sofferenza delle divisioni, che ancora permangono», Papa Francesco ha ricordato ieri, durante l’Udienza generale, un tratto certo per tutti i cristiani: «Il nome di Cristo crea comunione ed unità, non divisione! Lui è venuto per fare comunione fra noi, non per dividerci. (…) Le divisioni invece indeboliscono la credibilità e l’efficacia del nostro impegno di evangelizzazione e rischiano di svuotare la Croce della sua potenza». Certamente le nostre riunioni sono un’occasione felice e privilegiata di «essere uniti» e insieme tracciare il “volto” del Circolo.

La riunione di stasera rileva l’assenza per la prima volta della Segretaria. Il Presidente allora affida ad A. Froio il compito di segretaria verbalizzante e, dopo il canto dell’inno: «Sei qui, Francesco, con noi», dà il benvenuto ad E. Giliberti, invitandolo a perseverare nella presenza e apportare aiuto e sostegno al Circolo. Nella sua rapida autopresentazione egli confida la sua ininterrotta liaison con il mondo francescano ed anche con il Circolo fin dalla sua prima comparsa sul cielo catanzarese. I presenti: vicepresidente S. Basile, tesoriere A. Buzor OFMConv, e di altri membri del Consiglio: M. Catania, G. Frontera, G. Perrone, applaudono la sua presenza e disponibilità.

Il Presidente sintetizza quindi le attività già avviate, quali il Laboratorio musicale tenuto dal Mº Cimino, che chiede una lavagna per i suoi incontri iniziati con successo martedì 21 gennaio scorso alle ore 19, e le Conversazioni sanfrancescane e sacro-profane avviate venerdì 10 gennaio nel Salone parrocchiale da p. F. Celestino di Amantea, Custode provinciale, e proseguite venerdì 17 gennaio nella saletta della Milizia dell’Immacolata, che tuttavia si rivela troppo angusta. Confida anche di essere sereno, nel rilevare come finalmente il parroco I. Scali OFMConv si sia interessato a ciò che sta avvenendo, prospettando i lavori da fare nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», per renderlo più funzionale nel caso che il Circolo lo voglia utilizzare per le Conversazioni ed altri eventi (ad esempio, si può fare una porta nella parete che separa dal locale della sede del Circolo).

Si parla poi del sostentamento del Circolo. Al riguardo, tra breve – informa il Presidente – a Castrovillari ci sarà il Definitorio custodiale e si avrà, di certo, la donazione della Custodia francescana di Calabria, come è stato promesso durante la seduta precedente (25.11.2013) e richiesto nella lettera del Circolo, indirizzata al Custode il 12 dicembre scorso.

Si dà la lettura ad alcuni brani del Verbale della riunione precedente e ci si rende partecipi del Messaggio di Papa Francesco per la 48ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (1 giugno), pubblicato stamani. «La cultura dell’incontro – osserva il Papa – richiede che siamo disposti non soltanto a dare, ma anche a ricevere dagli altri». In questo i media, ed Internet in particolare, possono aiutarci, offrendoci «maggiori possibilità di incontro e di solidarietà fra tutti». La comunicazione è una conquista più umana che tecnologica. Dove permangono divisioni ed esclusioni, i media «possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni gli altri». E «aprire le porte delle chiese significa anche aprirle nell’ambiente digitale, sia perché la gente entri», sia «perché il Vangelo possa varcare le soglie del tempio e uscire incontro a tutti», e «portare calore e accendere il cuore». Per questo «occorre sapersi inserire nel dialogo con gli uomini e le donne di oggi, per comprenderne le attese, i dubbi, le speranze, e offrire loro il Vangelo»: «Non abbiate timore di farvi cittadini dell’ambiente digitale – ci esorta il Papa. – È importante l’attenzione e la presenza della Chiesa nel mondo della comunicazione, per dialogare con l’uomo d’oggi e portarlo all’incontro con Cristo». In questo contesto – conclude il Presidente, riportando ancora le parole del Papa – «la rivoluzione dei mezzi di comunicazione e dell’informazione è una grande e appassionante sfida, che richiede energie fresche e un’immaginazione nuova per trasmettere agli altri la bellezza di Dio».

