In bilico tra paura e speranza

timbuktu_poster_qVenerdì 18 marzo si è tenuta la 5ª Serata cinematografica,  presso il Salone «S. Elisabetta di Ungheria», al lato destro della chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido.  In programmazione un film ad alta intensità e attualità: «Timbuktu» (Le chagrin des oiseaux), con il tema strappacuore: fondamentalismo religioso e jihadismo islamista. Un gioiello, capace di geniali rovesciamenti prospettici, da vedere assolutamente. Lo avremmo guardato con fiato sospeso, in bilico tra speranza e disperazione, se non ci fosse stato un fatto imprevedibile: la pennetta Usb, fornita dalla Cineteca, su cui era stato riversato il film, non ha funzionato. In sostituzione, per rimanere in tema, all’istante si è deciso di proiettare la pellicola di Roberto Benigni: «La vita è bella». Il film di Abderrahmane Sissako, uno dei pochi artisti africani conosciuti ed apprezzati anche in Occidente, sarà ripresentato in data da stabilirsi. La sua trama, comunque, è stata raccontata dalla dott.ssa Teresa Cona, curatrice principale della 2ª edizione del CineCircolo «sui sentieri della misericordia».

Timbuktu 3Era il 2012 quando le milizie jihadiste integraliste provenienti da altri luoghi, a partire dalla Libia, invasero Timbuktu, città del nord del Mali, considerata patrimonio dell’umanità e una delle sette meraviglie del mondo con i suoi inestimabili tesori – compresi i manoscritti di Avicenna († 1037), medico, filosofo, matematico e fisico persiano, una delle figure più note nel mondo islamico – per farne il loro quartier generale. La loro distorta ed integralista visione della vita e della religione portò non solo devastazioni e terrore, ma anche “distruzioni” atte a colpire il patrimonio delle conoscenze, principale nemico dell’ortodossia, e cominciare proprio da lì, da questo luogo simbolo, a tracciare le linee guida di un percorso, in una «escalation» strisciante, che adesso avvertiamo insidiosa anche sulla nostra pelle con molta preoccupazione, ma con poco coraggio oppositivo. Uno sgretolamento della civiltà che non sappiamo ancora a quale deriva ci condurrà, ma certamente più tragica di ciò che è già accaduto dopo i fatti dell’11 settembre del 2001. Questa volta in nessuna parte del mondo niente potrà essere come prima, e non lo è più nemmeno adesso, come testimoniano i luttuosi fatti di ogni giorno.

Abderrahmane Sissako Sissako, con rara ed efficace precisione, riesce dunque a fissare il suo sguardo su una zona “simbolo” che suo malgrado è stata fra le prime a dover fare i conti con la furia dei jihadisti, quando ormai al-Qaeda sembrava essere (quasi) sconfitta e si sottovalutavano i “piccoli” conflitti, a torto ritenuti locali, compresa la tragedia della Siria che non ci interessava proprio, e a darci una lettura fatta dall’interno. Infatti, il suo non è un film anti-islamico, ed è bene chiarirlo subito (e il discorso che l’imam della moschea locale fa al neofita jihadista, ne costituisce la prova più evidente, soprattutto nel passaggio in cui afferma che anche lui ha la «jihad» nel cuore, intesa però come ricerca interiore, non come strumento di dolore e sofferenza altrui), ma è proprio per questo ancora più importante soprattutto per noi che abbiamo solo una conoscenza “di riporto” delle cose, e non sempre del tutto attendibile.

MaliVisivamente bellissimo ed appassionato Timbuktu è un grido che colpisce al cuore: il drammatico ritratto del paese dell’infanzia del regista – il Mali, appunto, Paese che non fa notizia e non produce mobilitazioni internazionali – le cui ricche tradizioni umane sono state così pesantemente calpestate da un fanatismo che arriva da lontano. «Sono nato in Mauritania, ma mi sono ben presto trasferito in Mali con la mia famiglia – è lo stesso Sissako a dirlo – e mi preoccupa moltissimo ciò che sta accadendo in quella terra e che si sta allargando a macchia d’olio, perché sono un cittadino del mondo: che sia cresciuto lì è per me un fatto davvero secondario. Trovo, infatti, spaventoso e inaccettabile, a prescindere da quella circostanza personale, che un gruppo di persone, sempre più organizzato e vasto, in costante espansione, si sia posto l’obiettivo di trasformare con tanta efferatezza la società islamica, che per secoli è stata tollerante e gentile, in qualcosa di così intollerante e brutale».

Sissako, con il suo stile lento e piano, fatto di silenzi e di sguardi più che di parole, ci racconta quindi – e universalizza – ciò che è accaduto e sta accadendo in un angolo insanguinato dell’Africa, e ci invita a tenere bene a mente che il male può annidarsi ovunque, anche nei luoghi più tranquilli e “pacifici” della terra: si palesa o arriva all’improvviso, cambiando inesorabilmente il corso delle cose… «Nessuno è al sicuro, insomma, ed è molto meglio prevenire anziché provare a chiudere la stalla quando ormai i buoi sono scappati» (Spopola).

Boko HaramjihadistiUn breve dibattito con i partecipanti ha surriscaldato l’atmosfera. La data della proiezione del Timbuktu, il 18 marzo, è quanto mai significativa. Proprio due giorni fa – ha ricordato il Presidente del Circolo – è stata compiuta un’ennesima orribile strage, all’interno di una moschea alle porte di Maiduguri, capitale dello Stato del Borno: almeno 25 le vittime. La matrice sarebbe quella dei jihadisti di Boko Haram (il nome deriva dalla parola «hausa boko» che letteralmente significa «l’istruzione occidentale è sacrilega» o «vietata»), un’organizzazione terroristica jihadista sunnita, diffusa nel nord della Nigeria e nota anche come «Gruppo della Gente della Sunna» per la propaganda religiosa e il «jihad» (il termine arabo che nella dottrina islamica indica tanto lo sforzo di miglioramento del credente, quanto la guerra condotta «per la causa di Dio» contro gli infedeli, per l’espansione dell’islam). Quel gruppo integralista vuole eliminare i cristiani dal nordest a maggioranza islamica e imporre una pratica religiosa più rigorosa, secondo la legge coranica. È per questo attacca anche le moschee e i fedeli islamici. Il governo nigeriano combatte questo estremismo, ma sembra lontano dal riuscire Mali - famigliaa sconfiggerlo, perché il gruppo è molto radicato nel territorio. La Nigeria è uno dei Paesi più ricchi del mondo, nel senso che è il primo produttore africano di petrolio, ma a causa della corruzione è anche uno dei Paesi più poveri del mondo, con tuttora più del 60% della popolazione che vive sotto la soglia di povertà. È la povertà che favorisce il reclutamento di terroristi, magari non convinti dal punto di vista religioso, trattandosi di Boko Haram, ma convinti dal fatto di ricevere una paga, un salario, un compenso. E poi c’è il fatto che sparisce anche quel denaro che viene stanziato per acquistare armi e formare l’esercito per combattere i jihadisti appartenenti alla galassia del terrorismo internazionale. Di conseguenza i contingenti militari scappano, invece di difendere le comunità e attaccare o perlomeno di arginare Boko Haram, sostenendo, per l’appunto, di non essere in grado di farlo, in quanto meno equipaggiati. Così non passa settimana senza un attentato di proporzioni minori per gravità e vittime. Boko Haram impiega donne e addirittura bambine, approfittando del fatto che con il velo integrale è più facile passare inosservati e soprattutto nascondere esplosivo.

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Tornando al film Timbuktu, il regista ha scelto di non essere il narratore di un tragico fatto di cronaca, ma si è posto un obiettivo molto più ambizioso, quello di darci un quadro più ampio e documentato della situazione, organizzando un racconto che invita alla riflessione. Grazie alla struttura del suo film che precede per contrapposizioni, ci fa vedere l’abissale distanza tra due mondi, fisicamente vicini, ma al tempo stesso anni luce lontani l’uno dall’altro: da una parte un fiabesco paesaggio immerso fra le maestose dune del deserto, che incornicia la vita di una famiglia, quella di Kidane con la moglie Satina e la figlioletta, che conosce l’armonia e la fedeltà nelle relazioni parentali e con la divinità, e dall’altro il villaggio sottoposto alla dura legge della sharīʿa imposta da uomini che in una babele di lingue (tuareg, arabo e francese) atte ad indicarne le differenti provenienze, e senza altra radice comune che non sia quella dell’integralismo, impongono norme vessatorie, con frustate, incarcerazione o addirittura con qualcosa di più terribile, proibendo di cantare, danzare, fumare, giocare al calcio o affacciarsi alla finestra, infierendo soprattutto sulle donne costrette ad indossare velo, guanti e calzettoni.

Timbuktu-cover-cd_origIl tutto viene trasfigurato da Sissako in quel preoccupante grido di allarme, lanciato a un Occidente spesso distratto e incline a pensare che in fondo l’integralismo sia una rivolta contro i secoli di colonialismo subiti, e che nasca di conseguenza dall’interno delle varie realtà nazionali. Il regista riesce a smontare questa concezione ponendoci di fronte a una verità ancora più brutale: si tratta di un’oppressione che ha alle spalle un ben più pericoloso e ambizioso progetto studiato a tavolino, frutto di una follia ideologica assetata di sangue infedele che prende a pretesto una supposta fede per sottomettere intere popolazioni e provare – come è già accaduto in passato – a colonizzare il mondo intero, una forma cancerogena che si sviluppa e dilaga come una metastasi ormai difficile da contenere e contrastare per il ritardo con cui ne abbiamo preso coscienza. Se non ci sarà un cambiamento di rotta, forse «non resta molto altro da fare, se non quello di provare a fuggire a gambe levate correndo a più non posso, come fa la gazzella del film, sperando di non stramazzare esausti senza essere riusciti a trovare un rifugio sicuro per riprendere almeno un po’ di fiato, perché è proprio quello che vogliono»: “sfiancarci”.

IMG_1818Nel corso della Serata, a sorpresa, il Circolo ha voluto, in concomitanza della festa di s. Giuseppe, festeggiare l’avv. Giuseppe Frontera, consigliere e curatore principale della 2ª edizione delle Serate conviviali focalizzate su «Catanzaro ed oltre: mille volti» e tese a rilanciare «quegli “input” che sono necessari alla rinascita della cultura di accoglienza e solidarietà, nel segno dell’Anno IMG_4020della Misericordia». A nome della nostra associazione, la Segretaria gli ha fatto dono del volume di Franco Riga Catanzaro Marina – storia di un borgo antico (Editore Istante, 2014), che racconta con 480 illustrazioni fotografiche un territorio poco rappresentato e di grande potenzialità, e di una pergamena sulla quale i presenti hanno apposto la propria firma. Si è stappato lo spumante e si è brindato tra la gioia dei partecipanti e la commozione del Festeggiato. Non sono mancati dolci e torte salate portate dalla sig.ra Daniela.

Si è quindi ripreso la proiezione del film La vita è bella, ma solo per breve tempo. È stata interrotta, anch’essa a sorpresa, per l’arrivo del gruppo parrocchiale appartenente al «Rinnovamento nello Spirito Santo», con un veloce saluto, quanto gradito, a tutto il Circolo. Sono momenti come questi che ripagano tanti sacrifici che soggiacciono ad ogni evento culturale proposto dal Circolo. Il riconoscimento del lavoro, svolto con passione ed entusiasmo, pur tra mille difficoltà, ostacoli e imprevisti, affinché vengano dibattute e affrontate le problematiche più scottanti, rinfranca gli animi e permette di proseguire nell’arduo cammino che attende chiunque pretenda di «far cultura» nella propria comunità parrocchiale e civile, in modo volontaristico e del tutto gratuito, con l’unica gratificazione di saper di avere contribuito a portare la cultura dello stare insieme e del progettare insieme il presente e il futuro.

