Dono e compito
La Parola di Dio che la liturgia ci presenta nella 33ª Domenica del tempo ordinario, penultima dell’anno liturgico – domenica in cui commemoriamo s. Giuseppe Moscati, straordinaria figura di laico cristiano, che ha fatto della sua professione una missione di carità e di dedizione – contiene la «parabola dei talenti» di Matteo, apostolo ed evangelista, già esattore delle tasse, chiamato Levi o il Pubblicano, diventato discepolo di Cristo (Mt 25,14-30). Lo stiamo per salutare, per incontrare Marco, discepolo di Pietro, e iniziare il percorso di Avvento. Tuttavia, prima di lasciarci, Matteo consegna una salutare “frustata” all’indirizzo della nostra accidia. Siamo chiamati – dice – ad essere svegli, creativi, operosi, a far fruttare i nostri talenti, doni, potenzialità e capacità, a non lasciarli irrancidire, a non sotterrarli nel solco del nostro «io», a non fare dell’intelligenza, bellezza e salute un fiore all’occhiello della nostra immagine. È triste vedere chi, pur avendo ricevuto un grande dono, non solo non lo fa fruttare, ma addirittura ostacola chi lo farebbe fruttare.
Questa è una parabola che ci fa riflettere molto sulla larghezza dei doni di Dio. Fra i miliardi di persone viventi, e quelli esistiti o che esisteranno, nessuno ha i lineamenti del nostro volto, il tono della nostra voce, le varie sfumature della nostra espressione e del nostro sguardo. Nessuno ebbe e mai avrà i sentimenti del nostro cuore. Ciascuno di noi è un “prodigio” singolare, particolare, unico. È un “sogno”, un investimento, un capitale, chiamato a realizzarsi, umanizzarsi, amorizzarsi, anche se ammalato, handicappato, menomato o depresso a tal punto da sembrargli di non valere una cicca. È sempre “prezioso” agli occhi di Dio, è sua creatura, è dono del suo amore, è oggetto della sua infinita tenerezza. «Al di là di qualsiasi apparenza, è immensamente sacro» (Evangelii gaudium, n. 273). È degno della nostra dedizione, e non per il suo aspetto fisico, per il suo linguaggio, per la sua mentalità o per le soddisfazioni che ci può offrire, ma perché Dio l’ha creato a sua immagine» (ivi, n. 274) e l’ha redento in Cristo. Per questo, tutto ciò che è e tutto ciò che ha deve farlo diventare “carità”.
Se abbiamo la salute, essa è anche per chi non ce l’ha. E se la tratteniamo solo per noi, proveremo il disgusto dell‘egoista. Se siamo dotati dell’intelligenza, essa è pure per chi ne è sprovvisto, perché se la usiamo esclusivamente per noi stessi, slitteremo nell’orgoglio e proveremo inquietudine, tedio e amarezza. Se siamo forniti di sensibilità, delicatezza e altruismo, dobbiamo pensare che sono “talenti” da investire per il bene degli altri, altrimenti diventeranno “imputridite” (Gc 5,2). Insomma, chi non impegna la propria vita per gli altri, non «prenderà parte alla gioia del suo padrone» (Mt 25,23). Imbocchiamo allora il cammino della responsabilità del dono, gratuito, disinteressato, oblativo.
«Si è più beati nel dare che nel ricevere» (At 20,35). Non si vive meglio se si resiste a dare, se si fugge dagli altri, se si nega alla condivisione, se ci si rinchiude nella comodità, se si rimane chiusi nella pigrizia, nel vuoto egoista, nel pessimismo, nel fatalismo, nella sfiducia. Ciò non è altro che un lento suicidio. «Difendiamoci – ci sprona Papa Francesco – da tutto ciò che è mondanità, immobilismo, comodità, clericalismo, chiusura in noi stessi. (…) I giovani devono emergere, farsi valere, uscire per lottare per i valori (…); e gli anziani devono aprire la bocca, insegnarci, trasmetterci la saggezza dei popoli!» (Discorso nella cattedrale di São Sebastião di Rio de Janeiro, rivolto ai giovani argentini, 25 luglio 2013).
