Beniamino Donnici: il «volto vivente della misericordia»

beniamino-donnici-volantinoE’ stata una Serata splendida, sentita, partecipata, quella di venerdì 2 dicembre, la 71ª di seguito, senza interruzioni, a partire  dal 10 gennaio 2014, la 6ª e l’ultima conviviale con ‘aperitivo’ della 3ª edizione del WikiCircolo dal motto: «I volti della misericordia».

img_1713A darle il tocco finale è stato il dott. Beniamino Donnici, il «volto vivente della misericordia», padre di due figli, psichiatra e psicoterapeuta, già colonnello medico dell’Esercito, che per brevi e intense stagioni ha svolto attività politica: è stato assessore al Turismo e Beni culturali della Regione Calabria e parlamentare europeo. La Serata ha raggiunto l’acme d’interesse quando egli ha voluto condividere la commovente ragione della sua conversione dovuta alla morte della sua amata madre. «Disarcionato lungo una delle tante vie di Damasco», toccato dalla misericordia di Dio e divenuto fervente cristiano, innamorato di Maria, Madre del Signore, ha abbandonato ogni idea di vittorie terrene. Allo scoccare dei sessant’anni ha ricevuto, presso il monastero «Mater Ecclesiae» nell’Isola di San Giulio, sul lago d’Orta, in Provincia di Novara, un “battessimo”, quello della preghiera contemplativa, descritto nella straordinaria cronaca-diario in dialogo con Madre Cànopi, monaca benedettina, erudita della letteratura dei Padri della Chiesa e autrice di libri sulla spiritualità monastica: 7 giorni (Paoline Editoriale Libri, Milano 2016).

libro-donniciCosì nella mente dei presenti alla Serata, arrivati numerosi da ogni dove, si produceva l’effetto magico: sentirsi quasi dire, senza alcuna discesa negli inferi del populismo, tra i suoi non elettori, ma fratelli per la fede, come chi ha già vinto molto più di una poltrona, quello che pensano i cristiani riflessivi: il nostro battesimo ha ancora bisogno di un completamento, di un supplemento, di un secondo battesimo, «nello Spirito Santo e nel fuoco» (Mt 3,11), nell’intimo del nostro cuore. E’ urgente “slegarlo”, appropriarsene ed esprimerlo personalmente, perché esso possa “ravvivarsi” e sprigionare la sua forza divina che viene dalla vittoria di Cristo. Finché non pensiamo affatto a lui, non crediamo in lui, non ci curiamo di lui, non lo amiamo da morire, è come se egli per noi non fosse ancora morto e risorto. Se però ci scuotiamo e apriamo gli occhi sbigottiti, ci rendiamo conto di ciò che è avvenuto nel nostro battesimo: Cristo muore e risorge per noi, noi siamo salvati e tutto diventa vero. E se non siamo di pietra, ci mettiamo a piangere di gioia e di gratitudine.

Gratitudine anche a lui, Beniamino, che ha tenuto accuratamente lontana da sé la politica, anche se ha parlato come un presidente della Camera in carica, raccontando la sua singolare esperienza e le storie di vita vera. Speriamo di averlo ancora tra noi, alla nuova edizione del WikiCircolo, la 4ª, ispirata all’enciclica Laudato sì’ di Papa Francesco e al Cantico delle creature di frate Francesco.

E gratitudine a coloro che alla conclusione della Serata hanno permesso di degustare pizze, canapè, torte e dolci tipici calabresi e tanto altro. Gratitudine infine allo Staff del Circolo che ha lavorato sinergicamente e con passione per raggiungere il risultato sperato: davvero una magnifica Serata, trascorsa in armonia e serenità, e un gran finale.

(pa/tc)

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In lutto ed attesa…

attesa-3Chiamiamolo «Black Friday», cioè «venerdì nero», per non usare altri colori, quello del 25 novembre. Il brutto tempo e la pioggia a dirotto non giovano a nessuno, ma in particolare ai metereopatici e amletici, ossia a coloro che dinanzi al dilemma: «Essere o non essere», rimangono particolarmente indecisi. Ha piovuto quasi tutto il giorno e nel corso del pomeriggio il quadro meteorologico è peggiorato, con forti precipitazioni, fulmini e tuoni.

