La diversità culturale è bellezza…

È stata la vera gioia di poter partecipare in «carne ed ossa» alla 2ª Serata conviviale con «aperitivo», focalizzata sul tema: «Educarci all’interculturalità, tolleranza e prossimità, oltre i confini», ideata nell’ambito della 9ª edizione del WikiCircolo 2021/22 dal «file rouge»: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie», e promossa venerdì 15 ottobre scorso, la 182ª di seguito, tra quelle conviviali e cinematografiche. Ammirazione e gratitudine per la presenza dei fans del Circolo Culturale San Francesco, «uniti da una stessa preoccupazione» (cfr. «Laudato si’», nn. 7-9), per affrontare insieme il tema e generare un cambiamento a livello personale, affinché l’educazione sia creatrice di fraternità, oltre i confini. Un’esigenza ancora più urgente in questo tempo denso di contraddizioni e ambivalenze, segnato dalla pandemia e catturato in un’oscillazione rapida e continua fra polarità opposte: fra l’individualismo e l’omologazione, fra «l’autoinflazionamento dell’io» (P. Sequeri) e la sua «deflagrazione identitaria» (J. Kristeva), fra l’iperconnessione e la chiusura in bolle individuali dove consumiamo da soli dei prodotti di massa (S. Zanardo).

La Serata ha accolto l’appello di alcuni amici del gruppo WhatsApp e si è trasformata, in parte, anche in uno spazio virtuale, in diretta «streaming», curata da Ghenadi. Si è svolta nel giorno in cui ricorreva la memoria liturgica dis. Teresa d’Ávila, mistica spagnola, riformatrice del Carmelo, autrice di libri pervasi di alta dottrina spirituale, patrona degli scrittori cattolici, dottore della Chiesa, prima donna, insieme a s. Caterina da Siena, ad ottenere tale titolo (altre due sono: Teresa di Lisieux e Ildegarda di Bingen). Non poteva quindi mancare l’augurio a tutte le donne che portano il nome di questa stupenda dottoressa. Tra loro ci è vicina, pur grande distanza spaziale, dott.ssa Teresa Cona, mitica ormai segretaria del Circolo. A lei un «happy Name Day» e un grande grazie per la sua creatività e genialità, il suo ardore e fervore, la sua disponibilità e collaborazione, e, soprattutto, per la sua affabile umanità! Il Signore la avvolga con il Suo amore divinizzante e totalizzante, e continui a tenerci connessi.

A moderare la Serata è stato, ahimè, il sottoscritto, in sostituzione di Clarissa Errigo, impegnata nella Comunità di Recupero a Settingiano fino alle ore 20. Non sappiamo cosa ci riservi il futuro, ma vorremmo che le prossime Serate siano moderate a turno, dai membri dello Staff, tutti brillanti.

Ad aprire l’incontro è stata la performance del M° Luigi Cimino che ha eseguito sulla tastiera elettronica Ketron Dx9 la «Canzone di San Damiano», scritta da Jean-Marie Benjamin, presbitero, compositore e regista francese, su musica di Riz Ortolani, compositore annoverato tra i più grandi del cinema italiano. Dopo le parole di benvenuto e la presentazione del programma si è aperto davanti a tutti un «mare magnum», vasto, immenso, senza confini. Per forza ideatori della Serata dovevano delimitarlo. Ne è uscito il programma «sui generis», realizzato in modalità ibrida, cioè mista, mescolata, reale e virtuale. Ecco la sua parte centrale:

3.1. Rahel Sereke: «La sfida della convivenza in contesti multiculturali» (14:21′); 3.2. Music video «Esseri umani» di Marco Mengoni (4:56′); 3.3. Umberto Galimberti: «L’identità» (4:08′) e «Educare alla diversità: razzismo o tolleranza» (8:16′); 3.4. Music video «Teach your children» («Insegna con cura ai tuoi figli») di Crosby, Stills, Nash & Young (2:54′); 3.5. Diego Fusaro: «Identità e popoli. Perché l’identità cultuale è importante?» (5:36′); 3.6. Music video «Siamo diversità» di Leonardo Pallozzi (4:03′); 3.7. Zygmunt Bauman: «Identità al tempo di Facebook» (9:56′); 3.8. Stefania Lorenzini: «Educare all’interculturalità nel quadro dei nuovi razzismi e dei conflitti attuali» (24:20′); 3.9. Music video «Take me home, country roads» («Portami a casa, strade di campagna») di The Petersens (3:02′); 3.10. Roberto Saviano: «La diversità è bellezza» (5:14′)

La Serata, traboccante di emozioni, spunti e richiami, ci ha ricordato quanto sia importante educarci all’interculturalità, sostenere la diversità culturale, imparare a convivere in pace, tra lingue, culture e religioni diverse, nel solco dei valori incarnati e testimoniati da s. Francesco, fratello universale. A chiuderla, il suo «Cantico delle creature», eseguito dal M° Cimino, l’annuncio del prossimo evento e la recita della «Preghiera al Creatore» («Fratelli tutti», 287). La diversità è davvero la bellezza dell’umanità.

Piotr Anzulewicz OFMConv

Catanzaro Lido, 16 ottobre 2021




Restart del 9° WikiCircolo, con frate Francesco

Il Circolo Cultuale San Francesco è ‘decollato’ alla grande, dopo oltre un «anno orribile» della pandemia. Si è rimesso in carreggiata venerdì 1 ottobre 2021, focalizzando la sua 1ª Serata conviviale sul tema: «Educarci ad essere tessitori della fraternità e tutori del creato, con frate Francesco», ideata nell’ambito della 9ª edizione del WikiCircolo dal «file rouge»: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie», aperta gratuitamente a tutti: soci, sostenitori, amici, credenti e «laici», vicini e lontani – la 180ª di seguito. È ripartito nel pieno rispetto delle normative anti-Covid-19, mettendo a frutto tutto l’entusiasmo che ha addensato in sé.

È tornato per ricostruire un ‘noi’, una comunità, una famiglia, una fraternità, sempre più grande, più solidale, più inclusiva, invitando tutti a stringere alleanze educative dentro e fuori le nostre comunità, a tessere le relazioni educative nella chiave della prossimità, ad educarsi ed educare al grande mistero della vita e alla cura della Casa comune. Gli sta molto a cuore dialogare sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del Pianeta e sulla necessità di investire i talenti di tutti, perché ogni cambiamento ha bisogno di un cammino educativo per far maturare una nuova solidarietà universale.

In un momento storico dove l’emergenza educativa in atto genera nuove emergenze e povertà, il 9° Wiki– e CineCircolo, diretto da Clarissa Errigo, Valentina Gulli e Tina Quattromani (segretaria), in collaborazione con Luigi Cimino, Tonia Speranza, Maria Rainone, Jolanda De Luca, Michele Logozzo e Ghenadi Cimino (operatore audiovisivo), ha voluto, con rinnovata passione, essere lo spazio aperto e libero in cui tutti possono tornare a ritrovare il senso dello stare insieme e disegnare la ‘città’ su basi condivise, conviviali, fraterne, sanfrancesane. Ecco alcuni scatti di questa magnifica Serata con inaudito e trainante frate Francesco. (pa)




In carreggiata, finalmente!

In carreggiata, finalmente!

Venerdì 1 ottobre, Amici, ci rimetteremo in careggiata. Dopo un «annus horribilis» della pandemia passeremo ad un «annus possibilis» della post-pandemia, un anno di possibilità, di opportunità, di rinascita.