«I giovani – ha affermato mons. Marcelo Sánchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, al Simposio internazionale su «I giovani contro la prostituzione e la tratta di persone», apertosi il 15 novembre in Vaticano – hanno bisogno di speranza, di futuro, di sapere quali sono le loro potenzialità, i loro talenti e le loro ricchezze per metterle al servizio di quest’umanità, dove sembra che ciò che è più importante e valido, è solo l’interesse, il piacere, il potere, il possesso. La nostra più grande forza è “lavorare in rete”. Da soli non riusciamo a far niente, ma se mettiamo insieme le potenzialità dei giovani, ma anche i nostri Paesi, le nostre chiese, le nostre scuole, le nostre società, questi possono veramente imboccare una strada giusta, dove la persona è al centro. Come umanità, come società, siamo un grande mosaico, ma il mosaico è fatto di piccoli pezzettini; quello che è importante è che ciascuno sia al proprio posto. Allora il mosaico sarà qualcosa di veramente bello: una creazione nuova dell’oggi, di questa nostra società».
La logica del mondo chiede di essere produttivi, aggressivi, decisi e forti, per spaccare il mondo e conquistare mercati e danari. Nella logica del mondo nuovo ciò che conta è donare/amare, essere operosi e fecondi. Certo, la fecondità molte volte è invisibile e non può essere contabilizzata. Rimane tuttavia «la certezza – scrive Papa Francesco nell’Esortazione apostolica «Evangelii gaudium sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale», resa pubblica il 24 novembre 2013, alla chiusura dell’Anno della fede – che non va perduta nessuna delle nostre opere svolte con amore, non va perduta nessuna delle nostre sincere preoccupazioni per gli altri, non va perduto nessun atto d’amore per Dio, non va perduta nessuna generosa fatica, non va perduta nessuna dolorosa pazienza. Tutto ciò circola attraverso il mondo come una forza di vita».
«A volte – prosegue il Papa – ci sembra di non aver ottenuto con i nostri sforzi alcun risultato, ma la missione non è un affare o un progetto aziendale, non è neppure un’organizzazione umanitaria, non è uno spettacolo per contare quanta gente vi ha partecipato grazie alla nostra propaganda; è qualcosa di molto più profondo, che sfugge ad ogni misura. Forse il Signore si avvale del nostro impegno per riversare benedizioni in un altro luogo del mondo dove non andremo mai. (…) Noi ci spendiamo con dedizione, ma senza pretendere di vedere risultati appariscenti. Sappiamo soltanto che il dono di noi stessi è necessario. Impariamo a riposare nella tenerezza delle braccia del Padre in mezzo alla nostra dedizione creativa e generosa. Andiamo avanti, mettiamocela tutta, ma lasciamo che sia lui a rendere fecondi i nostri sforzi come pare a lui» (n. 279).
