Natuzza non si smentisce

3a-serata-conviviale-iii-natuzza-volantinoNatuzza Evolo († 2009), la mistica di Paravati, non si smentisce! E’ irresistibile il suo richiamo… Come calamita continua ad attirare a sé ogni assetato di spiritualità. La 3ª Serata conviviale con aperitivo (21.10.2016), sulla misericordia nella sua vita ed opera, ideata nell’ambito della 3ª edizione del WikiCircolo dal titolo: «I volti della misericordia» e collocata nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia – la 65ª Serata di seguito, tra quelle conviviali e quelle cinematografiche –, è stata un exploit di presenze! Il pubblico attento e sempre più coinvolto pendeva dalle labbra di padre Michele Cordiano, confessore e guida spirituale di Natuzza, ospite d’onore dell’evento. Serata indimenticabile per i contenuti ed il “calore” con cui gli intervenuti hanno accolto il messaggio della Mistica capace di sciogliere i cuori più induriti ed operare guarigioni spirituali.

Un grazie di cuore allo Staff del WikiCircolo: l’avv. Peppino Frontera – curatore principale delle Serate, la dott.ssa Teresa Cona – Segretaria del Circolo, il M° Luigi Cimino – membro del Consiglio direttivo, e a Ghenadi Cimino – responsabile dell’Audio Service, e a tutti coloro che hanno reso bella ed affettuosa la Soirée. (tc)

#gallery-1 { margin: auto; } #gallery-1 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 33%; } #gallery-1 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-1 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */




Tantissime le eccellenze calabresi, e Colacino…

9ª Serata (II) - ColacinoÈ stata allegra la 9ª Serata conviviale con aperitivo, dal titolo: «Catanzaro ed oltre: personaggi che lasciarono un segno», ideata nell’ambito della 2ª edizione del WikiCircolo, collocata all’interno del Giubileo della Misericordia e aperta a tutti, la 58ª di seguito, a partire  dal 10 gennaio 2014, senza contare gli altri eventi ed iniziative. L’ha resa effervescente la partecipazione straordinaria di Enzo Colacino, attore teatrale e regista, comico e cabarettista catanzarese, invitato «ad hoc». L’evento si è svolto venerdì 27 maggio, nel Salone «S. Elisabetta di Ungheria» al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido.

PitagoraCassiodoroTommaso CampanellaLa dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, dopo aver rivolto il saluto di benvenuto ai numerosi partecipanti, sopraggiunti per la Serata, ha accennato ad alcune eccellenze calabresi che hanno lasciato un segno indelebile o una traccia decisiva nel tessuto sociale, culturale e religioso della Calabria: Pitagora († 495 a.C.), Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore († 580), Francesco di Paola († 1507), Bernardino Telesio († 1588), Tommaso Campanella († 1639), Mattia Preti († 1699). È stato doveroso segnalare anche il portale «CalabriaOnLine» con la sezione dedicata proprio a personaggi che si sono distinti nel tempo in tutto il mondo per la cultura, il loro operato e la loro tenacia (http://www.calabriaonline.com/ col/arte_cultura/personaggi/). Una pleiade di letterati, scrittori, artisti, musicisti, uomini dello spettacolo, politici, religiosi, scienziati, imprenditori, sportivi… che hanno dato o stanno dando lustro alla Calabria e ai calabresi.

Enzo ColacinoA quella pleiade, la Segretaria ha annoverato, in un batter d’occhio, il nostro Colacino. È colui che dal 1984 porta sulle scene di Calabria commedie in dialetto calabrese. Al suo attivo ha più di 600 repliche tra commedie e spettacoli di cabaret. Nel 1998 ha fondato l’associazione culturale «Quelli che il teatro» e con la omonima compagnia ha rappresentato commedie da lui scritte e dirette. I suoi lavori sono: «Ccu i sordi s’acconza tuttu», «Fama amura e malatia», «Clinica privata», «Amaru cu mora». E’ autore di due libri in dialetto catanzarese: «E cchi ni manca?» e «Parrandu parrandu», che, in chiave satirica ed umoristica, danno una particolare lettura del modo di vivere dei calabresi. Collabora periodicamente con giornali cittadini, scrivendo rubriche di satira in dialetto catanzarese. I suoi lavori sono stati rappresentati dagli studenti delle scuole della nostra città. Ha insegnato recitazione presso vari Istituti scolastici con rappresentazioni finali presso il Teatro «Masciari». Nel 2000 è stato ospite della comunità calabrese di Toronto, riscuotendo un notevole successo di simpatia e di pubblico. Ha collaborato con una rubrica dal titolo «Secundu mia» al mensile «Il Catanzaro» quando la squadra ha militato nell’ultimo campionato di serie B.

La Segretaria quindi gli dipinse, con poche pennellate, il profilo del Circolo. È bene tenerne conto e ricordarlo anche in questo momento.

logo-chi-siamoÈ un’associazione nata il 15 febbraio 2012, come «dono dei francescani alla comunità parrocchiale e civile», in occasione della chiusura del giubileo d’oro della Parrocchia «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido (4.10.2011). Nel suo percorso, arduo e difficile, ma nello stesso tempo audace e appassionato, il Circolo ha subito uno stato di ‘coma indotto’ (…). Tuttavia, con il recupero dello Statuto originale dallo Studio notarile, è “riemerso” il 27 ottobre 2013, a 27 anni dallo storico «meeting» di Assisi convocato da Papa Giovanni Paolo II, e ha avviato la sua attività il 10 gennaio 2014 con le Conversazioni sacro-profane. Non è una Onlus, per cui sopravvive con le quote associative e piccole donazioni spontanee degli amici. Non è un gruppo parrocchiale, ma l’opera parrocchiale, e come tale ha la benedizione di mons. Vincenzo Bertolone, attraverso una pergamena. «L’esistenza del Circolo Culturale – scrive l’Arcivescovo – è un’occasione da non perdere, e chi ha care le sorti della Parrocchia e della collettività civile non potrà lasciar cadere nel vuoto l’essenziale opportunità di impegno – pastorale e culturale – che questa iniziativa potrà dare». Ci auguriamo davvero che quest’opera sia sostenuta con entusiasmo da molti parrocchiani e da coloro che credono che la cultura, anche in piena recessione, sia un importante ‘media’ nella promozione della società e appannaggio di tutti. Il Circolo, nel suo «curriculum», ha curato diversi eventi rivolti a tutti, tra cui «Conversazioni sanfrancescane e sacro-profane», Laboratorio di musica (Luigi Cimino), concerti (Elvira Mirabelli e Luigi Cimino), vernissage (Salvatore Miglietta e Cesare Taverna). Si è arricchito di due nuove sezioni: il CineCircolo, cioè le Serate cinematografiche con le proiezioni dei film e con il dibattito, focalizzate «sui sentieri della misericordia», e il WikiCircolo, cioè le Serate conviviali con aperitivo dedicate a «Catanzaro ed oltre», nel segno dell’Anno straordinario della Misericordia. Sono iniziative all’insegna dell’aggregazione, dell’incontro, del dialogo, della riflessione su temi del sociale. In cantiere vi sono altri programmi che attendono di poter essere realizzati in tempi migliori, come ad esempio la Libreria itinerante e il Laboratorio di fotografia in collaborazione con il «Museo-Laboratorio Comunicazione Massimiliano Kolbe» a San Pietro in Amantea, Laboratorio di giornalismo e di pittura (i Corsi sono provvisti di programmi e preventivi). In più, il Circolo gestisce il proprio Sito Internethttps://circoloculturalesanfrancesco.org/site, e la pagina di Facebook: www.facebook.com/circoloculturale sanfrancescocatanzaro.

La Serata si è aperta con un brano musicale eseguito al sassofono tenore dal M° Luigi Cimino: «La vita è bella» di Nicola Piovani, pianista, compositore e direttore d’orchestra. Piotr Anzulewicz OFMConv ha risaltato quindi la gioia dei presenti per la presenza di Enzo Colacino. «La sua partecipazione – ha detto – è il più bel dono al Circolo Culturale San Francesco che ha nel Bambina allo specchio 1suo ideale la cultura e la cura dell’altro, l’ideale difficile e impegnativo. Il Circolo è una Cenerentola, una creatura piccola e misera, ma bella, speciale, unica sul territorio. Si distingue da tutti gli altri Circoli, nella sua denominazione e nel suo taglio specifico. I suoi soci e sostenitori, numericamente non molti, non si ‘arrendono’, per amore, con la speranza di trovare cuori aperti alla collaborazione. Con passione investono sul suo avvenire e sollecitano ad amarlo e prediligerlo perché possa essere veicolo di tematiche di attualità e di interesse esistenziale e sociale al servizio della collettività parrocchiale e cittadina, e non tanto delle finalità statutarie. Sono convinti che la cultura è sussidio indispensabile per essere pronti alle grandi sfide e attese del territorio. Così la loro Cenerentola si situa nell’epicentro di riflessione e si propone di promuovere anche un progetto marcatamente francescano, fraterno e pacifico, che illumini la nostra identità greco-romana, giudeo-cristiana, euro-atlantica». Frate Francesco d’Assisi è l’unico sponsor di questa Cenerentola che, come lui, il “Poverello”, «non ha niente di proprio – ha continuato Anzulewicz –. Il Salone, in cui si tengono le Serate e si promuovono vari eventi, lo condivide con l’Ordine Francescano Secolare e con la Gioventù Francescana. Per ogni evento, quello settimanale ed occasionale, presta il proiettore e lo schermo e affitta il service audiovisivo.

Tornando al tema della Serata, è truismo dire che ci piacciono le persone che entrano nella nostra vita in punta di piedi, la attraversano in silenzio, con i gesti e le emozioni, e lasciano un segno indelebile. Vi è un’enorme differenza tra lasciare il segno e lasciare cicatrici. Le cicatrici simboleggiano il dolore, la sofferenza, le ferite. I segni invece sono le tracce che ci fanno ricordare dei momenti d’amore, d’insegnamento, di crescita. «Mi piacciono le persone – confida Stephen Littleword, scrittore, pubblicitario, copywriter – che lasciano il segno, lì in quel piccolo posto chiamato cuore… sono quelle che mai se ne andranno perché quel posto se lo sono conquistato con le piccole attenzioni di ogni giorno».