Eppure gli appassionati del CineCircolo non si sono lasciati immobilizzare. Era imperdibile per loro la 5ª Serata cinematografica con la proiezione del film L’attesa e il dibattito su lutto e attesa – la 70ª di seguito, tra quelle conviviali e quelle cinematografiche – ideata nell’ambito della 3ª edizione del CineCircolo dal titolo: «Dagli occhi al cuore: le immagini della misericordia».

Applausi al film in cui il cineasta siculo, Piero Messina, riflette sulla rielaborazione del lutto e della malinconia, «facendo dei ralenti e delle sequenze-madri i suoi cavalli di battaglia» (http://circolo culturalesanfrancesco.org/event/dagli-occhi-al-cuore-le-immagini-della-misericordia-lattesa-5a-serata-cinematografica-dibattito/). Applausi anche a quegli spettatori che sono rimasti fino alla conclusione della Serata. Gli scatti fotografici della Segretaria e Curatrice delle Serate cinematografiche, la dott.ssa Teresa Cona, immortalano i loro volti. (pa)

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Paolo d’Ambrosio da Cropani al Circolo

paolo-dambrosio-volantinoStraordinaria la 5ª Serata conviviale con aperitivo – la 69ª di seguito, tra quelle conviviali e quelle cinematografiche – ideata nell’ambito della 3ª edizione del WikiCircolo dal titolo: «I volti della misericordia», che si è tenuta il 18 novembre, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido.

La Serata girò attorno ad un singolare “volto della misericordia” − beato Paolo D’Ambrosio da Cropani († 1489), sacerdote del Terz’Ordine Regolare di S. Francesco d’Assisi, guida spirituale degli ultimi, amico dei poveri, operatore e portatore di pace. A presentarlo, in chiave di misericordia, è stato P. Pasquale Pitari OFMCap di Catanzaro, promotore della sua causa di canonizzazione. Grande impatto visivo e fonico: i brani musicali eseguiti sulla tastiera da Pino Aversa; la «Positio», cioè il volume comprendente la biografia documentata sul Beato e le testimonianze, scritta da P. Pasquale e donata al Circolo; il filmato dal titolo «Cropani dona culto a Dio nel suo beato Paolo», approntato anch’esso da P. Pasquale e molto cliccato su YouTube; le varie foto proiettate sullo schermo e infine il video con l’inno «Oh happy Day» dedicato a Elisabetta Guerrisi, socia e sostenitrice del Circolo, che il 17 novembre ha festeggiato la sua illustre Protettrice, s. Elisabetta d’Ungheria.

Non è mancata la voce dell’avv. Giuseppe Frontera, curatore delle Serate, inviata ai presenti tramite WhatsApp, riprodotta nel Salone da Ghenadi e accolta da tutti con l’applauso e l’augurio di pronta guarigione. E’ stata la dotts.ssa Teresa Cona, segretaria, a supplire la sua assenza. Un saluto particolare fu rivolto al trio: Marisa, Margherita e Patrizia Rizzello, che in settimana rientrano a Roma, loro sede  invernale. Tra le testimonianze fu toccante quella del M° Luigi Cimino, consigliere e membro del «Team» di WikiCircolo.

Tra i presenti, un significativo numero dei cittadini di Cropani, “capeggiati” dalla presidente della «Pia Unione Beato Paolo D’Ambrosio» Anna Maria Flecca, “protetti” dall’avv. Giuseppe Mazza e “sorvegliati” dal maresciallo in pensione Mario Oliveto. A concludere la splendida Serata, in amicizia e gioia, l’«aperitivo» offerto dal Circolo. A mezzanotte, sulla chat di Facebook del Circolo (https://www.facebook.com/circoloculturalesanfrancescocatanzaro/?fref=ts), un consolante e promettente post da Pisa: «Bellissima Serata! Prima o poi, mi vedrete al vostro Circolo, per partecipare ad una vostra Serata: lo prometto. ES».