L’appuntamento è a venerdì 1 aprile, alle ore 18.45, dopo la pausa per le festività pasquali. Una splendida opportunità di riflettere sulle tradizioni pasquali catanzaresi degne da custodire, coltivare, reinterpretare e far scoprire alle giovani generazioni.

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Gli sbarchi non sono finiti

La nave dolce - portoMolti, troppi, si sono lasciati sfuggire la proiezione del docufilm «La nave dolce» di Daniele Vicari, regista di «Diaz» sui fatti del G8 di Genova, il 3° film della 2ª edizione del CineCircolo promossa dal Circolo Culturale San Francesco e curata dalla dott.ssa Teresa Cona con lo Staff, nel suo andare incontro a ciascuno, l’altro e l’altra, «sui sentieri della misericordia». La presenza nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido sarebbe potuta essere numerosa e sarebbe davvero valsa la candela proiettarlo. «La nave dolce» non solo rendeva visibile e concreto ciò che altrimenti sarebbe stato soltanto immaginabile: coinvolgeva sia la sfera cognitiva che quella emotiva degli spettatori e lanciava a loro dei messaggi molto impressionanti, dotati di grande valore educativo. Sì, lo si doveva proiettare.

KatynIl film racconta molto di noi e del nostro Bel Paese. È uno di quelle opere che sono “agenti di storia”, cioè costruttori o addirittura protagonisti di avvenimenti significativi, per l’incidenza sull’evoluzione della società. Si consideri, al riguardo, una pellicola come Katyń (2007) di Andrzej Wajda, dedicata alla terribile strage di 22 mila prigionieri polacchi, prevalentemente ufficiali e sottufficiali, uccisi dai comunisti sovietici nel 1940 a sangue freddo, con un colpo alla nuca. In Polonia il film – anche se esteticamente non eccelso – è diventato un “caso” nazionale ed è stato visto da circa 3 milioni di spettatori. Katyń è basato su Post mortem, il libro di Andrzej Mularczyk, e sul diario del maggiore Adam Solski, trovato durante l’esumazione del cadavere nel 1943. Lo stesso regista è figlio di uno degli ufficiali polacchi uccisi a Katyń, Jakub Wajda. La pellicola evidenzia il tentativo di occultamento effettuato dai comunisti sovietici per nascondere la loro responsabilità dell’eccidio. Marc Ferro, storico francese ed esperto della Russia e della storia del cinema, osserva che in passato erano le opere letterarie a incidere sull’opinione pubblica. Si pensi, per esempio, alla battaglia culturale che suscitò oltralpe il dramma Hernani di Victor Hugo nel 1830. Oggi, invece, sono i film, gli spettacoli televisivi e soprattutto Internet gli strumenti di informazione privilegiati, in grado di esercitare, talvolta, un’azione sulle vicende storiche, nel bene o nel male. Così anche il docu-film di Daniele Vicari, il film ‘dal vivo’, incentrato sulla ‘vita colta sul fatto’, riflettendo la società, contribuisce a modificarla in meglio. Ci ricorda che anche nei momenti più oscuri e inattesi si può trovare una voce dentro di noi che ci fa rimanere umani.

La_nave_dolce_Daniele_Vicari_Foto_Luca_Turi_TuriLa proiezione è stata seguita da un breve dibattito sul dramma degli immigrati alla conquista di un “Eden” italiano. Dell’incredibile storia della nave mercantile albanese Vlora (dolce perché trasportava zucchero) che l’8 agosto 1991 con 20 mila profughi in cerca di libertà e di lavoro sbarcò nel porto di Bari e della successiva azione politico-repressiva che portò al rimpatrio forzato dei clandestini, Vicari fornisce un dettagliato e serrato racconto, grazie al materiale girato allora dalla Rai e da Tele Norba, ma anche grazie ai testimoni italiani e albanesi della vicenda: documenta alla perfezione la storia che è particolarmente istruttiva per capire quello che accadde da lì ai prossimi vent’anni come invasione extra-comunitaria nel nostro paese. Le immagini della Vlora, che si muove nel Mediterraneo, sono qualcosa di incredibile e di biblico: rappresentano il primo grande terremoto dei popoli poveri verso quello che sembrava il paese del Bengodi. È davvero difficile dimenticare quella nave attraccata al porto, ancora più conturbante di quella della Costa Crociere capovolta al largo delle coste dell’Isola del Giglio, e quella massa sterminata di maschi affamati, assetatati, stremati dal viaggio. Molti scesero dalla nave ancora prima che l’imbarcazione fosse ferma, in cerca di aiuto e di cure sanitarie, e di quella libertà tanto vagheggiata dopo decenni di miseria e di dittatura comunista. Di questi disperati, solo 1 500 circa riuscirono a sfuggire alla polizia e rimanere in Italia, mentre gli altri furono rispediti a bordo di aerei di Stato in Albania, facendogli credere che sarebbero stati trasferiti a Roma. Il sindaco del capoluogo pugliese, Enrico Dalfino, insieme a molti concittadini, diede prova di grande solidarietà, fornendo il proprio aiuto ai profughi.

Oggi, secondo Patrick Nicholson, responsabile del Servizio comunicazioni della Caritas Internationalis, «l’Europa soffre di una crisi di solidarietà nei confronti dei rifugiati che bussano alle sue porte in fuga dalla guerra». Dopo la decisione dell’Austria di limitare gli accessi ai migranti e l’annuncio, da parte dell’Ungheria, di voler indire un referendum sulle quote obbligatorie, i Paesi della “rotta balcanica” hanno introdotto analoghe misure restrittive, soprattutto alla frontiera greco-macedone, dove possono passare solo profughi dalla Siria e dall’Iraq, muniti di validi documenti di identità. «Si è creato un effetto domino»: persone che vengono trattate come merci o pacchi, rimpallate da un Paese all’altro. In Grecia, già colpita fortemente dalla crisi, sono rimaste bloccate migliaia di persone senza le adeguate condizioni per un soggiorno più lungo, come alloggi, cibo, accesso all’acqua. La Caritas non smette di distribuire confezioni di cibo, kit igienici, medicinali, ma allo stesso tempo chiede che «l’Unione europea dia priorità alla vita ed ai diritti delle persone, anziché al controllo delle frontiere». Infatti, i migranti non sono ‘flusso’ o ‘invasione’, filo spinatoma uomini, donne, bambini e anziani a rischio. La ‘fortezza Europa’ – con muri, controlli e filo spinato – non scoraggerà le persone a rischiare la propria vita per arrivarci. Non è un fenomeno che nasce oggi. Tutti i trend relativi al numero di guerre, di rifugiati e di sfollati interni sono in aumento: il 2014 e il 2015 hanno costituito i picchi di un fenomeno ben noto. Le drammatiche testimonianze che ci giungono non fanno che rafforzare, di fatto, una preoccupazione rispetto all’Europa che ha perso lo smalto nelle sue qualità di accoglienza, di rispetto, di promozione umana. Si è chiusa in se stessa ed è diventata egoista. Per qualsiasi cosa che la tocchi, o le dia un po’ fastidio, si chiude a riccio. Meravigliano anche i Paesi scandinavi che per tradizione sono stati sempre molto accoglienti: la Svezia vuole rimandarne via 80 mila e così la Finlandia; la Danimarca, poi, si prende tutti i beni di questa gente.

E’ un problema l’immigrazione. Un coraggio e una disperazione senza fine: gente che vende, lascia tutto, scappa e si imbarca nelle carrette del mare… Un sussulto di compassione, di dignità e di solidarietà, da parte nostra.

La serata si è conclusa con un aperitivo. Il prossimo appuntamento è per venerdì 4 marzo, con la proiezione del film «Il padre» del regista tedesco di origine turca Fatih Akin, seguito dal cinedibattito sul genocidio degli armeni, il male e la sofferenza, la guerra e la migrazione, il potere di amore di speranza.

(pa)

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Noi, cittadini di società “plurali”

Un film parlatoCatanzaro Lido – Venerdì 12 febbraio siamo al secondo appuntamento della seconda edizione del CineCircolo, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», all’ombra della chiesa «Sacro Cuore». Un luogo ideale per mettersi «sui sentieri della misericordia» nel tempo di Quaresima. È la volta della proiezione di «Un film parlato» del regista portoghese Manoel De Oliveira con il cinedibattito sulla «diversità culturale, laicità ed educazione al rispetto dell’alterità e al dialogo interculturale». Il maltempo: freddo e pioggia, ha scoraggiato i più a recarsi all’appuntamento. Un vero peccato, vista la grande attualità dell’argomento innescato dalla pellicola e la felice coincidenza con due eventi significativi:

  1. Fratello Sole, sorella Lunail giorno del 93° compleanno di Franco Zeffirelli, regista, sceneggiatore e politico – nel cinema restano famose le sue trasposizioni letterarie: dalla romantica vicenda di Romeo e Giulietta del 1968, a una sentita biografia del Poverello d’Assisi, visto come precursore dei “figli dei fiori”, ossia il suo Fratello sole, sorella luna, con musiche di Ritz Ortolani e Claudio Baglioni del 1972, fino al memorabile Gesù di Nazareth del 1977 entrato nella storia per il ritratto particolarmente umano del Cristo, la cui eterea spiritualità pervade l’intera opera, e all’Amleto nell’interpretazione di Mel Gibson del 1990;
  2. il convegno sul tema: «Tra paura e speranza costruiamo un futuro globale», in corso dalle ore 19 alle 22 presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma, promosso dall’associazione Zetein – una serata di dibattiti, testimonianze e confronti, aperta a tutta la città, e in particolare alle famiglie e agli studenti, per sconfiggere diffidenze ed estremismi e intraprendere percorsi di pace in un mondo dilaniato da conflitti: «Abbiamo uno scenario libico, uno siriano e quello turco – ha spiegato il prof. Giorgio Zaccaro, presidente di Zetein –, assistiamo al dramma delle migrazioni, c’è tanta miseria e tanto dolore. Nel nostro piccolo l’ambizione è quella di invertire la tendenza e di provare a dare un segnale positivo di aggregazione e di unione di mondi diversi a livello di appartenenza politica e religiosa, e cercare di offrire qualche piccola ipotesi di soluzione».

Due coincidenze felici per il nostro “convegno”, anch’esso con il dibattito aperto, creativo e pluralista rispetto alla realtà globale che spaventa tutti. Siamo consapevoli che in questo momento – a livello nazionale, europeo ed anche locale – prevale una fortissima tendenza alla sfiducia, alla frammentazione, alla passività. Noi tuttavia non ci rassegniamo. Crediamo che sia necessario intervenire, portando a conoscenza realtà positive di incontro, di accoglienza, di integrazione, di multiculturalismo, consapevoli che l’incontro con l’altro passa attraverso la cultura e questa è certamente il prezioso veicolo per costruire la pace.