Enzo Colacino al telefonoIl microfono è passato poi al nostro graditissimo Ospite, Enzo Colacino. Ci ha interpretato in vernacolo una divertentissima poesia: «A scola è na virgogna», il capolavoro “sociale”, scritto nel 1979 da Achille Curcio, poeta del vernacolo, dell’ironia e dei sentimenti, legato visceralmente a Montauro e catanzarese da una vita. Nelle nostre orecchie suonano ancora questi versi indicativi: «Dunca, nu jornu quasi pe gulia trasivi nte na scola e a nu scolaru addimandai: Chi prese Porta Pia?, e aspettavi a risposta do cotraru. Si misa ‘u ciangia e tuttu ‘u si dispera e, guardandu ‘a maestra menzamorta, sugghiuttijandu dissa ‘e sta manera: Vi giuru, eu on pigghiavi nuddha porta».

I versi hanno innescato un simpatico e gioioso scambio di battute con il pubblico. Ci siamo resi conto che è entrato in scena un personaggio che subito ha attratto la nostra attenzione. Ogni attimo si è fatto importante come se per tutta la giornata non avessimo aspettato altro che quell’istante. Si è creato, dunque, con lui un rapporto di fraternità e di conoscenza, al di là delle differenze “di territorio”. A lui «chapeau», applauso e ammirazione!

Il tempo incalzava e l’avv. Frontera, curatore delle Serate con aperitivo, ha potuto presentare soltanto alcuni personaggi calabresi che hanno lasciato il segno. Si è deciso di concludere questa Serata con il celebre brano «Giochi proibiti», eseguito al sax dal M° Luigi Cimino. Per tutti era allestito un ricco buffet, con pizza fumante di «Pizza Brindisi» e con specialità varie portate da alcune partecipanti.

Sarà ancora con noi l’attore-cabarettista, Enzo Colacino, divenuto socio onorario del Circolo. Chi ha perso questa splendida Serata con lui, potrà certamente rifarsi nel corso della 3ª edizione e scoprire in lui un prezioso amico e un prodigioso artista che ci aiuta ad affrontare i marosi dell’esistenza con il sorriso, lo stupore e la gratitudine, malgrado il dolore, l‘ingiustizia e l’oppressione.

Arrivederci alla 10ª Serata con cinedibattito su missionari, deboli, oppressi e dimenticati dalla storia – l’ultima della 2ª edizione del CineCircolo «sui sentieri della misericordia» (ve 3 giu 2016).

IMG_0432 IMG_0434 IMG_0397IMG_0386IMG_0425IMG_0387
WP_20160527_010IMG_4857




Tra umiliati e offesi del mondo

Lamerica - LocandinaTroppo spesso le nostre società non vogliono vedere il «calvario» degli umiliati, offesi e abbandonati, e di conseguenza – per proteggere se stesse – si costruiscono i muri interiori ed esteriori. È il «fil rouge» della 7° Serata, che si è tenuta venerdì 22 aprile, con il cinedibattito e con la proiezione del film drammatico di Gianni Amelio «Lamerica», nell’ambito della 2ª edizione del CineCircolo «sui sentieri della misericordia». Grazie al Cielo, numerosi hanno lasciato la tranquillità della loro casa e, attratti del tema di questa 53ª Serata di seguito, sono venuti  nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, il solito luogo degli incontri organizzati per tutti dal Circolo Culturale San Francesco.

MariapoliNell’introduzione alla Serata, Piotr Anzulewicz OFMConv ha voluto ricordare ai presenti due eventi di risonanza nazionale e internazionale in corso: 1. la «Mariopoli» dal titolo: «Vivere insieme la città», città più solidale e più aperta all’altro, in programma dal 22 al 25 aprile a Roma, presso il Galoppatoio di Villa Borghese, nell’ambito dell’iniziativa «Villaggio per la Terra», evento iniziato nel 1949 da Chiara Lubich († 2008), fondatrice del Movimento dei Focolari, e imperniato sulla “regola d’oro”: «Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te» (cfr. Mt 7,12), con un ricco programma di «workshop», di «performance» (il concerto del Gen Verde dedicato alle donne migranti, vittime di violenza, all’integrazione culturale e ai rifugiati ambientali in giro per il mondo, perché le loro terre non sono più in grado di nutrirli), di giochi e di sport (la corsa «Run4Unity» per la pace), di piantumazione di 13 alberi in ricordo delle 13 studentesse italiane «Erasmus» morte in un incidente stradale in Spagna, di 4 «focus» di approfondimento (la tutela della terra, la scelta della legalità, il dialogo con l’islam “che non fa paura” e la solidarietà verso vecchie e nuove povertà) e di testimonianze da parte di comuni cittadini Climafinalizzate a svelare facce nascoste della città, spesso ignorate dai media, ma dotate di una forza d’urto contagiosa; 2. la firma dell’accordo sul clima, al Palazzo di Vetro dell’ONU, da parte dei leader mondiali, voluta da Ban Ki Moon proprio nella 46ª Giornata Mondiale della Terra istituita il 22 aprile 1970 per promuovere la custodia e la sostenibilità del nostro pianeta (‘custodire’ è più che salvaguardare: nell’amore per il creato viene ricompresa la vita, la famiglia, le creature, i poveri) e sensibilizzare l’opinione pubblica a comportamenti sostenibili («Facciamo tutto il possibile per risparmiare le energie ed eliminare gli sprechi», ha tenuto a sottolineare il giovane rapper Rocco Hunt, protagonista del live alle ore 21).

MigrantiLa parola è passata, quindi, alla dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo e curatrice delle Serate cinematografiche, che ha condiviso con i presenti un nuovo appello di Papa Francesco a vincere la chiusura e l’indifferenza verso i migranti. In un video-messaggio al Centro Astalli di Roma, diffuso il 19 aprile, in concomitanza con la presentazione del Rapporto annuale sulle loro condizioni, il Papa ha ribadito con forza: «I migranti che bussano alle nostre porte sono un dono, non un problema». Di più, essi hanno volto di Dio e sono carne di Cristo. «La loro esperienza di dolore e di speranza ci ricorda che tutti siamo stranieri e pellegrini su questa Terra, accolti da Qualcuno con generosità e senza alcun merito». Ognuno di loro «può essere un ponte che unisce popoli lontani, che rende possibile l’incontro tra diverse culture e religioni, che aiuta a riscoprire la nostra comune umanità». «Troppe volte – ha constatato tristemente il Papa – non vi abbiamo accolto! Filo spinatoPerdonateci la chiusura e l’indifferenza delle nostre società che temono il cambiamento di vita e di mentalità che la vostra presenza richiedeva. Trattati come un peso, un problema, un costo, siete invece un dono. Siete la testimonianza di come il nostro Dio ‘clemente e misericordioso’ sa trasformare il male e l’ingiustizia di cui soffrite in un bene per tutti». Il Centro Astalli – ha poi affermato – è «esempio concreto e quotidiano di questa accoglienza nata dalla visione profetica del padre Pedro Arrupe». Ed ha incoraggiato i volontari a proseguire un percorso che si fa sempre più necessario, «unica via per una convivenza riconciliata»: «Siate sempre testimoni della bellezza dell’incontro. Aiutate la nostra società ad ascoltare la voce dei rifugiati. Continuate a camminare con coraggio al loro fianco, accompagnateli e fatevi anche guidare da loro: i rifugiati conoscono le vie che portano alla pace perché conoscono l’odore acre della guerra».

Secondo il Rapporto, il 2016 si è aperto in Italia con un segno in più: rispetto al 2015, gli arrivi via mare nei primi 3 mesi sono cresciuti del 55% (23 957 mila) rispetto all’anno precedente. Dal 1 gennaio all’1 aprile 2016 sono giunti sulle nostre coste quasi 24 mila migranti. I primi porti di approdo sono quelli di Augusta, Pozzallo e Lampedusa. Sbarchi sono avvenuti anche a Messina, Trapani, Reggio Calabria, Catania, Taranto e Cagliari. Nel 2016 le principali nazionalità sono state la Nigeria (3 443), seguita dai migranti provenienti da Gambia (2 363), Somalia (2 018), Guinea, Costa d’Avorio e Senegal. Attualmente sono accolte in Italia, nelle diverse strutture, 112 mila persone. Nelle strutture temporanee di accoglienza sono ospitate oltre 80 mila persone, più del doppio rispetto allo scorso anno, e nelle strutture di seconda accoglienza dei richiedenti la protezione internazionale e dei rifugiati ne sono accolte oltre 20 mila. Ad aprile la prima regione per numero di persone accolte resta sempre la Lombardia (oltre 14 mila), seguita dalla Sicilia (oltre 13 mila), Piemonte (oltre 8 mila), Veneto e Lazio. In fondo alla coda sono Molise, Basilicata e Valle d’Aosta. Il numero più alto migranti minorennidelle persone accolte nei centri di accoglienza richiedenti asilo sono in Sicilia, Puglia e Calabria. Il serio problema sono i minori non accompagnati rimasti in Italia e accolti nelle strutture (oltre 12 mila). Hanno un’età compresa tra i 16 ed i 17 anni e provengono dall’Egitto, dall’Albania, dall’Eritrea, dal Gambia, dalla Somalia, dalla Nigeria e dal Bangladesh. Purtroppo, la loro accoglienza avviene, nella stragrande maggioranza dei casi, ancora in strutture di accoglienza straordinarie al Sud e solo poco più del 10% in strutture familiari e case famiglia. Metà dei minori sono accolti in due regioni: Sicilia e Calabria.

A seguito dell’appello del Papa a estendere l’accoglienza dei rifugiati nelle parrocchie, nelle comunità religiose, nei monasteri e nei santuari, si è creato un grande movimento solidale che tuttavia fatica a trasformarsi in attivazione di accoglienze. In alcune diocesi si riscontrano difficoltà da parte delle parrocchie ad avviare esperienze di accoglienza ed integrazione sul territorio. Per tale motivo la Caritas e la Migrantes stanno seguendo le diocesi al fine di orientare e sostenere questo slancio solidale in maniera più efficace.

lamerica_enrico_lo_verso_gianni_amelio_018_jpg_teqwLa Segretaria, dopo un breve dibattito con i presenti alla Serata, innescato su quanto esposto, e prima di dare il via alla proiezione della pellicola, in poche pennellate ha presentato la scheda de «Lamerica». Il film ha il suo nucleo centrale nel viaggio che il giovane Gino compie in compagnia del vecchio Spiro, dopo averlo rintracciato. I due diventano il perno del racconto. Il vecchio è l’emblema di tutti gli umiliati e offesi del mondo, strappati alla loro terra e ai propri affetti, perseguitati da tutti e sprofondati nel pozzo di una follia dove sono sopravvissuti solo i pochi ricordi felici di un’esistenza misera. Il giovane scopre la sua vera condizione umana, vivendo sulla Lamerica6propria pelle il calvario degli umili, degli offesi e dei disperati che affidano il loro destino a una sgangherata carretta dei mari, nella speranza di trovare ‘Lamerica’ sull’altra sponda dell’Adriatico. Film epico che sa dilatare una vicenda personale in un dramma corale e che fa capire quanto sia profondo il solco tra Paesi ricchi, come il nostro, e Paesi poveri, come l’Albania. Ci avverte anche che questo solco potrebbe scomparire da un momento all’altro, riportandoci alle misere esperienze del passato, perché «il sogno degli albanesi d’oggi è identico a quello degli emigranti italiani che cent’anni fa vedevano ‘Lamerica’ come la terra promessa» (Enzo Natta).

