Augurandoci…

Natale 2014 ci ritrovi in un’unica umanità, nel segno della prossimità, tenerezza e concordia.

Capodanno 2015 ci riporti nell’orizzonte della «carne sofferente di Cristo» (Evangelii gaudium, nn. 24 e 270): quella emarginata e perseguitata, scartata e derubata della dignità e libertà, rapita e venduta, fatta oggetto di traffico e di mercimonio, seviziata e schiavizzata. «Non più schiavima fratelli»: è questo il tema scelto da Papa Francesco per l’anno che si apre nella 48ª Giornata Mondiale della Pace. «Non più nemici o concorrenti», ma fratelli in umanità, di pari dignità, da accogliere ed abbracciare, «destinati a realizzarsi nel contesto di rapporti interpersonali ispirati a giustizia e carità» (Messaggio, n. 1). «La globalizzazione dell’indifferenza, che oggi pesa sulle vite di tante sorelle e di tanti fratelli, chiede a tutti noi di farci artefici di una globalizzazione della solidarietà e della fraternità» (n. 6).

Saliti a Betlemme, la città del pane, ci auguriamo di essere realmente «pane» per i fratelli e le sorelle, con cui dirci, dal profondo del cuore, per «la pace in terra e a gloria di Dio nell’alto dei cieli»:

Buon Natale e felice Anno nuovo! 

Presepe a coloriSchede della settimana 

(21-28 dicembre)

 Domenica 21 dicembre: 4ª Domenica di Avvento (B). & S. Pietro Canisio († 1597), sacerdote olandese della Compagnia di Gesù (il primo gesuita della provincia germanica) che si adoperò strenuamente nel difendere e rafforzare la fede cattolica con la predicazione e con i suoi scritti, tra i quali il celebre Catechismo; proclamato secondo Apostolo della Germania da Papa Leone XIII (1897) e dottore della Chiesa da Papa Pio XI (1925). & A Roma, in Piazza S. Pietro, preghiera mariana dell’Angelus Domini, guidata da Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual= VaticanTic&Tic=VA_OZF7D6OW). A Catanzaro, nel duomo, concerto natalizio multietnico «Canto di Luce, dove nessuno è straniero», nel segno della speranza e dell’integrazione, un’iniziativa voluta dall’arcivescovo Vincenzo Bertolone, dall’Agenzia per Stranieri e dall’Associazione Lavoratori Stranieri MCL (ore Bambinello (Piazza S. Pietro)18.30). & Al «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, al termine della Messa delle ore 10, benedizione dei «Bambinelli» dei presepi. & 6° giorno della novena in preparazione al Natale (ore 5.45), seguita dalla Messa (ore 6).

▪ Lunedì 22 dicembre: S. Francesca Saverio Cabrini († 1917), fondatrice delle Missionarie del SS. Cuore di Gesù, patrona degli emigranti. & 7° giorno della novena di Natale.

▪ Martedì 23 dicembre: A Cracovia, s. Giovanni da Kety († 1476), sacerdote, docente universitario, amico degli affamati di sapere e degli affamati di pane, dei malnutriti e dei malati, amante della cattedra quanto della strada come “luogo” tipico dei poveri – ne sfamava tanti con la sua paga di docente e con i suoi digiuni, camminatore e compagno di viandanti ePapa Francesco bacia Bambino Gesù.1jpg di poveri lungo le antiche “vie” che conducevano in Terra Santa e a Roma, consigliere e sostenitore dei concittadini indifesi e soli. & 8° giorno della novena di Natale.

▪ Mercoledì 24 dicembre: 9° giorno della novena di Natale – vigilia di Natale. & S. Giacobbe († Egitto), nativo di Hebron (Terra di Canaan), figlio di Isacco e di Rebecca, fratello gemello di Esaù, padre di Giuseppe, patriarca da cui si fanno discendere le 12 tribù israelitiche, sepolto secondo la sua volontà nella grotta di Makhpēlāh in Canaan, diventata il luogo di sepoltura dei suoi avi: Abramo, Sara, Isacco, Rebecca. Lia. & A Roma, nella basilica di S. Pietro, Messa della Notte di Natale presieduta da Papa Francesco (ore 21.20-23.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language =it&visual=VaticanTic&Tic=VA_Y2EAUHMU).& Al «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, Veglia di preghiera (ore 23) e Messa della Notte di Natale (ore 24; Messa vespertina delle ore 18 viene sospesa).

Urbi et orbi▪ Giovedì 25 dicembre: Natale del Signore, Gesù Cristo, Salvatore di tutta l’umanità. & A Roma, messaggio natalizio di Papa Francesco rivolto ai fedeli presenti in Piazza S. Pietro e a quanti lo ascoltano, attraverso la radio e la televisione, e benedizione  apostolica «Urbi et Orbi» dalla loggia centrale della basilica di S. Pietro (ore 11.50-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language =it&visual=VaticanTic&Tic  =VA_Y2EAUHMU). & Al «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, Messe secondo l’orario festivo con due modifiche: posticipata quella delle ore 8 alle ore 8.30 e sospesa quella delle ore 10).

▪ Venerdì 26 dicembre: 2° giorno fra l’Ottava di Natale. & S. Stefano († 36 d. C.), diacono, protomartire, patrono dei tagliapietre e muratori, invocato contro il mal di pietra (i calcoli). & A Roma, in Piazza S. Pietro, preghiera mariana dell’Angelus Domini guidata da Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic =VA_Y2EAUHMU).

Giovanni apostolo 1▪ Sabato 27 dicembre: 3° giorno fra l’Ottava di Natale. & S. Giovanni († fine I sec., Efeso), apostolo ed evangelista, figlio di Zebedeo e fratello dell’apostolo Giacomo il Maggiore, «il discepolo che Gesù amava» (Gv 21,20), partecipe dei principali eventi della sua vita e del suo ministero, unico degli apostoli presenti alla sua morte in croce, autore del quarto Vangelo, di tre lettere e dell’Apocalisse.

Madonna con Bambino (realistico)◊ Domenica 28 dicembre: Sacra Famiglia di Nazareth: Gesù, Maria e Giuseppe. & A Roma, in Piazza S. Pietro, preghiera mariana dell’Angelus Domini guidata da Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language= it&visual= VaticanTic&Tic =VA_Y2EAUHMU). Al «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, durante la Messa delle ore 18, rinnovo delle promesse matrimoniali di tutte le coppie sposate nell’anno e di quelle presenti in chiesa, e raccolta Caritas per le famiglie bisognose della Parrocchia.

«Dove c’è il fare spazio all’altro, lì c’è Dio». Senza clamore o platealità, in silenzio, come Maria, Madre di Gesù, facciamo dunque spazio alle persone sole, agli anziani, ai malati, agli immigrati…

 Piotr Anzulewicz OFMConv




«Non lasciamoci rubare la gioia!»

Gioia di vivere (danza)Il tema che aleggia tra le letture bibliche della 3ª domenica d’Avvento (Is 61,1-2.10-11; Lc 1; 1Ts 5,16-24; Gv 1,6-8.19-28), detta Gaudete, è la gioia: siamo invitati a gioire. È un tema-invitoche, a prima vista, appare fuori tempo e spazio, in contrasto e collisione con la nostra realtà, precaria e funesta: paura e grido di dolore, prepotenza e violenza, corruzione e sfruttamento, «economia dell’esclusione e dell’inequità», «cultura dello scarto» e «idolatria del denaro», «globalizzazione dell’indifferenza» e «riduzione dell’essere umano ad uno solo dei suoi bisogni: il consumo». Non fa meraviglia se «si spegne la gioia di vivere» e «si sviluppa la psicologia della tomba, che poco a poco trasforma noi cristiani in mummie da museo». Delusi dalla realtà, dalla Chiesa o da se stessi, viviamo la costante tentazione di attaccarci a una tristezza dolciastra, senza speranza, che s’impadronisce del cuore come «il più prezioso degli elisir del demonio». Chiamati ad illuminare e a comunicare vita, alla fine ci lasciamo affascinare da cose che generano solamente oscurità e stanchezza interiore.

Gioia di vivere (donna con braccia aperte)Eppure Papa Francesco continua a insistere: «Non lasciamoci rubare la gioia! (…) I mali del nostro mondo – e quelli della Chiesa – non dovrebbero essere scuse per ridurre il nostro impegno e il nostro fervore. Consideriamoli come sfide per crescere. (…) lo sguardo di fede è capace di riconoscere la luce che sempre lo Spirito Santo diffonde in mezzo all’oscurità, senza dimenticare che “dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia” (Rm 5,20). La nostra fede è sfidata a intravedere il vino in cui l’acqua può essere trasformata, e a scoprire il grano che cresce in mezzo della zizzania» (Esortazione apostolica Evangelli gaudium di Papa Francesco ai vescovi, ai presbiteri e ai diaconi, alle persone consacrate e ai fedeli laici sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale, Città del Vaticano, 24 novembre 2013, nn. 52-55.83-84).

Oggi siamo, dunque, invitati a gioire, rallegrarci, essere lieti. Sia nella prima che nella seconda lettura e nel Salmo responsoriale, risuona questo invito – un invito a scoprire e valorizzare la dimensione positiva della vita, quella che è la più importante e la più profonda: gratuità e solidarietà, fratellanza e compassione, tenerezza e bellezza, luce… «10Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio – esulta Isaia nella prima lettura –, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli» (Is 61,10). Ecco il primo motivo, per cui rallegrarci: siamo giustificati, «liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento» (Evangelli gaudium, n. 1). La nostra condanna è stata revocata: siamo dei graziati. Per grazia siamo salvati. Il nemico è stato disperso e il Signore ne ha preso il posto. E’ lui, fonte della gioia, che ora è in mezzo a noi, ci rinnova con il suo amore, ci fa belli, come gli sposi nel giorno delle nozze. Siamo oggetto delle sue attenzioni. Con lui «sempre nasce e rinasce la gioia» (ivi). Più di così?

Ne fa eco il Salmo responsoriale: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore» (Lc 1,46-54). Sulla stessa lunghezza d’onda è la seconda lettura: «6Siate sempre lieti, 17pregate ininterrottamente, 18in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi» (1 Tes 5,16-18). Ecco il secondo motivo, per cui rallegrarci: non siamo soli, ma abbiamo un Padre che ascolta le nostre preghiere, ci consola, ci perdona e ci dà la sua gioia che sorpassa tutte le altre. E’ questo il dono per eccellenza che dobbiamo chiedere e darlo a chi ci sta attorno, perché è proprio dandolo che lo ricostruiamo e così contribuiamo a ripristinare quel capitale iniziale di energie, di entusiasmo e di slancio con cui nasciamo e che viene a mancare nelle situazioni difficili. E Dio fa il resto. «Aiutati che il Ciel t’aiuta». AnforaComunque vadano le cose, «non lasciamoci rubare la speranza!» (ivi, n. 86). Nel deserto c’è bisogno soprattutto di persone-anfore, per dare da bere agli altri. Sentiamo la sfida di «trasmettere la “mistica” di unirsi agli altri, di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po’ caotica che può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio. (…) Molti tentano di fuggire dagli altri verso un comodo privato, o verso il circolo ristretto dei più intimi, e rinunciano al realismo della dimensione sociale del Vangelo, perché, così come alcuni vorrebbero un Cristo puramente spirituale, senza carne e senza croce, si pretendono anche relazioni interpersonali solo mediate da apparecchi sofisticati, da schermi e sistemi che si possano accendere e spegnere a comando. Nel frattempo, il Vangelo ci invita sempre a correre il rischio dell’incontro con il volto dell’altro, con la sua presenza fisica che interpella, col suo dolore e le sue richieste, con la sua gioia contagiosa in un costante corpo a corpo. L’autentica fede nel Figlio di Dio fatto carne è inseparabile dal dono di sédall’appartenenza alla comunità, dal servizio, dalla riconciliazione con la carne degli altri. Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza» (ivi, n. 88). Lui ci permette di «alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia. (…) Non diamoci mai per vinti, accada quel che accada!» (ivi, n. 3).

«Non siamo ‘monadi’, non siamo fatti per essere isolati, ma per relazionarci, per completarci, aiutarci, accompagnarci, sostenerci a vicenda»: è l’esortazione che Papa Francesco ha rivolto ieri ai membri del Consiglio nazionale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, ricevuti in occasione  della festa di s. Lucia, patrona delle persone prive della vista. Oggi «c’è molto bisogno – ha affermato il Papa – di vivere con gioia e impegno la dimensione associativa, perché in questo momento storico è ‘in ribasso’, non è fortemente sentita. Fare gruppo, essere solidali, incontrarsi, condividere le esperienze, mettere in comune le risorse». «Non lasciamoci allora rubare la comunità!» (ivi, n. 92).

Gioia dell'incontro (Maria e Elisabetta)Guardiamo a Maria, Nostra Signora della Premura, oasi di accoglienza tra le sabbie della cultura dello scarto, colei che con gioia e «senza indugio» (Lc 1,39) parte dal suo villaggio per aiutare gli altri, che porta la gioia a Giovanni il Battista, facendolo esultare nel seno di sua madre, che trasalendo di giubilo canta le meraviglie del Signore, e torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della gioia, della tenerezza e dell’affetto. Il suo cuore, pieno di compassione per tutti gli uomini, soprattutto per i più poveri e svantaggiati, si manifesti sempre più nei nostri gesti, semplici e calorosi, verso quelli che la società rigetta e mette da parte come inutili. «Non c’è un mezzo più bello per annunciare oggi al mondo la gioia del Vangelo»: ha ribadito ieri Papa Francesco nel ricevere in udienza, nel Palazzo apostolico, un gruppo appartenente all’opera «Notre-Dame des Sans-Abri», che si occupa di dare accoglienza ai senzatetto.

Ci sia di esempio anche frate Francesco, un santo gioioso, non funereo, giocondo, perché è con Dio della tenerezza; un santo che canta la “letizia perfetta”, festosa e radiosa, dolce e mite. È la gioia di chi è intriso di Vangelo, di chi crede all’amore di Dio, di chi sa soffrire per lui e fare un dono tutto proprio agli altri.

Schede della settimana (14-21 dicembre)

 Domenica 14 dicembre: 3ª Domenica di Avvento (B) – «Domenica della gioia» («Gaudete»). & S. Giovanni della Croce († 1591), presbitero e poeta spagnolo, fondatore dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi assieme a s. Teresa d’Avila, autore delle opere: «La salita al monte Carmelo», «La notte oscura dell’anima», «Il cantico spirituale» e «La fiamma viva di amore», mistico «del nulla e del tutto», dottore della Chiesa. & A Roma, a mezzogiorno, preghiera mariana dell’Angelus di Papa Francesco con i pellegrini riuniti in Piazza S. Pietro (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_OZF7D6OW) e, nel pomeriggio, visita pastorale alla Parrocchia romana di S. Giuseppe all’Aurelio, in via Boccea (ore 17.30-19: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_OZF7D 6OW). & A Catanzaro, nel duomo, ordinazione diaconale degli accoliti: Antonio Gatto, Rosario Greto, Diego Menniti e Pasquale Varano, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di mons. Vincenzo Bertolone (ore 17).

Lunedì 15 dicembre: A Brescia, s. Maria Crocifissa (Paola) Di Rosa († 1855), fondatrice della congregazione delle Ancelle della Carità, dichiarata santa da Pio XII nel 1954, insieme ai beati Pietro Chanel, Gaspare del Bufalo, Giuseppe Pignatelli e Domenico Savio (caratteristiche della sua spiritualità: un ascetismo permeato di amore alla sofferenza, un ardente culto eucaristico per cui l’adorazione fu introdotta come pratica diurna nell’Istituto, e una profonda devozione a Maria Immacolata e Addolorata).

