«Chiara di Dio»: 1ª Serata del CineCircolo

«Si è fatta carne» venerdì 14 ottobre 2022 – con la 1ª Serata cinematografica focalizzata su Chiara d’Assisi, «Angelo biondo che canta nel sonno, che splende nel buio, che tutto fa chiaro» – la 10ª edizione del CineCircolo dal «file rouge»: «Donne, ‹sorelle tutte›, che ‹fanno bello il mondo›, per immagini». Un’edizione vivace, godibile ed imperdibile, inserita, come quella del WikiCircolo, nel solco della fase narrativa del cammino sinodale, con l’ingresso libero e gratuito, online e offline. Infatti, la «Chiara» segna il ritorno in presenza, in «carne ed ossa», al Salone di S. Elisabetta d’Ungheria, situato al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, luogo di incontro, di dialogo, di condivisione, di relazione, valore aggiunto di ogni evento del Circolo, ma mantiene anche la via telematica, virtuale, digitale, grazie all’abilità dell’operatore Ghenadi e alla disponibilità del presidente Luigi. Ancora poche persone a rimettersi in relazione, a riconoscersi, a ritessere un ‘noi’, ma tante con una grande voglia di coinvolgersi e di condividere qualche istante di unicità, prima di rituffarsi nell’oceano del tutto-visibile, privo com’è di fascino, di stupore, di mistero.

A condurre la Serata è stato – oddio – il sottoscritto, che ha fatto i salti mortali per superare quasi 3 mila km e non mancare all’inaugurazione della 10ª edizione. «Siamo felici – ha evidenziato – di poterci incontrare al Circolo, perché le Serate conviviali e cinematografiche rappresentano un evento generativo che ha sempre messo al centro le relazioni reali, visibili, tangibili. Riconoscersi, vederci in faccia, comunicare «vis-à-vis» è la premessa di tutte quelle soluzioni che aspirano ad una trasformazione reale, effettiva, concreta.

Ad aprire l’evento è stata invece la canzone «L’Angelo biondo», dedicata a Chiara, tratta dal musical teatrale «Forza, venite gente», composto di 23 scene cantate, incentrato sulla vita del santo Assisiate e messo in scena da Mario Castellacci con Silvio Spaccesi e Michele Paulicelli nel 1991 sul sagrato della basilica superiore di S. Francesco in Assisi. Per l’impossibilità di acquistare il film intero di Susanna Nicchiarelli, proiettato il 9 settembre scorso alla 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica al Lido di Venezia, la Serata si è presentata con un programma ancora più ricco, più vivace, più animato del solito, mettendo la figura della «Pianticella» di Francesco nell’epicentro di attenzione. Ecco la sua parte centrale:

1. Trama Regista Trailer «Chiara» (2:19′) – Intervista al cast (3:46′)] – Music video «Chiara di Dio» di Carlo Tedeschi (17:35′-23:59′); 2. Cinedibattito («’Radicalità’ della vita di Chiara e Francesco che ci restituisce il sogno di una comunità senza gerarchie e meccanismi di potere, l’energia del rinnovamento e l’entusiasmo della gioventù») con l’Intervista a sr. Massimilina Panza (5:07′); 3. Proiezione del film «Chiara d’Assisi. Storia di una cristiana» di Serafino Rafaiani OFMCap (0:80′-10:00′; 1:00:00′-1:14:50′); 4. Lettura della «Benedizione» di s. Chiara per tutte le ‹sorelle e figlie sue› (FF 2854-2858) – Music video «Chiara di Dio» di Carlo Tedeschi (38:40′-41:30′) e «Il Signore ti benedica e ti protegga» (6:41′)

Nell’insieme, la Serata, traboccante di emozioni, spunti e richiami, ha offerto un ritratto della Santa d’Assisi nuovo, vibrante, lontano da quello tracciato dalla storiografia ufficiale e religiosa. Chiara era una giovane ribelle, coraggiosa, determinata a tener testa a un mondo patriarcale, particolarmente rigido nei confronti delle donne. Aveva un sogno rivoluzionario di libertà, uguaglianza e giustizia, assieme al sogno di un cammino in comunità povera di donne che portassero il messaggio del Vangelo tra la gente e con la gente. Il suo sogno sfidava pericolosamente il potere costituito: non era permesso alle donne nessun tipo di apostolato attivo né la possibilità di scegliere una vita di povertà e di elemosina. La donna, se voleva dedicarsi alla religione doveva scomparire dietro le mura di un convento, sotto la protezione della Chiesa e dei suoi beni portati in dote, se ricca, o, se povera, come serva delle monache più ricche. Chiara ha dovuto fronteggiare cardinali e Papi per mantenere in vita il suo gruppo di sorelle povere, tutte uguali e libere. Ha dovuto anche cedere, scendere a compromessi, entrare addirittura in contrasto con lo stesso Francesco per portare avanti il suo progetto.

La forza della sua storia stava nella sua radicalità. «È una radicalità – ha sottolineato la regista Nicchiarelli, precisando la prospettiva da cui osservava, con lo sguardo accorto e puntuale, la figura di Chiara nel suo film – che è sempre attuale e che ci interroga in qualsiasi epoca. Una Chiara resiliente e determinata, forse anche ben più del suo amico Francesco. Una donna che ha scritto la prima Regola nella storia per delle donne. Una donna anzitutto radicale: una «femminista» anzitempo.