DostojewskiNe abbiamo parlato, dopo la proiezione, a lungo, oltre le ore 22, con la speranza che riuscissimo a curarci da tante illusioni, miserie e chiusure di oggi e maggiormente aprirci alle problematiche dei migranti che stanno raggiungendo la nostra terra. Anche noi, nel nostro passato, siamo stati emigranti e anche noi abbiamo mangiato l’amaro pane dell’indifferenza, della diffidenza, del rifiuto, del razzismo. Il razzismo, appunto, che non è solo un suono molesto e un «background» ideologico ripugnante. La parola «razza» andrebbe cancellata da tutti i documenti ufficiali perché quel termine sarebbe «una mistificazione, un errore, un significato senza significato, la veste semantica di un concetto fittizio». A sostenerlo sono alcuni studiosi della Società Antropologi Italiani. «Le razze negli esseri umani – secondo il genetista Giuseppe Novelli, rettore dell’Università di Tor Vergata – non esistono. Esiste solo un’immensa variabilità genetica».

Serate come queste servono molto, affinché non si ripetano più episodi di razzismo, di rigetto e di odio verso chi fugge da territori di guerra e cerca salvezza e pace, un futuro migliore o soltanto un abbraccio fraterno. Abbracciare una persona significa proteggerla, darle riparo e affetto, averne cura, amarla. Meritava di essere visto quel film amaro e commovente, sull’umiliazione e sull’offesa della nostra specie, splendida e sciagurata, ieri e oggi.

(pa-tc)

Umiliati IMG_0222 IMG_0224




Attenzione al dialetto e al sangue versato…

paolo-beneforti-fuoco«È oltremodo importante anche essere a conoscenza del proprio dialetto per mantenere costumi, abitudini e tradizioni che ci sono care e ci rappresentano»: è stato il leitmotiv della 7ª Serata conviviale con aperitivo – la 54ª di seguito – dal titolo: «Catanzaro: dialetto catanzarese – patrimonio culturale da tenere vivo?», organizzata dal Circolo e aperta a tutti, nell’ambito della 2ª edizione del WikiCircolo e nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia, svoltasi il 29 aprile presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido.

Fontana di TreviNel corso della Serata ci fu un momento di silenzio, alle ore 20, quando la magnifica Fontana di Trevi a Roma si è imporporata, come mai era accaduto prima: è stata investita di fasci d’intensa luce rossa – a simboleggiare il sangue versato da tanti bambini, donne e uomini, il cui diritto di vivere liberamente e gioiosamente la fede nella terra natia viene barbaramente violato da portatori di ideologie di morte, spesso anche a sfondo religioso – e sui marmi del famoso monumento sono state proiettate immagini provenienti dal mondo della persecuzione; un evento inedito – promosso dalla sezione italiana della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, creata nel 1947 fra le rovine e le devastazioni della 2ª guerra mondiale dal sacerdote olandese Werenfried van Straaten († 2003) – per richiamare l’attenzione pubblica sulla violazione del diritto alla libertà religiosa, soprattutto a danno dei cristiani, «per innalzare al Signore una preghiera a loro favore e a favore di tutti coloro che sono oppressi, nell’auspicio che un’accresciuta sensibilità su questo tema porti, in tanti, frutti di impegno e attivo coinvolgimento» (card. Angelo Bagnasco), onde evitare il rischio dell’indifferenza e la conseguente prosecuzione di un’intollerabile agonia.

Sostando in silenzio, abbiamo voluto fare nostra anche l’esortazione che s. Paolo ha indirizzato proprio ai Romani: «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene» (Rm 12,21). Tanti fratelli perseguitati e dimenticati sono stati rappresentati in Piazza Trevi anche dalle nostre tre socie di Catanzaro Lido: Elisabetta, Carolina e Margherita Guerrisi!

(pa)

IMG_3900IMG_4792IMG_4781IMG_4786IMG_0281




In bilico tra paura e speranza

timbuktu_poster_qVenerdì 18 marzo si è tenuta la 5ª Serata cinematografica,  presso il Salone «S. Elisabetta di Ungheria», al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido.  In programmazione un film ad alta intensità e attualità: «Timbuktu» (Le chagrin des oiseaux), con il tema strappacuore: fondamentalismo religioso e jihadismo islamista. Un gioiello, capace di geniali rovesciamenti prospettici, da vedere assolutamente. Lo avremmo guardato con fiato sospeso, in bilico tra speranza e disperazione, se non ci fosse stato un fatto imprevedibile: la pennetta Usb, fornita dalla Cineteca, su cui era stato riversato il film, non ha funzionato. In sostituzione, per rimanere in tema, all’istante si è deciso di proiettare la pellicola di Roberto Benigni: «La vita è bella». Il film di Abderrahmane Sissako, uno dei pochi artisti africani conosciuti ed apprezzati anche in Occidente, sarà ripresentato in data da stabilirsi. La sua trama, comunque, è stata raccontata dalla dott.ssa Teresa Cona, curatrice principale della 2ª edizione del CineCircolo «sui sentieri della misericordia».

Timbuktu 3Era il 2012 quando le milizie jihadiste integraliste provenienti da altri luoghi, a partire dalla Libia, invasero Timbuktu, città del nord del Mali, considerata patrimonio dell’umanità e una delle sette meraviglie del mondo con i suoi inestimabili tesori – compresi i manoscritti di Avicenna († 1037), medico, filosofo, matematico e fisico persiano, una delle figure più note nel mondo islamico – per farne il loro quartier generale. La loro distorta ed integralista visione della vita e della religione portò non solo devastazioni e terrore, ma anche “distruzioni” atte a colpire il patrimonio delle conoscenze, principale nemico dell’ortodossia, e cominciare proprio da lì, da questo luogo simbolo, a tracciare le linee guida di un percorso, in una «escalation» strisciante, che adesso avvertiamo insidiosa anche sulla nostra pelle con molta preoccupazione, ma con poco coraggio oppositivo. Uno sgretolamento della civiltà che non sappiamo ancora a quale deriva ci condurrà, ma certamente più tragica di ciò che è già accaduto dopo i fatti dell’11 settembre del 2001. Questa volta in nessuna parte del mondo niente potrà essere come prima, e non lo è più nemmeno adesso, come testimoniano i luttuosi fatti di ogni giorno.

Abderrahmane Sissako Sissako, con rara ed efficace precisione, riesce dunque a fissare il suo sguardo su una zona “simbolo” che suo malgrado è stata fra le prime a dover fare i conti con la furia dei jihadisti, quando ormai al-Qaeda sembrava essere (quasi) sconfitta e si sottovalutavano i “piccoli” conflitti, a torto ritenuti locali, compresa la tragedia della Siria che non ci interessava proprio, e a darci una lettura fatta dall’interno. Infatti, il suo non è un film anti-islamico, ed è bene chiarirlo subito (e il discorso che l’imam della moschea locale fa al neofita jihadista, ne costituisce la prova più evidente, soprattutto nel passaggio in cui afferma che anche lui ha la «jihad» nel cuore, intesa però come ricerca interiore, non come strumento di dolore e sofferenza altrui), ma è proprio per questo ancora più importante soprattutto per noi che abbiamo solo una conoscenza “di riporto” delle cose, e non sempre del tutto attendibile.

MaliVisivamente bellissimo ed appassionato Timbuktu è un grido che colpisce al cuore: il drammatico ritratto del paese dell’infanzia del regista – il Mali, appunto, Paese che non fa notizia e non produce mobilitazioni internazionali – le cui ricche tradizioni umane sono state così pesantemente calpestate da un fanatismo che arriva da lontano. «Sono nato in Mauritania, ma mi sono ben presto trasferito in Mali con la mia famiglia – è lo stesso Sissako a dirlo – e mi preoccupa moltissimo ciò che sta accadendo in quella terra e che si sta allargando a macchia d’olio, perché sono un cittadino del mondo: che sia cresciuto lì è per me un fatto davvero secondario. Trovo, infatti, spaventoso e inaccettabile, a prescindere da quella circostanza personale, che un gruppo di persone, sempre più organizzato e vasto, in costante espansione, si sia posto l’obiettivo di trasformare con tanta efferatezza la società islamica, che per secoli è stata tollerante e gentile, in qualcosa di così intollerante e brutale».

Sissako, con il suo stile lento e piano, fatto di silenzi e di sguardi più che di parole, ci racconta quindi – e universalizza – ciò che è accaduto e sta accadendo in un angolo insanguinato dell’Africa, e ci invita a tenere bene a mente che il male può annidarsi ovunque, anche nei luoghi più tranquilli e “pacifici” della terra: si palesa o arriva all’improvviso, cambiando inesorabilmente il corso delle cose… «Nessuno è al sicuro, insomma, ed è molto meglio prevenire anziché provare a chiudere la stalla quando ormai i buoi sono scappati» (Spopola).

