‘Suffragette’: le donne che “marciano” per far valere i loro diritti

La ‘performance’ del duetto: Stefano Scozzafava, tenore, e Tusha Ilaria Silipo, pianista, ha mirabilmente segnato l’accesso alle «Suffragette» di Sarah Gavron, ovvero alla 2ª Serata cinematografica, la 219ª di seguito, che si è svolta venerdì 28 ottobre presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido. Il brano che i due giovani musicisti catanzaresi hanno eseguito con maestria – «Dolce sentire» del M° Riz Ortolani, tratto dal film Fratello sole e sorella luna del regista Franco Zeffirelli – ha fatto breccia sui presenti nel Salone di S. Elisabetta d’Ungheria: conquistò il loro cuore e creò un’atmosfera invitante, accogliente, calda, dolce. «Dolce è capire – cantò il tenore – che non son più solo, ma che son parte di una immensa vita che generosa risplende intorno a me, dono di Lui, del suo immenso amore».

I presenti si sono quindi tuffati a capofitto nel programma della Serata che aveva l’arte di spingerli a favorire la maggiore collaborazione, la corresponsabilità e la condecisionalità delle donne a tutti i livelli della vita ecclesiale e sociale. Ecco il «clou» del programma: […] 2. Occhio su «Chiara di Dio» e sinossi del «Suffragette». 3. Proiezione. 4. Cinedibattito «Donne che scoprono di possedere una formidabile forza d’animo e, nonostante l’ostracismo e le avversità, “marciano” per far valere i loro diritti e ideali» [4.1. Condivisione; 4.2. Piotr Anzulewicz OFMConv: «Centrale per la vita della Chiesa e della società la corresponsabilità e la condecisionalità delle donne»; 4.3. Lettura di alcuni passaggi della «Lettera alle donne» di Giovanni Paolo II (nn.10-12). 5. Comunicazioni relative al Circolo e annuncio del prossimo evento [venerdì 4 novembre: 3ª Serata conviviale, focalizzata sul tema: «Eustochio da Padova († 1469), Jeanne des Anges († 1665) e le altre donne, sante e indemoniate», a cura straordinaria del dr. Mattia Zangari] […].

Il programma «clou» si è concluso con l’aria «Ave, Maria» di Franz Schubert, eseguita dallo stesso brillante duetto. Un commovente plauso ancora e la consegna ai due artisti dal grande avvenire – da parte del presidente Luigi Cimino e della sottosegretaria Lucia Scarpetta – di un «Attestato di ringraziamento», per la loro incantevole ‘performance’, unitamente a un ‘segno’ glamour. Infine, la foto di gruppo, il music video «Il Signore ti benedica e ti protegga» in sottofondo e il momento conviviale con il ‘cocktail’: una brasilena dissetante e una pizza fumante.

Ai presenti non è rimasto altro che accogliere con entusiasmo l’invito alla prossima Serata, dedicata, come tutte le altre della 10ª edizione del Wiki– e CineCircolo, alle «donne, ‹sorelle tutte›, che ‹fanno bello il mondo›» e «forse ancora più dell’uomo – scrisse Giovanni Paolo II nella Lettera alle donne – vedono l’uomo, perché lo vedono con il cuore. Lo vedono indipendentemente dai vari sistemi ideologici o politici. Lo vedono nella sua grandezza e nei suoi limiti, e cercano di venirgli incontro e di essergli di aiuto. In questo modo si realizza nella storia dell’umanità il fondamentale disegno del Creatore e viene alla luce incessantemente, nella varietà delle vocazioni, la bellezza – non soltanto fisica, ma soprattutto spirituale – che Dio ha elargito sin dall’inizio alla creatura umana e specialmente alla donna. […] Vegli Maria, Regina dell’amore, sulle donne e sulla loro missione al servizio dell’umanità e della pace».

Piotr Anzulewicz OFMConv


ngg_shortcode_0_placeholder




Nel cuore della bellezza e tenerezza: 1ª Serata del WikiCircolo, con Jacopa de’ Settesoli, Chiara e…

Le donne, ‹sorelle tutte›, che ‹fanno bello il mondo›, sono la grande spinta propulsiva della nuova edizione del Wiki– e CineCircolo, la 10ª, ideata e promossa da Circolo Culturale San Francesco nel solco della fase narrativa del cammino sinodale, ispirata ai grandi testi dell’autorità educativa della Chiesa ed aperta gratuitamente a tutti: credenti e «laici», vicini e lontani, online e offline.

Jacopa de’ Settesoli († 1239) – la pia e nobile romana, Chiara d’Assisi († 1253) – la donna di preghiera e di governo, e le altre donne di frate Francesco, furono muse della 1ª Serata del WikiCircolo che ha spiccato il volo venerdì 7 ottobre scorso, aprendo la lunga ondata di donne straordinarie, protagoniste meravigliose, ispiratrici stupende, «artefici della rivoluzione della tenerezza che libera il mondo dalle guerre orrende», dai ‘calvari’ dolorosi, dalle paure diffuse, e lo fa bello, inclusivo e fraterno. Ce ne saranno tante, tantissime, fino al 23 giugno 2023, anche quelle anticonvenzionali, irregolari, ‘pazze’, ‘trasgressive’, dissidenti, da riscoprire e celebrare nei buio dei tempi.