Piotr Anzulewicz

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Dietro le sbarre di un carcere…

cesare-deve-morireHa attirato tanti cinefili la 4ª Serata cinematografica che si è svolta venerdì 11 novembre scorso, all’indomani del Giubileo dei Carcerati (6.11.2016), con la proiezione del film «Cesare deve morire» di Vittorio e Paolo Taviani, ambientato nella Casa di Reclusione di Roma Rebibbia, e con il dibattito a conclusione su colpa e riscatto, la Serata della 3ª edizione del CineCircolo dal tema conduttore «Dagli occhi al cuore: le immagini della misericordia». Alcuni si sono barricati a casa per l’ondata di freddo polare e delle nuvole gravide di pioggia che si rincorrevano nel cielo. Il calore umano che regnava nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», situato al lato destro della chiesa «Sacro Cuore», il solito luogo delle Serate conviviali e cinematografiche, era tuttavia in grado di riscaldare anche l’inverno più freddo. Infatti, molti sono rimasti fino alla conclusione.

Le foto che pubblichiamo testimoniano la capacità calamitante della Serata. “Grande teatro, ma anche grande cinema, asciutto e visionario, distaccato e coinvolgente” (per la recensione si veda il link: https://circoloculturalesanfrancesco.org/site /…/dagli-occhi-al-c…/). Ne valeva e vale la pena esserci… (pa)

✔ @Pontifex_it: Se vuoi trovare Dio, cercalo dove Lui è nascosto: nei più bisognosi, nei malati, negli affamati, nei carcerati (13.11.2016)

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Un «Faro» nelle «nebbie» dell’esistenza: Lombardi

0001-13Il Circolo lascia di stucco e riempie di stupore. Il 4 novembre esso ha offerto una Serata stupenda, meravigliosa e geniale: oltre alla relazione dell’avv. Francesco Sacchi, membro del Consiglio dell’Ordine, a sorpresa vi è stato l’intervento di P. Pasquale Pitari, cappellano presso l’Ospedale «Pugliese-Ciaccio» e promotore delle cause di beatificazione di sei servi di Dio. Due importanti Relatori per un «Faro» che ancora ci guida fra le “nebbie” dell’esistenza: Antonio Lombardi († 1950), filosofo, «avvocato dei poveri», modello di fede vissuta e testimoniata nella «carità della sapienza». È stato un profeta che ha cercato la verità in Dio e lo ha servito impegnandosi nella cultura e a favore dei poveri. La porta della sua casa è stata sempre aperta nell’accogliere i più poveri e meno abbienti della città: un pasto caldo, una parola di conforto, un’attenzione per chi era rinnegato e scartato dalla società. Testimonianze raccontano del filosofo, «novello Poverello d’Assisi», che spesso tornava a casa senza scarpe perché donate a qualche mendicante incontrato lungo Corso Mazzini di Catanzaro. Nel 1944 lanciò su «L’Idea Cristiana» un grande “Appello alla carità” nel quale affermò che «chiunque deve porgere l’aiuto fraterno a chi è più povero di lui».

Tanti complimenti al WikiCircolo e al suo Staff, vivi ringraziamenti ai Relatori di spicco e cordiali felicitazioni ai convenuti che non si sono lasciati sfuggire una così altamente significativa, educativa, fraterna e piacevole Serata, la 67ª di seguito.

Grazie a quanti accolgono l’invito e di Serata in Serata, di venerdì in venerdì condividono un cammino, una speranza, un “sogno”, quello di trasmettere in pace e armonia ciò che di più bello c’è al mondo: la benevolenza, la gratuità, la prossimità, l’accoglienza, l’amicizia, la cultura…

Ecco la bellezza della 67ª Serata in alcuni scatti (Rita, Teresa, Elisabetta, Ghenadi, Piotr)

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Doppio compleanno, doppia gratitudine

Venerdì 28 ottobre, durante la 3ª Serata cinematografica con la proiezione del film «The Judge» e il dibattito sul conflitto tra le due generazioni: genitori e figli – la Serata della 3ª edizione del CineCircolo, all’insegna della misericordia, dal tema conduttore: «Dagli occhi al cuore: le immagini della misericordia» – si è splendidamente festeggiato due ricorrenze: il compleanno del Circolo Culturale San Francesco, avviato tre anni fa dopo il recupero dello Statuto originale (27.10.2013), e il compleanno di Leonardo Lista, consigliere del Circolo. Al momento «clou», le luci si sono accese, i partecipanti hanno intonato «Happy Birthday» e sono comparse pizze e il “dolce sacro”, cioè la torta, grazie alla sig.ra Pina Lista, per essere prese d’assalto.