Già adesso abbiamo due regali da farvi, ovvero il Laboratorio musicale (clicca qui) e la 9ª edizione del Wiki– e CineCircolo, con cui torneremo a stare finalmente insieme, ri-costruendo un ‘noi’, una comunità, una famiglia, una fraternità, sempre più grande, più solidale, più inclusiva, invitando tutti a stringere alleanze educative dentro e fuori le nostre comunità, a tessere e vivere le relazioni educative nella chiave della prossimità, con e per i nostri territori. Il nostro essere insieme potrà generare processi virtuosi di scambio, di conoscenza, di lettura delle necessità e delle sofferenze di quanti sono svantaggiati e scartati, sopravvissuti all’ecatombe del mare, ammassati davanti ai muri delle frontiere, sfollati e rifugiati nei campi, denutriti e mutilati, senza medicine e assistenza.

La dimensione esperienziale caratterizzerà la nuova edizione dal filo conduttore: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie/per immagini», valorizzando una via di educazione che privilegia “il fare insieme”, la partecipazione attiva, il coinvolgimento proattivo, ascoltandosi e formandosi vicendevolmente. In quest’ottica, la co-educazione valorizzerà ancora di più la forza del camminare insieme e del raccontarsi a vicenda affinché i più piccoli imparino dai più grandi e i grandi si lascino sorprendere dai piccoli. Ogni età ha un tesoro prezioso da condividere con gli altri. Nella condivisione il bene si arricchisce, si moltiplica, contagia e attrae, di generazione in generazione, alla bellezza del dono di sé, in una relazione educativa di prossimità vera, fruttuosa, incarnata nell’oggi e tesa al domani.

Il nostro metodo educativo avrà un fulcro nella corresponsabilità. L’educazione non è impresa di singoli, ma di «un intero villaggio». Con le basi solide cercheremo di essere portatori di proposte costruttive ed accompagnare gli altri nel cammino di crescita, suscitando in loro l’entusiasmo e il desiderio di vivere da protagonisti. Ci educheremo alla cultura della cura per l’altro, alla prossimità tra pari e quindi alla reciprocità, prendendo le mosse da due comportamenti fondamentali: ascolto e attenzione. Viviamo nella società delle tecnologie che ci riempiono di notizie, ma spesso ci nascondono le verità e ci allontanano dalle persone e dai loro problemi, dolori e gioie. Sappiamo molto degli altri, ma non li conosciamo davvero: i loro veri problemi non li sentiamo come nostri. E così che ogni giorno diventiamo più soli e più egoisti. Abbiamo un’eccellente «teoria dell’azione comunicativa» (J. Habermas), ma non la vera comunicazione, quella non manipolata. Ogni giorno ci comprendiamo di meno e comunichiamo di meno. Abbiamo in abbondanza “informazione”, ma ci manca “comunicazione”, quella che ci rende più trasparenti. E’ venuto meno “l’impegno a relazionarsi diretto a favore del cicaleccio della Rete, che sovente sfocia in odio sociale, attraverso termini coniati ad hoc, come ‘invasori’, ‘nemici’, ‘parassiti’. La differenza la possiamo fare noi, filtrando la falsa informazione ed essendo ponte di qualità per allargare le coscienze ristrette, ricercare l’attendibilità della fonte, veicolare notizie verificate: non vale il ‘sentito dire’ nei bar, nei supermercati, sul piazzale della chiesa o per la strada.

Siamo consapevoli che il nostro impegno sarà determinante solo se insieme ci educhiamo e ci costituiamo in un ‘noi’ generativo che possa coinvolgere sempre di più tutti gli attori sociali e culturali delle nostre comunità. Se riusciremo a convertire la nostra forma di vita, potremo essere compagni e discepoli in cammino di crescita, uomini e donne di speranza, e riusciremo ad offrire a tutti una fraternità educante rigenerata e nuovamente generativa, in cui ciascuno abbia l’opportunità di essere riconosciuto per la propria dignità e peculiarità.