In sintesi, la Serata, attraversata da intervalli musicali, inserita nel perimetro della storia, ma protesa verso l’oggi, resa anche deliziosa con le mandorle «Guglielmo» di Antonella e pasticcini di Lucia, ha voluto avvicinarci a «Chiara di Dio», donna di grande genialità, bellezza e spiritualità, «caritatevole nell’ammonire, moderata nel correggere, temperata nel comando, ammirevole per compassione, discreta nel tacere, assennata nel parlare e accorta in tutto quanto concerne il saggio governo, desiderosa più servire che di comandare, e di onorare le altre, più che di essere onorata» (BolsC: FF 3297), piena di premure per coinvolgere le sue sorelle nella corresponsabilità e condecisionalità. Nel contempo ci ha permesso di sentirci tutti centrali e uguali, sorelle e fratelli, e di avviare un cammino, ancora non del tutto compiuto, di valorizzazione delle donne nella Chiesa e nella società. Beati coloro che hanno intrapreso questo cammino nel Salone di S. Elisabetta con le donne della 10ª edizione del Cine– e WikiCircolo. Non meno beati coloro che lo sosterranno, promuoveranno e patrocineranno.

Piotr Anzulewicz OFMConv


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Nel cuore della bellezza e tenerezza: 1ª Serata del WikiCircolo, con Jacopa de’ Settesoli, Chiara e…

Le donne, ‹sorelle tutte›, che ‹fanno bello il mondo›, sono la grande spinta propulsiva della nuova edizione del Wiki– e CineCircolo, la 10ª, ideata e promossa da Circolo Culturale San Francesco nel solco della fase narrativa del cammino sinodale, ispirata ai grandi testi dell’autorità educativa della Chiesa ed aperta gratuitamente a tutti: credenti e «laici», vicini e lontani, online e offline.

Jacopa de’ Settesoli († 1239) – la pia e nobile romana, Chiara d’Assisi († 1253) – la donna di preghiera e di governo, e le altre donne di frate Francesco, furono muse della 1ª Serata del WikiCircolo che ha spiccato il volo venerdì 7 ottobre scorso, aprendo la lunga ondata di donne straordinarie, protagoniste meravigliose, ispiratrici stupende, «artefici della rivoluzione della tenerezza che libera il mondo dalle guerre orrende», dai ‘calvari’ dolorosi, dalle paure diffuse, e lo fa bello, inclusivo e fraterno. Ce ne saranno tante, tantissime, fino al 23 giugno 2023, anche quelle anticonvenzionali, irregolari, ‘pazze’, ‘trasgressive’, dissidenti, da riscoprire e celebrare nei buio dei tempi.

Il 10° Wiki– e CineCircolo, diretto da Marialuisa Mauro, Luigi Cimino (presidente) e Piotr Anzulewicz, in collaborazione con Tonia Speranza, Maria Rainone, Lucia Scarpetta, Clarissa Errigo, Giuseppe Perrone e Ghenadi Cimino (operatore audiovisivo), torna così, dopo la pausa estiva, per diventare la ‘capitale’ delle ‘genio’ e dell’ingenio femminile. L’ombra cupa della guerra in Ucraina non oscurerà le sue fascinose luminarie fascinose da fiaba. Stavolta c’è da accorgersi e coinvolgersi sul serio e con passione. Ecco qui alcuni scatti di questa prima incantevole Serata, la 216ª di seguito, con decorrenza dal 10 gennaio 2014, con le ‘donne’ di inaudito e trainante frate Francesco. A decorarla, la magnolia di Marialuisa, e a renderla gustosa, i mostaccioli di Tonia, ‹Jacopa della Serata›, i pasticcini mignon di Lucia, gli arancini di Marialuisa e tanto altro…  (pa)




Al via il 10° CineCircolo

La 10ª edizione del CineCircolo, in programma dal 14 ottobre 2022 al 23 giugno 2023, si tinge di rosa, blu e giallo, i colori tradizionalmente associati alle donne, per ridare vita, positività, graziosità, gentilezza, tenerezza e trascendenza, speranza e bellezza a un mondo tristemente acromatico, marcato dal Covid-19, travolto dalle guerre, violenze e discriminazioni, reso brutto dai nazionalismi ed estremismi, marcato dalle migrazioni e sfigurato dalle calamità, e lo intende fare con 16 pellicole, selezionate dallo Staff dell’edizione 2022-2023 con il focus sulle donne, i fari e le luci nella società, soprattutto nei momenti difficili. «Donne, ‹sorelle tutte›, che fanno bello il mondo, per immagini»: questo è, infatti, il «fil rouge» sul quale si misureranno queste pellicole, ma anche su cui si svilupperanno dibattitti, riflessioni, esperienze, in un contesto che ci ha fatto capire che «tutti siamo fratelli e ‹sorelle›» (Fratelli tutti, n. 278), tutti connessi, tutti in relazione, tutti «sulla stessa barca» (ivi, 30), e il nostro esistere è un «pro-esistere», impensabile senza guardare «il volto del fratello, toccare la sua carne, sentire la sua prossimità» (ivi, 115), senza «costituirci in un “noi”» (ivi, 17), senza aver cura della «sora nostra matre Terra» (Cant, v. 9: FF 263), che, «oppressa e devastata (…), “geme e soffre le doglie del parto” (Rm 8,22)» (Laudato si’, n. 2).

Il filo conduttore del 10° CineCircolo si ispira agli stessi documenti del 10° WikiCircolo (vedi il dépliant). Ambedue le edizioni, quindi, si illuminano a vicenda: veicolano, catalizzano, integrano e approfondiscono lo stesso argomento, e sono in ideale sintonia con lo spirito del Circolo: «diffondere la cultura e prendersi cura dell’altro, all’insegna del dialogo, dell’accoglienza, della fraternità», e della «sinodalità». Ogni venerdì racconteranno e proietteranno storie femminili positive e propositive, di bene, di vero e di bello. In tal modo intendono generare speranza e bellezza, tenendo vivo l’orizzonte sognato da frate Francesco, nel suo Cantico di frate Sole, e da papa Francesco, nella sua enciclica Fratelli tutti.