gratitude-640x400gratitude-gerritsen-copyUna Serata dunque nel segno della gratitudine che ci ha aiutato a focalizzarci su tante benedizioni che abbiamo già ricevuto e riceviamo ogni giorno: la gratitudine per il Circolo che vuole essere luogo propulsore della «cultura dell’incontro», del dialogo e della fratellanza, e spazio di crescita umana, spirituale e sociale per tutti, vicini e lontani (le iscrizioni e le donazioni si possono effettuare online, sul Sito del Circolo cliccando su: Fai Una Donazione [https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/donazione/] e Collabora con noi [https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/collabora/], oppure nella sua sede, a Catanzaro Lido, al lato destro della chiesa «Sacro Cuore»), e la gratitudine per Leo che è il suo premuroso sostenitore. La gratitudine è andata anche alla curatrice delle Serate cinematografiche, la dott.ssa Teresa Cona, per la scelta del film che ci ha lasciati impressionati e commossi.

the-judge-1athe-judge-4Un film imperdibile che rientra a pieno titolo nel classico filone hollywoodiano delle storie di famiglie disfunzionali che si ritrovano in occasione di festività o di eventi drammatici, e dove genitori e figli hanno – almeno al cinema – una seconda possibilità per superare le proprie annose incomprensioni. E’ sicuramente questo l’aspetto migliore di una pellicola i cui momenti più coinvolgenti risiedono nel duello tra due personalità attoriali che non potrebbero essere più distanti: il grande caratterista Robert Duvall, che ha regalato al cinema decine di interpretazioni memorabili fin dal suo debutto in «Il buio oltre la siepe», operando per sottrazione e lavorando di cesello anche su ruoli dichiaratamente sopra le righe (uno per tutti: il Kilgore di «Apocalypse Now»), domina il “figlio” Robert Downey Jr. che dell’estroversione e della verbosità ha fatto il segno distintivo dei suoi personaggi. (pa)

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Natuzza non si smentisce

3a-serata-conviviale-iii-natuzza-volantinoNatuzza Evolo († 2009), la mistica di Paravati, non si smentisce! E’ irresistibile il suo richiamo… Come calamita continua ad attirare a sé ogni assetato di spiritualità. La 3ª Serata conviviale con aperitivo (21.10.2016), sulla misericordia nella sua vita ed opera, ideata nell’ambito della 3ª edizione del WikiCircolo dal titolo: «I volti della misericordia» e collocata nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia – la 65ª Serata di seguito, tra quelle conviviali e quelle cinematografiche –, è stata un exploit di presenze! Il pubblico attento e sempre più coinvolto pendeva dalle labbra di padre Michele Cordiano, confessore e guida spirituale di Natuzza, ospite d’onore dell’evento. Serata indimenticabile per i contenuti ed il “calore” con cui gli intervenuti hanno accolto il messaggio della Mistica capace di sciogliere i cuori più induriti ed operare guarigioni spirituali.

Un grazie di cuore allo Staff del WikiCircolo: l’avv. Peppino Frontera – curatore principale delle Serate, la dott.ssa Teresa Cona – Segretaria del Circolo, il M° Luigi Cimino – membro del Consiglio direttivo, e a Ghenadi Cimino – responsabile dell’Audio Service, e a tutti coloro che hanno reso bella ed affettuosa la Soirée. (tc)

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Una serata con tanto cuore: Nuccia Tolomeo