Il Patto globale per l’educazione («Global Compact on Education») – lanciato da Papa Francesco il 12 settembre 2019, insieme all’appuntamento fissato per il 14 maggio 2020, ma a causa della diffusione del Covid-19 rinviato e realizzato finalmente il 15 ottobre 2020 in un incontro virtuale, aperto a tutti, con un videomessaggio del Pontefice, insieme a testimonianze ed esperienze internazionali – ci sprona ad «unire gli sforzi per generare un cambiamento di mentalità su scala planetaria, affinché l’educazione sia creatrice di fratellanza, pace e giustizia». Ci sentiamo spronati in primis a educarci «all’appartenenza alla stessa famiglia umana», a investire nella cultura dell’incontro, a «fare rete» con altre realtà ecclesiali e ‘laiche’, a costruire tantissime alleanze che abbiano lo stile della fraternità e dell’amicizia sociale, nella consapevolezza che «cambiando l’educazione si può cambiare il mondo». Da soli non si arriva da nessuno parte. Solo innestandosi nel solco tracciato dalla nostra civiltà euro-atlantica e mettendo insieme la passione, il desiderio, le esperienze, allontanando il rischio dell’autoreferenzialità e valorizzando le diversità, potremo essere incisivi nella nostra realtà.

«Nell’educazione – afferma Papa Francesco – abita il seme della speranza: una speranza di pace e di giustizia; una speranza di bellezza e di bontà; una speranza di armonia sociale». Ci dice che «occorre formare persone capaci di ricostruire, riannondare, ricucire i legami interrotti con la memoria e con la speranza del futuro» in questa società digitalizzata e iperconnessa, travolta e marcata dal Covid-19. Aderiamo, perciò, anche noi, con convinzione ed entusiasmo, al progetto di una alleanza che trasformi l’umanità in un villaggio educativo. Vogliamo anche noi generare – a partire dagli svantaggiati e scartati – un’umanità fraterna, riconciliata, inclusiva, che abbia a cuore ciò che è bello, vero e buono.

Auspichiamo che il nostro percorso, che si muoverà nell’Anno «Famiglia Amoris Laetitia», dedicato alla bellezza e alla gioia dell’amore familiare, e si concluderà il 24 giugno 2022, due giorni prima del 10° Incontro Mondiale delle Famiglie a Roma, possa rivelarsi generativo, creativo, arricchente e trainante.

Le nostre Serate conviviali (17) e cinematografiche (17), che si terranno ogni venerdì, dalle ore 19.15, presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, potranno essere rilanciate online, sul Sito Web e sulla Pagina social del Circolo, e condivise anche al di fuori della nostra realtà, certi che conoscere quanto di bello, nobile e profondo la nostra Associazione vive sul territorio possa essere un prezioso patrimonio per quanti si sentono partecipi del percorso avviato da Papa Francesco con il lancio del Patto globale per l’educazione.

Amici, il regalo che potete farci è sempre lo stesso: sceglierci.

Piotr Anzulewicz OFMConv

a nome dello Staff

Catanzaro Lido, 5 settembre 2021




Buon Natale di tenerezza e sereno 2021 di svolta

«Oggi abbiamo tanto bisogno di tenerezza (…), davanti a tante miserie. Se la pandemia ci ha costretto a stare più distanti, Gesù, nel presepe, ci mostra la via della tenerezza, per essere vicini, per essere umani. Seguiamo questa strada», cogliendo la sfida di costruire un mondo di fraternità e prossimità (Papa Francesco, Udienza generale, 23.12.2020).




Offline-Online: il Circolo non si ferma

La seconda ondata della pandemia da Covid-19 ci ha costretto di rinviare e riconfigurare ulteriormente la 9ª edizione del Wiki– e CineCircolo dal «fil rouge»: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie/per immagini». L’edizione, prevista per il 2 ottobre scorso, è slittata quindi a data da destinarsi. L’impossibilità di essere in presenza e di tessere le relazioni interpersonali nella piccola e disadorna aula «S. Elisabetta d’Ungheria», presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, ha generato comunque iniziative che hanno trasformato le Serate conviviali e cinematografiche di venerdì in tutti i giorni di presenza nel «cyberspazio» e di attenzione e di dedizione reale e solidale verso il prossimo, specie se abbandonato, anziano e malato, ricorrendo anche al servizio online per ordinare la spesa e destinarla a lui, tramite un corriere. È stata ed è solo una goccia, ma che vale certamente un mare, agli occhi dell’Altissimo.

