Immersi nella bellezza dell’AsproMonte

«AsproMonte»: è stato lo slogan della Serata cinematografica che si è svolta venerdì 24 febbraio presso la sede del Circolo a Catanzaro Lido, la 4ª Serata della 4ª edizione del CineCircolo, il cui leitmotiv è: «’Sorella’ Terra per immagini», ispirata all’enciclica «Laudato si’» di Papa Francesco e alla preghiera-inno «Cantico delle creature» di frate Francesco, la 79ª di seguito…

A presentare il suo programma (https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/event/aspromonte-4a-serata-cinematografica-dibattito/) ed animarla è stata, come consuetudine, la dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo e curatrice delle Serate con dibattito, in collaborazione con l’avv. Peppino Frontera e il M° Luigi Cimino che questa volta ha indossato anche i panni dell’operatore tecnico, supplendo − insieme all’assistente Gabriele Milasi − Ghenadi Cimino, impegnato in un’altro evento culturale.

Il film «Aspromonte» di Hedy Krissane, preceduto dal video «Tu sia lodato, mio Signore» (il testo del «Cantico delle creature» adattato e musicato da Pietro Diambrini ed eseguito dai bambini della prescuola familiare di Nomadelfia, la comunità fondata nel 1948 da don Zeno Saltini), ha catapultato i presenti in una terra magica, piena di fascino e calore umano, dove le maestose montagne e i verdi boschi, fanno addirittura male agli occhi, tanto sono belli e intensi, e dove il cibo piccante e il vino fresco fanno venire l’acquolina in bocca. Al suono di ritmiche musiche, composte da Peppe Voltarelli, cantautore e attore nativo di Cosenza, si sono lasciati rapire dalle bellezze paesaggistiche, vere protagoniste della pellicola del cineasta di origini tunisine. Accompagnati dalla migliore guardia forestale e dal suo cane Farouq, hanno girato con Torquato, calabrese trapiantato al nord e diventato imprenditore, tutto l’AsproMonte alla “caccia” di Marco, il fratello presumibilmente rapito. Malgrado alcuni bloopers (papere), qualche difetto di recitazione e una storia in superficie, il film ha mostrato loro come sia bella la terra calabrese, specie là dove è rimasta incontaminata, e ha ricordato come le origini sono nel sangue e non vanno rinnegate.

Il dibattito, che è seguito alla proiezione, ha trasportato l’attenzione dei cinefili nel tempo primordiale, all’origine, alla creazione. Il paesaggio − si è detto − è soprattutto luogo dell’anima e non soltanto connubio estetico di forme e colori, odori e suoni che appagano il bisogno sensoriale, o uno strumento promozionale per valorizzare l’ambiente e mostrare aspetti inediti o poco noti del territorio, come ad esempio specialità gastronomiche, costumi, lingue e dialetti. Esso è − o può esserlo − scenario di viaggio spirituale, oltre che reale, dove è intenso il nostro rapporto con “il creato” e dove all’improvviso risuona nel “viatore” la corda troppo spesso tacitata della nostra ragione: il bisogno strettamente “religioso”, quello di Dio. Un bisogno che per l’uomo contemporaneo è diventato incosciente, censurato, soppresso, riempito da altro, alienato da bisogni diversi, immediati, a portata di mano, facili da soddisfare.

