I volti della misericordia

«La terza edizione [del WikiCircolo] ha l’ambizione di mostrare, attraverso   la mediazione di sei significative figure calabresi, come  la pregiata moneta dell’umana solidarietà e misericordia, oltre a essere spesa per sollevare il peso di antiche perduranti miserie, può e deve essere investita in opere di cultura e di cura, attuali e diverse, da valorizzare e far crescere. Per favorire questo impegno è necessario od opportuno, ovviamente, un rovesciamento del medaglione d’antico regime, un ribaltamento culturale, concettuale e operativo, delle antiche opere di misericordia.

Il dar da mangiare agli affamati si ribalta nell’esigenza di sottoalimentare gli obesi; il dar da bere agli assetati si inverte nella regola di disassuefare i bevitori; il vestire gli ignudi diventa il resistere alle invadenze della moda; l’alloggiare i pellegrini si discontinua nel non respingere gli immigrati; il visitare gli ammalati si problematizza nel non perdere il dialogo con i pazienti; il visitare i carcerati si trasforma nel non aggiungere pena a punizione e il seppellire i morti si rende più compiuto nel dover rispettare la dignità di chi muore».

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Il Circolo in uscita…

BiancaneveUn grazie speciale ai Soci dell’Associazione che venerdì 24 giugno, giorno della Brexit, hanno voluto farmi una meravigliosa e commovente sorpresa, spuntando al crepuscolo, ad uno per volta, davanti alla residenza di Elisabetta, come nani della fiaba popolare europea di Biancaneve e i sette nani dei fratelli Grimm del 1857, quasi per dirmi il ‘sì’ al Remain: Noi restiamo solidali, abbracciati e stretti più che mai, per condividere sogni e progetti, seminare colori e speranze, annunciare pace e bene, costruire ponti e strade, irradiare la verità e la bellezza, ciascuno secondo le proprie possibilità, «portando ceri e fiaccole per illuminare quella notte, nella quale s’accese splendida nel cielo la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi» (FF 469), con la speranza che essa continui a brillare nel Circolo e renda raggiante la parrocchia, la città, la regione, l’umanità…

Grazie, Soci. Mi avete regalato uno dei momenti felici, un incanto, una meraviglia, un sogno che contagia e sospinge a ritrovare la voglia di volare in alto. In ogni vostro gesto e parola si percepiva amicizia vera e profonda. In ogni vostro sguardo si intravedeva misericordia, tenerezza, carità. Sì, si resta insieme, l’uno accanto all’altro, uniti, solidali! Si costruisce Volare Chagallinsieme, stretti più che mai. Si vola insieme mano nella mano, trascinando gli altri: i giovani e gli anziani, i sofferenti, gli ultimi, destinati a realizzarsi nel contesto di rapporti interpersonali ispirati a giustizia e carità. «La globalizzazione dell’indifferenza, che oggi pesa sulle vite di tanti sorelle e di tanti fratelli, chiede a tutti noi di farci artefici di una globalizzazione della solidarietà e della fraternità» (Evangelii gaudium, n.6). I mali del nostro mondo non dovrebbero essere scuse per ridurre il nostro impegno e il nostro fervore. Sentiamo la sfida di «trasmettere la “mistica” di unirci agli altri, di vivere insieme, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po’ caotica che può trasformarci in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio. (…) Molti tentano di fuggire dagli altri verso un comodo privato o verso il cerchio ristretto dei più intimi, e rinunciano al realismo della dimensione sociale del Vangelo, perché, così come alcuni vorrebbero un Cristo puramente spirituale, senza carne e senza croce, si pretendono anche relazioni interpersonali solo mediate da apparecchi sofisticati, da schermi Volaree sistemi che si possano accendere e spegnere a comando. Nel frattempo, il Vangelo ci invita sempre a correre il rischio dell’incontro con il volto dell’altro, con la sua presenza fisica che interpella, col suo dolore e le sue richieste, con la sua gioia contagiosa in un costante corpo a corpo. L’autentica fede nel Figlio di Dio fatto carne è inseparabile dal dono di sé, dall’appartenenza alla comunità, dal servizio, dalla riconciliazione con la carne degli altri. Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza» (ivi, n. 88). Lui ci permette di «alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia. (…) Non diamoci mai per vinti, accada quel che accada!» (ivi, n. 3).

Oggi «c’è molto bisogno – ha affermato Papa Francesco – di vivere con gioia e impegno la dimensione associativa, perché in questo momento storico è ‘in ribasso’, non è fortemente sentita. Fare gruppo, essere solidali, incontrarsi, condividere le esperienze, mettere in comune le risorse» (ivi, n. 92).

AbbbraccioAmici, non lasciatevi allora rubare la comunità, oasi di accoglienza tra le sabbie della cultura dello scarto! Non lasciatevi incantare da chi in questi giorni racconta che rimettere muri, frontiere, fino spinato servirà a farci vivere più tranquilli, sicuri e sereni, che la fatica e la pazienza non sono più valori, che smontare vale più di costruire! Il continente è malato, ma la febbre di oggi è la semplificazione: l’idea che sia sufficiente distruggere la casa che ci sta stretta per vivere tutti comodamente. Peccato che poi restino solo macerie. Non ascoltate gli imbonitori e picconatori! Pretendete muratori!

Segnatevi sul calendario la data di venerdì 24 giugno, giorno della “fiaba”, e poi le date di venerdì 23 settembre, giorno in cui prenderà l’avvio la 3ª edizione del WikiCircolo con aperitivo, e di venerdì 30 settembre, giorno in cui si metterà in moto la 3ª edizione del CineCircolo con dibattito. Nel frattempo, riposatevi, ripristinate quel capitale iniziale di energie, di entusiasmo e di slancio con cui nasciamo e che viene a mancare nelle situazioni difficili, scoprite all’interno di ognuno di voi quel frammento di bellezza, quella goccia di cielo, che è presente in tutti. E il Cielo farà il resto. Le nuove edizioni ci ritroveranno in un’unica umanità, nel segno della prossimità, tenerezza, concordia, fratellanza. Un affettuoso abbraccio a ciascuno di voi e buona estate.

Piotr Anzulewicz OFMConv

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Una città accogliente?

4ª Serata (II)Venerdì 11 marzo, presso il Salone «S. Elisabetta di Ungheria», situato al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, si è svolta la 4ª Serata conviviale con aperitivo dal titolo: «Catanzaro: città dalle cinque porte – ‘passione’ dell’accoglienza?», aperta a tutti, promossa dal Circolo Culturale San Francesco e patrocinata dal Parroco, nell’ambito della 2ª edizione del WikiCircolo focalizzata su «Catanzaro ed oltre», nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia. Relatore della Serata è stato l’avv. Peppino Frontera che ne è anche il curatore, insieme con lo Staff.

porta-di-lampedusaporta_santain san pietro (particolare)Malgrado il clima atmosferico avverso, si è registrata una buona affluenza all’evento, complice l’argomento trattato: notizie inedite sulla città di Catanzaro che ne attirano gli estimatori. La dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, ha introdotta la Serata con brevi cenni sul significato della «porta». «Nelle diverse culture – ha detto – la porta rappresenta la separazione o la comunicazione tra i due ambiti»: l’esterno e l’interno, il noto e l’ignoto, il profano e il sacro. È soglia, confine, limite, luogo di passaggio, di separazione, di esclusione o di accoglienza. È anche un invito a passare dal mondo presente a quello futuro, divino, eterno. Tutta la storia della salvezza è collocata tra due porte: la porta del Paradiso, da cui Adamo ed Eva ne furono scacciati, dopo il peccato originale, e la porta della Gerusalemme celeste, attraverso la quale si entrerà nella pienezza di vita. Comunque, tutte le porte, di cui parla la Bibbia, svaniscono davanti alla Porta per eccellenza: Gesù Cristo (cfr. Gv 10,9). Egli, tra le tante porte da tenere aperte, è la porta più promettente, perché conduce all’abbraccio dell’amore misericordioso del Padre. Molti sono dunque i significati attribuiti alla porta: culturali, biblico-teologici, liturgici, architettonici.

