2017: l’anno per essere «artigiani di pace» e di amicizia sociale

Amici e Soci del Circolo, il 2017 sia per voi un anno intessuto di pace, ricolmo di solidarietà, ricco di incontri e iniziative che promuovano «in modo sempre più efficace “i beni della giustizia, della salvaguardia del creato” e della sollecitudine verso i migranti, “i bisognosi, gli ammalati e gli esclusi, gli emarginati, le vittime dei conflitti armati e delle catastrofi naturali, i carcerati, i disoccupati e le vittime di qualunque forma di schiavitù e di tortura”» (Messaggio per la 50ª Giornata Mondiale della Pace, n. 6). Accogliendo tale proposta di Papa Francesco ed anche l’esortazione di frate Francesco: «La pace che annunziate con la bocca, abbiatela ancor più copiosa nei vostri cuori» (3 Comp 58: FF 1469), con coerenza sceglieremo la solidarietà come stile per intessere l’amicizia sociale, costruire comunità nonviolente, trasformare ogni conflitto in un anello di collegamento di un nuovo processo, rifiutare di scartare le persone e di danneggiare l’ambiente…

Il Consiglio direttivo vi chiede di dar voce al Circolo. È un’opera parrocchiale che ha preso il via, con il recupero dello Statuto originale, il 27 ottobre 2013, a 27 anni dallo storico «meeting» di Assisi convocato da s. Giovanni Paolo II, affinché essa possa essere luogo propulsore della «cultura dell’incontro», del dialogo, della fratellanza e della solidarietà, ma anche spazio di crescita umana, spirituale e sociale. Essa ha bisogno di soci ordinari, sostenitori, amici, uomini e donne di buona volontà, fieri di tenerlo in vita, con ardore e gioia, e pronti a collaborare. Le iscrizioni si possono effettuare online, sul Sito del Circolo (https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/collabora/), oppure nella sua sede, a Catanzaro Lido, al lato destro della chiesa «Sacro Cuore», ottenendo anche la tessera associativa. Riguadagniamo il ritardo e senza indugio iscriviamoci, perché il Circolo possa realizzare i suoi progetti e programmi a beneficio di tutti.

Piotr Anzulewicz OFMConv con il Consiglio direttivo




Piccolo si fece, per noi…

«A poco a poco [frate Francesco] si sentì inondare nell’intimo del cuore di ineffabile letizia e immensa dolcezza (…) Poi, come rapito fuori di sé e trasportato in una grande luce, che dilatava lo spazio della sua mente, poté contemplare liberamente il futuro. Quando quella luce e quella dolcezza dileguarono, egli aveva come uno spirito nuovo e pareva un altro» (1 Cel 26: FF 363).

In occasione delle festività natalizie, desideriamo raggiungere tutti voi, Soci ed Amici, con l’augurio di un buon Natale che ci faccia contemplare il futuro con lo sguardo di frate Francesco, il «Piccolino» (Tes 41: FF 131), e promuovere, con lo sguardo di un Dio che si fece piccolo per noi, «la sollecitudine verso i migranti, i bisognosi, gli ammalati e gli esclusi», «scegliere la solidarietà», seminare «amicizia sociale», «costruire comunità nonviolente», «attive e creative», «prendere cura della casa comune» (Messaggio di Papa Francesco per la 50ª Giornata Mondiale della Pace, nn. 6-7).

Tantissimi auguri di buone feste dal Consiglio direttivo del Circolo.

Catanzaro Lido, 25 dicembre 2016




Onda di armonia…

Venerdì 16 dicembre, presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, il Circolo Culturale San Francesco ha regalato agli associati, ai parrocchiani e a tutti i cittadini una Serata musicale e conviviale: il Concerto dal motto «Aspettando il Natale 2016», eseguito dal M° Luigi Cimino, sassofonista, arrangiatore-compositore, direttore del complesso bandistico «Giuseppe Cimino» di Cropani e docente di musica nelle scuole statali. L’evento di grande spessore culturale, artistico, religioso e sociale, a conclusione della 3ª edizione delle Serate conviviali con aperitivo «Catanzaro ed oltre: i volti della misericordia» e delle Serate cinematografiche con dibattito «Dagli occhi al cuore: le immagini della misericordia», ha voluto coronare la chiusura dell’anno associativo con lo scambio degli auguri tra gli associati e i simpatizzanti del Circolo, per Natale e Capodanno.