La dott.ssa Teresa Cona, segretaria del Circolo e curatrice del CineCircolo, ha quindi riportato il messaggio di Jean Figel, commissario europeo per l’istruzione, la cultura e il multiculturalismo, indirizzato nell’Anno del dialogo interculturale (2008) alle Nazioni Unite. Il Commissario ha ricordato come il dialogo sia condizione indispensabile e caratteristica dell’integrazione europea: «Abbiamo bisogno di imparare a vivere assieme e ciò significa vivere appieno la propria identità nel rispetto del prossimo, arricchendoci a vicenda, oltre la tolleranza e la mescolanza culturale». Solo un aperto e rispettoso scambio di punti di vista tra individui e gruppi, appartenenti a culture diverse, può condurci ad una comprensione più approfondita della percezione globale dell’altro.

film-parlato-700x350È su questo sfondo che abbiamo guardato «Un film parlato» in portoghese, inglese, francese, italiano, greco: una babele, colta e raffinata, dove la lingua non è un ostacolo, ma mezzo di cultura. Un film dalla storia intrigante ed accattivante: Rosa Maria, giovane professoressa universitaria di storia, attraversa il Mediterraneo, assieme alla piccola figlia Maria Joana, per raggiungere il marito che si trova a Bombay. E’ un viaggio affascinante che la conduce nei luoghi dove la civiltà occidentale ha avuto la sua culla e dove si è sviluppata raggiungendo le più alte vette della sua crescita: Ceuta, Marsiglia, Pompei, Atene, Istanbul, Cairo fino ad Aden… Madre e figlia percorrono migliaia di storia e di conoscenza ed apprendono le basi e le ragioni della cultura occidentale. Sulla nave poi hanno la fortuna di conoscere il capitano, un americano di origine polacca (John Malkovich), e tre affascinanti donne: l’imprenditrice francese Dauphine (Catherine Deneuve), l’ex-modella italiana Francesca (Stefania Sandrelli), la cantante ed attrice greca Helena (Irene Papas). Esperienza elettrizzante e fertile se non fosse che qualcuno dei terroristi minacci la sicurezza della nave e dei suoi passeggeri… Infatti, un vile attentato pone fine al viaggio di Rosa Maria e della sua figlioletta, lasciando lo spettatore sbigottito a prendere coscienza di quanto balorda, dannosa e atroce sia l’incapacità di un dialogo costruttivo e sereno tra popoli di diverse civiltà.

Roosa Maria con la figlia Maria JoanaLa trama reca, dunque, messaggi altamente condivisibili. Nei suoi risvolti positivi mostra come sia facile attraverso la profonda conoscenza delle diverse culture sentirsi parte di un “tutto”. Solo la bieca, ottusa ed incivile pratica del “settarismo” e della chiusura intellettuale, sociale e politica può trascinare l’umanità verso il distruttivo annullamento di se stessa. «Oggi, o si scommette sul dialogo e sulla cultura dell’incontro, o tutti perdiamo» (Papa Francesco). Soltanto così va il cammino fecondo.

Un breve dibattito tra i presenti ha chiuso la serata. Si rimane con l’amaro in bocca sapendo che poco si è fatto, e molto più si dovrà fare, affinché gli atti terroristici, a cui stiamo assistendo oggi, vengano fermati. Questo sospinge tutti noi, cittadini di società sempre più «plurali», a guardare con più consapevole attenzione e senza pregiudizi l’«altro», il «diverso», lo «straniero» che arriva sul nostro territorio. Occorre cercare di comprenderne le sue ragioni e facilitare la sua inclusione nella società, senza spogliarlo della sua identità e delle sue radici.

Un aperitivo fugace ha stemperato gli animi. L’appuntamento è per il prossimo venerdì 19 febbraio 18.45 con la 3ª Serata conviviale dal titolo: «Curiosità su Catanzaro: un modo per scoprire ed amare la propria città».

Piotr Anzulewicz OFMConv




È partita anche la 2ª edizione del CineCircolo

Venerdì 29 gennaio il Circolo ha lanciato la 2ª edizione del CineCircolo, un’iniziativa originale e interessante, «sui sentieri della misericordia», focalizzata sulla triade: accoglienza–integrazione–viaggi della speranza, con il cinedibattito a conclusione.

Calabria 1In una cultura, che sempre più si configura come cultura della spettacolarità generalizzata, il CineCircolo, nella sua 1ª edizione, con il ciclo «Calabria mon amour», ha presentato pellicole su temi-storie ambientate sul territorio calabrese, per rendere conoscibile un patrimonio cinematografico legato direttamente ai paesi, alle città e ai luoghi che, ospitando i set, le troupe e i cast, sono diventati famosi, o ai personaggi del cinema, di nascita o di famiglia calabrese, che si sono fatti conoscere in tutto il mondo. Così gli spettatori hanno avuto l’occasione di «comprendere meglio – leggiamo sul pieghevole – la nostra storia, la nostra cultura e le nostre tradizioni, apprezzarne la bontà e comunicare la bellezza, attraverso il coinvolgimento personale, la prossimità e il dialogo, sulle strade digitali del nostro mondo contemporaneo, affollate di umanità, spesso ferita: uomini e donne che cercano una salvezza o una speranza». Durante il cinedibattito, che seguiva ogni proiezione del film, potevano reimparare ad ascoltare, comunicare e fruttificare, nella prossimità e in modo inclusivo, rispettoso e costruttivo, favorendo uno sguardo d’insieme. È stato un «omaggio alla terra di Calabria, spesse volte dimenticata e mai sufficientemente apprezzata per le infinite qualità paesaggistiche, folcloristiche, faunistiche, culinarie, ed ai suoi abitanti».

Volantino - DoichlandaLa proiezione del film-documentario musicale «Doichlanda» di Giuseppe Gagliardi (per la recensione si veda ad esempio il link: http://www.mescalina.it/musica/recensioni/il-parto-delle-nuvole-pesanti-doichlanda-dvd) ha segnato il lancio della 2ª edizione del CineCircolo. Tutti i film sono stati selezionati, con la preziosa consulenza di Eugenio Attanasio, regista e presidente della Cineteca della Calabria, nella prospettiva indicata da Papa Francesco nella Bolla di Indizione dell’Anno giubilare, dal titolo «Misericordiae vultus» (11 aprile 2015), per immergere gli spettatori nella dimensione di misericordia e di compassione, di perdono e di riconciliazione. Di più, con il cinedibattito, previsto anche questa volta alla fine della proiezione, dove ci si mette qualcosa di se stessi e dove non si è più spettatori passivi, ma attivi, viene offerto uno spazio per le tematiche come l’accoglienza, l’integrazione razziale e i viaggi della speranza. «Tutti – si legge sul dépliant – abbiamo bisogno di metterci in discussione, senza avere mai paura dell’inciampo, e di farci raccontare cosa sta succedendo. È importante nell’Anno della Misericordia andare oltre il senso di colpa e continuare a cercare delle vie d’uscita, suggerite dalla fede, dal coraggio e dalla creatività dell’uomo che da sempre ambisce alla felicità. È un momento straordinario per ritrovare i nostri fratelli più fragili e riconoscerli come coloro che hanno bisogno di noi, che ci tendono le mani e che noi siamo nelle condizioni di poter soccorrerli e accoglierli».

Il mondo crea lacerazioni ed è solcato da scie d’intolleranza, divisioni, violenze e guerre. Il cinema invece, questa moderna e fondamentale espressione dell’arte, unisce popoli, culture e religioni. Per questo il CineCircolo lo propone come luogo del dialogo e dell’incontro, a cui attingere intimamente e intensamente. Quando poi esso s’apre alla dimensione religiosa, toccando temi fortemente umani che hanno in sé una carica trascendente, riesce a travalicare le diverse espressioni per giungere al cuore e alla mente dello spettatore.

IMG_1451Il curatore dell’attuale edizione, la dott.ssa Teresa Cona – segretaria del Circolo, in collaborazione con l’avv. Giuseppe Frontera e il M° Luigi Cimino – membri del Consiglio direttivo, accogliendo queste indicazioni, cercherà di invitare ospiti d’eccezione per condividere la loro conoscenza ed esperienza relative alle tre tematiche sopraindicate. «Abbeverandosi alla fonte della fratellanza, e prendendone ispirazione, ci aiuterà a guarire le memorie dolorose, a costruire l’armonia, a far fiorire incontri umani fecondi. Al cuore della comunicazione vi è soprattutto una profonda dimensione umana – comunicazione che non è solo una tecnologia attuale o aggiornata, ma una profonda relazione interpersonale».

DonnaLa prima pellicola «Doichlanda» ha offerto l’opportunità di soffermarsi sull’emigrazione calabrese e sui flussi migratori tra l’Italia ed altri paesi, soprattutto europei. La serata era piuttosto fredda e solo in pochi hanno avuto il coraggio di venire alla proiezione. Ci dispiace di non disporre di una vera e propria sala cinematografica, riscaldata e attrezzata di poltrone. L’attuale è “povera”, come fu povera s. Elisabetta d’Ungheria a cui essa è dedicata, e condivisa con l’Ordine Francescano Secolare (OFS) e con la Gioventù Francescana (Gi.Fra.). Nell’ottobre scorso, grazie al parroco, p. Ilario Scali, si è arricchita di un palco per l’auspicata biblioteca francescana (al riguardo si legga: https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/biblioteca-sognata-insieme/) e di tende per le finestre localizzate in alto e al di fuori della manovrabilità, che finora si doveva adombrare con i supporti in cartone, e nel gennaio di quest’anno, grazie al Circolo, di due lampadari e di una plafoniera (ci servono altre tre o quattro da applicare alle pareti laterali). Per ogni evento affittiamo il service audiovisivo (grazie, Ghenadi, Luigi e Gabriele, per la vostra fatica nel portare, montare, gestire, smontare e portare via), il proiettore e lo schermo. Siamo poveri, e non ce ne vergogniamo, anzi, ne siamo francescanamente fieri. Il nostro budget è quasi sempre in rosso, per cui siamo immensamente grati per ogni piccolo gesto di sostegno. Tra i nostri sogni costanti ci sono anche due essenziali strumenti: un computer e una stampante per la Segreteria.

Siamo lieti di invitare tutti, vicini e lontani, a questa edizione. Per parteciparvi non bisogna acquistare il biglietto, perché l’ingresso è libero e gratuito. A conclusione c’è qualche delizia per il palato. Anch’esso vuole la sua parte. A venerdì prossimo.

Piotr Anzulewicz OFMConv

 




Il 2016 parte così…

Cari Amici e Soci, a vostra disposizione abbiamo i due dépliants con i programmi della 2ª edizione del WikiCircolo, cioè delle Serate conviviali con aperitivo, dedicate a «Catanzaro ed oltre», nel segno dell’Anno straordinario della Misericordia, e della 2ª edizione del CineCircolo, cioè delle Proiezioni dei film con il cinedibattito, focalizzate «sui sentieri della misericordia».

Si inizia venerdì 22 gennaio con la conversazione sul tema «Catanzaro: città per servire e far servire i poveri?», tenuta dalla relatrice Maria Concetta Infuso, responsabile del gruppo Emmaus di Catanzaro, e venerdì 29 gennaio con la proiezione del film-documentario «Doichlanda».

Gli appuntamenti da non perdere, all’insegna della misericordia, «cuore pulsante del Vangelo», organizzati dal Circolo e patrocinati dal Parroco, p. Ilario Scali, che si terranno ogni venerdì nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, a partire dalle ore 18.45. I dépliants si possono ritirare nella Segreteria, sede legale e operativa del Circolo.

Tutti sentiamoci invitati a questi appuntamenti e coinvolti, anche per trasmettere un veloce saluto, comunicare una parola di sostegno, esprimere un gesto di vicinanza spirituale. Essi sono una splendida opportunità di condivisione e di fraternità, di incontro e di dialogo. Il Circolo non è un gruppo parrocchiale, ma l’opera parrocchiale che abbraccia tutti i gruppi parrocchiali ed è aperta a tutti, vicini e lontani. Sosteniamola ed amiamola.

Siamo presenti sul «social network» più diffuso in Italia: «Facebook». Vi chiediamo di invitare i vostri amici a cliccare su «Mi piace» per far crescere il numero delle persone che ci seguono, per diffondere le nostre attività e per dare maggiore visibilità ai nostri eventi e ai soci. Ecco il link: https://www.facebook.com/circoloculturalesanfrancescocatanzaro/. Ognuno può direttamente proporre iniziative, commentare quelle pubblicate, inserire i post.

Chiunque sia interessato a collaborare con la Redazione del Circolo su questo Sito e su «Facebook» può contattare la Segreteria.

