L’80ª Serata, con l’«Emmaus»: costante proiezione al futuro

«Laudato si’: i gemiti di sorella Terra “oppressa e devastata” e i gemiti degli “abbandonati e maltrattati” del mondo»: tale è stato il tema della Serata conviviale con aperitivo, svoltasi venerdì 3 marzo nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido. Era la 4ª Serata della 4ª edizione del WikiCircolo incentrata su «L’uomo e sua ‘sorella’ Terra» e ispirata all’enciclica «Laudato si’» di Papa Francesco e alla preghiera-inno «Cantico delle creature» di frate Francesco.

E’ stata l’80ª Serata di seguito, tra quelle cinematografiche e quelle conviviali, tutte dense di riflessioni, interventi e condivisioni, ricolme di fraternità, convivialità e solidarietà, ma anche cariche di passaggi difficili. Sono state Serate non banali, che hanno visto l’ammirevole impegno dello Staff e la sua ferrea volontà di non arrendersi davanti agli ostacoli, prove e avversità. Preziosissimi sono stati i momenti di fattiva e coordinata collaborazione, che permettevano di tenere vivo l’ideale del Circolo: «la cultura e la cura dell’altro», e di proiettarlo in dimensioni temporali e geografiche sempre più vaste, anche tramite la rete telematica: il sito web e la pagina Facebook… Una miniera di spunti, informazioni, documenti, “voci”. Basti evocare qui gli interventi di Rocco Reina, Mariaconcetta Infuso, Enzo Colacino, Francesco Longo, Michele Cordiano (confessore di Natuzza), Pasquale Pittari OFMCap, Francesco Sacchi, Beniamino Donnici, tutti di generosa disponibilità e di indiscutibile qualità.

La prof.ssa Mariaconcetta Infuso, presidente dell’associazione di volontariato «Emmaus Catanzaro», è stata protagonista anche di questa Serata, per la seconda volta (la prima volta risale al 22 gennaio 2016). Con il suo intervento, illustrato da due straordinari video, si è magnificamente inserita nel programma della Serata (https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/event/gemiti-della-terra-degli-abbandonati-maltrattati-4a-serata-conviviale/) presentato dalla dott. Teresa Cona, segretaria del Circolo, suscitando vivo interesse, commozione e ammirazione del pubblico. Un momento ricco di suggestioni e di speranza.

Le pagine della “sua” «Emmaus» − la stimata ormai particella del movimento internazionale fondato da Henri Antoine Grouès, frate cappuccino, detto Abbé Pierre († 2007), e composto oggi da circa 400 comunità e gruppi −, sono piene di iniziative con gli ultimi e per gli ultimi. L’«Emmaus» catanzarese raccoglie materiale usato per distribuirlo ai disagiati o metterlo presso i mercatini solidali; con le offerte ricavate da questi mercatini sostiene non solo il proprio centro per l’accoglienza e la tutela dei diritti dei bisognosi ed emarginati, ma anche le numerose attività locali e internazionali (ad esempio il «Progetto Acqua-Lago Nokouè», nel Benin). Attualmente ha una utenza di 700 famiglie, pari a circa 2000 persone bisognose, per le quali attua l’intermediazione presso le istituzioni, la distribuzione di beni di prima necessità, il sostegno scolastico, medico e legale. Periodicamente svolge servizio di assistenza ai degenti presso l’Ospedale «Pugliese−Ciaccio». Insieme all’«Emmaus Italia» aderisce alla Banca Etica e alla Rete Lilliput. Per fini solidali e umanitari collabora tra l’altro con il Ministero di Grazia e Giustizia, il «Volontariato Giustizia», la Fondazione Antiusura «S. Maria del Soccorso», le «Associazioni Amiche», la «Libera Catanzaro». Grazie alla caparbietà del gruppo guidato da Mariaconcetta, e al sostegno della storica comunità di Firenze, l’«Emmaus Italia» ha inaugurato il 13 giugno 2016 la sua seconda comunità al sud Italia, dopo Palermo, a Satriano Marina, e l’ha fatto con lo stile sobrio che caratterizza i suoi operatori e volontari. Qui la gente “di strada”, esclusa dalla società, trova una casa e chi è disposto a darvi ascolto. Gli “irrecuperabili”, del resto, come teneva a precisare l’Abbé Pierre, non esistono: esistono le persone malate di «anoressia esistenziale» (don Luigi Ciotti), cioè le persone sole che forse vivono la peggiore delle povertà: quella interpersonale.

Tenendo conte dell’affinità spirituale tra il Circolo e l’«Emmaus», Mariaconcetta ha rivolto ai presenti l’invito a partecipare ad eventi di maggio, atti a coinvolgere sempre più persone nell’educazione del “riciclo” di materiali che la “cultura dello scarto” distrugge con tanta nonchalance.

Nel prosieguo della Serata, a sorpresa, un «break», per un affettuoso brindisi a Lawrence Mondoka OFMConv, membro della fraternità conventuale di Catanzaro Lido e assiduo «habitué» del Circolo, che ha compiuto gli anni, e, a conclusione, dopo lo scambio di opinioni ed esperienze, la recita della «Preghiera cristiana per il creato» («Laudato si’», n. 246), il video «Cantico delle creature» musicato da Domenico Stella OFMConv († 1956) ed eseguito dai partecipanti al 32° incontro dei Giovani verso Assisi (2011), una foto comune e un momento conviviale di grande simpatia e reciproca stima.