IMG_0021 (2)Di porte architettoniche catanzaresi ha parlato poi, con viva partecipazione, l’avv. Frontera. Catanzaro fu costruita come una città-fortezza, con torri, bastioni e porte civiche, racchiusa in una cinta muraria di 7 km. Era in grado di resistere anche a lunghi assedi. Le porte di accesso erano cinque o addirittura sei. La porta principale, detta ‘granara’ o ‘marinara’, garantiva l’accesso dalla costa ed era utilizzata per il commercio del frumento. La porta di S. Giovanni, chiamata ‘castellana’ o episcopale e posizionata nell’attuale Piazza Matteotti, aveva tre entrate provviste di catene, poiché c’era il dazio. La porta di S. Agostino, detta ‘pratica’, consentiva l’accesso da Occidente al rione Paradiso (oggi quartiere Case Arse). La porta ‘strato’ (dal greco: «occulto») o ‘tubulo’, situata nell’omonimo quartiere, era invece una porta civica. Per la porta del ‘gallinaio’ e la porta ‘silana’ passava il bestiame. Le porte che sono sopravvissute parzialmente ai secoli e all’incuria sono quella di ‘strato’ e quella di S. Agostino.

Il Relatore ha messo in evidenza come la città da sempre è stata ospitale. Ad esempio, ha dato la possibilità a Israeliti di integrarsi in modo da poter aver riconosciuti privilegi e diritti come anche doveri, equiparandoli ai cittadini catanzaresi. Lo stesso trattamento ha riservato agli amalfitani ed ai siciliani. Oggi la memoria deve essere capace di fare i conti con l’oblio.

RifugiatiSerata davvero interessante, quella di venerdì! Al termine si è aperto uno scambio di opinioni tra il Relatore e i presenti. Molte sono state le domande e le integrazioni. Le nostre città sono spazi complessi e spesso contradditori: includono e nello stesso tempo escludono. Alcune voci ponevano dunque il problema di come sviluppare la cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità, problema che ha profili culturali, organizzativi e professionali. La proposta che è stata rilanciata è quella di rendere evidenti i contenuti del principio di prossimità e di incontro, e di trasferirli all’interno di un atto formale che ogni città dovrebbe adattare al proprio profilo. Essa potrebbe chiamarsi «Carta dell’Accoglienza». La città è sempre accogliente con gli extracomunitari, perché non si lascia possedere da una sola comunità.

Porta di LampedusaUna città accogliente, a misura di ciascuno, è ancora un sogno. Bisogna andare più in là, senza rimanere sulla soglia, e costruirla in modo che tenga conto dei più deboli, che non respinga i disabili, che accolga coloro che sono nell’angolo grigio della periferia, che non escluda chi non può vedere o chi non può ascoltare, che curi la “cultura dell’integrazione”… Sono ormai diverse le pubblicazioni che recano il titolo «città accogliente». A noi piace citare il volume di C. M. Martini ed altri, Dalla città accogliente alla città aperta (Troina 2005).

L’«aperitivo» – con la pizza offerta dai coniugi Lista, la torta portata dalla sig.ra Rosa e gli stuzzichini preparati dalla sig.ra Daniela  – ha concluso la Serata in festosa armonia.

L’appuntamento è al prossimo venerdì alle 18.45, con il CineCircolo «sui sentieri della misericordia». Il film in scaletta è «Timbuktu» del regista mauritano Abderrahmane Sissako, a cui seguirà il dibattito sull’integralismo religioso e il dramma del jihadismo. (tc-pa)

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Catanzaro: città da amare

IncontroCatanzaro Lido. – Venerdì 19 febbraio, dalle ore 18.45 alle 21, nel Salone «S. Elisabetta di Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore», si è svolta la 3ª Serata conviviale del WikiCircolo dal tema: «Curiosità su Catanzaro: un modo per scoprire ed amare la propria città». Il relatore-“cicerone” è stato l’avv. Pepino Frontera, che presentando una lista originale di “attrazioni”, ci ha condotti in un «tour» virtuale tra fatti strani e curiosi della città e dintorni. Uscendo dalle piste classiche, quelle turistiche e perlopiù commerciali, abbiamo avuto una stimolante occasione di «riaccendere in noi – come ha sottolineato Piotr Anzulewicz OFMConv, dando il là alla Serata – l’interesse e il coinvolgimento di cittadino attivo e turista creativo per costruire insieme un futuro di armonia, in una città più giusta e più solidale, nella diversità, nella convivenza pacifica delle diverse componenti, nella scia di quello che ci chiede Papa Francesco. Il suo progetto per la città è quello di trasformare l’insieme dei cittadini in un popolo che ha al centro i poveri: un insieme organico di “cittadini responsabili, non una massa amorfa”».

SassofonistaLa fatica di esserci all’appuntamento valeva la candela. Il Relatore ha parlato, tra l’altro, della miniera di barite che è stata dismessa negli anni ottanta del secolo scorso. Ha svelato come lo stemma della città, quello originario, ormai in disuso, rappresentava la seta, prodotto per cui la città era nota nei secoli scorsi. Non sono mancati vari aneddoti tradizionali catanzaresi, come quelli della Via Lattea. Ha menzionato il caso delle «monache di casa». Ha spiegato il significato del detto: «Finhi’ u tempu de’ i canonici e lignu». Ci ha raccontato come i marmi verdi di Gimigliano siano stati scelti per adornare la piazza centrale di San Pietroburgo. Ha parlato della «fhadda d’a Madonna», facendoci rivivere il “sogno”di Mico Scaramuzzino, il quale aveva dedicato la sua vita a «occhi niguri» della Madonna del Rosario.

Tanti appunti su Catanzaro, ricca di richiami storici e culturali, eventi e usanze, hanno regalato ai presenti un sorriso e destato curiosità. Un modo singolare per amare la città con una storia da fare invidia a molte altre località in Europa.

Tra i partecipanti alla Serata c’era sr. Apollonia Kasay di Cropani Marina, dove ha fondato la Casa di Nazareth, e con lei una simpatica ragazza francese della Normandia, Gerardine. In un’atmosfera gioiosa ci siamo immersi nei sapori del consueto’“aperitivo”, arricchito, oltre la pizza, da varie delizie della tradizione gastronomica calabrese, portate dalle signore partecipanti alla Serata.