Schede della settimana
(16-23.11.2014)
◊ Domenica 16 novembre: 33ª Domenica del tempo ordinario (A). – A Napoli, s. Giuseppe Moscati († 1927), medico «che ha fatto della professione una palestra di apostolato, una missione di carità, uno strumento di elevazione di sé, e di conquista degli altri a Cristo»; professore universitario «che ha lasciato tra i suoi alunni una scia di profonda ammirazione non solo per l’altissima dottrina, ma anche e specialmente per l’esempio di dirittura morale, di limpidezza interiore, di dedizione assoluta data dalla cattedra; scienziato d’alta scuola, noto per i suoi contributi scientifici di livello internazionale, per le pubblicazioni e i viaggi, per le diagnosi illuminanti e sicure, per gli interventi arditi e precorritori» (Paolo VI), canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1987, come straordinaria figura di laico cristiano, al termine del Sinodo dei Vescovi «sulla vocazione e missione dei laici nella Chiesa». – A Vilnius, in Lituania, S. Maria della Porta dell’Aurora (Aušros Vartai) o Madre della Misericordia (Nel 1970, nelle grotte della basilica di S. Pietro in Vaticano, è stata benedetta una cappella lituana, nel cui altare è raffigurato un mosaico in cui il papa Paolo VI benedice l’immagine della Madre della Misericordia della Porta dell’Aurora). – In Scozia, s. Margherita († 1093), «modello di madre e di regina per bontà e saggezza». – In Germania, s. Geltrude (Gertrude), detta la Grande († 1302), cistercense di Helfta, donna di profonda cultura anche profana, mistica, tenera devota dell’’umanità di Cristo (precorse il culto al Sacro Cuore di Gesù). – Ad Assisi, s. Agnese († 1253), sorella minore di s. Chiara, fondatrice del secondo monastero delle clarisse, quello di Monticelli a Firenze. – 18ª Giornata Internazionale a favore della Tolleranza, proclamata dall’UNESCO nel 1996.
La tolleranza va insegnata, comunicata, appresa e nutrita, dentro e fuori la scuola, come «il vincolo che ci mantiene uniti nel viaggio comune verso un futuro pacifico e sostenibile» (Ban Ki-moon), abbandonando ogni pregiudizio, indifferenza, odio, pulizia etnica, disprezzo, ingiustizia, violenza, terrorismo, estremismo, emarginazione e discriminazione delle minoranze e dei migranti, creando una rete di solidarietà globale in grado di affrontare le sfide comuni e rinnovando l’impegno al dialogo interculturale, alla comprensione tra tutti i popoli e le comunità, al rispetto reciproco per la ricchezza della diversità umana, anche attraverso partenariati con i media e programmi di scambi giovanili.
– 9ª Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada, istituita dall’ONU nel 2005, per sensibilizzare cittadini e opinione pubblica sull’importante tema della sicurezza e delle buone pratiche che ogni utente della strada deve applicare indipendentemente da quale sia il modo in cui ci si sposta.
«Non sono le vittime che hanno bisogno di essere ricordate – sottolinea Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada –, ma siamo noi, persone ed istituzioni, che abbiamo bisogno di ricordare le vittime per liberarci dai comportamenti prepotenti, omissivi e inosservanti delle norme. (…) A impedire che la strage sia debellata del tutto sono proprio le istituzioni, le amministrazioni, con il loro comportamento omissivo. Spesso giustificano la loro inerzia e i loro mancati interventi con l’insufficienza di soldi, ma non si possono sottomettere il proprio senso di responsabilità, la propria intelligenza, ai soldi. Le istituzioni hanno il compito di garantire la sicurezza della strada e ne debbono rispondere. Non a caso la maggior parte degli incidenti si concentrano sempre sugli stessi tratti stradali, nei quali le amministrazioni mantengono colpevolmente le condizioni di pericolosità». «Inutile sottolineare che l’incidente stradale è la prima causa di morte tra i giovani al di sotto dei 30 anni e che il numero delle vittime che si registra ogni anno sulle strade italiane rappresenta la più grave strage a cui stiamo assistendo in tempo di pace – dice Giulietta Pagliaccio, presidente nazionale della Federazione Italiana Amici della Bicicletta. – Dobbiamo quindi sentirci tutti chiamati in causa assumendo responsabilità e impegno, ognuno nel proprio ambito, per garantire la sicurezza a tutti».
– A Brisbane, in Australia, conclusione del Vertice del G20, la riunione annuale dei capi di Stato e di Governo dei principali Paesi sviluppati ed emergenti, concentrata non solo sugli sforzi per rilanciare un progetto di crescita sostenibile dell’economia mondiale ed allontanare “lo spettro della recessione globale”, ma anche sull’evasione fiscale, crisi politiche internazionali ed emergenze umanitarie.