Le porte del Circolo sono aperte ogni venerdì e invitano ad entrare chi sta fuori, chi è escluso, chi è avvertito o un semplice curioso: «Entrate! Entrate tutti per vedere ciò che sta dentro!» Il Circolo accoglie tutti, aspetta tutti, invita tutti. Le sue porte inducono anche ad uscire chi vi è entrato: «Andate fuori a portare speranza». Qui vengono posti i semi, ma essi vanno sparsi fuori, per il mondo. Tutto attorno a noi grida, «geme e soffre le doglie del parto» (Rom 8,22), a causa del peccato dell’uomo, nell’«attesa ardente» (v. 19) e nell’ansia impaziente di riscatto e di rinnovamento, con supplica di aiutarlo in quest’opera di liberazione «dalla «vanità» (v. 20) e dalla «corruzione» (v. 21). A noi viene chiesto il coinvolgimento, l’impegno, il nostro “poco”…

pa/tc

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Serata memorabile (78ª)

Serata memorabile, incancellabile, eccezionale, quella di venerdì 17 febbraio al Circolo Culturale San Francesco, la 3ª conviviale con aperitivo sul tema: «Il creato: “dominarlo” o custodirlo? La sapienza di grandi racconti biblici», ideata nell’ambito della 4ª edizione del WikiCircolo il cui tema conduttore è: «L’uomo e sua ‘sorella’ Terra», l’edizione ispirata all’enciclica «Laudato si’» di Papa Francesco e alla preghiera-inno «Cantico delle creature» di frate Francesco, la 78ª di seguito.

Serata speciale, vivace e molto simpatica, che ha visto il presidente del Circolo, suo malgrado, al centro dell’incontro. La segretaria e il curatore delle Serate conviviali, a nome del Circolo, gli hanno consegnato, a sorpresa, un iPhone 6S, corredato di una pergamena in cui una mano ha scritto tra l’altro: «Speriamo di aver fatto “centro”, aiutandolo nel suo intenso desiderio di comunicare la bellezza di quanto è umano e insieme divino nel sapere, nel creato e nella fatica di vivere, perché a volte anche lo Spirito Santo può servirsi della tecnologia per raggiungere vicini e lontani». E’ stato il dono dei suoi più stretti collaboratori e di alcuni «fans» del Circolo. Passato il primo momento di stupore, il presidente, che aveva visto andare in frantumi il suo smartphone, meno avanzato e ormai fuori commercio, rimanendo per settimane senza possibilità di comunicare all’esterno se non utilizzando il computer (sua appendice), ha espresso la sua commossa gratitudine a quanti lo hanno riempito di meraviglia: «Sono le persone “speciali”, quelle che ti leggono dentro, che sentono i tuoi pensieri, che colgono solo la parte più bella del tuo cuore e che ti regalano con un gesto questa gioia che avevi dimenticato. Sono quelle persone che non ringrazierai mai abbastanza per averle incontrate sul tuo cammino».

La Serata è stata splendidamente illuminata da un altro “regalo” fuori programma: l’inattesa presenza di Dariusz Wisniewski OFMConv, confratello ed allievo del presidente, arrivato appena poche ore prima, con una visita-lampo, da Roma, ma in realtà da Dobra Szczecinska, una cittadina sorta presso la grande Stettino (in polacco: Szczecin) sulla sponda destra del fiume Oder, delle anse, degli angiporti e delle isole, in un intrico di ponti, gru e banchine, a sud della laguna e della baia della Pomerania, dove da secoli si incrociano le strade che collegano l’Europa occidentale a quella orientale, la Scandinavia al sud Europa. Infatti, il gradito ospite, nel suo breve intervento, ha fatto cenno al suo lavoro tra i protestanti in Svezia (4 anni), ma anche tra i musulmani in Turchia (9 anni), motivato dall’argomento della sua tesi dottorale («Ire inter Saracenos». Il dilemma tra la crociata e la missione nelle opere di Ruggero Bacone, Roma 2005).

Tutto pareva essere eccezionale, anche il programma della Serata pubblicato anticipatamente sul Sito Web del Circolo (https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/event/creato-dominarlo-sfruttarlo-custodirlo-rispettarlo-la-sapienza-grandi-racconti-biblici-3a-serata-conviviale-aperitivo/).

Alla prossima tornata!

(tc/pa)

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«Seminiamo bellezza e non inquinamento»

«Papa Francesco e la sua Laudato si’»: è stato il «claim» della 2ª Serata conviviale con aperitivo, che si è svolta venerdì 3 febbraio nel consueto Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, Serata progettata nell’ambito della 4ª edizione del WikiCircolo, il cui motivo conduttore è: «L’uomo e sua ‘sorella’ Terra», e ispirata all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco e alla preghiera-inno Cantico delle creature di frate Francesco. E’ stata la 76ª Serata di seguito, tra quelle conviviali e quelle cinematografiche, aperte a chi è a pochi passi dalla sede del Circolo o a chi non lo è.

A vegliare sulla Serata, il suo curatore, l’avv. Peppino Frontera, supportato dall’équipe: Teresa, Luigi, Ghenadi e Gabriele. E’ stata la segretaria del Circolo, la dott.ssa Teresa Cona, a salutare il pubblico e calamitarlo intorno ad un ricco, consistente e ambizioso programma, pubblicato anticipatamente sul Sito Web del Circolo:

«1. Video curato da Robert Duncan, compositore canadese, che associa foto e filmati alle frasi utilizzate da Papa Francesco nella Laudato si’ (6 min); 2. Alla scoperta della Laudato si’: interviene Anzulewicz OFMConv; 3. Ascolto di alcuni brani dell’enciclica, tra cui il n. 246, letti dall’attore Toni Servillo (Audio-libro realizzato nel 2016 dall’editore Luca Sossella ed accompagnato da una guida alla lettura e all’ascolto del testo, scritta da Antonio Spadaro SJ, direttore di Civiltà Cattolica); 4. Lotta contro l’inquinamento nel Comune di Catanzaro e sul Tirreno cosentino: intervengono Francesco Longo, assessore comunale alla gestione del territorio, e Peppino Frontera, tutore/curatore delle Serate conviviali; 5. Domande e osservazioni; 6. Annunci e comunicazioni; 7. Recita della Preghiera per la nostra terra (Laudato si’, n. 246) e il video Cantico delle creature di Angelo Branduardi, cantautore, violinista, chitarrista e polistrumentalista (3:33 min)».