A presto.

Piotr Anzulewicz OFMConv

WikiCircolo II 2016 (p. 1)

WikiCircolo II 2016 (p. 2)

CineCircolo II 2016 (1)CineCircolo II 2016 (2)




Aprirsi alla misericordia

Presepe di Assisi 1Nella seconda domenica di Avvento, alle 18.20, in video-collegamento con Assisi, Papa Francesco ha acceso dal Vaticano, attraverso un dispositivo remotato via web, con una candela, le luci dei due emblemi natalizi: l’albero di Natale e il presepe della piazza inferiore della basilica di S. Francesco, realizzato in un barcone di 7 metri che ha viaggiato nel Mar Mediterraneo e ha portato 9 tunisini, fortunatamente vivi, fino all’isola di Lampedusa nel marzo 2014. L’imbarcazione – una delle tante, stracolme di persone colpevoli solo di essere nate nella parte sfortunata del mondo – è stata trasportata dall’isola siciliana ad Assisi dagli uomini della Guardia Costiera, definiti «strumenti» e «seminatori di speranza di Gesù». Un gesto simbolico, quello del Papa, che serva a tenere sempre alta l’attenzione verso coloro che ogni giorno scappano da guerre, dittature e carestie, mettendo a repentaglio la loro vita per cercare accoglienza in Europa.

Ricordando i tanti morti annegati in mare, il Pontefice ha ringraziato quanti «in questa terra italiana hanno generosamente accolto i migranti. Il Sud Italia è stato un esempio di solidarietà per tutto il mondo. A tutti loro auguro che, quando guardano il presepe, possano dire a Gesù: ‘Anche io ho dato una mano perché Tu sia un segno di speranza!’».

Alla cerimonia erano presenti anche 31 rifugiati provenienti da Afghanistan, Camerun, Nigeria e Siria, sostenuti dalla Caritas di Assisi. A loro il Papa si è rivolto direttamente: «A tutti i rifugiati, vi dico una parola, quella del Profeta [Isaia]: “Alzate la testa, il Signore è vicino”, e con Lui la forza, la salvezza, la speranza. Il cuore, forse, è addolorato, ma la testa è alta nella speranza del Signore». Lui è venuto per dirci che è più forte della morte e di ogni malvagità. Un Dio che vede la miseria dell’uomo, lo ascolta, lo accoglie, lo abbraccia. È immensamente simpatico, cioè compassionevole e misericordioso, liberante e giustificante. «In questo Natale – ha detto Papa Francesco – vi invito ad aprire il cuore alla misericordia e al perdono», anche se «non è facile perdonare queste stragi». Una sfida fondamentale, oggi, nella società spietata dei forti, dei sani, dei coronati dal successo.

Schede della settimana (7-13 dicembre 2015)

▪ Lunedì 7 dicembre

Atenagora e Paolo VI# 50 anniversario di un «memorabile evento» tra cattolici e ortodossi: il 7 dicembre 1965, vigilia della conclusione del Concilio Vaticano II, con una Dichiarazione comune di Papa Paolo VI († 1978) e del Patriarca ecumenico Atenagora († 1972), venivano cancellate dalla memoria le sentenze di scomunica scambiate tra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli nel 1054: «E’ davvero provvidenziale – ha affermato Papa Francesco all’«Angelus» del 6 dicembre – che quello storico gesto di riconciliazione, che ha creato le condizioni per un nuovo dialogo tra ortodossi e cattolici nell’amore e nella verità, sia ricordato proprio all’inizio del Giubileo della Misericordia. Non c’è autentico cammino verso l’unità senza richiesta di perdono a Dio e tra di noi per il peccato della divisione. Ricordiamo nella nostra preghiera il caro Patriarca ecumenico Bartolomeo e gli altri capi delle Chiese ortodosse, e chiediamo al Signore che le relazioni tra cattolici e ortodossi siano sempre ispirate dall’amore fraterno».

Ambrogio# Nella liturgia, s. Ambrogio († 397), vescovo di Milano, dottore, difensore e organizzatore della Chiesa, maestro di s. Agostino, autore di celebri testi liturgici, padre della liturgia ambrosiana, patrono dei vescovi e degli apicoltori, di Lombardia, Milano e Vigevano, e # 9° giorno della novena in preparazione alla solennità dell’Immacolata.

  Martedì 8 dicembre 

Immacolata in Piazza di SpagnaGiubileo della Misericordia - logo# Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria e, nel solco del 50° anniversario della conclusione del Concilio ecumenico vaticano II, inizio dell’Anno Santo della Misericordia per consentire a tutti di sentire l’amore di Dio: a Roma, nella mattinata (ore 9-30-), il rito dell’apertura della Porta Santa – con la presenza, nell’atrio della basilica, di Papa emerito Benedetto XVI – e la Messa nella basilica presieduta da Papa Francesco (dall’8 dicembre tutti i giorni nei pressi della statua di s. Pietro sarà recitato il Rosario, animato da diverse realtà), e, nel pomeriggio (ore 16-), in Piazza di Spagna, tradizionale omaggio floreale alla Madre Immacolata di Cristo assisa sulla colonna più alta della città (dalle 11 alle 13 è prevista l’animazione dei frati studenti del Seraphicum con canti e balli per coinvolgere i presenti in questo momento di duplice festa per la Chiesa: l’Immacolata Concezione e l’avvio dell’Anno della Misericordia), e, a partire dalle ore 19, “un evento unico e suggestivo”, ovvero la proiezione architettonica di opere di rinomati fotografi e cineasti internazionali sulla facciata e la cupola della basilica di S. Pietro, dal titolo «Fiat lux: illuminare la nostra casa comune», lo spettacolo di illuminazione scenografica ispirato al cambiamento climatico, alla dignità umana e alle creature presenti sulla terra – temi contenuti nell’Enciclica di Papa Francesco «Laudato si’» – e proiettato in contemporanea anche alla 21ª Conferenza delle Nazioni Unite sul clima in corso a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre, per sensibilizzare i cittadini alla protezione sempre più attenta della nostra casa comune raccontando attraverso una storia visiva la bellezza e la tenerezza del creato e la dipendenza reciproca degli uomini e della vita con il pianeta.

Francesco Papa - Auguri# 1000 giorni del pontificato di Papa Francesco: 1000 giorni di misericordia, di amore e di una paternità infinita. Grazie, Papa, e tanti auguri!

(A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», alla conclusione della Messa vespertina, la Milizia dell’Immacolata organizza, in onore della Madre del Signore, la consueta processione aux flambeaux con canti e preghiere, e invita tutti a parteciparvi).

  Mercoledì 9 dicembre

# Nella liturgia, s. Juan Diego Cuauhtlatoatzin († 1548), indigeno del Messico, al quale apparve la Madonna, detta di Guadalupe, sul colle del Tepeyac presso Città del Messico (1531), nel 1990 dichiarato beato e nel 2000 proclamato santo da Giovanni Paolo II, e # inizio del triduo di preghiera a s. Lucia da Siracusa († 304), vergine e martire, patrona della vista (A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», durante la Messa delle ore 18, invochiamo la sua intercessione per tutti coloro che soffrono di disturbi visivi: i non vedenti, i miopi, gli astigmatici e chi è affetto da cataratta).

# A Roma, in Piazza S. Pietro, incontro del Papa con i gruppi di fedeli e i pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 9.50-11).

Giovedì 10 dicembre

Diritti umani# Giornata Internazionale dei Diritti Umani, per commemorare la proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani, firmata a Parigi il 10 dicembre 1948, e per difendere e far ascoltare i diritti propri e altrui: fondamenta di libertà, di sviluppo, di pace. «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza» (Art. 1).

# Nella liturgia, memoria della Beata Vergine Maria di Loreto, detta anche Vergine Lauretana, la cui statua è venerata nella Santa Casa trasportata da Nazareth (1296), patrona principale dell’Aeronautica militare, degli aviatori e dei viaggiatori in aereo, # 2° giorno del triduo di preghiera a s. Lucia da Siracusa e # adorazione eucaristica del 2° giovedì del mese.

  Venerdì 11 dicembre

0001 (5) - Copia# A Catanzaro Lido, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», al lato destro della chiesa «Sacro Cuore», proiezione del film «Il pranzo di Babette» sceneggiato e diretto da Gabriel Axel, vincitore dell’Oscar al miglior film straniero, con cinedibattito sulla convivialità familiare, condivisione fraterna, inclusione umana, attenzione alla vera fame del corpo e dell’anima, l’ultimo film nell’ambito della 1ª edizione del Cinecircolo promosso dal «Circolo Culturale San Francesco» e patrocinato dal parroco, p. Ilario Scali, con l’invito rivolto a tutti (ore 19.15-: https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/event/proiezione-del-film-il-pranzo-di-babette-sceneggiato-e-diretto-da-gabriel-axel-vincitore-delloscar-al-miglior-film-straniero/).

# A Parigi, chiusura della 21ª Conferenza delle Parti (COP21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in programma dal 30 novembre con l’obiettivo dei 195 Paesi partecipanti di raggiungere un accordo condiviso che possa ridurre le emissioni di gas serra e arginare o limitare il riscaldamento globale: quasi due settimane di negoziati, eventi e dibattiti in una corsa contro il tempo.

Montagna# Giornata Internazionale della Montagna dal titolo «Leggere le montagne», indetta nel 2003 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’importanza delle aree montane, per la vita sulla Terra e per lo sviluppo sostenibile, un’iniziativa promossa in Italia dalla Convenzione delle Alpi che coinvolge tutti i paesi alpini e prevede l’organizzazione, in varie località alpine, di eventi dedicati alla lettura di testi appartenenti alla letteratura alpina, per promuovere la cultura alpina e incoraggiare le persone a leggere e conoscere così più da vicino il patrimonio letterario dedicato alla montagna.

# Nella liturgia, s. Damaso († 384), il 37° papa della Chiesa, mecenate e letterato, difensore della fede contro gli scismi e le eresie, protettore degli archeologi, e # 3° giorno del triduo di preghiera a s. Lucia da Siracusa.

Sabato 12 dicembre

Guadalupe# Nella liturgia, Nostra Signora di Guadalupe, detta «Morenita», apparsa sul colle del Tepeyac presso Città del Messico (1531) a s. Juan Diego Cuauhtlatoatzin, ed invocata come stella dell’evangelizzazione dei popoli e sostegno degli indigeni e dei poveri, patrona dell’America Latina, e # s. Lucia († 304), vergine e martire, patrona di Siracusa e compatrona di Venezia, protettrice degli occhi, dei ciechi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini (nell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, la sua festa viene anticipata di un giorno per dare risalto all’apertura del Giubileo straordinario della misericordia che ricorre domenica 13 dicembre).

 Domenica 13 dicembre

# A Roma, nella basilica di S. Giovanni in Laterano, apertura della Porta Santa da parte di Papa Francesco (ore 9.30) e, per la prima volta nella storia del Giubileo, in tutte le cattedrali del mondo (eccetto quella di Bangui, nella Repubblica Centrafricana, già aperta il 29 novembre scorso e diventata capitale mondiale della pace e strumento di misericordia).

Giubileo della Misericordia - Catanzaro# A Catanzaro, avvio del Giubileo della Misericordia con l’apertura della Porta della Misericordia nella chiesa cattedrale (ore 16: 1. «Statio» nella chiesa del Rosario con la lettura della bolla «Misericordiae vultus», 2. Cammino processionale, 3. Apertura della Porta Santa e ingresso in cattedrale, 4. Memoria del battesimo, 5. Celebrazione dell’Eucaristia presieduta dall’arcivescovo Vincenzo Bertolone).

# 46° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Papa Francesco (13 dicembre 1969): auguri infiniti e gratitudine immensa per il suo amore e servizio – due parole presenti da sempre nella sua formazione spirituale e teologica.