In seguito si accenna all’evento del giorno successivo: la 3ª Conversazione (la 2ª delle sacro-profane), dal titolo: «Iperimmigrazione – origini e strategie», condotta dal vicepresidente Basile, preceduta dalle comunicazioni e seguita, al termine, da un buffet per raccogliere tutti in allegria.

Successivamente il Vicepresidente ci rende partecipi di una sua esperienza fatta a L’Aquila (simbolo ed incarnazione dell’Italia colpita al cuore dal tragico “terremoto”, ma desiderosa di rinascita e giustizia, nonché città di Papa Celestino V e della Bolla della Perdonanza) a novembre e dicembre scorso. Ci parla del Convegno su s. Bernardino, il santo anti-usura per eccellenza, l’usura e il prof. G. Auriti, con il tema: «Dal signoraggio bancario alla proprietà popolare della moneta, i media e la politica monetaria, la truffa finanziaria e la Magistratura. Quale debito pubblico?», e della Lettera «Uniti contro la grande usura internazionale», inviata da lui stesso e da R. Carbone, responsabile nazionale di “Sete di Giustizia”, a Papa Francesco (vedi http://www.quieuropa.it/lettera-a-papa-francesco-uniti-contro-la-grande-usura-internazionale-di-sergio-basile-e-rocco-carbone/).

L’attenzione dei presenti si sposta poi sul Sito Web del Circolo, la cui apertura è stata ripetutamente richiesta dal Presidente (www.circoloculturalesanfrancesco.org). Per abbreviare i tempi ed accelerare i lavori, egli vorrebbe tentare un’altra strada, ma il Consiglio lo frena. […] Salda rimane la speranza che l’amore fraterno, ancora più forte e intenso, continuerà a brillare in mezzo a noi.  È stato un incontro diverso, ma comunque cordiale e trasparente, che, pur rilevando le varie difficoltà relative ad alcuni punti, ha trasmesso ai presenti un “alone” di fraternità e prossimità.

A. Froio/P. Anzulewicz

12

Catanzaro Lido, 30 gennaio 2014. – Il Consiglio direttivo si è riunito per la 12ª volta alle ore 19 nella saletta «Arca dell’Alleanza», sua propria sede, con il seguente Ordine del giorno: 1. «Absorbeat», 2. Pensiero spirituale, 3. Verbale, 4. Gestione del Sito Web (amministrazione, redazione), 5. Punto sul Laboratorio di musica (utilità dell’iscrizione al Circolo per i fruitori delle lezioni gratuite), 6. Laboratorio di giornalismo – scheda progetto, 7. Cineforum – elenco dei film con relativi «incipit» esplicativi o riassuntivi, 8. Varie. Alla sessione erano presenti i consiglieri: M. Catania, L. Cimino, M. Flauti, A. Froio, con la presidenza di P. Anzulewicz OFMConv, S. Basile, T. Cona, e gli intervenuti: D. Veraldi e E. Giliberti.

Dopo la preghiera «Absorbeat», recitata coralmente, i due informatici: Flauti e Veraldi, hanno voluto sottolineare il lavoro che li ha impegnati, per diverse ore nei vari giorni loro disponibili, dal momento dell’attivazione dell’Hosting Linux (5 novembre 2013). […] Lo spirito di fratellanza, di benevolenza e di stima e le attestazioni di amicizia ancora più nobile, onesta e virtuosa, hanno alimentato la certezza che solo dalla collaborazione può nascere un mondo migliore, capace di renderci più docili e in grado di condividere le difficoltà, di trasmettere tutta la carica di vivere e di dire con il cuore: “Ti voglio bene”.