Così l’enciclica Laudato si’, le cui parole di apertura sono tratte dal Cantico del Santo d’Assisi, ha iniziato a dispiegare la sua forza di interpellazione etica anche qui, nel Circolo, chiamando mondi diversi ad un dialogo a tutto campo. L’esplorazione del suo potenziale è ancora dinanzi a tutti.

La Serata si è conclusa con un apprezzato “aperitivo”, in un’atmosfera accogliente e calda, in contrasto con quella fuori della porta dove l’aria gelida stava creando le condizioni per nevicate a quote basse. «Chapeau» all’assessore Longo che in modo consono all’enciclica e allo spirito francescano ha condiviso con i presenti, a titolo gratuito, le numerose iniziative del Comune volte alla “custodia” dell’ambiente e alla “cura” della cittadinanza!

«…proteggiamo il mondo e non lo deprediamo, seminiamo bellezza e non inquinamento e distruzione» (Laudato si’, n. 246).

(pa)

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WikiCircolo 2017: proteggere il creato per difendere l’uomo

◊  Con la 4ª edizione, il WikiCircolo – la sezione del Circolo Culturale San Francesco – intraprende un nuovo itinerario e gli assegna il motto: L’uomo e sua «sorella» e «madre» terra. Rinnovando l’ideale del Circolo: «la cultura e la cura dell’altro», si ispira all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco e alla preghiera-inno Cantico delle creature di frate Francesco. Entrambi gli scritti parlano della nostra casa comune, la terra. Nessuno può non intenerirsi davanti alla sua bellezza − questa magnificenza sta tutta nei loro titoli − e nessuno può restare indifferente di fronte alla sua sfiguratezza. La panoramica del Pontefice è «gioiosa e insieme drammatica». Mentre il medievale Laudato si’ del Poverello costituisce un cantico universale «ante litteram», quello del Pontefice esprime un’ode globalizzata dal design innovativo: spazia dagli aborigeni australiani, religiosamente attaccati alle loro terre, ai migranti sub-sahariani, sradicati e in fuga, dalla guerra e dall’effetto serra. Una monografia che tocca ogni aspetto, a partire da quello che sta accadendo all’ambiente, alla denuncia accorata delle disparità e delle iniquità, fino all’indicazioni di alcune linee di orientamento e di azione. Un vettore ecologico che riduce la velocità e scala le marce fino ad arrestarsi e arretrare, qualora necessario: «Non basta conciliare, in una via di mezzo, la cura per la natura con la rendita finanziaria, o la conservazione dell’ambiente con il progresso.  (…) le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro» (n. 194). Diversamente dalla guerra fredda, che immobilizzava e congelava, ma in fondo conservava il mondo in freezer, impedendogli di sprigionare le propria energia, la guerra commerciale lo surriscalda, lo spoglia e lo squaglia, materialmente. Così l’essenza dell’uomo si vaporizza, come in un remake di Terminator, nell’immagine più visionaria dell’enciclica, per sfuggire al dominio delle macchine: «L’autentica umanità sembra abitare quasi impercettibilmente in mezzo alla civiltà tecnologica, come la nebbia che filtra sotto una porta chiusa». Porta chiusa, ma finale aperto che richiede una “conversione” (n. 216), una “riconnessione” tra l’uomo e il creato, una mobilitazione di tutti, un movimento globale di opinione che , nell’interesse dell’umanità, prenda in mano le iniquità, fino a generare un’onda che costringa chi ha più potere a mettere in atto tutte le iniziative per cambiare rotta. E’ il momento che l’appello alla custodia dell’ambiente e alla cura di tutti, specialmente dei bambini, dei vecchi, dei fragili, non serva soltanto a riflettere sulla nostra condizione, bensì che ci faccia agire, dal locale al globale, senza esitazione.

◊  I temi delle Serate conviviali con aperitivo, proposte per questa edizione, sono tutti da “abitare”, configurare, delimitare. Tutti ne possono essere protagonisti, relatori, referenti, tutori. La sfida, in tale prospettiva, alza di parecchio l’asticella fino a domandare: “Che genere di mondo vogliamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi?”. Le risposte finora elaborate non sono univoche, categoriche e definitive, e pendolano tra opportunità affascinanti e limiti avviluppanti. Tale incertezza ci mantiene nell’itineranza dell’ascolto, e questo è già un potente punto di contatto con frate Francesco. Insieme con lui incontreremo per strada fratelli e sorelle che da volontari ci offriranno dati e prospettive su cui riflettere e da cui ripartire con consapevolezze più scaltrite e più profonde, senza pregiudizi da “apocalittici” o “integrati”. Con loro potremo scoprire e scegliere anche inedite rotte di senso e nuovi approcci al creato e alla vita in un «humus» culturale e socio-economico, descritto dal sociologo Z. Bauman, con l’icastica e ormai percolante  metafora della società liquida, amebica, orfana di certezze assolute, dimentica di aspetti solidi e sodi, mediati dalla tradizione. Forse la fraternità universale praticata da Francesco potrà ricevere una inedita spinta. Speriamoci con tutto il cuore.


