Holyween: la ‘sera dei santi’
Tra il rumore sordo delle zucche e lo strepitare affannoso di streghe e vampiri che con tanto chiasso inscenano la loro macabra gara per appropriarsi della festosa giornata di Ognissanti, sono numerose le iniziative di giovani, gruppi, chiese e parrocchie che si preparano a festeggiare e riscoprire i loro amati patroni e santi.
Come sarebbe bello che anche qui riprendesse il via l’idea alternativa, lanciata sette anni fa dalle Sentinelle del Mattino, per vivere al meglio la Vigilia di una delle più grandi ricorrenze della nostra tradizione: trasformare Halloween in Holyween, la ‘sera dei santi’. Si tratta di un’iniziativa volta in positivo per ricordare a tutti i cristiani che si possono riconoscere viventi quelle persone che lasciano dietro loro una traccia luminosa, gente comune che quotidianamente, e semplicemente, ha amato.
L’invito ha riscosso un crescente interesse da parte di scuole, ospedali, chiese e normali case private, e il gruppo delle Sentinelle del Mattino esorta ad appendere su porte, finestre e balconi di case e parrocchie i volti di tante persone che hanno fatto brillare di luce il mondo, i santi.
In questo modo lanciamo il messaggio di speranza: Noi festeggiamo la gioia di vivere e i santi che ce l’hanno testimoniata… Cedesi scheletri e zucche vuote ai santi! E nella festa di Tutti i Santi «pregustiamo la bellezza della vita di totale apertura allo sguardo d’amore di Dio, in cui siamo certi di raggiungerlo nell’altro e l’altro in lui». I santi «dicono a noi pellegrini che essere felici è possibile, ma che non dobbiamo sbagliare la strada» (Benedetto XVI).
Il 28 ottobre 2012 ho pubblicato sul Sito della Parrocchia «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido – tra gli Avvisi di vita parrocchiale (purtroppo, il Sito con il suo ricco archivio, frutto di tre anni d’intenso lavoro, è stato occultamente cancellato e sostituito con una Pagina «Parrocchia Sacro Cuore di Gesù Sacro Convento dei Frati Minori Conventuali di Catanzaro Lido») – questa nota:
«Riguardo a queste ricorrenze, vi raccomandiamo di non sottovalutare il macabro rito di Halloween, ‘festa’ di radici pagane, celtiche, esoteriche, diffusa soprattutto nel mondo anglosassone e statunitense. E’ una “finestra” aperta a possibili influssi occulti nella vita delle persone, assolutamente da non sottovalutare o da prendere con un risolino ironico. Noi dobbiamo difendere le nostre origini cristiane e non lasciare che vengano inquinate da pratiche misteriche che non ci appartengono. Ormai viviamo in una civiltà senza valori, dove il senso del macabro, della morte e del sangue gratuito è divenuto persino gioco; un gioco molto pericoloso, che non tiene conto delle conseguenze gravi a cui potrebbe portare: arrivare alle cosiddette messe nere, dove si onora ed esalta il demonio, e si compiono rituali crudeli, fino all’assassinio… La morte, in quanto parte della vita, è il più grande atto di fede, il momento supremo in cui un cristiano esercita fino in fondo la propria fede. Volere esorcizzarla è una macabra illusione ed è anticristiano. Parlatene con i vostri figli e dite loro che non è un innocuo giochetto, la festa di Halloween, come potrebbe apparire nel dire scherzoso dei bambini che bussano alle porte: “Dolcetto o scherzetto”. Purtroppo, fare l’occhiolino al mondo demoniaco è un grande rischio, che può portare conseguenze tragiche. Abbiate cura dei vostri figli. Ritornate a raccontare le cose belle ai vostri ragazzi: le vite dei santi, persone davvero luminose, o le serene e belle favole di una volta…».
Dal 29 ottobre all’1 novembre si svolge ad Assisi il 35° Convegno Nazionale Giovani verso Assisi, dal titolo: «Mi fido di Te», a cui partecipano alcuni nostri ragazzi che desiderano vivere un’esperienza di crescita umana e spirituale alle sorgenti del carisma francescano; li accompagniamo con il nostro affetto.
Schede della settimana (26 ottobre – 2 novembre)
◊ Domenica 26 ottobre (30ª settimana del tempo ordinario): A Ravello presso Amalfi in Campania, b. Bonaventura da Potenza († 1711), definito “il Santo dell’obbedienza”, sacerdote del 1° Ordine francescano, la cui vita fu tutta un susseguirsi di episodi di premonizioni e miracoli.