Non c’è nulla di nuovo. «E’ una tentazione in tutti e di tutti i tempi − afferma p. Mauro Giuseppe Lepori, abate generale dell’Ordine cistercense. − Dal peccato originale in poi, l’uomo mortifica il suo bisogno di Dio dentro l’idolatria». Eppure oggi pare esserci qualcosa di più, come se il cane Farouq faticasse a trovare le orme di Marco e come se esso stesso fosse preda di un disorientamento che non gli fa individuare l’invisibile che tuttavia c’è ed è soverchiante. «Forse − dice p. Lepori − l’invisibile è immerso in una cultura in cui opprimere il suo desiderio è diventato il fattore preponderante, il che è una sorta di negazione della vera cultura, che è sempre consistita in qualcosa mosso da un desiderio di bellezza, di verità e di benessere. Nelle società, in cui questo desiderio era coscientemente teso all’infinito, si è visto che l’espressione culturale era bella, proprio perché questa stessa cultura esprimeva tale desiderio». La cultura contemporanea invece «fa chiaramente emergere il tentativo di bloccare e di mortificare ogni desiderio del vero, del bello e del buono». Lo mortifica e lo censura, eppure esso «c’è, rimane, è invisibile». Serve un «input», una molla, una scossa che risvegli la sua «apertura all’infinito». E’ necessario, oggi più che mai, «riannodare un’amicizia tra l’uomo e il creato». Idea ambiziosa e attraente, ma come si fa? Innanzitutto è necessario partire da sé, in barba a tante narrazioni catastrofiche e catastrofiste, peana luttuosi e sensi di inferiorità. Chi lo fa, sperimenta che rispettando, custodendo ed ammirando il creato, la flora e la fauna, realizza la vita più umana e più piena. «La società in cui viviamo − continua Lepori − non è peggiore delle società d’un tempo». Certo, qualcosa è cambiato, se è vero che «questa è come fosse una società di cadaveri, di gente che non vive, che non sa cosa sia la felicità». Il problema è piuttosto che «l’uomo di oggi è meno inquieto. Ha paura dello stato dell’economia e di ciò che succede nel mondo, ma è una paura legata quasi esclusivamente al contingente. Appare invece meno inquieto del senso della vita, e questo è l’elemento più preoccupante. Quando l’uomo non è inquieto, è seduto».

Il rischio può essere quello di limitarsi a pensare secondo schemi mentali propri dell’Occidente: «E’ vero, in Africa e in Asia (…) si è immersi ancora in una cultura in cui rapporti sono prossimi al cuore. Il problema è che anche là è sempre più forte la tentazione portata dall’Occidente: un modello culturale teso solo a un progresso interno, ma non profondo», una tendenza di esportare lo stile di vita che ormai è per l’immediato e che soffoca i bisogni profondi del cuore. Un soffocamento progressivo. «Un’asfissia − ha chiosato Papa Francesco durante la Messa nella basilica romana di S. Sabina sull’Avventino (1.03.2017) − che soffoca lo spirito, restringe l’orizzonte, anestetizza il cuore». Un cuore cui si bada sempre meno. I più lo ignorano del tutto. Molti lo trattano come organo di reattività istintiva e sentimentale. Pochissimi lo mettono con le spalle al muro, rendendolo responsabile di un sentimento cosciente di sé. Può allora l’uomo ridestarsi da questa «asfissia dello spirito generata dall’egoismo, dall’indifferenza e dalla superficialità», mentre accanto a lui gli attentati sono quasi all’ordine del giorno e i preti vengono sgozzati sugli altari delle
chiese in mattine fresche dell’estate francese? Può essere questo buio, per paradosso, a svegliarlo dal torpore e spalancare un nuovo orizzonte? Lo può fare un’escursione in AsproMonte? Certamente sì. «I monti − ripeteva Carlo Alianello († 1981), scrittore e sceneggiatore − a ogni cima spalancano l’orizzonte». Di più, annullano i ritmi concitati della quotidianità, riposano la mente e scuotono il cuore, portandolo a riflettere sul senso della vita, così grande così fragile, così misera e così sublime, sfidata dal limite e tesa all’infinito, in eterna “caccia di Dio”.

La Serata, che ha fatto venire grande voglia di AsproMonte, si è conclusa con la recita della Preghiera cristiana per il creato, tratta dall’enciclica Laudato si’, e con un “cocktail”, tra dolcetti e croissant.

Piotr Anzulewicz OFMConv

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Onda di armonia…

Venerdì 16 dicembre, presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, il Circolo Culturale San Francesco ha regalato agli associati, ai parrocchiani e a tutti i cittadini una Serata musicale e conviviale: il Concerto dal motto «Aspettando il Natale 2016», eseguito dal M° Luigi Cimino, sassofonista, arrangiatore-compositore, direttore del complesso bandistico «Giuseppe Cimino» di Cropani e docente di musica nelle scuole statali. L’evento di grande spessore culturale, artistico, religioso e sociale, a conclusione della 3ª edizione delle Serate conviviali con aperitivo «Catanzaro ed oltre: i volti della misericordia» e delle Serate cinematografiche con dibattito «Dagli occhi al cuore: le immagini della misericordia», ha voluto coronare la chiusura dell’anno associativo con lo scambio degli auguri tra gli associati e i simpatizzanti del Circolo, per Natale e Capodanno.