L’uomo e sua «sorella» e «madre» terra

Serate conviviali

con aperitivo

4ª edizione

Giorno: un venerdì sì e un venerdì no

Ora: 18.45

Luogo: Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido

Calendario degli incontri

 

  1. Ve 20 gen 2017 − Frate Francesco e il suo Cantico delle creature

«Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa» (v. 9: FF 263) [https://youtu.be/9hAH1O6FLBghttps://www.youtube.com/watch?v=AFkfu_a5f_E]

  1. Ve 3 feb 2017 − Papa Francesco e il suo Laudato si’

«O Dio (…), risana la nostra vita, affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo, affinché seminiamo bellezza e non inquinamento e distruzione» (Laudato si’, n. 246)

  1. Ve 17 feb 2017 − Il creato: “dominarlo” e sfruttarlo o custodirlo e rispettarlo? La sapienza di grandi racconti biblici

«È importante leggere i testi biblici nel loro contesto, con una giusta ermeneutica, e ricordare che essi ci invitano a “coltivare e custodire” il giardino del mondo (cfr. Gen 2,15). Mentre “coltivare” significa arare o lavorare un terreno, “custodire” vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare» (Laudato si’, n. 67)

  1. Ve 3 mar 2017 − Laudato si’: i gemiti della sorella terra “oppressa e devastata” e i gemiti degli “abbandonati e maltrattati” del mondo

«Fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra, che “geme e soffre le doglie del parto” (Rm 8,22)» (Laudato si’, n. 2). «O Dio dei poveri, aiutaci a riscattare gli abbandonati e i dimenticati di questa terra che tanto valgono ai tuoi occhi»  (Laudato si’, n. 246)

  1. Ve 17 mar 2017 − Laudato si’: il degrado ambientale e la “riconnessione” tra l’uomo e il creato

«Ognuno si penta del proprio modo di maltrattare il pianeta», perché «un crimine contro la natura è un crimine contro noi stessi e un peccato contro Dio» (Laudato si’, n. 8)

  1. Ve 31 mar 2017 − Laudato si’: il «no» all’ideologia consumeristica e il «sì» alla cultura della sobrietà e della condivisione

«Dal momento che il mercato tende a creare un meccanismo consumistico compulsivo per piazzare i suoi prodotti, le persone finiscono con l’essere travolte dal vortice degli acquisti e delle spese superflue. Il consumismo ossessivo è il riflesso soggettivo del paradigma tecno-economico» (Laudato si’, n. 203)

  1. Ve 21 apr 2017 − Laudato si’: il «no» all’ingiustizia sociale e il «sì» alla solidarietà intragenerazionale

«Ricordiamo i poveri di oggi, che hanno pochi anni da vivere su questa terra e non possono continuare ad aspettare. Perciò, “oltre alla leale solidarietà intergenerazionale, occorre reiterare l’urgente necessità morale di una rinnovata solidarietà intragenerazionale”» (Laudato si’, n. 162)

  1. Ve 5 mag 2017 − Laudato si’: il diritto di tutti e per tutti all’acqua e al cibo

«Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità» (Laudato si’, n. 30). «Sappiamo che si spreca approssimativamente un terzo degli alimenti che si producono, e “il cibo che si butta via è come se lo si rubasse dalla mensa del povero”» (Laudato si’, n. 50)

  1. Ve 19 mag 2017 − Laudato si’: l’eco-migranti e la cultura dell’accoglienza e della solidarietà

«E’ tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale, i quali non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioni internazionali e portano il peso della propria vita abbandonata senza alcuna tutela normativa. (…) La mancanza di reazioni di fronte a questi drammi dei nostri fratelli e sorelle è un segno della perdita di quel senso di responsabilità per i nostri simili su cui si fonda ogni società civile» (Laudato si’, n. 25)

  1. Ve 9 giu 2017 − Laudato si’: l’«ecologia integrale» – educare all’alleanza tra l’umanità e l’ambiente

«È molto nobile assumere il compito di avere cura del creato con piccole azioni quotidiane, ed è meraviglioso che l’educazione sia capace di motivarle fino a dar forma ad uno stile di vita. L’educazione alla responsabilità ambientale può incoraggiare vari comportamenti che hanno un’incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili, e così via» (Laudato si’, n. 211)

  1. Ve 23 giu 2017 − Custodi del creato e degli altri: Francesco di Paola (https://youtu.be/OSC-vakdQQE) ed Elena Aiello (https://youtu.be/0bqLi-b0BQ8)

«Ci sono educatori capaci di reimpostare gli itinerari pedagogici di un’etica ecologica, in modo che aiutino effettivamente a crescere nella solidarietà, nella responsabilità e nella cura basata sulla compassione» (Laudato si’, n. 210)

Ve 30 giu 2017 − «Messa della Terra» (Earth Messa) per cantare la bellezza della creazione (oltre a stili musicali, anche la pittura paesaggistica e i versi degli animali: l’ululato del lupo di Gubbio o il canto della cicala)

Piotr Anzulewicz OFMConv e Staff




Piccolo si fece, per noi…

«A poco a poco [frate Francesco] si sentì inondare nell’intimo del cuore di ineffabile letizia e immensa dolcezza (…) Poi, come rapito fuori di sé e trasportato in una grande luce, che dilatava lo spazio della sua mente, poté contemplare liberamente il futuro. Quando quella luce e quella dolcezza dileguarono, egli aveva come uno spirito nuovo e pareva un altro» (1 Cel 26: FF 363).