È il tempo di prendersi cura, di occuparsi dell’altro, di esercitare la tenerezza. Il Covid-19 è emblematico per questo: ci richiama all’orizzonte di un nuovo umanesimo e ci spinge alla cultura della fraternità e della solidarietà. Tutti ci rendiamo conto che navighiamo sulla stessa ‘barca’, dove il male di uno va a danno di tutti. Tutti allora siamo importanti e necessari, chiamati a ‘remare’ insieme e confortarci a vicenda. Non ci si può salvare da soli, ciascuno per conto proprio, ma soltanto insieme, uno al fianco dell’altro, con lo stile del ‘noi’. Ce lo ricorda, in modo impellente e impressionante, la terza enciclica di Papa Francesco «sulla «fraternità e l’amicizia sociale», firmata ad Assisi lo scorso 3 ottobre. Nel suo titolo Fratelli tutti riprende l’espressione di frate Francesco (cfr. 6ª Ammonizione, v. 1: FF 155) e si innesta in un cristocentrismo inclusivista che corrisponde all’imperativo: ‘Guarda a ogni uomo e scorgerai un riflesso e un frammento di Cristo e del suo amore planetario, sconfinato e illimitato’ (cfr. n. 85). Tante persone, in questi tempi così turbolenti, difficili e dolorosi, hanno bisogno di una mano tesa, di un gesto d’amore, di «un linguaggio corporeo e persino di un profumo, rossore e sudore» (cfr. n. 43). È urgente risvegliare l’umano e far crescere la «spiritualità della fraternità» (n. 165), consapevoli che «il mercato da solo non risolve tutto» (n. 168). Il profitto e gli utili, da soli, non danno futuro, ma, anzi, a volte accrescono disuguaglianze e ingiustizie. L’umano si nutre anche del gusto della bellezza, delle domande sulle questioni sociali, degli interrogativi su temi ultimi. Non siamo solo corpi da nutrire e curare o cittadini da disciplinare e omologare. Ci sta molto a cuore la cultura da coltivare, quella che incorpora e veicola i valori, quella che è a portata di tutti, quella che è in grado di contrastare lo stile di vita improntato al consumismo, utilitarismo, edonismo…

Non possiamo e non dobbiamo tornare a dove eravamo prima del Covid-19. La crisi pandemica e post-pandemica ci chiede un ri-orientamento e un ri-coinvolgimento nella costruzione del futuro, separando l’importante dall’irrilevante, tessendo i legami di «amicizia sociale», apprezzando la bellezza della vita e del creato, suscitando o instaurando una nuova ‘normalità’. Non possiamo rimanere fuori dai processi in cui si genera il nostro presente e il nostro futuro. Cogliamo l’opportunità e facciamo crescere ciò che è buono per tutti. Voglia il Cielo che alla fine non ci siano più “gli altri”, ma che impariamo a maturare uno stile di vita in cui sappiamo dire “noi”.

La speranza è audace e allora incoraggiamoci a sognare in grande. L’unico tesoro, che non è destinato a perire e che si trasmette da cuore a cuore, è l’amore. Crediamo che questo amore venga dall’alto e attiri l’umanità in una fraternità. Ripartiremo, Amici, con creatività dell’amore. Pertanto non smettiamo di ricaricarci di questo amore e di farci eco di questa speranza: ‘Fratelli tutti, solidali e salvi tutti’.

Piotr Anzulewicz OFMConv

con il Consiglio direttivo




Porpora per lo «spirito di frate Francesco»

Il Circolo Culturale San Francesco con gioia saluta l’annuncio di Papa Francesco della nomina a cardinale di fr. Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento di Assisi. L’annuncio è giunto il 25 ottobre, nel momento in cui nella basilica superiore di S. Francesco si stava celebrando, sulla scia dell’ultima enciclica «Fratelli tutti», l’appuntamento con lo «Spirito di Assisi», a due giorni dal 34° anniversario dello storico incontro interreligioso di preghiera per la pace, voluto da Giovanni Paolo II, che ieri, il 27 ottobre, alle 10.30, ha visto, in collegamento «streaming», giovani esponenti di diverse religioni a confrontarsi sulla «dimensione universale dell’amore fraterno».