 Storia d'amore in tempo di guerraAmici, ci avviciniamo al giorno più importante della storia umana: la nascita sulla terra del Figlio di Dio. Per questa ragione l’Avvento è il tempo della gioia che nessuna sofferenza può cancellare. Questa gioia, invisibilmente presente in noi, ci incoraggia a camminare fiduciosi. Modello e sostegno di tale gioia è Maria di Nazareth. Ci ottenga lei, fedele discepola di suo Figlio, la grazia di vivere questo tempo vigilanti e operosi nella carità. L’augurio vivissimo…

Piotr Anzulewicz OFMConv




Per un nuovo umanesimo

Convegno ecclesiale nazionale - logo«In Gesù Cristo il nuovo umanesimo»: è il tema del 5° Convegno ecclesiale nazionale, che si svolge da lunedì 9 a venerdì 13 novembre a Firenze, con la presenza dei vescovi, sacerdoti, religiosi e laici, per un totale di oltre 2 mila delegati delle Diocesi e delle altre realtà ecclesiali italiane. Martedì 10 novembre Papa Francesco fa dono ai convegnisti della sua presenza e della sua parola. Il sito http://www.firenze2015.it/ racconta momento per momento i lavori, proponendo in diretta tutti i momenti in sessione plenaria e le celebrazioni con il Santo Padre.

5 vieUn incontro che si ripropone all’incirca ogni 10 anni – l’ultima volta è stato a Verona nel 2006 – e che rappresenta un’occasione per riflettere sui problemi e le opportunità che coinvolgono i credenti e l’intero paese. Quest’anno al «focus» dell’attenzione sono le 5 parole di matrice ‘bergogliana’: «uscire», «annunciare», «abitare», «educare», «trasfigurare». I cinque gruppi approfondiscono questi temi, mettendoli nero su bianco in cinque documenti che poi confluiranno, probabilmente, in un documento finale.

L’attesa è grande per le conclusioni, come grande è stato il coinvolgimento e l’impegno che hanno accompagnato la ricezione dell’evento attraverso la Traccia, un testo aperto che ha voluto stimolare la partecipazione di operatori pastorali – dai sacerdoti, diaconi, consacrati e consacrate ai formatori e responsabili di movimenti, associazioni e gruppi – e di tutte quelle persone che nelle comunità cristiane svolgono un compito educativo e formativo nei diversi ambiti della pastorale.

Il tutto è avvenuto a partire dal vasto mondo del Web. «Il Convegno di Firenze, rispetto a quello di 10 anni fa, cade in un momento – ha spiegato don Ivan Maffeis, portavoce della Conferenza Episcopale Italiana – in cui la diffusione del digitale, in particolare dei social network, inizia a cambiare il modo di comunicare della Chiesa. Per questo, in questa lunga preparazione che c’è stata nelle diocesi, si è cercato di valorizzare la piattaforma, il sito, il Web, come occasione per far partecipare le diocesi locali, sia facendoci raccontare dal territorio quelle che sono le esperienze concrete di umanesimo, sia mettendo in dialogo le esperienze tra di loro».

La risposta è stata ampiamente “positiva”. «Sul sito si trova tanto materiale – ha affermato don Ivan –, tanti commenti postati liberamente dalle persone circa la Traccia che ha fatto da filo conduttore per la preparazione al Convengo. Soprattutto tanti giovani sono intervenuti su questo o quell’aspetto, per criticare, suggerire, proporre, segnalare«. Tutto questo è “significativo”, perché «il nostro augurio è che questo nuovo approccio aiuti anche noi Chiesa a comunicare in maniera diversa, come il digitale ci sta provocando, quindi, a metterci di più in ascolto, ad essere una Chiesa che non dice cosa fare, ma lo matura insieme in un confronto dove la voce dell’altro è importante». Ed è significativo anche perché mostra che esiste un’attenzione alla Chiesa che va ben oltre gli scoop e i libri scandalistici. «Credo che chi è a Firenze – ha concluso il portavoce della CEI – è qui anche con la speranza che l’esperienza cristiana, al di là della cronaca di questi giorni che ci obbliga a confrontarci con scandali, torni a dare speranza e significatività alla vita di ciascuno di noi: al lavoro, agli affetti, alle relazioni».

Schede della settimana (9-15.11.2015)

♦ Lunedì 9 novembre

Firenze - cattedrale# A Firenze, apertura del 5° Convegno ecclesiale nazionale con l’avvio dei cortei dei partecipanti (ore 15.30) nelle quattro basiliche fiorentine (Santa Croce, Santa Maria Novella, Santo Spirito, Santissima Annunziata) per l’ingresso nella cattedrale di Santa Maria del Fiore

(Ore 17: saluto del card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, seguito da quello del sindaco fiorentino, Dario Nardella; ore 17.30: celebrazione dei Vespri; ore 18: prolusione di mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente del Comitato preparatorio del Convegno).

# A Roma, nella basilica di S. Giovanni in Laterano, cattedrale del Papa, chiesa “madre e capo di tutte le chiese dell’Urbe e dell’orbe”, pubblicamente consacrata da Papa Silvestro il 9 novembre 324, col nome di basilica del Santo Salvatore, Messa presieduta da Papa Francesco con la consacrazione episcopale di mons. Angelo De Donatis, in concomitanza con la festa della dedicazione della stessa basilica.

(Nel corso del sec. XII, la basilica, per via del suo battistero che è il più antico di Roma, fu dedicata a s. Giovanni Battista; donde la sua corrente denominazione di basilica di S. Giovanni in Laterano; per più di 10 secoli, i papi ebbero la loro residenza nelle sue vicinanze e fra le sue mura si tennero 250 Concili, di cui 5 ecumenici; semidistrutta dagli incendi, dalle guerre e dall’abbandono, venne ricostruita sotto il pontificato di Benedetto XIII [† 1730] e di nuovo consacrata nel 1726; per tutti i cristiani, reduci dalle “catacombe”, essa fu il luogo dove finalmente potevano adorare e onorare pubblicamente Cristo Salvatore del mondo)

Muro di Berlino 1# 26° anniversario della caduta del «Muro di Berlino» (8-9.11.1989), «simbolo della divisione ideologica dell’Europa e del mondo intero.

♦ Martedì 10 novembre

# A Firenze, momento clou del 5° Convegno ecclesiale nazionale: visita di Papa Francesco, preceduta dall’incontro con il mondo del lavoro in Piazza della Cattedrale di Prato (ore 8.15).

Prato e Firenze - logo della visita del PapaPapa Francesco na tle kopuly Brunelleschi(Ore 9.15: atterraggio nello stadio d’atletica «Luigi Ridolfi» di Firenze; ore 9.45: visita al Battistero; ore 10: incontro con i rappresentanti del Convegno nella cattedrale di Santa Maria del Fiore [saluto del card. Angelo Bagnasco – arcivescovo di Genova e presidente della CEI, alcune testimonianze e discorso del Papa indirizzato ai partecipanti al Convegno]; ore 12: preghiera dell’Angelus con 30 giovani disabili davanti all’immagine della Madonna e saluto agli ammalati nella basilica della Santissima Annunziata; 12.30: pranzo con i poveri nella Mensa di S. Francesco Poverino; ore 14: breve sosta in Arcivescovado; ore 15.15: Messa nello stadio comunale «Artemio Franchi» con 5 mila fedeli e tanti altri di fronte ai maxischermi collocati in Piazza Signoria, Piazza Santa Croce con la grande basilica francescana e nell’attiguo stadio d’atletica «Luigi Ridolfi»; ore 16.45: congedo dalle autorità; ore 17: decollo in elicottero da Firenze alla volta di Roma; ore 18.45, alla Fortezza da Basso, inizio dei lavori dei convegnisti con le testimonianze sulle «5 vie» del Convegno: «uscire», «annunciare», «abitare», «educare», «trasfigurare»)

# Nella liturgia, s. Leone I, detto Magno († 461), papa e dottore della Chiesa, che affermò con fede luminosa la divinità di Cristo e la sua umanità: Cristo, Figlio del Dio vivente e figlio di Maria, uomo come noi.

(Il Concilio di Calcedonia presso Bisanzio [451], quarto ecumenico, approvò solennemente la dottrina delle due nature: Dio si è rivelato a noi nel Figlio, e il Figlio è un uomo che è vissuto in mezzo a noi, ha sofferto, è morto, è risorto. Questo Figlio è l’inizio e la fine, l’alfa e l’omega, l’erede di tutto, colui che realizza tutte le promesse di Dio, colui per mezzo del quale Dio aveva creato l’universo, il Figlio del Dio vivente, “irradiazione della gloria del Padre”, espressione del suo essere, “impronta della sua sostanza”, sorgente incessante di vita eterna)

♦ Mercoledì 11 novembre

Convegno - deposizione dalla croce# A Firenze, giornata dedicata al «nuovo umanesimo – fede concreta».

(Dopo la grande giornata trascorsa con Papa Francesco, il Convegno riprende con l’avvio vero e proprio del lavoro di riflessione dei delegati; ore 9.30: preghiera d’inizio presieduta da mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e vicepresidente della CEI, seguita da una riflessione spirituale di p. Giulio Michelini, docente di Nuovo Testamento presso l’Istituto Teologico di Assisi; ore 10.20: relazioni introduttive, affidate a Mauro Magatti, ordinario di sociologia all’Università Cattolica e a mons. Giuseppe Lorizio, ordinario di teologia fondamentale alla Pontificia Università Lateranense; in serata, spazio per alcuni eventi spirituali e culturali, ecumenici e interreligiosi)

Niepodleglosc polski# In Polonia, festa nazionale del Giorno dell’Indipendenza, in cui si commemora l’anniversario della seconda Repubblica, 123 anni dopo la spartizione nel 1795 da parte di Russia, Prussia e Austria (Il programma delle celebrazioni prevede l’alzabandiera, il discorso del presidente e una parata militare a Varsavia).

Martino da Tours 2# Nella liturgia, s. Martino di Tours († 397), santo più popolare che la Francia abbia avuto nell’antichità e nel Medio Evo, padre del monachesimo occidentale e grande apostolo delle Gallie, primo confessore non martire ad essere venerato con rito liturgico, patrono dei mendicanti, dell’Arma di Fanteria, dell’Esercito e di tanti comuni italiani.

[Ancora soldato e catecumeno, egli rivelò la sua carità evangelica dando metà del suo mantello militare a un povero assiderato dal freddo. Quella stessa notte vide in sogno Gesù che, rivestito del suo mantello, diceva ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato: egli mi ha vestito!». Quando Martino si risvegliò, trovò il suo mantello integro. Dopo il battesimo, all’età di 22 o 23 anni, si mise sotto la guida di s. Ilario (339) e fondò a Ligugè, presso Poitiers, un monastero (360), il primo in Occidente. Ordinato sacerdote e vescovo di Tours (372), si fece apostolo delle popolazioni rurali con l’aiuto dei monaci del grande monastero di Marmoutiers (Tours). Unì alla comunicazione del Vangelo un’incessante opera di elevazione sociale dei contadini e dei pastori. La sua figura ha fondamentale rilievo nella storia della Chiesa in Gallia]

# A Roma, in Piazza S. Pietro, incontro di Papa Francesco con gruppi di fedeli e pellegrini in occasione dell’Udienza generale per la catechesi del mercoledì (ore 9.50-11).