«Vorrei chiedere – scrive Papa Francesco nella lunga lettera inviata al primo ministro australiano, Tony Abbot, che ospita la riunione – di non dimenticare che dietro le discussioni politiche e tecniche sono in gioco molte vite (…). Troppe donne e uomini soffrono a causa di grave malnutrizione, per la crescita del numero dei disoccupati, per la percentuale estremamente alta di giovani senza lavoro e per l’aumento dell’esclusione sociale che può portare a favorire l’attività criminale e perfino il reclutamento di terroristi», senza contare – annota – la «costante aggressione all’ambiente naturale, risultato di uno sfrenato consumismo». Il Papa entra poi in alcune delle contingenze più calde del momento. «Il mondo intero – sostiene – si attende dal G20 un accordo sempre più ampio che possa portare (…) a un definitivo arresto nel Medio Oriente dell’ingiusta aggressione rivolta contro differenti gruppi, religiosi ed etnici, incluse le minoranze». La crisi in quello scacchiere sollecita – dice – un «accordo» che porti a «eliminare le cause profonde del terrorismo, che ha raggiunto proporzioni finora inimmaginabili» e che ha come carburante «la povertà, il sottosviluppo e l’esclusione». La soluzione in questo caso – ribadisce Papa Francesco – «non può essere esclusivamente di natura militare», ma deve concentrarsi «su coloro che in un modo o nell’altro incoraggiano gruppi terroristici con l’appoggio politico, il commercio illegale di petrolio o la fornitura di armi e tecnologia». Accanto a questo – soggiunge – urge uno «sforzo educativo» e «una consapevolezza più chiara che la religione non può essere sfruttata come via per giustificare la violenza». Inoltre, la situazione in Medio Oriente ripropone «il dibattito sulla responsabilità della comunità internazionale di proteggere gli individui e i popoli da attacchi estremi ai diritti umani e contro il totale disprezzo del diritto umanitario». Tuttavia, sono anche di altro tipo le aggressioni contro i quali i Paesi del G20 dovrebbero munirsi e intervenire. Si tratta – stigmatizza il Papa – degli «abusi nel sistema finanziario», quelle «transazioni che hanno portato alla crisi del 2008 e più in generale alla speculazione sciolta da vincoli politici o giuridici e alla mentalità che vede nella massimizzazione dei profitti il criterio finale di ogni attività economica». «Una mentalità, nella quale le persone sono in ultima analisi scartate, non raggiungerà mai la pace e la giustizia», è la considerazione di Papa Francesco che sottolinea come i vari conflitti lascino «profonde cicatrici» e producano «in varie parti del mondo situazioni umanitarie insopportabili».
– In Piazza S. Pietro a Roma, preghiera mariana dell’Angelus Domini e breve riflessione di Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual= VaticanTic&Tic=VA_HAYIUAAM).
▪ Lunedì 17 novembre: S. Elisabetta d’Ungheria († 1231), principessa ungherese, terziaria francescana, canonizzata da Papa Gregorio IX nel 1235, patrona principale del Terz’Ordine Regolare di S. Francesco (TOR), dell’Ordine Francescano Secolare (OFS) e della Fraternità secolare presso la chiesa e il convento «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, fulgido esempio per i giovani e per gli sposi, messaggeri odierni dell’amore di Dio, fiaccola luminosa per quanti seguono il Cristo nel servizio per il prossimo. In lei anche noi riconosciamo la chiamata dell’amore di «Dio, ricco di misericordia» (Ef 2,4), e con cuore intuiamo la forza di quell’amore che unisce i cuori umani, umanizza e armonizza tutte le relazioni interpersonali, asciuga le lacrime e versa il balsamo sulle ferite di chi vive nel nostro ambiente.