Ci rallegriamo per questa nomina simbolo di quel «spirito di frate Francesco» che è un pressante richiamo alla fratellanza, all’unità e alla pace, che esprime la vocazione carismatica del Sacro Convento, che è in sintonia con l’ideale del Circolo nel 7° anniversario del suo avvio dopo il recupero dello Statuto originale (27.10.2013), che sprona tutti a quella stessa fratellanza con la quale già la sera del 13 marzo del 2013 Papa Francesco esplicitava le coordinate del suo magistero, in linea con il ‘magistero’ di frate Francesco. Siamo certi che fr. Mauro, nel suo nuovo ministero, porterà nel cuore questa specifica coordinata, fin dall’inizio tra le caratterisiche costitutive del carisma francescano.

Auguri, Fratello Mauro, novello Cardinale. Con i soci, sostenitori e amici del Circolo, vicini e lontani, continueremo ad esserti vicini e ti sosterremo con il pensiero orante e con il nostro contributo, per quanto piccolo, alla cultura e la cura dell’altro.

Staff




Serate conviviali e cinematografiche 2020/21

Le Serate della 9ª edizione del Wiki– CineCircolo, all’insegna del patto educativo, sospese a causa dell’epidemia Covid-19, inizieranno in ottobre prossimo,

♦ 2 giorni prima della conclusione del «Tempo del Creato» (1 settembre–4 ottobre) e della «Giornata della Pace, della Fraternità e del Dialogo tra Culture e Religioni», istituita dal Parlamento italiano con la legge n. 24/05 del 10 febbraio 2005, nel solco dei valori incarnati e testimoniati da s. Francesco, fratello universale e patrono primario d’Italia (4 ottobre),

3 giorni prima della «Giornata Mondiale degli Insegnanti» (5 ottobre) e

♦ 9 giorni prima dell’evento mondiale sul tema «Ricostruire il patto educativo globale» (Global Compact on Education), previsto per il 14 maggio scorso, ma rinviato ad ottobre (11–18 ottobre) a causa della diffusione del coronavirus Covid-19 su scala mondiale, e affidato alla Congregazione per l’Educazione Cattolica a cui Papa Francesco ha chiamato tutti gli operatori e i responsabili del campo dell’educazione e della ricerca per «ravvivare l’impegno per e con le giovani generazioni e rinnovare la passione per un’educazione più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, di dialogo costruttivo e di mutua comprensione».

Venerdì 2 ottobre – festa dei nonni e degli angeli custodi – è in programma la 1ª Serata conviviale con «aperitivo» del WikiCircolo e  venerdì 9 ottobre – memoria di s. Denis († ca. 250), patrono di Parigi, sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) – la 1ª Serata cinematografica con «cocktail».

Le edizioni dal file rouge: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie/per immagini», si ispireranno al Messaggio di Papa Francesco per il lancio del patto educativo (12 settembre 2019), al Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, firmato ad Abu Dhabi da Papa Francesco e Grande Imam di Grande Imam di al-Azhar Aḥmad al-Ṭayyib (4 febbraio 2019) e alla preghiera-poesia Cantico delle creature di frate Francesco.

Il dépliant?

È la domanda che in tanti ci stanno ponendo. La risposta è vicina.

L’occasione per lanciare la 9ª edizione delle Serate conviviali e cinematografiche (2 ottobre 2020 – 25 giugno 2021) sarà l’8ª Giornata Mondiale dei Sogni («World Dream Day»), il momento in cui aprire i nostri cassetti e liberare i nostri sogni, mettersi in moto e realizzarli, nella sede del Circolo, venerdì 25 settembre. Da quel giorno si comincerà a fare il conto alla rovescia per il 2 ottobre.