Il 10° Wiki– e CineCircolo, diretto da Marialuisa Mauro, Luigi Cimino (presidente) e Piotr Anzulewicz, in collaborazione con Tonia Speranza, Maria Rainone, Lucia Scarpetta, Clarissa Errigo, Giuseppe Perrone e Ghenadi Cimino (operatore audiovisivo), torna così, dopo la pausa estiva, per diventare la ‘capitale’ delle ‘genio’ e dell’ingenio femminile. L’ombra cupa della guerra in Ucraina non oscurerà le sue fascinose luminarie fascinose da fiaba. Stavolta c’è da accorgersi e coinvolgersi sul serio e con passione. Ecco qui alcuni scatti di questa prima incantevole Serata, la 216ª di seguito, con decorrenza dal 10 gennaio 2014, con le ‘donne’ di inaudito e trainante frate Francesco. A decorarla, la magnolia di Marialuisa, e a renderla gustosa, i mostaccioli di Tonia, ‹Jacopa della Serata›, i pasticcini mignon di Lucia, gli arancini di Marialuisa e tanto altro…  (pa)




Manca poco all’avvio del 10° WikiCircolo

«La donna è colei che fa bello il mondo […]. Vi porta la grazia che rinnova, l’abbraccio che include, la carezza che intenerisce. […] Vi porta il sogno dell’amore. […] La pace è donna. Occorre quindi dar spazio alla donna, se abbiamo a cuore l’avvenire e sogniamo un futuro di pace» (cfr. Papa Francesco, Discorso ad una delegazione dell’«American Jewish Committee», 8.03.2019). Sono le parole del Pontefice, dense di attualità e di importanza, che il Circolo accoglie con gratitudine in questi tempi, in cui l’umanità, già provata dal trauma della pandemia, frammentata, chiusa e divisa, è straziata dal dramma delle nuove guerre, violenze, discriminazioni, migrazioni e calamità.

Con la 10ª edizione del WikiCircolo, che prenderà avvio il 7 ottobre 2022, dal filo rosso: «Donne, ‹sorelle tutte›, che fanno bello il mondo», vuole quindi dar spazio alle voci delle donne, al fine di ispirare la speranza, quella che ci parla di «un’aspirazione, di un anelito di pienezza, di un misurarsi con ciò che riempie il cuore ed eleva lo spirito verso la verità, la bontà e la bellezza, la giustizia e l’amore […], che apre a grandi ideali che rendono la vita più dignitosa e bella» (Fratelli tutti, n. 55). Sarà questo un surplus che darà tocco speciale a questa edizione: speranza e bellezza.

Nella suo calendario 2022-2023 compaiono allora alcune donne che hanno fatto la storia del mondo o la stanno facendo con il coraggio del quotidiano e del nuovo, donne straordinarie, ideatrici eccezionali, protagoniste meravigliose, muse stupende. C’è ne sono comunque tante, tantissime, anche anticonvenzionali, irregolari, ‘trasgressive’, dissidenti, per tutti i gusti e le categorie, da riscoprire e celebrare nel buio dei tempi. L’équipe dell’11ª edizione avrà l’imbarazzo di scelta su queste «artefici della rivoluzione di tenerezza che libera il mondo dalle orrende guerre», dai dolorosi ‹calvari› e dalle diffuse paure, e lo fa bello, inclusivo e fraterno.

Ad animare la 10ª edizione, oltre la conduttrice Marialuisa e il conduttore Luigi, ci saranno, tra gli altri, dr. Mattia Zangari, sr. Nicoletta Vessoni, don Michele Cordiano. Il reale e fattivo coinvolgimento degli «habitué», amici e fan del Circolo, vicini o lontani, potrà invece rendere le Serate ancora più belle, dinamiche, interattive, stimolanti e trainanti. Il format delle Serate continuerà ad essere innovativo, come quello precedente, e ospiterà interventi, dialoghi, interviste e intermezzi musicali virtuali, digitali, da remoto, e reali, fisici, in presenza. Tutti sono invitati a inviare alla Segreteria un disegno, una poesia, una canzone o un video sulla specifica figura/e femminile/i, da condividere nel corso della rispettiva Serata, a partire da quella dedicata a Jacopa de’ Settesoli, Chiara d’Assisi e le altre donne di frate Francesco d’Assisi.

Inserendosi nella fase narrativa del cammino sinodale, il WikiCircolo, nella preparazione dei programmi delle Serate, avrà come fonti di ispirazioni, di suggerimenti e di orientamenti i seguenti documenti dell’autorità didattica della Chiesa: 1. «Messaggio alle donne» di Paolo VI (8.12.1965); 2. Lettera apostolica «Mulieris dignitatem» sulla dignità e vocazione della donna (15.08.1988) e «Lettera alle donne» di Giovanni Paolo II (29.06.1995); 3. Esortazione apostolica «Evangelii gaudium» sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale (24.11.2013) ed Enciclica «Fratelli tutti» sulla fraternità universale e l’amicizia sociale di Francesco (3.10.2020); 4. «I cantieri di Betania›: prospettive per il secondo anno del cammino sinodale» (5.07.2022) e «Sintesi nazionale della fase diocesana» del Sinodo 2021-2023 «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione» della CEI (15.08.2022).