Martedì 16 dicembre: A Nowe Miasto, in Polonia, b. Onorato da Biała Podlaska Koźmiński († 1916), sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che nel clima di pesante ostilità, creato dagli occupanti russi nei confronti della Chiesa latina, svolse segretamente il suo apostolato dando vita a ben 25 istituti religiosi, di cui 18 esistono tutt’oggi, scrittore, direttore spirituale e ricercato confessore, beatificato da Giovanni Paolo II nel 1988. & A Roma, nella Sala Stampa della Santa Sede, presentazione del rapporto finale della visita apostolica agli istituti di vita consacrata delle religiose negli Stati Uniti di America (ore 11.30-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_OZF7D6OW). A Catanzaro, nell’Auditorium Sancti Petri (Via Arcivescovado, 13), presentazione del catalogo del Museo Diocesano d’Arte Sacra (ore 17). 1° giorno della novena di Natale (ore 5.45), seguita dalla Messa delle ore 6: è un tempo di grazia che ci vuole più sensibili, attenti e docili alla volontà di Dio che viene a cercarci…

Mercoledì 17 dicembre: Ss. Abdenago, Misach e Sidrach, chiamati anche Anania, Misaele e Azaria, tre giovani ebrei vetero-testamentari, che, divenuti governatori di Babilonia, essendosi rifiutati di adorare la statua del re, vennero gettati in una fornace ardente per essere bruciati vivi, ma il Signore intervenne e ne uscirono illesi (cfr. Dn 1-3). # Le loro reliquie furono traslate da Babilonia a Costantinopoli, nella chiesa di S. Daniele lo Stilita – (Daniele [† ca. 490] è il più noto degli stiliti siriani, cioè degli eremiti che vissero su una colonna, il cui stile di vita divenne una delle caratteristiche della Chiesa orientale nel V sec.; gli stiliti vivevano in uno stato d’ascetismo estremo, cercando di condividere le stesse sofferenze di Cristo e allo stesso tempo testimoniare al massimo la fede) – e da là, nel 1156, portate nell’abbazia territoriale di S. Maria di Montevergine, situata a quasi 1300 metri di altezza, nella catena del Partenio, nell’Appennino irpino (il più famoso santuario dell’Italia meridionale, sorto sul posto che ai tempi del poeta romano Publio Virgilio Marone [† 19 a. C.], Campobasso - Mensa dei poverichiamato Omero latino, sorgeva un tempietto dedicato a Cibele, dea della natura e della fecondità). & 78° compleanno di Papa Francesco (17 dicembre 1936), festeggiato quest’anno a Roma, in Piazza Risorgimento, nei dintorni di S. Pietro, con una milonga (un genere musicale folkloristico della regione del Rio de la Plata, tipico dell’Argentina e dell’Uruguay) di due ore, a partire dalle 16, dove sono attesi almeno 3 mila ballerini da tutte le parti d’Italia e del mondo. «Verranno anche dall’Argentina» – assicura l’organizzatrice emiliana Cristina Camorani, ballerina di tango, mamma di 4 bambini e ideatrice dell’evento. «Saremo vestiti semplicemente – tiene a precisare. – Non ci saranno paillettes né lustrini, ma per noi l’essenza è l’abbraccio al Papa perché questo è il tango». & In Vaticano, incontro del Papa con i gruppi di fedeli e i pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 10.25-12: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_OZF7D6OW). & 2° giorno della novena di Natale.

Giovedì 18 dicembre: S. Malachia, profeta ebreo, l’ultimo dei dodici profeti minori, chiamato il “Sigillo dei profeti”, che, dopo il ritorno dall’esilio babilonese (538 a. C.) preannunciò il grande giorno del MigrantiSignore e la sua venuta nel tempio (le sue profezie sono riportate nell’omonimo libro biblico). & Giornata Internazionale del Migrante (data dell’adozione della Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, adottata il 18 dicembre del 1990 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, 1990). # E’ un’occasione importante • per riconoscere il contributo di milioni di migranti allo sviluppo e al benessere di molti paesi del mondo, • per porre fine a tutte le forme di abuso e violenza contro i migranti e le loro famiglie e promuovere il rispetto dei loro diritti umani fondamentali, • per invitare i governi di tutto il mondo a ratificare la Convenzione ONU sui lavoratori migranti, • per richiamare i governi ad una presa di responsabilità rispetto ai diritti dei migranti. & A Catanzaro, nell’Istituto Comprensivo «Casalinuovo», Messa presieduta da mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, per il corpo docente, il personale amministrativo e l’Ata, per i genitori e gli alunni (ore 9). & Adorazione eucaristica del 3° giovedì del mese (ore 17-18). & 3° giorno della novena di Natale.

Venerdì 19 dicembre: Ad Avignone, che è sede dei pontefici dal 1308 al 1377, nella Provenza in Francia, b. Urbano V († 1370), papa, studiosissimo nobile francese, uomo di penitenza, che, dopo essere stato abate benedettino e nunzio apostolico a Napoli, fu elevato alla cattedra di Pietro e si adoperò per riportare quanto prima la Sede Apostolica a Roma e ristabilire l’unità tra la Chiesa greca e quella latina. & 4° giorno della novena di Natale.

Sabato 20 dicembre: A Roma, deposizione di s. Zefirino († 217), conosciuto anche come Zefferino o Severino, il 15° papa della Chiesa cattolica e il primo ad essere tumulato nelle catacombe di S. Callisto, chiamate anche  “la cripta dei papi”. & Incontro di mons. Vincenzo Bertolone con il Clero dell’arcidiocesi Catanzaro-Squillace e scambio degli auguri natalizi (ore 10). & 5° giorno della novena di Natale.

 Domenica 21 dicembre: 4ª Domenica di Avvento (B). & S. Pietro Canisio († 1597), sacerdote olandese della Compagnia di Gesù (il primo gesuita della provincia germanica) che si adoperò strenuamente nel difendere e rafforzare la fede cattolica con la predicazione e con i suoi scritti, tra i quali il celebre Catechismo; proclamato secondo Apostolo della Germania da Papa Leone XIII (1897) e dottore della Chiesa da Papa Pio XI (1925). & A Roma, in Piazza S. Pietro, preghiera mariana dell’Angelus guidata da Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_OZF7D6OW). & A Catanzaro, nel duomo, concerto natalizio multietnico «Canto di Luce, dove nessuno è straniero», nel segno della speranza e dell’integrazione, un’iniziativa voluta dall’arcivescovo Vincenzo Bertolone, dall’Agenzia per Stranieri e dall’Associazione Lavoratori Stranieri MCL (ore 18.30). & 6° giorno della novena di Natale.

PresepeAmici, «la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia»: così inizia l’Esortazione apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco, pubblicata il 24 novembre 2013, nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

Chiediamo a Maria, ricolma della presenza di Cristo, che «con la sua preghiera materna ci aiuti affinché la Chiesa diventi una casa per molti, una madre per tutti i popoli e renda possibile la nascita di un mondo nuovo. È il Risorto che, con una potenza che ci riempie di immensa gioia e di fermissima speranza, ci dice: “Io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5). Con Maria avanziamo fiduciosi verso questa promessa, e diciamole: Stella della nuova evangelizzazione, aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione, del servizio, della fede ardente e generosa, della giustizia e dell’amore verso i poveri, perché la gioia del Vangelo giunga sino ai confini della terra e nessuna periferia sia priva della sua luce. Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli, prega per noi» (ivi, n. 288).

Piotr Anzulewicz OFMConv




Raddrizzare le sorti

Battesimo di GesùGiovanni il Battezzatore è il protagonista di quest’Avvento. Molti pensano che proprio lui sia il Messia. Il suo ingresso nel mondo è spettacolare: «vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi» (Mc 1,6). È un “forte”. A lui «accorrono da tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme» (Mc 1,5). Potrebbe prendersi per Dio sulla terra, come molti lo fanno, ancora oggi. Egli però sa di non esserlo. Il suo messaggio è chiaro: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoisandali» (Mc 1,7). Non ha nessuna pretesa di rubare la sposa, Israele, al pretendente, il Messia. Scopre la sua vocazione e trova la sua collocazione nel vertiginoso disegno di Dio: essere il precursore e fare il profeta. In maniera severa ama la sua gente: la fa scendere attraverso il deserto di Giuda fino al Giordano, la mette alla berlina, la costringe a prendersi le sue responsabilità. “Se vuoi buone notizie – grida –, devi prepararti a qualcosa di forte. Devi osare, specie se sei già credente. Con un vero e proprio battesimo d’immersione devi convertirti, raddrizzare le tue sorti, rinascere e crescere verso un nuovo umanesimo!”.

L’unico modo che abbiamo per fare del Natale 2014 un nuovo inizio è ascoltare i profeti che ci richiamano a raddrizzare le nostre sorti. Dio viene quando meno ce lo aspettiamo e come non ce lo immaginiamo. Davanti a lui nessuno potrà restare impassibile ed insensibile, pensando di non aver bisogno di una revisione di vita o di non dover raddrizzare comportamenti antitetici al Vangelo. Per invogliarci in questa opera di risanamento interiore vengono in nostro soccorso anche il profeta Isaia (Is 40,1-5.9-11) e l’apostolo Pietro (2Pt 3,8-14).

Le goutI profeti gridano, ancora oggi, nel deserto spirituale di quest’umanità, poco vigile alla voce di Dio e molto attenta alle voci della società meticcia, frammentata, individualista. Con coraggio ci richiamano a stare desti, a svegliarci, a vivere la vita come un dono da dare agli altri, a liberare lo spazio per l’amicizia civica, per l’ascolto e la condivisione, per la solidarietà e la sussidiarietà, per il vero, il buono, il bello. Riuscire a fare almeno qualcosa di questo richiamo è già un buon segno, altrimenti è parola buttata al vento, senza ritorno e riscontro su un piano umano, etico, spirituale.

Dio è comunque magnanimo. Non si stanca di noi. Non vuole che qualcuno dei suoi figli si perda. Viene ancora e chiede un supplemento di bene da compiere per noi stessi e per gli altri. «Teniamo allora fisso lo sguardo sul Cristo, centro del tempo e della storia, e facciamo spazio alla sua presenza: è lui il principio e il fondamento che avvolge di misericordia le nostre debolezze e tutto trasfigura e rinnova» (Papa Francesco alla CEI, 19 maggio 2014). «Se noi ci affidiamo a lui con cuore umile e pentito, egli abbatterà i muri del male, riempirà le buche delle nostre omissioni, spianerà i dossi della Madonna del Giubileo (S. Fiume)superbia e della vanità e aprirà la strada dell’incontro» (Papa Francesco all’Angelus, 7 dicembre 2014). Guardiamo anche all’Immacolata, segno primigenio di Dio, anteriore alla caduta dell’umanità. La sua immacolata concezione rappresenta l’umanità come immagine di Dio non deformata dal peccato, purificata e ritornata allo splendore originale, ad opera di Cristo. Contemplando la “tutta Bella”, ci accorgiamo che è possibile un nuovo inizio per un’umanità rinnovata: in lei – grazie al dono totale di suo Figlio – tutta la creazione ha già ri-celebrato i suoi sponsali con il Cielo e la carne si è nuovamente riconciliata con lo spirito, ritornando a saltare di gioia.

Schede della settimana

(7-14 dicembre 2015)

 Domenica 7 dicembre2ª Domenica di Avvento (B). – S. Ambrogio († 397), vescovo di Milano, difensore, organizzatore e dottore della Chiesa, maestro di s. Agostino, autore di molteplici scritti teologici, scritturistici e liturgici, padre della liturgia “ambrosiana”, iniziatore della mariologia latina, patrono dei vescovi e degli apicoltori, di Lombardia, Milano e Vigevano. & A Roma, in Piazza S. Pietro, preghiera dell’Angelus guidata da Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic =VA_3TC2MY3F). &  giorno della novena in preparazione alla solennità dell’Immacolata.

Immacolata 2Lunedì 8 dicembre: Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», le Messe, oltre quella delle ore 6, sono celebrate alle ore 8, 10 e 18; alla conclusione della Messa vespertina, la Milizia dell’Immacolata organizza,in onore della Madre del Signore, la processione aux flambeaux con canti e preghiere, e invita tutti a parteciparvi). & A Roma, a mezzogiorno, preghiera mariana dell’Angelus, guidata di Papa Francesco, con i pellegrini presenti in Piazza S. Pietro (12-12.20: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_OJ9M2MJS) e, nel pomeriggio, tradizionale omaggio floreale alla Madre Immacolata di Cristo, assisa sulla colonna più alta della città, in Piazza di Spagna, con i fedeli romani (ore 15.50-16.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_EI9OUFQ4).

▪ Martedì 9 dicembre: S. Juan Diego Cuauhtlatoatzin († 1548), indigeno del Messico, al quale apparve la Madonna, detta di Guadalupe, sul colle del Tepeyac presso Città del Messico (1531), nel 1990 dichiarato beato e nel 2002 Sop violenceproclamato santo da Giovanni Paolo II. & In Vaticano, nella Sala Stampa della Santa Sede, conferenza stampa di presentazione della campagna internazionale di mobilitazione «Stop alle minacce su Internet», nel contesto del 25° anniversario della convenzione sui diritti dell’infanzia (ore 11.30-13: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic =VA_EI9OUFQ4).

Madonna di Loreto 1▪ Mercoledì 10 dicembre: Beata Vergine Maria di Loreto, detta anche Vergine Lauretana, la cui statua è venerata nella Santa Casa trasportata da Nazareth (1296), patrona principale dell’Aeronautica militare, degli aviatori e dei viaggiatori in aereo. & Inizio del triduo di preghiera a s. Lucia da Siracusa († 304),vergine e martire, patrona della vista (A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», durante la Messa delle ore 18, invochiamo la sua intercessione per tutti coloro che Diritti umanisoffrono di disturbi visivi: i non vedenti, i miopi, gli astigmatici e chi è affetto da cataratta). & Giornata Internazionale dei Diritti Umani, per commemorare la proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani, firmata a Parigi il 10 dicembre 1948, e per difendere e far ascoltare i diritti propri e altrui: fondamenta di libertà, di sviluppo, di pace. «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza» (Art. 1). & In Vaticano, incontro del Papa con i gruppi di fedeli e i pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 10.25-12: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_EI9OUFQ4). & In Vaticano, nella Sala Stampa della Santa Sede, conferenza stampa di presentazione del Messaggio di Papa Francesco per la 48ª Giornata Mondiale della Pace 2015 dal titolo: «Non più schiavi, ma fratelli» (ore 12.30-14: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_EI9OUFQ4).

Giovedì 11 dicembre: S. Damaso († 384), il 37° papa della Chiesa, mecenate e letterato, difensore della fede contro gli scismi e le eresie, protettore degli archeologi. & Ritiro del Clero dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace. & 2° giorno del triduo di preghiera a s. Lucia da Siracusa. & Adorazione eucaristica del 2° giovedì del mese.

Guadalupe (Papa Francesco) Venerdì 12 dicembre: Nostra Signora di Guadalupe, detta «Morenita», apparsa sul colle del Tepeyac presso Città del Messico (1531) a s. Juan Diego Cuauhtlatoatzin, ed invocata come stella dell’evangelizzazione dei popoli e sostegno degli indigeni e dei poveri, patrona dell’America Latina. & In Vaticano, nella basilica di S. Pietro, recita del Rosario guadalupano e celebrazione della Messa presieduta da Papa Francesco, accompagnata dall’esecuzione dell’opera «Misa Criolla» del compositore argentino Ariel Ramírez (che nel 1967 volle venire a Roma per consegnare la sua geniale opera nelle mani del Pontefice Paolo VI), con strumenti, arrangiamenti e inni argentini e di altri Paesi latino-americani, diretta da suo figlio, Facundo Ramírez, direttore di un gruppo musicale di altissimo livello culturale e artistico [ore 18-19: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic =VA_ EI9OUFQ4]. & A Roma, presso il Pontificio Collegio Internazionale Maria Mater Ecclesiæ,Convegno europeo di Giovani_miniaturapastorale giovanile sul tema: «Una Chiesa giovane, testimone della gioia del Vangelo. Insieme sulle strade dell’Europa», promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici, in collaborazione con il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (11-13 dicembre), per promuovere una riflessione comune tra i responsabili nazionali di pastorale giovanile, raccogliere insieme le sfide che l’accompagnamento dei giovani nel cammino di fede si trova ad affrontare nel continente europeo, rilanciare un passaggio dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium: «Che bello che i giovani siano “viandanti della fede”, felici di portare Gesù in ogni strada, in ogni piazza, in ogni angolo della terra!»(«Evangelii gaudiumLasciamoci interpellare dalla gioia del Vangelo» è il tema della giornata di oggi, alla ricerca di nuove vie per la pastorale giovanile seguendo la rivoluzione di Papa Francesco e della sua Esortazione apostolica. & A Lima, in Perù, chiusura della Conferenza sul clima (Cop20). «Noi vescovi cattolici – si legge nel messaggio dei presuli presenti alla Conferenza – crediamo che il Creato sia un dono»; per questo ribadiscono il loro impegno nello «sviluppo del senso di gratuità, così da contribuire alla costruzione di uno stile di vita che liberi l’uomo dal desiderio di appropriazione e gli permetta di essere rispettoso della dignità della persona e dell’armonia del Creato»: «Tutti possono contribuire a superare i cambiamenti climatici, a scegliere stili di vita sostenibili», ad «accompagnare i processi politici» con la ricerca di «un dialogo che porti la voce dei poveri al tavolo dei responsabili delle decisioni». &  giorno del triduo di preghiera a s. Lucia da Siracusa.