In occasione delle festività natalizie, desideriamo raggiungere tutti voi, Soci ed Amici, con l’augurio di un buon Natale che ci faccia contemplare il futuro con lo sguardo di frate Francesco, il «Piccolino» (Tes 41: FF 131), e promuovere, con lo sguardo di un Dio che si fece piccolo per noi, «la sollecitudine verso i migranti, i bisognosi, gli ammalati e gli esclusi», «scegliere la solidarietà», seminare «amicizia sociale», «costruire comunità nonviolente», «attive e creative», «prendere cura della casa comune» (Messaggio di Papa Francesco per la 50ª Giornata Mondiale della Pace, nn. 6-7).

Tantissimi auguri di buone feste dal Consiglio direttivo del Circolo.

Catanzaro Lido, 25 dicembre 2016




Beniamino Donnici: il «volto vivente della misericordia»

beniamino-donnici-volantinoE’ stata una Serata splendida, sentita, partecipata, quella di venerdì 2 dicembre, la 71ª di seguito, senza interruzioni, a partire  dal 10 gennaio 2014, la 6ª e l’ultima conviviale con ‘aperitivo’ della 3ª edizione del WikiCircolo dal motto: «I volti della misericordia».

img_1713A darle il tocco finale è stato il dott. Beniamino Donnici, il «volto vivente della misericordia», padre di due figli, psichiatra e psicoterapeuta, già colonnello medico dell’Esercito, che per brevi e intense stagioni ha svolto attività politica: è stato assessore al Turismo e Beni culturali della Regione Calabria e parlamentare europeo. La Serata ha raggiunto l’acme d’interesse quando egli ha voluto condividere la commovente ragione della sua conversione dovuta alla morte della sua amata madre. «Disarcionato lungo una delle tante vie di Damasco», toccato dalla misericordia di Dio e divenuto fervente cristiano, innamorato di Maria, Madre del Signore, ha abbandonato ogni idea di vittorie terrene. Allo scoccare dei sessant’anni ha ricevuto, presso il monastero «Mater Ecclesiae» nell’Isola di San Giulio, sul lago d’Orta, in Provincia di Novara, un “battessimo”, quello della preghiera contemplativa, descritto nella straordinaria cronaca-diario in dialogo con Madre Cànopi, monaca benedettina, erudita della letteratura dei Padri della Chiesa e autrice di libri sulla spiritualità monastica: 7 giorni (Paoline Editoriale Libri, Milano 2016).

libro-donniciCosì nella mente dei presenti alla Serata, arrivati numerosi da ogni dove, si produceva l’effetto magico: sentirsi quasi dire, senza alcuna discesa negli inferi del populismo, tra i suoi non elettori, ma fratelli per la fede, come chi ha già vinto molto più di una poltrona, quello che pensano i cristiani riflessivi: il nostro battesimo ha ancora bisogno di un completamento, di un supplemento, di un secondo battesimo, «nello Spirito Santo e nel fuoco» (Mt 3,11), nell’intimo del nostro cuore. E’ urgente “slegarlo”, appropriarsene ed esprimerlo personalmente, perché esso possa “ravvivarsi” e sprigionare la sua forza divina che viene dalla vittoria di Cristo. Finché non pensiamo affatto a lui, non crediamo in lui, non ci curiamo di lui, non lo amiamo da morire, è come se egli per noi non fosse ancora morto e risorto. Se però ci scuotiamo e apriamo gli occhi sbigottiti, ci rendiamo conto di ciò che è avvenuto nel nostro battesimo: Cristo muore e risorge per noi, noi siamo salvati e tutto diventa vero. E se non siamo di pietra, ci mettiamo a piangere di gioia e di gratitudine.

Gratitudine anche a lui, Beniamino, che ha tenuto accuratamente lontana da sé la politica, anche se ha parlato come un presidente della Camera in carica, raccontando la sua singolare esperienza e le storie di vita vera. Speriamo di averlo ancora tra noi, alla nuova edizione del WikiCircolo, la 4ª, ispirata all’enciclica Laudato sì’ di Papa Francesco e al Cantico delle creature di frate Francesco.

E gratitudine a coloro che alla conclusione della Serata hanno permesso di degustare pizze, canapè, torte e dolci tipici calabresi e tanto altro. Gratitudine infine allo Staff del Circolo che ha lavorato sinergicamente e con passione per raggiungere il risultato sperato: davvero una magnifica Serata, trascorsa in armonia e serenità, e un gran finale.

(pa/tc)

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Paolo d’Ambrosio da Cropani al Circolo

paolo-dambrosio-volantinoStraordinaria la 5ª Serata conviviale con aperitivo – la 69ª di seguito, tra quelle conviviali e quelle cinematografiche – ideata nell’ambito della 3ª edizione del WikiCircolo dal titolo: «I volti della misericordia», che si è tenuta il 18 novembre, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido.

La Serata girò attorno ad un singolare “volto della misericordia” − beato Paolo D’Ambrosio da Cropani († 1489), sacerdote del Terz’Ordine Regolare di S. Francesco d’Assisi, guida spirituale degli ultimi, amico dei poveri, operatore e portatore di pace. A presentarlo, in chiave di misericordia, è stato P. Pasquale Pitari OFMCap di Catanzaro, promotore della sua causa di canonizzazione. Grande impatto visivo e fonico: i brani musicali eseguiti sulla tastiera da Pino Aversa; la «Positio», cioè il volume comprendente la biografia documentata sul Beato e le testimonianze, scritta da P. Pasquale e donata al Circolo; il filmato dal titolo «Cropani dona culto a Dio nel suo beato Paolo», approntato anch’esso da P. Pasquale e molto cliccato su YouTube; le varie foto proiettate sullo schermo e infine il video con l’inno «Oh happy Day» dedicato a Elisabetta Guerrisi, socia e sostenitrice del Circolo, che il 17 novembre ha festeggiato la sua illustre Protettrice, s. Elisabetta d’Ungheria.