L’impegno di tutti sarà però determinante. Se riusciremo a sentirci attivi, come ci indica la CEI, a costituirci in un ‹cantiere di Betania›, in un noi’ generativo, a coinvolgere sempre di più gli attori delle nostre comunità religiose e civili, ad essere compagni e discepoli, donne e uomini di speranza e di bellezza, riusciremo ad offrire a tutti una fraternità educante rigenerata e nuovamente generativa, in cui ciascuno avrà l’opportunità di essere riconosciuto per la propria dignità e peculiarità.

La crisi epocale, che stiamo vivendo, ci offre straordinarie opportunità per ridisegnare, grazie al “genio” e all’ingegno femminile, i nostri confini ed allargare i nostri orizzonti. Le donne dell’attuale edizione ci aiuteranno a scoprire e scegliere anche inedite rotte di senso e nuovi approcci alla vita, in una «humus» socio-economica e cultuale, descritta dal sociologo Zygmunt. Bauman († 2017), con l’icastica metafora della società amebica, liquida, orfana di certezze assolute, dimentica di aspetti solidi e sodi, mediati dalla tradizione.

«La donna è l’armonia, la poesia, la bellezza» (Papa Francesco). A lei «è affidata la vita» e a lei «spetta salvare la pace del mondo» (Paolo VI). Immischiamoci allora con lei e mettiamoci in mezzo e in rete. (pa)




Al via il 10° CineCircolo

La 10ª edizione del CineCircolo, in programma dal 14 ottobre 2022 al 23 giugno 2023, si tinge di rosa, blu e giallo, i colori tradizionalmente associati alle donne, per ridare vita, positività, graziosità, gentilezza, tenerezza e trascendenza, speranza e bellezza a un mondo tristemente acromatico, marcato dal Covid-19, travolto dalle guerre, violenze e discriminazioni, reso brutto dai nazionalismi ed estremismi, marcato dalle migrazioni e sfigurato dalle calamità, e lo intende fare con 16 pellicole, selezionate dallo Staff dell’edizione 2022-2023 con il focus sulle donne, i fari e le luci nella società, soprattutto nei momenti difficili. «Donne, ‹sorelle tutte›, che fanno bello il mondo, per immagini»: questo è, infatti, il «fil rouge» sul quale si misureranno queste pellicole, ma anche su cui si svilupperanno dibattitti, riflessioni, esperienze, in un contesto che ci ha fatto capire che «tutti siamo fratelli e ‹sorelle›» (Fratelli tutti, n. 278), tutti connessi, tutti in relazione, tutti «sulla stessa barca» (ivi, 30), e il nostro esistere è un «pro-esistere», impensabile senza guardare «il volto del fratello, toccare la sua carne, sentire la sua prossimità» (ivi, 115), senza «costituirci in un “noi”» (ivi, 17), senza aver cura della «sora nostra matre Terra» (Cant, v. 9: FF 263), che, «oppressa e devastata (…), “geme e soffre le doglie del parto” (Rm 8,22)» (Laudato si’, n. 2).

Il filo conduttore del 10° CineCircolo si ispira agli stessi documenti del 10° WikiCircolo (vedi il dépliant). Ambedue le edizioni, quindi, si illuminano a vicenda: veicolano, catalizzano, integrano e approfondiscono lo stesso argomento, e sono in ideale sintonia con lo spirito del Circolo: «diffondere la cultura e prendersi cura dell’altro, all’insegna del dialogo, dell’accoglienza, della fraternità», e della «sinodalità». Ogni venerdì racconteranno e proietteranno storie femminili positive e propositive, di bene, di vero e di bello. In tal modo intendono generare speranza e bellezza, tenendo vivo l’orizzonte sognato da frate Francesco, nel suo Cantico di frate Sole, e da papa Francesco, nella sua enciclica Fratelli tutti.

La sfida educativa è la premessa di tutto. Intrapresa e affrontata con le altre sfide, coincide con il più autentico interesse di tutti. Nessuno allora può rimanere inerte. Senza un’educazione comune, solida e costante, non sarà possibile affrontare in futuro le nuove emergenze planetarie: saremo fragili ed esposti alle minacce dei regimi autoritari e non saremo in grado di accogliere milioni e milioni di persone in movimento che guarderanno all’Europa occidentale come terra del loro rifugio. Non sfugge a nessuno che la crisi post-pandemica, economica e geopolitica, così profonda e drammatica nella martoriata Ucraina, costituisca uno spartiacque fra un mondo che ci è noto e una scena che ancora facciamo fatica a interpretare e nella quale identificare la nostra presenza.