Papa Francesco con agnello▪ Sabato 13 dicembre: S. Lucia († 304), vergine e martire, patrona di Siracusa e compatrona di Venezia, protettrice degli occhi, dei ciechi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini. & 45° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Papa Francesco (13 dicembre 1969): auguri infiniti e gratitudine immensa per il suo amore e servizio – due parole presenti da sempre nella sua formazione spirituale e teologica. A Roma, presso il Pontificio Collegio Internazionale Maria Mater Ecclesiæ, chiusura del 4° Convegno europeo di pastorale giovanile sul tema: «Una Chiesa giovane, testimone della gioia del Vangelo. Insieme sulle strade dell’Europa» (la giornata di oggi è dedicata al tema: «Discepoli missionari nel mondo di oggi», con particolare attenzione alla dimensione del pellegrinaggio – uno degli aspetti essenziali delle Giornate Mondiali della Gioventù – e al potenziale di creatività, di entusiasmo e di positività che i giovani possono donare alla Chiesa e agli altri con la generosità caratteristica della loro età.

Domenica 14 dicembre: S. Giovanni della Croce († 1591), carmelitano spagnolo, riformatore dell’Ordine carmelitano assieme a s. Teresa d’Avila, autore delle opere: «La salita al monte Carmelo», «La notte oscura dell’anima», «Il cantico spirituale» e «La fiamma viva di amore», mistico «del nulla e del tutto», dottore della Chiesa. & A Roma, in Piazza S. Pietro, preghiera mariana dell’Angelus guidata da Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_EI9OUFQ4).

Amici, ci avviciniamo al giorno più importante della storia umana: la nascita sulla terra del Figlio di Dio. Per questa ragione «l’Avvento – ha affermato Papa Benedetto XVI il 28 novembre 2009 – è il tempo dell’attesa (…), il tempo della gioia, di una gioia interiorizzata, che nessuna sofferenza può cancellare. La gioia per il fatto che Dio si è fatto bambino. Questa gioia, invisibilmente presente in noi, ci incoraggia a camminare fiduciosi. Modello e sostegno di tale intimo gaudio è la Vergine Maria, per mezzo della quale ci è stato donato il Bambino Gesù. Ci ottenga lei, fedele discepola di suo Figlio, la grazia di vivere questo tempo vigilanti e operosi nella carità». L’augurio vivissimo…

Piotr Anzulewicz OFMConv




Viva Cristo Re!

È una domenica speciale: ultima dell’anno liturgico A, in cui stiamo per salutare l’evangelista Matteo, apostolo, già esattore delle tasse, e incontrare l’evangelista Marco, discepolo di s. Pietro.
È una domenica in cui celebriamo il 1° anniversario della consegna dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium e la Giornata Nazionale per il Sostentamento del Clero, con il suo motto: «Insieme ai sacerdoti. Insieme ai più deboli», commemoriamo s. Clemente I († 101), discepolo di s. Paolo e suo collaboratore a Filippi, autore della Lettera indirizzata ai Corinzi per ristabilire tra loro la pace e la concordia, 4° vescovo di Roma e papa (88-97), e accogliamo 6 nuovi santi, tra cui Ludovico da Casoria, francescano, alcantarino, frate ardente, apostolico e caritativo, fondatore degli ospizi ed educandati a Napoli, Assisi e Firenze, per anziani, fanciulli in difficoltà, bimbi “moretti”, riscattati in Africa dalla schiavitù.
Una domenica che ci coinvolge tutti, personalmente ed ecclesialmente, su un concetto della fede: Cristo Re.
7-crocefisso-no-9-c_optRe di che cosa? Re di tutto e di tutti, Signore della creazione e Signore della riconciliazione. «In lui, per mezzo di lui e in vista di lui furono create e riconciliate tutte le cose» (cfr. Col 1,16-20 ). Egli è «primogenito» (ivi, v. 18), il principio, il centro, il Signore. A lui Dio Padre ha dato la totalità. La sua signoria e regalità ingloba tutti gli uomini, le religioni, le culture, le nazioni… Un Re singolare, non secondo i cliché del potere di ieri e di sempre. Un Re speciale, fuori dai canoni delle regalità e dei regni di questa terra. Un Re nato povero e vissuto povero. Un Re scalzo a battere strade di miseria, di lacrime d’afflizione, di storie disgustose e disgustate, a beneficare, a sanare, a guarire. Un Re morto più povero che mai, appeso nudo al patibolo, nella città santa, Gerusalemme, sul monte Golgota, e da questo singolare “trono” esercita la sua regalità con l’amore, con la sofferenza, con il perdono, con la sete di giustizia. Un Re perdutamente invaghito delle sue creature.
Alla fine dei tempi, o forse anche solo alla fine della nostra vicenda terrena, o ancor più semplicemente al termine di ogni giornata, che cosa mai ci chiederà questo Re, Signore e Giudice dell’Universo? Vorrà sapere se lo abbiamo pregato abbastanza, se abbiamo saltato la Messa domenicale, se abbiamo aiutato e voluto bene ai nostri parroci, se siamo stati fedeli ai canoni della Chiesa, se abbiamo approfondito la nostra fede con letture spirituali e teologiche? No, queste cose fanno parte del vademecum del buon cristiano e certamente non saranno oggetto del suo giudizio, del tutto particolare, quasi anomalo e assurdo. Lui ci chiederà:
Bambini - abbandono“Avete visto quanta gente soffre la fame? Io sono lì. Avete visto quanta gente arde per la sete? Io sono lì. Avete visto quanti sono senza tetto? Avete visto quanti, per ripararsi, non solo non hanno una casa, ma neppure un vestito? Io sono tra quelli. Avete visto quanta gente non può muoversi con le proprie gambe perché impedita dalla malattia o dalla porta di un carcere? Lì sono io”.
“Ma quando mai, Signore? Tu non sei lì, tu sei nel cielo, tu sei in chiesa, tu sei nella creazione, tu sei nell’amore tra due persone, tu sei nella bellezza… impossibile incontrarti nella sofferenza!”. Eppure, lui è lì. Ed è lì, nella sofferenza, che si manifesta Re dell’Universo: «Ogni volta che l’avete fatto o meno a uno di questi fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (cfr. Mt 25,45). “Guardate ai vostri fratelli poveri, e guardate al vostro modo di guardarli. Se li vedete e fate qualcosa per loro (o per Dio, che è la stessa cosa), siete salvi. Se non li vedete, o fingete di non vederli, non c’è storia né preghiera né canone né misericordia divina che tengano: vi tenete la vostra cecità e la vostra indifferenza, e sarà il vostro supplizio”, il supplizio in quell’inaspettata scoperta d’aver trascorso una vita a parlare di Regno, di Cielo e di Eterno, e non essersi mai accorti che il Regno, il Cielo e l’Eterno si erano nascosti nella grammatica più elementare di tutte: quella dei bicchieri da riempire, delle vesti da far indossare, del pane da condividere, delle sbarre da oltrepassare. Col naso all’insù: per aver perduto l’appuntamento con la Bellezza. Lo pensavamo chissà come, ma lui rimase il Re umile. Il Re dei cristi piccoli. Il Rei dei cristi poveri, affamati, assettati, nudi, perseguitati, crocifissi. Il Re crocifisso.
Figlio, io sono il tuo DioInginocchiati davanti a lui, gli chiediamo perdono se spesso non lo abbiamo riconosciuto, se non lo abbiamo scoperto nei cristi di questa terra, se non lo abbiamo cercato nel volto delle persone sincere e generose che ci ha messe sul nostro cammino. Vogliamo credere in questo Re, amarlo e adorarlo, perché solo lui ci conforta, ci prende per mano e ci risolleva dal fango, ci libera dalle passioni del mondo ed estingue in noi sete di odio e di vendetta. Adesso è qui, nella Parola, e sarà qui, sull’altare, vivo, presente, in mezzo a noi, il suo popolo, «per sostenerci, per consolarci, per donarci la sua gioia. Lui mai ha fretta di lasciarci. Lui ha desiderio di stare con noi a lungo, perché noi apparteniamo a lui, siamo “cosa” sua, siamo le sue creature» (Papa Francesco).
Lui, Re di tutto e di tutti, Re dell’Universo, Alfa e Omega, Inizio e Fine, Salvatore e Redentore, nel tempo e nell’eternità, sia davvero il nostro Re. Nominiamolo sul serio Re del nostro microcosmo, esteriore e interiore, materiale e spirituale. Regni sempre nella nostra mente, nel nostro cuore, nel nostro agire, nella nostra gioia e nella nostra sofferenza. Regni sempre, perché il suo Regno è un Regno d’amore e di gioia, comunque e sempre. Viva Cristo Re!

Schede della settimana

(23-30.11.2014)

 Domenica 23 novembre: solennità della regalità universale di Cristo, Re delle intelligenze, dei cuori e delle volontà, e rinnovo della consacrazione dell’umanità al Sacro Cuore di Gesù. – Clemente I († 101), discepolo di s. Paolo e suo collaboratore a Filippi, 4° vescovo di Roma, papa (88-97), autore della Lettera indirizzata ai Corinzi per ristabilire tra loro la pace e la concordia.
& In Vaticano, sul sagrato della basilica papale di S. Pietro, Messa presieduta da Papa Francesco con il rito di canonizzazione di sei beati: Giovanni Antonio Farina († 1888), vescovo cattolico italiano, fondatore della Congregazione delle Suore Maestre di S. Dorotea, figlie dei Sacri Cuori; Kuriakose Elias Chavara della Sacra Famiglia († 1871), cofondatore e primo priore generale dei Carmelitani di Maria Immacolata; Eufrasia Eluvathingal del Sacro Cuore († 1952), religiosa indiana della Congregazione delle Suore della Madre del Carmelo; Ludovico da CasoriaLudovico da Casoria dell’Ordine dei Frati Minori Alcantarini († 1885), fondatore ad Assisi nel 1871 dell’Istituto Serafico, dove si fece carico di accogliere ragazzi sordi e ciechi, da lui definiti «creature infelici e abbandonate», nella convinzione che anch’essi potessero avere un futuro; Amato Ronconi († ca. 1292), terziario francescano della diocesi di Rimini; Nicola da Longobardi († 1709), religioso dell’Ordine dei Minimi, e, al termine, la recita dell’Angelus (ore 10.20-12.10: http://player.rv.va/rv.player01.asp? language=it&visual=  VaticanTic&Tic=VA_9NYT81DR).
& Giornata Nazionale per il Sostentamento del Clero, con il motto: «Insieme ai sacerdoti. Insieme ai più deboli», per richiamare l’attenzione sul ruolo ecclesiale e sociale dei 34 mila sacerdoti secolari e religiosi, a servizio delle 226 diocesi italiane, e creare un’effettiva solidarietà e condivisione, anche con un piccolo contributo, assicurando ad ognuno di loro i mezzi necessari per una vita dignitosa nello svolgimento della loro missione.
# Le offerte, raccolte in questa domenica, vengono inviate all’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero che provvede a distribuirle tra tutti i presbiteri, affinché anche coloro che appartengono alle Comunità parrocchiali più piccole e povere possano contare su un’equa distribuzione delle offerte, che sono deducibili dal proprio reddito, sia ai fini del calcolo dell’IRPEF che delle relative addizionali (così sono sostenuti anche i 3 mila sacerdoti che, per ragioni di età o di salute, sono in previdenza integrativa, e circa 600 sacerdoti impegnati nelle missioni nei Paesi in via di sviluppo come fidei donum).
& 1° anniversario della consegna, da parte di Papa Francesco, dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium.

▪ Lunedì 24 novembre: Ad Hanoi nel Tonchino, s. Andrea Dũng Lạc († 1839), sacerdote, e 116 compagni, martiri, di varie regioni del Viet Nam, tra i quali 8 vescovi, moltissimi sacerdoti e un gran numero di fedeli laici di entrambi i sessi e di ogni condizione ed età, che preferirono patire l’esilio, il carcere, le torture e l’estremo supplizio, per decapitazione, piuttosto che recare oltraggio alla croce e rinnegare la fede cristiana, dichiarati santi nel 1988 da Giovanni Paolo II. & Inizio del Triduo in onore di Nostra Signora della Medaglia Miracolosa.

▪ Martedì 25 novembre: S. Caterina d’Alessandria d’Egitto (secc. III-IV), vergine e martire, patrona dei filosofi, degli studenti di teologia e dei mugnai, protettrice delle apprendiste sarte e modiste (è anche patrona dello “studio dei legisti” dell’Università di Padova e dell’Università di Siena).

Violenza contro la donna 1& Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, istituita dall’ONU nel 1999, un’occasione per sostenere la lotta contro il femminicidio e la violenza in Italia e nel mondo tramite appelli ed iniziative di sensibilizzazione. # La data richiama il massacro delle sorelle Mirabal, attiviste politiche, ricordate anche come ‘las mariposas’, durante il regime dittatoriale dominicano di Rafael Trujillo, che accadde proprio il 25 novembre del 1961. Il Comitato per l’eliminazione della discriminazione contro le donne identifica la violenza contro le donne come «ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi o possa provocare danno fisico, sessuale, psicologico o una sofferenza, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia in pubblico che nella vita privata». Gli atti di violenza di genere possono includere, tra gli altri, la violenza domestica, l’abuso sessuale, lo stupro, le molestie sessuali, la tratta delle donne, la prostituzione forzata.

Parlamento europeo& Visita di Papa Francesco al Parlamento europeo e al Consiglio d’Europa a Strasburgo, città simbolo della riconciliazione europea, su invito del Presidente del Parlamento Martin Schulz, durante la quale rivolge un discorso a entrambi le Assemblee: un segnale di sostegno e di incoraggiamento a proseguire il progetto europeo nel suo vettore di pace, di integrazione e di unità, indicando i valori fondamentali, ispirati in gran parte alla fede cristiana; una visita che arriva 26 anni dopo quella di Giovanni Paolo II che aveva indicato come campi di missione per l’Europa unita la custodia del creato (la difesa dell’ambiente), la solidarietà verso migranti e rifugiati e la ricostituzione di una visione integrale dell’uomo, in tutte le sue dimensioni, compresa anche quella spirituale e trascendente, campi di drammatica attualità.
# Il Parlamento risponde ai 28 Paesi dell’Unione ed è un’istituzione di tipo prettamente politico, di parlamentari eletti dai cittadini, mentre il Consiglio d’Europa è un’organizzazione intergovernativa, composta dai 47 Stati membri (la bandiera dell’Europa raffigura 12 stelle che richiamano l’immagine della Madonna propria del 12 capitolo dell’Apocalisse: «Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di 12 stelle« [v. 1]).

13X18,9& Presso la Parrocchia «Mater Domini» di Catanzaro, alle ore 17.30, presentazione del libro «I care humanum» – passare la fiaccola della nuova umanità di mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro–Squillace (ne discutono con l’autore: prof. Luca Diotallevi – docente di sociologia presso l’Università Roma Tre, e don Massimo Naro – direttore del Centro Studi Cammarata di San Cataldo; modera gli interventi Antonio Cavallaro – responsabile divisione Digital presso Rubbettino Editore).

▪ Mercoledì 26 novembre: A Roma nel convento di S. Bonaventura sul Palatino, s. Leonardo da Porto Maurizio († 1751), ligure, figlio di un capitano di marina, nato a Porto Maurizio, l’odierna Imperia, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Osservanti, definito da s. Alfonso Maria de’ Liguori «il più grande missionario del nostro secolo», che impegnò tutta la sua vita nella predicazione, nel pubblicare libri di devozione e nel far visita ad oltre 300 missioni a Roma, in Corsica e nell’Italia settentrionale; è ideatore della Via crucis e patrono delle missioni al popolo. – A Bisignano in Calabria, s. Umile (Luca Antonio) Pirozzo († 1637), religioso dell’Ordine dei Frati Minori Riformati, insigne per lo spirito di profezia, le frequenti estasi e una serie ininterrotta di prodigi come guarigioni istantanee, beatificato da Leone XIII nel 1882 e canonizzato da Giovanni Paolo II nel 2002.

& In Vaticano, incontro del Papa con i gruppi di fedeli e i pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 10.25-12: http://www.radiovaticana.va /player/index_fb.asp?language= &visualizzazione=VaticanTic&Tic=VA_FUBSE4GP).

Medaglia miracolosa▪ Giovedì 27 novembre: Madonna della Medaglia Miracolosa, Medaglia coniata in seguito alla seconda apparizione di Maria a s. Caterina Labouré († 1876) nella cappella in Rue du Bac 140 a Parigi, come segno di amore, pegno di protezione e sorgente di grazie, definita da s. Massimiliano Kolbe la “cartuccia contro il maligno” e adottata da lui come l’emblema della sua Milizia dell’Immacolata (MI).
# La Madonna, nell’apparizione del 27 novembre 1830, nella cappella parigina, disse a suor Caterina Labouré: «Fa’ coniare una Medaglia su questo modello: le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie; le grazie saranno più abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia». Sul diritto della Medaglia suor Caterina aveva visto la Madonna biancovestita, con le braccia distese sul mondo, le dita delle mani emananti fasci di luce di vario splendore e le parole: «O Maria concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo». Sul rovescio, fra 12 stelle, la lettera M sormontata da una croce e, sotto, il Cuore di Gesù circondato da una corona di spine e il Cuore di Maria trafitto da una spada.
& Al «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, adorazione eucaristica parrocchiale (ore 17-18).