Accompagnato dai toccanti filmati musicali, proiettati da Ghenadi Cimino con l’aiuto del suo amico Gabriele Milasi, sul grande schermo collocato nel presbiterio della chiesa, il M° Cimino ha eseguito, nella prima parte, le celebri opere di Ludwig van Beethoven (Moonlight Sonata, op. 27, n. 2, per pianoforte e orchestra, e Per Elisa, op. Wo059, per pianoforte e orchestra) e di Fryderyk Chopin (Spring Waltz), e, nella seconda parte, i popolari «Christmas Carols»: Silent Night, Happy Christmas, White Christmas, Jingle Bells, Tu scendi dalle stelle. Tanti gli applausi per la sua maestria e per il suo lavoro certosino che soggiaceva ad ogni interpretazione in chiave jazz di questi brani. Non è stata casuale la coincidenza del Concerto con la data di nascita del compositore e pianista tedesco van Beethoven (16 dicembre 1770) che il M° Cimino ha recepito come felice auspicio per la sua «performance». Il Circo Culturale lo ringrazia vivamente e nel contempo è fiero di averlo come consigliere, conoscendone a fondo il suo «genio» e la sua bontà, qualità esaltate dall’umiltà che accomuna i “grandi”. La Segretaria, in assenza del Parroco, ha espresso verso il Maestro un particolare apprezzamento per averci aiutati, con il suo sassofono tenore, a sentire rifluire nei nostri cuori l’onda dell’armonia, della bellezza e dell’amore, e a nome di tutti i presenti gli ha consegnato un simbolico regalo. La conclusione del momento musicale è stato suggellato dalla foto comune che ‘immortalava’ l’intero Staff e alcuni dei partecipanti alla Serata.

Nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», adiacente alla chiesa, si è svolto il momento conviviale. Grazie alla generosità dei soci e degli amici del Circolo, sui tavoli c’erano per tutti vari tipi di dolci prettamente natalizi. Un rinfresco delizioso, con il brindisi e lo scambio di auguri per un sereno Natale e un felice Anno nuovo.

Il Circolo non va in vacanza, ma si immerge in uno strenuo lavoro per poter riaprire i battenti il 13 gennaio 2017 con la 1ª Serata cinematografica della 4ª edizione ispirata all’enciclica «Laudato si’» di Papa Francesco e alla preghiera-inno «Cantico delle creature» di frate Francesco, rinnovando così il suo impegno di diffondere cultura all’insegna dell’incontro, del dialogo e della riflessione sui temi del sociale.

Dott.ssa Teresa Cona

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Al via la 2ª edizione del WikiCircolo

Abbé Pierre 5Venerdì 22 gennaio scorso, nel 9° anniversario della morte dell’Abbé Pierre, alle ore 18.45, il Circolo Culturale San Francesco ha inaugurato, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, la 2ª edizione del WikiCircolo focalizzata su «Catanzaro ed oltre», nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia. In questo modo ha voluto rilanciare il tavolo di quegli «input» che sono necessari alla rinascita della cultura della solidarietà e dell’accoglienza degli «ultimi». «L’accoglienza ospitale e benevolente e la solidarietà umana e sociale – leggiamo sul dépliant di questa edizione – sono del resto le parole d’ordine dell’ideale della nostra Associazione, la cui porta è sempre aperta a tutti», vicini o lontani. È fondamentale la partecipazione: il sapere e il saper fare crescono insieme. Occorre in questo nostro difficile tempo ritrovare insieme «una mentalità nomade che consiste nell’”uscire da sé”, nell’abbandonare la staticità residente, nel proiettarsi in avanti, e una convivialità delle differenze, senza più “stanziarsi” e isolarsi in una sorta di autonomia autocratica e di autosufficienza soddisfatta, ma porsi di fronte all’altro in uno stato di attenzione responsiva, di ascolto, di protezione».