La sfida educativa è la premessa di tutto. Intrapresa e affrontata con le altre sfide, coincide con il più autentico interesse di tutti. Nessuno allora può rimanere inerte. Senza un’educazione comune, solida e costante, non sarà possibile affrontare in futuro le nuove emergenze planetarie: saremo fragili ed esposti alle minacce dei regimi autoritari e non saremo in grado di accogliere milioni e milioni di persone in movimento che guarderanno all’Europa occidentale come terra del loro rifugio. Non sfugge a nessuno che la crisi post-pandemica, economica e geopolitica, così profonda e drammatica nella martoriata Ucraina, costituisca uno spartiacque fra un mondo che ci è noto e una scena che ancora facciamo fatica a interpretare e nella quale identificare la nostra presenza.

La crisi, che stiamo vivendo, ci offre tuttavia opportunità straordinarie per ridisegnare, anche grazie al “genio” e all’ingegno femminile, i nostri confini ed allargare i nostri orizzonti. Le donne dell’attuale edizione ci aiuteranno certamente a scoprire e scegliere anche inedite rotte di senso e nuovi approcci alla vita, in una «humus» socio-economica e cultuale, descritta dal sociologo Zygmunt. Bauman († 2017), con l’icastica metafora della società amebica, liquida, orfana di certezze assolute, dimentica di aspetti solidi e sodi, mediati dalla tradizione. La nostra concezione di persona e di inviolabilità della vita, l’affermazione dei diritti universali, l’aspirazione allo sviluppo dell’ecologia integrale sono gli ingredienti con cui il Circolo vuole presentarsi alle nuove sfide. Abbiamo bisogno di un pensiero alto, di testimoni in carne ed ossa, di coerenze individuali, di storie di vita, di amicizia, di solidarietà, di fraternità e di tenerezza. Abbiamo bisogno delle donne che generano il ‘noi’. Il ‘magistero’ di frate Francesco e quello di papa Francesco, interrogando nel profondo le nostre coscienze, ci chiama ad essere costanti nell’incontro con l’altro, specie se è più fragile e debole, e al contempo ci sfida ad essere nel presente con l’animo di costruttori.

Lo Staff del Cine– e Wiki-Circolo si riunirà intanto ogni mercoledì, alle ore 20, dopo il Laboratorio musicale, per riuscire a preparare e pubblicare – in stile sinodale e in anticipo, sul sito web e sulla pagina social – i programmi dettagliati, unitamente ai poster, e regalare a tutti le Serate cinematografiche e conviviali vivaci, godibili ed imperdibili. «La bellezza ci salverà» (Fëdor Michajlovič Dostoevskij).

Piotr Anzulewicz OFMConv




Serata natalizia: musicale e conviviale

Non siamo in disgrazia, come si potrebbe pensare, per la ‘perfetta’ simultaneità di due eventi, il 22 dicembre 2021: quello del Circolo che si svolge, per la prima volta nella sua storia, nel ristretto salone «S. Elisabetta d’Ungheria», e non nel più spazioso salone parrocchiale o in chiesa, e quello dei boy-scout ASCI «Catanzaro 3» che si tiene appunto in chiesa, alla stessa ora (19.30). Non c’è il sabotaggio del primo, non c’è il flirt segreto con il secondo, non c’è la gara tra i due. C’è addirittura la collaborazione: il Circolo soccorre i giovani esploratori, guidati dai capi Pippo Guastella, Giuseppe Nicotera, Alessia Praticò…, con il suo «Trolley Speaker» (MusicBox), determinante per la buona riuscita del loro programma il cui obiettivo è quello di augurare, in modo divertente, leggero e gioioso, in stile scout, un sereno Natale. È tutto un trionfo.

La Serata magica, suggestiva, speciale, la 192ª di seguito tra quelle conviviali e cinematografiche, ideata all’interno della 9ª edizione del Wiki- e CineCircolo dal filo rosso: «Sfida educativa in un mondo delle emergenze planetarie», ed aperta gratuitamente a tutti, ma in particolare a quanti hanno a cuore le sorti della Parrocchia «Sacro Cuore» e l’ideale del Circolo: «la cultura della ‘cura’». La Serata vede, all’improvviso, la «new entry»: nel salone compaiono, seppur per pochi minuti, p. Rocco Predoti, guardiano e vicario parrocchiale, p. Nicola Coppoletta, giudice e anch’egli vicario parrocchiale, e p. Paolo Sergi, parroco, ma pure gli altri, come Mattia Zangari, dottore di ricerca all’Università Ca’ Foscari di Venezia, e il suo papà Rocco, inviati da Rina Gullà, con i gustosissimi pasticcini per tutti.