Accompagnato dai toccanti filmati musicali, proiettati da Ghenadi Cimino con l’aiuto del suo amico Gabriele Milasi, sul grande schermo collocato nel presbiterio della chiesa, il M° Cimino ha eseguito, nella prima parte, le celebri opere di Ludwig van Beethoven (Moonlight Sonata, op. 27, n. 2, per pianoforte e orchestra, e Per Elisa, op. Wo059, per pianoforte e orchestra) e di Fryderyk Chopin (Spring Waltz), e, nella seconda parte, i popolari «Christmas Carols»: Silent Night, Happy Christmas, White Christmas, Jingle Bells, Tu scendi dalle stelle. Tanti gli applausi per la sua maestria e per il suo lavoro certosino che soggiaceva ad ogni interpretazione in chiave jazz di questi brani. Non è stata casuale la coincidenza del Concerto con la data di nascita del compositore e pianista tedesco van Beethoven (16 dicembre 1770) che il M° Cimino ha recepito come felice auspicio per la sua «performance». Il Circo Culturale lo ringrazia vivamente e nel contempo è fiero di averlo come consigliere, conoscendone a fondo il suo «genio» e la sua bontà, qualità esaltate dall’umiltà che accomuna i “grandi”. La Segretaria, in assenza del Parroco, ha espresso verso il Maestro un particolare apprezzamento per averci aiutati, con il suo sassofono tenore, a sentire rifluire nei nostri cuori l’onda dell’armonia, della bellezza e dell’amore, e a nome di tutti i presenti gli ha consegnato un simbolico regalo. La conclusione del momento musicale è stato suggellato dalla foto comune che ‘immortalava’ l’intero Staff e alcuni dei partecipanti alla Serata.

Nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», adiacente alla chiesa, si è svolto il momento conviviale. Grazie alla generosità dei soci e degli amici del Circolo, sui tavoli c’erano per tutti vari tipi di dolci prettamente natalizi. Un rinfresco delizioso, con il brindisi e lo scambio di auguri per un sereno Natale e un felice Anno nuovo.

Il Circolo non va in vacanza, ma si immerge in uno strenuo lavoro per poter riaprire i battenti il 13 gennaio 2017 con la 1ª Serata cinematografica della 4ª edizione ispirata all’enciclica «Laudato si’» di Papa Francesco e alla preghiera-inno «Cantico delle creature» di frate Francesco, rinnovando così il suo impegno di diffondere cultura all’insegna dell’incontro, del dialogo e della riflessione sui temi del sociale.

Dott.ssa Teresa Cona

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Un «Faro» nelle «nebbie» dell’esistenza: Lombardi

0001-13Il Circolo lascia di stucco e riempie di stupore. Il 4 novembre esso ha offerto una Serata stupenda, meravigliosa e geniale: oltre alla relazione dell’avv. Francesco Sacchi, membro del Consiglio dell’Ordine, a sorpresa vi è stato l’intervento di P. Pasquale Pitari, cappellano presso l’Ospedale «Pugliese-Ciaccio» e promotore delle cause di beatificazione di sei servi di Dio. Due importanti Relatori per un «Faro» che ancora ci guida fra le “nebbie” dell’esistenza: Antonio Lombardi († 1950), filosofo, «avvocato dei poveri», modello di fede vissuta e testimoniata nella «carità della sapienza». È stato un profeta che ha cercato la verità in Dio e lo ha servito impegnandosi nella cultura e a favore dei poveri. La porta della sua casa è stata sempre aperta nell’accogliere i più poveri e meno abbienti della città: un pasto caldo, una parola di conforto, un’attenzione per chi era rinnegato e scartato dalla società. Testimonianze raccontano del filosofo, «novello Poverello d’Assisi», che spesso tornava a casa senza scarpe perché donate a qualche mendicante incontrato lungo Corso Mazzini di Catanzaro. Nel 1944 lanciò su «L’Idea Cristiana» un grande “Appello alla carità” nel quale affermò che «chiunque deve porgere l’aiuto fraterno a chi è più povero di lui».