Non è mancata la voce dell’avv. Giuseppe Frontera, curatore delle Serate, inviata ai presenti tramite WhatsApp, riprodotta nel Salone da Ghenadi e accolta da tutti con l’applauso e l’augurio di pronta guarigione. E’ stata la dotts.ssa Teresa Cona, segretaria, a supplire la sua assenza. Un saluto particolare fu rivolto al trio: Marisa, Margherita e Patrizia Rizzello, che in settimana rientrano a Roma, loro sede  invernale. Tra le testimonianze fu toccante quella del M° Luigi Cimino, consigliere e membro del «Team» di WikiCircolo.

Tra i presenti, un significativo numero dei cittadini di Cropani, “capeggiati” dalla presidente della «Pia Unione Beato Paolo D’Ambrosio» Anna Maria Flecca, “protetti” dall’avv. Giuseppe Mazza e “sorvegliati” dal maresciallo in pensione Mario Oliveto. A concludere la splendida Serata, in amicizia e gioia, l’«aperitivo» offerto dal Circolo. A mezzanotte, sulla chat di Facebook del Circolo (https://www.facebook.com/circoloculturalesanfrancescocatanzaro/?fref=ts), un consolante e promettente post da Pisa: «Bellissima Serata! Prima o poi, mi vedrete al vostro Circolo, per partecipare ad una vostra Serata: lo prometto. ES».

Piotr Anzulewicz

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Un «Faro» nelle «nebbie» dell’esistenza: Lombardi

0001-13Il Circolo lascia di stucco e riempie di stupore. Il 4 novembre esso ha offerto una Serata stupenda, meravigliosa e geniale: oltre alla relazione dell’avv. Francesco Sacchi, membro del Consiglio dell’Ordine, a sorpresa vi è stato l’intervento di P. Pasquale Pitari, cappellano presso l’Ospedale «Pugliese-Ciaccio» e promotore delle cause di beatificazione di sei servi di Dio. Due importanti Relatori per un «Faro» che ancora ci guida fra le “nebbie” dell’esistenza: Antonio Lombardi († 1950), filosofo, «avvocato dei poveri», modello di fede vissuta e testimoniata nella «carità della sapienza». È stato un profeta che ha cercato la verità in Dio e lo ha servito impegnandosi nella cultura e a favore dei poveri. La porta della sua casa è stata sempre aperta nell’accogliere i più poveri e meno abbienti della città: un pasto caldo, una parola di conforto, un’attenzione per chi era rinnegato e scartato dalla società. Testimonianze raccontano del filosofo, «novello Poverello d’Assisi», che spesso tornava a casa senza scarpe perché donate a qualche mendicante incontrato lungo Corso Mazzini di Catanzaro. Nel 1944 lanciò su «L’Idea Cristiana» un grande “Appello alla carità” nel quale affermò che «chiunque deve porgere l’aiuto fraterno a chi è più povero di lui».

Tanti complimenti al WikiCircolo e al suo Staff, vivi ringraziamenti ai Relatori di spicco e cordiali felicitazioni ai convenuti che non si sono lasciati sfuggire una così altamente significativa, educativa, fraterna e piacevole Serata, la 67ª di seguito.

Grazie a quanti accolgono l’invito e di Serata in Serata, di venerdì in venerdì condividono un cammino, una speranza, un “sogno”, quello di trasmettere in pace e armonia ciò che di più bello c’è al mondo: la benevolenza, la gratuità, la prossimità, l’accoglienza, l’amicizia, la cultura…

Ecco la bellezza della 67ª Serata in alcuni scatti (Rita, Teresa, Elisabetta, Ghenadi, Piotr)

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Natuzza non si smentisce

3a-serata-conviviale-iii-natuzza-volantinoNatuzza Evolo († 2009), la mistica di Paravati, non si smentisce! E’ irresistibile il suo richiamo… Come calamita continua ad attirare a sé ogni assetato di spiritualità. La 3ª Serata conviviale con aperitivo (21.10.2016), sulla misericordia nella sua vita ed opera, ideata nell’ambito della 3ª edizione del WikiCircolo dal titolo: «I volti della misericordia» e collocata nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia – la 65ª Serata di seguito, tra quelle conviviali e quelle cinematografiche –, è stata un exploit di presenze! Il pubblico attento e sempre più coinvolto pendeva dalle labbra di padre Michele Cordiano, confessore e guida spirituale di Natuzza, ospite d’onore dell’evento. Serata indimenticabile per i contenuti ed il “calore” con cui gli intervenuti hanno accolto il messaggio della Mistica capace di sciogliere i cuori più induriti ed operare guarigioni spirituali.

Un grazie di cuore allo Staff del WikiCircolo: l’avv. Peppino Frontera – curatore principale delle Serate, la dott.ssa Teresa Cona – Segretaria del Circolo, il M° Luigi Cimino – membro del Consiglio direttivo, e a Ghenadi Cimino – responsabile dell’Audio Service, e a tutti coloro che hanno reso bella ed affettuosa la Soirée. (tc)

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Una serata con tanto cuore: Nuccia Tolomeo