▪ Venerdì 28 novembre: A Napoli, deposizione di s. Giacomo della Marca († 1476), sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Osservanti, discepolo di s. Bernardino da Siena, insigne predicatore in Italia, Polonia, Boemia, Bosnia e Ungheria, ardente oratore, ideatore dei Monti di Pietà, dove i poveri potevano impegnare le proprie cose, non più all’esoso tasso preteso dai privati usurai, ma ad un interesse minimo – istituzioni finanziarie senza scopo di lucro, per erogare prestiti di limitata entità (microcredito), a condizioni favorevoli rispetto a quelle di mercato, in cambio di un pegno le sue ultime parole: «Gesù, Maria. Benedetta la Passione di Gesù»).
Moschea blu& Viaggio apostolico di Papa Francesco in Turchia (Ankara e Istanbul), su invito del Presidente del Paese e del Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, da oggi fino al 30 novembre, festa di s. Andrea.

▪ Sabato 29 novembreTutti i Santi dell’Ordine francescano, in coincidenza con l’anniversario della conferma della Regola di s. Francesco d’Assisi (1223, papa Onorio III): tutti loro ci rivelano cosa significhi l’amore disinteressato inteso come il dono totale di sé, riconoscendo in Dio il “tutto” della loro vita, il vertice della loro felicità, la pienezza della loro vita. – A Lucera in Puglia, s. Francesco Antonio Fasani, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, che, uomo di raffinata cultura e pervaso da un grande amore per la predicazione e la penitenza, si adoperò al tal punto per i poveri e i bisognosi da non esitare mai a privarsi della veste per coprire un mendicante e offrire a tutti il suo sostegno, particolarmente vicino ai carcerati e ai condannati che accompagnava fino al luogo del supplizio, devotissimo dell’Immacolata Concezione (morì il 29 novembre 1742, il primo giorno della novena dell’Immacolata), sepolto nella chiesa di S. Francesco a Lucera, meta di frequenti pellegrinaggi, proclamato beato nel 1951 da Pio XII e canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1986. & 2° giorno del viaggio apostolico in Turchia: Papa Francesco si trasferisce in aereo da Ankara a Istanbul (ore 9.30-9.45); si reca alla Moschea Sultan Ahmet, detta la Moschea Blu, e al Museo di S. Sofia (ore 10.15-11.20); presiede la Messa nella cattedrale dello Spirito Santo con le comunità cattoliche: latina, armena, sira e caldea (14.45-16.30); partecipa insieme al Patriarca ecumenico Bartolomeo I alla preghiera ecumenica nella chiesa patriarcale di S. Giorgio, cui segue un incontro privato tra loro nel Palazzo patriarcale (ore 17-18.15: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_UND2I537). & Nella basilica papale di S. Maria Maggiore a Roma, alla vigilia dell’inizio dell’Anno di vita consacrata, Veglia di preghiera, durante la quale viene proiettato un videomessaggio del Papa che si trova in Turchia (ore 19-20.30). & Inizio della novena in preparazione alla solennità Giornata di solidarieta per il popolo palestinese 2dell’Immacolata& Giornata Internazionale di Solidarietà col Popolo Palestinese che risale al 29 novembre 1947, quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò una risoluzione che stabiliva la creazione di uno “Stato ebraico” e di uno “Stato arabo”, con Gerusalemme come «corpus separatum» sottoposta a un regime internazionale speciale (dei due Stati previsti dal documento, solo uno, Israele, ha visto di fatto la luce. Il 29 novembre 2012, la stessa Assemblea generale ha approvato una risoluzione con cui la Palestina è diventata Stato osservatore non membro dell’ONU). & 18ª Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: «Vi invito a fare posto nel vostro cuore a questa urgenza, rispettando questo diritto dato da Dio a tutti di poter avere accesso ad una alimentazione adeguata. Condividiamo quel che abbiamo nella carità cristiana con chi è costretto ad affrontare numerosi ostacoli per soddisfare un bisogno così primario. Invito tutti noi a smettere di pensare che le nostre azioni quotidiane non abbiano un impatto sulle vite di chi la fame la soffre sulla propria pelle» (Papa Francesco, 9 dicembre 2013).

Domenica 30 novembre: 1ª Domenica di Avvento – Festa di s. Andrea di Betsaida († 60), apostolo, fratello di Simon Pietro, il primo tra i discepoli di Giovanni Battista ad essere chiamato da Gesù, sul lago di Galilea, dopo una giornata di pesca infruttuosa; presente nei momenti privilegiati: il Tabor, il Getsemani e il Venerdì Santo; evangelizzatore della Grecia, fondatore della Chiesa di Costantinopoli, martire – secondo le antiche tradizioni – a Patrasso, legato, e non inchiodato, su una croce a forma di X, detta croce decussata, comunemente conosciuta con il nome di «croce di s. Andrea», per sua personale scelta, dal momento che egli non avrebbe mai osato eguagliare il Maestro, Gesù, nel martirio; patrono in Scozia (la croce di s. Andrea figura nella sua bandiera, e di conseguenza in quella del Regno Unito, e nello stemma Anno della vita consacrata 1della Nuova Scozia), Russia (nell’insegna della marina russa), Romania, Ucraina e Grecia, ad Amalfi e a Luga (Malta). & Concelebrazione eucaristica nella basilica papale di S. Pietro in Vaticano per l’apertura dell’Anno della vita consacrata (ore 10). # Gli obiettivi principali dell’Anno (30 novembre 2014 – 2 febbraio 2016) sono: 1. fare “memoria grata” del passato recente, che va dal Concilio Vaticano II – e in particolare dalla pubblicazione del decreto «Perfectae caritatis» – fino ad oggi, segnato dalla presenza dello Spirito che porta i consacrati a vivere anche le debolezze e le infedeltà come esperienza della misericordia e dell’amore di Dio, ad essere “icone viventi” del Dio “tre volte santo” e a “gridare” al mondo, con forza e con gioia, la loro vitalità, spesso nascosta, ma non meno feconda, nei monasteri, nei conventi, nelle case; 2. abbracciare il futuro con speranza, assumendo il momento presente, «delicato e faticoso» (Giovanni Paolo II), non come l’anticamera della morte, ma come un «kairos», un’occasione favorevole per la crescita in profondità, nella certezza che la vita consacrata non potrà mai sparire nella Chiesa, poiché «è stata voluta dallo stesso Gesù come parte irremovibile della sua Chiesa» (Benedetto XVI); 3. vivere il presente con passione, per testimoniare la bellezza della sequela di Cristo “più da vicino” e «svegliare il mondo» (Papa Francesco), specie nelle periferie esistenziali della povertà e del pensiero, “evangelizzando”, curando e potenziando la vita fraterna in comunità e la formazione continua nella «fedeltà dinamica» e creativa, al testimone lasciato dai rispettivi fondatori e fondatrici (cfr. VC 37), e alla luce delle sfide della postmodernità. & 3° giorno del viaggio apostolico in Turchia: Papa Francesco assiste alla Divina Liturgia nella chiesa patriarcale di S. Giorgio, cui segue la benedizione ecumenica insieme al Patriarca Bartolomeo I e la firma di una dichiarazione congiunta (ore 8.20-11); cerimonia di congedo per il ritorno a Roma (ore 15.45-16: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_UND2I537). & Onomastico di p. Andrea Buzor, vicario della Parrocchia «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido: auguri di cuore a lui e a tutti gli altri Andrea…

Amici, è difficile scambiarci auguri per questa settimana. Il nostro paese è in un momento delicato politicamente ed economicamente. Il Vangelo ci attesta che il mondo non precipita nell’abisso del nulla. Esso è nelle braccia di Dio e la parola del Vangelo è l’appiglio che noi abbiamo per leggere la storia e per vedere che Dio ne è il Signore. Malgrado la fatica, il dolore e la logica mondana che ancora alberga nei nostri cuori e nei nostri giudizi, lo Spirito divino avanza e dice alla Chiesa, sua sposa: Maranathà! (“Vieni!”).

Piotr Anzulewicz OFMConv




Dono e compito

FruttiLa Parola di Dio che la liturgia ci presenta nella 33ª Domenica del tempo ordinario, penultima dell’anno liturgico – domenica in cui commemoriamo s. Giuseppe Moscati, straordinaria figura di laico cristiano, che ha fatto della sua professione una missione di carità e di dedizione – contiene la «parabola dei talenti» di Matteo, apostolo ed evangelista, già esattore delle tasse, chiamato Levi o il Pubblicano, diventato discepolo di Cristo (Mt 25,14-30). Lo stiamo per salutare, per incontrare Marco, discepolo di Pietro, e iniziare il percorso di Avvento. Tuttavia, prima di lasciarci, Matteo consegna una salutare “frustata” all’indirizzo della nostra accidia. Siamo chiamati – dice – ad essere svegli, creativi, operosi, a far fruttare i nostri talenti, doni, potenzialità e capacità, a non lasciarli irrancidire, a non sotterrarli nel solco del nostro «io», a non fare dell’intelligenza, bellezza e salute un fiore all’occhiello della nostra immagine. È triste vedere chi, pur avendo ricevuto un grande dono, non solo non lo fa fruttare, ma addirittura ostacola chi lo farebbe fruttare.
Questa è una parabola che ci fa riflettere molto sulla larghezza dei doni di Dio. Fra i miliardi di persone viventi, e quelli esistiti o che esisteranno, nessuno ha i lineamenti del nostro volto, il tono della nostra voce, le varie sfumature della nostra espressione e del nostro sguardo. Nessuno ebbe e mai avrà i sentimenti del nostro cuore. Ciascuno di noi è un “prodigio” singolare, particolare, unico. È un “sogno”, un investimento, un capitale, chiamato a realizzarsi, umanizzarsi, amorizzarsi, anche se ammalato, handicappato, menomato o depresso a tal punto da sembrargli di non valere una cicca. È sempre “prezioso” agli occhi di Dio, è sua creatura, è dono del suo amore, è oggetto della sua infinita tenerezza. «Al di là di qualsiasi apparenza, è immensamente sacro» (Evangelii gaudium, n. 273). È degno della nostra dedizione, e non per il suo aspetto fisico, per il suo linguaggio, per la sua mentalità o per le soddisfazioni che ci può offrire, ma perché Dio l’ha creato a sua immagine» (ivi, n. 274) e l’ha redento in Cristo. Per questo, tutto ciò che è e tutto ciò che ha deve farlo diventare “carità”.
Donna e bambino (Klint)Se abbiamo la salute, essa è anche per chi non ce l’ha. E se la tratteniamo solo per noi, proveremo il disgusto dell‘egoista. Se siamo dotati dell’intelligenza, essa è pure per chi ne è sprovvisto, perché se la usiamo esclusivamente per noi stessi, slitteremo nell’orgoglio e proveremo inquietudine, tedio e amarezza. Se siamo forniti di sensibilità, delicatezza e altruismo, dobbiamo pensare che sono “talenti” da investire per il bene degli altri, altrimenti diventeranno “imputridite” (Gc 5,2). Insomma, chi non impegna la propria vita per gli altri, non «prenderà parte alla gioia del suo padrone» (Mt 25,23). Imbocchiamo allora il cammino della responsabilità del dono, gratuito, disinteressato, oblativo.
«Si è più beati nel dare che nel ricevere» (At 20,35). Non si vive meglio se si resiste a dare, se si fugge dagli altri, se si nega alla condivisione, se ci si rinchiude nella comodità, se si rimane chiusi nella pigrizia, nel vuoto egoista, nel pessimismo, nel fatalismo, nella sfiducia. Ciò non è altro che un lento suicidio. «Difendiamoci – ci sprona Papa Francesco – da tutto ciò che è mondanità, immobilismo, comodità, clericalismo, chiusura in noi stessi. (…) I giovani devono emergere, farsi valere, uscire per lottare per i valori (…); e gli anziani devono aprire la bocca, insegnarci, trasmetterci la saggezza dei popoli!» (Discorso nella cattedrale di São Sebastião di Rio de Janeiro, rivolto ai giovani argentini, 25 luglio 2013).
«I giovani – ha affermato mons. Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, al Simposio internazionale su «I giovani contro la prostituzione e la tratta di persone», apertosi il 15 novembre in Vaticano – hanno bisogno di speranza, di futuro, di sapere quali sono le loro potenzialità, i loro talenti e le loro ricchezze per metterle al servizio di quest’umanità, dove sembra che ciò che è più importante e valido, è solo l’interesse, il piacere, il potere, il possesso. La nostra più grande forza è “lavorare in rete”. Da soli non riusciamo a far niente, ma se mettiamo insieme le potenzialità dei giovani, ma anche i nostri Paesi, le nostre chiese, le nostre scuole, le nostre società, questi possono veramente imboccare una strada giusta, dove la persona è al centro. Come umanità, come società, siamo un grande mosaico, ma il mosaico è fatto di piccoli pezzettini; quello che è importante è che ciascuno sia al proprio posto. Allora il mosaico sarà qualcosa di veramente bello: una creazione nuova dell’oggi, di questa nostra società».
Mani (albero)La logica del mondo chiede di essere produttivi, aggressivi, decisi e forti, per spaccare il mondo e conquistare mercati e danari. Nella logica del mondo nuovo ciò che conta è donare/amare, essere operosi e fecondi. Certo, la fecondità molte volte è invisibile e non può essere contabilizzata. Rimane tuttavia «la certezza – scrive Papa Francesco nell’Esortazione apostolica «Evangelii gaudium sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale», resa pubblica il 24 novembre 2013, alla chiusura dell’Anno della fede – che non va perduta nessuna delle nostre opere svolte con amore, non va perduta nessuna delle nostre sincere preoccupazioni per gli altri, non va perduto nessun atto d’amore per Dio, non va perduta nessuna generosa fatica, non va perduta nessuna dolorosa pazienza. Tutto ciò circola attraverso il mondo come una forza di vita».
«A volte – prosegue il Papa – ci sembra di non aver ottenuto con i nostri sforzi alcun risultato, ma la missione non è un affare o un progetto aziendale, non è neppure un’organizzazione umanitaria, non è uno spettacolo per contare quanta gente vi ha partecipato grazie alla nostra propaganda; è qualcosa di molto più profondo, che sfugge ad ogni misura. Forse il Signore si avvale del nostro impegno per riversare benedizioni in un altro luogo del mondo dove non andremo mai. (…) Noi ci spendiamo con dedizione, ma senza pretendere di vedere risultati appariscenti. Sappiamo soltanto che il dono di noi stessi è necessario. Impariamo a riposare nella tenerezza delle braccia del Padre in mezzo alla nostra dedizione creativa e generosa. Andiamo avanti, mettiamocela tutta, ma lasciamo che sia lui a rendere fecondi i nostri sforzi come pare a lui» (n. 279).