– In Vaticano, con l’intervento di Papa Francesco, Colloquio Interreligioso Internazionale sul tema «La complementarietà dell’uomo e della donna», raduno di studiosi e leader religiosi, ebrei, cristiani, musulmani e di altre confessioni, «al fine di proporre di nuovo la bellezza della naturale unione dell’uomo e della donna nel matrimonio», promosso da quattro dicasteri vaticani: la Congregazione per la Dottrina della Fede e i Pontifici Consigli per la Famiglia, Dialogo Interreligioso e Unità dei Cristiani (17-19 novembre). I relatori sviluppano vari aspetti di questa complementarità, «per sostenere e rinvigorire il matrimonio e la vita familiare», e i testimoni «attingono alla saggezza della loro tradizione religiosa e all’esperienza culturale, per dare testimonianza alla forza e alla vitalità della complementarità dell’uomo e della donna».
– In Vaticano, sotto il colonnato di S. Pietro, inizio dei lavori per realizzare tre docce per i senzatetto, per l’iniziativa del mons. Konrad Krajewski, l’elemosiniere di Papa Francesco, già realizzata in dieci parrocchie romane, a cominciare da Via Gregorio VII, Piazzale Clodio e l’Aventino (E’ quello che possiamo fare anche noi, nel nostro piccolo, trasformando i bagni parrocchiali in docce?).
– In Vaticano, nella Sala Stampa della Santa Sede, Briefing sui programmi della visita del Papa al Parlamento europeo e al Consiglio d’Europa di Strasburgo e del viaggio apostolico in Turchia dal 28 al 30 novembre prossimi (ore 12.30-13.30: http://www.radiovaticana.va/player/ index_fb.asp?language=it&visualizzazione=VaticanTic&Tic=VA_FUBSE4GP).
– Open Day: Giornata Mondiale del Neonato Prematuro (bambino pretermine), durante la quale gli Ospedali con i Bollini Rosa offrono alcuni servizi gratuiti, con lo scopo di informare e sensibilizzare la popolazione sulle strategie di contenimento dei rischi correlati alla nascita prematura e delle complicanze conseguenti.
▪ Martedì 18 novembre: Dedicazione delle basiliche dei ss. Pietro e Paolo, segno dell’unità e dell’apostolicità della Chiesa (Ci stringiamo attorno al Papa, successore di Pietro, e rinnoviamo verso di lui la fedeltà, consapevoli della propria miseria e della misericordia di Dio). – In Polonia, b. Karolina Kózka († 1914), chiamata anche la “Maria Goretti polacca” e considerata come b. Pierina Morosini († 1957) e b. Albertina Berkenbrock († 1931), beatificata nel 1987 da Papa Giovanni Paolo II, patrona della gioventù cattolica polacca.
– In Vaticano, nella Sala Stampa della Santa Sede, presentazione della Conferenza Internazionale su «La persona con disturbi dello spettro autistico: animare la speranza», promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (ore 11.30-12.30: http://www.radiovaticana.va/ player/index_fb.asp?language=it&visualizzazione=VaticanTic&Tic=VA_FUBSE4GP).
▪ Mercoledì 19 novembre: Nel monastero di Hackeborn (o di Helfta) nella Sassonia in Germania, s. Mectilde o Matilde († 1298), monaca, donna di squisita dottrina e umiltà, che, con sorella maggiore s. Geltrude la Grande, è gloria dei monachesimo germanico e una delle maggiori scrittrici spirituali e mistiche del cristianesimo, autrice di uno dei libri più noti della mistica medievale: Libro della grazia speciale.