La crisi, che stiamo vivendo, ci offre tuttavia opportunità straordinarie per ridisegnare, anche grazie al “genio” e all’ingegno femminile, i nostri confini ed allargare i nostri orizzonti. Le donne dell’attuale edizione ci aiuteranno certamente a scoprire e scegliere anche inedite rotte di senso e nuovi approcci alla vita, in una «humus» socio-economica e cultuale, descritta dal sociologo Zygmunt. Bauman († 2017), con l’icastica metafora della società amebica, liquida, orfana di certezze assolute, dimentica di aspetti solidi e sodi, mediati dalla tradizione. La nostra concezione di persona e di inviolabilità della vita, l’affermazione dei diritti universali, l’aspirazione allo sviluppo dell’ecologia integrale sono gli ingredienti con cui il Circolo vuole presentarsi alle nuove sfide. Abbiamo bisogno di un pensiero alto, di testimoni in carne ed ossa, di coerenze individuali, di storie di vita, di amicizia, di solidarietà, di fraternità e di tenerezza. Abbiamo bisogno delle donne che generano il ‘noi’. Il ‘magistero’ di frate Francesco e quello di papa Francesco, interrogando nel profondo le nostre coscienze, ci chiama ad essere costanti nell’incontro con l’altro, specie se è più fragile e debole, e al contempo ci sfida ad essere nel presente con l’animo di costruttori.

Lo Staff del Cine– e Wiki-Circolo si riunirà intanto ogni mercoledì, alle ore 20, dopo il Laboratorio musicale, per riuscire a preparare e pubblicare – in stile sinodale e in anticipo, sul sito web e sulla pagina social – i programmi dettagliati, unitamente ai poster, e regalare a tutti le Serate cinematografiche e conviviali vivaci, godibili ed imperdibili. «La bellezza ci salverà» (Fëdor Michajlovič Dostoevskij).

Piotr Anzulewicz OFMConv




L’amore dà sempre vita

Grazie a Lui, il Vivente, «il Creatore di tutte le cose e Salvatore di tutti coloro che credono e sperano in Lui, e amano Lui» (Francesco d’Assisi, Regola non bollata, XXIII 10: FF 70), abbiamo iniziato a vivere e a incontrarci. Grazie a Lui andiamo avanti e guardiamo oltre. Grazie a Lui stiamo facendo progetti all’inizio del nuovo anno. Siamo fragili, ma restiamo vivi. Possiamo anche difenderci perché il nostro sistema immunitario sa riconoscere il virus e combatterlo. Offriamo al medico il nostro braccio, anche se poi diciamo, sprofondati nel divano o a tavola con gli amici, con l’aria sospettosa di chi non si fa prendere in giro: “Io non so che cosa c’è dentro. C’è qualcuno che lo sa?”. Sì, c’è. È Lui a dirlo, anche tramite quella Serata conviviale che si è svolta, in presenza e in diretta «streaming», venerdì 26 novembre 2021, presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, focalizzata sul tema: «Educarci a coltivare l’amore e abbracciare la vita, rileggendo l’‹Amoris Laetitia», la 5ª della 9ª edizione del WikiCircolo 2021-22 dal «file rouge»: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie».

Ci ho messo un po’ a ritornare a quella Serata che ha molto in comune con tutti, ed anche con me, perché sì, togliendo peso alla carne e alle ossa, mi fa andare avanti e scrivere, dopo tutte le feste che l’Epifania ha portato via. La solitudine e la sofferenza mettono tra parentesi tutto e fanno cadere i vezzi e le pose. Ci fanno scrivere anche di quello che non potremmo mai scrivere. Ci fanno rivivere e provare vibrazioni e emozioni profonde, rivelatrici, radicali, in contatto con tutti i radicali che ci hanno preceduti. La solitudine e la sofferenza, nella loro sublimità regale, spazzano via tutto questo e lasciano soltanto “Shakespeare” e noi, te e Lui, che è l’Amore infinito e sconfinato. E io vorrei che ci siano tra noi anche dei radicali – senza nulla togliere ai non radicali: ai sani e ai santi, di cui va fiero il mondo – che condividano le loro vibrazioni e emozioni su questa piattaforma web del Circolo.

Una Serata viva, dinamica, diretta, capace di durare nel tempo: un bel regalo nel mese di novembre, inerte, muto, ‘morto’, dedicato ai morti. In molti è riuscita, credo, a riprodurre, più o meno consapevolmente, un’emozione primaria, radicata nell’infanzia, quella del bambino che ascolta e magari guarda una fiaba, ad esempio «Il gatto con gli stivali». Il bambino capisce che non morirà, che resisterà alla notte, che ha un futuro, perché una voce, simile al latte, alle coccole, al tempore delle coperte, lo accudisce, lo protegge e lo guida alla porta del sonno. «La voce umana è un miracolo», dice un personaggio di Thomas Pynchon, scrittore statunitense. Guardando i video e ascoltando la voce di Pamela Gnoriselli, che ha letto alcuni brani dell’Esortazione apostolica postsinodale Amoris Laetitia (AL) di Papa Francesco sulla bellezza e la gioia dell’amore familiare, ci siamo sentiti come bambini. Quando un adulto prende un testo e lo legge a un bambino, fa un vero prodigio: scongela il testo, lo smonta, scopre la sua linfa vitale e crea una fonte di calore, di fascino, di rapimento, e di sicurezza. Ebbene, senza paura di esagerare, io credo che il filo d’oro nascosto nel programma della Serata sia stato il desiderio di ripristinare quel patto che il bambino stringe con la dolce e premurosa voce di un adulto che lo protegge dalla notte; il patto di cui spesso parla Papa Francesco, per educarci al grande mistero della vita, per «ricostruire il tessuto di relazioni fraterne», per «apprezzare e amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo del mondo dove è nata o dove abita» (5.10.2021). Queste erano le sequenze di tavola rotonda della Serata che a voi affido:

3.1. Video «Il Papa indice un anno speciale dedicato alla famiglia» (0:00′-0:48′); 3.2. Amore fecondo. La dimensione gratuita dell’amore (AL 166,174 e 184); 3.3. Video «L’amore colora il grigio del mondo» (3:32′); 3.4. Music video «Ode to my family» di The Cranberries (4:32′); 3.5. Educare i figli: una chiamata, una sfida, una gioia (AL 260 e 262); 3.6. Music video «Modo tuo» di Elisa (5:18′); 3.7. Educare all’affettività (AL 278); 3.8. «Sempre sarai» di Fiorella Mannoia (3:08′); 3.9. Insegnare l’attesa e il rispetto del corpo (AL 280 e 283); 3.10. Video «Educare i figli…» (5:35′); 3.11. Music video «Viva la mamma» di Edoardo Bennato (3:23′) e «Winter» di Tori Amos (4:38′)

E già, siamo nell’anno speciale per testimoniare l’amore familiare, detto l’«Anno ‘Famiglia Amoris Laetitia‘», che il Papa inaugurò il 19 marzo 2021, festa di s. Giuseppe, nel 5° anniversario della pubblicazione dell’Esortazione apostolica, e che concluderà il 24 giugno 2022, due giorni prima del 10° Incontro Mondiale delle Famiglie a Roma. Era inevitabile che il Circolo dedicasse una Serata speciale a questa ricorrenza. La famiglia è la parte più importante del cuore di ognuno di noi. In essa, sin da piccoli cresceva in noi l’amore per la vita e per l’altro, quell’amore che tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. Tutto e qualsiasi cosa. L’amore nonostante tutto!

La Serata è iniziata con la stupenda canzone «When you’re gone» (“Quando non ci sei più”) eseguita da Dolores O’Riordan, cantante e chitarrista del gruppo musicale rock irlandese «The Cranberries». È una canzone, nella versione video, che, insieme alla lirica «Ode to my family» (“Ode alla mia famiglia”), mi commuove profondamente tutte le volte che l’ascolto. Ricuce, riannoda, ricostruisce i legami interrotti con la memoria e con la speranza del futuro, e mi porta lontano, alla mia “terra di mezzo”, a mia madre e a mio padre, vittima di quella nube radioattiva del disastro nucleare di Chernobyl, che, spinta dai venti, si è diretta verso nord e ha sorvolato la mia Masuria, colorando di rosso gli alberi, i prati, i laghi, i vestiti, le persone..

A concludere il programma della Serata è stata la recita comune della Preghiera ufficiale per il 10° Incontro Mondiale delle Famiglie – pregare è un modo per entrare nel vivo dell’«Anno ‘Famiglia Amoris Laetitia‘» e cogliere il messaggio centrale dell’Incontro di Roma – e il video music: «We are family» (“Siamo una famiglia”) di Sister Sledge, un inno-invito a sentirsi fratelli e ad agire assieme per il bene del mondo tristemente acromatico, travolto e  marcato ancora dal Covid-19.

«L’amore dà sempre la vita», «genera la famiglia», «si allarga e rende presente l’amore di Dio nella società in mille modi», «dipinge il grigio dello spazio pubblico riempiendolo con i colori della fraternità, della sensibilità sociale, della difesa delle persone fragili, della fede luminosa, della speranza attiva» (cfr. AL 184).

Piotr Anzulewicz OFMConv


ngg_shortcode_1_placeholder




Osate di più, con la bellezza

A onor del vero, è stata bella la 6ª Serata conviviale della 9ª edizione del WikiCircolo, che si è svolta il 10 dicembre 2021 presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, anzi, bellissima, focalizzata sul tema: «Educarci alla bellezza…», la bellezza della vita, dell’amore, della fede, del creato. I partecipanti, in presenza e da remoto, collegati in diretta «streaming» su Facebook del Circolo, potevano a pieno godere di questa bellezza, di questo fascino, di questa grazia, di questo sguardo intriso di incanto, di fiducia, di speranza, e di nostalgia.

La Serata è iniziata con un music video spettacolare e commovente: «La bellezza della vita» (2:53′). «Fermati e contempla questa meraviglia chiamata vita – ecco il suo splendido messaggio. – Contempla in silenzio la bellezza di cui sei parte anche tu». Vivi cioè e narra la bellezza, perché essa si vive, non si teorizza; si gusta, non si analizza; si testimonia, non si dimostra.