♦ Giovedì 12 novembre

# A Firenze, giornata nel segno dell’incontro fra le confessioni cristiane e le altre fedi.

Bagnasco(Ore 9.30: preghiera ecumenica presieduta da mons. Nunzio Galantino, segretario generale della CEI, con le meditazioni di p. Georgij Blatinskij, arciprete della Chiesa ortodossa russa di Firenze, e della pastora Letizia Tomassone della Chiesa valdese di Firenze; ore 10.20: dialogo con Joseph Levi, rabbino capo della Comunità ebraica di Firenze, e Izzeddin Elzir, imam di Firenze e presidente dell’Unione Comunità Islamiche d’Italia, e, a conclusione, prospettive per la Chiesa italiana presentate dal card. Angelo Bagnasco)

Kuncewicz# S. Giosafat Kuncewicz († 1623), monaco basiliano, priore, abate e arcivescovo di Vitebsk e di Polock in Polonia-Bielorussia, simbolo di una Russia ferita dalle lotte tra ortodossi e uniati, gloria e sostegno degli slavi orientali, «rapitore delle anime», protomartire dell’unione della Chiesa greco-ortodossa con quella cattolica romana o latina, «apostolo della riconciliazione» (Giovanni Paolo II), patrono degli ecumenismi.

(A causa del suo operato, nel 1623 un gruppo di ortodossi lo assalì e lo uccise a colpi di spada e di moschetto, a soli 43 anni di età. Il suo corpo, dopo la seconda guerra mondiale, venne traslato a S. Pietro in Vaticano dove, dal 25 novembre 1963, è collocato nell’urna in vetro posta sotto l’altare dedicato a s. Basilio Magno)

Diego di Alcalà# Ad Acalà de Henares in Spagna, s. Diego [lat. Didacus] d’Alcalà († 1463), frate minore osservante, uno dei santi più popolari in Spagna e nell’America Latina, dove portano il suo nome numerose località (ad es. San Diego in California), fiumi, canali e baie, portinaio e cuoco di conventi, che sia nelle isole Canarie sia a Roma, nel convento di S. Maria in Ara Coeli, rifulse per umiltà e carità nella cura degli infermi durante la peste.

# Al «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, 61° compleanno di p. Andrea Buzor, viceparroco, e adorazione eucaristica parrocchiale (ore 17-18).

♦ Venerdì 13 novembre

# A Firenze, alla Fortezza da Basso, giornata conclusiva del Convegno, contrassegnata dalla sintesi dei lavori sulle «5 vie».

Uscire Firenze 2015(Ore 9.30: inizio dei lavori con la preghiera presieduta da mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa e vice-presidente della CEI, e con la riflessione della biblista sr. Rosanna Gerbino; ore 10.20: sintesi dei lavori sulle «5 vie» [il teologo don Duilio Albarello illustra le proposte sul verbo “uscire”, la filosofa Flavia Marcacci su “annunciare”, il filosofo Adriano Fabris su “abitare”, la preside della Pontificia Facoltà «Auxilium» sr. Pina Del Core su “educare” e il monaco di Bose Goffredo Boselli su “trasfigurare”]; ore 12: preghiera conclusiva e “prospettive” del Convegno indicate dal card. Angelo Bagnasco)

# A Roma, presso S. Pietro, s. Niccolò I († 867), papa, detto Magno (il titolo attribuito, oltre a lui, soltanto ai pontefici Leone I e Gregorio I), che si impegnò con vigore apostolico a rafforzare l’autorità del Romano Pontefice, davanti alle rivendicazioni autonomiste di diverse Chiese nazionali e provinciali, e davanti all’imperatore di Bisanzio e alla Chiesa greca, sepolto in S. Pietro (Secondo Niccolò, il papato era l’unica istituzione che poteva reggere in quell’epoca di barbarie e di indebolimento dell’autorità civile e, di conseguenza, anche sociale).

Ladro dei bambini - Manifesto

[clicca sul volantino]

# A Catanzaro Lido, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», al lato destro della chiesa «Sacro Cuore», proiezione del film «Il ladro di bambini» con cinedibattito sullo sradicamento e disagio giovanile, nell’ambito della 1ª edizione del Cinecircolo promosso dal «Circolo Culturale San Francesco» e patrocinato dal parroco, p. Ilario Scali, con l’invito rivolto a tutti (ore 19.15-).

Dona con gioia

[clicca sul testo]

Da sabato 14 novembre a sabato 21 novembre è attiva la sommessa campagna di raccolta fondi «Dai voce al Circolo Culturale San Francesco!», una seconda occasione per offrire un piccolo contributo alla realizzazione dei programmi già in corso e alla «creazione di una cultura dell’incontro, della solidarietà e della pace», soccorrendo anche in questo modo – con l’elemosina e la carità – i nostri cari defunti. Grazie infinite a chi ha risposto alla prima campagna.

[Ci sostiene la speranza di trovare persone generose e capaci di impegnarsi nell’ambito del volontariato, affinché i vari programmi, attualmente accantonati, in attesa di ricevere un aiuto, possano finalmente prendere il via. Sarebbe davvero desolante dover arrendersi per mancanza di sensibilità ed apprezzamento… «Serve un impegno comune di tutti per favorire una cultura dell’incontro, perché solo chi è in grado di andare verso gli altri è capace di portare frutto, di plasmare vincoli, di creare comunione, di irradiare gioia, di edificare la pace» (Papa Francesco)]

♦ Sabato 14 novembre

# Giornata Mondiale del Diabete, istituita nel 1991 dall’International Diabetes Federation e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (In Italia colpisce circa 3 milioni e 700 mila persone, ma sono tante quelle che ne sono affette e che non ne sono consapevoli).

# A Gerusalemme, ss. Nicola Tavelić da Sebenico, in Dalmazia (Croazia), e Compagni: il catalano Deodato da Ruticinio, l’italiano Stefano da Cuneo e il provenzale Pietro da Narbona, i quattro frati francescani del convento di Monte Sion, protagonisti della tragica avventura missionaria, che furono fatti a pezzi e bruciati (1391) per non aver ritrattato quanto avevano affermato dinanzi al cadì (magistrato musulmano) di Gerusalemme e alla presenza di molti musulmani, professando con fermezza Cristo Figlio di Dio, proclamati santi nel 1970 da papa Paolo VI come i primi martiri della Custodia francescana di Terra Santa.

Elisabetta d'Ungheria 5# Presso la chiesa «Sacro Cuore» di Catanzaro Lido, inizio del triduo in preparazione alla festa di s. Elisabetta d’Ungheria († 1231), principessa ungherese, terziaria francescana e patrona principale del Terz’Ordine Regolare di S. Francesco (TOR), dell’Ordine Francescano Secolare (OFS) e della Fraternità secolare.

♦ Domenica 15 novembre – 33ª Domenica del tempo ordinario (Dn 12,1-3; Sal 15; Eb 10,11-14.18;Mc 13,24-32)

# 10ª Giornata Mondiale in ricordo delle Vittime del Traffico Stradale, istituita dall’ONU nel 2005 per sensibilizzare cittadini al problema della sicurezza e ricordare che sulle strade di tutto il mondo ogni giorno muoiono 3 mila persone, per un totale di 1,3 milioni di morti e 50 milioni di feriti ogni anno (In Italia si contano annualmente più di 4 mila morti e 300 mila feriti).

# A Colonia, in Germania, s. Alberto Magno († 1280), conosciuto anche come Alberto il Grande, domenicano, vescovo, considerato il più grande filosofo e teologo tedesco del medioevo sia per la sua erudizione che per il suo impegno nel tenere distinto l’ambito filosofico da quello teologico, «dottore universale» della Chiesa, maestro di s. Tommaso d’Aquino, dichiarato nel 1941 da Pio XII patrono dei cultori di scienze naturali.

# A Roma, in Piazza S. Pietro, a mezzogiorno, preghiera mariana dell’Angelus Domini e breve riflessione e, in via Sicilia, alle ore 16, visita del Papa alla Chiesa evangelica luterana, già visitata da Benedetto XVI il 14 marzo 2010 e da Giovanni Paolo II l’11 dicembre 1983, con un dialogo, la preghiera serale, la lettura del Vangelo della domenica e l’omelia: un incontro di gioia e di amicizia con una comunità piccola, di circa 500 persone, ma molto vivace, con tanti gruppi: dai bambini agli anziani, e con tante attività a sostegno dei poveri, dei senzatetto e anche dei rifugiati.

Auguriamoci una settimana intessuta di gratitudine, di riconoscenza, di accettazione e di accoglienza dell’altro, cercando insieme vie nuove per affrontare le sfide e coltivare la pienezza della nostra umanità.

Piotr Anzulewicz OFMConv




Bellezza della famiglia

«Chiesa domestica» e «cellula prima e vitale della società»

famiglia2 (1) famiglia2Ci auguriamo che il frutto del lavoro del Sinodo dei Vescovi consegnato il 24 ottobre nelle mani del Successore di Pietro – Relazione finale in 94 paragrafi votati singolarmente dai Padri sinodali e tutti approvati a maggioranza qualificata pari a 177 voti su 265 (http://www. news.va/it/news/approvata-la-relazione-finale- del-sinodo-testo-int) – dia speranza e gioia a tante famiglie nel mondo, orientamento ai pastori e agli operatori pastorali e stimolo all’opera dell’evangelizzazione. La Relazione termina con la Preghiera alla Sacra Famiglia. Leggiamola, affinché in ogni famiglia – «Chiesa domestica» e «cellula prima e vitale della società» – risplenda sempre più Cristo, «Luce del mondo».

Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell’amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo.

Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche.

Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione.

Santa Famiglia di Nazareth, ridesta in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio. (…)

Schede della settimana

26 ottobre – 2 novembre 2015

♦ Lunedì 26 ottobre

Papa Francesco con i gitani# In Vaticano, nell’Aula Paolo VI, Udienza di Papa Francesco in occasione del pellegrinaggio mondiale del popolo gitano (ore 11.30-), promosso dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in occasione del 50° anniversario della storica visita di Paolo VI al campo nomadi di Pomezia, avvenuta il 26 settembre 1965, e, in seguito (ore 13-), nella Sala Stampa della Santa Sede, conferenza stampa per la presentazione dell’appello dei leader della Chiesa cattolica alla COP 21 di Parigi (30 novembre – 11 dicembre).

# A Loppiano (Firenze), nell’Auditorium del Centro internazionale dei Focolari presso l’Istituto universitario «Sophia», il giovane Centro accademico fondato da Chiara Lubich († 2008) per affrontare con pertinenza e incisività la transizione culturale in atto, conferimento del dottorato honoris causa in cultura dell’unità a Bartolomeo I, patriarca di Costantinopoli, pioniere del dialogo ecumenico e costruttore di pace, leader spirituale del movimento cristiano per ambiente e figura di riferimento nel complesso panorama contemporaneo.

Francesco e Bartolomeo al Santo Sepolcro (387x250)(D’importanza storica alcune tappe recenti che l’hanno visto protagonista di un cammino d’unità su più fronti: la dichiarazione congiunta con Papa Francesco redatta a conclusione del pellegrinaggio a Gerusalemme, il 25 maggio 2014, in cui hanno sottoscritto l’impegno delle rispettive Chiese «verso l’unità per la quale Cristo Signore ha pregato il Padre, ‘perché siano una sola cosa’»; la sua presenza in Vaticano, l’8 giugno 2014, assieme al presidente Abu Mazen e al presidente Shimon Peres, per pregare con il Papa per la pace in Terra Santa. Il suo pensiero è stato riportato ampiamente nell’enciclica ‘Laudato si’’. Il 3 dicembre prossimo, a margine della conferenza ONU a Parigi sul cambiamento climatico, gli è stata affidata la predicazione nella celebrazione ecumenica per la salvaguardia del creato presso la cattedrale di Notre-Dame)

# A Ravello, presso Amalfi in Campania, b. Bonaventura da Potenza († 1711), sacerdote del 1o Ordine francescano, definito “il Santo dell’obbedienza”, assiduo nella predicazione della Parola di Dio, instancabile nel ministero delle confessioni e premuroso nel confortare i carcerati e i condannati a morte (la sua vita fu tutta un susseguirsi di episodi di premonizioni e miracoli).