In un clima di armonia si è continuata la sessione con il pensiero spirituale del Presidente, il quale ha sottoposto all’assemblea la «news» del 28 gennaio sulla Conferenza, organizzata a Roma da Aleteia (Network cattolico mondiale d’informazione e approfondimento su questioni di fede, vita e società, promosso dalla Fondazione per l’Evangelizzazione attraverso i Media creata a Roma nel 2011 per mobilitare tutte le grandi istituzioni impegnate nell’evangelizzazione e nei mezzi di comunicazione) e da AdEthic (Network di comunicazione pubblicitaria etica e sostenibile), per spiegare come intendano rispondere all’invito del Papa contenuto nel suo primo Messaggio per la 48ª Giornata delle Comunicazioni Sociali dal titolo: «Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro», che si celebrerà il 1 giugno. Si tratta di un Messaggio che vuole esplorare il potenziale della comunicazione, nel mondo sempre collegato e in rete, per far sì che le persone siano sempre più vicine, «si riscopra, oltre che nell’incontro personale, la bellezza di tutto ciò che è alla base del nostro cammino e della nostra vita, la bellezza della fede, la bellezza dell’incontro con Cristo». L’era della globalizzazione impone con forza che la comunicazione possa arrivare nei più remoti angoli del mondo reale, ma altrettanto necessario – si ricorda citando il Papa – giungere «negli ambiti creati dalle nuove tecnologie, nelle reti sociali, per far emergere una presenza (…) che ascolta, dialoga, incoraggia». Ciascuno di noi dovrebbe accogliere la sfida di essere autentico, testimoniando i valori in cui crede, la sua identità cristiana, il suo vissuto culturale, espressi con un nuovo linguaggio, per giungere alla condivisione. «Le persone – ha affermato Andrea Salvati, direttore generale di Aleteia – hanno al loro interno non solo interessi materiali, ma anche dei valori. La novità di questa nostra offerta mediatica è quella di provare a pensare e organizzare tutte le regole che noi conosciamo, del marketing e della comunicazione, in un’ottica anche valoriale, non solo materiale. Inoltre, il nostro punto di vista è che la pubblicità in particolare possa essere un elemento di rivoluzione: oggi la pubblicità, come noi la conosciamo, è un elemento fondamentale, corroborante del profitto e questo noi lo rispettiamo. Crediamo però che la pubblicità possa avere un ruolo di moltiplicatore di solidarietà e questo, a nostro parere, accadrà sempre più. Noi abbiamo creato quindi un vehiculum media che possa essere fortemente posizionato in questo e noi stessi – nel nostro statuto, nel nostro codice etico – abbiamo posto un obiettivo, ovvero di destinare il 50% degli utili che faremo a opere di carità e solidarietà».

Dalla Conferenza emergono anche importanti e incoraggianti dati di fatto. Anzitutto la comunicazione etica, sostenibile e socialmente responsabile è la vera novità del panorama pubblicitario: è un trend in atto e non più allo stato nascente, ha un’adesione trasversale ed è considerato il futuro delle comunicazioni d’impresa. La disponibilità del mondo multimediale ad accogliere il messaggio del Papa e il suo nuovo modo di comunicare emerge invece dallo studio presentato da 3rdPlace, per Aleteia. Lo studio evidenzia che il Papa è stato il personaggio con il maggior volume di ricerche mensili su Google (11.737.300) e il più menzionato in rete (oltre 49 milioni) davanti a figure come Obama e Snowden. “Sorprendente” il successo di Francesco sui giovanissimi, in concorrenza con alcuni idoli del mondo dello spettacolo e dello sport. E se alcuni leader hanno capito prima di altri l’efficacia di Internet per veicolare la propria immagine e rafforzare il proprio seguito politico, Papa Francesco batte tutti in capacità d’interazione. Succede su Twitter e la motivazione di questo livello d’interazione – spiegano gli estensori dell’indagine – va probabilmente ricercata «nell’approccio del Papa al mezzo digitale: mentre Obama e Grillo utilizzano Twitter come un broadcast per diffondere i propri contenuti, Papa Francesco lo utilizza per parlare e avvicinarsi ai suoi fedeli, ottenendo così risultati migliori e più efficaci».

Si è passata poi la parola ai due informatici, i quali hanno illustrato ai presenti tutte le procedure messe in atto per rendere fruibile il Sito Web. Ecco i punti salienti del loro lavoro: 1. Valutazione ed ordine dello spazio Hosting + servizi da integrare per la creazione del Sito (posta elettronica, database, backup ecc.); 2. Valutazione e messa in opera della piattaforma adatta all’utilizzo semi-autonomo dei soci responsabili; 3. Valutazione e ordine di un tema che rispecchi lo spirito ed i desideri dell’Associazione; 4. Struttura e traduzione del tema, creazione e configurazione Layout per tutti i dispositivi (computer, tablet, smartphone); 5. Creazione delle categorie, delle pagine base, della slide, dei menu di navigazione, del motore di ricerca; 6. Creazione e attivazione dei moduli di gestione dello spazio diversificato per livello utente, antispam per i commenti, ottimizzazione SEO livello avanzato per i motori di ricerca, modulo donazioni. Rimane sottointeso che i due informatici hanno operato in modo totalmente gratuito e l’Associazione si assume i soli oneri annuali con il fornitore dello spazio, per il mantenimento dell’Hosting/database/servizi, e la piena responsabilità dei contenuti inseriti nel Sito.