A preparare il programma e a presentarlo è stato, anche questa volta, ahimè, il sottoscritto. Tornerà però l’epoca in cui il nuovo Staff sarà un ‘noi’, coeso e affiatato, che con gioia saprà riunirsi ogni mercoledì, tra le ore 19 e 21, «con l’obiettivo – come si legge sul dépliant della recente edizione del CineCircolo – di preparare e pubblicare, in anticipo, sul sito web e sulla pagina social del Circolo, i programmi dettagliati, unitamente ai poster» (p. 2). Attraverso il suo rappresentante guiderà, quindi, accenderà e infiammerà le Serate conviviali e cinematografiche, rendendole vivaci, godibili ed imperdibili. Nel frattempo, al pubblico e all’audience non resta altro che seguire il sottoscritto che sebbene si sente parte di un tutto, ha i suoi gusti, le sue preferenze, le sue conoscenze, nella ricerca della sintesi tra individuale e collettivo, locale e globale, online e offline.

La “tavola rotonda” della Serata è stata come trampolino di lancio per notare, gustare, narrare, servire, testimoniare la bellezza. Le sue sequenze erano miste, virtuali e reali, narrative, descrittive, musicali, riflessive e dialogiche. Si snodavano dinamicamente e piacevolmente, precedute da concise introduzioni e seguite da sintetiche osservazioni del conduttore, grazie anche all’abilità ed esperienza di Ghenadi, operatore audiovisivo, che nello stesso tempo trasmetteva la Serata in diretta su Facebook del Circolo. Ecco le sequenze della tavola:

[3.1. Papa Francesco: «Servire la bellezza» (1:04′); 3.2. Umberto Galimberti: «La bellezza, legge segreta della vita» (2:35′-27:12′); 3.3. «La Settimana della Bellezza»: intervista a mons. Rodolfo Cetoloni, vescovo di Grosseto, e a don Roberto Nelli, responsabile dell’Ufficio Cultura della diocesi di Grosseto (2:21′-6:57′); 3.4. Mons. Rodolfo Cetoloni: «Si è belli quando si è veri» (0:54′); 3.5. «Dance me to the end of love» di Leonard Cohen (6:09′); 3.6. Papa Francesco: «La Chiesa esiste per comunicare verità, bontà e bellezza» (0:59′); 3.7. «Bellezza» dei Marlene Kuntz (4:08′); 3.8. M° Luigi Cimino: Intervista a Luigi Loprete (10:00′); 3.9. «Luigi Cimino Jazz» (4:33′); 3.10. Papa Francesco: «Quando è l’arte a testimoniare il Signore» (0:53′); 3.11. «Sulla bellezza» (4:1′); 3.12. Bella ciao dei Marlene Kuntz (4:32′)]

È da mettere in risalto ovviamente la sequenza 3.8: la presenza nel Salone di un portavoce/ambasciatore/testimone straordinario della bellezza, Luigi Loprete, il giovane economista innamorato della bellezza del suo paese d’origine, l’autore del libro «Cropani. ‘Ogni metro una porta’» (176 pp.), pubblicato di recente da Titani Editori. Il pubblico lo ha accolto affabilmente con un caloroso applauso e il videoclip «Bellezza» dei Marlene Kuntz, il gruppo rock alternativo italiano formatosi nel 1989 nella Provincia di Cuneo. «Noi, sereni e semplici o cupi e acidi / Noi, puri e candidi o un po’ colpevoli / Per voglie che ardono / Noi cerchiamo la bellezza ovunque», così recita un passaggio del testo della canzone. Frase estremamente significativa poiché riporta il tema della bellezza al suo corpo, rifiutando la sua contemporanea plastificazione, ma cogliendola in senso filosofico-spirituale dentro ogni realtà umana: sociale, psicologica, individuale, collettiva, comportamentale, emozionale. E’ un discorso, evidentemente, sull’immagine e sulla rappresentazione della figura umana sempre più inglobata in un’architettura visiva pubblicitaria, glamour, charme, che intende spostare l’attenzione del fruitore su una dimensione estetizzante e artificiale piuttosto che sulla reale natura del messaggio stesso.

Il Dr. Luigi si è lasciato quindi intervistare dal M° Luigi, suo conterraneo, che gli ha posto tre domande attinenti alla bellezza tra le pagine del suo libro: 1. Come mai questa passione per la storia e le tradizioni del nostro paese? 2. Cosa pensi della predisposizione negli anni dei cittadini cropanesi per la preghiera, l’arte, la musica, la letteratura, l’artigianato? Credi che tutto ciò abbia contribuito a creare una popolazione e una società civile onesta e avanzata culturalmente? 3. Sei d’accordo su questa definizione o pensiero, specchietto identificativo o tessera di identità: “Cropani, il paese dei beati, dei miracoli, ma soprattutto dei frati francescani. I frati sono stati e sono tuttora i custodi del patrimonio religioso, storico, letterario, artistico, musicale, i difensori e i protettori degli ultimi”?