◊ Lunedì 27 ottobre: A Roma, s. Evaristo († 105), papa, che resse la Chiesa di Roma per quarto dopo s. Pietro, sotto l’imperatore Traiano. — 28° anniversario della Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace ad Assisi (1986), voluta da s. Giovanni Paolo II alla quale presero parte i rappresentanti di tutte le grandi religioni mondiali. È un anniversario importante per riaffermare l’impegno, assieme a Papa Francesco, a cercare l’unità non temendo, anzi, valorizzando la differenza, il dialogo interreligioso, il confronto e la cooperazione tra le religioni e tra di noi, anche per lo speciale rispetto da parte di tutti i credenti e i costruttori di pace per la figura di s. Francesco (‘spirito di Assisi’). – 1° anniversario dell’avvio del Circolo Culturale San Francesco, con il recupero dello Statuto originale (27.10.2013).
◊ Martedì 28 ottobre: Ss. Simone e Giuda Taddeo, apostoli: il primo, soprannominato Cananeo o Zelota, è patrono dei pescatori; l’altro (da non confondere con l’Iscariota il traditore), fratello di Giacomo (Lc 16, 16; At 1, 13), detto Taddeo (Mt 10, 3; Mc 3, 18), che significa «magnanimo», è patrono dei casi disperati; tutti e due scelti da Cristo per condividere con lui i tre anni della sua vita pubblica per poi essere inviati nel mondo ad annunciare il suo Regno e testimoniare la sua risurrezione. In loro celebriamo l’assoluta gratuità dei doni divini e le misteriose vie che il Signore percorre nel fare le sue scelte, con infinita sapienza e amore. Ricordandoli e festeggiandoli, preghiamo per Papa Francesco e tutti gli apostoli di oggi. – Laboratorio musicale promosso dall’Associazione «Circolo Culturale San Francesco», a cura del M° Luigi Cimino, alle ore 18.15-19.30, nel Salone di S. Elisabetta d’Ungheria, al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» (la presidenza dell’Associazione chiede ancora di dar voce al Circolo, ricordando che esso è un’opera parrocchiale che ha preso il via, con il recupero dello Statuto originale, il 27 ottobre 2013. Perché possa attivare suoi programmi ed essere luogo propulsore della «cultura dell’incontro», di fratellanza e di solidarietà, nell’ambito della Parrocchia «Sacro Cuore», ha bisogno di soci ordinari, sostenitori ed amici, uomini e donne di buona volontà, che vorranno collaborare a tenerlo in vita, con passione e gioia).
◊ Mercoledì 29 ottobre: B. Chiara Luce Badano († 1990), focolarina, definita una «ragazza moderna, sportiva, positiva» che «cambiò il suo dolore in gioia», la sua «passione» in un «canto nuziale»,vivendo pienamente «l’amore a Gesù crocifisso e abbandonato» (card. A. Amato) e così diventando un «raggio di luce per tutti» (Benedetto XVI), proclamata beata nel 2010 presso il santuario del Divino Amore a Roma. Riconoscendo l’infinito amore del Signore per lei, per noi e per gli altri, in tutti i benefici, esigenze e prove della vita, rinnoviamo la nostra fede e speranza. Senza fede e speranza egli non può operare ciò che vuole nella nostra vita e in tutta la creazione, «sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio» (Rom 8,20). – Ad Assisi, inizio del 35° Convegno Nazionale Giovani verso Assisi, dal titolo: «Mi fido di Te» (29 ottobre — 1 novembre). – 11° anniversario della morte di p. Paolo Dusini (2003).
◊ Giovedì 30 ottobre: Dedicazione della propria chiesa (ad eccezione delle cattedrali e di quelle chiese che ricordano con solennità la data della dedicazione nel giorno proprio), luogo di preghiera, di accoglienza, di presenza e di attesa del Signore risorto; luogo in cui si narra e racconta la fede in lui, si trasmette tutta l’attrattiva di lui, si comunica la bellezza e la gioia del suo messaggio, si evangelizza e si è evangelizzati; luogo di irradiazione di senso e stella di orientamento nella storia. – Ad Acri in Calabria, b. Angelo († 1739), sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, soprannominato «angelo della pace» e «apostolo del Mezzogiorno». – Adorazione eucaristica parrocchiale (ore 17-18).
◊ Venerdì 31 ottobre: A Costantinopoli, s. Stachys (I sec.), primo vescovo di Bisanzio o di Argiropoli, ordinato da s. Andrea, apostolo, nominato in Rom 16,9: «Salutate Urbano e il mio carissimo Stachys» (Stachys è nome greco, che significa «spiga, frutto»). – Vespri di ringraziamento a conclusione del mese missionario (ore 17.30).