La tarda ora non ha permesso di valutare le altre iniziative del pacchetto e la sessione è terminata in allegria. È stato offerto un dolce alle mele e del liquore alle nocciole per festeggiare il risultato raggiunto dai due Informatici: la consegna del Sito Web fruibile che inaugura una nuova pagina del Circolo, anche se molto si dovrà ancora fare per renderlo ottimale, accattivante e funzionante. Grande la gratitudine, buoni gli auspici, ottimistiche le previsioni e tanta voglia di lavorare in «team» e di investire per il bene comune, in termini di civilizzazione, educazione/formazione, umanità e coesione sociale.

T. Cona/P. Anzulewicz OFMConv

13

Catanzaro Lido, 6 febbraio 2014. – Alla 13ª riunione, convocata – come ormai d’abitudine – per via elettronica con l’invio del Verbale della sessione precedente e dell’Ordine del giorno recente, per le ore 19 nella saletta «Arca dell’Alleanza», erano presenti i membri del Direttivo: il presidente P. Anzulewicz OFMConv, il vicepresidente S. Basile, il tesoriere A. Buzor OFMConv, la segretaria T. Cona, e i consiglieri: M. Catania e L. Cimino. In qualità di invitati erano presenti i fotografi: D. De Marco, G. Fiorentino e M. Tolomeo, già fondatori di un Circolo fotografico, ora sciolto. Tutti e tre hanno espresso il desiderio di donare al «Circolo Culturale San Francesco» la loro competenza nel campo della fotografia rendendosi disponibili all’allestimento di un Laboratorio di arti fotografiche, arricchite anche da varie mostre di fotografia, da inserire tra le attività offerte dal Circolo ai suoi iscritti.

Tra gli intervenuti c’era anche il sig. Vincenzo Ciambrone, marito della scrittrice Sebastiana Piccione, che si è fatto portavoce della moglie, la quale propone la sua disponibilità a partecipare attivamente al Circolo ricoprendo ruoli a lei consoni.

La seduta ha avuto inizio con la recita dell’«Absorbeat» e il canto dell’inno «Sei qui, Francesco, con noi» insieme al compositore, F. Calcagno, anch’egli intervenuto alla riunione. Il Presidente, vista l’assenza di alcuni consiglieri, ha brevemente commentato la «news» che ha avuto ampia eco a livello mondiale: il Rapporto del Comitato ONU per i diritti sui bambini riguardante la Santa Sede, pubblicato ieri a Ginevra. Secondo p. Hans Zöllner, responsabile del Centro per la Protezione dell’Infanzia dell’Università Gregoriana, la Chiesa sta portando avanti, come nessun’altra istituzione mondiale, la lotta contro l’abuso sui minori: ci sono stati tanti errori, peccati e crimini da parte di membri della Chiesa e anche di sacerdoti, ma dire che la Santa Sede non faccia proprio nulla, non è davvero oggettivo. Le osservazioni del Rapporto sembrano andare oltre le sue competenze e interferire nelle stesse posizioni dottrinali della Chiesa cattolica, dando indicazioni che coinvolgono valutazioni morali della contraccezione e dello stesso aborto, o l’educazione nelle famiglie o la visione della sessualità umana, alla luce di una propria visione ideologica della stessa sessualità. Il tono, lo sviluppo e la pubblicità mediatica, quasi spasmodica, data dal Comitato al suo Rapporto sono assolutamente anomali rispetto al suo normale procedere in rapporto con gli altri Stati aderenti alla Convenzione. La Santa Sede non farà mancare le sue risposte attente e argomentate alle accuse sproporzionate, ingiuste e nocive.