Tanti complimenti al WikiCircolo e al suo Staff, vivi ringraziamenti ai Relatori di spicco e cordiali felicitazioni ai convenuti che non si sono lasciati sfuggire una così altamente significativa, educativa, fraterna e piacevole Serata, la 67ª di seguito.

Grazie a quanti accolgono l’invito e di Serata in Serata, di venerdì in venerdì condividono un cammino, una speranza, un “sogno”, quello di trasmettere in pace e armonia ciò che di più bello c’è al mondo: la benevolenza, la gratuità, la prossimità, l’accoglienza, l’amicizia, la cultura…

Ecco la bellezza della 67ª Serata in alcuni scatti (Rita, Teresa, Elisabetta, Ghenadi, Piotr)

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Doppio compleanno, doppia gratitudine

Venerdì 28 ottobre, durante la 3ª Serata cinematografica con la proiezione del film «The Judge» e il dibattito sul conflitto tra le due generazioni: genitori e figli – la Serata della 3ª edizione del CineCircolo, all’insegna della misericordia, dal tema conduttore: «Dagli occhi al cuore: le immagini della misericordia» – si è splendidamente festeggiato due ricorrenze: il compleanno del Circolo Culturale San Francesco, avviato tre anni fa dopo il recupero dello Statuto originale (27.10.2013), e il compleanno di Leonardo Lista, consigliere del Circolo. Al momento «clou», le luci si sono accese, i partecipanti hanno intonato «Happy Birthday» e sono comparse pizze e il “dolce sacro”, cioè la torta, grazie alla sig.ra Pina Lista, per essere prese d’assalto.

gratitude-640x400gratitude-gerritsen-copyUna Serata dunque nel segno della gratitudine che ci ha aiutato a focalizzarci su tante benedizioni che abbiamo già ricevuto e riceviamo ogni giorno: la gratitudine per il Circolo che vuole essere luogo propulsore della «cultura dell’incontro», del dialogo e della fratellanza, e spazio di crescita umana, spirituale e sociale per tutti, vicini e lontani (le iscrizioni e le donazioni si possono effettuare online, sul Sito del Circolo cliccando su: Fai Una Donazione [https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/donazione/] e Collabora con noi [https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/collabora/], oppure nella sua sede, a Catanzaro Lido, al lato destro della chiesa «Sacro Cuore»), e la gratitudine per Leo che è il suo premuroso sostenitore. La gratitudine è andata anche alla curatrice delle Serate cinematografiche, la dott.ssa Teresa Cona, per la scelta del film che ci ha lasciati impressionati e commossi.

the-judge-1athe-judge-4Un film imperdibile che rientra a pieno titolo nel classico filone hollywoodiano delle storie di famiglie disfunzionali che si ritrovano in occasione di festività o di eventi drammatici, e dove genitori e figli hanno – almeno al cinema – una seconda possibilità per superare le proprie annose incomprensioni. E’ sicuramente questo l’aspetto migliore di una pellicola i cui momenti più coinvolgenti risiedono nel duello tra due personalità attoriali che non potrebbero essere più distanti: il grande caratterista Robert Duvall, che ha regalato al cinema decine di interpretazioni memorabili fin dal suo debutto in «Il buio oltre la siepe», operando per sottrazione e lavorando di cesello anche su ruoli dichiaratamente sopra le righe (uno per tutti: il Kilgore di «Apocalypse Now»), domina il “figlio” Robert Downey Jr. che dell’estroversione e della verbosità ha fatto il segno distintivo dei suoi personaggi. (pa)