Davanti a noi, dunque, le dieci Serate conviviali con aperitivo, un susseguirsi di atmosfere – speriamo – suggestive ed emozionanti, per la qualità di tematiche, e sostenute e apprezzate – ci auguriamo – con entusiasmo da molti parrocchiani e da coloro che credono che la cultura, anche in piena recessione, sia uno importante ‘media’ nella promozione della società e appannaggio di tutti. Il nostro scopo è quello di mettere delle basi non tanto del Circolo, quanto dei valori come la gratuità, la solidarietà, la prossimità, attraverso incontri, convegni, laboratori, volontariato e servizio ai «poveri».

20160122_192723Così la 2ª edizione si è aperta con la Serata conviviale sul tema: «Catanzaro: città per servire e far servire i poveri?». È stata una Serata speciale, per la nostra comunità associativa e parrocchiale, resa ancor più straordinaria dalla presenza della prof.ssa Mariaconcetta Infuso, presidente del gruppo «Emmaus Catanzaro», e dei suoi collaboratori-volontari arrivati con un pulmino e con altri mezzi di trasporto. A nome di p. Ilario Scali, parroco, patrocinante tutta l’edizione, e del Consiglio direttivo del Circolo, p. Piotr Anzulewicz, dopo aver rivolto a tutti parole di benvenuto, ha confidato la sua gioia nel vedere le persone impegnate nel volontariato e ha accennato ad una felice coincidenza: «Oggi – ha detto – è stato pubblicato il Messaggio di Papa Francesco per la 50ª Giornata Mondiale delle Comunicazione sul tema: Comunicazione e misericordia – un incontro fecondo». Nel Messaggio il Papa ha sottolineato che la comunicazione «ha il potere di creare ponti e di favorire l’incontro e l’inclusione», invitando in questo Anno della Misericordia a far crescere la comunione, la condivisione, «la buona, libera e solidale prossimità tra i figli di Dio e fratelli in umanità».

Il M° Luigi Cimino, consigliere del Circolo e fine musicista, ha quindi eseguito sulla tastiera la «Serenata» di Franz Peter Schubert († 1828), compositore e pianista austriaco di musica classico-romantica, e la dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, ha presentato la protagonista della Serata, prof.ssa Mariaconcetta Infuso, delineando in breve anche l’ideale della nostra Associazione e i suoi programmi, quelli attivati e quelli che attendono il loro realizzarsi in tempi migliori.

Entrati nel vivo della Serata, la nostra Relatrice, ha tratteggiato, a grandi pennellate, il profilo del Movimento internazionale «Emmaus» (Emmaüs in lingua francese) e la figura del suo carismatico fondatore: Henri Antoine Grouès, detto appunto Abbé Pierre († 22 gennaio 2007).

IMG_4447Il Movimento ha avuto inizio nel novembre del 1949, a Parigi, dall’incontro dell’Abbé Pierre con Georges, un assassino, mancato suicida. «Georges – disse Abbé Pierre –, io non ho nulla da darti, ma se vuoi lavorare con me, insieme potremmo aiutare gli altri». Di fronte a questa proposta, «il volto di Georges cambiò. Capì che, nonostante tutto, poteva ancora essere utile a qualcuno»… e in quel momento nacque la prima comunità Emmaus: il nome ricorda il luogo della Palestina dove Gesù apparve a due dei suoi delusi discepoli che si sono incamminati fuori dalla comunità di Gerusalemme e hanno intrapreso un viaggio di separazione e di isolamento. E fu l’inizio di una prodigiosa avventura della carità che avrebbe fatto diventare quell’ex-frate cappuccino uno dei personaggi più popolari e insieme più scomodi di tutta la Francia, per la stessa Chiesa, che ama di amore filiale e verso la quale è talvolta critico. Il prete dei senzatetto, degli esclusi, delle clamorose denunce e delle provocazioni, la coscienza inquieta di un’Europa egoista, stanca e chiusa in se stessa. Infatti, «l’Europa – ha detto il 29 gennaio scorso il card. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti – ha perso lo smalto nelle sue qualità di accoglienza, di rispetto e di promozione umana».