Presto si potrà trovare il dépliant delle Serate sul Sito Web e sulla Pagina social del Circolo (https://www.facebook.com/circoloculturalesanfrancescocatanzaro/).

Staff

 

 




Il Circolo resta operativo…

In piena emergenza sanitaria il cuore francescano del Circolo continua a pulsare…

Per raggiungere tutti a casa: soci, sostenitori, amici, credenti e non credenti, vicini e lontani, il suo Staff non va in quarantena, ma sul canale social Facebook pubblica ogni giorno le schede che contengono un messaggio positivo e propositivo, di ripresa e di speranza.

In queste schede si possono ritrovare le parole-chiave che da sempre riecheggiano nel Circolo e in quella parte della società che non si arrende alla ‘cultura’ della morte, delle porte chiuse e dei muri innalzati: ‘prossimità’, ‘solidarietà’, ‘fratellanza’, ‘gratuità’, ‘accoglienza’, ‘inclusione’ e… ‘sogno’, il ‘sogno’ di Dio che nell’incarnazione del Figlio «si è fatto prossimo», ‘amico’ e ‘fratello’ di tutti.

(pa)




Ad ogni venerdì dell’8ª edizione!

Venerdì 8 marzo, nella Giornata Internazionale della Donna, alle ore 19, il Circolo Culturale San Francesco inaugura l’8ª edizione del WikiCircolo, con la 1ª Serata conviviale in omaggio alle donne dal tema: «Donne impegnate a battersi contro le violenze e gli abusi fisici e psicologici», e venerdì 15 marzo quella del CineCircolo, con la proiezione del film «E ora dove andiamo?» di Nadine Labaki, la conversazione «La via femminile per la pace» e il «cocktail», la 151ª di seguito, tra quelle cinematografiche e quelle conviviali, con decorrenza dal 10 gennaio 2014.

Entrambe le edizioni hanno il motto «A servizio della pace e della fratellanza» e si ispirano al Messaggio «La buona politica è al servizio della pace» di Papa Francesco per la celebrazione della 52ª Giornata Mondiale della Pace, al «Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune», firmato ad Abu Dhabi da Papa Francesco e Grande Imam di al-Azhar Aḥmad al-Ṭayyib (4.02.2019) e alla preghiera-poesia Cantico delle creature di frate Francesco d’Assisi.

In tal modo la nuova edizione ci invita ad essere «portatori della pace» e «costruttori della fratellanza», in un mondo lacerato da scontri, odi, barriere e divisioni e abbruttito da logiche di potere, egoismi e nazionalismi. La partecipazione e la presenza reale – ed anche virtuale, tramite il Sito Web e la Pagina social del Circolo – alle Serate di ogni venerdì saranno motivo di sostegno a osare tale missione e tenere aperta ad ogni fratello la propria mente e il proprio cuore. Tutti insieme possiamo essere segno e lievito di una nuova società, costruita sulla pace e sulla fraternità. I dépliant, ritirati dalla Tipografia il 4 marzo, sono a disposizione di tutti, nella segreteria del Circolo. (pa)

WikiCircolo 2019

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Joy – Gioia

Ha sfidato il freddo, eccome, l’8ª Serata cinematografica che si è tenuta venerdì 11 gennaio 2019 nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido. Forte si sentiva però la voglia di trovarsi insieme e insieme chinarsi sull’argomento «Trovare il proprio ‘posto’ nel mondo: vocazione e direzione», guardando la pellicola «Joy» di David O. Russell, proiettata da Ghenadi…

La penultima Serata della 7ª edizione del CineCircolo con il motto: «Negli spazi abitati dai giovani, per immagini», la 147ª di seguito, è cominciata sulle note della calorosa e stravolgente canzone Mamma mia!, tratta dal terzo album del gruppo pop svedese ABBA (Agnetha, Benny, Björn e Anni-Frid). A seguirla, dopo le brevi note sul film e sull’argomento «clou», il videoclip «’Credo’ nella vita…» di Giorgia (Todrani), cantautrice romana, musicista e produttrice discografica, la prima artista di musica leggera al mondo ad esibirsi nel duomo di Milano e in un concerto in diretta televisiva ai Fori Imperiali di Roma.