Boko HaramjihadistiUn breve dibattito con i partecipanti ha surriscaldato l’atmosfera. La data della proiezione del Timbuktu, il 18 marzo, è quanto mai significativa. Proprio due giorni fa – ha ricordato il Presidente del Circolo – è stata compiuta un’ennesima orribile strage, all’interno di una moschea alle porte di Maiduguri, capitale dello Stato del Borno: almeno 25 le vittime. La matrice sarebbe quella dei jihadisti di Boko Haram (il nome deriva dalla parola «hausa boko» che letteralmente significa «l’istruzione occidentale è sacrilega» o «vietata»), un’organizzazione terroristica jihadista sunnita, diffusa nel nord della Nigeria e nota anche come «Gruppo della Gente della Sunna» per la propaganda religiosa e il «jihad» (il termine arabo che nella dottrina islamica indica tanto lo sforzo di miglioramento del credente, quanto la guerra condotta «per la causa di Dio» contro gli infedeli, per l’espansione dell’islam). Quel gruppo integralista vuole eliminare i cristiani dal nordest a maggioranza islamica e imporre una pratica religiosa più rigorosa, secondo la legge coranica. È per questo attacca anche le moschee e i fedeli islamici. Il governo nigeriano combatte questo estremismo, ma sembra lontano dal riuscire Mali - famigliaa sconfiggerlo, perché il gruppo è molto radicato nel territorio. La Nigeria è uno dei Paesi più ricchi del mondo, nel senso che è il primo produttore africano di petrolio, ma a causa della corruzione è anche uno dei Paesi più poveri del mondo, con tuttora più del 60% della popolazione che vive sotto la soglia di povertà. È la povertà che favorisce il reclutamento di terroristi, magari non convinti dal punto di vista religioso, trattandosi di Boko Haram, ma convinti dal fatto di ricevere una paga, un salario, un compenso. E poi c’è il fatto che sparisce anche quel denaro che viene stanziato per acquistare armi e formare l’esercito per combattere i jihadisti appartenenti alla galassia del terrorismo internazionale. Di conseguenza i contingenti militari scappano, invece di difendere le comunità e attaccare o perlomeno di arginare Boko Haram, sostenendo, per l’appunto, di non essere in grado di farlo, in quanto meno equipaggiati. Così non passa settimana senza un attentato di proporzioni minori per gravità e vittime. Boko Haram impiega donne e addirittura bambine, approfittando del fatto che con il velo integrale è più facile passare inosservati e soprattutto nascondere esplosivo.

Timbuktu 4

Tornando al film Timbuktu, il regista ha scelto di non essere il narratore di un tragico fatto di cronaca, ma si è posto un obiettivo molto più ambizioso, quello di darci un quadro più ampio e documentato della situazione, organizzando un racconto che invita alla riflessione. Grazie alla struttura del suo film che precede per contrapposizioni, ci fa vedere l’abissale distanza tra due mondi, fisicamente vicini, ma al tempo stesso anni luce lontani l’uno dall’altro: da una parte un fiabesco paesaggio immerso fra le maestose dune del deserto, che incornicia la vita di una famiglia, quella di Kidane con la moglie Satina e la figlioletta, che conosce l’armonia e la fedeltà nelle relazioni parentali e con la divinità, e dall’altro il villaggio sottoposto alla dura legge della sharīʿa imposta da uomini che in una babele di lingue (tuareg, arabo e francese) atte ad indicarne le differenti provenienze, e senza altra radice comune che non sia quella dell’integralismo, impongono norme vessatorie, con frustate, incarcerazione o addirittura con qualcosa di più terribile, proibendo di cantare, danzare, fumare, giocare al calcio o affacciarsi alla finestra, infierendo soprattutto sulle donne costrette ad indossare velo, guanti e calzettoni.

Timbuktu-cover-cd_origIl tutto viene trasfigurato da Sissako in quel preoccupante grido di allarme, lanciato a un Occidente spesso distratto e incline a pensare che in fondo l’integralismo sia una rivolta contro i secoli di colonialismo subiti, e che nasca di conseguenza dall’interno delle varie realtà nazionali. Il regista riesce a smontare questa concezione ponendoci di fronte a una verità ancora più brutale: si tratta di un’oppressione che ha alle spalle un ben più pericoloso e ambizioso progetto studiato a tavolino, frutto di una follia ideologica assetata di sangue infedele che prende a pretesto una supposta fede per sottomettere intere popolazioni e provare – come è già accaduto in passato – a colonizzare il mondo intero, una forma cancerogena che si sviluppa e dilaga come una metastasi ormai difficile da contenere e contrastare per il ritardo con cui ne abbiamo preso coscienza. Se non ci sarà un cambiamento di rotta, forse «non resta molto altro da fare, se non quello di provare a fuggire a gambe levate correndo a più non posso, come fa la gazzella del film, sperando di non stramazzare esausti senza essere riusciti a trovare un rifugio sicuro per riprendere almeno un po’ di fiato, perché è proprio quello che vogliono»: “sfiancarci”.

IMG_1818Nel corso della Serata, a sorpresa, il Circolo ha voluto, in concomitanza della festa di s. Giuseppe, festeggiare l’avv. Giuseppe Frontera, consigliere e curatore principale della 2ª edizione delle Serate conviviali focalizzate su «Catanzaro ed oltre: mille volti» e tese a rilanciare «quegli “input” che sono necessari alla rinascita della cultura di accoglienza e solidarietà, nel segno dell’Anno IMG_4020della Misericordia». A nome della nostra associazione, la Segretaria gli ha fatto dono del volume di Franco Riga Catanzaro Marina – storia di un borgo antico (Editore Istante, 2014), che racconta con 480 illustrazioni fotografiche un territorio poco rappresentato e di grande potenzialità, e di una pergamena sulla quale i presenti hanno apposto la propria firma. Si è stappato lo spumante e si è brindato tra la gioia dei partecipanti e la commozione del Festeggiato. Non sono mancati dolci e torte salate portate dalla sig.ra Daniela.

Si è quindi ripreso la proiezione del film La vita è bella, ma solo per breve tempo. È stata interrotta, anch’essa a sorpresa, per l’arrivo del gruppo parrocchiale appartenente al «Rinnovamento nello Spirito Santo», con un veloce saluto, quanto gradito, a tutto il Circolo. Sono momenti come questi che ripagano tanti sacrifici che soggiacciono ad ogni evento culturale proposto dal Circolo. Il riconoscimento del lavoro, svolto con passione ed entusiasmo, pur tra mille difficoltà, ostacoli e imprevisti, affinché vengano dibattute e affrontate le problematiche più scottanti, rinfranca gli animi e permette di proseguire nell’arduo cammino che attende chiunque pretenda di «far cultura» nella propria comunità parrocchiale e civile, in modo volontaristico e del tutto gratuito, con l’unica gratificazione di saper di avere contribuito a portare la cultura dello stare insieme e del progettare insieme il presente e il futuro.

L’appuntamento è a venerdì 1 aprile, alle ore 18.45, dopo la pausa per le festività pasquali. Una splendida opportunità di riflettere sulle tradizioni pasquali catanzaresi degne da custodire, coltivare, reinterpretare e far scoprire alle giovani generazioni.

(pa-tc)

IMG_1829IMG_1836IMG_1840 IMG_1844IMG_1802 IMG_1803




Una città accogliente?

4ª Serata (II)Venerdì 11 marzo, presso il Salone «S. Elisabetta di Ungheria», situato al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, si è svolta la 4ª Serata conviviale con aperitivo dal titolo: «Catanzaro: città dalle cinque porte – ‘passione’ dell’accoglienza?», aperta a tutti, promossa dal Circolo Culturale San Francesco e patrocinata dal Parroco, nell’ambito della 2ª edizione del WikiCircolo focalizzata su «Catanzaro ed oltre», nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia. Relatore della Serata è stato l’avv. Peppino Frontera che ne è anche il curatore, insieme con lo Staff.

porta-di-lampedusaporta_santain san pietro (particolare)Malgrado il clima atmosferico avverso, si è registrata una buona affluenza all’evento, complice l’argomento trattato: notizie inedite sulla città di Catanzaro che ne attirano gli estimatori. La dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, ha introdotta la Serata con brevi cenni sul significato della «porta». «Nelle diverse culture – ha detto – la porta rappresenta la separazione o la comunicazione tra i due ambiti»: l’esterno e l’interno, il noto e l’ignoto, il profano e il sacro. È soglia, confine, limite, luogo di passaggio, di separazione, di esclusione o di accoglienza. È anche un invito a passare dal mondo presente a quello futuro, divino, eterno. Tutta la storia della salvezza è collocata tra due porte: la porta del Paradiso, da cui Adamo ed Eva ne furono scacciati, dopo il peccato originale, e la porta della Gerusalemme celeste, attraverso la quale si entrerà nella pienezza di vita. Comunque, tutte le porte, di cui parla la Bibbia, svaniscono davanti alla Porta per eccellenza: Gesù Cristo (cfr. Gv 10,9). Egli, tra le tante porte da tenere aperte, è la porta più promettente, perché conduce all’abbraccio dell’amore misericordioso del Padre. Molti sono dunque i significati attribuiti alla porta: culturali, biblico-teologici, liturgici, architettonici.

IMG_0021 (2)Di porte architettoniche catanzaresi ha parlato poi, con viva partecipazione, l’avv. Frontera. Catanzaro fu costruita come una città-fortezza, con torri, bastioni e porte civiche, racchiusa in una cinta muraria di 7 km. Era in grado di resistere anche a lunghi assedi. Le porte di accesso erano cinque o addirittura sei. La porta principale, detta ‘granara’ o ‘marinara’, garantiva l’accesso dalla costa ed era utilizzata per il commercio del frumento. La porta di S. Giovanni, chiamata ‘castellana’ o episcopale e posizionata nell’attuale Piazza Matteotti, aveva tre entrate provviste di catene, poiché c’era il dazio. La porta di S. Agostino, detta ‘pratica’, consentiva l’accesso da Occidente al rione Paradiso (oggi quartiere Case Arse). La porta ‘strato’ (dal greco: «occulto») o ‘tubulo’, situata nell’omonimo quartiere, era invece una porta civica. Per la porta del ‘gallinaio’ e la porta ‘silana’ passava il bestiame. Le porte che sono sopravvissute parzialmente ai secoli e all’incuria sono quella di ‘strato’ e quella di S. Agostino.

Il Relatore ha messo in evidenza come la città da sempre è stata ospitale. Ad esempio, ha dato la possibilità a Israeliti di integrarsi in modo da poter aver riconosciuti privilegi e diritti come anche doveri, equiparandoli ai cittadini catanzaresi. Lo stesso trattamento ha riservato agli amalfitani ed ai siciliani. Oggi la memoria deve essere capace di fare i conti con l’oblio.