Il prossimo appuntamento sarà venerdì 26 febbraio, al CineCircolo, «sui sentieri della misericordia», con la proiezione del documentario «La nave dolce» e il cinedibattito sul dramma degli immigrati alla conquista di un “Eden” italiano. Non lasciamocelo sfuggire.

Teresa Cona




«Laudato si’ per sor’Acqua»

Continuano le Serate conviviali con aperitivo dedicate – nella loro seconda edizione – a «Catanzaro ed oltre». Venerdì 5 febbraio si è svolta la seconda, focalizzata su «Catanzaro-città che galleggia sull’acqua e il ‘futuro dell’acqua’ – ‘bene comune’», nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», situato al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido.

Francesco - CanticoPer introdurla, Piotr Anzulewicz OFMConv ha sottoposto all’assemblea tre stralci della Lettera-Enciclica «Laudato si’ sulla cura della casa comune» di Papa Francesco (nn. 1-2 e 30) e un versetto del Cantico di frate Sole sgorgato dal cuore di Francesco d’Assisi a San Damiano nella primavera 1225: «Laudato si’, mi’ Signore, per sor’Acqua, la quale è multo utile et humile e preziosa e casta» (v. 15). Una lauda che è l’espressione di stupore e di meraviglia di fronte a tale “sorella” di noi, esseri umani. Ed è anche un invito ad avere cura di lei, incalcolabile bene pubblico, primario ed essenziale alla vita, inalienabile diritto di tutti a cui, purtroppo, molti non hanno accesso. Questa “sorella”, chiamata anche l’«Oro blu», si trova oggi in grave pericolo. Anzulewicz ha quindi menzionato un “manuale” che fornisce un lungo elenco di predoni: I predoni dell’acqua. Acquedotti, rubinetti, bottiglie: chi guadagna e chi perde (Edizioni San Paolo, 2004). Il libro è stato scritto da Giuseppe Altamore, uno dei maggiori esperti in questioni idriche, sociologo e giornalista, autore di altri importanti volumi: Europa, istruzioni per l’uso (Oscar Mondadori, 1992), Tutte le parole dell’economia (Oscar Mondadori, 1994), Personal budget (Sole24 Ore, 2001), Qualcuno vuol darcela a bere. Acqua minerale, uno scandalo sommerso (Fratelli Frilli Editori, 2003).

Paesaggio«Sor’Acqua» è ormai al centro di un grande business. Multinazionali, agricoltori e semplici cittadini cercano di trarne il maggior vantaggio. Si parla di «guerre dell’acqua», di gestione privata degli acquedotti, di «corporations» che imbottigliano la minerale vendendoci l’illusione della sua purezza, di migliaia di pozzi abusivi per irrigare i campi e coltivare agrumi o meloni regolarmente destinati alla distruzione… Le grandi aziende del settore elettrico, per produrre energia, hanno già prosciugato i corsi d’acqua delle nostre Alpi e le dighe costruite al Sud, inutili, devastanti e mai ultimate, hanno già macinato milioni di euro. La desertificazione di un terzo del territorio italiano, la salinizzazione delle falde acquifere e costiere, lo sfruttamento eccessivo delle sorgenti stanno compromettendo sia la quantità sia la qualità delle nostre risorse. La più grave delle minacce è comunque l’inquinamento. Pesticidi, idrocarburi e tantissime altre sostanze tossiche stanno lentamente avvelenando la nostra «sor’Acqua». Secondo il CNR, il Ministero della Salute e l’Organizzazione Mondiale della Santità, 100 mila sostanze chimiche, create dall’attività umana, finiscono nell’acqua, ma di queste solo 3 mila sono conosciute e solo 500 testate.  In questo scenario si muovono anche i spregiudicati venditori di purificatori che tentano di trarre il maggior vantaggio possibile dai mali che attanagliano le sorgenti, i fiumi e i laghi. Leggendo il libro di Altamore, si può scoprire come trattano la «sor’Acqua» prima di farla scorrere nei nostri rubinetti. Davvero si rischia di non poter avere più acqua buona da bere. In tutto il pianeta è in corso la “guerra” economica di accaparramento, di espropriazione e di sfruttamento delle risorse, con la marcia trionfale della lobby che punta a gestirle globalmente, aprendo ulteriormente la forbice fra chi ha l’acqua e chi non ce ne ha, preconizzando un nuovo ordine globale capace solo di porci di fronte ad una nuova, terribile, insopportabile forma di diseguaglianza.

IMG_4529IMG_1638Su tale inquietante sfondo l’avv. Peppino Frontera, relatore e curatore principale delle Serate, ha proiettato i presenti in una Catanzaro sconosciuta ai più – una città che anticamente era tutto un susseguirsi di giardini pieni di fontane, di alberi e di frutti. Ha ricordato, tra l’altro, che grazie a Gioacchino Murat († 1815), generale francese e re di Napoli, venne costruito il primo acquedotto, detto del “Visconte”, che originava dai territori di Gimigliano e Pentone e raggiungeva la Piazza Matteotti, per una estensione di 12 km. L’intero manufatto idraulico (gallerie a volta, torrioni, balze, fontane del centro di Catanzaro), annoverato tra le opere di “archeologia industriale”, è oggi proprietà dell’Ente comunale di Catanzaro, il quale si è impegnato, insieme con la Sovrintendenza ai Beni Culturali, di salvaguardarlo e valorizzarlo. L’acquedotto è capace ancora di una portata media di 27 litri di acqua al secondo. Il Relatore ha dunque proseguito asserendo che la città giace su grandi falde acquifere e su di un fiume – il fiume Abisso che scorre al di sotto delle costruzioni, come veniva testimoniato dagli operai che, intenti a costruire il campanile della chiesa-madre, ne sentivano lo scroscio incessante. Ha poi ricordato le molteplici fontane e fontanelle disseminate su tutto il territorio catanzarese, la maggior parte delle quali già dismesse per vari motivi.

IMG_4538IMG_4541Dopo un gioioso scambio di ricordi tra il Relatore e l’uditorio, la parola è passata alla dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, che ha edotto i presenti sulle ultime normative, in questioni di acqua, vigenti in Europa e, dunque, sul territorio nazionale. Intorno alla gestione dell’acqua, che è un bene primario inalienabile, gravitano fortissimi interessi. Poiché le Nazioni Unite non hanno una politica intorno alle risorse idriche, il Consiglio Mondiale sull’Acqua, creato dalle multinazionali europee, cerca di imporre le proprie politiche di gestione economiche a carico delle risorse idriche. La visione di questo Consiglio riduce l’acqua ad una “merce”, dalla gestione della quale ricavarne profitti. Di più, con la direttiva Quadro n. 6/2000, che vede l’acqua gestita da società private, ratifica due principi cardine: quello della copertura dei costi e quello che «chi inquina paga». Così i Paesi ricchi, i quali hanno accesso a tecnologie avanzate, potranno pagare per il “bene”-acqua e invece i Paesi in via di sviluppo non avranno accesso ad esso, per i costi imposti dai proprietari-gestori di questo “bene”. L’acqua come diritto umano è tuttavia bene comune ed è opportuno escludere i servizi idrici dalle regole di mercato.