Il M° Luigi Cimino, sassofonista, arrangiatore-compositore e direttore del Laboratorio musicale promosso dal Circolo, a sorpresa allarga il repertorio, visto il pubblico che inaspettatamente riempie il salone. Alla sua attuale allieva Angela Ursino fa cantare e suonare sulla tastiera Ketron i canti di Natale: «Noël» e «Ninna nanna». Con il suo sax dorato invece rincalza l’atmosfera natalizia, traendo dal proprio archivio musicale, oltre i brani elencati nel pieghevole («Astro del ciel», «White Christmas», «Jingle Bells», «Tu scendi dalle stelle»), la canzone «Jingle Bells Rock» e il brano «Happy Xmas» (War is over), composto da John Lennon e Yōko Ono, contro la guerra in Vietnam, e diventato successivamente tra i più noti classici natalizi. I convenuti, ascoltando i brani, interpretati dal Concertista e illustrati sullo schermo da Olga Cimino, si lasciano attrarre dalla bellezza ineffabile ed evocativa che sta dietro ogni nota. Si illumina anche la faccia afflitta e pallida del conduttore della Serata! La loro commozione, l’ammirazione e la gratitudine si esprime nell’applauso e in un “segno” che Antonella Vitale, a nome di tutti, consegna al Maestro. È lei che da brava scenografa sapeva poco fa trasformare il salone in un ‘set’ natalizio, con un raggiante albero di Natale, un tenero Bambinello e  la pianta «Euphorbia pulcherrima», che siamo abituati chiamare «Stella di Natale», gettonatissima nel periodo natalizio, portata da Marialuisa Mauro all’inizio della Novena di Natale, tanto cara al suo adorato sposo, avvocato premuroso, consigliere saggio del Circolo e curatore solerte delle Serate, amatissimo ed indimenticabile Peppino Frontera, accolto dalla Sorella Morte il 24 gennaio 2018.

A conclusione, un ‘buffet’, nel pieno rispetto delle normative anti-Covid-19, con il panettone e lo spumante, ma anche con il delizioso amaretto di Maria e Roberto Rainone. La crisi pandemica e post-pandemica ci chiede un ri-coinvolgimento nella costruzione del futuro, ritessendo i legami di «amicizia sociale», apprezzando la bellezza della vita, instaurando una nuova ‘normalità’.

Il Natale ci fa percepire che Dio, assumendo l’umano, è solidale con tutti: malati e sani, disabili e normodotati… Questa divina solidarietà/prossimità – mistero dell’incarnazione – all’uomo, ad ogni uomo, ad ognuno di noi, è la ‘genialità’ del cristianesimo, «il dono che non tramonta mai» (Papa Francesco), il messaggio che noi, nel 2022, ci proponiamo di riflettere premurosamente nel Circolo e condividerlo gioiosamente nella genialità locale.

Auguri di buon Natale a tutti, ma in modo speciale a quanti sono invisibili, scartati, abbandonati, in fuga, nel dolore e nel pianto. Sono loro dei presepi “moderni” davanti ai quali inginocchiarci e adorare, piangendo e lottando con loro, impegnandoci accanto a loro e per loro. Il Natale 2021 ci obbliga ad avere compassione persino di chi non ha compassione, di chi è sordo al grido dei poveri, di chi vive la cultura dell’indifferenza che finisce non di rado per essere spietata.

Il Natale 2021 sia dunque colmo di compassione e di pietà, di tenerezza di solidarietà, un Natale solidale, un Natale all’insegna della condivisione con meno fortunati di noi, un Natale di riconciliazione, di pace, di speranza. ‘Fratelli tutti, solidali e salvi tutti’.

Piotr Anzulewicz OFMConv


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«Cold War»: guerra fredda riscaldata da un amore

Il Circolo ha messo in pista, venerdì 22 ottobre, una Serata avvincente e struggente: la 2ª della 9ª edizione del CineCircolo, con la pellicola «Cold War» (tit. orig. «Zimna wojna») di Paweł Pawlikowski e con il cinedibattito «Un amore totalizzante, ma perennemente ostacolato e osteggiato da una barriera politica e psicologica».

Quando la musica è soave, l’immagine perfetta, la storia commovente, ci si avvicina inevitabilmente a quella sostanza speciale che rende alcuni momenti indelebili. «Cold War», proiettato nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, preceduto dal music video «Nei giardini che nessuno sa» di Renato Zero e seguito dal videoclip «La libertà» di Giorgio Gaber e un breve cinedibattito, è apparso così, come un’opera dalla traboccante bellezza, priva di colori, ma carica di senso e di significato. Un bianco e un nero dell’anima e del ricordo che infiammavano e lasciavano attoniti, una musica centrata sugli occhi che piangevano e non si incontravano mai e una regia che riusciva a carpire l’invisibile e a restituirlo sotto forma di emozione, avvolgeva i presenti nel Salone e li conduceva nella dimensione dell’incredibile storia d’amore di Wiktor Warski e Zuzanna, detta Zula: lui, musicista e storico musicale, con l’incarico di dirigere un corpo di ballerini-cantanti che possano portare nei teatri dei Paesi sotto il dominio sovietico i grandi classici della musica popolare polacca, e lei, giovane e ambiziosa cantante, che lo stregava tanto artisticamente quanto emotivamente; entrambi persi in un romantico e viscerale amore che si contrapponeva all’afflato stalinista di cui era partecipe la loro Polonia, durante la guerra fredda. I cuori dei due erano destinati ad appartenersi e a incendiare ciò che il regime cercava di controllare, ma, benché l’amore bruci ardentemente, il gelo della guerra non combattuta è sempre opprimente e soffocante e non lascia scampo: dall’essere un conflitto mondiale giunge fino alla più profonda intimità della coppia.