Incantevole serata conviviale con aperitivo, quella di venerdì 23 settembre scorso nella cornice del Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» a Catanzaro Lido, la prima della terza edizione del WikiCircolo dal titolo: «I volti della misericordia», collocata nel solco dell’Anno straordinario della Misericordia ed aperta a tutti, soci, sostenitori, amici. Una serata che wikicircolo-23-09-2016-volantinotrasudava di commozione, ammirazione e venerazione verso la serva di Dio Nuccia Tolomeo († 1997), una delle sei stupende figure calabresi, scelte dallo Staff del Circolo per far risplendere le loro opere di carità e contagiare di misericordia tutti noi, consapevoli che «contagiare di misericordia significa affermare – con Papa Francesco – che è la misericordia il nuovo nome della pace. La misericordia farà fiorire la vita: quella dei migranti respinti sui barconi o ai confini dell’Europa, la vita dei bimbi costretti a fare i soldati, la vita delle persone anziane escluse dal focolare domestico e abbandonate negli ospizi, la vita di chi viene sfruttato da padroni senza scrupoli, la vita di chi non vede riconosciuto il suo diritto a nascere. Contagiare di misericordia significa anche osare un cambiamento interiore, che si manifesta controcorrente attraverso opere di misericordia, quelle opere di chi esce da se stesso, annuncia l’esistenza ricca in umanità, abita fiducioso i legami sociali, educa alla vita buona del Vangelo e trasfigura il mondo con il sogno di Dio» (Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente della CEI per la 38ª Giornata Nazionale per la Vita, 7 febbraio 2016).

Davvero simpatico l’inizio della serata e festoso lo scambio di saluti e di auguri di buon debutto dell’attività associativa tra lo Staff ed il pubblico accorso dopo la pausa estiva. La dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo, in poche parole ha descritto la terza edizione del WikiCircolo, ha esortato a partecipare assiduamente agli incontri del venerdì, ha distribuito dépliant informativi e ha presentato una «new entry»: il compositore di musica Pino Aversa che, in questa edizione, sarà protagonista di un breve momento musicale all’inizio e alla fine di ogni evento. L’onore dell’apertura è toccato dunque al brano musicale dal titolo: «Chiedi solo a Gesù», eseguito con maestria sulla tastiera…

Si è passati subito all’argomento della serata: «Nuccia Tolomeo: per oltre 60 anni su un letto di sofferenza − una sfida che sconvolge, interpella e invita a ripensare il senso della sofferenza in
dolore-3chiave di dono d’amore». Piotr Anzulewicz OFMConv ha offerto quindi ai convenuti questa chiave di lettura della sofferenza che è tanto diversa da quella dell’uomo di oggi: «Mentre l’uomo di ieri − ha constatato − si accostava alla sofferenza non con il proposito di eliminarla, ma con quello di renderla accettabile, l’uomo di oggi, nel suo delirio di onnipotenza, invece, si accosta ad essa con l’intento di trovare un infallibile rimedio per sconfiggerla definitivamente. Il suo sforzo non è più quello di cercare per essa un senso, ma di trovare una soluzione tecnica che la elimini del tutto. Da qui la sua insostenibile paura quando egli si accorge che la sofferenza fa parte integrante della sua esistenza e non può essere controllata né tanto meno cancellata. Privato dei tradizionali significati e non più abile a cercarne di nuovi, l’uomo di oggi si sente più solo di fronte ad essa e ancora più impotente e disarmato di prima. E’ per questo che oggi, più che ieri, la sofferenza viene rimossa di continuo, nascosta, messa tra parentesi, a meno che non venga trasformata in un accattivante spettacolo da vendere e consumare in televisione o su Internet».

auschwitz-e-papa-francescoL’Anzulewicz si è posto allora due domande: «E’ possibile che l’uomo contemporaneo possa rivolgersi alla prospettiva religiosa per dare senso alla sua sofferenza?» e: «Come continuare a credere in un Dio, che ama l’uomo, davanti alla sofferenza innocente di migliaia di esseri umani che oggi muoiono di fame o per malattie, o per le guerre, o per disastri ambientali?». In tutti questi casi, dov’è Dio?

Da sempre gli uomini si pongono queste domande, alle quali le diverse fedi e filosofie, nel corso dei secoli, hanno dato molteplici risposte. C’è ne sono tante pure oggi, ardue e tortuose, che non offrono facili consolazioni, perché partono dalle contraddizioni laceranti della vita, ma anche dalla sua «incandescente bellezza». Al riguardo, l’Anzulewicz ha messo a disposizione dei presenti quattro libri: V. Mancuso, Il dolore innocente. L’handicap, la natura e Dio, Milano 2002; S. Natoli, L’esperienza del dolore. Le forme del patire nella cultura occidentale, Milano 20063; AA. VV., Dio è amore, ma può soffrire? «Deus caritas est», ovvero il «patos» di carità, Torino 2008; P. A. Cavalieri−D. Buscemi−S. A. Cammarata, Il senso della vita. Dalla sofferenza all’adattamento creativo, Roma 2011. Basterebbe leggerli per trarne una luce durevole.