◊ Sabato 1 novembre: Solennità di Ognissanti che ci invita ad assaporare la gioia degli uomini e delle donne pienamente realizzati, divinizzati dall’amore, ufficialmente riconosciuti – come Francesco d’Assisi († 1226), uno dei santi più amati dalla gente, canonizzato rapidamente, appena due anni dopo la sua morte, il 16 luglio 1228; Angela da Foligno († 1309), mistica francescana, proclamata santa dopo secoli di dibattiti, il 9 ottobre 2013; Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, due Papi canonizzati insieme il 27 aprile 2014, nella seconda domenica di Pasqua, festa della Divina Misericordia; Papa Paolo VI, beatificato il 19 ottobre scorso – o in procinto di essere riconosciuti, ma anche la gioia degli uomini e donne senza volti e nomi, di ogni epoca e nazione, la gioia di una folla senza numero, la gioia di ogni essere umano che nello spazio dell’amore, del bene e del bello, costantemente superando il proprio «io», matura e raggiunge “la radice di se stesso” e la sua pienezza – Gesù, Amore incarnato di Dio. Verso questa folla, infinito raggio di luce divina, siamo esortati a levare lo sguardo e percorrere, nel seno della propria famiglia e della collettività religiosa e civile, la via tracciata e percorsa da Gesù, nella sua carne, prima di noi e davanti a noi: la via delle beatitudini. Vi è un invito a trovare il «coraggio di essere felici», il che vuol dire andare contro «la cultura del provvisorio, della superficialità, dello scarto» ed essere “poveri in spirito”, liberi nei confronti delle cose, staccati «dal denaro idolatrato e poi sprecato», pronti a prenderci cura dei poveri. «A voi – esorta Papa Francesco – affido in modo particolare il compito di rimettere al centro della cultura umana la solidarietà. Di fronte a vecchie e nuove forme di povertà – la disoccupazione, l’emigrazione, tante dipendenze di vario tipo – abbiamo il dovere di essere vigilanti e consapevoli, vincendo la tentazione dell’indifferenza». Di più, «dobbiamo imparare a stare con i poveri. Non riempiamoci la bocca di belle parole sui poveri! (…). I poveri non sono soltanto persone alle quali possiamo dare qualcosa. Anche loro hanno tanto da offrirci. (…) Ci insegnano che una persona non vale per quanto possiede, per quanto ha sul conto in banca» e che «un povero – una persona priva di beni materiali – conserva sempre la sua dignità». E certamente sono dei maestri «sull’umiltà e la fiducia in Dio» (cfr. Messaggio pubblicato 6 febbraio scorso per la Gmg 2014, prima tappa del cammino che porterà al raduno mondiale di Cracovia 2016).
Le beatitudini ci invitano al salto di qualità nella nostra vita – beati subito! Viviamo già oggi da poveri, da affamati di giustizia, da costruttori di pace, da misericordiosi e forse da perseguitati a causa del Signore. Lui ci dona di vivere il nostro tempo con l’impegno e la gioia, certi – come afferma l’Apocalisse – che «la salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all’Agnello». Sì, la salvezza appartiene a lui e a nessun altro, perché nulla può renderci veramente umanizzati e divinizzati, se non la sua grazia e la sua vita divina che già scorre in noi. Così crediamo, così viviamo e così festeggiamo la gioia di Tutti i Santi. Sì, la gioia che qui – così il card. Luis Antonio Gokim Tagle, arcivescovo di Manila, concludeva la 6ª edizione del Festival Francescano dal titolo “Liberi nella gioia”, svoltosi dal 26 al 28 settembre scorso a Rimini – «si trova uscendo dalle nostre zone di sicurezza e di comodità, per andare dalle persone che vivono nelle periferie».
◊ Domenica 2 novembre: Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti. Siamo invitati a pregare per tutti i morti: quelli del passato, come dell’oggi, di ogni cultura, popolo, religione e nazione, quelli di tutte le guerre e di tutte le violenze, morti sulle strade, negli ospedali, nelle case, nelle piccole e grandi città, nel Mediterraneo o nel deserto di Sahara…, senza esclusione di nessuno, affinché il Signore della vita doni loro la vita in pienezza, senza più fatica e dolore, senza più croci e calvari, senza il «pungiglione della morte» (1 Cor 15,56). La commemorazione ci invita anche a fare memoria di ciò che siamo e di ciò che saremo, quando, «tutti riuniti in Cristo», finalmente potremo dire con le parole del biblico Giobbe, uomo di mirabile pazienza e santità, «retto e timorato di Dio» (Gb 1,1; 2,3): «Con la mia pelle vedrò Dio» (cfr. ivi, 19,26-27), felicità senza limiti, vita nella sua massima concentrazione, amore nella sua abissale intensità.
Sia così davvero per tutti, Amici! Nessuno vada perduto. Tutto sia trasformato nella fornace dell’Amore di Dio e ogni istante di noi – immerso, istante dopo istante, nella sua misericordia – profumi di vita eterna.
Piotr Anzulewicz OFMConv