La pellicola è stata dedicata dal regista polacco alla memoria dei propri genitori, «persone forti e meravigliose». Sono loro i veri combattenti di questa intima guerra fredda, fra il 1949 e il 1964: uno di quegli amori a cui si fugge per tornare regolarmente indietro, senza poterci fare niente. Le distanze incolmabili e il loro tormentato e tragico amore sembrano essere il diretto riflesso dell’Europa del tempo, divisa e spaccata in due dalla cortina di ferro, dove nulla lascia presagire per il meglio. I due, follemente innamorati, non riescono a far funzionare il loro legame in Francia, nonostante gli sforzi profusi lungo 15 anni tra la Polonia postbellica, Berlino Est, Parigi e la Jugoslavia. Zula decide quindi di tornare a casa e Wiktor, incurante del rischio, decide di seguirla, ma, in quanto fuggiasco, viene condannato a 15 anni di carcere duro. «Zula e Wiktor – scrive Giorgio Crico – vivono tra loro metaforicamente ciò che l’Europa sta vivendo politicamente: la guerra fredda tra i due artisti è gelida e soffocante esattamente quanto quella con la G maiuscolo in cui sono invischiati i famosi blocchi, orientale e occidentale».

Non è fatto di solo tragiche passioni «Cold War», vincitore di cinque Oscar europei (European Film Awards) e di premio miglior regia al Festival di Cannes 2018. «La raffinata potenza narrativa di quest’opera – si legge nella recensione pubblicata su eco del cinema. com – “si sporca” dell’affannosa, faticosa e a tratti violenta ricerca della libertà. Un desiderio che si fa inappagabile nel momento in cui la persona amata, non condivide i metodi per il raggiungimento dell’agognato obiettivo e si percepisce come un ostacolo. Si imbastisce così una storia fatta di fughe, di rincorse, di improvvise assenze, in cui la musica, bellissima, lenisce le ferite, ma non risolve tutto e assurge a luogo privato in cui nascondersi per riflettere sulla propria vita e sul proprio destino. Anche la poesia trova il suo spazio insinuandosi nella macchina da presa, nei dialoghi sopra le righe e in un mirabile non detto». «Cold War» è un gioiello che abbiamo seguito tutto d’un fiato, investendoci di un’ondata di commozione, meraviglia ed empatia.

La Serata si è svolta nel giorno pregno di grandi eventi: 1. in Vaticano si stava svolgendo il convegno internazionale sul tema: «Solidarietà, cooperazione e responsabilità: gli antidoti per combattere ingiustizie, ineguaglianze ed esclusioni»; 2, a Taranto era in corso la 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani su «Il Pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro e futuro. #tuttoèconnesso»; 3. nella memoria liturgica della Chiesa si celebrava s. Giovanni Paolo II († 2.04.2005), il 263° successore di Pietro che iniziò il suo ministero petrino il 22 ottobre 1978, «papa pellegrino del mondo», promotore di riconciliazione, dialogo e pace («spirito di Assisi»), «cantore della civiltà dell’amore». Cruciale fu il suo ruolo nella caduta del Muro di Berlino (9.11.1989) e il suo contributo al superamento della guerra fredda e alla nascita della nuova Europa.

Tutto è iniziato nel giugno del 1979, quando egli è andato in Polonia. Lì a Varsavia, in Piazza della Vittoria, davanti ad un milione di polacchi, ha detto che con l’elezione di un Papa polacco la Polonia era chiamata ad essere terra di una responsabilità cristiana particolarmente forte. E poi, congedandosi davanti ad una folla immensa, ha invocato la Spirito Santo: «Vieni e rinnova la faccia della terra». Si è fermato per un attimo e poi ha aggiunto: «Di questa terra!». Quella sera un grande filosofo, don Jósef Tischner, ha detto: «Qualcosa deve accadere. Nessuno sa cosa, ma nulla potrà essere come prima». Nell’agosto dell’80, un anno dopo, Lech Wałesa ha scavalcato i cancelli dei Cantieri Navali di Danzica ed è iniziata l’epopea di Solidarność. L’ordine (o, forse meglio, il disordine) europeo sancito a Yalta, che aveva consegnato metà del continente al totalitarismo comunista ed all’imperialismo sovietico, è stato sfidato da una rivoluzione cristiana pacifica e non violenta che non ha mai sparso il sangue dei suoi avversari, ma solo quello dei propri martiri ed ha fatto appello alla coscienza degli oppressori. È stata la rivoluzione delle coscienze. Con il crollo del Muro si è sbriciolata, in seguito, la frontiera ferrea, politica e psicologica, che osteggiava e ostacolava ogni amore totalizzante tra le persone.

Ed è stato questo l’argomento del cinedibattito della Serata. Bravo Ghenadi che l’ha trasformata, in parte, in un incontro virtuale, rendendola visibile, in diretta «streaming», sulla pagina social del Circolo, ai lontani. Nei presenti alla proiezione ha lasciato comunque forte l’impressione che si è nel Salone in carne ed ossa per qualcosa di più grande: per ricostruire insieme un ‘noi’, per ricreare punti di contatto e di dialogo faccia a faccia, per ritessere le relazioni interpersonali, frantumate dalla pandemia, senza ricorso a uno schermo e una tastiera, per tenersi vicini, per stringersi in un abbraccio, e trovare che sia bello…

Piotr Anzulewicz OFMConv


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Luci del 9° CineCircolo, con il «Francesco»

L’8 ottobre 2021 si sono riaccese infine le luci del CineCircolo! Con esse, si è riacceso il nostro coinvolgimento e si è illuminata la nostra gioia, per la ripartenza della nuova stagione cinematografica, la 9ª, dal filo rosso: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie per immagini». L’evento ha avuto inizio alle ore 19.30, con il music video «Lodi di Dio altissimo» di mons. Marco Frisina, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», situato al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido. A presentare il festival e il film, a moderare il cine-dibattito sul tema: «La forza del dialogo come unico strumento per raggiungere la fratellanza tra tutti gli uomini», e ad animare la Serata intera, è stato il nostro talento ‘rinascimentale’, Clarissa Errigo, esperta in sociologa e impegnata in una comunità di recupero. «La sfida che questo tempo ci pone – ha detto tra l’altro – è di vivere il crinale della storia affrontando le logiche emergenziali, a partire da quella educativa». È la premessa di tutto, per poter progettare una nuova normalità, un nuova società, un nuovo mondo. La nostra capacità di risposta dipenderà dal grado di solidarietà che sapremo dimostrare al nostro interno, come comunità educante. Abbiamo una ‘buona notizia’ da apprendere e trasmettere, perché fiduciosi e speranzosi possiamo già contemplare l’orizzonte sognato da frate Francesco nel suo Cantico di frate Sole.