Oggi il Movimento raggruppa più di 400 comunità sparse in 39 Paesi del mondo. La sua sede internazionale è a Montreuil Cedex, alla periferia di Parigi. Lo spirito è sempre quello: servire prima di tutto gli “ultimi”, in modo che essi siano costruttori del loro proprio avvenire, condividere ogni forma di esperienze, risorse e competenze, impegnarsi socialmente, nei fatti, allo scopo di denunciare ogni tipo di ingiustizia e di oppressione, agendo per un mondo giusto ed umano. È un Movimento nonviolento, rispettoso del pluralismo, libero ed indipendente da ogni movimento ed istituzione politica, amministrativa e religiosa. Molto del lavoro consiste nel recupero e nel riciclo di ciò che la società scarta, donde la denominazione pittoresca di “comunità degli stracciaroli”, con la quale esse erano conosciute all’inizio. In Italia Emmaus è presente con 16 comunità e cooperative che gestiscono i tradizionali mercatini dell’usato (per saperne di più si veda il Sito: http://www.emmaus.it/chi-siamo/il-movimento/).

IMG_4445Il gruppo catanzarese – ha spiegato Infuso – con le offerte ricavate dalla vendita dell’usato del «Mercatino solidale» sostiene i due Centri di Solidarietà (Via V. d’Amato snc) e di Fraterno Soccorso (c/o chiesa S. Maria della Speranza) e intraprende diverse attività solidali, tra cui percorsi di avviamento ad attività lavorative, assistenza scolastica, legale e medica, volontariato presso l’Ospedale «Pugliese-Ciaccio», laboratorio di cultura popolare «Io Mi Racconto», laboratori «Emmaus», «borse di lavoro» e di studio «Abbé Pierre», «bimbi Emmaus-mare», progetti solidali promossi da «Emmaus International». È riuscito ad ospitare vari pellegrini ed anche cooperatori di altre nazioni presso un piccolo appartamento sito in città. Una delle giovani ospiti, Jiudith, giunta recentemente da Cataluña, offre il proprio lavoro in regime di volontariato nella Casa di Emmaus (Viale Cassiodoro 163).

La Relatrice ha confidato come sia ancora difficile far breccia nei cuori dei concittadini, nei parrocchiani e nei politici, affinché recepiscano il messaggio dell’Abbé Pierre: messaggio di fratellanza universale, di giustizia sociale, di cooperazione solidale. Tuttavia l’amore verso il prossimo, quello più bisognoso, non fa demordere i costituenti il gruppo Emmaus dal loro fine.

I presenti avevano tante domande da fare al riguardo e la Relatrice ha risposto a tutte. In più, ci ha offerto i due libri dell’Abbé Pierre: In cammino verso l’essenziale. Un appello di giovani (Torino 2008) e Ricordati di amare. Meditazioni e preghiere (Ponteranica 2006), e ci ha lasciato dei fogli che illustrano l’«Emmaus Catanzaro» (Sede della presidenza: Via Carlo V, 72 – 88100 Catanzaro; mail: emmauscatanzaro@gmail.com).

20160122_205253A conclusione del dibattito, l’«Ave Maria» di Schubert, eseguita dal M° Cimino, ha regalato un momento di sacralità che ha commosso i presenti. Il ricco aperitivo tra pizze, torte salate, frittelle di zucca, gâteaux di patate e dolci di ogni genere, accompagnati da vari tipi di bevande, ha coronato la splendida Serata. Il Circolo, pur avendo i conti in perenne rosso, ha voluto donare all’«Emmaus Catanzaro» una piccolissima somma, così da essere solidale con coloro i quali sono ancora più bisognosi. L’arrivederci ai prossimi incontri: ogni venerdì, alle ore 18.45.

(pa/tc)




Concerto natalizio: una star con il sassofono

Sabato 19 dicembre abbiamo vissuto un evento di grande pathos, musicale e conviviale: nella chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, alle ore 19, il Concerto natalizioassoli di sassofono e in seguito, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», lo scambio di auguri di Natale e di Capodanno. È stato un evento molto intenso, promosso dall’Associazione «Circolo Culturale San Francesco» e patrocinato dal parroco della Parrocchia «Sacro Cuore», p. Ilari Scali, offerto in omaggio alla cittadinanza dei valori e della solidarietà, ormai in clima natalizio.