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Natuzza non si smentisce

3a-serata-conviviale-iii-natuzza-volantinoNatuzza Evolo († 2009), la mistica di Paravati, non si smentisce! E’ irresistibile il suo richiamo… Come calamita continua ad attirare a sé ogni assetato di spiritualità. La 3ª Serata conviviale con aperitivo (21.10.2016), sulla misericordia nella sua vita ed opera, ideata nell’ambito della 3ª edizione del WikiCircolo dal titolo: «I volti della misericordia» e collocata nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia – la 65ª Serata di seguito, tra quelle conviviali e quelle cinematografiche –, è stata un exploit di presenze! Il pubblico attento e sempre più coinvolto pendeva dalle labbra di padre Michele Cordiano, confessore e guida spirituale di Natuzza, ospite d’onore dell’evento. Serata indimenticabile per i contenuti ed il “calore” con cui gli intervenuti hanno accolto il messaggio della Mistica capace di sciogliere i cuori più induriti ed operare guarigioni spirituali.

Un grazie di cuore allo Staff del WikiCircolo: l’avv. Peppino Frontera – curatore principale delle Serate, la dott.ssa Teresa Cona – Segretaria del Circolo, il M° Luigi Cimino – membro del Consiglio direttivo, e a Ghenadi Cimino – responsabile dell’Audio Service, e a tutti coloro che hanno reso bella ed affettuosa la Soirée. (tc)

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Una serata con tanto cuore: Nuccia Tolomeo

Incantevole serata conviviale con aperitivo, quella di venerdì 23 settembre scorso nella cornice del Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» a Catanzaro Lido, la prima della terza edizione del WikiCircolo dal titolo: «I volti della misericordia», collocata nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia ed aperta a tutti, soci, sostenitori, amici. Una serata che wikicircolo-23-09-2016-volantinotrasudava di commozione, ammirazione e venerazione verso la serva di Dio Nuccia Tolomeo († 1997), una delle sei stupende figure calabresi, scelte dallo Staff del Circolo per far risplendere le loro opere di carità e contagiare di misericordia tutti noi, consapevoli che «contagiare di misericordia significa affermare – con Papa Francesco – che è la misericordia il nuovo nome della pace. La misericordia farà fiorire la vita: quella dei migranti respinti sui barconi o ai confini dell’Europa, la vita dei bimbi costretti a fare i soldati, la vita delle persone anziane escluse dal focolare domestico e abbandonate negli ospizi, la vita di chi viene sfruttato da padroni senza scrupoli, la vita di chi non vede riconosciuto il suo diritto a nascere. Contagiare di misericordia significa anche osare un cambiamento interiore, che si manifesta controcorrente attraverso opere di misericordia, quelle opere di chi esce da se stesso, annuncia l’esistenza ricca in umanità, abita fiducioso i legami sociali, educa alla vita buona del Vangelo e trasfigura il mondo con il sogno di Dio» (Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente della CEI per la 38ª Giornata Nazionale per la Vita, 7 febbraio 2016).

Davvero simpatico l’inizio della serata e festoso lo scambio di saluti e di auguri di buon debutto dell’attività associativa tra lo Staff ed il pubblico accorso dopo la pausa estiva. La dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, in poche parole ha descritto la terza edizione del WikiCircolo, ha esortato a partecipare assiduamente agli incontri del venerdì, ha distribuito dépliant informativi e ha presentato una «new entry»: il compositore di musica Pino Aversa che, in questa edizione, sarà protagonista di un breve momento musicale all’inizio e alla fine di ogni evento. L’onore dell’apertura è toccato dunque al brano musicale dal titolo: «Chiedi solo a Gesù», eseguito con maestria sulla tastiera…

Si è passati subito all’argomento della serata: «Nuccia Tolomeo: per oltre 60 anni su un letto di sofferenza − una sfida che sconvolge, interpella e invita a ripensare il senso della sofferenza in
dolore-3chiave di dono d’amore». Piotr Anzulewicz OFMConv ha offerto quindi ai convenuti questa chiave di lettura della sofferenza che è tanto diversa da quella dell’uomo di oggi: «Mentre l’uomo di ieri − ha constatato − si accostava alla sofferenza non con il proposito di eliminarla, ma con quello di renderla accettabile, l’uomo di oggi, nel suo delirio di onnipotenza, invece, si accosta ad essa con l’intento di trovare un infallibile rimedio per sconfiggerla definitivamente. Il suo sforzo non è più quello di cercare per essa un senso, ma di trovare una soluzione tecnica che la elimini del tutto. Da qui la sua insostenibile paura quando egli si accorge che la sofferenza fa parte integrante della sua esistenza e non può essere controllata né tanto meno cancellata. Privato dei tradizionali significati e non più abile a cercarne di nuovi, l’uomo di oggi si sente più solo di fronte ad essa e ancora più impotente e disarmato di prima. E’ per questo che oggi, più che ieri, la sofferenza viene rimossa di continuo, nascosta, messa tra parentesi, a meno che non venga trasformata in un accattivante spettacolo da vendere e consumare in televisione o su Internet».