IMG_4542IMG_1636Un momento importante della Serata era certamente legato all’intervento di Francesco Longo, assessore comunale alla gestione del territorio. In quest’occasione egli ha spiegato come il Palazzo De Nobili, sotto la guida del sindaco Sergio Abramo, fa fronte ai molteplici problemi della città inerenti alla gestione idrica. Si è soffermato sui rapporti della So.Ri.Cal. Spa – società delle risorse idriche calabresi, attualmente in liquidazione “tecnica” – con la Regione Calabria. Molti sono stati i problemi ereditati dalle gestioni passate, ma l’impegno dell’Assessore nel cercare di risolvere le situazioni di precarietà, ha rasserenato gli animi dei presenti che sentono il problema dell’acqua come prioritario. Si è quindi acceso un serrato dibattito e l’Assessore non si è sottratto dal rispondere a molteplici domande, assicurando il suo sincero impegno nel fare il possibile per migliorare il servizio. C’è speranza di avere al rubinetto di casa la «sor’Acqua» pura, «preziosa e casta».

La Serata si è conclusa con l’aperitivo conviviale, bevendo e mangiucchiando in compagnia cose gustose, tra cui la pizza «Margherita» (un grazie speciale alle signore Ada e Rachelina per avercela offerta, ma anche a Ghenadi e Gabriele, tecnici del suono). L’aperitivo, insomma, che ha reso la Serata davvero gradevole. Arrivederci al prossimo appuntamento del CineCircolo: venerdì 12 febbraio, con la proiezione di «Un film parlato» e il dibattito sull’educazione al dialogo interculturale e al rispetto dell’alterità.

(pa/tc/pf)

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Al via la 2ª edizione del WikiCircolo

Abbé Pierre 5Venerdì 22 gennaio scorso, nel 9° anniversario della morte dell’Abbé Pierre, alle ore 18.45, il Circolo Culturale San Francesco ha inaugurato, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, la 2ª edizione del WikiCircolo focalizzata su «Catanzaro ed oltre», nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia. In questo modo ha voluto rilanciare il tavolo di quegli «input» che sono necessari alla rinascita della cultura della solidarietà e dell’accoglienza degli «ultimi». «L’accoglienza ospitale e benevolente e la solidarietà umana e sociale – leggiamo sul dépliant di questa edizione – sono del resto le parole d’ordine dell’ideale della nostra Associazione, la cui porta è sempre aperta a tutti», vicini o lontani. È fondamentale la partecipazione: il sapere e il saper fare crescono insieme. Occorre in questo nostro difficile tempo ritrovare insieme «una mentalità nomade che consiste nell’”uscire da sé”, nell’abbandonare la staticità residente, nel proiettarsi in avanti, e una convivialità delle differenze, senza più “stanziarsi” e isolarsi in una sorta di autonomia autocratica e di autosufficienza soddisfatta, ma porsi di fronte all’altro in uno stato di attenzione responsiva, di ascolto, di protezione».

Davanti a noi, dunque, le dieci Serate conviviali con aperitivo, un susseguirsi di atmosfere – speriamo – suggestive ed emozionanti, per la qualità di tematiche, e sostenute e apprezzate – ci auguriamo – con entusiasmo da molti parrocchiani e da coloro che credono che la cultura, anche in piena recessione, sia uno importante ‘media’ nella promozione della società e appannaggio di tutti. Il nostro scopo è quello di mettere delle basi non tanto del Circolo, quanto dei valori come la gratuità, la solidarietà, la prossimità, attraverso incontri, convegni, laboratori, volontariato e servizio ai «poveri».

20160122_192723Così la 2ª edizione si è aperta con la Serata conviviale sul tema: «Catanzaro: città per servire e far servire i poveri?». È stata una Serata speciale, per la nostra comunità associativa e parrocchiale, resa ancor più straordinaria dalla presenza della prof.ssa Mariaconcetta Infuso, presidente del gruppo «Emmaus Catanzaro», e dei suoi collaboratori-volontari arrivati con un pulmino e con altri mezzi di trasporto. A nome di p. Ilario Scali, parroco, patrocinante tutta l’edizione, e del Consiglio direttivo del Circolo, p. Piotr Anzulewicz, dopo aver rivolto a tutti parole di benvenuto, ha confidato la sua gioia nel vedere le persone impegnate nel volontariato e ha accennato ad una felice coincidenza: «Oggi – ha detto – è stato pubblicato il Messaggio di Papa Francesco per la 50ª Giornata Mondiale delle Comunicazione sul tema: Comunicazione e misericordia – un incontro fecondo». Nel Messaggio il Papa ha sottolineato che la comunicazione «ha il potere di creare ponti e di favorire l’incontro e l’inclusione», invitando in questo Anno della Misericordia a far crescere la comunione, la condivisione, «la buona, libera e solidale prossimità tra i figli di Dio e fratelli in umanità».

Il M° Luigi Cimino, consigliere del Circolo e fine musicista, ha quindi eseguito sulla tastiera la «Serenata» di Franz Peter Schubert († 1828), compositore e pianista austriaco di musica classico-romantica, e la dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, ha presentato la protagonista della Serata, prof.ssa Mariaconcetta Infuso, delineando in breve anche l’ideale della nostra Associazione e i suoi programmi, quelli attivati e quelli che attendono il loro realizzarsi in tempi migliori.

Entrati nel vivo della Serata, la nostra Relatrice, ha tratteggiato, a grandi pennellate, il profilo del Movimento internazionale «Emmaus» (Emmaüs in lingua francese) e la figura del suo carismatico fondatore: Henri Antoine Grouès, detto appunto Abbé Pierre († 22 gennaio 2007).

IMG_4447Il Movimento ha avuto inizio nel novembre del 1949, a Parigi, dall’incontro dell’Abbé Pierre con Georges, un assassino, mancato suicida. «Georges – disse Abbé Pierre –, io non ho nulla da darti, ma se vuoi lavorare con me, insieme potremmo aiutare gli altri». Di fronte a questa proposta, «il volto di Georges cambiò. Capì che, nonostante tutto, poteva ancora essere utile a qualcuno»… e in quel momento nacque la prima comunità Emmaus: il nome ricorda il luogo della Palestina dove Gesù apparve a due dei suoi delusi discepoli che si sono incamminati fuori dalla comunità di Gerusalemme e hanno intrapreso un viaggio di separazione e di isolamento. E fu l’inizio di una prodigiosa avventura della carità che avrebbe fatto diventare quell’ex-frate cappuccino uno dei personaggi più popolari e insieme più scomodi di tutta la Francia, per la stessa Chiesa, che ama di amore filiale e verso la quale è talvolta critico. Il prete dei senzatetto, degli esclusi, delle clamorose denunce e delle provocazioni, la coscienza inquieta di un’Europa egoista, stanca e chiusa in se stessa. Infatti, «l’Europa – ha detto il 29 gennaio scorso il card. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti – ha perso lo smalto nelle sue qualità di accoglienza, di rispetto e di promozione umana».