Schede della settimana

(16-23.11.2014)

Medico con bambini Domenica 16 novembre: 33ª Domenica del tempo ordinario (A). – A Napoli, s. Giuseppe Moscati († 1927), medico «che ha fatto della professione una palestra di apostolato, una missione di carità, uno strumento di elevazione di sé, e di conquista degli altri a Cristo»; professore universitario «che ha lasciato tra i suoi alunni una scia di profonda ammirazione non solo per l’altissima dottrina, ma anche e specialmente per l’esempio di dirittura morale, di limpidezza interiore, di dedizione assoluta data dalla cattedra; scienziato d’alta scuola, noto per i suoi contributi scientifici di livello internazionale, per le pubblicazioni e i viaggi, per le diagnosi illuminanti e sicure, per gli interventi arditi e precorritori» (Paolo VI), canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1987, come straordinaria figura di laico cristiano, al termine del Sinodo dei Vescovi «sulla vocazione e missione dei laici nella Chiesa». – A Vilnius, in Lituania, S. Maria della Porta dell’Aurora (Aušros Vartai) o Madre della Misericordia (Nel 1970, nelle grotte della basilica di S. Pietro in Vaticano, è stata benedetta una cappella lituana, nel cui altare è raffigurato un mosaico in cui il papa Paolo VI benedice l’immagine della Madre della Misericordia della Porta dell’Aurora). – In Scozia, s. Margherita († 1093), «modello di madre e di regina per bontà e saggezza». – In Germania, s. Geltrude (Gertrude), detta la Grande († 1302), cistercense di Helfta, donna di profonda cultura anche profana, mistica, tenera devota dell’’umanità di Cristo (precorse il culto al Sacro Cuore di Gesù). – Ad Assisi, s. Agnese († 1253), sorella minore di s. Chiara, fondatrice del secondo monastero delle clarisse, quello di Monticelli a Firenze. – 18ª Giornata Internazionale a favore della Tolleranza, proclamata dall’UNESCO nel 1996.
La tolleranza va insegnata, comunicata, appresa e nutrita, dentro e fuori la scuola, come «il vincolo che ci mantiene uniti nel viaggio comune verso un futuro pacifico e sostenibile» (Ban Ki-moon), abbandonando ogni pregiudizio, indifferenza, odio, pulizia etnica, disprezzo, ingiustizia, violenza, terrorismo, estremismo, emarginazione e discriminazione delle minoranze e dei migranti, creando una rete di solidarietà globale in grado di affrontare le sfide comuni e rinnovando l’impegno al dialogo interculturale, alla comprensione tra tutti i popoli e le comunità, al rispetto reciproco per la ricchezza della diversità umana, anche attraverso partenariati con i media e programmi di scambi giovanili.
Kwiaty na slupie– 9ª Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada, istituita dall’ONU nel 2005, per sensibilizzare cittadini e opinione pubblica sull’importante tema della sicurezza e delle buone pratiche che ogni utente della strada deve applicare indipendentemente da quale sia il modo in cui ci si sposta.
«Non sono le vittime che hanno bisogno di essere ricordate – sottolinea Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada –, ma siamo noi, persone ed istituzioni, che abbiamo bisogno di ricordare le vittime per liberarci dai comportamenti prepotenti, omissivi e inosservanti delle norme. (…) A impedire che la strage sia debellata del tutto sono proprio le istituzioni, le amministrazioni, con il loro comportamento omissivo. Spesso giustificano la loro inerzia e i loro mancati interventi con l’insufficienza di soldi, ma non si possono sottomettere il proprio senso di responsabilità, la propria intelligenza, ai soldi. Le istituzioni hanno il compito di garantire la sicurezza della strada e ne debbono rispondere. Non a caso la maggior parte degli incidenti si concentrano sempre sugli stessi tratti stradali, nei quali le amministrazioni mantengono colpevolmente le condizioni di pericolosità». «Inutile sottolineare che l’incidente stradale è la prima causa di morte tra i giovani al di sotto dei 30 anni e che il numero delle vittime che si registra ogni anno sulle strade italiane rappresenta la più grave strage a cui stiamo assistendo in tempo di pace – dice Giulietta Pagliaccio, presidente nazionale della Federazione Italiana Amici della Bicicletta. – Dobbiamo quindi sentirci tutti chiamati in causa assumendo responsabilità e impegno, ognuno nel proprio ambito, per garantire la sicurezza a tutti».
– A Brisbane, in Australia, conclusione del Vertice del G20, la riunione annuale dei capi di Stato e di Governo dei principali Paesi sviluppati ed emergenti, concentrata non solo sugli sforzi per rilanciare un progetto di crescita sostenibile dell’economia mondiale ed allontanare “lo spettro della recessione globale”, ma anche sull’evasione fiscale, crisi politiche internazionali ed emergenze umanitarie.
«Vorrei chiedere – scrive Papa Francesco nella lunga lettera inviata al primo ministro australiano, Tony Abbot, che ospita la riunione – di non dimenticare che dietro le discussioni politiche e tecniche sono in gioco molte vite (…). Troppe donne e uomini soffrono a causa di grave malnutrizione, per la crescita del numero dei disoccupati, per la percentuale estremamente alta di giovani senza lavoro e per l’aumento dell’esclusione sociale che può portare a favorire l’attività criminale e perfino il reclutamento di terroristi», senza contare – annota – la «costante aggressione all’ambiente naturale, risultato di uno sfrenato consumismo». Il Papa entra poi in alcune delle contingenze più calde del momento. «Il mondo intero – sostiene – si attende dal G20 un accordo sempre più ampio che possa portare (…) a un definitivo arresto nel Medio Oriente dell’ingiusta aggressione rivolta contro differenti gruppi, religiosi ed etnici, incluse le minoranze». La crisi in quello scacchiere sollecita – dice – un «accordo» che porti a «eliminare le cause profonde del terrorismo, che ha raggiunto proporzioni finora inimmaginabili» e che ha come carburante «la povertà, il sottosviluppo e l’esclusione». La soluzione in questo caso – ribadisce Papa Francesco – «non può essere esclusivamente di natura militare», ma deve concentrarsi «su coloro che in un modo o nell’altro incoraggiano gruppi terroristici con l’appoggio politico, il commercio illegale di petrolio o la fornitura di armi e tecnologia». Accanto a questo – soggiunge – urge uno «sforzo educativo» e «una consapevolezza più chiara che la religione non può essere sfruttata come via per giustificare la violenza». Inoltre, la situazione in Medio Oriente ripropone «il dibattito sulla responsabilità della comunità internazionale di proteggere gli individui e i popoli da attacchi estremi ai diritti umani e contro il totale disprezzo del diritto umanitario». Tuttavia, sono anche di altro tipo le aggressioni contro i quali i Paesi del G20 dovrebbero munirsi e intervenire. Si tratta – stigmatizza il Papa – degli «abusi nel sistema finanziario», quelle «transazioni che hanno portato alla crisi del 2008 e più in generale alla speculazione sciolta da vincoli politici o giuridici e alla mentalità che vede nella massimizzazione dei profitti il criterio finale di ogni attività economica». «Una mentalità, nella quale le persone sono in ultima analisi scartate, non raggiungerà mai la pace e la giustizia», è la considerazione di Papa Francesco che sottolinea come i vari conflitti lascino «profonde cicatrici» e producano «in varie parti del mondo situazioni umanitarie insopportabili».
– In Piazza S. Pietro a Roma, preghiera mariana dell’Angelus Domini e breve riflessione di Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual= VaticanTic&Tic=VA_HAYIUAAM).
Elisabetta d'Ungheria 3▪ Lunedì 17 novembre: S. Elisabetta d’Ungheria († 1231), principessa ungherese, terziaria francescana, canonizzata da Papa Gregorio IX nel 1235, patrona principale del Terz’Ordine Regolare di S. Francesco (TOR), dell’Ordine Francescano Secolare (OFS) e della Fraternità secolare presso la chiesa e il convento «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, fulgido esempio per i giovani e per gli sposi, messaggeri odierni dell’amore di Dio, fiaccola luminosa per quanti seguono il Cristo nel servizio per il prossimo. In lei anche noi riconosciamo la chiamata dell’amore di «Dio, ricco di misericordia» (Ef 2,4), e con cuore intuiamo la forza di quell’amore che unisce i cuori umani, umanizza e armonizza tutte le relazioni interpersonali, asciuga le lacrime e versa il balsamo sulle ferite di chi vive nel nostro ambiente.
– In Vaticano, con l’intervento di Papa Francesco, Colloquio Interreligioso Internazionale sul tema «La complementarietà dell’uomo e della donna», raduno di studiosi e leader religiosi, ebrei, cristiani, musulmani e di altre confessioni, «al fine di proporre di nuovo la bellezza della naturale unione dell’uomo e della donna nel matrimonio», promosso da quattro dicasteri vaticani: la Congregazione per la Dottrina della Fede e i Pontifici Consigli per la Famiglia, Dialogo Interreligioso e Unità dei Cristiani (17-19 novembre). I relatori sviluppano vari aspetti di questa complementarità, «per sostenere e rinvigorire il matrimonio e la vita familiare», e i testimoni «attingono alla saggezza della loro tradizione religiosa e all’esperienza culturale, per dare testimonianza alla forza e alla vitalità della complementarità dell’uomo e della donna».
– In Vaticano, sotto il colonnato di S. Pietro, inizio dei lavori per realizzare tre docce per i senzatetto, per l’iniziativa del mons. Konrad Krajewski, l’elemosiniere di Papa Francesco, già realizzata in dieci parrocchie romane, a cominciare da Via Gregorio VII, Piazzale Clodio e l’Aventino (E’ quello che possiamo fare anche noi, nel nostro piccolo, trasformando i bagni parrocchiali in docce?).
– In Vaticano, nella Sala Stampa della Santa Sede, Briefing sui programmi della visita del Papa al Parlamento europeo e al Consiglio d’Europa di Strasburgo e del viaggio apostolico in Turchia dal 28 al 30 novembre prossimi (ore 12.30-13.30: http://www.radiovaticana.va/player/ index_fb.asp?language=it&visualizzazione=VaticanTic&Tic=VA_FUBSE4GP).
Opern Day (Giornata mondiale del bambino prematuro)Open Day: Giornata Mondiale del Neonato Prematuro (bambino pretermine), durante la quale gli Ospedali con i Bollini Rosa offrono alcuni servizi gratuiti, con lo scopo di informare e sensibilizzare la popolazione sulle strategie di contenimento dei rischi correlati alla nascita prematura e delle complicanze conseguenti.
▪ Martedì 18 novembre: Dedicazione delle basiliche dei ss. Pietro e Paolo, segno dell’unità e dell’apostolicità della Chiesa (Ci stringiamo attorno al Papa, successore di Pietro, e rinnoviamo verso di lui la fedeltà, consapevoli della propria miseria e della misericordia di Dio). – In Polonia, b. Karolina Kózka († 1914), chiamata anche la “Maria Goretti polacca” e considerata come b. Pierina Morosini († 1957) e  b. Albertina Berkenbrock († 1931), beatificata nel 1987 da Papa Giovanni Paolo II, patrona della gioventù cattolica polacca.
– In Vaticano, nella Sala Stampa della Santa Sede, presentazione della Conferenza Internazionale su «La persona con disturbi dello spettro autistico: animare la speranza», promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (ore 11.30-12.30: http://www.radiovaticana.va/ player/index_fb.asp?language=it&visualizzazione=VaticanTic&Tic=VA_FUBSE4GP).
▪ Mercoledì 19 novembre: Nel monastero di Hackeborn (o di Helfta) nella Sassonia in Germania, s. Mectilde o Matilde († 1298), monaca, donna di squisita dottrina e umiltà, che, con sorella maggiore s. Geltrude la Grande, è gloria dei monachesimo germanico e una delle maggiori scrittrici spirituali e mistiche del cristianesimo, autrice di uno dei libri più noti della mistica medievale: Libro della grazia speciale.
– In Vaticano, incontro del Papa con i gruppi di fedeli e pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 10.25-12: http://www.radiovaticana.va/ player/index_fb.asp?language=it&visualizzazione=VaticanTic&Tic=VA_FUBSE4GP). – A Roma, 7° Congresso Mondiale della Pastorale delle Migrazioni, centrato sulla “diaspora” dei migranti, specie delle famiglie, sul carattere di partenariato che gli immigrati assumono nei Paesi di transito e di approdo, sull’aspetto della “dignità” di ogni migrante (la priorità assoluta di accogliere tutti i migranti e salvare ogni singola vita umana), organizzato dal competente dicastero vaticano e ospitato dall’Università Urbaniana, con la partecipazione di circa 300 persone di 93 Stati di ogni continente. – A Napoli, presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, davanti ad una commissione di docenti, riunita in sessione pubblica alle ore 9.30, difesa della tesi di dottorato in teologia dal titolo: L’esperienza religiosa e l’umano simbolico in Julien Ries. Approccio storico-critico e teologico-pastorale,da parte di p. Francesco Celestino OFMConv, Custode provinciale di Calabria e membro del Consiglio direttivo del Circolo Culturale San Francesco (Direttore: p. prof. Edoardo Scognamiglio OFMConv, Ministro provinciale di Napoli e Basilicata).

▪ Giovedì 20 novembre: A Torino, ss. Ottavio, Solutore e Avventore († fine III sec.), appartenenti alla leggendaria legione tebea (originaria dell’Oriente) e trucidati sotto l’imperatore Massimiano, ritenuti i primi martiri della città. – In Inghilterra, s. Edmondo († 870), re dell’Estanglia, ossia dell’Inghilterra orientale, in tempi durissimi per tutta l’Inghilterra, aggredita continuamente dai danesi, martire, patrono d’Inghilterra, sepolto a Bury St. Edmund (a circa 50 km da Cambridge); è un santo più vivo nella memoria popolare d’Inghilterra: già durante il suo regno una moneta coniata viene chiamata “Penny di Sant’Edmondo”; al suo nome si è intitolata una congregazione di sacerdoti inglesi: i “Preti di Sant’Edmondo”.

 – In Vaticano, 29ª Conferenza internazionale sull’autismo, in programma fino al 22 novembre, dal titolo «La persona con disturbi dello spettro autistico: animare la speranza» e ridare lo slancio esistenziale anche a chi vive i casi più difficili, nonché per coloro – professionisti della salute, familiari, associazioni – che se ne prendono cura, organizzata dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (L’autismo è un disturbo neurocomportamentale che inizia in gravidanza durante il neurosviluppo, ha origine multifattoriale – sia genetica che ambientale – e si manifesta entro i primi tre anni di età permanendo per la vita; nel mondo, uno ogni 100-110 bambini ne è affetto; un’emergenza, coperta però da “un’imperscrutabilità e da diffuso rifiuto sociale”).

– A Roma, presso il Pontificio Collegio «Mater Ecclesiae», dal 20 al 22 novembre, 3° Congresso Mondiale dei Movimenti ecclesiali e delle nuove Comunità, che ha come tema La gioia del Vangelo: una gioia missionaria…,  promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici. Sulla scia dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, Papa Francesco chiama i movimenti a «essere veri protagonisti di una nuova tappa della missione evangelizzatrice della Chiesa, segnata dalla gioia», protesa verso le «periferie geografiche ed esistenziali del nostro mondo» e «vicina a tutti i poveri, sofferenti ed esclusi – prodotto amaro della ‘cultura dello scarto’ oggi dominante» (card. Stanisław Ryłko).

Giornata Universale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, approvata dall’ONU e ratificata nel 1989 da 193 Stati, ad esclusione di Somalia e Stati Uniti, da osservare come un giorno di fraternità, di sensibilizzazione e di attività per la promozione del benessere dei bambini di tutto il mondo. A livello nazionale, iniziativa «In Farmacia per i Bambini», per la sensibilizzazione sui diritti dei bambini e per la raccolta di farmaci da banco e prodotti ad uso pediatrico: pannolini, pappe per lo svezzamento, medicazioni ed altri prodotti baby care; nelle Farmacie aderenti, centinaia di volontari distribuiscono la Carta dei Diritti dell’Infanzia e invitano i clienti ad acquistare i prodotti da donare ai bambini bisognosi in Italia e nelle Case Orfanotrofio in America Latina, un’azione di responsabilità sociale del farmacista con i suoi clienti.

– Al «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido,  adorazione eucaristica parrocchiale (ore 17-18).

▪ Venerdì 21 novembre: Presentazione della B. Vergine Maria al Tempio di Gerusalemme, memoria mariana attestata da uno dei vangeli apocrifi, cioè del Protovangelo di Giacomo, dove nel cap. VI, si racconta che all’età di un anno Maria viene presentata ai sacerdoti del Tempo dai suoi due genitori, Anna e Gioacchino, e pochi anni dopo fatta accedere all’interno, prendendo parte alla vita sacerdotale, fino al momento dell’incontro con Giuseppe; ricorrenza di origine devozionale, risalente al VI sec. in Oriente e al XIV sec. in Occidente, che dà risalto alla prima donazione totale che Maria fece di sé, divenendo modello di ogni credente che si consacra al Signore.

Pro orantibusGiornata «Pro Orantibus», istituita da Pio XII, con la quale la Chiesa vuole far conoscere le comunità monastiche/claustrali/contemplative sparse in tutto il mondo come il cuore pulsante di Dio per gli uomini e invitare a pregare per quelle con particolari necessità (La Giornata è legata alla memoria liturgia della Presentazione di Maria al Tempio, perché nel dono radicale di lei a Dio si riconosce pienamente l’ideale della vita consacrata).
– In Polonia, b. Franciszka Siedliska († 1902), religiosa polacca, fondatrice della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Nazareth per provvedere agli emigrati dalla sua Patria, proclamata beata da Giovanni Paolo II nel 1989 (La sua tomba si trova nella Cappella della Casa Generalizia della Congregazione a Roma).

▪ Sabato 22 novembre: S. Cecilia (sec. II-III), vergine e martire, patrona della musica, dei musicisti e dei cantanti.
Giornata della Musica, un’opportunità per festeggiare tutte le forme d’arte legate all’ambiente musicale, per ricordare i nomi dei migliori artisti e compositori della storia e per promuovere gli ideali di pace e fratellanza tra popoli di culture diverse. – In Vaticano, udienza di Papa Francesco: nell’Aula Paolo VI, ai partecipanti al Convegno Missionario Nazionale organizzato dall’Ufficio per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese della Conferenza Episcopale Italiana (ore 9-); nella Sala Clementina, ai partecipanti al 3° Congresso Mondiale dei Movimenti ecclesiali e delle nuove Comunità (ore 11-); nell’Aula Paolo VI, ai partecipanti alla Conferenza Internazionale del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari su «La persona con disturbi dello spettro autistico: animare la speranza» (ore 11.45-: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_AKKH8CD9).