Un rapido sguardo poi al Messaggio di Papa Francesco – reso noto a mezzogiorno sul Sito della Radio Vaticana – per la Giornata Mondiale della Gioventù che quest’anno si celebrerà a livello diocesano il 13 aprile, Domenica delle Palme, sul tema: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5,3). Posando la prima pietra del cammino che guarda al raduno intercontinentale di Cracovia del 2016, il Papa indica ai giovani la strada “rivoluzionaria” tracciata da Gesù con il suo «Discorso della Montagna». «Dite no alla cultura del provvisorio, della superficialità, dello scarto. (…) Cercate di essere liberi nei confronti delle cose, staccandovi “dalla brama di avere, dal denaro idolatrato e poi sprecato”, perché – soggiunge – come è necessario il coraggio della felicità, ci vuole anche il coraggio della sobrietà. (…) A voi giovani affido in modo particolare il compito di rimettere al centro della cultura umana la solidarietà. Di fronte a vecchie e nuove forme di povertà – la disoccupazione, l’emigrazione, tante dipendenze di vario tipo – abbiamo il dovere di essere vigilanti e consapevoli, vincendo la tentazione dell’indifferenza». Di più, «dobbiamo imparare a stare con i poveri. (…) Anche loro hanno tanto da offrirci. Ci insegnano che una persona non vale per quanto (…) ha sul conto in banca». E certamente i poveri sono dei maestri «sull’umiltà e la fiducia in Dio».

Si è passati rapidamente alla lettura di alcuni punti del Verbale della 12ª riunione. Il vicepresidente Basile ha introdotto il programma del Laboratorio di giornalismo 2014/2015 da sottoporre all’assemblea. L’ora tarda ha impedito che ci si soffermasse a lungo sul tema che verrà approfondito nella prossima riunione del 13 febbraio (sede, orario, giorni, dei quali si ha, orientativamente, fissata una data di inizio per il 20 febbraio dalle ore 17 fino alle 19 di ogni giovedì). Uno sguardo rapido anche sull’andamento, fenomenale, del Laboratorio di musica del Mº Cimino (più di 12 iscritti per il momento), e sulle tessere di cui il Circolo doterà i suoi iscritti.

L’assemblea si è sciolta con l’augurio di ritrovarci tutti presenti alla prossima riunione consiliare, sicuri di esserci impegnati in un ambito, quello della cultura, che non tarderà a portare i suoi “meritati frutti”. Siamo tutti consapevoli che il lavoro che ci aspetta non è né facile, né semplice… Tuttavia, cerchiamo di essere ottimisti e fiduciosi per il futuro del Circolo, convinti che la sua realizzazione costituirà un rilevante aiuto per tutti, giovani e adulti.

T. Cona/P. Anzulewicz OFMConv

14

Catanzaro Lido, 13 febbraio 2014. – La 14ª riunione del Consiglio direttivo del «Circolo Culturale San Francesco» si è tenuta presso la saletta di S. Massimiliano Kolbe. Il motivo? Per generosa iniziativa di fr. Ilario Scali, parroco, la «saletta dell’Alleanza», propria sede, ha subito un cambiamento strutturale: apertura di una porta di comunicazione con il salone di S. Elisabetta d’Ungheria, sede questa dell’OFS, e il locale non era ancora del tutto pulito. All’Ordine del giorno vi erano: 1. «Absorbeat», 2. Pensiero spirituale, 3. Verbale, 4. Consiglio direttivo: componenti, presenza, cadenza delle riunioni, invitati…, 5. Tessere, iscrizioni, idee per promuovere le adesioni all’Associazione, 6. Economia: entrate e uscite, lettera di ringraziamento alla Custodia francescana di Calabria, 7. Sito Web: moduli, amministrazione, staff redazionale…, ringraziamenti a D. Veraldi e M. Flauti, 8. Conversazioni: allestimento del Salone, preparazione del break, accoglienza…, 9. Laboratorio di giornalismo: iscrizioni, programma…, 10. Varie.