Oggi il Movimento raggruppa più di 400 comunità sparse in 39 Paesi del mondo. La sua sede internazionale è a Montreuil Cedex, alla periferia di Parigi. Lo spirito è sempre quello: servire prima di tutto gli “ultimi”, in modo che essi siano costruttori del loro proprio avvenire, condividere ogni forma di esperienze, risorse e competenze, impegnarsi socialmente, nei fatti, allo scopo di denunciare ogni tipo di ingiustizia e di oppressione, agendo per un mondo giusto ed umano. È un Movimento nonviolento, rispettoso del pluralismo, libero ed indipendente da ogni movimento ed istituzione politica, amministrativa e religiosa. Molto del lavoro consiste nel recupero e nel riciclo di ciò che la società scarta, donde la denominazione pittoresca di “comunità degli stracciaroli”, con la quale esse erano conosciute all’inizio. In Italia Emmaus è presente con 16 comunità e cooperative che gestiscono i tradizionali mercatini dell’usato (per saperne di più si veda il Sito: http://www.emmaus.it/chi-siamo/il-movimento/).

IMG_4445Il gruppo catanzarese – ha spiegato Infuso – con le offerte ricavate dalla vendita dell’usato del «Mercatino solidale» sostiene i due Centri di Solidarietà (Via V. d’Amato snc) e di Fraterno Soccorso (c/o chiesa S. Maria della Speranza) e intraprende diverse attività solidali, tra cui percorsi di avviamento ad attività lavorative, assistenza scolastica, legale e medica, volontariato presso l’Ospedale «Pugliese-Ciaccio», laboratorio di cultura popolare «Io Mi Racconto», laboratori «Emmaus», «borse di lavoro» e di studio «Abbé Pierre», «bimbi Emmaus-mare», progetti solidali promossi da «Emmaus International». È riuscito ad ospitare vari pellegrini ed anche cooperatori di altre nazioni presso un piccolo appartamento sito in città. Una delle giovani ospiti, Jiudith, giunta recentemente da Cataluña, offre il proprio lavoro in regime di volontariato nella Casa di Emmaus (Viale Cassiodoro 163).

La Relatrice ha confidato come sia ancora difficile far breccia nei cuori dei concittadini, nei parrocchiani e nei politici, affinché recepiscano il messaggio dell’Abbé Pierre: messaggio di fratellanza universale, di giustizia sociale, di cooperazione solidale. Tuttavia l’amore verso il prossimo, quello più bisognoso, non fa demordere i costituenti il gruppo Emmaus dal loro fine.

I presenti avevano tante domande da fare al riguardo e la Relatrice ha risposto a tutte. In più, ci ha offerto i due libri dell’Abbé Pierre: In cammino verso l’essenziale. Un appello di giovani (Torino 2008) e Ricordati di amare. Meditazioni e preghiere (Ponteranica 2006), e ci ha lasciato dei fogli che illustrano l’«Emmaus Catanzaro» (Sede della presidenza: Via Carlo V, 72 – 88100 Catanzaro; mail: emmauscatanzaro@gmail.com).

20160122_205253A conclusione del dibattito, l’«Ave Maria» di Schubert, eseguita dal M° Cimino, ha regalato un momento di sacralità che ha commosso i presenti. Il ricco aperitivo tra pizze, torte salate, frittelle di zucca, gâteaux di patate e dolci di ogni genere, accompagnati da vari tipi di bevande, ha coronato la splendida Serata. Il Circolo, pur avendo i conti in perenne rosso, ha voluto donare all’«Emmaus Catanzaro» una piccolissima somma, così da essere solidale con coloro i quali sono ancora più bisognosi. L’arrivederci ai prossimi incontri: ogni venerdì, alle ore 18.45.

(pa/tc)




Il 2016 parte così…

Cari Amici e Soci, a vostra disposizione abbiamo i due dépliants con i programmi della 2ª edizione del WikiCircolo, cioè delle Serate conviviali con aperitivo, dedicate a «Catanzaro ed oltre», nel segno dell’Anno straordinario della Misericordia, e della 2ª edizione del CineCircolo, cioè delle Proiezioni dei film con il cinedibattito, focalizzate «sui sentieri della misericordia».

Si inizia venerdì 22 gennaio con la conversazione sul tema «Catanzaro: città per servire e far servire i poveri?», tenuta dalla relatrice Maria Concetta Infuso, responsabile del gruppo Emmaus di Catanzaro, e venerdì 29 gennaio con la proiezione del film-documentario «Doichlanda».

Gli appuntamenti da non perdere, all’insegna della misericordia, «cuore pulsante del Vangelo», organizzati dal Circolo e patrocinati dal Parroco, p. Ilario Scali, che si terranno ogni venerdì nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, a partire dalle ore 18.45. I dépliants si possono ritirare nella Segreteria, sede legale e operativa del Circolo.

Tutti sentiamoci invitati a questi appuntamenti e coinvolti, anche per trasmettere un veloce saluto, comunicare una parola di sostegno, esprimere un gesto di vicinanza spirituale. Essi sono una splendida opportunità di condivisione e di fraternità, di incontro e di dialogo. Il Circolo non è un gruppo parrocchiale, ma l’opera parrocchiale che abbraccia tutti i gruppi parrocchiali ed è aperta a tutti, vicini e lontani. Sosteniamola ed amiamola.

Siamo presenti sul «social network» più diffuso in Italia: «Facebook». Vi chiediamo di invitare i vostri amici a cliccare su «Mi piace» per far crescere il numero delle persone che ci seguono, per diffondere le nostre attività e per dare maggiore visibilità ai nostri eventi e ai soci. Ecco il link: https://www.facebook.com/circoloculturalesanfrancescocatanzaro/. Ognuno può direttamente proporre iniziative, commentare quelle pubblicate, inserire i post.

Chiunque sia interessato a collaborare con la Redazione del Circolo su questo Sito e su «Facebook» può contattare la Segreteria.

A presto.

Piotr Anzulewicz OFMConv

WikiCircolo II 2016 (p. 1)

WikiCircolo II 2016 (p. 2)

CineCircolo II 2016 (1)CineCircolo II 2016 (2)




”A Marina”

A Marina - VolantinoVenerdì 15 gennaio 2016, nel Salone S. Elisabetta d’Ungheria, presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, si è tenuta la 10ª Serata conviviale con aperitivo dal tema «”A Marina”: Lido di Catanzaro», l’ultima Serata della 1ª prima edizione del WikiCircolo, cioè della sezione del Circolo Culturale San Francesco che mira a condividere in modo “veloce” i valori alti, umanistici e francescani, grazie alla collaborazione dei suoi associati, sostenitori ed amici. Un’iniziativa dedicata ai mille volti di Catanzaro, ai suoi bisogni e alle sue potenzialità, promossa dal Circolo all’insegna dell’aggregazione, dell’incontro, del dialogo, della riflessione su temi del sociale e dell’attualità, patrocinata dal parroco, p. Ilario Scali, e indirizzata a tutti.