Incantevole serata conviviale con aperitivo, quella di venerdì 23 settembre scorso nella cornice del Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» a Catanzaro Lido, la prima della terza edizione del WikiCircolo dal titolo: «I volti della misericordia», collocata nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia ed aperta a tutti, soci, sostenitori, amici. Una serata che wikicircolo-23-09-2016-volantinotrasudava di commozione, ammirazione e venerazione verso la serva di Dio Nuccia Tolomeo († 1997), una delle sei stupende figure calabresi, scelte dallo Staff del Circolo per far risplendere le loro opere di carità e contagiare di misericordia tutti noi, consapevoli che «contagiare di misericordia significa affermare – con Papa Francesco – che è la misericordia il nuovo nome della pace. La misericordia farà fiorire la vita: quella dei migranti respinti sui barconi o ai confini dell’Europa, la vita dei bimbi costretti a fare i soldati, la vita delle persone anziane escluse dal focolare domestico e abbandonate negli ospizi, la vita di chi viene sfruttato da padroni senza scrupoli, la vita di chi non vede riconosciuto il suo diritto a nascere. Contagiare di misericordia significa anche osare un cambiamento interiore, che si manifesta controcorrente attraverso opere di misericordia, quelle opere di chi esce da se stesso, annuncia l’esistenza ricca in umanità, abita fiducioso i legami sociali, educa alla vita buona del Vangelo e trasfigura il mondo con il sogno di Dio» (Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente della CEI per la 38ª Giornata Nazionale per la Vita, 7 febbraio 2016).

Davvero simpatico l’inizio della serata e festoso lo scambio di saluti e di auguri di buon debutto dell’attività associativa tra lo Staff ed il pubblico accorso dopo la pausa estiva. La dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, in poche parole ha descritto la terza edizione del WikiCircolo, ha esortato a partecipare assiduamente agli incontri del venerdì, ha distribuito dépliant informativi e ha presentato una «new entry»: il compositore di musica Pino Aversa che, in questa edizione, sarà protagonista di un breve momento musicale all’inizio e alla fine di ogni evento. L’onore dell’apertura è toccato dunque al brano musicale dal titolo: «Chiedi solo a Gesù», eseguito con maestria sulla tastiera…

Si è passati subito all’argomento della serata: «Nuccia Tolomeo: per oltre 60 anni su un letto di sofferenza − una sfida che sconvolge, interpella e invita a ripensare il senso della sofferenza in
dolore-3chiave di dono d’amore». Piotr Anzulewicz OFMConv ha offerto quindi ai convenuti questa chiave di lettura della sofferenza che è tanto diversa da quella dell’uomo di oggi: «Mentre l’uomo di ieri − ha constatato − si accostava alla sofferenza non con il proposito di eliminarla, ma con quello di renderla accettabile, l’uomo di oggi, nel suo delirio di onnipotenza, invece, si accosta ad essa con l’intento di trovare un infallibile rimedio per sconfiggerla definitivamente. Il suo sforzo non è più quello di cercare per essa un senso, ma di trovare una soluzione tecnica che la elimini del tutto. Da qui la sua insostenibile paura quando egli si accorge che la sofferenza fa parte integrante della sua esistenza e non può essere controllata né tanto meno cancellata. Privato dei tradizionali significati e non più abile a cercarne di nuovi, l’uomo di oggi si sente più solo di fronte ad essa e ancora più impotente e disarmato di prima. E’ per questo che oggi, più che ieri, la sofferenza viene rimossa di continuo, nascosta, messa tra parentesi, a meno che non venga trasformata in un accattivante spettacolo da vendere e consumare in televisione o su Internet».

auschwitz-e-papa-francescoL’Anzulewicz si è posto allora due domande: «E’ possibile che l’uomo contemporaneo possa rivolgersi alla prospettiva religiosa per dare senso alla sua sofferenza?» e: «Come continuare a credere in un Dio, che ama l’uomo, davanti alla sofferenza innocente di migliaia di esseri umani che oggi muoiono di fame o per malattie, o per le guerre, o per disastri ambientali?». In tutti questi casi, dov’è Dio?

Da sempre gli uomini si pongono queste domande, alle quali le diverse fedi e filosofie, nel corso dei secoli, hanno dato molteplici risposte. C’è ne sono tante pure oggi, ardue e tortuose, che non offrono facili consolazioni, perché partono dalle contraddizioni laceranti della vita, ma anche dalla sua «incandescente bellezza». Al riguardo, l’Anzulewicz ha messo a disposizione dei presenti quattro libri: V. Mancuso, Il dolore innocente. L’handicap, la natura e Dio, Milano 2002; S. Natoli, L’esperienza del dolore. Le forme del patire nella cultura occidentale, Milano 20063; AA. VV., Dio è amore, ma può soffrire? «Deus caritas est», ovvero il «patos» di carità, Torino 2008; P. A. Cavalieri−D. Buscemi−S. A. Cammarata, Il senso della vita. Dalla sofferenza all’adattamento creativo, Roma 2011. Basterebbe leggerli per trarne una luce durevole.