Domenica 23 novembre: solennità della regalità universale di Cristo, Re delle intelligenze, dei cuori e delle volontà, e rinnovo della consacrazione dell’umanità al Sacro Cuore di Gesù.
Giornata nazionale di sensibilizzazione per creare una effettiva solidarietà tra i fedeli e i loro sacerdoti, garantendo a tutti loro le risorse necessarie ad un dignitoso sostentamento (Ci uniamo nella stima e nell’affetto per tutti i sacerdoti, impegnati nelle Comunità parrocchiali, affidati alle offerte dei fedeli e non – come molti pensano – allo Stato o addirittura al Vaticano…).
– S. Clemente I († 101), discepolo di s. Paolo e suo collaboratore a Filippi, 4o vescovo di Roma, papa (88-97), autore della Lettera indirizzata ai Corinzi per ristabilire tra loro la pace e la concordia.
– In Piazza S. Pietro a Roma, preghiera mariana dell’Angelus Domini e breve riflessione di Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual= VaticanTic&Tic=VA_WRCF6K84).

Buona settimana, Amici, intenti a far fruttare i talenti che il Signore ci dona!

Piotr Anzulewicz OFMConv




«Io lo vedrò»

La solennità di Tutti i Santi, celebrata ieri, si riverbera nella commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti di oggi. Una continuità che ci fornisce la chiave interpretativa: condividendo la gioia dei santi, con fede-speranza ci si sofferma sull’ultimo tratto del nostro cammino terrestre: la morte, intesa non come un brutale assalto dall’esterno, una terrificante distruzione o interruzione del filo della vita, una gravissima sciagura o disgrazia senza rimedio, una violenta privazione delle proprie potenzialità, ma come una possibilità della consegna radicale di noi stessi nelle mani di Dio-Amore, un compimento dell’amore vissuto durante la vita, un transito dalla vita segnata dalla finitezza-caducità-provvisorietà-apparenza alla vita vera, piena, eterna, duratura, senza corruzione, precarietà e fine, un evento dell’incontro con la bellezza del Signore della beatitudine, felicità, pace.

Francesco morenteÈ una notizia buona, meglio: straordinaria, che il Cristo risorto ci offre anche nel momento più impegnativo, cruciale e misterioso del nostro percorso: la morte, che frate Francesco d’Assisi definiva «nostra sora corporale da la quale nullu homo vivente po’ skappare» (Cantico delle creature, v. 12). Questa notizia ci riempie di speranza. La nostra vita è allora una caccia al tesoro: l’eterno. Non possiamo sbagliare l’obiettivo e la strada e giocare male la nostra libertà, essere ciechi e sordi, impreparati e inconsapevoli. Ci viene dato un tempo, anche quello supplementare, per imparare… Avanzando, nella vita e negli anni, possiamo renderci conto che non siamo stati pensati e chiamati all’esistenza per stare in questo mondo, ma che la nostra meta è il «Dio vivente». Noi siamo “la sua gloria”: siamo la sua gioia quando ci creava e saremo la sua felicità quando potrà accoglierci presso di sé, nel momento della nostra morte. Siamo immortali fin dal giorno del nostro concepimento!

Ora siamo in cammino. Anno dopo anno, si fa largo il pensiero della morte, come “fine dello stato di peregrinazione” e cessazione del tempo delle decisioni. Ce lo ricorda anche un saluto: «Memento mori» – Ricordati che devi morire. Sì, questa memoria della morte, e soprattutto della nostra morte personale, è un’esperienza pedagogica, e non è un esercizio macabro o spettacolo tragicomico dell’incoerenza umana, come taluni intendono! Mentre cresce in noi questa esperienza di accompagnamento alla morte, la luce della fede nel Signore risorto ci sostiene e ci aiuta a guardare oltre l’orizzonte mondano, per posare il nostro sguardo sull’orizzonte di Dio. È guardando al di là del visibile che riceviamo la luce e la forza di vivere nel mondo senza perdere la speranza.

Cmentarz na Rossie (Matka i serce syna)Il nostro sguardo posato in Dio ci fa scorgere che tanti amici e parenti già vivono in lui. Poco per volta avanzando nella vita abbiamo più amici, parenti e conoscenti al di là della morte che al di qua, dove ci troviamo ancora noi. È un grande dono continuare a incontrare i nostri defunti in Dio e a sentire la loro intercessione orante per noi, ma soprattutto oggi è un dono la preghiera per loro, perché la misericordia e compassione di Dio abbia pietà di tutti: «di questi che sono nella Grande Tribolazione ed anche dei distruttori che – disse ieri Papa Francesco al Cimitero romano del Verano – si impadronisco di tutto, si credono dio, devastano la vita, le culture, i valori e scartano i poveri che chiedono pane». La nostra preghiera per loro è parte integrale della nostra fede che ci fa credere che la Chiesa, quella peregrinante e quella gloriosa, è un corpo solo in Cristo vivo, risorto dai morti. Tantissimi sono già partecipi di quella gloriosa, uniti irreversibilmente a lui, nel cielo, al cospetto di Dio, ma ci siamo anche noi, in cammino, in attesa di essere «rapiti» nel «giorno senza tramonto».

Oggi siamo invitati a pregare per tutti i fedeli defunti: quelli del passato, come dell’oggi, di ogni cultura, popolo, religione e nazione, quelli di tutte le guerre e di tutte le violenze, morti sulle strade, negli ospedali, nelle case, nelle piccole e grandi città, nel mare e nel deserto, mentre cercavano una vita più degna; per tutti i morti, senza esclusione di nessuno, affinché il Signore della vita doni loro la vita in pienezza, senza più fatica e dolore, senza più croci e calvari, senza il «pungiglione della morte» (1 Cor 15,56). Attraverso l’intercessione di Maria, Nostra Signora del Suffragio, chiediamo al Signore di accoglierli tutti nel suo amore e di comunicare a ciascuno la pienezza della sua vita, e se non basta chiudere un occhio, speriamo che ne chiuda due… Questa preghiera, simbolo di fede, ci unisce insieme. È commovente pensare che un giorno qualcuno di loro pregherà per noi, quando avremo solcato la soglia della morte e saremo entrati nella vita eterna.

Sole (Francesco)La loro commemorazione ci invita anche a fare memoria di ciò che siamo e di ciò che saremo, quando «tutti riuniti in Cristo», finalmente potremo dire con le parole del biblico Giobbe, uomo di mirabile pazienza e santità, «retto e timorato di Dio» (Gb 1,1; 2,3): «Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro» (ivi, 19,26-27), felicità senza limiti, vita nella sua massima concentrazione, amore nella sua abissale intensità. Sia così davvero per tutti! Nessuno vada perduto. Tutti siano trasformati nella fornace dell’Amore di Dio. Ed ogni istante di noi – immerso nella sua misericordia – profumi di vita in pienezza.

Schede della settimana (2-9 novembre)

◊ Domenica 2 novembre: Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti. Siamo invitati a pregare per tutti i morti: quelli del passato, come dell’oggi, di ogni cultura, popolo, religione e nazione, quelli di tutte le guerre e di tutte le violenze, morti sulle strade, negli ospedali, nelle case, nelle piccole e grandi città, nel mare o nel deserto, senza esclusione di nessuno, affinché il Signore della vita doni loro la vita in pienezza, senza più fatica e dolore, senza più croci e calvari, senza il «pungiglione della morte» (1 Cor 15,56). Li «commemoriamo» celebrando per loro e con loro il «memoriale della nostra salvezza», la Pasqua del Signore, che attira ogni vita nel presente eterno del suo amore, dove nulla di noi va perduto. – Ci sintonizziamo su Tv 2000, visibile sul canale digitale terrestre 28, o sul Vatican Player (http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_E78IJEOT) con Papa Francesco che alle ore 12, in Piazza S. Pietro a Roma, recita l’Angelus e alle ore 18 scende nelle Grotte Vaticane per un momento di preghiera silenziosa per i sommi pontefici defunti.

▪ Lunedì 3 novembre: S. Martino de Porres († 1639), peruviano, figlio di un “conquistatore” spagnolo e di una donna nera, fratello cooperatore dell’Ordine dei Predicatori, fondatore di un collegio per istruire i bambini poveri: il primo del Nuovo Mondo, canonizzato nel 1962 da Giovanni XXIII come il primo santo di colore della Chiesa cattolica e proclamato nel 1966 da Paolo VI patrono dei barbieri e dei parrucchieri e, in Perù, della giustizia sociale. – Nella basilica di S. Pietro in Vaticano, Messa di Papa Francesco in suffragio dei cardinali e vescovi defunti nel corso dell’anno (ore 11.30-).

▪ Martedì 4 novembre: S. Carlo Borromeo († 1584), vescovo di Milano, uomo della preghiera, delle lacrime e della penitenza intesa come appassionata partecipazione alle sofferenze di Cristo, al suo entrare nel peccato del mondo: disobbedienza, ribellione, rifiuto, logica del tornaconto… (in modo speciale pensiamo, oltre al nostro Arcivescovo, a Papa Francesco, intrepido e noncurante di sé, che accoglie tutti e con coraggio e franchezza annuncia la verità del Vangelo: la logica della gratuità/dell’amore gratuito, disinteressato, oblativo).

▪ Mercoledì 5 novembre: Commemorazione di Tutti i Defunti dell’Ordine serafico. Una giornata di particolare preghiera per il suffragio di tutti i confratelli (frati e terziari), consorelle (monache, suore e terziarie), parenti, amici e benefattori defunti, scomparsi nel corso dell’anno. Sono i defunti “di famiglia” (a tutti ci lega un vincolo di carità, di ricordo, di affetto. A tutti, e non solo a quelli di loro che abbiamo conosciuto e amato, ci rendiamo vicini con il nostro pensiero). – A Roma, udienza generale di Papa Francesco con i pellegrini convenuti in Piazza S. Pietro (ore 10.30-12).

▪ Giovedì 6 novembre: S. Leonardo di Limoges († ca. 545), abate francese, eremita, uno dei santi più venerati in Europa, soprattutto all’epoca della 1ª Crociata, molto raffigurato nell’arte, patrono dei carcerati, fabbricanti di catene, di fermagli, fibbie ecc., invocato per i parti difficili, mali di testa e malattie dei bambini, contro la grandine ed i banditi (a lui si rivolgono anche gli obesi). – Ritiro del Clero dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace. – Adorazione eucaristica parrocchiale del 1° giovedì del mese (ore 17-18).

▪ Venerdì 7 novembre: A Echternach, nel territorio dell’odierno Lussemburgo, deposizione di s. Villibrordo († 739), di origine inglese, vescovo di Utrecht, apostolo della Frisia (i Paesi Bassi, compresi Lussemburgo e Fiandre), fondatore di numerose sedi episcopali e monasteri. – A Padova, s. Prosdocimo (II sec.), protovescovo e patrono di questa città euganea, probabile evangelizzatore di tutta la Venezia occidentale, inviato dallo stesso s. Pietro (la più bella immagine del Santo venne dipinta da un padovano, il grande quattrocentista Andrea Mantegna). – Adorazione eucaristica parrocchiale del 1° venerdì del mese (ore 17-18).

▪ Sabato 8 novembre: B. Giovanni Duns Scoto († 1308), francescano scozzese, famoso per acume, sottigliezza d’ingegno e di pietà nelle scuole di Canterbury, Oxford, Parigi e Colonia, chiamato “Dottore sottile”, beatificato nel 1993 da Giovanni Paolo II e definito da lui «cantore del Verbo incarnato e difensore dell’immacolata concezione di Maria» (nel primo caso, Duns Scoto avanzò un pensiero “sorprendente”: Cristo – disse – «si sarebbe fatto uomo anche se l’umanità non avesse peccato»; nel secondo caso, asserì che per Maria agì la «redenzione preventiva»: la Madre, cioè, fu il «capolavoro» della redenzione operata dal Figlio e per questo fu «preservata dal peccato originale»; il 7 luglio 2010 Benedetto XVI ha dedicato a lui la catechesi dell’udienza nell’Aula Paolo VI in Vaticano).

◊ Domenica 9 novembre: Dedicazione della basilica di S. Giovanni in Laterano, cattedrale del Papa, chiesa “madre e capo di tutte le chiese dell’Urbe e dell’orbe”, la prima in assoluto di tutte le chiese del mondo ad essere pubblicamente consacrata, dal papa Silvestro il 9 novembre 324, col nome di basilica del Santo Salvatore (nel corso del sec. XII, per via del suo battistero, che è il più antico di Roma, fu dedicata a s. Giovanni Battista; donde la sua corrente denominazione di basilica di S. Giovanni in Laterano; per più di 10 secoli, i papi ebbero la loro residenza nelle sue vicinanze e fra le sue mura si tennero 250 Concili, di cui 5 ecumenici; semidistrutta dagli incendi, dalle guerre e dall’abbandono, venne ricostruita sotto il pontificato di Benedetto XIII e di nuovo consacrata nel 1726; per tutti i cristiani, reduci dalle “catacombe”, essa fu il luogo dove finalmente potevano adorare e onorare pubblicamente Cristo Salvatore del mondo). – Giornata di Ringraziamento per i frutti del lavoro umano. – 25° anniversario della caduta del «Muro di Berlino» (1989), avvenimento simbolo di nuovi rapporti fra i popoli. – A Roma, in Piazza S. Pietro, la preghiera dell’Angelus guidata da Papa Francesco (ore 12).

Amici, siamo ormai entrati nel vivo del mese di novembre, in cui siamo invitati a intraprendere un vero e proprio «pellegrinaggio», personale e comunitario, spirituale e comportamentale, pastorale e dottrinale, nella conoscenza della Parola di Dio nell’impegno della carità, in attesa di essere «rapiti» nel «giorno senza tramonto»: «pienezza dell’amore e delle buone opere» (Benedetto XVI).