IMG_1571La Serata è stata aperta dall’intervento di Piotr Anzulewicz OFMConv, presidente del Circolo, il quale ha condiviso l’ultima tremenda «news»: l’attacco terroristico di queste ore ad una base dell’Unione Africana nel sudovest della Somalia, al confine con il Kenya. Ci sarebbero almeno 60 militari morti. E’ stato un attacco in grande stile, programmato in tutti i suoi particolari: decine di terroristi somali aderenti al famigerato gruppo islamico al Shabaab hanno preso d’assalto la base che ospita «peacekeeper» ed è gestita dall’esercito keniano. I terroristi vi hanno fatto irruzione con un’autobomba per poi iniziare a sparare all’impazzata proprio per causare il più alto numero di vittime possibile. Il gruppo, alla sua nascita legato ad al Qaeda, dal 2011 ha aderito al califfato di al Baghdadi e, dopo essere stato cacciato da Mogadiscio, opera con una serie di sanguinosi raid programmati e periodici. Allucinante la situazione nella base militare: secondo osservatori, corpi senza vita ovunque, edifici e automezzi in fiamme. I militanti di al-Shabaab hanno realmente espugnato questa base: hanno saccheggiato e portato via armi e munizioni, veicoli militari… E’ una grave sconfitta! Non c’è modo di sconfiggere il terrorismo con le armi: i terroristi hanno grande capacità di mimetizzarsi e finché avranno la possibilità di armarsi – attraverso il sostegno logistico e finanziario di altri Paesi – riusciranno sempre ad organizzare le stragi.

IMG_1577IMG_4318Ha preso poi la parola la dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, illustrando i due nuovi dépliants, appena ritirati dalla Tipografia «Grafiche Simone», con i programmi della 2ª edizione del WikiCircolo, cioè delle Serate conviviali con aperitivo dedicate a «Catanzaro ed oltre» nel segno dell’Anno straordinario della Misericordia, e della 2ª edizione del CineCircolo, cioè delle Proiezioni dei film con il cinedibattito focalizzate «sui sentieri della misericordia». Gli appuntamenti da non perdere, all’insegna della misericordia, «cuore pulsante del Vangelo»!

Si è entrati, quindi, nel vivo della Serata. L’avv. Giuseppe Frontera, appassionato conoscitore e innamorato cultore delle cose antiche di Catanzaro e delle zone limitrofe, nella sua relazione ha brillantemente illustrato, con dovizie di particolari, la storia di questo centro cittadino situato sulla splendida costa ionica. Sorprendendo gli stessi “marinoti”, presenti alla Serata, ha spiegato come le origini di questo quartiere marinaro siano molte più antiche di quanto si possa credere: mai avrebbero immaginato che esso fosse sorto nel periodo pre-greco, sulle rovine della mitica Crotala, in quanto attraversata dal Crotolo, l’attuale torrente Corace (un tempo navigabile!) – cittadina che tutti gli storici antichi (Polibio, Plinio, Cassiodoro ed Ecateo) hanno ricordato nei loro discorsi. In seguito, con la colonizzazione greca, fu inglobata nell’area dell’antica Scolacium.

IMG_1586ll tema della Serata, vasto come «mare magnum», ha suscitato interesse, attenzione e curiosità dell’uditorio. Più persone hanno condiviso le proprie conoscenze ed esposto le proprie vedute. Il sig. Francesco Longo, assessore regionale ai Lavori Pubblici, ha esposto brevemente il programma dei lavori strutturali che la Giunta comunale si prefigge di attuare nell’immediatezza per rendere più vivibile il quartiere marinaro.

La Serata si è conclusa con il consueto «aperitivo»: la pizza, offerta dal Circolo, e la crostata al limone, preparata dalla sig.ra Daniela Lotito, socia.

Si chiude una stagione e se ne apre un’altra…

Venerdì 22 gennaio, alle ore 18.45, riparte la 2ª edizione del WikiCircolo dedicata a «Catanzaro ed oltre», con la conversazione sul tema «Catanzaro: città per servire e far servire i poveri?» (Relatrice: Maria Concetta Infuso, responsabile del gruppo Emmaus di Catanzaro), e venerdì 29 gennaio, alla stessa ora e nello stesso Salone, la 2ª edizione del CineCircolo «sui sentieri della misericordia» con la proiezione del film-documentario «Doichlanda» e il cinedibattito sull’emigrazione italiana.

Gli appuntamenti irrinunciabili: l’imperativo è esserci!

(pa/tc)

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Serata conviviale: tradizioni natalizie…

Venerdì 18 dicembre, a Catanzaro Lido, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore», si è tenuta la 9ª Serata conviviale con aperitivo dal tema «Catanzaro-città di Dio: sagre, folclore, tradizioni natalizie», la penultima della 1ª edizione del WikiCircolo dedicata ai mille volti di Catanzaro, ai suoi bisogni e alle sue potenzialità – il WikiCircolo è la sezione del Circolo Culturale San Francesco che mira a condividere in modo “veloce” i valori alti, umanistici e francescani, grazie alla collaborazione dei suoi associati, sostenitori ed amici – un’iniziativa all’insegna dell’aggregazione, dell’incontro, del dialogo, della riflessione su temi del sociale e dell’attualità, indirizzata a tutti.

IMG_4235IMG_4239La Serata del venerdì ha suscitato un vivo interesse e una struggente nostalgia dei tempi ormai lontani, ma per fortuna ricorrenti ancora nell’immaginario di varie collettività. La conversazione dell’avv. Peppino Frontera, intercalata anche da poesie in vernacolo e costellata di termini come “ritorno”, “rinascita”, “risorgimento” e simili, ha alimentato la speranza dei partecipanti nelle capacità redentrici della collettività. I tempi andati non vanno visti come un “lutto” o un “commiato”, ma come una mobilitazione o una spinta, a custodirli e trasmetterli alle nuove generazioni: è un terreno ricco e fecondo, stimolante e mobilizzante. L’«aperitivo» speciale ha reso speciale tutta la Serata. Maria Luisa, Ada, Rosa e Pina hanno preparato varie delizie catanzaresi. C’erano un dolce tipico… e lo spumante, offerto dal Circolo. Grazie e auguri per la “riscossa”… Non vogliamo sentirci senza casa, senza appartenenza, senza paese, senza identità. (pa/tc)

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È il tempo del grande perdono

Il 13 dicembre, con l’apertura della Porta Santa [o Porta della Misericordia] nella cattedrale di Catanzaro da parte dell’arcivescovo Vincenzo Bertolone, siamo entrati anche noi, soci e amici del Circolo Culturale San Francesco, nel clima che appartiene a tutta la Chiesa: Giubileo Straordinario della Misericordia.

Porta - dalla morte alla vita«La gioia di attraversare la Porta della Misericordia – ha affermato Papa Francesco lo stesso giorno, alla Messa per l’apertura della Porta Santa della basilica di S. Giovanni in Laterano a Roma, la terza aperta dal Papa dopo quella di Bangui, capitale martoriata della Repubblica Centrafricana, il 29 novembre, e quella di S. Pietro, l’8 dicembre – si accompagna all’impegno di accogliere e testimoniare un amore che va oltre la giustizia, un amore che non conosce confini. E’ di quest’amore infinito che siamo responsabili, nonostante le nostre contraddizioni», soprattutto dove regnano violenza, sopruso, odio e ingiustizia. In un mondo in guerra, segnato dalla povertà e dalle migrazioni di massa, l’amore «premunisce contro la tentazione della vendetta e la spirale delle rappresaglie senza fine». La sua potenza «non arretra davanti a nulla». È più forte di tutto, anche di fronte alle forze del male. «L’ultima parola sarà sempre d’amore». È fondamentale tuttavia non rinfacciarsi l’un l’altro i torti e le ingiustizie. Senza la misericordia e il perdono non si potrà nemmeno parlare di giustizia.