via-cruciscristo-con-corona-di-spinedeposizioneLa sofferenza, se accolta, come ha fatto Gesù, è una realtà che genera amore, diventa apertura all’altro, si manifesta come un luogo pedagogico, un misterioso laboratorio di apprendimento e di creatività e uno spazio nel quale impariamo, benché con estrema fatica e smarrimento, ad amare e vivere insieme. Infatti, il patire ci dischiude puntualmente all’altro e ci lega in modo speciale all’altro. Se la sofferenza è nostra, essa ci spinge con decisione a chiedere aiuto, a vedere nell’altro un benefattore, un potenziale sostegno, una provvidenziale presenza ricca di nuovi significati affettivi. Se la sofferenza è dell’altro, essa ci interpella, non ci lascia in pace, ci chiede come possiamo fornirgli cura, ci fa sentire responsabili della sua situazione. Del resto, ogni negatività, se accolta, può tramutarsi in un’esperienza attraverso la quale uscire dal nostro guscio, liberarci dalle nostre aspettative ed essere amore/dono senza riserve, verso le nostre ferite, verso chi partecipa al nostro dolore, verso chi ci chiede di condividere il suo. E’ come imparare ad essere dono di fronte a tutto ciò che non è dono/amore. E’ come se un misterioso Dio Amore ci parlasse proprio attraverso la sofferenza e facesse della nostra vita un crogiuolo, altrettanto misterioso, per farci diventare amore/dono come lui in Cristo. E’ come se la vita fosse un gioco d’amore, a volte incomprensibile e assurdo, a volte tenerissimo e dolce, nel quale Dio, in infiniti modi, appare e scompare, ci dà e ci toglie, ci colma e ci svuota, attuando una strana pedagogia che ci svincola da ogni zavorra, da ogni peso inutile, da ogni attaccamento, da ogni vanità, e ci fa liberi. E mentre dolorestiamo a questo gioco, mentre ogni giorno impariamo ad amare un po’ di più, ci accorgiamo che l’amore è l’unica cosa che vale e che l’amore vince tutto, anche il dolore e la morte, quella che pone fine alla vita e quella, più impalpabile, che ogni giorno attanaglia il cuore, gli impedisce di battere e lo trasforma in pietra… E’ soltanto per amore che il Cristo Gesù si è fatto uomo e si è lasciato dilaniare dalle nostre miserie. Egli non ci salva dalla morte, ma nella morte. Non ci toglie la sofferenza, ma la condivide. Non ci fornisce risposte sul perché del dolore, ma ci mostra come ogni sofferenza può essere trasformata in una straordinaria esperienza d’amore, in una preziosa opportunità di essere dono d’amore, in una proficua occasione di crescere nella capacità di amare.

Su questo sfondo si è dipanata la virtù narrativa dell’avv. Giuseppe Frontera, curatore principale delle Serate conviviali. Con dovizia di particolari ha delineato il profilo di Nuccia, elogiando la sua vita intrisa di sofferenza. Essa però non ha avuto la capacità di fiaccare il suo indomito spirito, anzi, l’ha resa capace di trasformarla in dono, gioia e gratitudine. Quella sofferenza, che avrebbe schiacciato chiunque, e quell’immobilità impotente che avrebbe fatto urlare contro il Cielo, ha suscitato in lei la potenza della fede in Cristo Gesù. E con questa fede ha saputo ringraziare Dio Padre per averle permesso di essere unita a Gesù sul Golgota. Ai suoi amici ha lasciato delle “raccomandazioni”, ma più di tutto una testimonianza di fede incrollabile e un’adesione mirabile alle sofferenze di Cristo crocefisso, che ha reso possibile che lei accettasse il mistero del dolore e lo utilizzasse in suo favore ed in quello di chi si fosse avvicinato a lei anche solo per un fugace saluto. La sua casa era costantemente aperta all’accoglienza. A tutti regalava un sorriso, un conforto, un consiglio ed una preghiera. Affetta da paralisi nuccia-2deformante progressiva sin dalla più tenera età, patologia invalidante che le impediva ogni movimento, nella sua umile casa per oltre 60 anni dispensava amore e gioia nel presentare Dio e la sua parola di vita, grata per averla privilegiata e scelta come sua creatura atta a diffondere il suo amore e il suo sguardo misericordioso. Inchiodata all’immobilità delle sue ossa martoriate e contorte, non aveva occhi che per il creato da cui traspariva la bellezza, la potenza, l’amore di Dio Padre per l’uomo. Sincero sgorgava dal suo cuore il ringraziamento a lui per il dono dell’immobilità, «una vera scuola di abbandono, di umiltà, di pazienza e di gratitudine». Dall’ 1 novembre 2010 i suoi resti mortali riposano nella cappella del Crocifisso della chiesa del Monte a Catanzaro.