RifugiatiSerata davvero interessante, quella di venerdì! Al termine si è aperto uno scambio di opinioni tra il Relatore e i presenti. Molte sono state le domande e le integrazioni. Le nostre città sono spazi complessi e spesso contradditori: includono e nello stesso tempo escludono. Alcune voci ponevano dunque il problema di come sviluppare la cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità, problema che ha profili culturali, organizzativi e professionali. La proposta che è stata rilanciata è quella di rendere evidenti i contenuti del principio di prossimità e di incontro, e di trasferirli all’interno di un atto formale che ogni città dovrebbe adattare al proprio profilo. Essa potrebbe chiamarsi «Carta dell’Accoglienza». La città è sempre accogliente con gli extracomunitari, perché non si lascia possedere da una sola comunità.

Porta di LampedusaUna città accogliente, a misura di ciascuno, è ancora un sogno. Bisogna andare più in là, senza rimanere sulla soglia, e costruirla in modo che tenga conto dei più deboli, che non respinga i disabili, che accolga coloro che sono nell’angolo grigio della periferia, che non escluda chi non può vedere o chi non può ascoltare, che curi la “cultura dell’integrazione”… Sono ormai diverse le pubblicazioni che recano il titolo «città accogliente». A noi piace citare il volume di C. M. Martini ed altri, Dalla città accogliente alla città aperta (Troina 2005).

L’«aperitivo» – con la pizza offerta dai coniugi Lista, la torta portata dalla sig.ra Rosa e gli stuzzichini preparati dalla sig.ra Daniela  – ha concluso la Serata in festosa armonia.

L’appuntamento è al prossimo venerdì alle 18.45, con il CineCircolo «sui sentieri della misericordia». Il film in scaletta è «Timbuktu» del regista mauritano Abderrahmane Sissako, a cui seguirà il dibattito sull’integralismo religioso e il dramma del jihadismo. (tc-pa)

IMG_4626IMG_4616IMG_1760IMG_1761IMG_1759IMG_1766IMG_1767IMG_4620IMG_1774IMG_4604IMG_4600




È partita anche la 2ª edizione del CineCircolo

Venerdì 29 gennaio il Circolo ha lanciato la 2ª edizione del CineCircolo, un’iniziativa originale e interessante, «sui sentieri della misericordia», focalizzata sulla triade: accoglienza–integrazione–viaggi della speranza, con il cinedibattito a conclusione.

Calabria 1In una cultura, che sempre più si configura come cultura della spettacolarità generalizzata, il CineCircolo, nella sua 1ª edizione, con il ciclo «Calabria mon amour», ha presentato pellicole su temi-storie ambientate sul territorio calabrese, per rendere conoscibile un patrimonio cinematografico legato direttamente ai paesi, alle città e ai luoghi che, ospitando i set, le troupe e i cast, sono diventati famosi, o ai personaggi del cinema, di nascita o di famiglia calabrese, che si sono fatti conoscere in tutto il mondo. Così gli spettatori hanno avuto l’occasione di «comprendere meglio – leggiamo sul pieghevole – la nostra storia, la nostra cultura e le nostre tradizioni, apprezzarne la bontà e comunicare la bellezza, attraverso il coinvolgimento personale, la prossimità e il dialogo, sulle strade digitali del nostro mondo contemporaneo, affollate di umanità, spesso ferita: uomini e donne che cercano una salvezza o una speranza». Durante il cinedibattito, che seguiva ogni proiezione del film, potevano reimparare ad ascoltare, comunicare e fruttificare, nella prossimità e in modo inclusivo, rispettoso e costruttivo, favorendo uno sguardo d’insieme. È stato un «omaggio alla terra di Calabria, spesse volte dimenticata e mai sufficientemente apprezzata per le infinite qualità paesaggistiche, folcloristiche, faunistiche, culinarie, ed ai suoi abitanti».

Volantino - DoichlandaLa proiezione del film-documentario musicale «Doichlanda» di Giuseppe Gagliardi (per la recensione si veda ad esempio il link: http://www.mescalina.it/musica/recensioni/il-parto-delle-nuvole-pesanti-doichlanda-dvd) ha segnato il lancio della 2ª edizione del CineCircolo. Tutti i film sono stati selezionati, con la preziosa consulenza di Eugenio Attanasio, regista e presidente della Cineteca della Calabria, nella prospettiva indicata da Papa Francesco nella Bolla di Indizione dell’Anno giubilare, dal titolo «Misericordiae vultus» (11 aprile 2015), per immergere gli spettatori nella dimensione di misericordia e di compassione, di perdono e di riconciliazione. Di più, con il cinedibattito, previsto anche questa volta alla fine della proiezione, dove ci si mette qualcosa di se stessi e dove non si è più spettatori passivi, ma attivi, viene offerto uno spazio per le tematiche come l’accoglienza, l’integrazione razziale e i viaggi della speranza. «Tutti – si legge sul dépliant – abbiamo bisogno di metterci in discussione, senza avere mai paura dell’inciampo, e di farci raccontare cosa sta succedendo. È importante nell’Anno della Misericordia andare oltre il senso di colpa e continuare a cercare delle vie d’uscita, suggerite dalla fede, dal coraggio e dalla creatività dell’uomo che da sempre ambisce alla felicità. È un momento straordinario per ritrovare i nostri fratelli più fragili e riconoscerli come coloro che hanno bisogno di noi, che ci tendono le mani e che noi siamo nelle condizioni di poter soccorrerli e accoglierli».

Il mondo crea lacerazioni ed è solcato da scie d’intolleranza, divisioni, violenze e guerre. Il cinema invece, questa moderna e fondamentale espressione dell’arte, unisce popoli, culture e religioni. Per questo il CineCircolo lo propone come luogo del dialogo e dell’incontro, a cui attingere intimamente e intensamente. Quando poi esso s’apre alla dimensione religiosa, toccando temi fortemente umani che hanno in sé una carica trascendente, riesce a travalicare le diverse espressioni per giungere al cuore e alla mente dello spettatore.

IMG_1451Il curatore dell’attuale edizione, la dott.ssa Teresa Cona – segretaria del Circolo, in collaborazione con l’avv. Giuseppe Frontera e il M° Luigi Cimino – membri del Consiglio direttivo, accogliendo queste indicazioni, cercherà di invitare ospiti d’eccezione per condividere la loro conoscenza ed esperienza relative alle tre tematiche sopraindicate. «Abbeverandosi alla fonte della fratellanza, e prendendone ispirazione, ci aiuterà a guarire le memorie dolorose, a costruire l’armonia, a far fiorire incontri umani fecondi. Al cuore della comunicazione vi è soprattutto una profonda dimensione umana – comunicazione che non è solo una tecnologia attuale o aggiornata, ma una profonda relazione interpersonale».

DonnaLa prima pellicola «Doichlanda» ha offerto l’opportunità di soffermarsi sull’emigrazione calabrese e sui flussi migratori tra l’Italia ed altri paesi, soprattutto europei. La serata era piuttosto fredda e solo in pochi hanno avuto il coraggio di venire alla proiezione. Ci dispiace di non disporre di una vera e propria sala cinematografica, riscaldata e attrezzata di poltrone. L’attuale è “povera”, come fu povera s. Elisabetta d’Ungheria a cui essa è dedicata, e condivisa con l’Ordine Francescano Secolare (OFS) e con la Gioventù Francescana (Gi.Fra.). Nell’ottobre scorso, grazie al parroco, p. Ilario Scali, si è arricchita di un palco per l’auspicata biblioteca francescana (al riguardo si legga: https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/biblioteca-sognata-insieme/) e di tende per le finestre localizzate in alto e al di fuori della manovrabilità, che finora si doveva adombrare con i supporti in cartone, e nel gennaio di quest’anno, grazie al Circolo, di due lampadari e di una plafoniera (ci servono altre tre o quattro da applicare alle pareti laterali). Per ogni evento affittiamo il service audiovisivo (grazie, Ghenadi, Luigi e Gabriele, per la vostra fatica nel portare, montare, gestire, smontare e portare via), il proiettore e lo schermo. Siamo poveri, e non ce ne vergogniamo, anzi, ne siamo francescanamente fieri. Il nostro budget è quasi sempre in rosso, per cui siamo immensamente grati per ogni piccolo gesto di sostegno. Tra i nostri sogni costanti ci sono anche due essenziali strumenti: un computer e una stampante per la Segreteria.

Siamo lieti di invitare tutti, vicini e lontani, a questa edizione. Per parteciparvi non bisogna acquistare il biglietto, perché l’ingresso è libero e gratuito. A conclusione c’è qualche delizia per il palato. Anch’esso vuole la sua parte. A venerdì prossimo.

Piotr Anzulewicz OFMConv

 




”A Marina”

A Marina - VolantinoVenerdì 15 gennaio 2016, nel Salone S. Elisabetta d’Ungheria, presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, si è tenuta la 10ª Serata conviviale con aperitivo dal tema «”A Marina”: Lido di Catanzaro», l’ultima Serata della 1ª prima edizione del WikiCircolo, cioè della sezione del Circolo Culturale San Francesco che mira a condividere in modo “veloce” i valori alti, umanistici e francescani, grazie alla collaborazione dei suoi associati, sostenitori ed amici. Un’iniziativa dedicata ai mille volti di Catanzaro, ai suoi bisogni e alle sue potenzialità, promossa dal Circolo all’insegna dell’aggregazione, dell’incontro, del dialogo, della riflessione su temi del sociale e dell’attualità, patrocinata dal parroco, p. Ilario Scali, e indirizzata a tutti.

IMG_1571La Serata è stata aperta dall’intervento di Piotr Anzulewicz OFMConv, presidente del Circolo, il quale ha condiviso l’ultima tremenda «news»: l’attacco terroristico di queste ore ad una base dell’Unione Africana nel sudovest della Somalia, al confine con il Kenya. Ci sarebbero almeno 60 militari morti. E’ stato un attacco in grande stile, programmato in tutti i suoi particolari: decine di terroristi somali aderenti al famigerato gruppo islamico al Shabaab hanno preso d’assalto la base che ospita «peacekeeper» ed è gestita dall’esercito keniano. I terroristi vi hanno fatto irruzione con un’autobomba per poi iniziare a sparare all’impazzata proprio per causare il più alto numero di vittime possibile. Il gruppo, alla sua nascita legato ad al Qaeda, dal 2011 ha aderito al califfato di al Baghdadi e, dopo essere stato cacciato da Mogadiscio, opera con una serie di sanguinosi raid programmati e periodici. Allucinante la situazione nella base militare: secondo osservatori, corpi senza vita ovunque, edifici e automezzi in fiamme. I militanti di al-Shabaab hanno realmente espugnato questa base: hanno saccheggiato e portato via armi e munizioni, veicoli militari… E’ una grave sconfitta! Non c’è modo di sconfiggere il terrorismo con le armi: i terroristi hanno grande capacità di mimetizzarsi e finché avranno la possibilità di armarsi – attraverso il sostegno logistico e finanziario di altri Paesi – riusciranno sempre ad organizzare le stragi.