Alla riunione sono intervenuti, oltre il presidente P. Anzulewicz OFMConv, il vicepresidente S. Basile, il tesoriere A. Buzor OFMConv e la segretaria T. Cona, i consiglieri L. Cimino e G. Frontera. La parola è stata subito presa dal Presidente il quale ha riferito una news  delle ore 12.30, riguardante le istituzioni educative cattoliche. Secondo Papa Francesco, l’educazione, in «un contesto storico e culturale in costante trasformazione», è «un grande cantiere aperto», «una delle sfide più importanti per la Chiesa». Attuali «profondi cambiamenti» domandano agli educatori di confrontarsi e dialogare «con una fedeltà coraggiosa e innovativa che sappia far incontrare l’identità cattolica con le diverse anime della società multiculturale». Queste le parole clou proferite nell’udienza alla Congregazione per l’Educazione Cattolica: «Educare è un atto d’amore, è dare vita. E l’amore è esigente, chiede di impegnare le migliori risorse, di risvegliare la passione e mettersi in cammino con pazienza insieme ai giovani. L’educatore nelle scuole cattoliche dev’essere anzitutto molto competente, qualificato, e al tempo stesso ricco di umanità, capace di stare in mezzo ai giovani con stile pedagogico, per promuovere la loro crescita umana e spirituale». In questo cantiere aperto, ha detto ancora, «occorre che le istituzioni accademiche cattoliche non s’isolino dal mondo, ma sappiano entrare con coraggio nell’areopago delle culture attuali e porsi in dialogo, consapevoli del dono che hanno da offrire a tutti».

Si è dato poi uno sguardo alla Conversazione del venerdì precedente e si è convenuto di trattare l’argomento nelle prossime riunioni, quando la presenza di tutti i consiglieri rende possibile qualsiasi decisione. Rapida è stata la lettura del Verbale, da parte della Segretaria, che ha toccato i punti più salienti: le tessere e le idee per promuovere nuove iscrizioni.

Il vicepresidente Basile ha voluto quindi illustrare un suo progetto: l’edizione cartacea del settimanale «Qui Europa». A far decidere per l’attualizzazione di questo obiettivo saranno certamente i costi di stampa e le eventuali sponsorizzazioni temporanee, per un anno o due. Caccia dunque agli sponsor… È importante che essi siano irreprensibili sul profilo etico e della trasparenza.

Così, per mancanza di tempo, la disamina dei punti nevralgici dell’Ordine del giorno sono stati rimandati ad altra data. Si è solo convenuto sull’importanza di inviare una lettera di ringraziamento a fr. Celestino, Custode provinciale della Custodia francescana di Calabria, per il sostegno monetario verso il Circolo.

Sembra che finalmente il Circolo si sia incamminato con sicurezza ed entusiasmo a compiere la sua ‘missione’ di anello di collegamento per offrire a giovani ed adulti momenti di aggregazione e condivisione, davvero tanti importanti in questi tempi di desertificazione del contatto umano.

T. Cona/P. Anzulewicz OFMConv

15

Catanzaro Lido, 20 febbraio 2014. – 1. «Absorbeat», 2. Pensiero spirituale, 3. Verbale, 4. Budget, 5. Laboratorio di giornalismo ed edizione cartacea della testata «Qui Europa» (ricerca di sponsor), 6. Laboratorio di Arti fotografiche: progetto, 7. Staff delle Conversazioni: è l’Ordine del giorno della 15ª edizione dell’incontro consigliare, svoltosi 20 febbraio nella saletta «Arca dell’Alleanza», ormai familiare, “nostra”, accogliente. Inizialmente siamo statti in 6 e in seguito in 7 tra i membri della presidenza (4) e del Consiglio (3).

In qualità di ospite è stata presente la sig.ra E. Guerrisi e a lei e stato dato il compito di iniziare i lavori con la recita della preghiera «Absorbeat». Subito dopo il Presidente ha condiviso con l’assemblea una news su «Invecchiamento e disabilità», tema questo che sta a cuore alla Chiesa come ribadisce Papa Francesco in un messaggio inviato a mons. Carrasco De Paula, presidente della Pontificia Accademia per la Vita della quale giorno 19 febbraio ricorreva il 20º anniversario della fondazione. «Nelle nostre società – osserva Papa Francesco – si riscontra il dominio tirannico di una logica economica che esclude e a volte uccide e di cui oggi moltissimi sono vittime, a partire dai nostri anziani», specie se malati o disabili. Da qui la «cultura dello scarto» che trova migliore espressione nell’escludere. Gli «esclusi» sono «rifiuti, avanzi». La più grave privazione per le persone anziane è l’abbandono e l’esclusione, la privazione dell’amore; sono sempre parole di Papa Francesco. A conclusione del suo pensiero, egli tratteggia il profilo di una giusta società che è accogliente, quando riconosce che la vita è preziosa anche nell’anzianità, nella disabilità, nella malattia grave, anche quando si sta spegnendo.

