Cinecircolo: «Cristiada»
Mag
09
Ora: 18
Luogo: Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» situato al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido

«Cristiada»
Gli appassionati di cinema sanno che il film hollywoodiano «Cristiada», diretto da Dean Wright, con attori del calibro di Andy Garcia, Peter O’Toole e Eva Longoria, in Italia, e in molti Paesi, non sarà mai distribuito, perché censurato.
Il film si basa sulla guerra dei Cristeros (1926–1929), combattuta dai cattolici messicani contro il governo anticlericale e massonico del presidente Plutarco Elías Calles, che osteggiò e perseguitò violentemente la Chiesa cattolica. Il dittatore, fanatico robespierriano ed emulatore della Rivoluzione francese, adottò una Costituzione ossessivamente laicista. Vennero espulsi preti e vescovi che si opponevano al progetto di una «Chiesa nazionale» scissa da Roma e agli ordini del solo governo (come oggi in Cina). Seguirono abolizione degli Ordini religiosi, confische, divieto di ogni attività per i cattolici. Chiese, conventi, seminari, scuole e istituti di carità furono chiusi o confiscati, fino ad impedire l’accesso ai sacramenti ai fedeli. La popolazione cominciò così una protesta non violenta, ma la totale assenza di libertà religiosa fece impugnare le armi ad alcuni, sostenuti dal popolo e dai sacerdoti. Se Cesare diventa un tiranno, il popolo ha diritto di difendere la propria libertà, la propria anima. I generali dell’Esercito Federale pensavano di sconfiggere in breve tempo quegli insorti inesperti e male organizzati, guidati dal generale ateo ed eroe di guerra Enrique Gorostieta. Nonostante l’appoggio logistico degli Usa che consentiva ai federali di non cedere, l’organizzazione si consolidò in pochi mesi, anche perché sostenuta da gran parte della società civile. Parteciparono milioni di persone, ma la reazione dello Stato fu rabbiosa: massacri indiscriminati, campi di concentramento, impiccagioni di massa.
Nel film appare il piccolo José Sánchez del Rio, giovane Cristeros beatificato nel 2005 da Benedetto XVI. Morì testimoniando la forza di Cristo: sotto tortura, per costringerlo ad abiurare, urlò: «Cristo dammi la forza!», mentre in prigione chiese l’Eucarestia di nascosto. Scrisse alla madre che non era mai stato così facile guadagnarsi il cielo. Questo ci fa chiedere chi sia Colui che dà a un ragazzino la forza di amare fino a dare la vita chiedendo perdono per i suoi carnefici e urlando «Viva cristo Re!».
Non furono le armi a sconfiggere i Cristeros, ma la diplomazia internazionale con gli Arreglos del 1929. La «Cristiada» stava procurando troppi lutti, la guerra rischiava di durare, occorreva un cessate il fuoco. Il vescovo Pascual Díaz riuscì a far firmare gli accordi senza immaginare che per 10 anni il governo li avrebbe traditi. Quando deposero le armi, i Cristeros furono uccisi a migliaia dai nemici, per vendetta. Il primo a raccontare con equilibrio questa storia dopo decenni d’oblio è stato lo storico francese Jean Meyer. Partito da posizioni ostili, egli ha cambiato il suo giudizio sui Cristeros sino ad arrivare, addirittura, alla conversione. «Il governo di Calles – secondo padre Francisco Elizalde, missionario messicano – non volle mai trattare. Prima si percorsero vie diplomatiche e pacifiche, ma, poi, visto che era tutto inutile, il popolo dovette impugnare le armi. Fu l’extrema ratio. E fu necessaria, perché un cristiano non può vivere senza i sacramenti. Tanto che, se non li appoggiò ufficialmente, la Chiesa non condannò mai l’azione dei Cristeros».
Per approfondimenti vedi il libro: M. Iannaccone, Cristiada. L’epopea dei Cristeros in Messico, Lindau 2013.
Con questo film, il Circolo Culturale «San Francesco» vuole dar vita al Cinecircolo. È un’opportunità educativa (“per un’azione sapiente di recupero…”), un luogo di socializzazione (“luogo di incontro e di dialogo”), un’occasione per costruire cultura (“spazio di cultura e di impegno”). Pensiamoci come sostenerla e portarla avanti.