È stata quindi proiettata la pellicola «Francesco» che ha incantato tutti, lo special in animazione, il primo film tv a cartoni animati sulla figura dell’Assisiate, il mediometraggio di 30 minuti, diretto da Lisa Arioli e Luca Fernicola, realizzato dallo studio «Enanimation» di Torino e presentato in anteprima mondiale il 18 settembre 2020, in apertura della prestigiosa manifestazione «Il Cortile di Francesco» al Sacro Convento di Assisi, in occasione dei 100 anni della fondazione della rivista «San Francesco», dove ha ottenuto ampi consensi. Un salto di otto secoli alla ricerca di un messaggio di dialogo e di fratellanza.

Una Serata emblematica, graditissima, con la recita comune della «Preghiera al Creatore» di Papa Francesco (Fratelli tutti, 287), l’annuncio del prossimo evento (15.10), la foto di gruppo e il videoclip «Stai con noi – Inno alla fratellanza» di Giuseppe Delre a conclusione. Non c’era il solito «aperitivo», a causa delle restrizioni sanitarie, ma in compenso c’era tanta cordialità, affabilità e voglia di tenere alto l’ideale del Circolo. E questo è già bellissimo e moltissimo. Grazie a tutti i presenti per aver scelto di “stare” con noi e costruire con noi un nuovo patto sociale per l’educazione che ci accompagni nel mondo.

Piotr Anzulewicz OFMConv




In carreggiata, finalmente!

In carreggiata, finalmente!

Venerdì 1 ottobre, Amici, ci rimetteremo in careggiata. Dopo un «annus horribilis» della pandemia passeremo ad un «annus possibilis» della post-pandemia, un anno di possibilità, di opportunità, di rinascita.

Già adesso abbiamo due regali da farvi, ovvero il Laboratorio musicale (clicca qui) e la 9ª edizione del Wiki– e CineCircolo, con cui torneremo a stare finalmente insieme, ri-costruendo un ‘noi’, una comunità, una famiglia, una fraternità, sempre più grande, più solidale, più inclusiva, invitando tutti a stringere alleanze educative dentro e fuori le nostre comunità, a tessere e vivere le relazioni educative nella chiave della prossimità, con e per i nostri territori. Il nostro essere insieme potrà generare processi virtuosi di scambio, di conoscenza, di lettura delle necessità e delle sofferenze di quanti sono svantaggiati e scartati, sopravvissuti all’ecatombe del mare, ammassati davanti ai muri delle frontiere, sfollati e rifugiati nei campi, denutriti e mutilati, senza medicine e assistenza.

La dimensione esperienziale caratterizzerà la nuova edizione dal filo conduttore: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie/per immagini», valorizzando una via di educazione che privilegia “il fare insieme”, la partecipazione attiva, il coinvolgimento proattivo, ascoltandosi e formandosi vicendevolmente. In quest’ottica, la co-educazione valorizzerà ancora di più la forza del camminare insieme e del raccontarsi a vicenda affinché i più piccoli imparino dai più grandi e i grandi si lascino sorprendere dai piccoli. Ogni età ha un tesoro prezioso da condividere con gli altri. Nella condivisione il bene si arricchisce, si moltiplica, contagia e attrae, di generazione in generazione, alla bellezza del dono di sé, in una relazione educativa di prossimità vera, fruttuosa, incarnata nell’oggi e tesa al domani.

Il nostro metodo educativo avrà un fulcro nella corresponsabilità. L’educazione non è impresa di singoli, ma di «un intero villaggio». Con le basi solide cercheremo di essere portatori di proposte costruttive ed accompagnare gli altri nel cammino di crescita, suscitando in loro l’entusiasmo e il desiderio di vivere da protagonisti. Ci educheremo alla cultura della cura per l’altro, alla prossimità tra pari e quindi alla reciprocità, prendendo le mosse da due comportamenti fondamentali: ascolto e attenzione. Viviamo nella società delle tecnologie che ci riempiono di notizie, ma spesso ci nascondono le verità e ci allontanano dalle persone e dai loro problemi, dolori e gioie. Sappiamo molto degli altri, ma non li conosciamo davvero: i loro veri problemi non li sentiamo come nostri. E così che ogni giorno diventiamo più soli e più egoisti. Abbiamo un’eccellente «teoria dell’azione comunicativa» (J. Habermas), ma non la vera comunicazione, quella non manipolata. Ogni giorno ci comprendiamo di meno e comunichiamo di meno. Abbiamo in abbondanza “informazione”, ma ci manca “comunicazione”, quella che ci rende più trasparenti. E’ venuto meno “l’impegno a relazionarsi diretto a favore del cicaleccio della Rete, che sovente sfocia in odio sociale, attraverso termini coniati ad hoc, come ‘invasori’, ‘nemici’, ‘parassiti’. La differenza la possiamo fare noi, filtrando la falsa informazione ed essendo ponte di qualità per allargare le coscienze ristrette, ricercare l’attendibilità della fonte, veicolare notizie verificate: non vale il ‘sentito dire’ nei bar, nei supermercati, sul piazzale della chiesa o per la strada.