Assoli di sassofono (p. 1)Dopo un caloroso benvenuto rivolto dal presidente a coloro che hanno generosamente accolto l’invito a questa straordinaria serata, la dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, ha brevemente ricordato gli ideali del Circolo e le sue attività. “Il Circolo – ha detto – è un’associazione nata il 15 febbraio 2012, come dono dei francescani – e in particolare del trio: p. Ilario Scali, p. Piotr Anzulewicz, che ne è ideatore e presidente, e p. Giorgio Tassone – alla comunità parrocchiale e civile in occasione della chiusura del giubileo d’oro della Parrocchia ‘Sacro Cuore’. Attualmente ne sono consiglieri: il maestro Luigi Cimino e l’avv. Peppino Frontera [e la segretaria]. Nel suo percorso, difficile e nello stesso tempo bello, il Circolo ha subito uno stato di ‘coma indotto’, ma, con il recupero dello Statuto originale, è ritornato alla vita il 27 ottobre 2013, a 27 anni dallo storico meeting di Assisi convocato da s. Giovanni Paolo II. Non è un’Onlus per cui sopravvive con le quote associative e piccole donazioni. Non è un gruppo parrocchiale, ma l’opera parrocchiale per eccellenza, e come tale reca la benedizione di mons. Vincenzo Bertolone, attraverso una pergamena. «L’esistenza del Circolo Culturale – scrive l’Arcivescovo – è un’occasione da non perdere e chi ha care le sorti della Parrocchia e della collettività civile non potrà lasciar cadere nel vuoto l’essenziale opportunità di impegno – pastorale e culturale – che questa iniziativa potrà dare». Ci auguriamo davvero che essa sia sostenuta con entusiasmo da molti parrocchiani e coloro che credono che la cultura, anche in piena recessione, sia uno importante ‘media’ nella promozione della società e appannaggio di tutti. Il Circolo, nel suo curriculum, ha diversi eventi, tra cui Conversazioni sanfrancescane e sacro-profane e Laboratorio di musica. Ogni venerdì alle ore 19.15, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», si tengono due iniziative rivolte a tutti: CineCircolo, cioè le proiezioni dei film con cinedibattito, e WikiCircolo, cioè le Serate conviviali con aperitivo. In cantiere sono nuove edizioni delle Serate conviviali e cinematografiche. Il Circolo gestisce il proprio Sito Internet: https://circoloculturalesanfrancesco.org/site, e la pagina di Facebook: www.facebook.com/circoloculturalesanfrancescocatanzaro/. Questa sera, in prossimità del Natale, insieme al Parroco, offre un concerto unico nella sua natura: uno strumento a fiato, «sassofono tenore», magistralmente suonato dal maestro Cimino che ci trascinerà, toccando i nostri cuori, verso il più intimo pensiero degli autori dei brani eseguiti in due parti”.

IMG_20151219_194819IMG_1405DSCF8328IMG_1401L’avv. Peppino Frontera ha presentato, quindi, il protagonista di questa serata e il suo repertorio, pubblicato da tempo sul Sito Web e riportato anche sulla brochure a disposizione dei presenti. Il maestro Luigi Cimino è sassofonista, arrangiatore-compositore, direttore del complesso bandistico «Giuseppe Cimino» di Cropani, docente di musica nelle scuole statali, allievo prediletto dei maestri: John LaPorta († 2004) – jazz clarinettista e sassofonista americano, Gil Evans († 1988) – arrangiatore, direttore d’orchestra, pianista, compositore e innovatore canadese nei campi del cool jazz, jazz modale e jazz elettrico, ed anche di Giorgio Gaslini († 2014) – compositore, direttore d’orchestra, pianista, uno tra i più prolifici jazzisti italiani, Franco Donatoni († 2000) – compositore e docente, Salvatore Caroleo (n. 1916) – rinomato maestro galianese, Giancarlo Gazzani (n. 1941) – arrangiatore, direttore di orchestre sinfoniche, presidente di esercitazioni orchestrali presso il Conservatorio di Torino.

Assoli di sassofono (p. 2)Accompagnato dai commoventi filmati musicali, proiettati da Ghenadi Cimino con aiuto del suo amico Gabriele, sul grande schermo collocato nel presbiterio, ha eseguito, nella prima parte, le celebri opere: l’Adagio di Tomaso Albinoni († 1751), la Vergine degli angeli di Giuseppe Verdi († 1901) e l’Ave Maria di Charles Gounod († 1893), e, nella seconda parte, le note Christmas Carols: Stille Nacht, White Christmas, Jingle Bells, Happy Christmas, Tu scendi dalle stelle. Tutti i brani erano stati previamente rielaborati e riarmonizzati nella loro struttura ed eseguiti egregiamente, in maniera improvvisata, destando un’estatica ammirazione e suscitando un meritato applauso. Il Parroco ha espresso verso il Maestro un particolare apprezzamento, a nome di tutti i presenti, tra cui addirittura alcuni di Palmi.