In seguito la Segretaria ha letto il Verbale della seduta precedente, soffermandosi in particolare sul budget del Circolo. Ne è stata resa nota la contabilità a partire dalla fondazione dello stesso, le varie spese sostenute a favore (spese sostenute congiuntamente dalla segretaria e dal presidente) e gli introiti sotto forma di donazioni, e di quote associative che il Circolo ha ricevuto. Il tesoriere p. A. Buzor è stato investito del compito di supervisore di tali conti. È stata anche letta la lettera di ringraziamento per il dono di € 500,00 a favore del Circolo da parte della francescana Custodia provinciale nella veste di p. F. Celestino, suo massimo rappresentante. Si è rimandata ad altra riunione la revisione congiunta dei conti con il tesoriere, per stabilire la quantità di denaro che il presidente e la segretaria vorranno lasciare in dono al Circolo.

Altro punto trattato ha riguardato i volontari (teoricamente tutti i consiglieri e le persone di buona volontà) che presteranno il loro aiuto per l’allestimento del Salone di S. Elisabetta di volta in volta per le Conversazioni del venerdì. Si tratta di rendere tale luogo fruibile ai vari partecipanti, sia dal punto di vista della pulizia come dell’adeguata sistemazione delle apparecchiature come: proiettore, schermo ed amplificatori. Si richiede inoltre personale che svolga la funzione di accoglienza, come anche di addetti al buffet che solitamente segue al termine di ogni incontro. Attualmente non si è potuto stabilire come non «far pesare solo su alcuni» l’onere di tali attività. Si rimanda ad altra riunione con la speranza di poter intercettare possibili volontari che di volta in volta si intercambieranno cercando di offrire un servizio efficiente agli avventori delle Conversazioni. Si è altresì cercato di ottimizzare il tempo materiale che occuperanno di volta in volta tali Conversazioni, stabilendone l’inizio alle 18.30 con l’accoglienza al pubblico, alle 18.45 l’esordio dell’esposizione del tema, alle 19.45 il break, dalle 20 alle 20.15 la proiezione di un video (cortometraggio), dalle 20.15 in poi fino alle 21 il dibattito.

Per ciò che concerne il Laboratorio di giornalismo si rinvia ad altra data l’apertura delle iscrizioni. Possibilmente dopo aver pubblicizzato nelle scuole superiori l’esistenza del quotidiano «Qui Europa», giornale che è entrato a far parte integrante del Circolo come voce che diffonde il messaggio cristiano. Anche per il Laboratorio di arti fotografiche si è dovuto rimandare qualsiasi decisione vista l’assenza dei curatori–fotografi: D. De Marco, G. Fiorentino e M. Tolomeo, i quali stanno provvedendo all’ideazione di un progetto da esporre quanto prima all’assemblea.

Il Vicepresidente ha esposto ai consiglieri le modalità e i passi che intende intraprendere per far sì che il progetto di avere il quotidiano online «Qui Europa» in versione cartacea e settimanale. Si tratta di concludere con una tipografia locale che accetterebbe il lavoro, usufruendo di propri canali, per abbattere i costi di stampa, attualmente insostenibili per un giornale ancora non sufficientemente conosciuto. Si è anche accennato alla ricerca di sponsor. […]

Altra iniziativa lanciata dal Vicepresidente consiste nel «Rosario ininterrotto»: nelle 24 ore per tutti i giorni della Quaresima almeno 48 persone dovranno scambiarsi il testimone ogni 30 minuti, assicurando così la preghiera continua del «Rosario per l’Italia», una accorata supplica alla Madonna di Pompei, affinché protegga il nostro Paese dai momenti difficili che sta attraversando.

La seduta consiliare si è conclusa in serenità con l’augurio di ritrovarsi tutti insieme al prossimo appuntamento de 27 febbraio con una crescente voglia di far “crescere e camminare” speditamente questo nostro Circolo in maniera da diventare una fucina di idee, progetti, obiettivi e attività che rendano testimonianza che la cultura può essere mezzo che “avvicina” sempre più gli uni agli altri.

T. Cona/P. Anzulewicz OFMConv