Siamo consapevoli che il nostro impegno sarà determinante solo se insieme ci educhiamo e ci costituiamo in un ‘noi’ generativo che possa coinvolgere sempre di più tutti gli attori sociali e culturali delle nostre comunità. Se riusciremo a convertire la nostra forma di vita, potremo essere compagni e discepoli in cammino di crescita, uomini e donne di speranza, e riusciremo ad offrire a tutti una fraternità educante rigenerata e nuovamente generativa, in cui ciascuno abbia l’opportunità di essere riconosciuto per la propria dignità e peculiarità.

Il Patto globale per l’educazione («Global Compact on Education») – lanciato da Papa Francesco il 12 settembre 2019, insieme all’appuntamento fissato per il 14 maggio 2020, ma a causa della diffusione del Covid-19 rinviato e realizzato finalmente il 15 ottobre 2020 in un incontro virtuale, aperto a tutti, con un videomessaggio del Pontefice, insieme a testimonianze ed esperienze internazionali – ci sprona ad «unire gli sforzi per generare un cambiamento di mentalità su scala planetaria, affinché l’educazione sia creatrice di fratellanza, pace e giustizia». Ci sentiamo spronati in primis a educarci «all’appartenenza alla stessa famiglia umana», a investire nella cultura dell’incontro, a «fare rete» con altre realtà ecclesiali e ‘laiche’, a costruire tantissime alleanze che abbiano lo stile della fraternità e dell’amicizia sociale, nella consapevolezza che «cambiando l’educazione si può cambiare il mondo». Da soli non si arriva da nessuno parte. Solo innestandosi nel solco tracciato dalla nostra civiltà euro-atlantica e mettendo insieme la passione, il desiderio, le esperienze, allontanando il rischio dell’autoreferenzialità e valorizzando le diversità, potremo essere incisivi nella nostra realtà.

«Nell’educazione – afferma Papa Francesco – abita il seme della speranza: una speranza di pace e di giustizia; una speranza di bellezza e di bontà; una speranza di armonia sociale». Ci dice che «occorre formare persone capaci di ricostruire, riannondare, ricucire i legami interrotti con la memoria e con la speranza del futuro» in questa società digitalizzata e iperconnessa, travolta e marcata dal Covid-19. Aderiamo, perciò, anche noi, con convinzione ed entusiasmo, al progetto di una alleanza che trasformi l’umanità in un villaggio educativo. Vogliamo anche noi generare – a partire dagli svantaggiati e scartati – un’umanità fraterna, riconciliata, inclusiva, che abbia a cuore ciò che è bello, vero e buono.

Auspichiamo che il nostro percorso, che si muoverà nell’Anno «Famiglia Amoris Laetitia», dedicato alla bellezza e alla gioia dell’amore familiare, e si concluderà il 24 giugno 2022, due giorni prima del 10° Incontro Mondiale delle Famiglie a Roma, possa rivelarsi generativo, creativo, arricchente e trainante.

Le nostre Serate conviviali (17) e cinematografiche (17), che si terranno ogni venerdì, dalle ore 19.15, presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, potranno essere rilanciate online, sul Sito Web e sulla Pagina social del Circolo, e condivise anche al di fuori della nostra realtà, certi che conoscere quanto di bello, nobile e profondo la nostra Associazione vive sul territorio possa essere un prezioso patrimonio per quanti si sentono partecipi del percorso avviato da Papa Francesco con il lancio del Patto globale per l’educazione.

Amici, il regalo che potete farci è sempre lo stesso: sceglierci.

Piotr Anzulewicz OFMConv

a nome dello Staff

Catanzaro Lido, 5 settembre 2021




Offline-Online: il Circolo non si ferma

La seconda ondata della pandemia da Covid-19 ci ha costretto di rinviare e riconfigurare ulteriormente la 9ª edizione del Wiki– e CineCircolo dal «fil rouge»: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie/per immagini». L’edizione, prevista per il 2 ottobre scorso, è slittata quindi a data da destinarsi. L’impossibilità di essere in presenza e di tessere le relazioni interpersonali nella piccola e disadorna aula «S. Elisabetta d’Ungheria», presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, ha generato comunque iniziative che hanno trasformato le Serate conviviali e cinematografiche di venerdì in tutti i giorni di presenza nel «cyberspazio» e di attenzione e di dedizione reale e solidale verso il prossimo, specie se abbandonato, anziano e malato, ricorrendo anche al servizio online per ordinare la spesa e destinarla a lui, tramite un corriere. È stata ed è solo una goccia, ma che vale certamente un mare, agli occhi dell’Altissimo.