A completare il suo profilo erano poi due brevi filmati, con la testimonianza di p. Pasquale Pitari, postulatore della sua causa di beatificazione, e di don Sergio Iacopetta, che le diede l’ultima assistenza religiosa, accolti dai presenti con grande emozione.

apollonia-con-paolo-brosioTra il pubblico, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», c’era una presenza singolare, quella di suor Apollonia Kasay, nata a Kyondo, nella Repubblica democratica del Congo, il 18 dicembre 1947, ma attiva in Italia fin dagli anni sessanta del secolo scorso, fondatrice dell’associazione nazionale «Cenacolo di Nazareth – Testimoni di Gesù, Maria e Giuseppe» (1992) e della casa di preghiera e di accoglienza spirituale a Cropani Marina (2009). Questa piccola «Formichina», come l’ha denominata Pietro Funaro, presidente della 10ª circoscrizione «Lions Club», ha dato testimonianza della sua miracolosa guarigione da un male, diagnosticato a lei come inguaribile, avvenuta nel 2013. Dopo una degenza all’Ospedale «Pugliese – Ciaccio» di Catanzaro, in preda a lancinanti dolori addominali che l’avevano prostrata e portata alla fine, in attesa di essere trasportata in sala operatoria per un ultimo tentativo di salvarle la vita, ha ricevuto, durante il suo doloroso delirio, la visita di una donna che poi si è fatta riconoscere come Nuccia. Questa donna ha fatto il gesto di toccarle l’addome. In pochi istanti sono cessati i dolori che l’avevano torturata tanto. I medici che stavano per operarla, nel trovarla seduta e sorridente, non potevano che arrendersi e dichiarare miracolosa la guarigione istantanea. Un applauso scrosciante e liberatorio ha fatto vibrare il Salone.

Per attenuare la commozione, un breve stacco musicale… poi vassoi di pizze e di dolci, biscotti e bignè hanno invaso il locale. Ne serberanno un ricordo gradito quanti hanno avuto la fortuna di essere presenti alla serata, davvero con tanto cuore.

pa/tc

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Dagli occhi al cuore…

«La terza edizione del CineCircolo, promossa dall’équipe del Circolo Culturale San Francesco, nel suo andare incontro a ciascuno, l’altro o l’altra, si situa  — come la seconda — in questo contesto: con la proiezione dei film, scelti nella prospettiva indicata da Papa Francesco, vuole immergere i suoi spettatori nella dimensione di fratellanza, perdono, misericordia, riconciliazione. Di più, con il cinedibattito, previsto alla fine di ogni proiezione, dove ci si mette qualcosa di se stessi e dove non si è più spettatori passivi, ma attivi, si apre uno spazio per le tematiche come l’accoglienza, l’integrazione razziale e i viaggi di speranza».

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Il Circolo in uscita…

BiancaneveUn grazie speciale ai Soci dell’Associazione che venerdì 24 giugno, giorno della Brexit, hanno voluto farmi una meravigliosa e commovente sorpresa, spuntando al crepuscolo, ad uno per volta, davanti alla residenza di Elisabetta, come nani della fiaba popolare europea di Biancaneve e i sette nani dei fratelli Grimm del 1857, quasi per dirmi il ‘sì’ al Remain: Noi restiamo solidali, abbracciati e stretti più che mai, per condividere sogni e progetti, seminare colori e speranze, annunciare pace e bene, costruire ponti e strade, irradiare la verità e la bellezza, ciascuno secondo le proprie possibilità, «portando ceri e fiaccole per illuminare quella notte, nella quale s’accese splendida nel cielo la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi» (FF 469), con la speranza che essa continui a brillare nel Circolo e renda raggiante la parrocchia, la città, la regione, l’umanità…