IMG_1506IMG_1518IMG_1458IMG_1411La festa musicale però non si è esaurita qui. In seguito, durante lo scambio di auguri e un rinfresco nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», il Maestro ha eseguito canti natalizi tipici della terra calabrese, alcuni inediti. Grazie agli amici e ai soci del Circolo, sui tavoli c’erano vari tipi di dolci natalizi e di pietanze squisite per tutti. Un rinfresco raffinato e delizioso, con il brindisi in segno di un affettuoso augurio per il Natale e il nuovo Anno.

Piotr Anzulewicz OFMConv




Serata conviviale: tradizioni natalizie…

Venerdì 18 dicembre, a Catanzaro Lido, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore», si è tenuta la 9ª Serata conviviale con aperitivo dal tema «Catanzaro-città di Dio: sagre, folclore, tradizioni natalizie», la penultima della 1ª edizione del WikiCircolo dedicata ai mille volti di Catanzaro, ai suoi bisogni e alle sue potenzialità – il WikiCircolo è la sezione del Circolo Culturale San Francesco che mira a condividere in modo “veloce” i valori alti, umanistici e francescani, grazie alla collaborazione dei suoi associati, sostenitori ed amici – un’iniziativa all’insegna dell’aggregazione, dell’incontro, del dialogo, della riflessione su temi del sociale e dell’attualità, indirizzata a tutti.

IMG_4235IMG_4239La Serata del venerdì ha suscitato un vivo interesse e una struggente nostalgia dei tempi ormai lontani, ma per fortuna ricorrenti ancora nell’immaginario di varie collettività. La conversazione dell’avv. Peppino Frontera, intercalata anche da poesie in vernacolo e costellata di termini come “ritorno”, “rinascita”, “risorgimento” e simili, ha alimentato la speranza dei partecipanti nelle capacità redentrici della collettività. I tempi andati non vanno visti come un “lutto” o un “commiato”, ma come una mobilitazione o una spinta, a custodirli e trasmetterli alle nuove generazioni: è un terreno ricco e fecondo, stimolante e mobilizzante. L’«aperitivo» speciale ha reso speciale tutta la Serata. Maria Luisa, Ada, Rosa e Pina hanno preparato varie delizie catanzaresi. C’erano un dolce tipico… e lo spumante, offerto dal Circolo. Grazie e auguri per la “riscossa”… Non vogliamo sentirci senza casa, senza appartenenza, senza paese, senza identità. (pa/tc)

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Il «pane» della musica…

Note musicali con fiori e farfalle
Dopo dieci mesi di lezioni, siamo lieti di annunciare il buon esito del Laboratorio musicale del M° Luigi Cimino (leggi anche https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/laboratorio-musicale-2014/). Il Laboratorio ha raggiunto i suoi scopi, non solo riguardo alla musica, ma anche ai momenti lieti di aggregazione, in cui amici si sono ritrovati in un ambiente sereno a divertirsi imparando. Dobbiamo molto al Maestro, alla sua professionalità, delicatezza e passione nel trattare una materia così complessa e nello stesso tempo così artistica, armonica, sinfonica.

Giovedì 30 ottobre saremo lieti, nel corso di una delle ultime lezioni dell’anno 2014, di rivolgergli un saluto ed un caloroso ringraziamento per la sua dedizione. Solo un grande cuore, come il suo, è capace di grandi slanci. Alcuni giorni di sospensione serviranno a fare il punto: a capire cosa si può e si deve fare per migliorare. Una revisione e una verifica sono d’obbligo. In questo momento, sarebbe molto triste dover rinunciare al desiderio di rendere migliore il nostro «habitat», anche e soprattutto, con la cultura…

Ci sostiene la speranza di trovare persone capaci di impegnarsi nell’ambito del volontariato, affinché i vari programmi, attualmente accantonati, in attesa di persone di buona volontà, possano finalmente prendere il via. Sarebbe davvero desolante dover arrendersi per mancanza di sensibilità ed apprezzamento… Immagino che nessuno di coloro che hanno usufruito delle preziose lezioni del Maestro vogliano perdere una tale opportunità provvidenziale, la cui opera, parte integrante della cultura, egli la dona gratuitamente, lontano dalle logiche commerciali del «mainstream» mediatico.

