Il Circolo in uscita…
Un grazie speciale ai Soci dell’Associazione che venerdì 24 giugno, giorno della Brexit, hanno voluto farmi una meravigliosa e commovente sorpresa, spuntando al crepuscolo, ad uno per volta, davanti alla residenza di Elisabetta, come nani della fiaba popolare europea di Biancaneve e i sette nani dei fratelli Grimm del 1857, quasi per dirmi il ‘sì’ al Remain: Noi restiamo solidali, abbracciati e stretti più che mai, per condividere sogni e progetti, seminare colori e speranze, annunciare pace e bene, costruire ponti e strade, irradiare la verità e la bellezza, ciascuno secondo le proprie possibilità, «portando ceri e fiaccole per illuminare quella notte, nella quale s’accese splendida nel cielo la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi» (FF 469), con la speranza che essa continui a brillare nel Circolo e renda raggiante la parrocchia, la città, la regione, l’umanità…
Grazie, Soci. Mi avete regalato uno dei momenti felici, un incanto, una meraviglia, un sogno che contagia e sospinge a ritrovare la voglia di volare in alto. In ogni vostro gesto e parola si percepiva amicizia vera e profonda. In ogni vostro sguardo si intravedeva misericordia, tenerezza, carità. Sì, si resta insieme, l’uno accanto all’altro, uniti, solidali! Si costruisce insieme, stretti più che mai. Si vola insieme mano nella mano, trascinando gli altri: i giovani e gli anziani, i sofferenti, gli ultimi, destinati a realizzarsi nel contesto di rapporti interpersonali ispirati a giustizia e carità. «La globalizzazione dell’indifferenza, che oggi pesa sulle vite di tanti sorelle e di tanti fratelli, chiede a tutti noi di farci artefici di una globalizzazione della solidarietà e della fraternità» (Evangelii gaudium, n.6). I mali del nostro mondo non dovrebbero essere scuse per ridurre il nostro impegno e il nostro fervore. Sentiamo la sfida di «trasmettere la “mistica” di unirci agli altri, di vivere insieme, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po’ caotica che può trasformarci in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio. (…) Molti tentano di fuggire dagli altri verso un comodo privato o verso il cerchio ristretto dei più intimi, e rinunciano al realismo della dimensione sociale del Vangelo, perché, così come alcuni vorrebbero un Cristo puramente spirituale, senza carne e senza croce, si pretendono anche relazioni interpersonali solo mediate da apparecchi sofisticati, da schermi e sistemi che si possano accendere e spegnere a comando. Nel frattempo, il Vangelo ci invita sempre a correre il rischio dell’incontro con il volto dell’altro, con la sua presenza fisica che interpella, col suo dolore e le sue richieste, con la sua gioia contagiosa in un costante corpo a corpo. L’autentica fede nel Figlio di Dio fatto carne è inseparabile dal dono di sé, dall’appartenenza alla comunità, dal servizio, dalla riconciliazione con la carne degli altri. Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza» (ivi, n. 88). Lui ci permette di «alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia. (…) Non diamoci mai per vinti, accada quel che accada!» (ivi, n. 3).
Oggi «c’è molto bisogno – ha affermato Papa Francesco – di vivere con gioia e impegno la dimensione associativa, perché in questo momento storico è ‘in ribasso’, non è fortemente sentita. Fare gruppo, essere solidali, incontrarsi, condividere le esperienze, mettere in comune le risorse» (ivi, n. 92).
Amici, non lasciatevi allora rubare la comunità, oasi di accoglienza tra le sabbie della cultura dello scarto! Non lasciatevi incantare da chi in questi giorni racconta che rimettere muri, frontiere, fino spinato servirà a farci vivere più tranquilli, sicuri e sereni, che la fatica e la pazienza non sono più valori, che smontare vale più di costruire! Il continente è malato, ma la febbre di oggi è la semplificazione: l’idea che sia sufficiente distruggere la casa che ci sta stretta per vivere tutti comodamente. Peccato che poi restino solo macerie. Non ascoltate gli imbonitori e picconatori! Pretendete muratori!
Segnatevi sul calendario la data di venerdì 24 giugno, giorno della “fiaba”, e poi le date di venerdì 23 settembre, giorno in cui prenderà l’avvio la 3ª edizione del WikiCircolo con aperitivo, e di venerdì 30 settembre, giorno in cui si metterà in moto la 3ª edizione del CineCircolo con dibattito. Nel frattempo, riposatevi, ripristinate quel capitale iniziale di energie, di entusiasmo e di slancio con cui nasciamo e che viene a mancare nelle situazioni difficili, scoprite all’interno di ognuno di voi quel frammento di bellezza, quella goccia di cielo, che è presente in tutti. E il Cielo farà il resto. Le nuove edizioni ci ritroveranno in un’unica umanità, nel segno della prossimità, tenerezza, concordia, fratellanza. Un affettuoso abbraccio a ciascuno di voi e buona estate.
Piotr Anzulewicz OFMConv
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