Piotr Anzulewicz OFMConv




Tempo di rilancio

Amici, il settembre, che ormai sta alle nostre spalle, e l’ottobre, che sta per cominciare, è sempre il tempo di un rilancio positivo, dopo le ferie estive: per i ragazzi è ricominciata la scuola e per tutti è ripreso il lavoro più intenso ed assiduo. Anche nella Chiesa, per molte comunità cristiane sparse nel mondo, questo che Dio ci dona è il tempo di un nuovo Anno pastorale, denso di impegni ed appuntamenti.
UntitledSu tutti spicca il Sinodo straordinario sulla famiglia, che si svolgerà dal 5 al 19 ottobre in Vaticano (non si prevedono documenti finali al termine di questa Assemblea straordinaria: essa, infatti, è solo la prima tappa di un percorso che si concluderà nel 2015, quando dal 4 al 25 ottobre si terrà il 14° Sinodo generale ordinario sul tema «Gesù Cristo rivela il mistero e la vocazione della famiglia»). E proprio alla vigilia, il 4 ottobre, Papa Francesco – comunica il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, mons. Guido Marini – sarà in Piazza S. Pietro alle 18 per la Veglia di preghiera in preparazione al Sinodo. Il giorno dopo, nella Basilica vaticana, il Papa presiederà la Messa solenne di apertura dell’assise sinodale. La domenica successiva, 12 ottobre, alle ore 10, Papa Francesco sarà di nuovo sull’altare in S. Pietro per una Messa di ringraziamento per la canonizzazione dei due santi canadesi, beatificati da papa Giovanni Paolo II il 22 giugno 1980: François de Montmorency-Laval († 1708), il primo vescovo del Canada, e Maria dell’Incarnazione Guyart Martin, fondatrice delle Orsoline del Canada († 1672), dichiarati santi da Papa Francesco rispettivamente il 2 e il 3 aprile 2014 con la canonizzazione equipollente. Particolarmente importante sarà l’appuntamento di domenica 19 ottobre in Piazza S. Pietro. Con questa celebrazione, in programma alle 10.30, Papa Francesco concluderà il Sinodo sulla famiglia e contemporaneamente eleverà agli onori degli altari Papa Paolo VI, proclamandolo beato.
Ecco allora, in sintesi, alcuni eventi ecclesiali e sociali della settimana.
● Domenica 28 settembre: In Piazza S. Pietro a Roma, incontro-dialogo di Papa Francesco con gli anziani ed i nonni giunti da diverse parti del mondo su «La benedizione della lunga vita», con la presenza di Papa Benedetto XVI, e s. Messa (ore 9.30-12.20) — Nella Repubblica Ceca, s. Venceslao († 935), duca di Boemia, martire, patrono nazionale. — A Pavia, b. Bernardino da Feltre (Martino) Tomitano († 1494), sacerdote dell’Ordine dei Minori osservanti, che riportò ovunque buona messe dalla sua predicazione, istituì contro l’usura i cosiddetti Monti di Pietà e, uomo di pace, fu chiamato dal papa Sisto IV a ricomporre le discordie civili.— 4° giorno della novena a s. Francesco.
● Lunedì 29 settembre: Ss. Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli, servitori di Dio e suoi messaggeri presso gli uomini. – 36° anniversario della morte di Papa Giovanni Paolo I.
● Martedì 30 settembre: S. Girolamo († 420), sacerdote e dottore della Chiesa, contemplativo e penitente, esimio studioso e traduttore della Bibbia. – Laboratorio musicale promosso dal Circolo Culturale San Francesco, a cura del M° Luigi Cimino, nel Salone S. Elisabetta d’Ungheria, al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» (ore 18.15). – Inizio del triduo in preparazione alla solennità di s. Francesco.
● Mercoledì 1 ottobre: S. Teresa di Gesù Bambino († 1897), carmelitana del convento di Lisieux (Francia), dottore della Chiesa, patrona principale delle missioni. – Giornata Internazionale dell’Anziano (ONU-OMS, 1990), per promuovere la dignità delle persone anziane e la loro socializzazione, mirata a renderle non soggetti passivi, ma protagonisti della loro vita, combattendo allo stesso tempo ogni forma di abbandono, abuso e violenza. – Presso Palazzo Montecitorio Sala Aldo Moro, l’incontro celebrativo sul 75° anniversario della proclamazione di s. Francesco d’Assisi patrono d’Italia con la partecipazione di Laura Boldrini – presidente della Camera dei deputati, mons. Nunzio Galantino – segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, e p. Mauro Gambetti – custode del Sacro Convento di Assisi (ore 11.45)
● Giovedì 2 ottobre: Ss. Angeli Custodi (gr. angelo = messaggero), esseri spirituali, intermediari, protettori, consolatori e messaggeri di Dio, quelli che ci illuminano, guidano e difendono da ogni male, ci assistono con amore, dedizione e generosità, sempre accanto, per invitarci al bene e rafforzare in ciascuno di noi la certezza che Dio ci accompagna nel cammino della vita, in particolare dopo il battesimo (cfr. Catechismo della Chiesa cattolica, n. 336). – Presso la basilica inferiore di S. Francesco in Assisi, appuntamento con la grande musica (ore 21): il concerto Francesco è vivo della Cappella Musicale della basilica e dell’Orchestra da Camera di Perugia (nel repertorio, tra l’altro, il Cantico delle creature di p. Domenico Stella [† 1956], sui manoscritti originali del 1939, a 75 anni dalla prima esecuzione).
● Venerdì 3 ottobre: S. Dionigi l’Areopagita († ca. 95), giudice dell’Areopago che, secondo gli Atti degli apostoli, fu convertito alla cristianità dalla predicazione e dalla preghiera dell’apostolo Paolo, vescovo e martire, patrono di Atene e di Crotone. – Anniversario del naufragio del 3 ottobre 2013, in prossimità delle coste di Lampedusa, costato la vita a 368 persone («La vita delle persone che devono migrare – ha detto Papa Francesco incontrando mercoledì scorso in Vaticano 37 persone, tutti eritrei: oltre 20 superstiti e alcuni loro familiari, provenienti da diversi Paesi europei, dove hanno trovato accoglienzaè dura, e quando alla fine per quelli che sono riusciti ad arrivare ad un porto che sembra sicuro sorgono cose anche durissime, porte chiuse, tante volte, e non si sa dove andare. E’ la porta del cuore la più importante per aprirsi in questi momenti. Io chiedo a tutti gli uomini e donne di Europa che apri le porte del cuore»). – In Vaticano, nella Biblioteca della Segreteria di Stato, incontro dei nunzi apostolici/rappresentanti pontifici in Egitto, Israele/Gerusalemme/Palestina, Giordania/Iraq, Iran, Libano, Siria e Turchia, oltre agli osservatori permanenti della Santa Sede presso le Nazioni Unite a New York e a Ginevra, al nunzio apostolico presso l’Unione Europea e ai superiori della Segreteria di Stato e dei Dicasteri della Curia Romana, sul tema: La presenza dei cristiani in Medio Oriente, per fare il punto sulle crisi che stanno scuotendo tutta l’area. – A Brindisi, ordinazione episcopale di mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo eletto di Rossano-Cariati. – Adorazione eucaristica del 1° venerdì del mese e Transito di s. Francesco (ore 17.15-18.30).
● Sabato 4 ottobre: Festa di s. Francesco d’Assisi († 1226), amante di Cristo povero e crocifisso, fondatore della famiglia francescana, patrono primario d’Italia proclamato da Pio XII nel 1939, 75 anni fa, insieme a s. Caterina da Siena (sulla piazza della basilica di S. Francesco ad Assisi, s. Messa presieduta dal card. Agostino Vallini e concelebrata da 23 vescovi e circa 100 sacerdoti, l’accensione della lampada del Santo dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, e al termine della Messa l’intervento del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dalla Loggia del Sacro Convento, con la presenza del Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, oltre 150 giornalisti accreditati e quasi 5 mila i pellegrini provenienti da tutta Italia (in diretta di RAI 1 dalle ore 10 alle 12.20, e collegamenti live). –1o anniversario della visita pastorale di Papa Francesco ad Assisi, città natale di s. Francesco. – Giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse, riconosciuta dallo Stato italiano con la legge n. 24/05 del 10 febbraio 2005. – In Piazza S. Pietro a Roma, Veglia di preghiera per la famiglia con Papa Francesco, promossa dai vescovi italiani, alla vigilia dell’assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi, dedicato alle sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione: «Accendi una luce in famiglia» (in diretta televisiva dalle ore 18 alle 19.30).

● Domenica 5 ottobre: Nella basilica vaticana, alle ore 10, Messa per l’apertura del Sinodo straordinario su «Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione» con 253 partecipanti (nello specifico, i Padri sinodali saranno 191, tra cui 25 capi dicastero della Curia e 114 presidenti di Conferenze episcopali: 36 dall’Africa, 24 dall’America, 18 dall’Asia [per la Cina, ci sarà mons. John Hung Shan-chuan, arcivescovo di Taipei], 32 dall’Europa, tra cui il card. Angelo Bagnasco, e 4 dall’Oceania; 62 saranno gli altri partecipanti, inclusi 8 delegati fraterni: tra loro anche Hilarion Alfeyev, metropolita di Volokolamsk e presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca; dalle Chiese orientali arriveranno 13 esponenti, provenienti anche da Paesi in conflitto, come l’Iraq e l’Ucraina, rappresentati dal patriarca cattolico caldeo Louis Raphaël I Sako e dall’arcivescovo maggiore greco-cattolico Svjatoslav Ševčuk; 13, inoltre, le coppie di coniugi che faranno parte dei 38 uditori, con diritto di parola, ma non di voto in Aula; altri due consorti rientrano, invece, tra i 16 esperti, ovvero i collaboratori del Segretario speciale). – A Cracovia in Polonia, s. Faustina Kowalska († 1938), mistica e veggente, appartenente alla Congregazione delle Suore della Beata Maria Vergine della Misericordia, destinataria di visioni e rivelazioni che parlano della misericordia divina, della fiducia nel Signore (espressa con la formula: «Gesù, confido in te») e della volontà di farsi personalmente misericordiosi, beatificata nel 1993 e proclamata santa nel 2000 da Giovanni Paolo II.

Il Signore ci assista, affinché questi eventi aiutino ciascuno di noi a crescere nella fede e a riscoprire Gesù come la perla preziosa e il vero il tesoro della nostra vita. La Vergine Maria, Madre della Chiesa e Madre nostra, che invocheremo fiduciosi in ottobre con la recita quotidiana del Rosario, ci protegga sempre e ci sostenga nel realizzare tutti i propositi di bene che portiamo nel cuore.

Facciamo di tutto per portare al mondo intero la voce dei nostri fratelli perseguitati. L’Iraq e la Siria si stanno svuotando di cristiani e di minoranze, perseguitati solo perché non professano l’islam. Dopo anni di convivenza nel Medio Oriente, è in pericolo l’idea stessa di “tolleranza”: un disastro umano e spirituale. Questa in sintesi la dolorosa riflessione del patriarca di Antiochia dei siro-cattolici, Ignace Joseph III Younan, in occasione della presentazione, il 26 settembre, alla Camera dei Deputati, del documentario «L’esodo dei cristiani di Siria», curato da Elisabetta Valgiusti. Secondo il patriarca Younan, possiamo definirlo «esodo, genocidio… una calamità che nel XXI secolo non può essere accettata, né dal punto di vista della Carta dei diritti umani del ’48, né da quello della Costituzione dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Come gente pacifica può essere perseguitata ed annientata solo perché di una religione differente dall’islam? Abbiamo il diritto, ed anche il dovere e la responsabilità, di dire ai capi religiosi dell’islam di essere chiari e fermi nel ribadire che uccidere una persona, a qualsiasi religione appartenga, è un crimine grave e non è accettato da Dio. Sono atti contro la civiltà».

Non smettiamo di pensare al mondo nuovo, a quell’insieme di spazio e di tempo, di relazioni umane vere e sincere, nelle quali Dio privilegia e mette “davanti”, al primo posto, quelli che i regni di questo mondo mettono all’ultimo perché pubblicamente reietti, prostituiti e venduti al male, capaci, tuttavia, di “convertirsi”, di cambiare prospettiva, di guardare in un’altra direzione, dove – per chi crede – c’è un Dio che ama, che è giusto, che è misericordioso, che chiede di compiere la sua volontà. C’è speranza che cambiamo anche noi, brontoloni della prima ora? Senza dubbio, ma lo sforzo è notevole: occorre uno svuotamento, una spogliazione, una «kènosis», come dice s. Paolo nella Lettera ai Filippesi (2,1-11), riferendosi alla natura divina di Gesù. C’è riuscito lui che non ne aveva necessità e l’ha fatto solo per lasciarci un esempio… Vogliamo, una buona volta, metterci d’impegno e fare altrettanto?

Piotr Anzulewicz OFMConv




Di nuovo il sociale (14-21 settembre)

No, non so cosa fare di fronte alle sfide, drammi e tragedie di questo mondo? So che non posso rifugiarmi nel rapporto intimo con Dio; so che se la mia fede non valica la mia devozione personale e non diventa servizio e impegno, resta sterile. Là dove viviamo siamo chiamati a disegnare nuovi sentieri di umanizzazione, a inventare nuove forme di solidarietà, a vivere una cittadinanza consapevole. Tutti, tutti noi, siamo chiamati a vedere, a capire, a prendere a cuore, ad amare nella concretezza. Tuttavia, prima di ogni ragionamento sociale o politico, prima dell’arrendersi o del rimboccarsi le maniche, prima di tutto, siamo chiamati ad avere compassione: sentire dentro il dolore come Dio lo sente (e quanto dolore/amore in Dio!). Questo sì, tutti possiamo viverlo. Un mondo pieno di compassione adulta (non pietistica, non mielosa, non rassegnata) cambierebbe il mondo di squali.

Domenica 14 settembre si celebra la festa dell’Esaltazione della Santa Croce, l’apice di quell’amore con cui Dio, in Cristo crocefisso e risorto, ha amato e innalzato tutta l’umanità. Presso la Croce, sulla “Collina Guerrisi”, vi è la s. Messa, come da tradizione (ore 16.30). Alla festa si affianca la celebrazione presso «a chiesola» dedicata alla Vergine Addolorata: la processione con il plurisecolare simulacro dell’Addolorata e la s. Messa. – Nella basilica vaticana, alle ore 9, Papa Francesco, per la prima volta dall’inizio del suo Pontificato, presiede la s. Messa con celebrazione del sacramento del matrimonio: un momento di grande intensità per 20 coppie della diocesi di Roma che hanno scelto di dire il loro “sì” davanti al Papa. – In tutta Europa si svolge la 15ª Giornata Europea della Cultura Ebraica, coordinata e promossa in Italia dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane, il cui tema: «Donna sapiens. La figura femminile nell’ebraismo», unisce idealmente le centinaia d’iniziative, fornendo lo spunto per parlare del femminile nel mondo ebraico e nella società, tra emancipazione e tradizione: una tematica attuale, che si intreccia alla cosiddetta questione di “genere”. Si tratta di un momento di condivisione e conoscenza, al quale partecipano 30 Paesi europei e 77 località in Italia, dove risiede la più antica Comunità della diaspora; un giorno intero di appuntamenti per far conoscere cos’è la Torah, visitare un’antica “giudecca”, parlare di libri, di arte, di cinema, di teatro, di idee. L’iniziativa – spiega l’Ucei – parte dalla «convinzione che la conoscenza sia lo strumento più utile e profondo per imparare a convivere in una società complessa e fatta di tante ‘diversità’, e per contribuire a contrastare pregiudizi ancora oggi esistenti».

▪ Lunedì 15.09: B. V. Maria Addolorata, associata intimamente alla passione di Cristo, un esempio e una lezione di compassione per tutti noi, tiepidi, indifferenti e ottusi al dolore altrui… incapaci di immedesimarci nella disperazione dell’altro (una fede da guerrieri ci dovrebbe spingere a sentire e trascinare su noi stessi il dolore di chi è chiamato, suo malgrado con il proprio martirio, a dare testimonianza, in qualità di cristiano, dell’esistenza di Dio. Noi, nella più totale indifferenza, non preghiamo, non urliamo, non supplichiamo Dio affinché anche su di noi ricada, almeno per un attimo, il dolore del fratello… – A Palermo, 21° anniversario dell’assassinio di don Pino Puglisi, beatificato nel 2013 (l’apertura del nuovo anno scolastico nell’Istituto Comprensivo Statale che porta il suo nome alla presenza del premier Matteo Renzi e la Messa nella cattedrale presieduta dal card. Paolo Romeo). – In Vaticano, 6ª riunione di Papa Francesco con ilConsiglio di Cardinali”, chiamato anche il  “Consiglio dei Nove”, da lui voluto, per aiutarlo nel governo della Chiesa universale e studiare un progetto di revisione della Costituzione apostolica «Pastor bonus» sulla Curia Romana (i lavori proseguiranno fino a mercoledì 17 settembre).

▪ Martedì 16.09: Ss. Corneliano († 253), papa, e Cipriano († 258), vescovo di Cartagine (Tunisia), teologo e apologeta, martire. – Laboratorio musicale promosso dal Circolo Culturale San Francesco, a cura del M° Luigi Cimino, nel Salone S. Elisabetta d’Ungheria, al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» (ore 18.15).

▪ Mercoledì 17.09: Impressione delle Sacre Stimmate di s. Francesco d’Assisi, il dono concesso – nel settembre del 1224 sul monte de La Verna, in Toscana, due anni prima della morte – all’Assisiate di essere conforme al suo Signore anche nei segni della Passione: nelle ferite alle mani, ai piedi e al costato (cfr. S. Bonaventura, Leggenda maggiore, XIII 1-5: FF 1222-1228). – A Roma, s. Roberto Bellarmino († 1621), gesuita, cardinale e arcivescovo di Capua, teologo postridentino, autore di molte opere esegetiche, pastorali e ascetiche, tra cui «Catechismo» e «L’arte del ben morire», dottore della Chiesa, patrono dei catechisti, degli avvocati canonisti, della città di Cincinnati negli USA (a lui è intitolato il «Collegio San Roberto Bellarmino» sito nel Palazzo Borromeo a Roma in via del Seminario, di antica storia e appartenente ai gesuiti). – Nel monastero di Rupertsberg vicino a Bingen nell’Assia, in Germania, s. Ildegarda († 1179), badessa benedettina, scrittrice, musicista, astrologa, drammaturga, filosofa, proclamata da papa Benedetto XVI domenica 7 ottobre 2010, all’apertura dell’Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, dottore della Chiesa universale, insieme a s. Giovanni d’Avila (che si aggiunge a Caterina da Siena, Teresa d’Avila e Teresa di Lisieux, già proclamate da Paolo VI e Giovanni Paolo II), figura femminile eccezionale per una serie di scelte anticonformiste per il tempo (Ildegarda parte dall’idea che per poter arrivare a Dio occorrono due fattori: essere in salute e glorificare le bellezze del mondo; è per questo che decide di scegliere i colori del bianco e del verde per l’abito delle consorelle, rifiutando categoricamente il nero, che secondo lei annulla la corporeità; è la prima donna a comporre un dramma musicato; a lei Benedetto dedicò due catechesi a settembre 2010).
▪ Giovedì 18.09: S. Giuseppe da Copertino ( † 1663), sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, «santo dei voli» (a motivo della levitazione), patrono degli studenti e protettore degli esaminandi (scelto come loro patrono già nel 1753, anno della sua beatificazione) e, in generale, protettore del mondo della cultura, in particolare della scuola. – Adorazione eucaristica (ore 18-19).