IMG_1577IMG_4318Ha preso poi la parola la dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, illustrando i due nuovi dépliants, appena ritirati dalla Tipografia «Grafiche Simone», con i programmi della 2ª edizione del WikiCircolo, cioè delle Serate conviviali con aperitivo dedicate a «Catanzaro ed oltre» nel segno dell’Anno straordinario della Misericordia, e della 2ª edizione del CineCircolo, cioè delle Proiezioni dei film con il cinedibattito focalizzate «sui sentieri della misericordia». Gli appuntamenti da non perdere, all’insegna della misericordia, «cuore pulsante del Vangelo»!

Si è entrati, quindi, nel vivo della Serata. L’avv. Giuseppe Frontera, appassionato conoscitore e innamorato cultore delle cose antiche di Catanzaro e delle zone limitrofe, nella sua relazione ha brillantemente illustrato, con dovizie di particolari, la storia di questo centro cittadino situato sulla splendida costa ionica. Sorprendendo gli stessi “marinoti”, presenti alla Serata, ha spiegato come le origini di questo quartiere marinaro siano molte più antiche di quanto si possa credere: mai avrebbero immaginato che esso fosse sorto nel periodo pre-greco, sulle rovine della mitica Crotala, in quanto attraversata dal Crotolo, l’attuale torrente Corace (un tempo navigabile!) – cittadina che tutti gli storici antichi (Polibio, Plinio, Cassiodoro ed Ecateo) hanno ricordato nei loro discorsi. In seguito, con la colonizzazione greca, fu inglobata nell’area dell’antica Scolacium.

IMG_1586ll tema della Serata, vasto come «mare magnum», ha suscitato interesse, attenzione e curiosità dell’uditorio. Più persone hanno condiviso le proprie conoscenze ed esposto le proprie vedute. Il sig. Francesco Longo, assessore regionale ai Lavori Pubblici, ha esposto brevemente il programma dei lavori strutturali che la Giunta comunale si prefigge di attuare nell’immediatezza per rendere più vivibile il quartiere marinaro.

La Serata si è conclusa con il consueto «aperitivo»: la pizza, offerta dal Circolo, e la crostata al limone, preparata dalla sig.ra Daniela Lotito, socia.

Si chiude una stagione e se ne apre un’altra…

Venerdì 22 gennaio, alle ore 18.45, riparte la 2ª edizione del WikiCircolo dedicata a «Catanzaro ed oltre», con la conversazione sul tema «Catanzaro: città per servire e far servire i poveri?» (Relatrice: Maria Concetta Infuso, responsabile del gruppo Emmaus di Catanzaro), e venerdì 29 gennaio, alla stessa ora e nello stesso Salone, la 2ª edizione del CineCircolo «sui sentieri della misericordia» con la proiezione del film-documentario «Doichlanda» e il cinedibattito sull’emigrazione italiana.

Gli appuntamenti irrinunciabili: l’imperativo è esserci!

(pa/tc)

IMG_4338IMG_4330IMG_4333IMG_4325




È il tempo del grande perdono

Il 13 dicembre, con l’apertura della Porta Santa [o Porta della Misericordia] nella cattedrale di Catanzaro da parte dell’arcivescovo Vincenzo Bertolone, siamo entrati anche noi, soci e amici del Circolo Culturale San Francesco, nel clima che appartiene a tutta la Chiesa: Giubileo Straordinario della Misericordia.

Porta - dalla morte alla vita«La gioia di attraversare la Porta della Misericordia – ha affermato Papa Francesco lo stesso giorno, alla Messa per l’apertura della Porta Santa della basilica di S. Giovanni in Laterano a Roma, la terza aperta dal Papa dopo quella di Bangui, capitale martoriata della Repubblica Centrafricana, il 29 novembre, e quella di S. Pietro, l’8 dicembre – si accompagna all’impegno di accogliere e testimoniare un amore che va oltre la giustizia, un amore che non conosce confini. E’ di quest’amore infinito che siamo responsabili, nonostante le nostre contraddizioni», soprattutto dove regnano violenza, sopruso, odio e ingiustizia. In un mondo in guerra, segnato dalla povertà e dalle migrazioni di massa, l’amore «premunisce contro la tentazione della vendetta e la spirale delle rappresaglie senza fine». La sua potenza «non arretra davanti a nulla». È più forte di tutto, anche di fronte alle forze del male. «L’ultima parola sarà sempre d’amore». È fondamentale tuttavia non rinfacciarsi l’un l’altro i torti e le ingiustizie. Senza la misericordia e il perdono non si potrà nemmeno parlare di giustizia.

Porta (Messico)«Davanti alla Porta Santa, che siamo chiamati a varcare, ci viene chiesto – ha proseguito il Papa – di essere strumenti di misericordia, consapevoli che saremo giudicati su questo. Chi è stato battezzato sa di avere un impegno più grande», perché «la fede in Cristo provoca ad un cammino che dura per tutta la vita: quello di essere misericordiosi come il Padre». Il «semplice segno», dell’apertura della Porta Santa in tutte le cattedrali del mondo, «è un invito alla gioia»: «È il Giubileo della Misericordia. È il tempo del grande perdono. E’ il momento per riscoprire la presenza di Dio e la sua tenerezza di Padre. Dio non ama le rigidità, lui è Padre, è tenero. Tutto fa con tenerezza di Padre»: ricrea, trasforma e riforma la vita.

L’Anno giubilare è l’opportunità per aiutare anzitutto noi stessi a recuperare uno sguardo diverso sull’altro: più libero, più amorevole e più misericordioso. Vogliamo vedere noi stessi come persone bisognose di misericordia, sia da parte di Dio sia da parte degli altri, e, nello stesso tempo, vogliamo vedere l’altro a cui deve essere usata misericordia. E’ l’unica cosa positiva che possiamo fare nelle situazioni che sembrano laceranti, conflittuali, incancrenite o irreversibili. C’è bisogno di misericordia dall’uomo all’uomo, dal fratello al fratello, dalla sorella alla sorella. C’è bisogno di entrare in un’ottica di sincera ricerca della riconciliazione.

Sfollati di MalakalA noi viene chiesto un impegno più radicale, un impegno che vorremmo esprimere in un patto di prossimità e di collaborazione: prossimità per farci vicini anche a coloro che non ci vogliono bene e condividere con loro i progetti e la vita nella pace; collaborazione per servire quelle che sono le periferie e le esigenze degli uomini e formare nuove generazioni al vivere sociale fondato sul rispetto e sul dialogo. Il nostro convivere nella società plurale è occasione di bene per ciascuno di noi, affinché la logica dell’esclusione e dello scarto lasci lo spazio alla logica del dono e alla cultura dell’incontro.


Schede della settimana (14-20 dicembre 2015)


◊ Lunedì 14 dicembre

Policoro# In Vaticano, nell’Aula Paolo VI, udienza di Papa Francesco ai gruppi del «Progetto Policoro», nato il 14 dicembre 1995 per iniziativa di don Mario Operti, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana e attivo in 13 regioni italiane, il cui scopo è quello di aiutare i giovani del Sud dell’Italia disoccupati o sottoccupati a migliorare la propria condizione lavorativa sia tramite la formazione e l’informazione personale sia con la fondazione di cooperative o piccole imprese (ore 11.45-), e, nella Sala Stampa della Santa Sede, presentazione del documento sull’«Identità e missione del fratello religioso nella Chiesa», in vista della chiusura dell’Anno della Vita consacrata, che in termini ideali passa il testimone al Giubileo della Misericordia (11.30-).

# S. Giovanni della Croce († 1591), presbitero e poeta spagnolo, fondatore dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi assieme a s. Teresa d’Avila, autore delle opere: «La salita al monte Carmelo», «La notte oscura dell’anima», «Il cantico spirituale» e «La fiamma viva di amore», mistico «del nulla e del tutto», dottore della Chiesa.


◊ Martedì 15 dicembre

Pace# A Roma, nella Sala Stampa della Santa Sede, presentazione del Messaggio per la 49ª Giornata Mondiale della Pace (1.01.2016) dal tema scelto da Papa Francesco: «Vinci l’indifferenza e conquista la pace».

[L’indifferenza del 21° secolo – si legge nel comunicato del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace – «è spesso legata a diverse forme di individualismo che producono isolamento, ignoranza, egoismo e disimpegno». E «l’aumento delle informazioni non significa di per sé aumento di attenzione ai problemi se non è accompagnato da una apertura delle coscienze in senso solidale». Una sfida collettiva, dunque, che può essere vinta – si afferma – con il contributo «indispensabile» di famiglie, insegnanti, formatori, operatori culturali e dei media, di intellettuali e artisti.]

# A Brescia, s. Maria Crocifissa (Paola) Di Rosa († 1855), fondatrice della congregazione delle Ancelle della Carità, dichiarata santa da Pio XII nel 1954, insieme ai beati Pietro Chanel, Gaspare del Bufalo, Giuseppe Pignatelli e Domenico Savio (caratteristiche della sua spiritualità: un ascetismo permeato di amore alla sofferenza, un ardente culto eucaristico per cui l’adorazione fu introdotta come pratica diurna nell’Istituto, e una profonda devozione a Maria Immacolata e Addolorata).


◊ Mercoledì 16 dicembre

Kozminski# A Nowe Miasto, in Polonia, b. Onorato da Biała Podlaska Koźmiński († 1916), sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che nel clima di pesante ostilità, creato dagli occupanti russi nei confronti della Chiesa latina, svolse segretamente il suo apostolato dando vita a ben 25 istituti religiosi, di cui 18 esistono tutt’oggi, scrittore, direttore spirituale e confessore ricercato, beatificato da Giovanni Paolo II nel 1988.

# In Vaticano, incontro del Papa con i gruppi di fedeli e i pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 9.30-11).

# A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», 1° giorno della novena di Natale (ore 5.45), seguita dalla Messa delle ore 6: è un tempo di grazia che ci vuole più sensibili, attenti e docili alla volontà di Dio che viene a cercarci…


◊ Giovedì 17 dicembre

# Ss. Abdenago, Misach e Sidrach, chiamati anche Anania, Misaele e Azaria, tre giovani ebrei vetero-testamentari, che, divenuti governatori di Babilonia, essendosi rifiutati di adorare la statua del re, vennero gettati in una fornace ardente per essere bruciati vivi, ma il Signore intervenne e ne uscirono illesi (cfr. Dn 1-3).