♦ Martedì 27 ottobre

# A Roma, nella Sala Stampa della Santa Sede, conferenza stampa di presentazione del Congresso eucaristico internazionale che avrà luogo a Cebu (Filippine) dal 24 al 31 gennaio 2016 (ore 11.30-).

# A Catanzaro, nella chiesa Madonna di Pompei, presentazione della Lettera pastorale 2015-2016 (Lasciamoci sorprendere dalla misericordia di Dio! Se vuoi un’umanità nuova accogli e pratica la misericordia dell’Altissimo) di mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo dell’arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace (ore 16.30 – intervengono: p. Felice Scalia, dott. Emilio Ledonne, prof. Donatella Monteverdi, dott. Caterina Froio; modera: mons. Giuseppe Silvestre; conclude: mons. Vincenzo Bertolone).

Assisi 1986# 29° anniversario della Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace ad Assisi, voluta da s. Giovanni Paolo II alla quale presero parte i rappresentanti di tutte le grandi religioni mondiali (27.10.1986): un anniversario importante per riaffermare l’impegno, assieme a papa Francesco, a cercare l’unità, non temendo, anzi, valorizzando la differenza, il dialogo e la cooperazione tra le religioni e tra di noi, anche per lo speciale rispetto da parte di tutti i credenti e i costruttori di pace per la figura di s. Francesco (‘spirito di Assisi’).

Circolo - Francesco# 2° anniversario dell’avvio del Circolo Culturale San Francesco a Catanzaro Lido, dopo il recupero dello Statuto originale (27.10.2013).

# Nella liturgia, s. Evaristo († 105), 5° vescovo di Roma, sotto l’imperatore Traiano, e papa della Chiesa cattolica, sepolto, con ogni probabilità, presso la tomba di s. Pietro, nella necropoli vaticana.

♦ Mercoledì 28 ottobre

# A Roma, in Piazza S. Pietro, Udienza generale interreligiosa di Papa Francesco in occasione del 50° anniversario della promulgazione della dichiarazione conciliare «Nostra aetate» (letteralmente: Nel nostro tempo; è uno dei documenti del Concilio Vaticano II, pubblicato il 28 ottobre 1965, sul senso religioso e sui rapporti tra la Chiesa cattolica e le religioni non-cristiane).

Simone Giuda Taddeo# Nella liturgia, ss. Simone e Giuda Taddeo, apostoli: il primo, soprannominato Cananeo o Zelota, è patrono dei pescatori; l’altro (da non confondere con l’Iscariota il traditore), fratello di Giacomo (Lc 16, 16; At 1, 13), detto Taddeo (Mt 10, 3; Mc 3, 18), che significa «magnanimo», è patrono dei casi disperati; tutti e due scelti da Cristo per condividere con lui i tre anni della sua vita pubblica per poi essere inviati nel mondo ad annunciare il suo Regno e testimoniare la sua risurrezione (in loro celebriamo l’assoluta gratuità dei doni divini e le misteriose vie che il Signore percorre nel fare le sue scelte, con infinita sapienza e amore).

♦ Giovedì 29 ottobre

# Ad Assisi, inizio del 36° Convegno nazionale Giovani verso Assisi, dal titolo: «Mi fido di Te» (29 ottobre — 2 novembre).

# A Catanzaro Lido, 12° anniversario della morte di p. Paolo Dusini (2003).

Chiara Luce Badano# Nella liturgia, b. Chiara Luce Badano († 1990), focolarina, definita una «ragazza moderna, sportiva, positiva» che «cambiò il suo dolore in gioia», la sua «passione» in un «canto nuziale», vivendo pienamente «l’amore a Gesù crocifisso e abbandonato» (card. A. Amato) e così diventando un «raggio di luce per tutti» (Benedetto XVI), proclamata beata nel 2010 presso il santuario del Divino Amore a Roma. Riconoscendo l’infinito amore del Signore per lei, per noi e per gli altri, in tutti i benefici, esigenze e prove della vita, rinnoviamo la nostra fede e speranza. Senza fede e speranza egli non può operare ciò che vuole nella nostra vita e in tutta la creazione, «sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio» (Rom 8,20).

# Adorazione eucaristica parrocchiale, contemplando il volto del Signore nei fratelli emigrati e clandestini che scappano da guerre e violenze, negli adulti che chiedono l’elemosina fuori dalle nostre chiese, negli occhi dei bambini che non conoscono il calore di una famiglia, nelle persone che affollano la corsia di un ospedale, negli amici e parenti che a stento arrivano alla fine del mese, nei poveri che si accalcano ai nostri servizi di carità (ore 17-18).

♦ Venerdì 30 ottobre

Vento di terra# A Catanzaro Lido, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria», al lato destro della chiesa «Sacro Cuore», proiezione del film «Vento di terra» con cinedibattito sul dolore della migrazione, povertà e dignità, orgoglio e disonore, amore e paura, a cura del Circolo Culturale San Francesco (ore 19.15-20.30). [Per il programma delle proiezioni si veda il pieghevole sulle bacheche della chiesa o sul Sito Web del Circolo: https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/calabria-mon-amour/]

# Ad Acri, in provincia di Cosenza, b. Angelo († 1739), sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, soprannominato «angelo della pace» e «apostolo del Mezzogiorno» (predicatore più ricercato ed ascoltato dell’Italia meridionale, tanto che si diceva che, quando predicava, «nelle case non ci restavanu mancu li gatti»).

# Nella liturgia, dedicazione della propria chiesa (ad eccezione delle cattedrali e di quelle chiese che ricordano con solennità la data della dedicazione nel giorno proprio), luogo di preghiera, di accoglienza, di presenza e di attesa del Signore risorto; luogo in cui si narra e racconta la fede in lui, si trasmette tutta l’attrattiva di lui, si comunica la bellezza e la gioia del suo messaggio, si evangelizza e si è evangelizzati; luogo di irradiazione di senso e stella di orientamento nella storia.

Ognissanti - Haloween♦ Sabato 31 ottobre Vigilia di Ognissanti

# A Costantinopoli, s. Stachys (I sec.), 1° vescovo di Bisanzio o di Argiropoli, ordinato da s. Andrea, apostolo, nominato in Rom 16,9: «Salutate Urbano e il mio carissimo Stachys» (Stachys è nome greco, che significa «spiga, frutto»).

# Ad Assisi, 3° giorno del 36° Convegno nazionale Giovani verso Assisi, dal titolo: «Mi fido di Te» (in programma: catechesi a due voci, laboratori di speranza, liturgia penitenziale).

# Vespri di ringraziamento, a conclusione del mese missionario (ore 17.30-).

♦ Domenica 1 novembre

beatitudini# Solennità di Tutti i Santi che ci invita ad assaporare la gioia degli uomini e delle donne pienamente realizzati, umanizzati e divinizzati dall’amore, ufficialmente riconosciuti – come Francesco d’Assisi († 1226), uno dei santi più amati dalla gente, canonizzato rapidamente, appena due anni dopo la sua morte, il 16 luglio 1228; Angela da Foligno († 1309), mistica francescana, proclamata santa dopo secoli di dibattiti, il 9 ottobre 2013; Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, due Papi canonizzati insieme il 27 aprile 2014, nella seconda domenica di Pasqua, festa della Divina Misericordia; Papa Paolo VI, beatificato il 19 ottobre scorso – o in procinto di essere riconosciuti, ma anche la gioia degli uomini e donne senza volti e nomi, di ogni epoca e nazione, la gioia di una folla senza numero, la gioia di ogni essere umano che nello spazio dell’amore, del bene e del bello, costantemente superando il proprio «io», matura e raggiunge “la radice di se stesso” e la sua pienezza – Gesù, Amore incarnato di Dio (verso questa folla, infinito raggio di luce divina, siamo esortati a levare lo sguardo e percorrere, nel seno della propria famiglia e della collettività religiosa e civile, la via tracciata e percorsa da Gesù, nella sua carne, prima di noi e davanti a noi: la via delle beatitudini).

# Giornata di santificazione universale, dal motto: «Tutti santi, tutti fratelli!», promossa dal movimento «Pro Sanctitate» fondato nel 1947 dal servo di Dio Guglielmo Giaquinta († 1994), teologo e vescovo di Tivoli (vivere la santità [=pienezza umana] significa riscoprirsi figli di uno stesso Padre e, quindi, fratelli, legati in un vincolo di amore, capace di superare le barriere dell’egoismo, della sopraffazione, dell’indifferenza e di ogni forma di rancore).

Verano e Papa# A Roma, in Piazza S. Pietro, preghiera dell’Angelus (ore 12) e, nel Cimitero del Verano, Messa celebrata da Papa Francesco con la preghiera di benedizione delle tombe (ore 16-).

[Ci sintonizziamo con il Papa su Tv 2000 (www.tv2000.it/live/)visibile sul canale digitale terrestre 28 o sul Vatican Player]

♦ Lunedì 2 ottobreCommemorazione di Tutti i Fedeli Defunti

Santi e defuntiSiamo invitati a pregare per tutti i morti: quelli del passato, come dell’oggi, di ogni cultura, popolo, religione e nazione, quelli di tutte le guerre e di tutte le violenze, morti sulle strade, negli ospedali, nelle case, nelle piccole e grandi città, nel Mediterraneo o nel deserto di Sahara…, senza esclusione di nessuno, affinché il Signore della vita doni loro la vita in pienezza, senza più fatica e dolore, senza più croci e calvari, senza il «pungiglione della morte» (1 Cor 15,56). Siamo invitati anche a fare memoria di ciò che siamo e di ciò che saremo, quando, «tutti riuniti in Cristo», finalmente potremo dire con le parole del biblico Giobbe, uomo di mirabile pazienza e santità, «retto e timorato di Dio» (Gb 1,1; 2,3): «Con la mia pelle vedrò Dio» (cfr. Gb 19,26-27), felicità senza limiti, vita nella sua massima concentrazione, amore nella sua abissale intensità.

# A Roma, nelle Grotte Vaticane, momento di preghiera di Papa Francesco per i sommi pontefici defunti (ore 18-).

Amici, tutto sia trasformato nella fornace dell’Amore di Dio e ogni istante di noi – immerso, istante dopo istante, nella sua misericordia – profumi di vita in pienezza.