▪ Venerdì 19.09: S. Gennaro († 305), vescovo e martire, patrono principale di Napoli, e s. Francesco Maria da Camporosso († 1866), sacerdote cappuccino, canonizzato da Giovanni XXIII nel 1962. – Incontro dei soci del Circolo San Francesco nella saletta «Arca dell’Alleanza», sede propria del Circolo, al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» (ore 18).

▪ Sabato 20.09: Ss. Andrea Kim Taegon (primo sacerdote coreano), Paolo Chöng Hasang (laico) ed altri 101 compagni, martiri in Corea, uccisi fra 1837-1867, canonizzati a Seul nel 1984 da Giovanni Paolo II.

Domenica 21.09:  25ª domenica del tempo ordinario (A). — S. Matteo († I sec. dopo C.), chiamato anche Levi, di Cafarnao, pubblicano, cioè esattore delle tasse (imposte), diventato apostolo ed evangelista, autore del Vangelo rivolto agli Ebrei in cui dimostra che Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo, ha portato a compimento la promessa dell’Antico Testamento, patrono della Guardia di Finanza.

L’impegno continua: andiamo avanti con opere di pace, la solidarietà e la preghiera, perché cessi la violenza e la devastazione in Siria, Irak, Nigeria ed Ucraina, perché si lavori con rinnovato impegno per una giusta soluzione al conflitto settario e fratricida, perché si trovi il desiderato modello di convivenza, perché i musulmani e i cristiani si impegnino a costruire insieme la società per il bene di tutti. «La ricerca della pace è lunga, e richiede pazienza e perseveranza! Andiamo avanti con la preghiera!» (Papa Francesco).
Oltre alle opere di pace, la solidarietà e la preghiera, cerchiamo di “rinunciare al male e alle sue seduzioni” e “sempre scegliere il bene”, pronti a pagare di persona. Seguire Cristo crocifisso significa prendere la propria croce e dire no all’odio, alla menzogna, alla violenza in tutte le sue forme. «Questi – ha detto il Papa l’8 settembre 2013, durante la recita della preghiera dell’Angelus ai fedeli convenuti in Piazza S. Pietro – sono i nemici da combattere». Diamo il meglio di noi, uniti e con coerenza, non seguendo altri interessi se non quelli della pace e del bene comune.
Piotr Anzulewicz OFMConv

 




Custodia del creato, Focolari, Circolo…

Custodia del creato: lunedì 1 settembre, capodanno ortodosso, si festeggia la 9ª Giornata per la custodia del creato dal tema: «Educare alla custodia del creato, per la salute dei nostri paesi e delle nostre città». È un’iniziativa voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana in sintonia con le altre comunità ecclesiali europee che consiste in una giornata annuale dedicata a riaffermare l’importanza, anche per la fede, dell’ambientalismo con tutte le sue implicazioni etiche e sociali. «Se viene spezzata l’armonia creata dall’alleanza con Dio – leggiamo nel Messagio della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e da quella per l’ecumenismo e il dialogo –, si spezza anche l’armonia con la terra che langue, si diventa nemici versando sangue su sangue e il nostro cuore si chiude in paura reciproca, con falsità e violenza  (cfr. Os 4,2-3). L’alleanza resta così la categoria fondamentale della nostra fede, come ci insegna tutto il cammino della Bibbia: la fedeltà a Dio garantisce la reciproca fraternità e si fa ancora più dolce la bellezza del creato, in luminosa armonia con tutti gli esseri viventi. È quel giardino in cui Dio ha collocato l’uomo, fin dall’inizio, perché lo custodisse e lo lavorasse». Il Messaggio riporta quindi l’appello di Papa Francesco: «Come esseri umani, non siamo meri beneficiari, ma custodi delle altre creature. Mediante la nostra realtà corporea, Dio ci ha tanto strettamente uniti al mondo che ci circonda che la desertificazione del suolo è come una malattia per ciascuno e possiamo lamentare l’estinzione di una specie come fosse una mutilazione! Non lasciamo che al nostro passaggio rimangano segni di distruzione e di morte che colpiscono la nostra vita e le future generazioni» (Evangelii gaudium, 215).

Le Commissioni episcopali suggeriscono alle Chiese italiane, anche in vista del Convegno ecclesiale nazionale di Firenze 2015 attorno al nuovo umanesimo basato su Cristo, questi impegni: la coscienza di un impegno culturale, la denuncia davanti ai disastri e la rete di speranza nel futuro. «Chi ha tristemente inquinato – scrivono nel Messaggio – deve consapevolmente pagare riparando il male compiuto. In particolare va bloccata la criminalità che ha speculato sui rifiuti, seppellendoli e creando occasione di morte, distruggendo la salubrità dell’ambiente, ma anche le nostre piccole violazioni quotidiane vanno segnalate, quando siamo poco rispettosi delle regole ecologiche. (…) È importante che nessuno resti spettatore, ma tutti attori, vigilando con amore, pregando intensamente lo Spirito di Dio, che rinnova la faccia della terra e accrescendo la cultura ecologica. Matureremo così una vera cultura preventiva, trovando la forza per riparare le ferite in modo fecondo. Solo così, tramite questa rete, potremo andare alle radici profonde dei disastri sociali ed ecologici, superando la superficiale emozione del momento. Tanti nostri stili di vita vanno cambiati, per assumere la sobrietà come risposta autentica all’inquinamento e alla distruzione del creato. Del resto, una terra custodita è la prima fonte di lavoro per i giovani!» (per il testo integrale del Messaggio si veda http://www.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_cei/2014-06/17-3/Messaggio%20Giornata%20custodia%20creato%202014.pdf).

La celebrazione della Giornata è oggi una delle iniziative ecumeniche più diffuse in Italia, insieme con la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani e la Giornata Mondiale di Preghiera. In molte realtà il coinvolgimento non è limitato alle Chiese e alle rispettive associazioni laicali di indirizzo ambientale: spesso sono coinvolte anche autorità civili, forze di polizia (in primo luogo il Corpo Forestale dello Stato) e associazioni ambientaliste di ispirazione laica. A livello locale si tengono momenti di approfondimento, di festa, di preghiera (ad Assisi, tra tante le iniziative in occasione di questa ricorrenza, c’è la 6ª edizione de «Il Sentiero di Francesco», pellegrinaggio a piedi di tre giorni da Assisi a Gubbio che ripercorre l’itinerario compiuto dal Santo assisano nell’inverno tra il 1206 e il 1207, dopo la rinuncia all’autorità paterna e alle ricchezze di famiglia).

Focolari: lunedì 1 settembre, al Centro Mariapoli di Castelgandolfo, vicino Roma, inizia l’Assemblea generale del Movimento dei Focolari, fondato nel 1943 come Opera di Maria da Chiara Lubich († 2008), con la partecipazione di circa 500 delegati da tutto il mondo, per formulare gli indirizzi di vita e di azione per i prossimi sei anni; il Movimento che ha come obiettivo l’unità fra i popoli, la fraternità universale, si sente fortemente interpellato a guardare ancora di più al mondo con le sue contraddizioni, piaghe e difficoltà, a mantenere ed approfondire l’unità dell’Opera e valorizzare l’importanza della formazione spirituale e culturale, sulla linea della spiritualità di comunione, affinché sia Gesù stesso, presente fra coloro che sono uniti nel suo nome (cfr. Mt 18, 20), a camminare per le strade per incontrare gli uomini e le donne di oggi; “andare fuori, insieme, preparati”.

Altri eventi e ricorrenze:

▪ lunedì 1 settembre: 75° anniversario dello scoppio della 2ª guerra mondiale con l’invasione tedesca della Polonia l’1 settembre 1939 (le prime bombe sparate dalla corazzata tedesca Schleswig-Holstein alle 4.45 sulla penisola di Westerplatte sul Mar Baltico, davanti a Danzica): l’evento tragico che trascinò 61 Paesi e costò la vita a 60 milioni di persone

▪ martedì 2 settembre: Laboratorio musicale a cura del «Circolo Culturale San Francesco», nel Salone di S. Elisabetta d’Ungheria, a lato destro della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido (ore 18.15)

▪ mercoledì 3 settembre: s. Gregorio Magno († 604), monaco, papa e dottore della Chiesa, organizzatore della vita monastica e liturgica, patrono dei musicisti, cantanti e papi; inviò s. Agostino († 604), monaco romano, ed altri 40 monaci ad evangelizzare l’Inghilterra (a. 597)

giovedì 4 settembre: s. Rosalia († 1160), chiamata ‘Santuzza’, vergine eremita sul Monte Pellegrino, patrona di Palermo, e s. Rosa da Viterbo († 1251/52), terziaria francescana, patrona della Gioventù Femminile di Azione Cattolica, patrona della città e compatrona della diocesi

venerdì 5 settembre: b. Madre Teresa di Calcutta († 1997), religiosa macedone (Agnese Gonhxa B.), dedita all’assistenza ai più derelitti, in India e nel mondo, fondatrice delle Missionarie e dei Missionari della Carità, proclamata beata da Papa Giovanni Paolo II nel 2003

▪ giovedì e venerdì 4-5 settembre: adorazione eucaristica (ore 18-19)

Papa Francesco: domenica 31 agosto, come ogni domenica e nelle principali festività liturgiche, Papa Francesco recita con i pellegrini, riuniti in Piazza S. Pietro in Vaticano, la preghiera mariana dell’Angelus Domini, e pronuncia, prima e dopo di questa preghiera, una breve riflessione (ore 12-12.30); lunedì 1 settembre riprende la celebrazione dell’Eucaristia alla presenza dei gruppi di fedeli nella cappella della Casa S. Marta in Vaticano (ore 7) e mercoledì 3 settembre incontra gruppi di fedeli e pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi (ore 10.25-12.00).

Augurio: ci raggiunga il vivido augurio di giorni vissuti nella contemplazione delle verità che Cristo ci ha voluto rivelare nel brano di Vangelo: «Se qualcuno vuol venire con me, smetta di pensare a se stesso, prenda su di sé tutto l’amore di cui è capace e mi segua. Chi pensa soltanto a salvare la propria vita, scegliendo solo se stesso e quanto gli conviene nella vita presente, la perderà; chi invece è pronto a dare la propria vita per me, la ritroverà» (cfr. Mt 16,24-25).

Piotr Anzulewicz OFMConv




Sul mito, il rito e il simbolo…

Con la relazione: «Il mito, il rito e il simbolo costanti del sacro, studiati da Julien Ries, possono aiutare l’uomo di oggi nella sua risposta di fede?» di Francesco Celestino OFMConv, Custode provinciale di Calabria, si è inaugurato il ciclo delle «Conversazioni sacro-profane» a cura di Sergio Basile, economista, direttore del quotidiano online «Qui Europa» e vicepresidente del «Circolo Culturale San Francesco», nell’ambito delle iniziative culturali dell’Associazione.

La Conversazione si è tenuta venerdì 10 gennaio nel Salone parrocchiale della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido. Molti i presenti che hanno risposto all’invito a parteciparvi, richiamati sia dall’antico affetto che li lega al Custode provinciale, sia per l’interesse suscitato dall’argomento trattato.

La presentatrice della serata, dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, ha offerto al pubblico, nell’attesa dell’arrivo del Relatore, il profilo dello Staff della “nuova” Associazione, iniziando dal presidente Piotr Anzulewicz OFMConv – ideatore e socio fondatore, dal vicepresidente Sergio Basile – responsabile dell’area dedicata al Cineforum (con scelta di film adeguatamente preselezionati) all’interno dei servizi culturali offerti dal Circolo, e dal tesoriere Andrea Buzor OFMConv, per poi passare in rassegna ad uno ad uno i vari consiglieri: il già menzionato Francesco Celestino, l’avv. Giuseppe Frontera, l’operatore pastorale Mario Catania, il consulente informatico  Maurizio Flauti, la catechista Anna Froio. La dott.ssa Cona ha fatto conoscere agli intervenuti anche il Mo Luigi Cimino, docente di musica in varie scuole della Provincia, sassofonista, arrangiatore-compositore e direttore di banda musicale, il quale ha esposto il programma dettagliato del corso di musica, aperto a tutti ed esclusivamente gratuito, di cui sarà docente presso le aule messe a disposizione dal Circolo.

Altro presentato è stato Filippo Calcagno, ex-guardia marina in riposo, ideatore ed esecutore, insieme al Mo Cimino, dell’inno del Circolo: «Sei qui, Francesco, con noi».

Si è fatto quindi un rapido accenno a cos’è il Circolo, cosa si prefigge, come iscriversi, come aiutarci e come metterci in contatto. Ad un altro “momento corale” si è rimandato la presentazione delle iniziative programmate dal Circolo che intende “regalare” momenti-eventi culturali come questo, ma anche corsi musicali, di pittura, di ginnastica e di giornalismo, e serate al Cineforum seguite da ampi dibattiti con gli intervenuti ai vari spettacoli, a tutti coloro che “sentono l’urgenza” di appropriarsi di attimi di serena ed erudita “conoscenza”.

A volo d’uccello si è potuto dare risposta ad alcune domande rivolte al Circolo, visto l’arrivo del relatore Celestino, che da subito ha galvanizzato l’assemblea, presentando a grandi linee il bottino del lavoro pionieristico di Julien Ries († 23.02.2013), storico delle religioni, antropologo e cardinale belga. Per tutta la vita egli è andato a caccia dell’«homo religiosus», elaborando i tratti di quella nuova antropologia religiosa o antropologia del sacro che costituisce il suo contributo più significativo e originale alle ricerche sulle religioni. Infatti, i suoi studi mostrano – in modo tanto sobrio quanto persuasivo – come la religiosità non appartenga a uno stadio della storia umana destinato ad essere superato, o relegato tutt’al più su un piano di antropologia culturale, come se si trattasse di una reliquia del passato o un elemento di folklore. L’esperienza religiosa rappresenta piuttosto una dimensione essenziale dell’essere dell’uomo. Per questo, religione e cultura non si possono separare. Finché si vive e si muore, il sacro ha un futuro, e il futuro è sacro! Qui non è in gioco la contrapposizione fede-ragione, tra una posizione fideistica, che dice prendere o lasciare, e una posizione laica. In realtà è un dialogo tutto laico, perché riguarda ciò che ogni uomo – credente o no – desidera dentro di sé, se si accontenta della sua condizione mortale o aspira a un compimento dopo la morte. E quando la dimensione in cui attinge la profondità di sé viene rifiutata, il sacro riemerge in forma aberrante. I regimi totalitari del XX secolo non sono che perversioni del sacro, cioè della relazione dell’uomo con la trascendenza.

La relazione di p. Celestino ha coinvolto i presenti su cosa fossero i miti, i riti e i simboli. Quarant’anni fa c’era una querelle sul mito, oggi si parla del ritorno, anche se le nuove generazioni ne hanno svilito il significato, attribuendo ad esempio a personaggi dello spettacolo tale denominazione. Così anche per il significato del rito che una volta amplificava la sacralità, delle «offerte al divino», oggi apparentemente annullate nella “vecchia usanza”, deformate ed adattate a nuove e deleterie manifestazioni giovanili. Il simbolismo sembra invece continuare ad avere la medesima valenza. Meglio, oggi, soprattutto tra i giovani, ci si spinge verso modi quasi aberranti di utilizzo di simboli che non conservano più il semplice accostamento delle specie da sottintendere, ma, al contrario, se non addirittura si “mira all’inglobamento” nel “sé”, conducendo chi si erge a “simbolo” di un credo non cristiano ad immolarsi in suo favore.

Nel ringraziare il Relatore per la Conversazione, il Circolo, nella veste della sua Segretaria, ha fatto omaggio di una candela proveniente dalla lontana Vilnius, ornata di ambra baltica, simbolo della luce celeste, della bellezza e delle forze della natura.

A coronare festosamente la serata vi è stato un ricco buffet, offerto a tutti gli intervenuti: torte di vario tipo, rustici e bevande a volontà. Resti luminoso il ricordo e stabile il vantaggio individuale e sociale di così felice evento, vissuto ancora nel fascio di raggi dell’Epifania che con la sua stella – simbolo e segno di tutto il creato – orienta verso il Sole pasquale. Seguendo questa stella – come i tre uomini in ricerca di una verità che non è effimera, uomini di pura intelligenza e di pura concretezza che sanno sposare, abbinare e armonizzare l’esigenza della ragione e del cuore – inevitabilmente ci si ritrova di fronte al Figlio di Dio fattosi umile e povero «per amore dell’amor nostro» (Absorbeat).

(tc/pa)