[Le loro reliquie furono traslate da Babilonia a Costantinopoli, nella chiesa di S. Daniele lo Stilita – (Daniele [† ca. 490] è il più noto degli stiliti siriani, cioè degli eremiti che vissero su una colonna, il cui stile di vita divenne una delle caratteristiche della Chiesa orientale nel V sec.; gli stiliti vivevano in uno stato d’ascetismo estremo, cercando di condividere le stesse sofferenze di Cristo e allo stesso tempo testimoniare al massimo la fede) – e da là, nel 1156, portate nell’abbazia territoriale di S. Maria di Montevergine, situata a quasi 1300 metri di altezza, nella catena del Partenio, nell’Appennino irpino (il più famoso santuario dell’Italia meridionale, sorto sul posto che ai tempi del poeta romano Publio Virgilio Marone [† 19 a. C.], chiamato Omero latino, sorgeva un tempietto dedicato a Cibele, dea della natura e della fecondità)].

Papa Francesco - auguri di compleanno# 79° compleanno di Papa Francesco (17 dicembre 1936), festeggiato l’anno scorso in Piazza Risorgimento, nei dintorni di S. Pietro, con una milonga (una danza popolare della regione del Rio de la Plata, tipica dell’Argentina e dell’Uruguay), eseguita da circa 3 mila ballerini provenienti da tutte le parti d’Italia e del mondo.

# Adorazione eucaristica del 3° giovedì del mese e # 2° giorno della novena di Natale.


◊ Venerdì 18 dicembre

Migrante (18 dicembre)# Giornata Internazionale del Migrante, istituita nel 2000 dalle Nazioni Unite (la data scelta per richiamare la Convenzione internazionale sulla Protezione dei Diritti dei Lavoratori Migranti e dei Membri delle Loro Famiglie, adottata il 18 dicembre 1990 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite).

[E’ un’occasione importante • per riconoscere il contributo di milioni di migranti allo sviluppo e al benessere di molti paesi del mondo, • per porre fine a tutte le forme di abuso e violenza contro i migranti e le loro famiglie e promuovere il rispetto dei loro diritti umani fondamentali, • per invitare i governi di tutto il mondo a ratificare la Convenzione ONU sui lavoratori migranti, • per richiamare i politici ad una presa di responsabilità rispetto ai diritti dei migranti.]

# A Roma, alla Caritas di Via Marsala presso la Stazione Termini, alle ore 16.30-18.30, apertura della Porta Santa della Carità, nel Giubileo della Misericordia, e Messa presieduta da Papa Francesco per i poveri, i rifugiati e i senzatetto della città che vengono accolti in questa struttura composta di una mensa serale «S. Giovanni Paolo II» e di un Ostello «Don Luigi Liegro» con i circa 200 posti di letto (l’Ostello è il più grande centro d’accoglienza italiano gestito dalla Caritas – e la scritta nella sala mensa spiega il suo compito e dovere: «Una città in cui un uomo solo soffre meno è una città migliore»).

Lorenzo Bergamin# Ad Amantea, presso la chiesa conventuale «San Bernardino da Siena», esequie di P. Lorenzo Guerrino Bergamin, sacerdote francescano, membro della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova, affiliato ad tempus alla Custodia Provinciale dei Frati Minori Conventuali di Calabria (ore 11).

Catanzaro-città di Dio: sagre...

# A Catanzaro Lido, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore», alle ore 19.15, 9ª Serata conviviale con aperitivo dal tema «Catanzaro-città di Dio: sagre, folclore, tradizioni natalizie», la penultima della 1ª edizione del WikiCircolo dedicata ai mille volti di Catanzaro, ai suoi bisogni e alle sue potenzialità – sezione del Circolo Culturale San Francesco che mira a condividere in modo “veloce” i valori alti, umanistici e francescani, grazie alla collaborazione dei suoi associati, sostenitori ed amici – un’iniziativa organizzata dal Circolo all’insegna dell’aggregazione, dell’incontro, del dialogo, della riflessione su temi del sociale e dell’attualità, patrocinata dal parroco, p. Ilario Scali, e indirizzata a tutti.

# Nella liturgia, s. Malachia, profeta ebreo, l’ultimo dei dodici profeti minori, chiamato il “Sigillo dei Profeti”, che, dopo il ritorno dall’esilio babilonese (538 a. C.), preannunciò il grande giorno del Signore e la sua venuta nel tempio (le sue profezie sono riportate nell’omonimo libro biblico), e # 3° giorno della novena di Natale.


◊ Sabato 19 dicembre

# A Catanzaro, incontro di mons. Vincenzo Bertolone con il Clero dell’arcidiocesi Catanzaro-Squillace e scambio degli auguri natalizi e, a Squillace, nella concattedrale di S. Maria Assunta, apertura della Porta Santa.

Assoli di sassofono (p. 1)Assoli di sassofono (p. 2)# A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», alle ore 19, Assoli di sassofono e canzoni di Natale nell’interpretazione del M° Luigi Cimino e, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», lo scambio di auguri di Natale e di Capodanno – un evento straordinario promosso dall’Associazione «Circolo Culturale San Francesco» e patrocinato dal parroco della Parrocchia «Sacro Cuore», p. Ilari Scali. È vivamente gradita presenza di tutti.

# Nella liturgia, ad Avignone, che è sede dei pontefici dal 1308 al 1377, nella Provenza in Francia, b. Urbano V († 1370), papa, studiosissimo nobile francese, uomo di penitenza, che, dopo essere stato abate benedettino e nunzio apostolico a Napoli, fu elevato alla cattedra di Pietro e si adoperò per riportare quanto prima la Sede Apostolica a Roma e ristabilire l’unità tra la Chiesa greca e quella latina, # 4° giorno della novena di Natale; # incontro di mons. Vincenzo Bertolone con il Clero dell’arcidiocesi Catanzaro-Squillace e scambio degli auguri natalizi (ore 10).


◊ Domenica 20 dicembre – 4ª Domenica di Avvento (Mi 5,1-4; Sal 79; Eb 10,5-10; Lc 1,39-45)

solidarieta# Giornata Internazionale della Solidarietà Umana, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2005, identificando la solidarietà come uno dei valori fondamentali e universali che dovrebbero essere alla base delle relazioni tra i popoli nel 21° secolo, un’occasione per celebrare la nostra unità nella diversità, ricordare ai governi i loro impegni per gli accordi internazionali, sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della solidarietà per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio, inclusa l’eliminazione della povertà.

# Apertura dell’Anno Santo nelle chiese giubilari e nei santuari (nell’arcidiocesi Catanzaro-Squillace: Immacolata a Catanzaro, Madonna di Porto a Gimigliano, Madonna delle Grazie a Torre Ruggiero, S. Maria del Bosco a Serra San Bruno, Madonna della Misericordia a Davoli).

# A Roma, deposizione di s. Zefirino († 217), conosciuto anche come Zefferino o Severino, il 15° papa della Chiesa cattolica e il primo ad essere tumulato nelle catacombe di S. Callisto, chiamate anche  “la cripta dei papi”, e, in Piazza S. Pietro, preghiera mariana dell’Angelus guidata da Papa Francesco (ore 12-12.30).

Canto di luce (Catanzaro) 1# A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», benedizione dei bambinelli (ore 10) e a Catanzaro, nel duomo, concerto natalizio multietnico «Canto di Luce, dove nessuno è straniero», nel segno della speranza e dell’integrazione, un’iniziativa voluta dall’arcivescovo Vincenzo Bertolone, dall’Agenzia per Stranieri e dall’ Associazione Lavoratori Stranieri MCL (ore 18.30).

# 5° giorno della novena di Natale.


Amici, «nel mese della solennità del Natale (Dio-con-noi) adoperiamoci particolarmente per condividere con gli altri la misericordia, la pace e la carità» (Mons. V. Bertolone).

Piotr Anzulewicz OFMConv




Se vuoi un’umanità nuova…

Amici, siamo invitati a vivere nell’ottobre missionario, con particolare impegno, alcuni eventi salienti: il Sinodo ordinario dei Vescovi su «La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo», con la partecipazione di 270 padri sinodali (presenti anche 24 esperti e 51 uditori, tra cui 18 coppie di sposi, genitori e capi famiglia, e 14 delegati fraterni, rappresentanti di altre Chiese e comunità ecclesiali, che condividono con la Chiesa cattolica la sollecitudine per l’evangelizzazione e la cura pastorale delle famiglie nel mondo odierno), per «trovare soluzioni concrete a tante difficoltà e innumerevoli sfide che le famiglie devono affrontare» (Papa Francesco); l’inizio del nuovo Anno pastorale 2015-2016 tenendo conto della Lettera «Lasciamoci sorprendere dalla misericordia di Dio!» di mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace; la 89ª Giornata Missionaria Mondiale sullo sfondo dell’Anno della Vita Consacrata (Papa Francesco, nel suo Messaggio per questa Giornata, rivolgendosi ai «giovani, che sono ancora capaci di testimonianze coraggiose e di imprese generose e a volte controcorrente», esorta: «Non lasciatevi rubare il sogno di una missione vera, di una sequela di Gesù che implichi il dono totale di sé»: https://w2.vatican.va/content/francesco/it /messages/missions/ documents/ papa-francesco_20150524_giornata-missionaria2015.html).

Niente è difficile per chi “sogna” e tutto è possibile per chi crede ed ama!

Un appello, dunque, a quanti amano l’ideale del Circolo, «cuore creativo della Parrocchia », «laboratorio di approfondimenti», luogo di propulsione di una vita culturale e sociale: «la cultura e la cura dell’altro» (cfr. http://circoloculturale sanfrancesco.org/il-nostro-ideale/).

Sostenete il Circolo, mettetevi al suo fianco, iscrivetevi, fatevi soci e sostenitori, promotori e protagonisti!

Questa è una straordinaria opportunità!

Il Circolo conta su di voi.

logo san francesco MODIFICATO

Qui sotto, in sintesi, alcuni eventi ecclesiali e sociali della settimana

4-11 ottobre 2015

Domenica 4 ottobre

Preghiera di Francesco# Festa di s. Francesco d’Assisi († 1226), amante di Cristo povero e crocifisso, fondatore della famiglia francescana, patrono primario d’Italia proclamato da Pio XII nel 1939, 76 anni fa, insieme a s. Caterina da Siena [a Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», supplica alla Madonna di Pompei (ore 12), Vespri con s. Francesco (ore 18), omaggio floreale, accensione della lampada votiva, Messa e Cantico delle creature (ore 18.30)].