via-cruciscristo-con-corona-di-spinedeposizioneLa sofferenza, se accolta, come ha fatto Gesù, è una realtà che genera amore, diventa apertura all’altro, si manifesta come un luogo pedagogico, un misterioso laboratorio di apprendimento e di creatività e uno spazio nel quale impariamo, benché con estrema fatica e smarrimento, ad amare e vivere insieme. Infatti, il patire ci dischiude puntualmente all’altro e ci lega in modo speciale all’altro. Se la sofferenza è nostra, essa ci spinge con decisione a chiedere aiuto, a vedere nell’altro un benefattore, un potenziale sostegno, una provvidenziale presenza ricca di nuovi significati affettivi. Se la sofferenza è dell’altro, essa ci interpella, non ci lascia in pace, ci chiede come possiamo fornirgli cura, ci fa sentire responsabili della sua situazione. Del resto, ogni negatività, se accolta, può tramutarsi in un’esperienza attraverso la quale uscire dal nostro guscio, liberarci dalle nostre aspettative ed essere amore/dono senza riserve, verso le nostre ferite, verso chi partecipa al nostro dolore, verso chi ci chiede di condividere il suo. E’ come imparare ad essere dono di fronte a tutto ciò che non è dono/amore. E’ come se un misterioso Dio Amore ci parlasse proprio attraverso la sofferenza e facesse della nostra vita un crogiuolo, altrettanto misterioso, per farci diventare amore/dono come lui in Cristo. E’ come se la vita fosse un gioco d’amore, a volte incomprensibile e assurdo, a volte tenerissimo e dolce, nel quale Dio, in infiniti modi, appare e scompare, ci dà e ci toglie, ci colma e ci svuota, attuando una strana pedagogia che ci svincola da ogni zavorra, da ogni peso inutile, da ogni attaccamento, da ogni vanità, e ci fa liberi. E mentre dolorestiamo a questo gioco, mentre ogni giorno impariamo ad amare un po’ di più, ci accorgiamo che l’amore è l’unica cosa che vale e che l’amore vince tutto, anche il dolore e la morte, quella che pone fine alla vita e quella, più impalpabile, che ogni giorno attanaglia il cuore, gli impedisce di battere e lo trasforma in pietra… E’ soltanto per amore che il Cristo Gesù si è fatto uomo e si è lasciato dilaniare dalle nostre miserie. Egli non ci salva dalla morte, ma nella morte. Non ci toglie la sofferenza, ma la condivide. Non ci fornisce risposte sul perché del dolore, ma ci mostra come ogni sofferenza può essere trasformata in una straordinaria esperienza d’amore, in una preziosa opportunità di essere dono d’amore, in una proficua occasione di crescere nella capacità di amare.

Su questo sfondo si è dipanata la virtù narrativa dell’avv. Giuseppe Frontera, curatore principale delle Serate conviviali. Con dovizia di particolari ha delineato il profilo di Nuccia, elogiando la sua vita intrisa di sofferenza. Essa però non ha avuto la capacità di fiaccare il suo indomito spirito, anzi, l’ha resa capace di trasformarla in dono, gioia e gratitudine. Quella sofferenza, che avrebbe schiacciato chiunque, e quell’immobilità impotente che avrebbe fatto urlare contro il Cielo, ha suscitato in lei la potenza della fede in Cristo Gesù. E con questa fede ha saputo ringraziare Dio Padre per averle permesso di essere unita a Gesù sul Golgota. Ai suoi amici ha lasciato delle “raccomandazioni”, ma più di tutto una testimonianza di fede incrollabile e un’adesione mirabile alle sofferenze di Cristo crocefisso, che ha reso possibile che lei accettasse il mistero del dolore e lo utilizzasse in suo favore ed in quello di chi si fosse avvicinato a lei anche solo per un fugace saluto. La sua casa era costantemente aperta all’accoglienza. A tutti regalava un sorriso, un conforto, un consiglio ed una preghiera. Affetta da paralisi nuccia-2deformante progressiva sin dalla più tenera età, patologia invalidante che le impediva ogni movimento, nella sua umile casa per oltre 60 anni dispensava amore e gioia nel presentare Dio e la sua parola di vita, grata per averla privilegiata e scelta come sua creatura atta a diffondere il suo amore e il suo sguardo misericordioso. Inchiodata all’immobilità delle sue ossa martoriate e contorte, non aveva occhi che per il creato da cui traspariva la bellezza, la potenza, l’amore di Dio Padre per l’uomo. Sincero sgorgava dal suo cuore il ringraziamento a lui per il dono dell’immobilità, «una vera scuola di abbandono, di umiltà, di pazienza e di gratitudine». Dall’ 1 novembre 2010 i suoi resti mortali riposano nella cappella del Crocifisso della chiesa del Monte a Catanzaro.

A completare il suo profilo erano poi due brevi filmati, con la testimonianza di p. Pasquale Pitari, postulatore della sua causa di beatificazione, e di don Sergio Iacopetta, che le diede l’ultima assistenza religiosa, accolti dai presenti con grande emozione.

apollonia-con-paolo-brosioTra il pubblico, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», c’era una presenza singolare, quella di suor Apollonia Kasay, nata a Kyondo, nella Repubblica democratica del Congo, il 18 dicembre 1947, ma attiva in Italia fin dagli anni sessanta del secolo scorso, fondatrice dell’associazione nazionale «Cenacolo di Nazareth – Testimoni di Gesù, Maria e Giuseppe» (1992) e della casa di preghiera e di accoglienza spirituale a Cropani Marina (2009). Questa piccola «Formichina», come l’ha denominata Pietro Funaro, presidente della 10ª circoscrizione «Lions Club», ha dato testimonianza della sua miracolosa guarigione da un male, diagnosticato a lei come inguaribile, avvenuta nel 2013. Dopo una degenza all’Ospedale «Pugliese – Ciaccio» di Catanzaro, in preda a lancinanti dolori addominali che l’avevano prostrata e portata alla fine, in attesa di essere trasportata in sala operatoria per un ultimo tentativo di salvarle la vita, ha ricevuto, durante il suo doloroso delirio, la visita di una donna che poi si è fatta riconoscere come Nuccia. Questa donna ha fatto il gesto di toccarle l’addome. In pochi istanti sono cessati i dolori che l’avevano torturata tanto. I medici che stavano per operarla, nel trovarla seduta e sorridente, non potevano che arrendersi e dichiarare miracolosa la guarigione istantanea. Un applauso scrosciante e liberatorio ha fatto vibrare il Salone.

Per attenuare la commozione, un breve stacco musicale… poi vassoi di pizze e di dolci, biscotti e bignè hanno invaso il locale. Ne serberanno un ricordo gradito quanti hanno avuto la fortuna di essere presenti alla serata, davvero con tanto cuore.

pa/tc

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