È il tempo di prendersi cura, di occuparsi dell’altro, di esercitare la tenerezza. Il Covid-19 è emblematico per questo: ci richiama all’orizzonte di un nuovo umanesimo e ci spinge alla cultura della fraternità e della solidarietà. Tutti ci rendiamo conto che navighiamo sulla stessa ‘barca’, dove il male di uno va a danno di tutti. Tutti allora siamo importanti e necessari, chiamati a ‘remare’ insieme e confortarci a vicenda. Non ci si può salvare da soli, ciascuno per conto proprio, ma soltanto insieme, uno al fianco dell’altro, con lo stile del ‘noi’. Ce lo ricorda, in modo impellente e impressionante, la terza enciclica di Papa Francesco «sulla «fraternità e l’amicizia sociale», firmata ad Assisi lo scorso 3 ottobre. Nel suo titolo Fratelli tutti riprende l’espressione di frate Francesco (cfr. 6ª Ammonizione, v. 1: FF 155) e si innesta in un cristocentrismo inclusivista che corrisponde all’imperativo: ‘Guarda a ogni uomo e scorgerai un riflesso e un frammento di Cristo e del suo amore planetario, sconfinato e illimitato’ (cfr. n. 85). Tante persone, in questi tempi così turbolenti, difficili e dolorosi, hanno bisogno di una mano tesa, di un gesto d’amore, di «un linguaggio corporeo e persino di un profumo, rossore e sudore» (cfr. n. 43). È urgente risvegliare l’umano e far crescere la «spiritualità della fraternità» (n. 165), consapevoli che «il mercato da solo non risolve tutto» (n. 168). Il profitto e gli utili, da soli, non danno futuro, ma, anzi, a volte accrescono disuguaglianze e ingiustizie. L’umano si nutre anche del gusto della bellezza, delle domande sulle questioni sociali, degli interrogativi su temi ultimi. Non siamo solo corpi da nutrire e curare o cittadini da disciplinare e omologare. Ci sta molto a cuore la cultura da coltivare, quella che incorpora e veicola i valori, quella che è a portata di tutti, quella che è in grado di contrastare lo stile di vita improntato al consumismo, utilitarismo, edonismo…

Non possiamo e non dobbiamo tornare a dove eravamo prima del Covid-19. La crisi pandemica e post-pandemica ci chiede un ri-orientamento e un ri-coinvolgimento nella costruzione del futuro, separando l’importante dall’irrilevante, tessendo i legami di «amicizia sociale», apprezzando la bellezza della vita e del creato, suscitando o instaurando una nuova ‘normalità’. Non possiamo rimanere fuori dai processi in cui si genera il nostro presente e il nostro futuro. Cogliamo l’opportunità e facciamo crescere ciò che è buono per tutti. Voglia il Cielo che alla fine non ci siano più “gli altri”, ma che impariamo a maturare uno stile di vita in cui sappiamo dire “noi”.

La speranza è audace e allora incoraggiamoci a sognare in grande. L’unico tesoro, che non è destinato a perire e che si trasmette da cuore a cuore, è l’amore. Crediamo che questo amore venga dall’alto e attiri l’umanità in una fraternità. Ripartiremo, Amici, con creatività dell’amore. Pertanto non smettiamo di ricaricarci di questo amore e di farci eco di questa speranza: ‘Fratelli tutti, solidali e salvi tutti’.

Piotr Anzulewicz OFMConv

con il Consiglio direttivo




Una presenza vicina, a meno di un metro. Serena Pasqua!

Il Signore risorto continui la sua meravigliosa vittoria sul male nel mondo, entri dentro la nostra umanità, ferita e sofferente, la trasformi con il suo amore, ardente e splendente, e la ‘restituisca’ agli altri, in un abbraccio solidale e fraterno.




Serate conviviali e cinematografiche 2020/21

Le Serate della 9ª edizione del Wiki– CineCircolo, all’insegna del patto educativo, sospese a causa dell’epidemia Covid-19, inizieranno in ottobre prossimo,

♦ 2 giorni prima della conclusione del «Tempo del Creato» (1 settembre–4 ottobre) e della «Giornata della Pace, della Fraternità e del Dialogo tra Culture e Religioni», istituita dal Parlamento italiano con la legge n. 24/05 del 10 febbraio 2005, nel solco dei valori incarnati e testimoniati da s. Francesco, fratello universale e patrono primario d’Italia (4 ottobre),

3 giorni prima della «Giornata Mondiale degli Insegnanti» (5 ottobre) e

♦ 9 giorni prima dell’evento mondiale sul tema «Ricostruire il patto educativo globale» (Global Compact on Education), previsto per il 14 maggio scorso, ma rinviato ad ottobre (11–18 ottobre) a causa della diffusione del coronavirus Covid-19 su scala mondiale, e affidato alla Congregazione per l’Educazione Cattolica a cui Papa Francesco ha chiamato tutti gli operatori e i responsabili del campo dell’educazione e della ricerca per «ravvivare l’impegno per e con le giovani generazioni e rinnovare la passione per un’educazione più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, di dialogo costruttivo e di mutua comprensione».

Venerdì 2 ottobre – festa dei nonni e degli angeli custodi – è in programma la 1ª Serata conviviale con «aperitivo» del WikiCircolo e  venerdì 9 ottobre – memoria di s. Denis († ca. 250), patrono di Parigi, sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) – la 1ª Serata cinematografica con «cocktail».

Le edizioni dal file rouge: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie/per immagini», si ispireranno al Messaggio di Papa Francesco per il lancio del patto educativo (12 settembre 2019), al Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, firmato ad Abu Dhabi da Papa Francesco e Grande Imam di Grande Imam di al-Azhar Aḥmad al-Ṭayyib (4 febbraio 2019) e alla preghiera-poesia Cantico delle creature di frate Francesco.

Il dépliant?

È la domanda che in tanti ci stanno ponendo. La risposta è vicina.

L’occasione per lanciare la 9ª edizione delle Serate conviviali e cinematografiche (2 ottobre 2020 – 25 giugno 2021) sarà l’8ª Giornata Mondiale dei Sogni («World Dream Day»), il momento in cui aprire i nostri cassetti e liberare i nostri sogni, mettersi in moto e realizzarli, nella sede del Circolo, venerdì 25 settembre. Da quel giorno si comincerà a fare il conto alla rovescia per il 2 ottobre.

Presto si potrà trovare il dépliant delle Serate sul Sito Web e sulla Pagina social del Circolo (https://www.facebook.com/circoloculturalesanfrancescocatanzaro/).

Staff