auschwitz-e-papa-francescoL’Anzulewicz si è posto allora due domande: «E’ possibile che l’uomo contemporaneo possa rivolgersi alla prospettiva religiosa per dare senso alla sua sofferenza?» e: «Come continuare a credere in un Dio, che ama l’uomo, davanti alla sofferenza innocente di migliaia di esseri umani che oggi muoiono di fame o per malattie, o per le guerre, o per disastri ambientali?». In tutti questi casi, dov’è Dio?

Da sempre gli uomini si pongono queste domande, alle quali le diverse fedi e filosofie, nel corso dei secoli, hanno dato molteplici risposte. C’è ne sono tante pure oggi, ardue e tortuose, che non offrono facili consolazioni, perché partono dalle contraddizioni laceranti della vita, ma anche dalla sua «incandescente bellezza». Al riguardo, l’Anzulewicz ha messo a disposizione dei presenti quattro libri: V. Mancuso, Il dolore innocente. L’handicap, la natura e Dio, Milano 2002; S. Natoli, L’esperienza del dolore. Le forme del patire nella cultura occidentale, Milano 20063; AA. VV., Dio è amore, ma può soffrire? «Deus caritas est», ovvero il «patos» di carità, Torino 2008; P. A. Cavalieri−D. Buscemi−S. A. Cammarata, Il senso della vita. Dalla sofferenza all’adattamento creativo, Roma 2011. Basterebbe leggerli per trarne una luce durevole.

via-cruciscristo-con-corona-di-spinedeposizioneLa sofferenza, se accolta, come ha fatto Gesù, è una realtà che genera amore, diventa apertura all’altro, si manifesta come un luogo pedagogico, un misterioso laboratorio di apprendimento e di creatività e uno spazio nel quale impariamo, benché con estrema fatica e smarrimento, ad amare e vivere insieme. Infatti, il patire ci dischiude puntualmente all’altro e ci lega in modo speciale all’altro. Se la sofferenza è nostra, essa ci spinge con decisione a chiedere aiuto, a vedere nell’altro un benefattore, un potenziale sostegno, una provvidenziale presenza ricca di nuovi significati affettivi. Se la sofferenza è dell’altro, essa ci interpella, non ci lascia in pace, ci chiede come possiamo fornirgli cura, ci fa sentire responsabili della sua situazione. Del resto, ogni negatività, se accolta, può tramutarsi in un’esperienza attraverso la quale uscire dal nostro guscio, liberarci dalle nostre aspettative ed essere amore/dono senza riserve, verso le nostre ferite, verso chi partecipa al nostro dolore, verso chi ci chiede di condividere il suo. E’ come imparare ad essere dono di fronte a tutto ciò che non è dono/amore. E’ come se un misterioso Dio Amore ci parlasse proprio attraverso la sofferenza e facesse della nostra vita un crogiuolo, altrettanto misterioso, per farci diventare amore/dono come lui in Cristo. E’ come se la vita fosse un gioco d’amore, a volte incomprensibile e assurdo, a volte tenerissimo e dolce, nel quale Dio, in infiniti modi, appare e scompare, ci dà e ci toglie, ci colma e ci svuota, attuando una strana pedagogia che ci svincola da ogni zavorra, da ogni peso inutile, da ogni attaccamento, da ogni vanità, e ci fa liberi. E mentre dolorestiamo a questo gioco, mentre ogni giorno impariamo ad amare un po’ di più, ci accorgiamo che l’amore è l’unica cosa che vale e che l’amore vince tutto, anche il dolore e la morte, quella che pone fine alla vita e quella, più impalpabile, che ogni giorno attanaglia il cuore, gli impedisce di battere e lo trasforma in pietra… E’ soltanto per amore che il Cristo Gesù si è fatto uomo e si è lasciato dilaniare dalle nostre miserie. Egli non ci salva dalla morte, ma nella morte. Non ci toglie la sofferenza, ma la condivide. Non ci fornisce risposte sul perché del dolore, ma ci mostra come ogni sofferenza può essere trasformata in una straordinaria esperienza d’amore, in una preziosa opportunità di essere dono d’amore, in una proficua occasione di crescere nella capacità di amare.