L’autore ha confidato che già in età adolescenziale si appassionava alla storia, alla cultura e alle tradizioni della sua terra. Con certosina pazienza, curiosità e sensibilità raccoglieva memorie e testimonianze dagli anziani e vecchie foto da parenti e amici di Cropani, «ridente terrazza sullo Ionio ove lo sguardo vagheggia gli argentei ulivi e le bionde spighe e si perde nell’azzurro del mare», come scrive nella dedica del suo libro (p. 7). Mostrava la spiccata curiosità e abilità nel cogliere tutta la bellezza della gente di un tempo. Il libro, corredato da fotografie che sembrano raccontare più delle parole, è frutto di questa appassionata e accurata curiosità e abilità. I presenti nel Salone, ascoltando l’intervista e guardando successivamente il video fotografico con musica di sottofondo, sono rimasti incantati, grati, aggrappati ad un appello: «Cropanesi, osate e incantate di più, con la bellezza!».

La bellezza, specie quella dell’amore e del cuore, salverà davvero il mondo, come scrisse Fëdor Dostoevskij († 1881), scrittore e filosofo russo, nel suo romanzo L’idiota: unirà Dio, l’uomo e il creato; congiungerà il passato, il presente e l’avvenire; attirerà nello stesso luogo e coinvolgerà nel medesimo sguardo; creerà un «noi».

Piotr Anzulewicz OFMConv


ngg_shortcode_2_placeholder




In carreggiata, finalmente!

In carreggiata, finalmente!

Venerdì 1 ottobre, Amici, ci rimetteremo in careggiata. Dopo un «annus horribilis» della pandemia passeremo ad un «annus possibilis» della post-pandemia, un anno di possibilità, di opportunità, di rinascita.

Già adesso abbiamo due regali da farvi, ovvero il Laboratorio musicale (clicca qui) e la 9ª edizione del Wiki– e CineCircolo, con cui torneremo a stare finalmente insieme, ri-costruendo un ‘noi’, una comunità, una famiglia, una fraternità, sempre più grande, più solidale, più inclusiva, invitando tutti a stringere alleanze educative dentro e fuori le nostre comunità, a tessere e vivere le relazioni educative nella chiave della prossimità, con e per i nostri territori. Il nostro essere insieme potrà generare processi virtuosi di scambio, di conoscenza, di lettura delle necessità e delle sofferenze di quanti sono svantaggiati e scartati, sopravvissuti all’ecatombe del mare, ammassati davanti ai muri delle frontiere, sfollati e rifugiati nei campi, denutriti e mutilati, senza medicine e assistenza.

La dimensione esperienziale caratterizzerà la nuova edizione dal filo conduttore: «Sfida educativa in un mondo di emergenze planetarie/per immagini», valorizzando una via di educazione che privilegia “il fare insieme”, la partecipazione attiva, il coinvolgimento proattivo, ascoltandosi e formandosi vicendevolmente. In quest’ottica, la co-educazione valorizzerà ancora di più la forza del camminare insieme e del raccontarsi a vicenda affinché i più piccoli imparino dai più grandi e i grandi si lascino sorprendere dai piccoli. Ogni età ha un tesoro prezioso da condividere con gli altri. Nella condivisione il bene si arricchisce, si moltiplica, contagia e attrae, di generazione in generazione, alla bellezza del dono di sé, in una relazione educativa di prossimità vera, fruttuosa, incarnata nell’oggi e tesa al domani.

Il nostro metodo educativo avrà un fulcro nella corresponsabilità. L’educazione non è impresa di singoli, ma di «un intero villaggio». Con le basi solide cercheremo di essere portatori di proposte costruttive ed accompagnare gli altri nel cammino di crescita, suscitando in loro l’entusiasmo e il desiderio di vivere da protagonisti. Ci educheremo alla cultura della cura per l’altro, alla prossimità tra pari e quindi alla reciprocità, prendendo le mosse da due comportamenti fondamentali: ascolto e attenzione. Viviamo nella società delle tecnologie che ci riempiono di notizie, ma spesso ci nascondono le verità e ci allontanano dalle persone e dai loro problemi, dolori e gioie. Sappiamo molto degli altri, ma non li conosciamo davvero: i loro veri problemi non li sentiamo come nostri. E così che ogni giorno diventiamo più soli e più egoisti. Abbiamo un’eccellente «teoria dell’azione comunicativa» (J. Habermas), ma non la vera comunicazione, quella non manipolata. Ogni giorno ci comprendiamo di meno e comunichiamo di meno. Abbiamo in abbondanza “informazione”, ma ci manca “comunicazione”, quella che ci rende più trasparenti. E’ venuto meno “l’impegno a relazionarsi diretto a favore del cicaleccio della Rete, che sovente sfocia in odio sociale, attraverso termini coniati ad hoc, come ‘invasori’, ‘nemici’, ‘parassiti’. La differenza la possiamo fare noi, filtrando la falsa informazione ed essendo ponte di qualità per allargare le coscienze ristrette, ricercare l’attendibilità della fonte, veicolare notizie verificate: non vale il ‘sentito dire’ nei bar, nei supermercati, sul piazzale della chiesa o per la strada.