«Serve un impegno comune di tutti – ha affermato Papa Francesco, rivolgendosi il 13 gennaio scorso al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede per gli auguri di inizio anno – per favorire una cultura dell’incontro, perché solo chi è in grado di andare verso gli altri è capace di portare frutto, di plasmare vincoli, di creare comunione, di irradiare gioia, di edificare la pace».

(tc/pa)




Laboratorio musicale 2014

Docente: M° Luigi Cimino

Durata: un anno con una lezione a cadenza settimanale pomeridiana

Orario provvisorio: tutti i martedì dalle ore 19 alle 20

Frequenza aperta a tutti gli appassionati di musica, a partire dai 6 anni di età

Obiettivi

  • Supportare le formazioni esistenti sul territorio: gruppi corali, gruppi orchestrali, scuole di musica, musica nella scuola
  • Aiutare l’uomo a superare la crisi sociale, culturale, morale, finanziaria, di fede ecc., attraverso la musica, la preghiera, il pensare in positivo
  • Formare musicisti e divulgare l’arte musicale
  • Formare gruppi musicali (per es. banda musicale, gruppi di musica leggera, piccole formazioni classiche)

Descrizione

  1. Teoria, solfeggio (chiave di violino e setticlavio), canto: coinciso ed efficace, contiene tutto quello che serve per una preparazione degli allievi solida e completa, necessaria per il proseguimento degli studi nei licei musicali, ai trienni accademici del Conservatorio, nei gruppi corali, nelle formazioni di vario genere ecc. Ogni argomento è sviluppato in modo chiaro, sintetico e di facile comprensione.
  2. Ear Training (educazione alla percezione musicale): ritmo, melodia e armonia verranno affrontati ciascuno in maniera distinta, ma sempre posti in relazione tra loro per una comprensione globale del linguaggio musicale. L’approccio sarà graduale e progressivo, fondato sull’ascolto e la comparazione uditiva e consolidato da attività ed esercizi per verificare il livello di apprendimento. Il corso, agile e sintetico fornirà all’allievo gli elementi costitutivi del linguaggio musicale e le chiavi d’accesso per un ascolto attivo e consapevole.
  3. Vita, opere e stile dei musicisti più importanti: un compito alquanto complesso e articolato proprio perché bisogna abbracciare stili, personalità, periodi musicali di eterogenea estrazione geografica, storica e culturale. Da Orfeo, Omero, Pitagora a Bach, Brahms , Mozart, Vivaldi, Beethoven, Verdi, Debussy ecc.. Discussioni sul canto gregoriano e la sua importanza, sulla storia del melodramma italiano, sui musicisti contemporanei e jazz internazionale. Ascolto di musica inerente.
  4. Storia degli strumenti musicali più usati: legni, ottoni, corde, percussioni, aria, elettrici, accessori, intonazione, regolazione e manutenzione dello strumento. Breve storia dello strumento e della sua famiglia. Strumentisti più famosi. Impostazione. Punto di partenza per prendere confidenza con lo strumento musicale rendendo lo studio più avvincente per abituarsi a suonare in duo o in ensemble.
  5. Studio dello strumento prescelto: corretta impostazione sullo strumento, esercizi preparatori di lettura, studi su scale musicali, lettura della musica, tecniche particolari, improvvisazione sequenziale e libera.

Possibilità di riproporre il prossimo anno un corso di 2° livello.

Francesco d’Assisi, amante della musica e della poesia sin dalla più giovane età, non smise mai di mettere le sue doti artistiche al servizio dell’Altissimo, divenendo il giullare di Dio.
Ci auguriamo che anche per noi la musica, esperienza di ascolto e di comunione fra strumenti, voci e stili diversi, possa diventare uno spazio e un luogo efficace per farci capaci dell’altro e dell’Altro.

Per le iscrizioni e le ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria del Circolo:
Tel: +39 320 86 61 284
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