Su questo sfondo si è dipanata la virtù narrativa dell’avv. Giuseppe Frontera, curatore principale delle Serate conviviali. Con dovizia di particolari ha delineato il profilo di Nuccia, elogiando la sua vita intrisa di sofferenza. Essa però non ha avuto la capacità di fiaccare il suo indomito spirito, anzi, l’ha resa capace di trasformarla in dono, gioia e gratitudine. Quella sofferenza, che avrebbe schiacciato chiunque, e quell’immobilità impotente che avrebbe fatto urlare contro il Cielo, ha suscitato in lei la potenza della fede in Cristo Gesù. E con questa fede ha saputo ringraziare Dio Padre per averle permesso di essere unita a Gesù sul Golgota. Ai suoi amici ha lasciato delle “raccomandazioni”, ma più di tutto una testimonianza di fede incrollabile e un’adesione mirabile alle sofferenze di Cristo crocefisso, che ha reso possibile che lei accettasse il mistero del dolore e lo utilizzasse in suo favore ed in quello di chi si fosse avvicinato a lei anche solo per un fugace saluto. La sua casa era costantemente aperta all’accoglienza. A tutti regalava un sorriso, un conforto, un consiglio ed una preghiera. Affetta da paralisi nuccia-2deformante progressiva sin dalla più tenera età, patologia invalidante che le impediva ogni movimento, nella sua umile casa per oltre 60 anni dispensava amore e gioia nel presentare Dio e la sua parola di vita, grata per averla privilegiata e scelta come sua creatura atta a diffondere il suo amore e il suo sguardo misericordioso. Inchiodata all’immobilità delle sue ossa martoriate e contorte, non aveva occhi che per il creato da cui traspariva la bellezza, la potenza, l’amore di Dio Padre per l’uomo. Sincero sgorgava dal suo cuore il ringraziamento a lui per il dono dell’immobilità, «una vera scuola di abbandono, di umiltà, di pazienza e di gratitudine». Dall’ 1 novembre 2010 i suoi resti mortali riposano nella cappella del Crocifisso della chiesa del Monte a Catanzaro.

A completare il suo profilo erano poi due brevi filmati, con la testimonianza di p. Pasquale Pitari, postulatore della sua causa di beatificazione, e di don Sergio Iacopetta, che le diede l’ultima assistenza religiosa, accolti dai presenti con grande emozione.

apollonia-con-paolo-brosioTra il pubblico, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», c’era una presenza singolare, quella di suor Apollonia Kasay, nata a Kyondo, nella Repubblica democratica del Congo, il 18 dicembre 1947, ma attiva in Italia fin dagli anni sessanta del secolo scorso, fondatrice dell’associazione nazionale «Cenacolo di Nazareth – Testimoni di Gesù, Maria e Giuseppe» (1992) e della casa di preghiera e di accoglienza spirituale a Cropani Marina (2009). Questa piccola «Formichina», come l’ha denominata Pietro Funaro, presidente della 10ª circoscrizione «Lions Club», ha dato testimonianza della sua miracolosa guarigione da un male, diagnosticato a lei come inguaribile, avvenuta nel 2013. Dopo una degenza all’Ospedale «Pugliese – Ciaccio» di Catanzaro, in preda a lancinanti dolori addominali che l’avevano prostrata e portata alla fine, in attesa di essere trasportata in sala operatoria per un ultimo tentativo di salvarle la vita, ha ricevuto, durante il suo doloroso delirio, la visita di una donna che poi si è fatta riconoscere come Nuccia. Questa donna ha fatto il gesto di toccarle l’addome. In pochi istanti sono cessati i dolori che l’avevano torturata tanto. I medici che stavano per operarla, nel trovarla seduta e sorridente, non potevano che arrendersi e dichiarare miracolosa la guarigione istantanea. Un applauso scrosciante e liberatorio ha fatto vibrare il Salone.