Siamo consapevoli che il nostro impegno sarà determinante solo se insieme ci educhiamo e ci costituiamo in un ‘noi’ generativo che possa coinvolgere sempre di più tutti gli attori sociali e culturali delle nostre comunità. Se riusciremo a convertire la nostra forma di vita, potremo essere compagni e discepoli in cammino di crescita, uomini e donne di speranza, e riusciremo ad offrire a tutti una fraternità educante rigenerata e nuovamente generativa, in cui ciascuno abbia l’opportunità di essere riconosciuto per la propria dignità e peculiarità.

Il Patto globale per l’educazione («Global Compact on Education») – lanciato da Papa Francesco il 12 settembre 2019, insieme all’appuntamento fissato per il 14 maggio 2020, ma a causa della diffusione del Covid-19 rinviato e realizzato finalmente il 15 ottobre 2020 in un incontro virtuale, aperto a tutti, con un videomessaggio del Pontefice, insieme a testimonianze ed esperienze internazionali – ci sprona ad «unire gli sforzi per generare un cambiamento di mentalità su scala planetaria, affinché l’educazione sia creatrice di fratellanza, pace e giustizia». Ci sentiamo spronati in primis a educarci «all’appartenenza alla stessa famiglia umana», a investire nella cultura dell’incontro, a «fare rete» con altre realtà ecclesiali e ‘laiche’, a costruire tantissime alleanze che abbiano lo stile della fraternità e dell’amicizia sociale, nella consapevolezza che «cambiando l’educazione si può cambiare il mondo». Da soli non si arriva da nessuno parte. Solo innestandosi nel solco tracciato dalla nostra civiltà euro-atlantica e mettendo insieme la passione, il desiderio, le esperienze, allontanando il rischio dell’autoreferenzialità e valorizzando le diversità, potremo essere incisivi nella nostra realtà.

«Nell’educazione – afferma Papa Francesco – abita il seme della speranza: una speranza di pace e di giustizia; una speranza di bellezza e di bontà; una speranza di armonia sociale». Ci dice che «occorre formare persone capaci di ricostruire, riannondare, ricucire i legami interrotti con la memoria e con la speranza del futuro» in questa società digitalizzata e iperconnessa, travolta e marcata dal Covid-19. Aderiamo, perciò, anche noi, con convinzione ed entusiasmo, al progetto di una alleanza che trasformi l’umanità in un villaggio educativo. Vogliamo anche noi generare – a partire dagli svantaggiati e scartati – un’umanità fraterna, riconciliata, inclusiva, che abbia a cuore ciò che è bello, vero e buono.

Auspichiamo che il nostro percorso, che si muoverà nell’Anno «Famiglia Amoris Laetitia», dedicato alla bellezza e alla gioia dell’amore familiare, e si concluderà il 24 giugno 2022, due giorni prima del 10° Incontro Mondiale delle Famiglie a Roma, possa rivelarsi generativo, creativo, arricchente e trainante.

Le nostre Serate conviviali (17) e cinematografiche (17), che si terranno ogni venerdì, dalle ore 19.15, presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, potranno essere rilanciate online, sul Sito Web e sulla Pagina social del Circolo, e condivise anche al di fuori della nostra realtà, certi che conoscere quanto di bello, nobile e profondo la nostra Associazione vive sul territorio possa essere un prezioso patrimonio per quanti si sentono partecipi del percorso avviato da Papa Francesco con il lancio del Patto globale per l’educazione.

Amici, il regalo che potete farci è sempre lo stesso: sceglierci.

Piotr Anzulewicz OFMConv

a nome dello Staff

Catanzaro Lido, 5 settembre 2021




Benvenuto 2021!

Addio 2020, l’anno in cui il battito del mondo si è a tratti fermato, sotto il colpo spietato e doloroso di un ‘nemico invisibile’: il Covid-19!

Benvenuto 2021, l’anno in cui «nulla sarà come prima», pregno di sfide e ricco di opportunità!

Sia un anno di svolta, portatore di una nuova visione, umanistica e personalistica, ecclesiale e sociale; un anno intriso di «amicizia sociale» e colmo di quella speranza che va «contro ogni speranza» (Rm 4,18); un anno in cui tenerci per mano, pur rimanendo distanti, riscoprire il «noi» e insieme reinventare una società migliore, fraterna, solidale.

A tutti buon 2021, con l’augurio che si sappia guardare gli altri con rinnovato stupore e rifiorito amore…

Staff




Laboratorio musicale

Iscriviti già adesso. Il Laboratorio è totalmente gratuito.

Lo Staff del Circolo e il M° Luigi Cimino sono a tua disposizione.

Non perdere la sfida di rendere più ‘sinfonico’, più bello, più fraterno il mondo.

 

 




Una presenza vicina, a meno di un metro. Serena Pasqua!

Il Signore risorto continui la sua meravigliosa vittoria sul male nel mondo, entri dentro la nostra umanità, ferita e sofferente, la trasformi con il suo amore, ardente e splendente, e la ‘restituisca’ agli altri, in un abbraccio solidale e fraterno.