Porta (Messico)«Davanti alla Porta Santa, che siamo chiamati a varcare, ci viene chiesto – ha proseguito il Papa – di essere strumenti di misericordia, consapevoli che saremo giudicati su questo. Chi è stato battezzato sa di avere un impegno più grande», perché «la fede in Cristo provoca ad un cammino che dura per tutta la vita: quello di essere misericordiosi come il Padre». Il «semplice segno», dell’apertura della Porta Santa in tutte le cattedrali del mondo, «è un invito alla gioia»: «È il Giubileo della Misericordia. È il tempo del grande perdono. E’ il momento per riscoprire la presenza di Dio e la sua tenerezza di Padre. Dio non ama le rigidità, lui è Padre, è tenero. Tutto fa con tenerezza di Padre»: ricrea, trasforma e riforma la vita.

L’Anno giubilare è l’opportunità per aiutare anzitutto noi stessi a recuperare uno sguardo diverso sull’altro: più libero, più amorevole e più misericordioso. Vogliamo vedere noi stessi come persone bisognose di misericordia, sia da parte di Dio sia da parte degli altri, e, nello stesso tempo, vogliamo vedere l’altro a cui deve essere usata misericordia. E’ l’unica cosa positiva che possiamo fare nelle situazioni che sembrano laceranti, conflittuali, incancrenite o irreversibili. C’è bisogno di misericordia dall’uomo all’uomo, dal fratello al fratello, dalla sorella alla sorella. C’è bisogno di entrare in un’ottica di sincera ricerca della riconciliazione.

Sfollati di MalakalA noi viene chiesto un impegno più radicale, un impegno che vorremmo esprimere in un patto di prossimità e di collaborazione: prossimità per farci vicini anche a coloro che non ci vogliono bene e condividere con loro i progetti e la vita nella pace; collaborazione per servire quelle che sono le periferie e le esigenze degli uomini e formare nuove generazioni al vivere sociale fondato sul rispetto e sul dialogo. Il nostro convivere nella società plurale è occasione di bene per ciascuno di noi, affinché la logica dell’esclusione e dello scarto lasci lo spazio alla logica del dono e alla cultura dell’incontro.


Schede della settimana (14-20 dicembre 2015)


◊ Lunedì 14 dicembre

Policoro# In Vaticano, nell’Aula Paolo VI, udienza di Papa Francesco ai gruppi del «Progetto Policoro», nato il 14 dicembre 1995 per iniziativa di don Mario Operti, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana e attivo in 13 regioni italiane, il cui scopo è quello di aiutare i giovani del Sud dell’Italia disoccupati o sottoccupati a migliorare la propria condizione lavorativa sia tramite la formazione e l’informazione personale sia con la fondazione di cooperative o piccole imprese (ore 11.45-), e, nella Sala Stampa della Santa Sede, presentazione del documento sull’«Identità e missione del fratello religioso nella Chiesa», in vista della chiusura dell’Anno della Vita consacrata, che in termini ideali passa il testimone al Giubileo della Misericordia (11.30-).

# S. Giovanni della Croce († 1591), presbitero e poeta spagnolo, fondatore dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi assieme a s. Teresa d’Avila, autore delle opere: «La salita al monte Carmelo», «La notte oscura dell’anima», «Il cantico spirituale» e «La fiamma viva di amore», mistico «del nulla e del tutto», dottore della Chiesa.


◊ Martedì 15 dicembre

Pace# A Roma, nella Sala Stampa della Santa Sede, presentazione del Messaggio per la 49ª Giornata Mondiale della Pace (1.01.2016) dal tema scelto da Papa Francesco: «Vinci l’indifferenza e conquista la pace».

[L’indifferenza del 21° secolo – si legge nel comunicato del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace – «è spesso legata a diverse forme di individualismo che producono isolamento, ignoranza, egoismo e disimpegno». E «l’aumento delle informazioni non significa di per sé aumento di attenzione ai problemi se non è accompagnato da una apertura delle coscienze in senso solidale». Una sfida collettiva, dunque, che può essere vinta – si afferma – con il contributo «indispensabile» di famiglie, insegnanti, formatori, operatori culturali e dei media, di intellettuali e artisti.]

# A Brescia, s. Maria Crocifissa (Paola) Di Rosa († 1855), fondatrice della congregazione delle Ancelle della Carità, dichiarata santa da Pio XII nel 1954, insieme ai beati Pietro Chanel, Gaspare del Bufalo, Giuseppe Pignatelli e Domenico Savio (caratteristiche della sua spiritualità: un ascetismo permeato di amore alla sofferenza, un ardente culto eucaristico per cui l’adorazione fu introdotta come pratica diurna nell’Istituto, e una profonda devozione a Maria Immacolata e Addolorata).


◊ Mercoledì 16 dicembre

Kozminski# A Nowe Miasto, in Polonia, b. Onorato da Biała Podlaska Koźmiński († 1916), sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che nel clima di pesante ostilità, creato dagli occupanti russi nei confronti della Chiesa latina, svolse segretamente il suo apostolato dando vita a ben 25 istituti religiosi, di cui 18 esistono tutt’oggi, scrittore, direttore spirituale e confessore ricercato, beatificato da Giovanni Paolo II nel 1988.

# In Vaticano, incontro del Papa con i gruppi di fedeli e i pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 9.30-11).

# A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», 1° giorno della novena di Natale (ore 5.45), seguita dalla Messa delle ore 6: è un tempo di grazia che ci vuole più sensibili, attenti e docili alla volontà di Dio che viene a cercarci…


◊ Giovedì 17 dicembre

# Ss. Abdenago, Misach e Sidrach, chiamati anche Anania, Misaele e Azaria, tre giovani ebrei vetero-testamentari, che, divenuti governatori di Babilonia, essendosi rifiutati di adorare la statua del re, vennero gettati in una fornace ardente per essere bruciati vivi, ma il Signore intervenne e ne uscirono illesi (cfr. Dn 1-3).

[Le loro reliquie furono traslate da Babilonia a Costantinopoli, nella chiesa di S. Daniele lo Stilita – (Daniele [† ca. 490] è il più noto degli stiliti siriani, cioè degli eremiti che vissero su una colonna, il cui stile di vita divenne una delle caratteristiche della Chiesa orientale nel V sec.; gli stiliti vivevano in uno stato d’ascetismo estremo, cercando di condividere le stesse sofferenze di Cristo e allo stesso tempo testimoniare al massimo la fede) – e da là, nel 1156, portate nell’abbazia territoriale di S. Maria di Montevergine, situata a quasi 1300 metri di altezza, nella catena del Partenio, nell’Appennino irpino (il più famoso santuario dell’Italia meridionale, sorto sul posto che ai tempi del poeta romano Publio Virgilio Marone [† 19 a. C.], chiamato Omero latino, sorgeva un tempietto dedicato a Cibele, dea della natura e della fecondità)].