Grazie, Soci. Mi avete regalato uno dei momenti felici, un incanto, una meraviglia, un sogno che contagia e sospinge a ritrovare la voglia di volare in alto. In ogni vostro gesto e parola si percepiva amicizia vera e profonda. In ogni vostro sguardo si intravedeva misericordia, tenerezza, carità. Sì, si resta insieme, l’uno accanto all’altro, uniti, solidali! Si costruisce Volare Chagallinsieme, stretti più che mai. Si vola insieme mano nella mano, trascinando gli altri: i giovani e gli anziani, i sofferenti, gli ultimi, destinati a realizzarsi nel contesto di rapporti interpersonali ispirati a giustizia e carità. «La globalizzazione dell’indifferenza, che oggi pesa sulle vite di tanti sorelle e di tanti fratelli, chiede a tutti noi di farci artefici di una globalizzazione della solidarietà e della fraternità» (Evangelii gaudium, n.6). I mali del nostro mondo non dovrebbero essere scuse per ridurre il nostro impegno e il nostro fervore. Sentiamo la sfida di «trasmettere la “mistica” di unirci agli altri, di vivere insieme, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po’ caotica che può trasformarci in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio. (…) Molti tentano di fuggire dagli altri verso un comodo privato o verso il cerchio ristretto dei più intimi, e rinunciano al realismo della dimensione sociale del Vangelo, perché, così come alcuni vorrebbero un Cristo puramente spirituale, senza carne e senza croce, si pretendono anche relazioni interpersonali solo mediate da apparecchi sofisticati, da schermi Volaree sistemi che si possano accendere e spegnere a comando. Nel frattempo, il Vangelo ci invita sempre a correre il rischio dell’incontro con il volto dell’altro, con la sua presenza fisica che interpella, col suo dolore e le sue richieste, con la sua gioia contagiosa in un costante corpo a corpo. L’autentica fede nel Figlio di Dio fatto carne è inseparabile dal dono di sé, dall’appartenenza alla comunità, dal servizio, dalla riconciliazione con la carne degli altri. Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza» (ivi, n. 88). Lui ci permette di «alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia. (…) Non diamoci mai per vinti, accada quel che accada!» (ivi, n. 3).

Oggi «c’è molto bisogno – ha affermato Papa Francesco – di vivere con gioia e impegno la dimensione associativa, perché in questo momento storico è ‘in ribasso’, non è fortemente sentita. Fare gruppo, essere solidali, incontrarsi, condividere le esperienze, mettere in comune le risorse» (ivi, n. 92).

AbbbraccioAmici, non lasciatevi allora rubare la comunità, oasi di accoglienza tra le sabbie della cultura dello scarto! Non lasciatevi incantare da chi in questi giorni racconta che rimettere muri, frontiere, fino spinato servirà a farci vivere più tranquilli, sicuri e sereni, che la fatica e la pazienza non sono più valori, che smontare vale più di costruire! Il continente è malato, ma la febbre di oggi è la semplificazione: l’idea che sia sufficiente distruggere la casa che ci sta stretta per vivere tutti comodamente. Peccato che poi restino solo macerie. Non ascoltate gli imbonitori e picconatori! Pretendete muratori!

Segnatevi sul calendario la data di venerdì 24 giugno, giorno della “fiaba”, e poi le date di venerdì 23 settembre, giorno in cui prenderà l’avvio la 3ª edizione del WikiCircolo con aperitivo, e di venerdì 30 settembre, giorno in cui si metterà in moto la 3ª edizione del CineCircolo con dibattito. Nel frattempo, riposatevi, ripristinate quel capitale iniziale di energie, di entusiasmo e di slancio con cui nasciamo e che viene a mancare nelle situazioni difficili, scoprite all’interno di ognuno di voi quel frammento di bellezza, quella goccia di cielo, che è presente in tutti. E il Cielo farà il resto. Le nuove edizioni ci ritroveranno in un’unica umanità, nel segno della prossimità, tenerezza, concordia, fratellanza. Un affettuoso abbraccio a ciascuno di voi e buona estate.

Piotr Anzulewicz OFMConv

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