«Chiara di Dio»: 1ª Serata del CineCircolo

«Si è fatta carne» venerdì 14 ottobre 2022 – con la 1ª Serata cinematografica focalizzata su Chiara d’Assisi, «Angelo biondo che canta nel sonno, che splende nel buio, che tutto fa chiaro» – la 10ª edizione del CineCircolo dal «file rouge»: «Donne, ‹sorelle tutte›, che ‹fanno bello il mondo›, per immagini». Un’edizione vivace, godibile ed imperdibile, inserita, come quella del WikiCircolo, nel solco della fase narrativa del cammino sinodale, con l’ingresso libero e gratuito, online e offline. Infatti, la «Chiara» segna il ritorno in presenza, in «carne ed ossa», al Salone di S. Elisabetta d’Ungheria, situato al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, luogo di incontro, di dialogo, di condivisione, di relazione, valore aggiunto di ogni evento del Circolo, ma mantiene anche la via telematica, virtuale, digitale, grazie all’abilità dell’operatore Ghenadi e alla disponibilità del presidente Luigi. Ancora poche persone a rimettersi in relazione, a riconoscersi, a ritessere un ‘noi’, ma tante con una grande voglia di coinvolgersi e di condividere qualche istante di unicità, prima di rituffarsi nell’oceano del tutto-visibile, privo com’è di fascino, di stupore, di mistero.

A condurre la Serata è stato – oddio – il sottoscritto, che ha fatto i salti mortali per superare quasi 3 mila km e non mancare all’inaugurazione della 10ª edizione. «Siamo felici – ha evidenziato – di poterci incontrare al Circolo, perché le Serate conviviali e cinematografiche rappresentano un evento generativo che ha sempre messo al centro le relazioni reali, visibili, tangibili. Riconoscersi, vederci in faccia, comunicare «vis-à-vis» è la premessa di tutte quelle soluzioni che aspirano ad una trasformazione reale, effettiva, concreta.

Ad aprire l’evento è stata invece la canzone «L’Angelo biondo», dedicata a Chiara, tratta dal musical teatrale «Forza, venite gente», composto di 23 scene cantate, incentrato sulla vita del santo Assisiate e messo in scena da Mario Castellacci con Silvio Spaccesi e Michele Paulicelli nel 1991 sul sagrato della basilica superiore di S. Francesco in Assisi. Per l’impossibilità di acquistare il film intero di Susanna Nicchiarelli, proiettato il 9 settembre scorso alla 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica al Lido di Venezia, la Serata si è presentata con un programma ancora più ricco, più vivace, più animato del solito, mettendo la figura della «Pianticella» di Francesco nell’epicentro di attenzione. Ecco la sua parte centrale:

1. Trama Regista Trailer «Chiara» (2:19′) – Intervista al cast (3:46′)] – Music video «Chiara di Dio» di Carlo Tedeschi (17:35′-23:59′); 2. Cinedibattito («’Radicalità’ della vita di Chiara e Francesco che ci restituisce il sogno di una comunità senza gerarchie e meccanismi di potere, l’energia del rinnovamento e l’entusiasmo della gioventù») con l’Intervista a sr. Massimilina Panza (5:07′); 3. Proiezione del film «Chiara d’Assisi. Storia di una cristiana» di Serafino Rafaiani OFMCap (0:80′-10:00′; 1:00:00′-1:14:50′); 4. Lettura della «Benedizione» di s. Chiara per tutte le ‹sorelle e figlie sue› (FF 2854-2858) – Music video «Chiara di Dio» di Carlo Tedeschi (38:40′-41:30′) e «Il Signore ti benedica e ti protegga» (6:41′)

Nell’insieme, la Serata, traboccante di emozioni, spunti e richiami, ha offerto un ritratto della Santa d’Assisi nuovo, vibrante, lontano da quello tracciato dalla storiografia ufficiale e religiosa. Chiara era una giovane ribelle, coraggiosa, determinata a tener testa a un mondo patriarcale, particolarmente rigido nei confronti delle donne. Aveva un sogno rivoluzionario di libertà, uguaglianza e giustizia, assieme al sogno di un cammino in comunità povera di donne che portassero il messaggio del Vangelo tra la gente e con la gente. Il suo sogno sfidava pericolosamente il potere costituito: non era permesso alle donne nessun tipo di apostolato attivo né la possibilità di scegliere una vita di povertà e di elemosina. La donna, se voleva dedicarsi alla religione doveva scomparire dietro le mura di un convento, sotto la protezione della Chiesa e dei suoi beni portati in dote, se ricca, o, se povera, come serva delle monache più ricche. Chiara ha dovuto fronteggiare cardinali e Papi per mantenere in vita il suo gruppo di sorelle povere, tutte uguali e libere. Ha dovuto anche cedere, scendere a compromessi, entrare addirittura in contrasto con lo stesso Francesco per portare avanti il suo progetto.

La forza della sua storia stava nella sua radicalità. «È una radicalità – ha sottolineato la regista Nicchiarelli, precisando la prospettiva da cui osservava, con lo sguardo accorto e puntuale, la figura di Chiara nel suo film – che è sempre attuale e che ci interroga in qualsiasi epoca. Una Chiara resiliente e determinata, forse anche ben più del suo amico Francesco. Una donna che ha scritto la prima Regola nella storia per delle donne. Una donna anzitutto radicale: una «femminista» anzitempo.

In sintesi, la Serata, attraversata da intervalli musicali, inserita nel perimetro della storia, ma protesa verso l’oggi, resa anche deliziosa con le mandorle «Guglielmo» di Antonella e pasticcini di Lucia, ha voluto avvicinarci a «Chiara di Dio», donna di grande genialità, bellezza e spiritualità, «caritatevole nell’ammonire, moderata nel correggere, temperata nel comando, ammirevole per compassione, discreta nel tacere, assennata nel parlare e accorta in tutto quanto concerne il saggio governo, desiderosa più servire che di comandare, e di onorare le altre, più che di essere onorata» (BolsC: FF 3297), piena di premure per coinvolgere le sue sorelle nella corresponsabilità e condecisionalità. Nel contempo ci ha permesso di sentirci tutti centrali e uguali, sorelle e fratelli, e di avviare un cammino, ancora non del tutto compiuto, di valorizzazione delle donne nella Chiesa e nella società. Beati coloro che hanno intrapreso questo cammino nel Salone di S. Elisabetta con le donne della 10ª edizione del Cine– e WikiCircolo. Non meno beati coloro che lo sosterranno, promuoveranno e patrocineranno.

Piotr Anzulewicz OFMConv


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