Papa Francesco - auguri di compleanno# 79° compleanno di Papa Francesco (17 dicembre 1936), festeggiato l’anno scorso in Piazza Risorgimento, nei dintorni di S. Pietro, con una milonga (una danza popolare della regione del Rio de la Plata, tipica dell’Argentina e dell’Uruguay), eseguita da circa 3 mila ballerini provenienti da tutte le parti d’Italia e del mondo.

# Adorazione eucaristica del 3° giovedì del mese e # 2° giorno della novena di Natale.


◊ Venerdì 18 dicembre

Migrante (18 dicembre)# Giornata Internazionale del Migrante, istituita nel 2000 dalle Nazioni Unite (la data scelta per richiamare la Convenzione internazionale sulla Protezione dei Diritti dei Lavoratori Migranti e dei Membri delle Loro Famiglie, adottata il 18 dicembre 1990 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite).

[E’ un’occasione importante • per riconoscere il contributo di milioni di migranti allo sviluppo e al benessere di molti paesi del mondo, • per porre fine a tutte le forme di abuso e violenza contro i migranti e le loro famiglie e promuovere il rispetto dei loro diritti umani fondamentali, • per invitare i governi di tutto il mondo a ratificare la Convenzione ONU sui lavoratori migranti, • per richiamare i politici ad una presa di responsabilità rispetto ai diritti dei migranti.]

# A Roma, alla Caritas di Via Marsala presso la Stazione Termini, alle ore 16.30-18.30, apertura della Porta Santa della Carità, nel Giubileo della Misericordia, e Messa presieduta da Papa Francesco per i poveri, i rifugiati e i senzatetto della città che vengono accolti in questa struttura composta di una mensa serale «S. Giovanni Paolo II» e di un Ostello «Don Luigi Liegro» con i circa 200 posti di letto (l’Ostello è il più grande centro d’accoglienza italiano gestito dalla Caritas – e la scritta nella sala mensa spiega il suo compito e dovere: «Una città in cui un uomo solo soffre meno è una città migliore»).

Lorenzo Bergamin# Ad Amantea, presso la chiesa conventuale «San Bernardino da Siena», esequie di P. Lorenzo Guerrino Bergamin, sacerdote francescano, membro della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova, affiliato ad tempus alla Custodia Provinciale dei Frati Minori Conventuali di Calabria (ore 11).

Catanzaro-città di Dio: sagre...

# A Catanzaro Lido, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore», alle ore 19.15, 9ª Serata conviviale con aperitivo dal tema «Catanzaro-città di Dio: sagre, folclore, tradizioni natalizie», la penultima della 1ª edizione del WikiCircolo dedicata ai mille volti di Catanzaro, ai suoi bisogni e alle sue potenzialità – sezione del Circolo Culturale San Francesco che mira a condividere in modo “veloce” i valori alti, umanistici e francescani, grazie alla collaborazione dei suoi associati, sostenitori ed amici – un’iniziativa organizzata dal Circolo all’insegna dell’aggregazione, dell’incontro, del dialogo, della riflessione su temi del sociale e dell’attualità, patrocinata dal parroco, p. Ilario Scali, e indirizzata a tutti.

# Nella liturgia, s. Malachia, profeta ebreo, l’ultimo dei dodici profeti minori, chiamato il “Sigillo dei Profeti”, che, dopo il ritorno dall’esilio babilonese (538 a. C.), preannunciò il grande giorno del Signore e la sua venuta nel tempio (le sue profezie sono riportate nell’omonimo libro biblico), e # 3° giorno della novena di Natale.


◊ Sabato 19 dicembre

# A Catanzaro, incontro di mons. Vincenzo Bertolone con il Clero dell’arcidiocesi Catanzaro-Squillace e scambio degli auguri natalizi e, a Squillace, nella concattedrale di S. Maria Assunta, apertura della Porta Santa.

Assoli di sassofono (p. 1)Assoli di sassofono (p. 2)# A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», alle ore 19, Assoli di sassofono e canzoni di Natale nell’interpretazione del M° Luigi Cimino e, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», lo scambio di auguri di Natale e di Capodanno – un evento straordinario promosso dall’Associazione «Circolo Culturale San Francesco» e patrocinato dal parroco della Parrocchia «Sacro Cuore», p. Ilari Scali. È vivamente gradita presenza di tutti.

# Nella liturgia, ad Avignone, che è sede dei pontefici dal 1308 al 1377, nella Provenza in Francia, b. Urbano V († 1370), papa, studiosissimo nobile francese, uomo di penitenza, che, dopo essere stato abate benedettino e nunzio apostolico a Napoli, fu elevato alla cattedra di Pietro e si adoperò per riportare quanto prima la Sede Apostolica a Roma e ristabilire l’unità tra la Chiesa greca e quella latina, # 4° giorno della novena di Natale; # incontro di mons. Vincenzo Bertolone con il Clero dell’arcidiocesi Catanzaro-Squillace e scambio degli auguri natalizi (ore 10).


◊ Domenica 20 dicembre – 4ª Domenica di Avvento (Mi 5,1-4; Sal 79; Eb 10,5-10; Lc 1,39-45)

solidarieta# Giornata Internazionale della Solidarietà Umana, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2005, identificando la solidarietà come uno dei valori fondamentali e universali che dovrebbero essere alla base delle relazioni tra i popoli nel 21° secolo, un’occasione per celebrare la nostra unità nella diversità, ricordare ai governi i loro impegni per gli accordi internazionali, sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della solidarietà per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio, inclusa l’eliminazione della povertà.

# Apertura dell’Anno Santo nelle chiese giubilari e nei santuari (nell’arcidiocesi Catanzaro-Squillace: Immacolata a Catanzaro, Madonna di Porto a Gimigliano, Madonna delle Grazie a Torre Ruggiero, S. Maria del Bosco a Serra San Bruno, Madonna della Misericordia a Davoli).

# A Roma, deposizione di s. Zefirino († 217), conosciuto anche come Zefferino o Severino, il 15° papa della Chiesa cattolica e il primo ad essere tumulato nelle catacombe di S. Callisto, chiamate anche  “la cripta dei papi”, e, in Piazza S. Pietro, preghiera mariana dell’Angelus guidata da Papa Francesco (ore 12-12.30).

Canto di luce (Catanzaro) 1# A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», benedizione dei bambinelli (ore 10) e a Catanzaro, nel duomo, concerto natalizio multietnico «Canto di Luce, dove nessuno è straniero», nel segno della speranza e dell’integrazione, un’iniziativa voluta dall’arcivescovo Vincenzo Bertolone, dall’Agenzia per Stranieri e dall’ Associazione Lavoratori Stranieri MCL (ore 18.30).

# 5° giorno della novena di Natale.


Amici, «nel mese della solennità del Natale (Dio-con-noi) adoperiamoci particolarmente per condividere con gli altri la misericordia, la pace e la carità» (Mons. V. Bertolone).

Piotr Anzulewicz OFMConv