Per attenuare la commozione, un breve stacco musicale… poi vassoi di pizze e di dolci, biscotti e bignè hanno invaso il locale. Ne serberanno un ricordo gradito quanti hanno avuto la fortuna di essere presenti alla serata, davvero con tanto cuore.

pa/tc

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Il 4 ottobre è anche la nostra festa

«Dove è pazienza e umiltà, ivi non è ira né turbamento. […] Dove è misericordia e discrezione, ivi non è superfluità né durezza» (Francesco d’Assisi, Ammonizione XXVIII 1.6: FF 177).

Lasciandoci accompagnare dalle parole di frate Francesco, rendiamo grazie all’«ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore» (Lodi di Dio altissimo 7: FF 261), per le meraviglie che in lui e tramite lui ha compiuto nella storia di ieri e sta compiendo nella storia di oggi. Buona festa, Amici!
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Diamo voce al Circolo!

Il Consiglio direttivo vi chiede di dar voce al Circolo. È un’opera parrocchiale che ha preso il via, con il recupero dello Statuto originale, il 27 ottobre 2013. Perché essa possa essere luogo propulsore della «cultura dell’incontro», della fratellanza e della solidarietà, nell’ambito della Parrocchia «Sacro Cuore», ma anche spazio della crescita umana, spirituale e sociale, ha bisogno di soci ordinari, sostenitori, volontari, uomini e donne di buona volontà, pronti a collaborare e fieri di tenerlo in vita, con ardore, passione e gioia. Le iscrizioni si possono effettuare online, sul Sito del Circolo (https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/collabora/), oppure nella sua sede, a Catanzaro Lido, al lato destro della chiesa «Sacro Cuore». Riguadagniamo il ritardo e iscriviamoci senza tentennamenti, a beneficio di tutti, vicini e lontani.

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Dagli occhi al cuore…

«La terza edizione del CineCircolo, promossa dall’équipe del Circolo Culturale San Francesco, nel suo andare incontro a ciascuno, l’altro o l’altra, si situa  — come la seconda — in questo contesto: con la proiezione dei film, scelti nella prospettiva indicata da Papa Francesco, vuole immergere i suoi spettatori nella dimensione di fratellanza, perdono, misericordia, riconciliazione. Di più, con il cinedibattito, previsto alla fine di ogni proiezione, dove ci si mette qualcosa di se stessi e dove non si è più spettatori passivi, ma attivi, si apre uno spazio per le tematiche come l’accoglienza, l’integrazione razziale e i viaggi di speranza».

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I volti della misericordia

«La terza edizione [del WikiCircolo] ha l’ambizione di mostrare, attraverso   la mediazione di sei significative figure calabresi, come  la pregiata moneta dell’umana solidarietà e misericordia, oltre a essere spesa per sollevare il peso di antiche perduranti miserie, può e deve essere investita in opere di cultura e di cura, attuali e diverse, da valorizzare e far crescere. Per favorire questo impegno è necessario od opportuno, ovviamente, un rovesciamento del medaglione d’antico regime, un ribaltamento culturale, concettuale e operativo, delle antiche opere di misericordia.

Il dar da mangiare agli affamati si ribalta nell’esigenza di sottoalimentare gli obesi; il dar da bere agli assetati si inverte nella regola di disassuefare i bevitori; il vestire gli ignudi diventa il resistere alle invadenze della moda; l’alloggiare i pellegrini si discontinua nel non respingere gli immigrati; il visitare gli ammalati si problematizza nel non perdere il dialogo con i pazienti; il visitare i carcerati si trasforma nel non aggiungere pena a punizione e il seppellire i morti si rende più compiuto nel dover rispettare la dignità di chi muore».

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