– In Vaticano, incontro del Papa con i gruppi di fedeli e pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 10.25-12: http://www.radiovaticana.va/ player/index_fb.asp?language=it&visualizzazione=VaticanTic&Tic=VA_FUBSE4GP). – A Roma, 7° Congresso Mondiale della Pastorale delle Migrazioni, centrato sulla “diaspora” dei migranti, specie delle famiglie, sul carattere di partenariato che gli immigrati assumono nei Paesi di transito e di approdo, sull’aspetto della “dignità” di ogni migrante (la priorità assoluta di accogliere tutti i migranti e salvare ogni singola vita umana), organizzato dal competente dicastero vaticano e ospitato dall’Università Urbaniana, con la partecipazione di circa 300 persone di 93 Stati di ogni continente. – A Napoli, presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, davanti ad una commissione di docenti, riunita in sessione pubblica alle ore 9.30, difesa della tesi di dottorato in teologia dal titolo: L’esperienza religiosa e l’umano simbolico in Julien Ries. Approccio storico-critico e teologico-pastorale,da parte di p. Francesco Celestino OFMConv, Custode provinciale di Calabria e membro del Consiglio direttivo del Circolo Culturale San Francesco (Direttore: p. prof. Edoardo Scognamiglio OFMConv, Ministro provinciale di Napoli e Basilicata).
▪ Giovedì 20 novembre: A Torino, ss. Ottavio, Solutore e Avventore († fine III sec.), appartenenti alla leggendaria legione tebea (originaria dell’Oriente) e trucidati sotto l’imperatore Massimiano, ritenuti i primi martiri della città. – In Inghilterra, s. Edmondo († 870), re dell’Estanglia, ossia dell’Inghilterra orientale, in tempi durissimi per tutta l’Inghilterra, aggredita continuamente dai danesi, martire, patrono d’Inghilterra, sepolto a Bury St. Edmund (a circa 50 km da Cambridge); è un santo più vivo nella memoria popolare d’Inghilterra: già durante il suo regno una moneta coniata viene chiamata “Penny di Sant’Edmondo”; al suo nome si è intitolata una congregazione di sacerdoti inglesi: i “Preti di Sant’Edmondo”.
– In Vaticano, 29ª Conferenza internazionale sull’autismo, in programma fino al 22 novembre, dal titolo «La persona con disturbi dello spettro autistico: animare la speranza» e ridare lo slancio esistenziale anche a chi vive i casi più difficili, nonché per coloro – professionisti della salute, familiari, associazioni – che se ne prendono cura, organizzata dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (L’autismo è un disturbo neurocomportamentale che inizia in gravidanza durante il neurosviluppo, ha origine multifattoriale – sia genetica che ambientale – e si manifesta entro i primi tre anni di età permanendo per la vita; nel mondo, uno ogni 100-110 bambini ne è affetto; un’emergenza, coperta però da “un’imperscrutabilità e da diffuso rifiuto sociale”).
– A Roma, presso il Pontificio Collegio «Mater Ecclesiae», dal 20 al 22 novembre, 3° Congresso Mondiale dei Movimenti ecclesiali e delle nuove Comunità, che ha come tema La gioia del Vangelo: una gioia missionaria…, promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici. Sulla scia dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, Papa Francesco chiama i movimenti a «essere veri protagonisti di una nuova tappa della missione evangelizzatrice della Chiesa, segnata dalla gioia», protesa verso le «periferie geografiche ed esistenziali del nostro mondo» e «vicina a tutti i poveri, sofferenti ed esclusi – prodotto amaro della ‘cultura dello scarto’ oggi dominante» (card. Stanisław Ryłko).
– Giornata Universale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, approvata dall’ONU e ratificata nel 1989 da 193 Stati, ad esclusione di Somalia e Stati Uniti, da osservare come un giorno di fraternità, di sensibilizzazione e di attività per la promozione del benessere dei bambini di tutto il mondo. A livello nazionale, iniziativa «In Farmacia per i Bambini», per la sensibilizzazione sui diritti dei bambini e per la raccolta di farmaci da banco e prodotti ad uso pediatrico: pannolini, pappe per lo svezzamento, medicazioni ed altri prodotti baby care; nelle Farmacie aderenti, centinaia di volontari distribuiscono la Carta dei Diritti dell’Infanzia e invitano i clienti ad acquistare i prodotti da donare ai bambini bisognosi in Italia e nelle Case Orfanotrofio in America Latina, un’azione di responsabilità sociale del farmacista con i suoi clienti.