## 2° anniversario della visita pastorale di Papa Francesco ad Assisi, città natale di s. Francesco.

### 11ª Giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse, riconosciuta dallo Stato italiano con la legge n. 24/05 del 10 febbraio 2005.

#### A Roma, nella basilica vaticana, Messa presieduta da Papa Francesco per l’apertura della 14ª Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia (ore 10).

► Lunedì 5 ottobre

Sinodo# In Vaticano, nell’Aula del Sinodo, alle ore 9, inizio dei lavori della 14ª Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia (ogni giorno, alle ore 15.30, per tutta la durata dell’Assise sinodale, il canale italiano della Radio Vaticana trasmette in differita – dalla Sala Stampa Vaticana – il Briefing o la Conferenza Stampa sui lavori dei Padri sinodali; la trasmissione può essere seguita a Roma sulla frequenza di 105 fm, nel Lazio su onda media 585, in Italia sul DAB+, la Radio digitale e in streaming sul Sito it.radiovaticana.va).

## Nella liturgia, s. Faustina Kowalska († 1938), mistica e veggente, appartenente alla Congregazione delle Suore della Beata Maria Vergine della Misericordia, destinataria di visioni e rivelazioni che parlano della misericordia divina, della fiducia nel Signore (espressa con la formula: «Gesù, confido in te») e della volontà di farsi personalmente misericordiosi, beatificata nel 1993 e proclamata santa nel 2000 da Giovanni Paolo II.

Insegnante### 22ª Giornata Mondiale degli Insegnanti (UNESCO, 1994), aperta con il motivo conduttore: «Gli insegnanti sono la chiave per la formazione e creazione di società basate sulla conoscenza, i valori e l’etica», e dedicata al tema della parità uomo-donna, vista l’alta presenza femminile.

(Come emerge dai dati pubblicati dall’Istituto UNESCO per la Statistica a livello mondiale, le donne rappresentano il 62% degli insegnanti della scuola primaria; mentre molti Paesi, soprattutto nell’Europa orientale, registrano picchi di oltre 98% di insegnanti donna, ci sono intere regioni, come l’Africa sub-sahariana, dove la componente femminile è molto scarsa e dove le condizioni di lavoro sono in via di peggioramento. Il rapporto UNESCO mette, inoltre, in evidenza alcune preoccupanti carenze su scala globale: mancano all’appello almeno 2 milioni di insegnanti per raggiungere l’obiettivo internazionale di garantire a tutti l’accesso all’istruzione primaria entro l’anno 2015, definito dagli accordi «Education for All» e dai «Millennium Development Goals». L’insufficienza di insegnanti non riguarda peraltro solo i Paesi in via di sviluppo. Nonostante l’Africa sub-sahariana sia la regione più carente, anche gli Stati Uniti, la Spagna, l’Irlanda, la Svezia, ed anche l’Italia, rientrano nella lista dei 112 Stati che sono colpiti da questo problema).

Cattedrale di Catanzaro (fumetto)► Martedì 6 ottobre

# Nella liturgia, a Catanzaro, dedicazione della cattedrale di S. Maria Assunta e degli Apostoli Pietro e Paolo, chiesa madre dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace (see more at: http://www.diocesi catanzarosquillace.it/arcidiocesi/ duomo_catanzaro.htm), e, a Serra San Bruno, s. Bruno († 1101), professore di teologia, fondatore della Grande Chartreuse (Grenoble), promotore della vita monastica, eremitica e cenobitica.

► Mercoledì 7 ottobre

# Nella liturgia, Madonna del Rosario, inizialmente chiamata «S. Maria della Vittoria» e in seguito, prima della riforma del calendario del 1960, «festa del santissimo Rosario», istituita da s. Pio V per commemorare la vittoria riportata nel 1571 a Lepanto contro la flotta turca; preghiera comunitaria per far rivivere i misteri della vita di Cristo e di Maria, in sintonia con le gioie, le speranze e i problemi missionari del mondo.

Migranti-e-rifugiati-ci-interpellano.-La-risposta-del-Vangelo-della-misericordia-618x304## A Palermo, città di immigrazione e di emigrazione, dal 7 all’11 ottobre, 1° Festival delle Letterature Migranti il cui leitmotiv è: «Letterature, antidoto a paura e intolleranza»: scrittori e protagonisti delle migrazioni, per spaziare dalla narrativa al reportage, dal cinema ai blog, dal teatro al racconto orale, tra arte e testimonianze di vita.

► Giovedì 8 ottobre

# A Catanzaro, nell’Auditorium del Seminario Regionale «S. Pio X», Convegno sul tema: «Nuove frontiere dell’etica economica. Quali prospettive?» (per il programma si veda: http://www.diocesicatanzarosquillace.it/download/locandina_rotundo_ott_2015.pdf).

## A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», adorazione eucaristica parrocchiale del 2° giovedì del mese (ore 17.30-18.30).

### Nella liturgia, a Genova, s. Ugo Canefri († 1233), originario di Alessandria (e il suo primo fiore, che ci ricorda, col giuramento di Pontida e la vittoria di Legnano, una delle più belle pagine dell’Italia medioevale), crociato in Terra Santa, che dopo aver entrato nell’Ordine di Malta, abbandonò l’armatura e per oltre cinquant’anni prestò servizio di infermiere nell’Ospedale della Commenda di S. Giovanni di Pré, a Genova, davanti al porto, e, ad Antiochia, in Siria, s. Pelagia († III sec.), famosa per essere “la prima delle attrici di Antiochia (una delle metropoli del mondo antico) ed anche la prima delle danzatrici mimiche”, vittima della persecuzione di Diocleziano, che, quindicenne, testimoniò in modo insolito la sua fedeltà a Cristo, patrona degli attori, mimi, musicisti.

► Venerdì 9 ottobre

# Nella lMontmartreiturgia, s. Dionigi († ca. 250), il primo vescovo di Parigi, inviato in Gallia dal Papa Fabiano, martire, insieme al sacerdote Rustico e al diacono Eleuterio, a Montmartre (che vuol dire appunto “Monte del martirio”), patrono di Parigi e della Senna-Saint-Denis (le sue reliquie sono custodite nella basilica che s. Genoveffa fece erigere nel 495; accanto ad essa sorse nel sec. VII la celebre abbazia che da lui prese il nome: Saint-Denis), e, a Roma, s. Giovanni Leonardi († 1609), sacerdote, originario di Lucca, fondatore dell’Ordine dei Chierici Regolari (detto poi della Madre di Dio) per l’insegnamento della dottrina cristiana ai bambini, il rinnovamento della vita apostolica del clero e la diffusione della fede cristiana in tutto il mondo; ideatore e cofondatore della congregazione di preti che avessero come scopo precipuo la propaganda cristiana tra gli infedeli: così nel 1603 nacque quello che poi sarebbe diventato il Collegio Urbano di Propaganda Fide.

4ª Serata conviviale## A Catanzaro Lido, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» situato al lato destro della chiesa «Sacro Cuore», 4ª Serata conviviale con aperitivo: «Catanzaro-città di Dio: un itinerario tra l’arcivescovado e le chiese note e meno note» (ore 19.15-20.30); curatori, insieme al Parroco, invitano tutti a questa Serata, anche solo per un veloce saluto, una buona parola, un semplice gesto di benevolenza e di amicizia (per il programma delle Serate si veda il pieghevole sulle bacheche della chiesa o sul Sito Web del Circolo: https://circoloculturalesanfrancesco.org/site /serate-conviviali-mille-volti-di-catanzaro/).

► Sabato 10 ottobre

Pena di morte# 13ª Giornata Internazionale contro la Pena di Morte: è una punizione crudele, inumana e degradante, che viola il diritto alla vita e continua a essere utilizzata come strumento della cosiddetta “guerra alla droga”, con un allarmante numero di Stati in tutto il mondo, tra cui Cina, Pakistan, Indonesia, Malesia, Iran e Arabia Saudita ( nel 2014 sono state registrate 3 576 esecuzioni capitali, 2 229 nei primi sei mesi del 2015. Cina, Iran, Arabia Saudita e Pakistan gli Stati col più alto numero di condanne a morte).

## Nella liturgia, ss. Daniele di Belvedere e sei Compagni dell’Ordine francescano (Angelo, Samuele e Donnolo [fratello laico] da Castrovillari, Leone e Nicola da Corigliano, Ugolino da Cerisano), missionari del Vangelo tra i maomettani, decapitati nel 1227 a Ceuta nel Marocco, protettori della francescana Custodia provinciale di Calabria, e nella città di Khartum in Sudan, e s. Daniele Comboni († 1881), vescovo e vicario apostolico dell’Africa centrale, fondatore di diversi istituti maschili e femminili, chiamati oggi Comboniani, e della rivista «Nigrizia», canonizzato nel 2003 da Giovanni Paolo II che lo definì un «insigne evangelizzatore e protettore del Continente Nero».

• Domenica 11 ottobre

Giovane ricco del Vangelo28ª Domenica del tempo ordinario (B), detta del giovane ricco (Sap 7,7-11; Sal 89; Eb 4,12-13; Mc 10,17-30), in compagnia dei santi: Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli, † 1963), il “papa buono”, che convocò (1959) e inaugurò il Concilio Vaticano II l’11 ottobre 1962, e Meinardo († 1196), proto-vescovo e patrono della Lettonia.

# Nell’Arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace, pellegrinaggio a Lourdes (11-14 ottobre).

mamma-bambine2_412x435# 4ª Giornata Internazionale delle Bambine (International Day of the Girl Child) dal tema: «Il potere delle adolescenti: visione per il 2030», ricorrenza – proclamata dall’ONU nel 2011 – che punta i riflettori sull’importanza dell’investimento nel sostegno alle bambine per le sfide che devono affrontare durante l’adolescenza (investimento comprende il raggiungimento di un’istruzione di qualità, la fine dei matrimoni precoci, la garanzia di informazioni e servizi relativi alla pubertà e alla salute riproduttiva e la protezione contro le gravidanze non volute, le malattie a trasmissione sessuale e la violenza di genere).

L’augurio di una settimana intensa e colma di pace, vivendo «quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode» (Fil 4,8).

Piotr Anzulewicz OFMConv