«Sostenibilità in architettura: Cos’è e come si attua?»: 3ª Serata conviviale con «aperitivo» (100)
Ott
20
Ora: 19
Luogo: Salone «S. Francesco» presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido

❸Ve 20 ott 2017
«Sostenibilità in architettura: Cos’è e come si attua?»: 3ª Serata conviviale con «aperitivo», ideata nell’ambito della 5ª edizione del WikiCircolo, il cui tema conduttore è: «L’uomo-custode e protettore di ‘sorella’ e ‘madre’ Terra», l’edizione ispirata all’enciclica «Laudato si’» di Papa Francesco, alla preghiera-inno «Cantico delle creature» di frate Francesco e al Messaggio per la 51ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali «”Non temere, perché io sono con te” (Is 43,5). Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo», promossa dal Circolo Culturale San Francesco ed aperta a tutti, vicini e lontani − la 100ª Serata di seguito, tra quelle cinematografiche e quelle conviviali, con decorrenza dal 10 gennaio 2014.
PROGRAMMA DELLA SERATA
Video: «Planet Earth: Amazing Nature Scenery» (0:14′-5:00′ e 11:00′-12:50′) [The beauty of God’s creation never fails to impress me]
- Parole di benvenuto e presentazione del programma (dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo)
- Ascolto di due brani dell’enciclica (nn. 113 e 143), letti dall’attore Toni Servillo [Audio-libro realizzato nel 2016 dall’editore Luca Sossella ed accompagnato da una guida alla lettura e all’ascolto del testo, scritta da padre Antonio Spadaro SJ, direttore di Civiltà Cattolica]
- Il Cantico delle creature dell’architettura: il francescano Antoni Gaudì e la Sagrada Família. Interviene Piotr Anzulewicz OFMConv (ca. 8:00′)
- «Sostenibilità in architettura: Cos’è e come si attua, nel Comune di Catanzaro?». Intervengono architetti: Walter Fratto e Giorgio Martelli. Modera l’avv. Giuseppe Frontera −tutore/curatore delle Serate conviviali a tema, insieme alla dott.ssa Teresa Cona e M° Luigi Cimino (ca. 20:00′ + 20:00′)
- Comunicazioni relative al Circolo ed annuncio del prossimo evento (dott.ssa Teresa Cona)
- Recita della Preghiera cristiana per il creato (Laudato si’, n. 246)
- Foto di gruppo ed «aperitivo» [in sottofondo le basi musicali: CD «Fratello Francesco»]
«113. D’altronde, la gente ormai non sembra credere in un futuro felice, non confida ciecamente in un domani migliore a partire dalle attuali condizioni del mondo e dalle capacità tecniche. Prende coscienza che il progresso della scienza e della tecnica non equivale al progresso dell’umanità e della storia, e intravede che sono altre le strade fondamentali per un futuro felice. Ciononostante, neppure immagina di rinunciare alle possibilità che offre la tecnologia. L’umanità si è modificata profondamente e l’accumularsi di continue novità consacra una fugacità che ci trascina in superficie in un’unica direzione. Diventa difficile fermarci per recuperare la profondità della vita. Se l’architettura riflette lo spirito di un’epoca, le megastrutture e le case in serie esprimono lo spirito della tecnica globalizzata, in cui la permanente novità dei prodotti si unisce a una pesante noia. Non rassegniamoci a questo e non rinunciamo a farci domande sui fini e sul senso di ogni cosa. Diversamente, legittimeremo soltanto lo stato di fatto e avremo bisogno di più surrogati per sopportare il vuoto» (Laudato si’, n. 113)
«143. Insieme al patrimonio naturale, vi è un patrimonio storico, artistico e culturale, ugualmente minacciato. È parte dell’identità comune di un luogo e base per costruire una città abitabile. Non si tratta di distruggere e di creare nuove città ipoteticamente più ecologiche, dove non sempre risulta desiderabile vivere. Bisogna integrare la storia, la cultura e l’architettura di un determinato luogo, salvaguardandone l’identità originale. Perciò l’ecologia richiede anche la cura delle ricchezze culturali dell’umanità nel loro significato più ampio. In modo più diretto, chiede di prestare attenzione alle culture locali nel momento in cui si analizzano questioni legate all’ambiente, facendo dialogare il linguaggio tecnico-scientifico con il linguaggio popolare. È la cultura non solo intesa come i monumenti del passato, ma specialmente nel suo senso vivo, dinamico e partecipativo, che non si può escludere nel momento in cui si ripensa la relazione dell’essere umano con l’ambiente» (Laudato si’, n. 143)