– Al «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, adorazione eucaristica parrocchiale (ore 17-18).
▪ Venerdì 21 novembre: Presentazione della B. Vergine Maria al Tempio di Gerusalemme, memoria mariana attestata da uno dei vangeli apocrifi, cioè del Protovangelo di Giacomo, dove nel cap. VI, si racconta che all’età di un anno Maria viene presentata ai sacerdoti del Tempo dai suoi due genitori, Anna e Gioacchino, e pochi anni dopo fatta accedere all’interno, prendendo parte alla vita sacerdotale, fino al momento dell’incontro con Giuseppe; ricorrenza di origine devozionale, risalente al VI sec. in Oriente e al XIV sec. in Occidente, che dà risalto alla prima donazione totale che Maria fece di sé, divenendo modello di ogni credente che si consacra al Signore.
– Giornata «Pro Orantibus», istituita da Pio XII, con la quale la Chiesa vuole far conoscere le comunità monastiche/claustrali/contemplative sparse in tutto il mondo come il cuore pulsante di Dio per gli uomini e invitare a pregare per quelle con particolari necessità (La Giornata è legata alla memoria liturgia della Presentazione di Maria al Tempio, perché nel dono radicale di lei a Dio si riconosce pienamente l’ideale della vita consacrata).
– In Polonia, b. Franciszka Siedliska († 1902), religiosa polacca, fondatrice della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Nazareth per provvedere agli emigrati dalla sua Patria, proclamata beata da Giovanni Paolo II nel 1989 (La sua tomba si trova nella Cappella della Casa Generalizia della Congregazione a Roma).
▪ Sabato 22 novembre: S. Cecilia (sec. II-III), vergine e martire, patrona della musica, dei musicisti e dei cantanti.
– Giornata della Musica, un’opportunità per festeggiare tutte le forme d’arte legate all’ambiente musicale, per ricordare i nomi dei migliori artisti e compositori della storia e per promuovere gli ideali di pace e fratellanza tra popoli di culture diverse. – In Vaticano, udienza di Papa Francesco: nell’Aula Paolo VI, ai partecipanti al Convegno Missionario Nazionale organizzato dall’Ufficio per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese della Conferenza Episcopale Italiana (ore 9-); nella Sala Clementina, ai partecipanti al 3° Congresso Mondiale dei Movimenti ecclesiali e delle nuove Comunità (ore 11-); nell’Aula Paolo VI, ai partecipanti alla Conferenza Internazionale del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari su «La persona con disturbi dello spettro autistico: animare la speranza» (ore 11.45-: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual=VaticanTic&Tic=VA_AKKH8CD9).
◊ Domenica 23 novembre: solennità della regalità universale di Cristo, Re delle intelligenze, dei cuori e delle volontà, e rinnovo della consacrazione dell’umanità al Sacro Cuore di Gesù.
– Giornata nazionale di sensibilizzazione per creare una effettiva solidarietà tra i fedeli e i loro sacerdoti, garantendo a tutti loro le risorse necessarie ad un dignitoso sostentamento (Ci uniamo nella stima e nell’affetto per tutti i sacerdoti, impegnati nelle Comunità parrocchiali, affidati alle offerte dei fedeli e non – come molti pensano – allo Stato o addirittura al Vaticano…).
– S. Clemente I († 101), discepolo di s. Paolo e suo collaboratore a Filippi, 4o vescovo di Roma, papa (88-97), autore della Lettera indirizzata ai Corinzi per ristabilire tra loro la pace e la concordia.
– In Piazza S. Pietro a Roma, preghiera mariana dell’Angelus Domini e breve riflessione di Papa Francesco (ore 12-12.30: http://player.rv.va/rv.player01.asp?language=it&visual= VaticanTic&Tic=VA_WRCF6K84).
Buona settimana, Amici, intenti a far fruttare i talenti che il Signore ci dona!
Piotr Anzulewicz OFMConv