Poi tutti a condividere le vicende della protagonista Joy, insieme alla sua famiglia al completo, ad un gruppo notevole di personaggi ben caratterizzati che bucavano lo schermo, da l’ex marito della protagonista (Edgar Ramirez), un latinoamericano troppo impegnato a cantare e a diventare il nuovo Tom Jones per andare a lavorare e mantenere la famiglia, a Trudy (Isabella Rossellini), la nuova fidanzata del padre di Joy, una signora ambigua e a tratti illogica nel suo modo di pensare, che faceva ridere e allo stesso tempo riflettere, alla madre e al padre di Joy (Virginia Madsen e Robert De Niro), dotati di uno spessore e di un’umanità incredibili nei loro numerosi difetti e mentalità ristretta, che potrebbero risultare quasi sopra le righe se non fosse per un carattere così ben strutturato da renderli in qualche modo estremamente credibili.

A metà della proiezione è arrivata la sorpresa: la pizza calda e fumante, grazie alla generosità del M° Luigi Cimino. Olga e Pina, mentre proseguiva la proiezione, la servivano graziosamente e sommessamente ai presenti, colti di stupore. È valsa la pena esserci e lasciarsi afferrare anche da questo momento di gioia e di condivisione.

La Serata si è conclusa verso le ore 22.30, al travolgente ritmo del celebre musical «Mamma mia!» con la regia e l’adattamento di Massimo Romeo Piparo, le coreografie di Roberto Croce e le canzoni degli ABBA, da «Mamma mia!» a «Dancing Queen», da «The Winner takes it all» a «Super Trouper», eseguite durante le feste natalizie del 2018 dall’Orchestra del M° Emanuele Friello sul palcoscenico del Teatro degli Arcimboldi di Milano, trasformandolo magicamente in una delle più affascinanti isole greche, con tanto di pontile sospeso su oltre novemila litri di acqua, barche ormeggiate e una locanda dai caratteristici colori bianco e blu con cascate di bouganville, per raccontare della giovane Sofia che, prima di vivere il suo sogno d’amore, fa di tutto per realizzare il suo più grande desiderio: essere accompagnata all’altare dal padre che non ha mai conosciuto.

Il regista David O. Russell ci ha regalato un’opera ricca di umanità e di spunti per ragionare sul proprio ‘posto’ nel mondo e sulle relazioni umane. La sua pellicola Joy ha impressionato, intenerito e coinvolto soprattutto le spettatrici: Antonella, Pina, Olga, Pina, Ninetta, Maria, perché ogni donna almeno una volta nella vita si è sentita impotente, sacrificata, sopraffatta, costretta a rinunciare ai propri sogni: chiunque intorno le mette i bastoni fra le ruote. Joy è così un messaggio, un simbolo, un emblema, un modo per dire: ‘Ce la puoi fare anche tu, che non sei nessuno’. Il cosiddetto ‘sogno americano’, che è in realtà il sogno di tutti, è veramente a portata di mano: l’importante è non smettere di lottare… e credere nella capacità dell’umanità di essere buona, di essere sana e di essere salva. Questo è un tempo in cui ci vuole molta forza per avere fiducia nell’altro, ma «la fiducia come la fede – disse la cantante Giorgia, in un’intervista di Silvio Vitelli per il telegiornale di Tv2000, in occasione dell’uscita del suo quinto album con dvd dal titolo ‘Oronero Live’ (18 gennaio 2018) – sono esercizi che si fanno nei momenti difficili. È anche un grande atto di volontà. La fede è anche una scelta: è scegliere di vedere le cose notando che esiste anche una parte sana e salva e su quella bisogna fare leva e forza». Ben detto, vero?

(pa)

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