Piotr Anzulewicz OFMConv




Accoglienza: ecco il Vademecum

Rifugiati con Papa FrancescoUn Vademecum per «accompagnare le diocesi e le parrocchie» nel «cammino» di accoglienza verso i richiedenti asilo e rifugiati: a pubblicarlo è la Conferenza Episcopale Italiana, come risultato del Consiglio episcopale permanente svoltosi dal 30 settembre al 2 ottobre a Firenze. L’appello lanciato da Papa Francesco nell’Angelus del 6 settembre, per rispondere al dramma dei profughi, «ha trovato già – scrivono i vescovi – le nostre Chiese in prima fila nel servizio, nella tutela, nell’accompagnamento dei richiedenti asilo e dei rifugiati»: su circa 95 mila persone migranti – ospitate nei diversi centri di accoglienza ordinari e straordinari e nel sistema nazionale di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati – diocesi e parrocchie, famiglie e comunità religiose accolgono in circa 1 600 strutture oltre 22 mila dei migranti.
L’obiettivo del Vademecum è di «aiutare a individuare forme e modalità per ampliare la rete ecclesiale dell’accoglienza a favore delle persone richiedenti asilo e rifugiate che giungono nel nostro Paese, nel rispetto della legislazione presente e in collaborazione con le Istituzioni. Si tratta di un gesto concreto e gratuito che si affianca ai molti altri a favore dei poveri (disoccupati, famiglie in difficoltà, anziani soli, minori non accompagnati, diversamente abili, vittime di tratta, senza dimora…) presenti nelle nostre Chiese: un supplemento di umanità, anche per vincere la paura e i pregiudizi».
MiseriaPer accogliere i migranti «è decisivo curare la preparazione della comunità» e, in seguito, «preparare chi accoglie (parrocchie, associazioni, famiglie) con strumenti adeguati». Tra le proposte, quella di «costruire una piccola équipe di operatori a livello diocesano e di volontari a livello parrocchiale e provvedere alla loro preparazione non solo sul piano sociale, legale e amministrativo, ma anche culturale e pastorale, con attenzione anche alle cause dell’immigrazione forzata».
Il Giubileo della Misericordia ci regala un’occasione per guardare a «quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce, perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi», e per «riscoprire l’attualità delle opere di misericordia corporali e spirituali, così da costruire nuove strade e aprire nuove “porte” di giustizia e di solidarietà, vincendo “la barriera dell’indifferenza”», come ci esorta Papa Francesco (Misericordiae vultus, n. 15). Per il testo integrale del Vademecum si veda: http://www.chiesacattolica.it/ chiesa_cattolica_ italiana/news_e_mediacenter/ 00074308_ Accoglienza ___ecco_ il_Vademecum.html

Qui sotto, in sintesi, alcuni eventi ecclesiali e sociali della settimana

12-18 ottobre 2015

► Lunedì 12 ottobre
Aparecida-01-e1374758012874# Ad Aparecida, nello Stato brasiliano di San Paolo, Nostra Signora di Aparecida o Nostra Signora della Concezione di Aparecida, patrona del Brasile, venerata nel santuario nazionale (il più grande santuario mariano del mondo, la cui basilica è in grado di contenere fino a 45 mila persone ed è anche il 4° santuario più visitato del mondo, in modo speciale dai fedeli dell’America latina e dei Caraibi), e a Saragossa, nel più antico santuario della Spagna e forse dell’intera cristianità, Nostra Signora del Pilar, patrona della Spagna e della “hispanidad”;
## Nell’Ordine francescano, s. Serafino da Montegranaro († 1604), religioso dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, devoto al Crocifisso e al santo Rosario.

♦ Martedì 13 ottobre
# Nella liturgia, s. EDOARDO († 1016), penultimo re degli anglosassoni e primo re d’Inghilterra della dinastia anglosassone, canonizzato nel 1161 da Papa Alessandro III nella cattedrale di Anagni, patrono dei re, degli sposi e dei matrimoni difficili, e  triduo in preparazione alla memoria liturgia di s. Margherita Maria Alacoque.

♦ Mercoledì 14 ottobre
Calisto I# Nella liturgia, s. CALISTO I († 222), 16° vescovo di Roma e papa, martire, sepolto nella catacomba di Calepodio sulla via Aurelia e in seguito nella basilica di S. Maria in Trastevere a Roma (da diacono, dopo un lungo esilio in Sardegna, si prese cura del cimitero sulla via Appia noto sotto il suo nome, dove raccolse le vestigia dei martiri a futura venerazione dei posteri; eletto poi Papa promosse la retta dottrina e riconciliò con benevolenza i lapsi), patrono di coloro che lavorano nei cimiteri.
# A Roma, in Piazza S. Pietro, Udienza generale di Papa Francesco per la catechesi di mercoledì (ore 9.50-11).

♦ Giovedì 15 ottobre
Teresa di Avila# Nella liturgia, s. TERESA DI GESÙ, o d’Ávila († 1582), mistica spagnola, riformatrice del Carmelo, madre e maestra delle Carmelitane Scalze e dei Carmelitani Scalzi, autrice di libri pervasi di alta dottrina spirituale (Cammino di perfezione, Castello interiore, Mansioni e Fondazioni), Dottore della Chiesa (1970): prima donna, insieme a s. Caterina da Siena, ad ottenere tale titolo [altre due sono: Teresa di Lisieux (1997) e Ildegarda di Bingen (2012)], patrona degli scrittori cattolici (1965), della Croazia e della Spagna, protettrice delle persone malate nel corpo, dei cordai, degli orfani e delle persone in cerca di grazia.
## A Catanzaro Lido, nella chiesa «Sacro Cuore», ADORAZIONE EUCARISTICA (ore 17.30-18.30).

♦ Venerdì 16 ottobre
# 35ª GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE, giorno in cui FAO compie il suo 70° anno, sul tema: «Protezione sociale e agricoltura per spezzare il ciclo della povertà rurale», un tema che si collega a quello scelto dall’ONU per Expo 2015: «Sfida Fame Zero. Uniti per un mondo sostenibile», con le celebrazioni ufficiali a Milano, allo scopo di coinvolgere tutti i cittadini nella lotta alla sottonutrizione, alla malnutrizione e allo spreco, e contemporaneamente a promuovere la sostenibilità e la parità di accesso alle risorse naturali (Earth Day Italia rilancia il progetto «Tra campagne intelligenti e montagne all’avanguardia – le comunità rurali e montane insegnano come mangiare tutti e mangiare bene» come stimolo alla crescita sostenibile delle realtà rurali del pianeta).
Margherita alacoque## A Paray-le-Monial, nei pressi di Autun, s. MARGHERITA MARIA ALACOQUE († 1690), monaca e mistica francese, particolarmente devota al Sacro Cuore di Gesù (per sua ispirazione nacque la festa del Sacro Cuore ed ebbe origine la pratica dei primi nove venerdì del mese), canonizzata nel 1920 da Papa Benedetto XV.
Cinecircolo (16.10.2015)### A Catanzaro Lido, nel Salone «S. Elisabetta d’Ungheria» situato al lato destro della chiesa «Sacro Cuore», alle ore 19.15, proiezione del film «Il ladro di bambini» con il cinedibattito sullo sradicamento e disagio giovanile, a cura dell’associazione Circolo Culturale San Francesco.
(La presidenza dell’associazione chiede di dar voce al Circolo e ricorda che esso è un’opera parrocchiale che ha preso il via, con il recupero dello Statuto originale, il 27 ottobre 2013. Perché esso possa attivare suoi programmi ed essere luogo propulsore della «cultura dell’incontro», della solidarietà e della fraternità, nell’ambito della Parrocchia «Sacro Cuore», ma anche spazio di crescita umana, spirituale e sociale, ha bisogno di soci ordinari, sostenitori ed amici, uomini e donne di buona volontà, che vorranno collaborare a tenerlo in vita, con ardore e gioia. Un invito, quindi, a rinnovare le tessere associative o a iscriversi…).

#### 98° anniversario della nascita della Milizia dell’Immacolata (16 ottobre 1917) e 37° anniversario dell’elezione alla Sede di Pietro di s. Giovanni Paolo II (16 ottobre 1978), «Papa della Famiglia».

♦ Sabato 17 ottobre
# Nella liturgia, s. IGNAZIO D’ANTIOCHIA († 107), 3° vescovo di Antiochia in Siria (terza metropoli del mondo antico dopo Roma e Alessandria d’Egitto e di cui s. Pietro era stato il primo vescovo), autore di sette lettere pastorali, in cui raccomandava di fuggire il peccato, di guardarsi dagli errori degli gnostici, di mantenere l’unità della Chiesa; sbranato dalle belve nel Circo di Roma.
miseria## 23ª GIORNATA MONDIALE DEL RIFIUTO DELLA MISERIA sul tema: «Costruire un domani duraturo: uniamoci contro la miseria e la discriminazione» – Giornata nata nel 1987 sul sagrato della Libertà e dei Diritti dell’Uomo al Trocadéro, a Parigi, per iniziativa di p. Joseph Wresinski († 1988), servo di Dio, riconosciuta dalle Nazioni Unite nel 1992 (sul sagrato della basilica di S. Giovanni in Laterano a Roma, alle ore 16, commemorazione delle vittime della miseria promossa dal movimento internazionale ATD Quarto Mondo, con le testimonianze e i messaggi di solidarietà, la partecipazione del “7 Hill Gospel Choir” diretto dal M° Gianluca Buratti, la celebrazione eucaristica nella basilica di S. Giovanni in Laterano presieduta da mons. Enrico Dal Covolo, rettore magnifico della Pontificia Università Lateranense).
### 103 dalla nascita del servo di Dio GIOVANNI PAOLO I (17.10.1912).

♦ Domenica 18 ottobre
Giornata mondiale missionaria# 89ª GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE – «l’apice della festa della cattolicità e della solidarietà universale» (Giovanni Paolo II) – dal tema: «Dalla parte dei poveri»: un invito non solo a “schierarsi” a loro favore, ma anche a porsi al loro fianco, a farsi loro compagni di viaggio, ad incarnare lo «stile dell’inclusione» e non quello dell’esclusione (si veda il Messaggio di Papa Francesco: https://w2.vatican.va/content/francesco/it/ messages/missions/ documents/ papa-francesco_ 20150524_ giornata -missionaria2015.html), nella felice coincidenza con l’evento della canonizzazione di quattro beati: Vincenzo Grossi, Maria dell’Immacolata Concezione e i genitori di s. Teresa di Lisieux, Ludovico Martin e Maria Azelia Guérin, durane la Messa presieduta da Papa Francesco in Piazza S. Pietro a Roma (ore 10.15-).
## Nella liturgia, s. LUCA, autore del terzo Vangelo e degli Atti degli Apostoli, «scriba della mansuetudine di Cristo» (Dante) per il predominio, nel suo Vangelo, di immagini di mitezza, di gioia e di amore, compagno di s. Paolo nella missione in Macedonia e in seguito altrove (At 16,10ss.), patrono dei medici-chirurghi, degli artisti, scultori e pittori, per la leggenda che egli avrebbe dipinto l’icona di Maria, sorta forse perché nel suo Vangelo ne ha tratteggiato meglio il profilo biografico.
Giornata contro la tratta### 10ª GIORNATA EUROPEA CONTRO LA TRATTA DI ESSERI UMANI: un’azione comune per sradicare questo fenomeno (secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, 880 mila persone, pari a 1,8 su mille abitanti, sono vittime di lavoro forzato, tra cui lo sfruttamento sessuale).

Auguri di serena settimana, affinché ognuno di noi si senta impegnato ad essere evangelizzatore nella propria famiglia e nel proprio ambiente, con discrezione e affabilità, consapevole che la testimonianza del generoso dono di sé può toccare i cuori. Non c’è frontiera umana, geografica o esistenziale che non posa accogliere l’amore, inteso come dono di sé, e viverlo nella gioia. È la Buona Novella che ci insegna ad aprire il cuore al mondo intero» (cfr. L’Animatore Missionario 2-3 [2014] 19).

Piotr Anzulewicz OFMConv




Dai voce al Circolo!

Il Consiglio direttivo del Circolo ti chiede di dar voce al Circolo. È un’opera parrocchiale che ha preso il via, con il recupero dello Statuto originale, il 27 ottobre 2013. Perché essa possa essere luogo propulsore della «cultura dell’incontro», di fratellanza e di solidarietà, nell’ambito della Parrocchia «Sacro Cuore», ma anche spazio di crescita umana, spirituale e sociale, ha bisogno di soci ordinari, sostenitori, amici, uomini e donne di buona volontà, pronti a collaborare e fieri di tenerlo in vita, con ardore e gioia. Le iscrizioni si possono effettuare online, sul Sito del Circolo (https://circoloculturalesanfrancesco.org/site/collabora/), oppure nella sua sede, a Catanzaro Lido, al lato destro della chiesa «Sacro Cuore». Riguadagniamo il ritardo e senza tentennamenti iscriviamoci, perché il Circolo possa attivare i suoi progetti e programmi a beneficio di tutti.

targa-Cona - Copia

Piotr Anzulewicz OFMConv, presidente